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Al MaliSud di Corigliano “Odi et amo”, il progetto di Carla Petrachi e Andrea Luperto

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CORIGLIANO D’OTRANTO (Lecce) – Sul palco del Malisud – music soul mercoledì 19 febbraio (start 22) ci sono Carla Petrachi e Andrea Luperto, due talenti locali che da anni calcano le scene con energia, passione e poesia, con il progetto “Odi et amo”. Carla Petrachi è una pianista classica e jazz, cantante e musicista eclettica che con il suo inconfondibile stile rielabora alcuni brani storici di artisti del calibro di Fabrizio De André, Paolo Conte, Renato Carosone e ancora Capossela, Buscaglione, Gaber, U2, Cindy Lauper e tanti altri. Ad arricchire ulteriormente il live, Andrea Luperto con le sue percussioni.

Il concerto è un crescendo di ritmi e passioni, capace di far assaporare vari stili e sonorità: dalla musica d’autore italiana e straniera al jazz, dal tango alla bossa. Un percorso sonoro da vivere, cantare ed ascoltare grazie ad alcuni brani che fanno parte del repertorio musicale di ognuno di noi.

La direzione artistica è di Titti Stomeo.

Il MaliSud – music soul è un luogo il cui nome ne suggerisce l’essenza: un’anima musicale che si svela di settimana in settimana, quando la musica diventa un regalo prezioso, quasi una sorpresa.

Ogni dettaglio è stato curato con pazienza e passione per accogliere il pubblico in un vero e proprio abbraccio, per dare vita a un luogo in cui “stare bene”, dove poter degustare cibi, birre e vini, liquori e distillati selezionati secondo la qualità più alta.

 

 

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Inchiesta appalto acque piovane: archiviato procedimento a carico di sindaco e capo ufficio tecnico

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SANNICOLA (Lecce) – Un’azione politica finalizzata al bene della collettività e non una manovra per favorire questa o quella ditta a scapito di un’altra. L’inchiesta sulle presunte irregolarità nell’affidamento dell’appalto per la raccolta delle acque piovane a Sannicola finisce al macero. Per la seconda volta. A sancire la parola fine è stato il gip Giovanni Gallo che ha disposto l’archiviazione del procedimento aperto nei confronti del sindaco Cosimo Piccione e del capo dell’ufficio tecnico del Comune Giampaolo Miglietta iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero Giovanni Gallone con l’accusa di abuso d’ufficio.

Il sindaco Cosimo Piccione

Una lunga battagllia giudiziaria sfociata il 10 gennaio nell’udienza camerale bis in cui erano state sentite le parti dopo l’opposizione depositata dai rappresentanti del banchi dellla minoranza dell’assise comunale mai rassegnati alle conclusioni messe nero su bianco della Procura e da un gip in una prima archiviazione. Si è dovuto attendere il pronunciamento di un secondo giudice che si è allineato con le conclusioni del suo precedente collega tanto da rimarcare nel decreto come “non si possa rilevare l’integrazione di alcun tipo di reato non essendo provata la sussistenza di una violazione di legge e non emergendo nessuna prova o circostanza dai provvedimenti amministrativi citati nella denuncia siano stati emessi con la finalità di danneggiare o vantaggiare l’una o l’altra impresa”. Tutt’al più l’operato di sindaco e capo tecnico sarebbe stata inditizzato al bene della collettività e animato dal portare a termine l’opera pubblica ed eventualmente non perdere il finanziamento per la realizzazione.

E sull’importanza di compiere l’opera si è sofffermato il sindaco (difeso dagli avvocati Luigi Corvaglia e Roberto Marra mentre Migletta dal solo Corvaglia) in una dichiarazione con cui il rpimo cittadono sottolinea come “dopo una lunga traversia giudiziaria innescata da una denuncia dell’opposizione si è conclusa la vicenda realitiva alla realizzazione del progetto di fognatura pluviale, opera essenziale per la messa in sicurezza per l’intero territorio del Comune di Sannicola”. “Il gip con il provvedimento di archiviazione ha messo fine ad un procedimento penale”, continua il sindaco, “nato da un esposto calunnioso presentato dall’opposizione. Dopo ben due richieste di archiviazione avanzate dal pubblico ministero e opposte dai soliti noti il giudice ha scritto la parole fine sancendo così la legittimità dell’operato dell’amministrazione e dell’ufficio tecnico di Sannicola”. Infine una stoccata a chi ha voluto tenere in piedi un’inchiesta sulle sabbie mobili. “Continueremo a lavorare nell’interesse della nostra comunità ancora più determinati nella consapevolezza che i nostri concittadini sapranno valutare il nostro opeetaro e anche di chi vive solo per attacare ingiustamente l’amministrazione e danneggiare così l’amministrazione comunale”.

A fornire la stura all’indagine erano stati esposti e informative confluiti in un unico procedimento in cui vengono sollevati dubbi sulla correttezza dell’iter. Sin dall’inizio la procedura sull’appalto è stata tormentata e costellato da diverse battaglie giudiziarie. Tra il Comune ed i privati interessati dagli espropri e non solo. Anche fra l’Ente stesso e la ditta “Arcobaleno”, di Casarano, vincitrice della gara d’appalto ed esclusa dall’aggiudicazione in virtù di una presunta anomalia rilevata nell’offerta in favore della ditta “Lega Costruzioni” di Sternatia.

Sotto la lente d’ingrandimento degli ufficiali di pg della polizia di stato in serivio in Procura erano finite anche le varie deliberazioni di giunta comunale a firma del sindaco (Cosimo Piccione) e di due assessori. Con tali deliberazioni sarebbe stato dapprima annullato in autotutela l’intero progetto della raccolta proprio alle porte dell’udienza di sospensiva fissata dinanzi al Tar di Lecce. Subito dopo aver incassato un provvedimento di sospensiva con una deliberazione di Giunta il Comune avrebbe approvato lo stesso progetto proseguendo nell’affidamento in via provvisoria dei lavori alla “Lega Costruzioni” estromettendo di fatto la ditta “Arcobaleno”. Accuse, dopo una lunga battaglia giudiziaria, definitivamente annullate con due decreti di archiviazione.

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Piano per il Sud, Alemanno: “Oltre 100 miliardi di euro in dieci anni, grandi opportunità”

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“È la prima volta che un governo presenta un piano per il Sud così che guardi al futuro da qui a dieci anni con fondi stanziati per oltre 100 miliardi di euro”. Lo dichiara in una nota la deputata M5S salentina, Soave Alemanno.

“Le misure contenute sono davvero tantissime, racchiuse tutte in cinque grandi “missioni” su cui concentrare gli investimenti – spiega la deputata – e che puntano ad un Sud rivolto ai giovani, investendo su tutta la filiera dell’istruzione, a partire dalla lotta alla povertà educativa minorile, per rafforzare il capitale umano, ridurre le disuguaglianze e riattivare la mobilità sociale.

Un Sud connesso e inclusivo, ammodernando le infrastrutture, materiali e sociali, come fattore di inclusione sociale, per spezzare l’isolamento di alcune aree del Mezzogiorno e l’isolamento dei cittadini in condizioni di bisogno.

E ancora – prosegue Soave Alemanno – un Sud per la svolta ecologica con forti  impegni sul Green Deal al Sud e nelle aree interne, per realizzare alcuni obiettivi specifici dell’Agenda ONU 2030 e mitigare i rischi connessi ai cambiamenti climatici. Un Sud frontiera dell’innovazione, per supportare il trasferimento tecnologico e il rafforzamento delle reti tra ricerca e impresa, nell’ambito di una nuova strategia di politica industriale e, infine, un Sud aperto al mondo nel Mediterraneo per rafforzare la vocazione internazionale dell’economia e della società meridionale anche con il rafforzamento delle Zone Economiche Speciali (ZES) e i programmi di cooperazione allo sviluppo”. “Ci saranno difficoltà, ne siamo certi, ma anche un mare di opportunità che dobbiamo cogliere”, chiosa la deputata M5S.

 

 

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A San Donato e Galugnano si festeggia il Carnevale

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SAN DONATO (Lecce) – Da giovedì 20 febbraio a San Donato e Galugnano si festeggia il Carnevale, con un divertente e coloratissimo mix di tradizione e folklore organizzato dall’Associazione Lu Carniali in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

Il calendario di appuntamenti inizierà da giovedì, alle 17, presso l’Associazione LiberaMente, in viaRedipuglia, con il Veglioncino.

Sabato 22 alle 15 la prima sfilata di gruppi mascherati e mascherine, con i carri cittadini, inonderà di colori le vie di Galugnano.

Martedì 25, alle 15, a San Donato la sfilata di mascherine e carri della città terminerà con la celebre Morte te lu Paulinu.

Sfilata conclusiva l’1 marzo alle 15 per le vie di San Donato con gruppi mascherati, mascherine ed i meravigliosi carri allegorici della tradizione che arriveranno da tutto il Salento e con l’intrattenimento di Max Latino e Giampy.

Verranno premiati i primi quattro carri allegorici classificati, i primi quattro gruppi mascherati, la migliore maschera singola e la mascherina più piccola.

 

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Tenta la fuga indossando gli indumenti rubati: acciuffato 24enne. In cella

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LECCE – Finge di entrare in camerino per provare i capi presi dagli scaffali, ma ne esce indossandoli per poterseli portare via senza passare dalla cassa. Visibilmente appesantito, non è sfuggito agli addetti alla vigilanza che hanno lanciato l’allarme.

Così è fallita l’impresa di Achraf Oueslati, 24enne di origine tunisina, che è stato tratto in arresto ieri pomeriggio dai poliziotti di quartiere a Lecce, in zona piazza Mazzini. Nel mirino del giovane il reparto d’abbigliamento maschile dei magazzini Coin. La sua presenza non è passata inosservata al personale della vigilanza, che l’ha tenuto d’occhio non appena ha messo piede nel negozio.

Ad insospettirli è stato il suo atteggiamento guardingo, in un primo momento. Il giovane ha messo mano su diversi capi d’abbigliamento, che poco dopo ha portato con sé nel camerino di prova. Ne è uscito diverso tempo dopo, riportandone però solo uno al suo posto, per poi dirigersi verso l’uscita che si affaccia su piazza Mazzini e dirigersi verso via Nazario Sauro.

Ormai compreso quanto stesse facendo, il personale ha allertato la polizia. Gli agenti l’hanno individuato subito, grazie alle descrizioni fornite dai testimoni, e sono riusciti a bloccarlo notando il suo malcelato nervosismo alla vista delle divise. Il 24enne aveva addosso un giubbotto in jeans e ben tre maglioni, che erano ancora corredati della classica etichetta ma tutti privi della placca antitaccheggio.

Nel corso del controllo, dalla tasca dei suoi pantaloni è spuntata una piccola tronchesina in acciaio, che avrebbe usato per separare i capi rubati dal dispositivo antifurto. Un ulteriore accertamento all’interno della Coin ha permesso agli agenti di ritrovare nei pressi dei camerini di prova, nascosti nel cappuccio di un giubbotto, tre dispositivi antitaccheggio danneggiati.

Dalle verifiche sul suo conto, il giovane non è risultato nuovo a reati simili. Inoltre è emerso che fosse irregolare sul territorio dello Stato e disoccupato. Per questo è stato dichiarato in arresto per furto aggravato e danneggiamento e, al termine delle formalità di rito, condotto presso il carcere di Lecce. I capi d’abbigliamento sottratti, del valore complessivo di circa 400,00 euro, sono stati restituiti al legittimo proprietario in sede di denuncia.

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Botte alla compagna in gravidanza: 34enne condannato a 2 anni

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TAURISANO (Lecce) – Si chiude con una condanna a 2 anni di reclusione (a fronte di una richiesta di 2 anni e 6 mesi) il processo a carico di un 34enne di Taurisano accusato di aver maltrattato la compagna durante la gravidanza. la sentebnza è stata emessa dal giudice monocratico Fabrizio Malagnino che ha disposto un risarcimento danni in favore della donna assistita dall’avvocato Sonia Santoro. La sentenza, non appena saranno depositate le motivazioni, sarà impugnata in Appello dall’avvocato Giovanni Bellisario.

L’imputato era accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali dopo la denuncia della donna sporta presso la caserma dei carabinieri del paese. Nel corso delle indagini l’uomo era stato anche raggiunto dal divieto di avvicinamento dopo che per circa tre anni, dal 2016 al 2019, si sarebbe reso responsabile di una serie di violenze sulla donna.

Così come ricostruito dai militari, supportati dal pubblico ministero Giovanna Cannarile, l’uomo avrebbe malmenato la compagna anche alla presenza del figlioletto costretta ad abbandonare casa e a ritornare a vivere dai genitori. Non sarebbero mancati, in maniera più sfumata, gli insulti, i messaggi e le telefonate per controllare la dona  nei suoi movimenti. Un tormento andato avanti per anni prima della fine della relazione, la denuncia e la condanna dopo un lungo e articolato processo in cui si sono succeduti gli ascolti di testi della difesa e della parte civile.

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Incinta dopo ripetute violenze del padre veniva maltrattata dal marito: a processo l’uomo in abbreviato

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SALENTO – Questa mattina era presente in Tribunale. Accompagnata dal suo nuovo compagno si è costituita parte civile contro l’ex marito, l’uomo che non le avrebbe risparmiato angherie e abusi nonostante fosse stata vittima di ripetute violenze del padre dal quale è rimasta anche incinta (vicenda per la quale il genitore è stato condannato a 30 anni di reclusione in primo grado). Quella donna, poco più che 30enne residente in un comune del Basso Salento, ha deciso di cancellare ogni traccia di una vita violata nell’intimo costituendosi parte civile nei confronti dell’ex marito nel corso dell’udienza preliminare che si è celebrata davanti al gup Edoardo D’Ambrosio. Se le ferite dell’anima possono essere cancellate in qualche modo la donna ha avanzato una richiesta risarcitoria di 80mila euro con l’avvocato Francesco Della Corte per quei danni incalcolabili che un matrimonio violento le avrebbe causato.

Il presunto compagno molesto, un 39enne di Taurisano, sarà giudicato in abbreviato. La richiesta di rito alternativo (consente uno sconto di un terzo sulla pena) è stata avanzata dalla difesa (rappresentata dagli avvocati Ada Alibrando e Mario Urso presente anche il collega Marco Buccarella) e ammessa dal gup che ha rinviato la discussione al 7 luglio prossimo.  L’uomo, stando alle accuse, avrebbe maltrattato la moglie nel corso del primo matrimonio. Anche davanti alla figlioletta. Sempre per futili motivi e spesso con l’uomo in preda ad uno stato di ubriachezza molesta. La picchiava con schiaffi e pungni sulle braccia e sulla pancia. Da marzo di due anni fa il marito sarebbe diventato sempre più violento e aggressivo per via di un uso sempre più smodato di alcol. tanto che la donna sarebbe stata costretta ad abbandonare casa.

Rientrata, mesi dopo, lo spartito del rapporto tra i coniugi tra le pareti di casa non sarebbe mutato. Strattonata per toglierle il telefonino dalle mani la giovane sarebbe stata costretta a chiedere l’intervento del personale del 118 dopo essere svenuta. Sofferenze fisiche accompagnate anche da umiliazioni psicologiche costanti così che la donna è stata ridotta in uno stato di piena frustrazione. Insomma una vita a dir poco difficile che la donna, con sacrifici e umiltà, sta cercando di lasciarsi definitivamente alle spalle. Con un altro uomo che questa mattina era al suo fianco per cancellare definitivamente ogni ricordo di un passato orribile.

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Ridotto in fin di vita all’uscita di un bar con diverse coltellate, il pm: “A processo gli aggressori”

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GALATONE – Indagine flash per il pestaggio finito nel sangue a Galatone nella notte tra il 10 e l’11 dicembre quando venne gravemente ferito il 20enne Dario Potenza all’esterno di un bar. Il pubblico ministero Francesca Miglietta ha avanzato all’ufficio gip/gup richiesta di giudizio immediato (rito che non prevede il filtro dell’udienza preliminare) a carico di Giuseppe Marzano, 54enne, già condannato nel 2014 proprio per tentato omicidio; Vincenzo Lanzillotto, 39enne, già noto per stupefacenti e Marco Colazzo, 23enne, unico incensurato ma il più violento secondo gli inquirenti. Per tutti e tre gli indagati, sempre detenuti dal 28 gennaio, l’accusa è di tentato omicidio, già contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip Giulia Proto e ribadita dal pm nella sua richiesta di giudizio immediato.

Un’indagine blindata per certi versi che non ha dovuto neppure reggere l’onda d’urto di un eventuale ricorso davanti al Tribunale del Riesame a cui il collegio difensivo rappresentato dagli avvocati Roberto De Mitri Aymone, Ladislao Massari e Roberto Tarantino, ha ritenuto di non dover ricorrere. D’altronde la vittima è viva per miracolo. Per chi ha potuto guardare il video l’aggressione è stata particolarmente cruenta. Il 20enne è stato prima picchiato e poi accoltellato. Tre fendenti alla schiena. E solo grazie al provvidenziale intervento di un sovrintendente della polizia che si affacciò dalla finestra di casa richiamato dalle urla il ragazzo non è morto dissanguato. “Se non fosse stato soccorso tempestivamente sarebbe morto per arresto cardiocircolatorio o per la copiosa emorragia interna dovuto alla lacerazione dell’aretia intercostale” rimarcava il gip nell’ordinanza.

Potenza venne trasportato d’urgenza e con codice rosso prima presso l’ospedale di Gallipoli e poi al “Vito Fazzi” per la perforazione di un polmone, che comportò la perdina di ben due litri di sangue. A notte fonda, inoltre, subì un arresto respiratorio: fu salvato grazie al supporto di un rianimatore. Soccorritotri e poliziotti decisivi nel salvare una vita umana. Non ebbero lo stesso “coraggio” alcuni ragazzi che cercarono di avvicinarsi agli aggressori nelle concitate fasi del pestaggio ma furono allontanati da un semplice gesto con la mano da Lanzillotto a dimostrazione del suo carisma delinquenziale in paese.

E non collaborò neppure la vittima. Le dichiarazioni sulle motivazioni dell’aggressione e sui nomi sarebbero risultate palesemente omertose in ragione della pericolosità dei soggetti. Ad ogni modo all’identità dei componenti del branco sono comunque arrivati i carabinieri di Galatone con la visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza che immortalarono i tre giovani agire a volto scoperto sprezzanti di potenziali testimoni e di occhi elttronici. Sul movente di così tanta violenza le indagini sono in corso. L’ipotesi più attendibile porta ad un regolamento di conti per traffici illeciti.

 

 

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Ecco il programma delle Sardine per la sfida squinzanese a Salvini: presenti i leader nazionali

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SQUINZANO (LECCE) – Le Sardine sfidano a viso aperto Salvini e propongono la loro festa in piazza e il loro programma in compagnia anche dei leader nazionali:

“Scegliamo da sempre la piazza perché non abbiamo paura e perché sappiamo che il nostro ruolo, fino a quando la campagna d’odio e violenza verbale non sarà interrotta, sarà quello di supportare le comunità che hanno il diritto di scegliere programmi e proposte politiche di là degli slogan che fomentano inutili e dannose divisioni.

Per questo domani, alle 20, saremo in piazza Plebiscito, a Squinzano, per mostrare i volti di una comunità che ha scelto di ribellarsi alle strumentalizzazioni. Arriveremo sventolando ramoscelli d’ulivo. Perché siamo terra di accoglienza per diritto di nascita, siamo terra di emigrazione, ci troviamo al centro di un Mediterraneo che urla vendetta, e per noi la diversità è ricchezza, valore aggiunto. Le porte del Sud sono e resteranno aperte a tutti, anche a Salvini, che ci ha chiamato “colerosi, terremotati”. Sia il benvenuto ma sappia bene che a nessuno sarà mai concesso di venire a casa nostra facendosi propaganda sul nostro dolore e sul nostro sangue.

Abbiamo annullato l’iniziativa di Lecce per essere accanto alla comunità squinzanese, anticorpi all’interno di un tessuto sociale che vive già l’emergenza di un’economica asfittica e le preoccupazioni di un indice demografico in costante calo. Ma Squinzano è l’emblema di qualsiasi comune del Sud, stretto nella morsa di un futuro ancora non esigibile e un presente che ipoteca ogni aspettativa dai 30 anni in giù.

In questo scenario la Lega cambia registro, dimentica 25 anni di insulti. Per fortuna, però, all’ombra degli ulivi e tra la brezza dello Jonio e dell’Adriatico, la memoria si conserva decisamente meglio, e noi non abbiamo dimenticato.

Squinzano diventa così, la piazza di Puglia. Nel centro del paese arriveranno rappresentanze delle sardine provenienti da Napoli, Taranto, BAT, Brindisi, Foggia e Bari, nonché una rappresentanza di sardine lucane. Insieme alla Sardina gigante, Tina, partita la scorsa settimana dal Veneto per una staffetta in giro per l’Italia, arriverà Mattia Santori.

Non chiamatela iniziativa contro. Non sarà questo. Definitela, piuttosto, una manifestazione a favore dei diritti. Non avremo la forma di un cordone oppositivo ma di una fioritura propositiva e informativa. Tratteremo diversi temi, come quello dell’accoglienza, della lotta alle mafie, dello spopolamento del Sud, dei divari territoriali, della sanità edell’autonomia differenziata. Vogliamo essere sardine che respirano, a pieni polmoni, quello che offre l’Italia migliore. La stessa Italia che ha attraversato Tina, la sardina itinerante, che dalle mani bagnate dei pescatori di Taranto raccoglierà la prima rete di proposte.

Il viaggio si concluderà tra la luce delle persone di Squinzano, in una festa di piazza che farà brillare gli occhi della gente del Sud, rendendo contemporaneamente omaggio alla nostra amata terra.

Aprirà le danze la Bandadriatica, in versione allargata, accompagnata dalla partecipazione di numerosi musicisti salentini”.

Il programma della serata.

Interverranno:

Mattia Santori
Francesco Meo
Bernie Pennetta
Anna Caputo per Arci
Silverio Tomeo per ANPI
Alice Carlucci per Link
Lorenzo per Udu
Roberto De Mitry per Arcigay Salento
Pegah Mashir Pour per le sardine lucane
Maristella Bagiolini per le sardine tarantine
Alessio Poleti e Alberto Liaci
Don Raffaele Bruno per Libera
Leonardo Palmisano

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Consiglio comunale, passa la proposta per l’autonomia di Ambito Sociale, ritirata la mozione estimi

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LECCE – In apertura dell’odierno consiglio comunale la consigliera Pd, Lidia Faggiano, ha esposto la sua interrogazione sulla pericolosità per i pedoni della circonvallazione, tra strisce consumate e auto che sfrecciano. L’assessore Marco De Matteis si è impegnato a intervenire e ha spiegato che già sono previsti degli interventi con tutta una serie di dispositivi che renderanno più sicura un’arteria così importante per Lecce.
Passa in Consiglio Comunale proposta di rendere autonomo Lecce come Ambito territoriale sociale avanzata dal gruppo PD, con la positiva attenzione dell’assessore Silvia Miglietta e larga condivisione tra i consiglieri, al di lá degli stessi schieramenti politici di maggioranza. Il sindaco Carlo Salvemini ha manifestato qualche perplessità perché non vorrebbe ritrovarsi con il peso di qualche dipendente sulle spalle. L’obiettivo è quello di modificare l’attuale ambito composto dal Comune di Lecce e da nove Comuni dell’hinterland (San Cesario, Arnesano, Surbo, Monteroni, Cavallino, Lizzanello, San Pietro, Lequile, San Donato ) ed in tal senso il Comune di lecce dovrebbe avanzare un’ apposita richiesta alla Regione Puglia. In questo modo Lecce si uniformerebbe agli altri Comuni capoluogo della Puglia da Bari a Foggia, da Taranto a Brindisi, da Andria a Barletta tutti ambito sociale autonomo, come ha spiegato il capogruppo Pd, Antonio Rotundo.

“Prendo atto della mozione del Consigliere Rotundo sull’ambito sociale autonomo della Città di Lecce – spiega il consigliere Marco Nuzzaci – Fermo restando la fattibilità è il parere della Regione Puglia nel merito e fermo restando che sono per l’integrazione dei servizi e delle sue funzioni allargando la visione verso una Città vista come Area Metropolitana esprimo il mio voto favorevole a nome mio e del gruppo dei Civici con la ferma convinzione che l’iter venga concluso nei tempi utili affinché si possa procedere alla corretta definizione dei piani sociali di zona che ritengo fondamentali per lo sviluppo della nostra Città”.

Passa anche la revoca del regolamento per l’applicazione dei canoni patrimoniali, ricognitori e non ricognitori. Tra gli argomenti discusso, anche la revisione delle microzone censuarie è la proposta del Pd discussa nel Consiglio odierno per ripristinare una situazione difficile. Un errore clamoroso dell’Agenzia delle Entrate ha riclassato  le zone in modo sbagliato sulla base di una media aritmetica: chi ha fatto ricorso ha vinto, chi non lo ha fatto si ritrova a subire un’ingiustizia. Il Comune di Lecce, nell’era Perrone, fece richiesta di riclassamento degli immobili. Ora ci sono 40 mila avvisi di messa in mora per tutti quelli che non hanno fatto ricorso. Il centrodestra teme che le microzone portino a un nuovo riclassamento che penalizzerebbe chi si è attivato e ha vinto i ricorsi fino al terzo grado. “Sarebbe un modo per alzare le tasse ai cittadini” – secondo il consigliere Gianpaolo Scorrano. Il consigliere di maggioranza, Murri Dello Diago chiede a Rotundo di cambiare le parole della mozione e il capogruppo Pd, alla fine della discussione, decide di aggiornarla e di non farla votare.

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Choc in un paese: picchia continuamente la moglie malata terminale poi deceduta e il figlio con handicap, indagato

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SALENTO – Picchiava sistematicamente la moglie ormai malata terminale. E la picchiava, a volte, davanti al figlioletto al quale riservava la stesso trattamento che avrebbe riportato lesioni ed ecchimosi sul corpo. Così le pareti di una casa di un comune della Grecìa salentina si sarebbero rivelate simili ad una gabbia per una donna malata e il figlioletto, affetto da un lieve handicap. Il ragazzino, in molteplici occasioni, avrebbe indossato i panni dell’angelo custode della madre cercando di frapporsi alle violenze che il padre riservava alla mamma. Nel frattempo la donna è morta ad agosto e il minore è stato allontanato da casa e affidato ad una zia materna. In quella casa dove si verificanvano le violenze è rimasto solo lui, un 45enne del posto, ora indagato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati.

Su questa sconcertante storia di abusi, violenze e prevaricazoni, la Procura di Lecce ha aperto un’indagine. Il fascicolo è coordinato dal pubblico ministero Luigi Mastroniani (uno dei magistrati in forza al pool che si occupa di fasce deboli e reati contro la persona) che, dopo la segnalazione dei servizi sociali, dovrà appurare la fondatezza di accuse pesantissime a carico dell’uomo. Gli orrori tra le pareti domestiche sono affiorati dopo la morte della donna. Il 45enne, spesso ubriaco, avrebbe ripetutamente picchiato la moglie anche nel periodo della convalescenza culminato con il decesso della donna. Picchiava la donna selvaggiamente e in un caso la vittima sarebbe stata strattonata bruscamente, caduta per terra e colpita con violente gomitate. Spesso le scagliava mobilia e suppellettili tanto che la donna era costretta a chiedere aiuto al figlioletto. Anch’egli vittima dei ripetuti stati di collera dell’uomo. L’inchiesta, anteprima del Corriere Salentino, racconta di oggetti lanciati contro il ragazzo a volte picchiato dal padre con lesioni ed ecchimosi visibili su tutto il corpo.

Un atteggiamento talmente dispotico e autoritario da compromettere il benessere psicofisico e l’armonico sviluppo del ragazzo costretto spesso ad assistere da spettatore alle brutali violenze ai danni della madre. E il ragazzo, in una simile situazione familiare, avrebbe acquisito un esasperato senso di protezione nei riguardi della madre e a sentirsi, nonostante la sua giovane età, in dovere di prendersene cura frapponendosi così durante le ripetute aggressioni. Come primo passo per una simile inchiesta il pubblico ministero ha avanzato richiesta di procedere con incidente probatorio all’assunzione della testimonianza nonché all’espletamento di una perizia nella forma di una perizia psicologia sulla capacità a rendere testimonianza del ragazzino. Se sia in grado di rendere testimonianza in relazione all’età, alle capacità mnemoniche, al vissuto e più in generale alla sua condizione emotiva.

La stringente necessità della prova, nel caso di specie, per la Procura, appare non rinviabile e assolutamente necessaria in ragione del ritardo psichico di cui è affetto il minore come accertato dalla psicologa Liliana De Maria con una consulenza confluita negli atti del fascicolo. D’altronde sarebbe emerso che il ragazzo non possiede la maturità cognitiva e psichica della sua età e il dover ricordare potrebbe diventare impresa assi ardua con il trascorrere del tempo compromettendo del tutto la possibilità di acquisire riscontri genuini e dettagliati da utilizzare poi nel corso dell’apertura di processo. Il minore non ha un curatore speciale. L’indagato, invece, è difeso dagli avvocati Francesco Protopapa e Giuseppe Chiriatti.

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Una fiammata della stufa le incendia i vestiti, anziana muore in ospedale

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SAN DONATO (Lecce) – Un malfunzionamento alla stufa che stava utilizzando in casa per riscaldarsi ha innescato una fiammata, che ha raggiunto i vestiti della malcapitata e le ha provocato ustioni gravi su tutto il corpo. Così gravi che, purtroppo, si sono rivelate mortali per una 89enne di San Donato, spirata in mattinata nel reparto di Rianimazione del Vito Fazzi di Lecce.

La vittima è la signora Michela Toraldo, di San Donato, rimasta gravemente ferita da una vampata che ha incendiato i suoi vestiti, causandole ustioni su quasi la totalità del corpo. L’allarme al 118 è stato lanciato dalla figlia della donna, che ha trovato l’anziana madre agonizzante in casa ed ha immediatamente richiesto l’intervento dei soccorritori.

Trasportata d’urgenza e con “codice rosso” alla volta del nosocomio di Lecce, la sfortunata pensionata è purtroppo deceduta nelle scorse ore. L’abitazione della donna, per gli accertamenti del caso, è stata raggiunta dai carabinieri della stazione di San Cesario, che hanno accertato la natura accidentale del drammatico episodio.

 

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L’almanacco di oggi 19 febbraio

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Santo

San Mansueto

Sono nati in questo giorno

1473 Copernico
1754 Vincenzo Monti
1965 Veronica Pivetti

Proverbio

Il debito mangia giorno e notte

Accadde oggi

1959 Gran Bretagna, Turchia e Grecia, firmano un accordo di garanzia per l’indipendenza di Cipro
1984 a Sarajevo si chiude la 14ma edizione dei giochi olimpici invernali
1997 a Nuoro viene rapita l’imprenditrice Silvia Melis

Scoperte

105 Tsai Lun inventa la carta

 

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A rischio le multe elevate col photored a San Cesario

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SAN CESARIO (Lecce) – Non è sufficiente che il photored sia omologato e tarato: perché il verbale sia attendibile occorre in ogni caso la contestazione immediata da parte degli agenti accertatori.
A rischio annullamento migliaia di multe elevate dai Vigili di San Cesario.
E’ questo l’innovativo principio con cui il Giudice di Pace di Lecce avvocato Maria I. Goffredo, accogliendo le tesi dell’avvocato Alfredo Matranga difensore del ricorrente, con sentenza pubblicata lo scorso 17 febbraio ha annullato un verbale elevato attraverso il Photored dalla Polizia Municipale di San Cesario. Per il Giudice di Pace, in particolare, non è sufficiente a garantire l’attendibilità dello strumento la dichiarata omologazione e taratura, in quanto occorre in ogni caso la contestazione immediata dell’agente accentratore, la sola a garantire l’attendibilità del rilevamento.

Si legge infatti nella sentenza “Quanto alla idoneità tecnica, il dispositivo di rilevamento fotografico risulta essere omologato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con prot. 1929 del 3.04.2013 e certificato di taratura LAT 1010 B975 2018. Sotto tale ultimo profilo si osserva che la comprovata conformità dell’apparecchio, in concreto utilizzato quale struttura fissa senza il controllo di operatori, al modello omologato con decreto ministeriale, pur determinando una presunzione (iuris tantum) di corretto funzionamento dello stesso, non è tuttavia sufficiente a rendere incontestabile l’accertamento dell’infrazione nei casi in cui – come nella specie – il congegno non sia stato utilizzato secondo le prescrizioni contenute nel provvedimento di omologazione. Inosservanza che risulta di per sé sola, sufficiente a giustificare l’accoglimento del ricorso, in considerazione della non assoluta attendibilità dell’accertamento strumentale”.

Ed ancora, ha proseguito il giudice di pace “E’ evidente, così, che la PA non ha fornito alcuna dimostrazione del proprio assunto né la presunzione di fede privilegiata attribuita ai propri atti, possiede carattere tanto preminente e superiore da potere essere assimilata ad un dogma. Peraltro, non può sfuggire che il controllo del giudice dev’essere rigoroso ed esigente alla luce della natura del provvedimento impugnato da cui non si determina solo una sanzione pecuniaria ma nascono conseguenze di legge, peraltro non di poco conto, in considerazione dell’abbattimento dei punti, sospensione della patente e limitazione del diritto di circolazione dell’automobilista”. Per il legale, dopo questa sentenza sono a rischio annullamento migliaia di verbali.

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La Lega salentina accoglie Matteo Salvini a Squinzano e Seclì: ecco il programma

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“E’ previsto per oggi mercoledì 19 febbraio l’arrivo a Lecce, del leader della Lega, ex Ministro degli Interni Matteo Salvini.
Salvini, sarà a Squinzano e Seclì. A Squinzano, in particolare, sarà ospitato in un’azienda che si occupa di produzione di olio, azienda, che ha subito una forte crisi, un po’ come tutte le aziende del settore oleario, a causa anche della Xylella Fastidiosa, il batterio causa della moria di olivi in tutto il Salento.” Lo dichiara il Commissario cittadino Lega  nei comuni di Galatina, Sogliano Cavour, Seclì per la Lega, Alberto Russi.
“Ma a parte questo enorme tema per l’economia salentina, e pugliese in generale, i temi affrontati da Salvini saranno anche sicurezza e volontariato. Insomma, tre grandi temi su cui è impossibile non dibattere.
In particolare, Salvini sarà a Taranto il giorno 19 febbraio. Qui, visiterà il Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, e subito dopo, incontrerà i dirigenti locali della Lega presso l’hotel “Delfino”.
Poi, alle ore venti, la manifestazione vera e propria a Squinzano, presso una cooperativa locale specializzata nella produzione olearia.
L’azienda, denominata “Oleificio Sociale”, preparerà per l’occasione il capannone dove, fino a qualche tempo fa – come si diceva- venivano lavorate fino a ottanta mila quintali di olive l’anno, e dove oggi, a causa della crisi dovuta al batterio terribile della ‘Xylella Fastidiosa’, se ne lavorano zero, a causa della diffusione del virus ‘Xylella Fastidiosa’.
Ma, l’agenda del Senatore Salvini non è finita quì.
Il giorno seguente, sempre nello splendido panorama salentino, Salvini farà visita al centro socio educativo e riabilitativo Santa Laura di Seclì, dove incontrerà gli operatori specializzati e i volontari che ogni giorno sono impegnati con il loro preziosissimo tempo e cuore, nel seguire i diversamente abili, ospitati dal centro in questione.”

“Questo – continua Russi – per sottolineare, laddove vi fosse necessità, l’impegno del Senatore Salvini verso le fasce più deboli. Impegno che, va detto per onor di cronaca, ha da sempre abbracciato, fin da prima che diventasse Ministro dell’Interno, e che, continua ad abbracciare anche adesso.
Durante tutte le tappe pugliesi, il Senatore sarà accompagnato dai dirigenti e parlamentari regionali della ‘Lega Puglia’.
Impegno ben ripagato dal popolo pugliese e italiano in generale, se si guarda ai dati rivenienti dalle ultime elezioni del 2018.
La gente ha votato Matteo Salvini perchè ha creduto in lui, nella sua volontà di cambiare veramente le cose.  Tralasciando slogan ridicoli che lasciano il tempo che trovano, Matteo è un uomo che crede veramente in quel che dice. O lo si ama o lo si odia. Su questo non si discute. Discutere di questo è come voler parlare del sesso degli angeli. Una cosa inesistente, insomma. Matteo Salvini ha bisogno del sostegno della gente che crede in lui, nelle sue idee, nelle sue battaglie.
I dati, perchè io amo parlare con cognizione di causa, hanno dimostrato che la sua opera al governo è stata impagabile. Ha ridotto il numero di sbarchi e di morti in mare. Basti cercare i numeri ufficiali in rete, diffusi dallo stesso Viminale. Basterà dare un’occhiata a quei numeri, per rendersi conto dell’opera svolta dall’allora Ministro degli Interni Salvini. Ora, che non c’è più lui, chissà cosa succederà. Non lo si può prevedere, è ovvio. Meno sbarchi significa, a mio modestissimo parere, meno partenze e meno morti in mare sulla coscienza.
Altro importantissimo tema, da non trascurare, è lo stimolo che Salvini ha dato alla Comunità Europea, da sempre insensibile al tema dell’accoglienza verso i migranti: “Chi sbarca a Lampedusa, sbarca in Europa”. Non lo si dimentichi.

Salvini – conclude Russi – ha semplicemente risvegliato le coscienze degli Stati d’Europa, ribadendo un messaggio molto semplice: ‘L’Italia non può farsi carico di tutti i disperati che mettono piede sul suolo italiano’.
Ai posteri l’ardua sentenza, recita un antico adagio popolare. E sia così.
Venga al più presto restituita parola agli elettori. Poi si vedrà.
Sempre per amor di cronaca, ricordo che Salvini alla guida della Lega, alle ultime elezioni europee del 2019, in Salento è arrivata prima. Sono stati il 26,85% gli elettori che hanno scelto di dare fiducia a Matteo Salvini, al suo progetto. Piaccia oppure no.

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Nel doppiofondo della barca oltre mezza tonnellata di droga, in casa armi: in carcere 45enne

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LECCE – Nel doppiofondo della barca nascondeva oltre mezza tonnellata di droga e varie armi, che gli sono costati l’arresto. In manette è finito il 45enne leccese Mauro Centonze, già noto alle forze dell’ordine, arrestato dai finanzieri del nucleo di Polizia economico finanziaria del comando di Lecce.

Tutto ha avuto inizio lungo la strada provinciale 131 che collega Lecce con la marina di Torre Chianca, dove le fiamme gialle hanno notato un fuoristrada che trainava una barca di sei metri prova di dati identificativi, con un grosso motore fuoribordo.

Nonostante la barca fosse attrezzata per la pesca, ai militari non è sfuggito che l’ora e le circostanze potessero in realtà nascondere qualcosa di diverso sicché, insospettiti, hanno deciso di eseguire subito tutta una serie di accertamenti con la Sala Operativa del Comando Provinciale di Lecce, per risalire all’effettivo proprietario o al conducente del veicolo in questione, poi risultato essere il 45enne leccese.

Individuato il domicilio del salentino nei pressi di Borgo San Nicola, i finanzieri hanno dunque fatto irruzione nella sua abitazione, dove la barca era stata ricoverata e nascosta da occhi indiscreti dietro un alto muro di cinta.

Durante il blitz, le fiamme gialle leccesi hanno così scorto nel piazzale, tra alcuni mezzi d’opera e scarti di materiale edile, sia il fuoristrada notato in mattinata sia tre imbarcazioni, tra le quali anche il natante visto sfrecciare sulla provinciale trainato dal suv.

L’accurata ispezione delle Fiamme Gialle salentine ha permesso di scoprire nel doppiofondo dello scafo un enorme quantitativo di stupefacenti, sicché la perquisizione è stata estesa al resto dell’area adibita ad officina ed all’abitazione dove venivano scoperti e sequestrati anche armi e munizioni, tra le quali: due carabine calibro 4,5 con relativi cannocchiali, una pistola Beretta calibro 4,5, una pistola scacciacani calibro 8 priva di tappo rosso, con 23 cartucce, di cui 4 già inserite nel caricatore, una doppietta calibro 20, due proiettili calibro 9.

All’interno dell’imbarcazione, invece, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 450 chilogrammi di marijuana, 75 chilogrammi di hashish e 3,5 litri di olio di hashish. Sentito il parere del pubblico ministero di turno, Centonze è stato arrestato e ristretto in carcere.

L’enorme quantitativo di stupefacente sequestrato fa presumere che potesse essere destinato a rifornire l’intero mercato locale ed anche nazionale, come recenti indagini del Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria di Lecce hanno dimostrato negli ultimi mesi, constatando come il territorio salentino rappresenti ormai un vero e proprio attivo crocevia nazionale dei traffici di droga provenienti dai Paesi rivieraschi del basso Adriatico.

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A Gallipoli le “Giornate Nefrologiche”, esperti a confronto con la medicina territoriale

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GALLIPOLI (Lecce) – Si terrà il 21 e 22 febbraio a Gallipoli presso l’Hotel Costa Brada un importante appuntamento per la nefrologia nazionale.

Nelle “Giornate Nefrologiche Gallipoline” relatori provenienti da tutta Italia con esperienza internazionale si confronteranno, per la prima volta in assoluto per il territorio di Gallipoli, con colleghi specialisti e con la medicina territoriale discutendo varie importanti tematiche.

Nelle sessioni programmate si passerà dalla cardiologia di interesse nefrologico alla ecografia apparato urinario, ai trapianti di rene, alle infezioni delle vie urinarie nell’adulto e nel bambino, alle nefropatie ostruttive ed alla dialisi. Un programma ricco ed articolato. Prevista anche una sessione congiunta con la SIEUN (Società Italiana di Diagnostica Integrata in Urologia, Andrologia e Nefrologia).

Tutti gli argomenti verranno affrontati cercando di trasmettere messaggi pratici per i partecipanti.

Previsti oltre 200 partecipanti, ben oltre quanto auspicato. Patrocinio della Società Italiana di Nefrologia, Ordine dei Medici di Lecce, ASL Lecce, Città di Gallipoli, Provincia di Lecce, Regione Puglia, SIEUN, ANED, Ordine degli Infermieri di Lecce.

“Al termine di questa due giorni di relazioni – fanno sapere dall’Asl Lecce – siamo sicuri che tutti gli iscritti usciranno con nuove idee, nuovi stimoli ed una nuova giusta considerazione della Nefrologia, quella che sicuramente merita”.

Il Convegno è stato fortemente voluto ed organizzato dal dottor Alessandro D’Amelio, Responsabile della UO Nefrologia e Dialisi del PO “Sacro Cuore di Gesù” di Gallipoli.

 

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La ricetta del giorno: Pasta e patate

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Ingredienti per 4 persone:

  1. 280 tubetti rigati

4 patate

cipolla, olio extravergine di oliva

Un dado per brodo vegetale

 

Procedimento

Sbucciare le patate, lavarle e tagliarle a dadini. In una pentola versare olio extravergine di oliva e soffriggere la cipolla sbucciata e tagliata a fettine.  Aggiungere i dadini di patate e far rosolare. Dopo pochi minuti versare il dado, aggiungere un pò di acqua e cuocere fino alla cottura.

Cuocere la  pasta e unirla con le patate. Spolverizzare con formaggio grattugiato.

 

 

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Verso Roma-Lecce, contro i capitolini una sola vittoria

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Il bilancio del Lecce nei precedenti quindici incontri all’ “Olimpico” con la squadra giallorossa è di: 1 vittoria, 2 pareggi e 12 sconfitte, 16 reti segnate e 38 subite.  La prima partita tra le due squadre si giocò il 20 aprile 1986, alla ventinovesima giornata del campionato di Serie A. Il Lecce già retrocesso, era arbitro del campionato, dovendo affrontare nelle ultime due giornate, le due squadre in testa alla classifica, entrambe a 41 punti, la Roma e la Juventus. Un partita sulla carta impossibile, anche perché il Lecce era reduce da 13 sconfitte consecutive fuori casa, avendo racimolato un solo misero punto in trasferta, contro il Verona alla prima partita del campionato.

Il Lecce di mister Eugenio Fascetti scese in campo con: Ciucci, Vanoli, Colombo G., Enzo, Di Chiara I, Miceli, Raise, Barbas, Pasculli, Nobile, Di Chiara II. La Roma dell’allenatore Sormani e del D.T. Eriksson rispose con: Tancredi, Gerolin, Oddi, Boniek, Nela, Righetti, Graziani, Giannini, Pruzzo, Ancelotti, Di Carlo. Partita subito compromessa per i salentini, in svantaggio dopo soli sette minuti grazie ad un gol di Graziani. Ma il Lecce, prima riuscì a pervenire al pareggio con Alberto Di Chiara al ’34 e poi grazie ad una doppietta dell’argentino “Beto” Barbas, mise ko i capitolini, che segnarono il gol del 2 – 3 definitivo con Pruzzo all’ 82 . Una vittoria memorabile e al momento anche l’unica all’Olimpico.

Anche nella seconda sfida in terra laziale, il Lecce riuscì a strappare un risultato positivo. Infatti i giallorossi di Mazzone imposero il pari ai capitolini, grazie ad una rete di Pedro Pablo Pasculli al ’87.

Bisognerà aspettare ben nove partite disputate all’Olimpico, per vedere il Lecce tornare a casa con un risultato positivo. Era il 22 settembre 2004. Il Lecce riuscì a pareggiare con il risultato di 2 – 2, grazie ad un calcio di rigore parato al ’45 da Chimenti a Totti, che aveva calciato il penalty con il “cucchiaio” .

L’ultima sfida tra le due squadre si è conclusa sul risultato di 2 – 1 per i padroni di casa grazie alle reti di Pjianic e Gago. Gol bandiera del Lecce di Bertolacci al ’16.

Dario De Carlo

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Si rafforza la collaborazione tra ASL di Lecce e Lilt Lecce. Giovedì 20 febbraio inaugurazione della nuova sede Lilt a Monteroni

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MONTERONI (Lecce) – Sarà inaugurata giovedì 20 febbraio, alle ore 17.30, una nuova sede della LILT a Monteroni, per rafforzare la nostra presenza nell’area Nord della provincia di Lecce. Fortemente voluta da volontari storicamente operanti nella cittadina, essa è ospitata in locali messi a disposizione dalla ASL Lecce, nella Casa della Salute (Poliambulatorio), in Via del Mare, 50.

Questa sinergia con l’Istituzione sanitaria pubblica, sollecitata dalla nuova legge sugli Enti del Terzo Settore, è stata resa possibile per il riconoscimento del valore dell’attività che la LILT di Lecce quotidianamente svolge sul territorio a vantaggio di pazienti e cittadini.

E viene a rafforzare una collaborazione di lunga data tra ASL e LILT, concretatasi nel corso del tempo con la convenzione per il servizio di Assistenza Domiciliare Oncologica ai pazienti in fase avanzata di malattia dell’area Centro-Sud della provincia, ma anche con la concessione in comodato d’uso di locali di proprietà ASL da adibire a sedi della LILT.

“Riteniamo  esemplare l’esperienza di collaborazione pubblico-privato non profit ormai ultraventennale vissuta nella nostra provincia”, afferma il Dottor Carmine Cerullo, presidente della LILT di Lecce.

Presso la struttura di Monteroni, alcuni locali saranno destinati ad ambulatori per assicurare gratuitamente alla popolazione consulenze specialistiche oncologiche. È prevista anche l’attivazione di un Centro AntiFumo (CAF), coordinato dal Dr. Mario Bisconti, ove agiranno specialistici pneumologi  e psicologi volontari. Saranno inoltre organizzati eventi a carattere divulgativo, con particolare riguardo al tema “ambiente e salute”.

Il programma della serata, prevede, dopo i saluti istituzionali del Commissario Prefettizio di Monteroni, Guido Aprea; del Direttore Generale della ASL di Lecce, Rodolfo Rollo e di Carmine Cerullo, Presidente della LILT di Lecce, l’intervento di Costantino Giovannico, Direttore del Distretto ASL di Lecce; Giuseppe Serravezza, responsabile scientifico della LILT di Lecce, e Giorgio Gerardi, referente responsabile della Delegazione LILT di Monteroni.

 

 

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