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Le previsioni meteo di oggi 19 febbraio 2020

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Puglia

Tempo stabile la mattino con nuvolosità irregolare diffusa;  piogge sparse al pomeriggio possibili su tutti i settori, mentre in serata i fenomeni  saranno più intensi anche a carattere temporalesco specie sui settori costieri.

Molise

Nuvolosità irregolare nella mattinata su tutta la regione; peggiora al  pomeriggio e poi anche in serata con  piogge diffuse e neve fino  a 1500- 1600 metri di quota

Basilicata

Molte nubi al mattino su tutto il territorio; locali piogge nel pomeriggio, mentre in serata le precipitazioni interesseranno l’intera regione risultando più intense al confine con la Puglia.

Tempo in sensibile miglioramento sin dalle prime ore del mattino con schiarite via via più ampie nel corso della giornata. Cieli sereni o poco nuvolosi nella notte. Residue nevicate sulle Alpi oltre gli 800-1000 metri. Rapido peggioramento su tutte le regioni con piogge sparse, più intense sui settori adriatici. Migliora in serata ovunque con residui fenomeni su Abruzzo e Marche meridionali. Quota neve in calo dai 1500 metri a 1200-1300 metri nella notte. Molte nubi sin dalle prime ore del mattino con maltempo al pomeriggio e in serata sui settori peninsulari e nel nord della Sicilia. Neve sull’Appennino molisano fin verso i 1300 metri in serata.

Temperature in generale calo sia nei valori minimi che nei valori massimi.

www.centrometeoitaliano.it

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Raffaele Pappadà (Dazn e Mediaset): “Ho commentato le ultime tre del Lecce godendo per il calcio espresso”

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SESTO SAN GIOVANNI (Milano) – VI puntata di “Sport Puglia da Sud a Nord andata e ritorno” a Sesto San Giovanni presso la pasticciotteria Mamà di Davide Longo. Ospiti di Pierandrea Fanigliulo, il salentino Stefano Caramuscio responsabile della Just Salento Milano e il giornalista di Dazn, Serie A Tim e Mediaset, Raffaele Pappadà. Si è parlato di Lecce-Spal, dell’uomo del momento Marco Mancosu,dei problemi in casa Samp e poi, il telecronista di Nardò, ha sottolineato quanto la qualità del gioco espressa dagli uomini di Liverani sia ormai riconosciuta da tutti e soprattutto quanto sia tornata ad essere l’arma principale dei giallorossi.

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Dopo l’esposto, arriva la denuncia contro i simboli dell’estrema destra sui segnali stradali

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“Una nuova denuncia unisce in una sola voce le associazioni della Nardò che resiste”. Tutti uniti contro i simboli dell’estrema destra appiccicati sulla segnaletica stradale: un malcostume che le associazioni di sinistra vorrebbero eradicare.

“In data 17 febbraio 2020 le associazioni Nardò Bene Comune, Diritti a Sud, Anpi sez. Nardò, Gira-Sole, Arci Nardò Centrale, Nardò progressista, Partito Democratico, Nardò Liberal, Centro Studi Salento Nuovo e SPI CGIL Nardò hanno depositato una nuova denuncia contro la pratica incivile di contrassegnare la segnaletica stradale della città con i simboli adesivi dei partiti che si ispirano all’ideologia fascista – spiegano in un comunicato-

La denuncia fa seguito e dà man forte ad un primo esposto, protocollato esattamente un anno prima dall’associazione Nardò Bene Comune (11.02.2019), assieme a un dossier fotografico e alla particolareggiata mappatura che documentava ampiamente la pratica indisturbata delle associazioni di estrema destra Casapound, Blocco Studentesco e Forza Nuova di contrassegnare i segnali sia in città sia nelle marine che nella immediata periferia.

A seguito della prima denuncia non si è avuto alcun tipo di riscontro dalle autorità preposte al controllo e ad oggi la situazione non solo immutata, ma anche peggiorata. Solo per fare un esempio, lo scorso 10 febbraio, in via Celso, sul muro di cinta di una scuola primaria, Casapound ha affisso abusivamente un lungo striscione con la dicitura “Partigiani titini infami e assassini”.

Oggi tutte queste associazioni ci riprovano invitando le autorità competenti ad adottare ogni iniziativa atta a punire i responsabili con sanzioni previste dalla normativa comunale: la pratica di vandalizzare i segnali stradali, infatti, è illegale in quanto violazione dell’Ordinanza n. 320 del 2007, prot. 45549 n° 399 del 2015, prt. N° 31071”.

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Frodi: Coldiretti Puglia, agropirati in azione sul web

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PUGLIA – Le frodi nel settore agroalimentare ‘viaggiano’ anche sul web con gli ‘agropirati’ che sfruttano l’Italian sounding di prodotti tutelati da marchi comunitari per vendere finti olio extravergine pugliese, lenticchie di Altamura, limoni Femminello e arance del Gargano fino alla cipolla bianca di Margherita, con un danno inestimabile in termini di concorrenza sleale e immagine per l’autentico Made in Puglia. E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Rapporto 2019 dell’ICQRF del MIPAAFT che ha intercettato e bloccato sul web 25 differenti vendite di finto olio Terra di Bari, di Collina di Brindisi, arance del Gargano, limoni Femminello e cipolla di Margerita, mentre dal 2015 al 2019 sono stati 114 i casi di vendite di falso made in che hanno coinvolto l’olio Dauno,  il Terra di Bari, la lenticchia di Altamura e i limoni del Gargano.

“Il business dell’Italian sounding fattura nel mondo oltre 100 miliardi di euro e sfrutta anche il web per vendere prodotti che non hanno nulla a che fare con il patrimonio agroalimentare straordinario sotto attacco dell’agropirateria internazionale. Le esportazioni di prodotti agroalimentari tricolori potrebbero triplicare se ci fosse uno stop alla contraffazione alimentare internazionale, quando sono ancora falsi quasi due prodotti alimentari di ‘tipo italiano’ su tre”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia. Coldiretti ha coniato un neologismo per descrivere il panorama criminale “agropirateria”. “Il fenomeno criminale si sviluppa – aggiunge il presidente Muraglia – attraverso la vendita, le importazioni, la manipolazione e la trasformazione di prodotti agricoli di dubbia qualità e provenienza che giungono nel nostro Paese e diventano “made in Puglia” e “made in Italy” fregiandosi in modo fraudolento dell’immagine che accompagna, nel mondo, le produzioni del nostro territorio”.

“Lo scenario ‘evolutivo’ delle agromafie – insiste Muraglia – è drammaticamente dilagante. Vanno contrastate nei terreni agricoli, nelle segrete stanze in cui si determinano in prezzi, nell’opacità della burocrazia, nella fase della distribuzione di prodotti, ora anche sul web, che percorrono migliaia di chilometri – aggiunge Muraglia – prima di giungere al consumatore finale, ma anche con la trasparenza e l’informazione dei cittadini che devono poter conoscere la storia del prodotto che arriva nel piatto”.

Il falso Made in Italy a tavola colpisce in misura diversa tutti i diversi prodotti, dai salumi alle conserve, dal vino ai formaggi ma anche extravergine, sughi o pasta e riguarda tutti i continenti, denuncia Coldiretti Puglia, come dimostrato dall’attività investigativa di NAS, ICQRF, Carabinieri Forestali.

Si stima che siano coltivati o allevati all’estero oltre il 30% dei prodotti agroalimentari acquistati dai consumatori, con un deciso aumento negli ultimi decenni delle importazioni da paesi extracomunitari dove non valgono gli stessi diritti sociali dell’Unione Europea. Formaggi, conserve di pomodoro, olio d’oliva, ortofrutta fresca e trasformata, zucchero di canna, rose, olio di palma, sono solo alcuni dei prodotti stranieri che arrivano in Italia che sono spesso il frutto di un “caporalato invisibile” che passa inosservato solo perché avviene in Paesi lontani, dove viene sfruttato il lavoro minorile, che riguarda in agricoltura circa 100 milioni di bambini secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), di operai sottopagati e sottoposti a rischi per la salute, di detenuti o addirittura di veri e propri moderni “schiavi”, prodotti venduti in Italia e all’estero magari come ‘made in Italy’.

L’innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali rendono ancora più pericolosa la criminalità nell’agroalimentare che per questo va perseguita con la revisione delle leggi sui reati alimentari elaborata da Giancarlo Caselli nell’ambito dell’Osservatorio agromafie promosso dalla Coldiretti per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali”.

 

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La protesta con satira contro le tasse degli operatori della pubblicità

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LECCE  – L’Associazione Italiana Operatori Pubblicità e Comunicazione (ANOPEC) ha dato vita a una protesta originale contro le tasse: ha riempito di manifesti satirici, come quello che vedete in copertina, la città: “Nei giorni scorsi diversi poster sono stati affissi nella città di Lecce per sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e la pubblica amministrazione, sulle difficoltà di un comparto che in questi ultimi dieci anni oltre ad aver sofferto per la crisi che investe il nostro paese, ha dovuto fare i conti con amministrazioni, come quelle guidate dal Sindaco Perrone, che grazie al suo assessore Monosi hanno istituito nuove tasse e nuovi balzelli che hanno finito di sfiancare le Agenzie di Pubblicità, ed in particolar modo le Concessionarie di spazi pubblicitari, con il bel risultato che buona parte di queste Aziende hanno chiuso i battenti, altre si sono dovute ridimensionare, altre riconvertire, con gravi danni per le imprese e con la perdita di tanti posti di lavoro – spiega un comunicato-

Sui poster affissi dalla nostra Associazione,  campeggia una vignetta dove un Dracula assetato di sangue (ufficio tributi) viene bloccato da un perentorio interrogativo del Sindaco Salvemini.
Per cui così come auspicato nella vignetta, si spera accada nella realtà che questa Amministrazione si dimostri capace di interloquire con le aziende del territorio e venga incontro alle esigenze di queste ultime”.

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“Droghe, un business mafioso”, se ne discute a Noha

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GALATINA (Lecce) – Il prossimo 21 marzo ricorre la XXV edizione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, si svolgerà a Palermo.

Quest’anno – si legge nel comunicato – Libera compie 25 anni e quale migliore occasione per trovarsi insieme per onorare il grande traguardo, consapevoli che in questi anni le mafie sono cambiate, hanno modificato il loro modo di agire, rendendosi più nascoste ma sempre più invasive e pericolose per le nostre comunità e le nostre economie. Per questo nei mesi scorsi, la fitta rete di associazioni e cittadini aderenti a Libera Lecce si è riunita per programmare e realizzare un percorso informativo dal titolo “i giovedì di Libera” in tre appuntamenti verso la data nazionale del 21 Marzo.

Il nostro territorio è da anni crocevia di traffici nazionali e internazionali di sostanze stupefacenti; il Salento è oramai riconosciuto come mercato più che “fornito” di qualsiasi tipologia di droghe. Un mercato che miete vittime non solo tra i giovani – e meno giovani – consumatori ma anche tra i piccoli spacciatori che in questa attività trovano l’unica fonte di reddito che li rende schiavi di un sistema troppo grande e mai del tutto smantellato.

Per questo motivo, il coordinamento territoriale aderente a Libera ha pensato ad un primo appuntamento giovedì 20 febbraio sul tema del business mafioso che le droghe producono sul nostro territorio, approfondendo non solo l’aspetto giudiziario ma soprattutto quello sociologico grazie al contributo di professionisti da tempo impegnate su tutto il territorio provinciale.

Giovedì 20 Febbraio ore 18 presso il circolo Arci Levèra di Noha (Galatina)

PROGRAMMA:
Modera:
DON RAFFAELE BRUNO (Presidente Libera Lecce)

Intervengono:
– GUGLIELMO CATALDI (Procuratore Aggiunto DDA)

– ANGELO DONNO (Sociologo SerD)

– VITTORIO SCRIMIERI (Sezione Dipartimentale SerD Galatina)

-MARISA FIORANI (Madre di Marcella Di Levrano vittima innocente di mafia)

Saluti:
MARCELLO AMANTE (Sindaco di Galatina)

FLAVIA LUNA DE MATTEIS (Presidente circolo Arci Levèra)

 

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Le novità in materia condominiale al centro di due incontri promossi da Assiac

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LECCE – Le novità in materia condominiale al centro di due incontri promossi dall’Associazione Italiana Amministratori e Condòmini (Assiac). Le sedi provinciali di Brindisi e di Lecce organizzano due seminari di aggiornamento professionale per confrontarsi sulla ristrutturazione degli immobili, alla luce della Finanziaria 2020, sulle detrazioni fiscali per il recupero del patrimonio edilizio e sulle regole per la revisione condominiale.

In particolare – si legge nel comunicato – la prima sessione è prevista per venerdì 21 febbraio, dalle 15 alle 18, a Brindisi, presso l’«IBcenter», in via Rubini. Dopo la registrazione dei partecipanti, interverranno Carmela De Cillis, presidente provinciale di Assiac Brindisi; Franco Mesto, coordinatore regionale di Assiac Puglia; Concetta Cinque, presidente nazionale di Assiac. Seguirà la relazione tecnica del commercialista Claudio Mautarelli, sul tema «Detrazioni fiscali per lavori condominiali: novità 2020». Dopo la pausa caffè, i lavori riprenderanno con l’ingegnere Pasquale Melpignano che parlerà del recupero del patrimonio edilizio. Animerà il dibattito e modererà gli interventi il giornalista Davide Stasi.

Il giorno successivo, sabato 22 febbraio, dalle 9.30 alle 12.30, a Lecce, all’Hilton garden inn, in via De Giorgi avrà luogo la seconda sessione. Dopo la registrazione dei partecipanti, sono previsti gli indirizzi di saluto da parte di Carlo Mignone, presidente provinciale di Assiac Lecce; Franco Mesto, coordinatore regionale di Assiac Puglia; Concetta Cinque, presidente nazionale di Assiac. Seguirà la relazione tecnica del commercialista Vittorio Trullo, che illustrerà le regole per la revisione condominiale. Dopo la pausa caffè, l’ingegnere Francesco Lanzilotto, parlerà della ristrutturazione degli immobili dopo la Finanziaria 2020. Modererà il giornalista Davide Stasi.

Gli incontri valgono ai fini della formazione professionale per amministratori condominiali, ai sensi del decreto ministeriale 140 del 2014.

Il comitato scientifico per la sede di Assiac Brindisi è composto dall’avvocato Marzia Bagnulo e dalla commercialista Rita Marra, mentre quello per la sede di Lecce è composto dagli avvocati Michele Massari e Gianluca Carducci. Per maggiori informazioni ed iscrizioni si possono contattare i numeri 371.3944151 oppure 328.8946710 e scrivere agli indirizzi di posta elettronica: assiac.brindisi@gmail.com oppure assiaclecce@gmail.com.

In particolare, riguardo al «bonus facciate», l’agevolazione consiste in una detrazione dall’imposta lorda (Irpef o Ires) ed è concessa quando si eseguono interventi finalizzati al recupero o restauro della facciata esterna degli edifici esistenti, anche strumentali. Sono inclusi anche gli interventi di sola pulitura o tinteggiatura esterna.

Gli edifici devono trovarsi nelle zone A e B, come individuate dal decreto ministeriale numero 1444 del 1968, o in quelle a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai regolamenti edilizi comunali.

La detrazione è riconosciuta nella misura del 90 per cento delle spese documentate e va ripartita in 10 quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese e in quelli successivi. A differenza di altre agevolazioni per interventi realizzati sugli immobili, per il «bonus facciate» non sono previsti limiti massimi di spesa né un limite massimo di detrazione.

Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi agevolati e che possiedono a qualsiasi titolo l’immobile oggetto di intervento.

In particolare, sono ammessi all’agevolazione le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale; le società semplici; le associazioni tra professionisti e i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali). La detrazione non può essere utilizzata, però, da chi possiede esclusivamente redditi assoggettati a tassazione separata o a imposta sostitutiva.

 

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A Unisalento la prima sezione universitaria dell’Istituto Nazionale di Astrofisica

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LECCE – All’Università del Salento una sezione universitaria dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, prima collaborazione-pilota del genere: l’inaugurazione è in programma venerdì 21 febbraio 2020, dalle ore 11, nella sala conferenze del Rettorato (piazza Tancredi 7, Lecce). Nel corso della giornata saranno illustrate le attività di ricerca, didattiche e divulgative che verranno sviluppate in collaborazione tra le due istituzioni.

L’Istituto Nazionale di Astrofisica è il principale Ente di Ricerca italiano per lo studio dell’Universo. L’INAF promuove, realizza e coordina – anche nell’ambito di programmi dell’Unione Europea e di Organismi internazionali – attività di ricerca nei campi dell’astronomia e dell’astrofisica, in collaborazione sia con le Università che con altri soggetti pubblici e privati, in Italia e all’estero. L’INAF progetta e sviluppa tecnologie innovative e strumentazione d’avanguardia per lo studio e l’esplorazione del Cosmo, favorisce la diffusione della cultura scientifica grazie a progetti di didattica e divulgazione dell’Astronomia rivolti alla scuola e alla società.

La collaborazione con l’Università del Salento nasce dal consolidamento di un’esperienza ormai cinquantennale nel campo degli studi e della didattica in Astrofisica. Del 1969 è l’istituzione della Facoltà di Scienze presso l’allora Università di Lecce, oggi Università del Salento; del 1973 l’inizio delle attività del Laboratorio di Astrofisica e l’attivazione di un curriculum astrofisico per la laurea in Fisica; del 1993 l’avvio dell’attività legata allo Spazio con la partecipazione allo sviluppo della missione interplanetaria Mars94. Numerosi i laureati e dottori di ricerca che hanno ottenuto successi e posizioni prestigiose nel settore.

In occasione dell’inaugurazione della sezione leccese dell’INAF, che svilupperà le sue attività in stretto contatto con le strutture di ricerca UniSalento, interverranno il Rettore Fabio Pollice, il Presidente dell’INAF Nicolò D’Amico e il responsabile della sezione salentina dell’INAF Francesco Strafella. Interverranno inoltre il Sindaco di Lecce Carlo Salvemini, l’Assessore regionale a Formazione e lavoro Sebastiano Leo, il Direttore del Dipartimento Sviluppo economico innovazione e istruzione della Regione Puglia Domenico LaforgiaChristina Plainaki per l’Agenzia Spaziale Italiana e Marco Molina dell’azienda pugliese attiva nel settore spaziale SITAEL.

Dalle 14.30 spazio alle relazioni scientifiche, che toccheranno vari aspetti interessati dalle attività di ricerca presenti e future. Relazioneranno i ricercatori Davide Elia (“Dalle nubi alle stelle: la formazione stellare della Via Lattea”), Romolo Politi (“Esplorazione del Sistema solare ed Esopianeti”), Vincenzo Testa (“Grandi telescopi per la ricerca di pianeti extrasolari”), Melania Del Santo (“La morte delle stelle: nane bianche, stelle di neutroni e buchi neri”), Francesca Panessa (“Buchi neri al centro delle galassie”), Giulia Alemanno (“Marte tra dati orbitali ed esperimenti di laboratorio”), Achille Nucita (“La missione Euclid: materia ed energia oscura nell’Universo”), Francesco De Paolis (“Microlenti gravitazionali”) e Domenico Licchelli (“Piccoli telescopi, grandi risultati”); conclusioni di Francesco Strafella.

L’organizzazione è a cura di Marcella D’Elia, che ha la responsabilità tecnica del Laboratorio di Spettroscopia Astrofisica Infrarossa e del Laboratorio di Microscopia Elettronica a Scansione dell’Università del Salento – Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi”.

 

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Tumori del sangue, ora disponibile a Lecce primo e unico trattamento a durata fissa e senza chemioterapia

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PUGLIA – Dopo l’approvazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), è ora prescrivibile in Puglia una nuova combinazione di farmaci, senza chemioterapia, che per la prima volta può essere prescritta per una durata fissa nei pazienti con leucemia linfatica cronica, uno dei tumori del sangue più diffusi.

“Da oggi in Puglia è disponibile un nuovo farmaco per la cura di pazienti con leucemia linfatica cronica, la combinazione di venetoclax e rituximab, recentemente approvato dall’Aifa – dichiara il Dottor Nicola Di Renzo, Ematologo dell’U.O. di Ematologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce – Si tratta di una nuova classe di farmaci che è in grado di aumentare il numero di remissioni complete e il tasso di risposta complessivo nei pazienti che non hanno risposto alle terapie precedenti. La nuova terapia, ora rimborsata dalla Regione Puglia, per la prima volta può essere prescritta per una durata limitata e non a vita: ovvero dopo 24 mesi i pazienti potranno interrompere l’assunzione del farmaco”.

Ogni anno in Italia circa 1.200 persone ricevono una diagnosi di Leucemia linfatica cronica, la forma di leucemia dell’adulto più frequente nel modo occidentale.[1] Si tratta di una malattia tumorale cronica del sistema linfatico che colpisce il midollo osseo, il sangue e le strutture linfatiche, caratterizzata da un’incidenza in ascesa vertiginosa nella terza età. In questi pazienti la prognosi è spesso particolarmente sfavorevole. L’ematologia italiana è fra le prime al mondo nella cura delle leucemie e linfomi con una rete di centri specializzati di eccellenza come l’U.O. di Ematologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce, un esempio unico di integrazione tra Ricerca, Diagnostica Avanzata e Clinica.

“L’ematologia è una realtà di estrema complessità oltre che di alta specializzazione – afferma il dottor Di Renzo – L’U.O. di Ematologia del Presidio Ospedaliero “Vito Fazzi” di Lecce dispone di ematologi specializzati nella diagnosi e nelle terapie avanzate delle malattie del sangue e della leucemia linfatica cronica ed è un centro di riferimento nazionale. Attualmente seguiamo annualmente presso la nostra struttura più di 200 pazienti. La nuova terapia consentirà loro di vivere più a lungo, con la possibilità di interrompere il trattamento dopo due anni. Inoltre, la durata fissa di trattamento senza chemioterapia prevede un costo definito, con il potenziale per generare risparmi per il Sistema sanitario regionale.

La nuova combinazione di VENCLYXTO® (venetoclax compresse) e rituximab ha ottenuto la rimborsabilità come primo e unico trattamento a durata fissa di 24 mesi e senza chemioterapia per i pazienti con leucemia linfatica cronica recidivante/refrattaria che hanno ricevuto almeno una terapia precedente. Venetoclax di AbbVie è il primo farmaco in grado di inibire in maniera selettiva la funzione della proteina BCL-2 e quindi attivare la morte programmata delle cellule tumorali (apoptosi), incluse le cellule cancerose nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica. Il farmaco va assunto per via orale ma comunque sempre somministrato da mani esperte e in centri ematologici di riferimento esperti in tali terapie per adattare la cura alle esigenze specifiche del singolo paziente, ottimizzandone l’efficacia e controllando gli eventuali effetti collaterali.

 

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Maggiori controlli e sanzioni per chi abbandona i rifiuti: oltre 500 verbali a Lecce

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LECCE – Tutelate l’ambiente, salvaguardare il decoro urbano e mettere in campo ogni iniziativa utile a combattere l’abbandono dei rifiuti attraverso la repressione e la sanzione di comportamenti scorretti. Sono questi gli obiettivi con cui si muove il Nucleo Dec dell’Ufficio Ambiente che oggi, in commissione consiliare alla presenza del DEC Renato Brunetti, ha presentato i risultati ottenuti nel 2019 utilizzando il sistema delle fototrappole.

Si tratta di telecamere nascoste che, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, consentono di individuare in flagrante gli autori dell’abbandono. Le fototrappole – fino al 2019 cinque in tutto, oggi implementate ad 8, di cui 3 con  lettura targhe notturna – vengono posizionate per alcuni giorni sulle strade particolarmente interessate dal fenomeno degli abbandoni di rifiuti urbani e speciali o su quelle in cui il fenomeno inizia a comparire. Le immagini, elaborate dal Nucleo Dec di Polizia Locale distaccato presso l’Ufficio del Nucleo Dec Ambiente, danno origine alle indagini e all’identificazione dei trasgressori ai quali, oltre alla sanzione amministrativa o penale a seconda dei casi, viene effettuata la verifica Tari e la regolare iscrizione

nella banca dati Tari.

Per l’anno 2019 sono stati redatti n. 514 verbali per abbandoni per un importo complessivo pari a  178.600 euro, con un’ampia percentuale di abbandoni registrata nel mese di luglio.

“Sono numerose le attività messe in campo dall’Ufficio Ambiente – dichiara l’assessora all’Ambiente, Angela Valli per garantire il decoro urbano e limitare al massimo – fino a reprimerla –  l’azione di chi crede di poter deturpare le nostre strade, le campagne, le nostre marine abbandonando rifiuti. Abbandoni che, mi preme ricordarlo, oltre ad inquinare e danneggiare l’ambiente, comportano la necessaria rimozione e bonifica delle micro discariche che si creano in alcune zone della città, con un evidente costo per l’amministrazione comunale e quindi per i contribuenti. I numeri per il 2019 testimoniano l’impegno quotidiano e incessante delle unità del Nucleo Dec e delle unità di Polizia Locale distaccate, che voglio ringraziare per la puntuale dedizione e per gli obiettivi raggiunti. Sappiamo che molto c’è ancora da fare per sradicare un’abitudine consolidata da tempo, ma che siamo certi di poter ribaltare sia con attività ed iniziative che educhino al rispetto dell’ambiente sia attraverso azioni sanzionatorie”.

Ricordiamo che la sanzione per chi abbandona i rifiuti (violando l’art. 7 e 80 lett. U del Regolamento Gestione Rifiuti) è di € 400,00. Se il soggetto individuato non è in banca dati Tari si informa il Settore Tributi per l’inserimento e se invece il soggetto è inserito ma non ha ritirato il kit o la chiave per conferire nei carrellati si aggiunge un verbale per mancato ritiro di altri 50,00 euro.

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Vende l’auto ma poi vuole altri soldi, in manette per estorsione continuata

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ALLISTE (Lecce): Vende l’auto ma non si accontenta di ricevere la somma pattuita, e chiede altri soldi fino ad essere arrestato per estorsione continuata. Si tratta di Francesco Cazzato 35enne di Taviano.

I carabinieri della locale stazione hanno avviato le indagini dopo la  denuncia presentata dalla vittima. Quest’ultima è una donna del posto che, in fase di compravendita, aveva concordato il prezzo del veicolo insieme all’uomo. Cazzato dopo aver incassato il denaro, pretendeva però ed otteneva dalla vittima un’ ulteriore somma di denaro. Non contento, il 35enne ha poi continuato a chiedere alla donna altri soldi con la minaccia di riprendersi l’auto in caso contrario.

Nell’incontro con la donna , però, per la consegna del denaro, questa volta si sono presentati i carabinieri che hanno arrestato il 35enne con l’accusa di estorsione continuata. L’uomo ora si trova ai domiciliari.

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Condanne da scontare e ripristino misura cautelare: scattano quattro arresti

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CASARANO/STERNATIA/LECCE – Devono scontare le rispettive condanne e vengono rispediti in carcere o ai domiciliari. Sorte simile per quattro persone, tratte in arresto negli ultimi giorni tra Lecce e provincia.

A Casarano i carabinieri della stazione locale hanno eseguito l’ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Lecce nei confronti di Daniele Buono, 45enne del posto. L’uomo è stato condannato per oltraggio a pubblico ufficiale e rapina in concorso, commessi tra dicembre 2010 e luglio 2019 a Casarano e Lecce. Dovrà scontare una pena residua definitiva di 4 anni, 8 mesi e 22 giorni di reclusione presso il carcere di Lecce, dove è stato condotto dai carabinieri dopo l’arresto.

E’ stato ristretto ai domiciliari, invece, Sergio Caroppo, 54enne leccese tratto in arresto dai carabinieri della stazione di Lecce che hanno eseguito l’ordinanza emessa nei suoi confronti dalla Corte d’appello del Tribunale di Lecce.

L’uomo è stato condannato ad una pena di un anni, 11 mesi e 29 giorni di reclusione, per tentata rapina, estorsione e truffa commessi nel capoluogo salentino tra il 20017 ed il 2010. Al termine delle formalità di rito, i militari hanno condotto il 54enne presso la sua abitazione, dove resterà agli arresti domiciliari.

Si sono nuovamente aperte le porte del carcere di Lecce, invece, per Anna Rita Castelluzzo, 59enne leccese. La donna, già sottoposta ai domiciliari, è stata destinataria di un’ordinanza emessa dalla Corte d’appello del Tribunale di Lecce che ha ordinato il ripristino della custodia cautelare in carcere, eseguita nelle scorse ore dai carabinieri del Norm della compagnia di Lecce.

Ritorno in cella anche per Victor Gheorghe Mustafa, 31enne senza fissa dimora, temporaneamente domiciliato presso il campo nomadi di Brindisi. Ad arrestarlo a Sternatia sono stati i carabinieri della stazione di Soleto, dopo averlo fermato per un controllo mentre si trovava alla guida di un’auto con a bordo altre tre persone.

Le verifiche hanno permesso di scoprire che il 31enne fosse destinatario di un provvedimento di revoca della sospensione di un ordine di carcerazione, con suo relativo ripristino, emesso il 30 ottobre 2017 dalla Procura di Roma e mai eseguito. Si era ristabilito che il giovane dovesse ritornare in carcere per scontare una pena di un anno, cinque mesi e 28 giorni di reclusione, a cui era stato condannato per reati contro il patrimonio commessi a Cerveteri, in provincia di Roma, nel dicembre 2009.

Alla luce di quanto scoperto, i militari hanno provveduto ad eseguire l’ordinanza, arrestando il 31enne e conducendolo presso il carcere di Lecce.

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Cocaina in casa, finisce in carcere un 64enne

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UGGIANO LA CHIESA (Lecce) – Un altro arresto per droga nel Salento. Questa volta a finire in manette Francesco Bacile, 64enne di Uggiano la Chiesa, già sottoposto ai domiciliari. I carabinieri, durante la perquisizione in casa, lo hanno trovato in possesso di 21,5 grammi di cocaina, 92 di mannite, due bilancini di precisione, materiale per confezionare le dosi e una somma di mille euro.  La sostanza stupefacente, la sotanza da taglio e tutto il materiale sono stati sottoposti a sequestro. L’uomo è stato arrestato e accompagnato a Borgo San Nicola.

Mentre a San Pietro in Lama, un altro uomo è stato denunciato. I carabinieri, infatti, durante la perquisizione dell’auto, hanno trovato 5,4 grammi di cocaina suddivisi in 10 dosi e un coltello a serramanico nascosto nel vano porta oggetti. La successiva perquisizione in casa ha poi permesso di rinvenire altri tre coltelli a serramanico e un bossolo calibro 8 a salve, esploso. Tutto è stato sequestrato.

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Rifiuti abbandonati nelle campagne e smaltiti con la combustione: due denunce

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NARDO’/TAVIANO (Lecce) – Da una parte il terreno coltivato, dall’altra una discarica di rifiuti organici e plastici, smaltite con l’uso del fuoco.

E’ quanto hanno scoperto in agro di Taviano i carabinieri forestali della stazione di Gallipoli, che hanno denunciato il presunto responsabile degli illeciti ambientali. In seguito ad una segnalazione, i militari sono intervenuti sul posto per effettuare un controllo.

Al loro arrivo hanno scoperto che in un’area del terreno coltivato dall’uomo, quest’ultimo aveva accumulato rifiuti organici quali sfalci di potature provenienti dalla coltivazione di ortaggi, mescolati con materiale plastico, e gli aveva dato fuoco per smaltirli. Per questo è scattata per il presunto responsabile una denuncia per smaltimento illecito di rifiuti mediante combustione.

Un’altra denuncia è scattata a Nardò. I carabinieri forestali della stazione di Gallipoli nel corso di un’attività di perlustrazione di alcune aree isolate del paese, hanno sorpreso un uomo intento ad abbandonare rifiuti speciali non pericolosi.

Nello specifico si stava disfacendo di contenitori in plastica di pittura usata per lavori edili, cassette di plastica e vario materiale edile di risulta. L’indagato dovrà rispondere di gestione illecita mediante smaltimento incontrollato di rifiuti.

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Irregolarità nell’affidamento del canile comunale? Assolto il comandante della polizia locale Antonio Nahi

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MELENDUGNO (Lecce) – Si chiude con un’assoluzione (perché il fatto non sussiste) il processo a carico del commissario capo Antonio Nahi, comandante della polizia locale di Melendugno, finito sotto processo con l’accusa di abuso d’ufficio nell’ambito di un’indagine relativa all’affidamento del canile comunale. A sancire la parola fine su un’inchiesta lunga e complessa sono stati i giudici della seconda sezione penale (Presidente Pietro Baffa) che si sono allienati con la richiesta invocata dallo stesso pm Alessandro Prontera. Soddisfazione è stata espressa dal comandante come potete vedere e sentire nell’intervista in cui Nahi ha voluto ringraziare la sua famiglia e il suo legale, l’avvocato Giuseppe Corleto, in questo difficile periodo della propria vita.

A mettere in moto l’indagine era stata un’ispezione dei carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazione) all’interno del canile negli anni scorsi. Nel corso del controllo i militari rilevarono una serie di irregolarità amministrative. E dal canile gli investigatori si spostarono negli uffici comunali per acquisire tutte le carte relative all’affidamento della struttura. Dallo spulcio dell’intero carteggio emerse come la gestione del canile fosse stata affidata ad un determinato soggetto (un veterinario amico di Nahi) senza bandire una regolare gara così come prevede la legge. Da lì si è poi sviluppata una lunga indagine coordinata dal sostituto procuratore Paola Guglielmi che aveva chiesto l’archiviazione del procedimento a carico di Nahi (responsabile del canile in veste di comandante della polizia locale). Il gip D’Ambrosio, però, de plano, ritenne di non dover procedere con l’archiviazione così come richiesto dalla Procura disponendo l’imputazione coatta di Nahi.

Per il gip, “l’istanza della persona offesa” (un’associazione ambientalista rappresentata dall’avvocato Americo Barba che aveva presentato anni fa domanda per partecipare al bando poi disattesa) “di partecipare all’affidamento del servizio pubblico di gestione del canile già presentata nel 2012 fu del tutto e arbitrariamente omessa”. Da qui la decisione di non mandare al macero le carte dell’inchiesta. Sulla scrivania del gip erano finite anche due corpose memorie difensive depositate dall’avvocato Giuseppe Corleto, legale di Nahi, per contestare l’accusa di dolo e dimostrare come l’affidamento del canile fosse arrivato in tempi veloci e urgenti solo ed esclusivamente con un unico fine: salvaguardare la salute dei cani ospitati all’interno le cui condizioni peggioravano di giorno in giorno. Non secondaria anche un’ulteriore valutazione su chi ricadesse l’incombenza della gestione del canile: sul comandante o su qualche altro soggetto mai entrato nelle carte dell’indagine?

Dubbi riversati anche nel corso dell’istruttoria dibattimentale che, alla luce del verdetto, hanno convinto il Tribunale ad emettere un verdetto di assoluzione per il comandante.

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Studentessa violentata dall’ex professore di scuole medie? Non era vero, docente assolto con formula piena

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Il giudice Giovanni Gallo

MAGLIE (Lecce) – Fine delle vicende giudiziarie e della gogna mediatica. Per un professore di scuole medie in pensione, residente a Maglie, arriva il verdetto di assoluzione piena al termine del processo in abbreviato sulle presunte violenze ai danni di una sua ex studentessa all’epoca dei fatti minorenne. Il verdetto è stato emesso dal gup Giovanni Gallo che ha ritenuto il professore innocente con la formula assolutoria più ampia prevista dal codice di procedura penale(perché il fatto non sussiste) così come richiesto dallo stesso pubblico ministero Stefania Mininni.

Epilogo scontato alla luce degli elementi investigativi confluiti nel fascicolo nei mesi scorsi a udienza preliminare aperta che scagionavano da tempo il docente e che avevano convinto i genitori della ragazzina a ritirare la costituzione di parte civile tramite il proprio avvocato, Cristiano Solinas. In particolare così come prodotto dagli avvocati Fabrizio Ruggeri e Daniele De Matteis, si sono rivelati dirimenti gli accertamenti effettuati dalla Questura di Reggio Emilia che hanno consentito di appurare come il professore si trovasse effettivamente nel capoluogo emiliano dal 10 gennaio del 2016 all’aprile dello stesso anno smentendo, di fatto, un incontro con la ragazza avvenuto, a dire della persona offesa, il 20 gennaio proprio di quattro anni anni fa.

“Siamo contenti della sentenza”, è il commento della difesa, “peerché restituisce un minimo di dignità al nostro assistito dopo anni e anni di ingiusta sofferenza. Eravamo certi sin dall’inizio della estraneità a simili contestazione del professore e sapevamo che per arrivare alla verità era una questione solo di tempo”. Alla luce della sentenza, però, non si può escludere che la difesa del professore possa presentare una denuncia per calunnia. “Aspetteremo il deposito delle motivazioni”, è il pensiero al riguardo della difesa, “non si può escludere che possa essere lo stesso giudice a mandare gli atti al pm per ravvisare gli estermi per una simile ipotesi”.

Eppure l’indagine aveva fatto luce su una serie di attenzioni sessuali avvenuti in casa dell’insegnante e all’interno di un bar così come svelato dalla ragazza (residente in un comune nei dintorni di Maglie) via chat su WhatsApp ad un amico. Che l’ha spinta a parlare con i servizi sociali. Da lì è partita un’indagine inizialmente a carico di ignoti. La giovane ha raccontato i presunti abusi. Palpeggiamenti, toccatine, ma anche rapporti sessuali completi. Studentessa ed ex professore si sarebbero incontrati, a distanza di tempo, dopo gli anni trascorsi a scuola. Le scene di violenza sarebbero finite anche nella memoria di una macchinetta fotografica.

Nel corso delle indagini la persona offesa è stata sentita con la forma protetta dell’incidente probatorio. Davanti al gip Cinzia Vergine e al sostituto procuratore Stefania Mininni la ragazza confermò gli abusi che il prosieguo dell’inchiesta ha smentito riabilitando un professore che, in quarant’anni di docenza, non aveva mai fatto parlare di sé se non per la sua professionalità dietro una cattedra.

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Presunti abusi edilizi in riva al mare: scatta il sequestro del lido “Kum Beach Club”

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ROCA (Lecce) – Finisce sotto sequestro per presunti abusi edilizi il lido “Kum beach Club” nella marina di Roca. I sigilli sono stati apposti nella serata di ieri dagli agenti della polizia provinciale che hanno eseguito un provvedimento richiesto dal pubblico ministero Alessandro Prontera e disposto dal gip Giulia Proto. Il decreto di sequestro preventivo è stato notificato a F.Q., 32enne, di Serrano (frazione di Carpignano Salentino), titolare dal 22 aprile del 2016 del ramo d’azienda dello stabilimento.

Secondo le indagini, sull’intera superficie della struttura su un’area complessiva di oltre 4mila e 616 metri quadrati, sarebbero stati effettuati interventi edilizi per realizzare il lido e molteplici manufatti destinati a ristorante, bar, cucina, servizi igienici, sino a generare  un nuovo organismo stabile permanente e di forte impatto ambientale per dimensione e massa né precario né facilmente amovibile.

Il tutto in assenza del permesso di costruire, del nulla osta delle Autorità preposte al vincolo e dei titoli demaniali rilasciati del Capo di Compartimento essendo tutti gli assensi rilasciati per la realizzazione di strutture e opere precarie e facilmente amovibili con il vincolo della stagionalità. Si parla di un manufatto in legno su una pedana livellata con conci in cemento direttamente sullla scogliera; pavimenti stabilmente infissi al suolo destinati a cucina tutti cablati tramite impianti tecnologici allacciati alle reti pubbliche; opere e strutture, più in generale, totalmente incompatibili con la destinazione della zona in cui non è consentita alcuna attività di trasformazione del territorio con l’edificazione di nuove strutture.

Interventi massicci, così come riportato nel decreto di sequestro, che avrebbero determinato un’insanabile trasformazione della fascia di litorale ed un incremento del disequilibrio paesaggistico-ambientale e idrogeologico. Nel corso delle indagini la polizia provinciale, supportata dall’ufficio tecnico del Comune di Melendugno, ha effettuato un sopralluogo per verificare le caratteristiche tecnico-costruttive del complesso edilizio concludendo “per l’avvenuta realizzazione di una struttura stabile e soprattutto non facilmente amovibile, in contrasto, quindi, con laa prescrizione contenuta nei titoli autorizzativi rilasciati dal Comune di Melendugno che impone lo smontaggio al termine della stagione estiva.

Per il gip sussiste l’evidente pericolo che la libera disponibilità della struttura balneare, così come accertata, possa aggravare o comunque protrarre le conseguenze dei reati in contestazione. Questo perché gli interventi realizzati, oltre a risultare macroscopicamente incompatibili con la fascia costier, ricadono in una zona dove è necessario salvaguardare l’ambiente, l’ecosistema naturale marino e la staticità del luoghi. La disponibilità delle strutture e dell’area abusivamente trasformata, a parere del gip, ne consentirebbe il pieno utilizzo in aperta e insanabile violazione della programmazione e gestione dell’assetto del territorio, trattandosi tra l’altro di area demaniale.

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Il sindaco di Tricase Chiuri pensa alle dimissioni per provare la corsa delle regionali pugliesi

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TRICASE – Il sindaco Carlo Chiuri ha ricevuto due proposte per scendere in campo alle regionali pugliesi: in queste ore le sta valutando e sta cercando di capire se ci sono le condizioni per ambire allo scranno di consigliere regionale. Nel centrosinistra gli hanno chiesto di candidarsi con la lista “Con”, che Claudio Stefanazzi, braccio destro di Emiliano, sta cercando di riempire con nomi di giovani amministratori, come il vicesindaco Alessandro Delli amici. Il primo cittadino di Tricase ha ricevuto anche l’offerta di Mauro D’Attis e Gaetano Messuti: Forza Italia sarà un contenitore di giovani amministratori, professionisti e consiglieri, come Paola Mita, che ha già firmato la sua adesione. Ma nella lista forzista potrebbero scendere in campo anche Aldo Aloisi e Antonio Buccoliero, nomi che hanno sempre avuto molti voti nelle competizioni regionali. Il sindaco Chiuri ha ottenuto diversi successi, nonostante le guerre interne alla maggioranza, che non gli hanno lasciato un attimo di pace: uno dei successi è l’Interreg da tre milioni incassati dalla città. Il primo cittadino lascerebbe con tutta una serie di opere pubbliche da realizzare nei prossimi tre anni, ma è stanco di lottare contro chi apre il fuoco amico da anni. Una sua vittoria è stata la bretella ad ovest sulla strada 275 tra Lucugnano e Specchia.

I suoi detrattori vorrebbero evitare la sua discesa in campo alle regionali, perché assorbirebbe voti utili nel sud Salento. Ecco perché il sindaco Chiuri sta pensando seriamente di scendere in campo, anche se non è ancora il momento di sciogliere la riserva. Lui attende il verificarsi di determinate condizioni: “liste pulite e possibilità di valorizzare il territorio”. Tricase da 30 anni non ha un rappresentante regionale né parlamentare.

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Tap, sulla richiesta dei ristori si apre una nuova polemica: “Ignoranti”. Veleno tra Carducci e Salvemini

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LECCE – Continuare col muro contro muro o chiedere il ristoro a Tap per i lavori che sta già facendo sul territorio leccese? Questa è la nuova grande “questione etica” che nasce dopo l’uscita del capogruppo Pd, Antonio Rotundo, bersagliato dai “No Tap”, che vorrebbero ignorare completamente la multinazionale. Il professore Michele Carducci ha stigmatizzato l’atteggiamento del Comune “molto preoccupante e privo di ragionevolezza ecologica”. I danni ambientali non possono essere “adeguatamente compensati”, secondo l’accademico salentino. “Infatti, la letteratura scientifica dimostra che la (pseudo) soluzione degli ‘impatti rilevanti … adeguatamente compensati” non compensa proprio nulla, perché non incide sulla (anzi, contribuisce alla) c.d. ‘Chronic Disturbance’ che ci ha portato ai problemi ecosistemici di oggi (è come presumere che siano ‘adeguatamente compensabili’ gli ‘impatti rilevanti’ che si continuano a perpetrare su un corpo malato) – attacca il professore in un post su Facebook – È  francamente una pena che la politica non si renda conto di questa trappola e non si accorga dei tempi drammatici di emergenza ecosistemica e climatica che stiamo vivendo. Non si accorga che il corpo della Terra è malato.
Non c’è speranza con questi argomenti di para-responsabilità.
Non c’è speranza nel paese della “a-legalità” ambientale e delle “immunità speciali”, perennemente sotto diffida della UE per le traduzioni elusive italiane su VIA, VAS, partecipazione dei cittadini.
A che serve una politica “responsabile” che non si ribella a questa “a-legalità”? Che utilizza il dispositivo dello scambio col denaro per ritenere ‘adeguatamente compensabili’ i ‘rilevanti impatti’ consumati nella notoria elusione del diritto ambientale europeo da parte delle Istituzioni italiane? A che serve questa ‘responsabilità’ piegata alla sola logica del denaro?
Nelle condotte individuali, orditi argomentativi come quelli del Comune di Lecce sarebbero prossimi, come minino, all’incauto acquisto. A livello istituzionale, sono inverosimilmente decantati come ‘responsabilità verso i cittadini’.
Ma a che serve questa ‘responsabilità’ mercantile verso i cittadini? Che se ne fanno i cittadini dei soldi ‘responsabilmente’ acquisiti da chi (garantito e reso immune dalla ‘a-legalità’ ambientale italiana) violenta la natura e quindi il futuro stesso dei cittadini?
Il solito supporto argomentativo, poi, che tutto questo ‘impatto rilevante’  sia legale e incontestabile perché avallato dalla giurisprudenza (da quella giurisprudenza amministrativa che, in Italia, ancora cavalca le formule magiche ottocentesche dell’ ‘atto politico’ e della ‘insindacabiltà’ della discrezionalità sulla ‘strategicità’: arcane alchimie, ignote alla Costituzione e figlie di una ‘legalità’ autoritaria che vorremmo lasciarci alle spalle), è preoccupante e ridicolo. E’ preoccupante, perché si tratta, com’è noto, di un argomento non “logico”, né “valoriale” né di altro, ma solo ed esclusivamente di “autorità”; e gli argomenti di “autorità”, in un sistema di discussione democratica, dovrebbero essere sempre gli ultimi, mai i primi (lo si impara leggendo le straordinarie discussioni dei nostri Padri costituenti). E’ anche ridicolo, perché, in ambito ambientale, quello della “legalità” è l’argomento più debole, da ultima spiaggia, in quanto, nella realtà del rapporto tra natura e azione umana, la legalità è necessaria ma non è sufficiente a conoscere in profondità i problemi ambientali e soprattutto l’utilità ecosistemica delle decisioni “legali”. Il diritto ambientale è un meccanismo complesso, di cui la legalità formale è solo una delle componenti, e neppure la più significativa e risolutiva (come dimostra tutta l’evoluzione storica della disciplina).
Invocarla in sé e per sé, di conseguenza, è piuttosto riduttivo (è come “credere alle favole”, ha scritto il grande giurista belga F. Ost).
Ma da dove si informano questi politici sul mondo devastato che li circonda? Come fanno a non indignarsi di fronte alla indecente “a-legalità” ambientale italiana (comprovata, a livello di studi, da autorevoli fonti istituzionali internazionali di comparazione)? Come fanno ad accontentarsi del formalismo della “legalità” all’italiana? Avranno mai letto qualcosa sulla dannosa inefficacia prodotta dalla (pseudo-)”legalità” ambientale italiana, da loro invocata? Tra l’altro, su questo, il Salento offre purtroppo l’imbarazzo della scelta.
Dire no sarebbe stato un atto di coraggio politico da assumere di fronte ai problemi ecosistemici, avrebbe sollevato un dibattito sano sulla sostenibilità e sulla importanza di una legislazione ambientale non elusiva; sarebbe servito a responsabilizzare la coscienza civile dei cittadini, senza doverli ogni volta “responsabilmente” imbonire col denaro; avrebbe assunto come referenza non generici “cittadini”, ma il futuro di decenza che dobbiamo ai giovani e alle generazioni future per indirizzarli verso una visione della politica meno cieca alla distruzione della natura e più seria e intransigente sul piano delle legalità ambientali.
Invece, nulla; solo vuota “responsabilità” verso anonimi “cittadini”, cui proporre “denaro”, al posto di coscienza critica al passo col dramma dei tempi.
Confidare nel coraggio politico dei nostri “responsabili” rappresentanti è amaramente diventato surreale.
Sul piano più strettamente assiologico, inoltre, è noto che la logica delle “adeguate compensazioni” per i “rilevanti impatti” ambientali e paesaggistici appartiene alla filosofia della natura del neo-liberismo più ortodosso e cinico, quello secondo cui la natura è ridotta a merce appunto “compensabile” col denaro. Che tale logica sia “responsabilmente” fatta propria da chi pur manifesta vocazioni sociali, e non meramente monetarie, nell’azione politica, è una paradossale ma tristissima contraddizione.
La scelta “responsabile” delle “adeguate compensazioni” è dunque solo miopia e “mediocrazia”: ossia pratica della democrazia, nell’assunzione, come virtù repubblicana, della mediocrità del “ma” (“siamo contrari, ma…”; “vorremmo, ma…”; “siamo consapevoli, ma…”; “siamo per l’ambiente, ma…”; “dobbiamo impegnarci tutti, ma…”; “provvederemo in altro modo, ma…”); un film vecchio già visto e rivisto, che ha solo prodotto illusioni e danni peggiori dei “rilevanti impatti” da “compensare adeguatamene”.
Veramente un peccato imperdonabile di chi si proclama dalla parte dei più vulnerabili, “ma” contribuisce alla vulnerabilità, purché, per senso di responsabilità, “adeguatamente compensata”.
Un grande costituzionalista weimariano, Hermann Heller, non distante dalle lucide premonizioni di un genio come Walter Benjamin, scrisse un testo che insegna molto sulla “responsabilità” dei rappresentanti dei cittadini: la responsabilità dei governanti dovrebbe essere “terrestre”, non solo “politica”.
Erano gli anni Venti del Novecento: un secolo fa.
Dopo un secolo, la politica “responsabile” continua a suonare come un disco rotto, intorno al “ma”.
E’ desolante”

LA REPLICA DI CARLO SALVEMINI 

Il sindaco di Lecce replica con un ragionamento pragmatico: “Gentile Michele Carducci

ero indeciso se rispondere alla tua nota (http://bit.ly/2vLRLkG)
relativa alla polemica sulla TAP, densa di aggettivi e giudizi pesanti nei confronti dell’Amministrazione Comunale:
‘Ignoranza/pena/senza speranza/ridicolo/disinformato’ solo per ricordarne alcuni.
Oltre all’accusa di aver contribuito alla realizzazione di Tap.
Sono abituato a misurarmi con le asprezze del dibattito e non sono quindi impressionato, semmai sorpreso, che anche un intellettuale del tuo profilo ceda alle consuetudini del ‘linguaggio ostile’ e s’incarichi di pubblicare un messaggio falso nei contenuti. Espresso nei confronti del Comune di Lecce. Anche in considerazione dell’incarico da te ricoperto all’interno di una istituzione importante di questo territorio, l’Università del Salento. Alla fine mi sono convinto, proprio per queste ragioni, che è giusto e doveroso che la tua presa di posizione non resti senza risposta.

Avendo nel tuo intervento liquidato come inutili sofismi la legislazione, la giurisdizione, la rappresentanza istituzionale non mi attarderò in una difesa delle istituzioni sulle quali si regge la convivenza civile. Personalmente continuo a pensare che la fatica del processo democratico sia comunque preferibile all’idea di organizzare e regolare la nostra società attraverso le campagne sui social network.

Ribadisco che l’avvio di procedure di compensazione non ha nulla a che vedere con l’assenso o il dissenso verso l’opera.
Su questo aspetto il Comune di Lecce si è espresso con un parere sfavorevole, ampiamente motivato, in Consiglio comunale. Un organo che non è una riunione di perdigiorno ignoranti, come lasci intendere, ma l’espressione massima della volontà popolare dei cittadini leccesi.
Ti posto il link la delibera, nel caso volessi perdere 5 minuti del tuo prezioso tempo per leggerla: http://bit.ly/2SV5E80
Dissenso poi ribadito in sede di conferenza di servizi: nel corso della quale il Comune ha manifestato l’incompatibilità del metanodotto nel proprio territorio, oltre alla a contrarietà alla scelta dell’approdo di TAP, evidenziando che: ‘l’autonomia dei processi autorizzativi relativi agli aspetti ambientali non ha determinato fino ad oggi un’analisi integrata degli impatti complessivi ed unitari, ovvero comprensivi degli effetti che si determinano su tutti i territori che sono contestualmente attraversati dai metanodotti’.

Nella stessa delibera – che è quindi di censura al progetto TAP e al metadonotto SNAM – viene ribadita l’intenzione di richiedere, nel quadro di un percorso istituzionale normato (che noia, queste norme, dirai), adeguata compensazione ambientale per gli impatti dell’opera. È una possibilità che la legge accorda agli enti locali che il Comune di Lecce, così come la Regione Puglia, intende perseguire esplicitandolo negli atti. Le istituzioni locali sono fatte così. Agiscono sulla base di istruttorie, votazioni da parte di rappresentanti eletti, delibere di organi legittimati democraticamente. Che meritano rispetto, in particolare da chi esercita responsabilità pubbliche.

Tentare di stabilire adeguate compensazioni ai danni ambientali, aggiungi, è operazione da ignoranti. Mi chiedo dunque se consideri allo stesso modo la costituzione di parte civile da parte della Regione Puglia, del Comune di Melendugno e altri nel procedimento penale nei confronti dei vertici Tap, essendo la stessa finalizzata alla richiesta di un risarcimento danni, che – giocoforza –dovrà essere quantificato (in casi di condanna).

E’ legittimo domandarti quale sia la tua posizione nei confronti dell’Istituzione nella quale presti la tua opera intellettuale, l’Università del Salento. Della quale alcune articolazioni hanno offerto – legittimamente – collaborazione alla progettazione e realizzazione del gasdotto. Non ricordo tue prese di posizione pubbliche su questo, tese a ispirare la condotta di tutti noi “verso il futuro di decenza che dobbiamo ai giovani e alle generazioni future”. Mi chiedo se – oltre che nei confronti del sindaco, degli assessori e dei consiglieri comunali di Lecce – abbia censure da esprimere anche nei confronti della Università e di tuoi colleghi.

Ciò che mi incarico di rappresentare quotidianamente nel mio ruolo di amministratore pubblico è il dovere di parlare il linguaggio della verità anche quando è scomodo farlo.
Quando non converrebbe. Di prendere posizione coerentemente alle proprie idee in ogni contesto e non solo quando si fiutano gli umori dei social.

Mi auguro che in futuro tu possa avere maggiore rispetto verso le istituzioni e chi le rappresenta quando esprimono posizioni che ritieni non adeguate a farsi interprete della complessità del tempo. Anche in ragione del ruolo che ricopri.

Cordialmente”.

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BTM 2020, da domani la Puglia turistica in vetrina a Lecce

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LECCE – Tutto pronto per BTM a Lecce.

Domani giovedì 20 febbraio dalle 9,30 apriranno le porte della più importante fiera business sul turismo in Puglia.

Incontri, formazione, workshop, strategie di marketing, seminari, food, hospitality, produttori, organizzatori di eventi culturali, tour operator e agenzie di viaggi. Ma anche startup e nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.

Nella prima giornata di BTM è prevista la presenza del sottosegretario al MIBACT, l’onorevole Lorenza Bonaccorsi che incontrerà gli espositori e sarà protagonista alle 16,30 nella MAIN HALL di un seminario su “Il futuro del turismo e del turismo culturale” al quale è prevista la partecipazione dell’Assessore all’industria turistica della Regione Puglia, Loredana Capone.

Tutti i dettagli sugli appuntamenti e sulle modalità di accesso in Fiera sono disponibili su www.btmpuglia.it.

 

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