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REMS, la tecnologia made in Salento che svela con precisione lo stato di salute delle nostre ossa

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SALENTO – L’innovativa tecnologia in ambito diagnostico per monitoraggio dell’osteoporosi è stata sviluppata a Lecce, grazie alle capacità dei ricercatori di bioingegneria dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche, guidati dall’ingegnere Sergio Casciaro, e permette, unico nel suo genere, lo studio e la valutazione dello stato di salute ossea sui principali siti anatomici quali colonna vertebrale e femore. L’attenzione mondiale è rivolta ad Echos, il nuovo dispositivo di Echolight S.p.A., che si avvale della tecnologica REMS (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry), priva di radiazioni, del tutto innocua per la salute dell’uomo (utilizzabile perfino sui feti e le madri in gravidanza) eche supera, per accuratezza nei risultati ed assenza di qualsiasi tipo di controindicazione, le classiche indagini a raggi x. La prevenzione così diventa facile e veloce ed a portata di tutti, sempre.

A rendere omaggio alle intelligenze di marca tutta Italiana, il professore John Kanis sarà in visita a Lecce, accolto dai ricercatori locali presso la tenuta Masseria Chicco Rizzo di Sternatia, il 9 dicembre alle ore 19, dove l’emerito terrà unalectio magistralis dal titolo “Future Trends in Osteoporosis Diagnosis and Treatment”. Durante la serata sarà conferito il premio internazionale Echolight World Excellence Award in Medical Sciences 2019, nella sua prima edizione, come riconoscimento internazionale per le personalità di spicco operanti in campo medicale.

John Kanis è professore emerito di metabolismo umano e direttore del Centre For Metabolic Bone Diseases dell’Università di Sheffield, Regno Unito, professore associato presso la “Catholic University of Australia, Melbourne e presidente emerito della International Osteoporosis Foundation, organizzazione mondiale dedicata alla cura dei pazienti affetti da Osteoporosi. Gli studi dell’insigne docente sono principalmente rivolti ai disturbi metabolici scheletrici, tra i quali l’osteoporosi, la sarcopenia, la malattia ossea di Paget, iperparatiroidismo, osteodistrofia renale e neoplasia che colpiscono lo scheletro. È caporedattore di “Osteoporosis International e Archives of Osteoporosis e fa parte del comitato editoriale di diverse riviste. La linea conduttricetra l’emerito Kanis ed i ricercatori salentini sono le capacità di ricerca applicata e successiva messa in opera, corroborate dal forte desiderio di dare il proprio contributo alla risoluzione di problematiche che potrebbero essere letali se non diagnosticate nei giusti tempi.  Ed è con questo spirito che l’ingegnere Casciaro ha lanciato, a nome di Echolight S.p.A., la campagna “Your Bone Identity, che ha come mission quella di fornire la comunità medica mondiale delle più avanzate soluzioni diagnostiche, per consentire di combattere l’insorgenza delle fratture ossee dovute all’osteoporosi. Il fine è sempre migliorare la qualità di vita dei pazienti affetti dalla patologia e prevenire e curare gli stati preliminari di osteopenia, affinchè si possano ridurre le fratture invalidanti. Kanis e il team di Casciaro si incontreranno per aggiornarsi sulle attività in corso e future e per una più solidale cooperazione scientifica, che ha come solo fine la salute e la qualità della vita delle persone.

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Tessiture del Salento, contratto di solidarietà per altri 12 mesi

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MELPIGNANO (Lecce) – Un altro anno di contratto di solidarietà alla Tessitura del Salento di Melpignano. Oggi, nella sede del Ministero del Lavoro a Roma, è stato raggiunto un accordo tra azienda e sindacati, alla presenza anche del presidente della Task force regionale per il Lavoro, Leo Caroli. Lo comunicano in una nota Franco Giancane, Sergio Calò e Fabiana Signore, Segretari generali rispettivamente di Filctem Cgil Lecce, Femca Cisl Lecce e Uiltec Uil Lecce.

Ora la società presenterà la domanda di proroga per 112 dipendenti su 113 (quindi tutti ad esclusione dell’unico lavoratore con contratto part-time presente in azienda). L’ammortizzatore sociale partirà il 22 dicembre, con una riduzione dell’orario di lavoro fino ad un massimo del 60%. Ogni tre mesi le parti si incontreranno in sede aziendale per verificare la gestione del contratto di solidarietà e l’evoluzione della situazione aziendale alla luce del piano industriale presentato nei giorni scorsi (con una previsione di 38-40 esuberi). Alla base della richiesta di proroga del contratto di solidarietà c’è la netta diminuzione dei consumi di prodotti tessili e la difficoltà a reperire nuovi clienti. Condizioni che provocano, a dire dell’azienda, uno squilibrio finanziario e gestionale, al punto da stabilizzare la capacità produttiva dello stabilimento di Melpignano al 30-40% delle sue potenzialità. Per i sindacati invece la proroga del contratto di solidarietà è un modo per favorire la salvaguardia dei livelli occupazionali. Da parte sua la Regione Puglia condividerà con l’azienda una serie di azioni per mantenere i livelli occupazionali.

I segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil (Franco GiancaneSergio Calò e Fabiana Signore) “prendono atto dell’impegno preso dal presidente della Task Force: la Regione metterà a disposizione dei lavoratori politiche attive necessarie e utili ad evitare eventuali esuberi. Questo percorso, anche a detta del funzionario ministeriale presente oggi al tavolo, potrebbe portare ad un’ulteriore proroga degli ammortizzatori sociali, a patto però che diminuiscano le ore o le persone in contratto di solidarietà. Abbiamo preso l’impegno di incontrarci a breve per far ripartire la discussione sul piano industriale. In attesa dell’evoluzione del piano industriale confermiamo un atteggiamento prudente, anche se registriamo un risultato importante: i posti di lavoro sono stati messi in sicurezza per i prossimi 12 mesi”.

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Premiazione Concorso “Amami da Vivere”

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COPERTINO ( Lecce ) – Sabato 7 Dicembre 2019 alle h 17,00 presso la sede della “La Locanda” in Piazza Umberto 1° a Copertino (Le) avrà luogo la premiazione del Concorso grafico-pittorico “AMAMI DA VIVERE” – Disegna una tua cartolina contro la violenza di genere – 3° edizione, organizzato dalla Fidapa BPW Italy – Sez. di Copertino con il Patrocinio Nazionale della Fidapa BPW Italy

I vincitori del Concorso sono stati selezionati da una giuria di esperti presieduta dall’Arch. Prof. Marcello Rolli – Docente presso il Liceo Artistico e Coreutico Statale “Ciardo Pellegrino” di Lecce nonché Sindaco del Comune di Leverano (Le) e formata dalla Dott.ssa Anna D’Amanzo Maestra d’Arte e Mestieri, dal Prof. Pantaleo Rosato Docente presso l’Istituto Comprensivo I° Polo Copertino, Avv. Franca Mariano Presidente Fidapa BPW Italy Sez di Copertino e Arch. Valentina Nestola – socia Yang Fidapa BPW Italy Sez di Copertino con il ruolo di Segretaria della commissione.

Alle opere vincitrici il primo premio, scelte all’unanimità dai componenti la giuria, verrà consegnata il premio in denaro e una targa di riconoscimento, mentre ad altre opere meritevoli di una Menzione Speciale” verranno consegnati dei premi e una pergamena e, infine, a tutti partecipanti verrà consegnato un premio di partecipazione.
Alle scuole partecipanti verrà consegnato un attestato di partecipazione al Concorso.
La Presidente Fidapa BPW Italy
FIDAPA BPW ITALY – SEZ. DI COPERTINO (Le) Franca Franca Mariano

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Al Teatro Petruzzelli di Bari il concerto della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri

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PUGLIA – Nell’ambito delle iniziative finalizzate alla diffusione della cultura della legalità tra i giovani, la Regione Puglia ed il Comando Legione Carabinieri “Puglia” hanno organizzato, per il 4 dicembre, con inizio alle ore 20.30, in Bari, presso il Teatro Petruzzelli, un concerto della Banda Musicale dell’Arma dei Carabinieri.

La Banda, che per la prima volta si esibirà nel prestigioso Teatro Petruzzelli, è nota in ogni parte del mondo per la varietà del suo repertorio, la perfezione formale delle sue esecuzioni e per il fascino che suscitano i suoi orchestrali, con le loro uniformi e la compostezza.

La serata, presentata da Sara Tufariello e Sergio De Nicola, vedrà la partecipazione di Sebastiano Somma, Luisa Corna e Roberto Lenoci, rappresenta l’avvio del Progetto per la diffusione della cultura della legalità, promosso dal Comando Legione Carabinieri “Puglia” e cofinanziato dalla Regione Puglia, che nel prossimo triennio coinvolgerà gli studenti delle 6 province pugliesi in diverse iniziative utilizzando canali di comunicazione particolarmente congeniali alle nuove generazioni, come la musica, il cinema, il teatro e lo sport, soprattutto in quei luoghi ancora sotto l’influenza della criminalità organizzata e comune.

Già da diversi anni l’Arma dei Carabinieri ha avviato numerosi progetti con il Ministero dell’Istruzione, dando luogo a cicli di incontri con studenti di ogni ordine e grado, con il dichiarato e comune proposito di proporre ed affermare modelli etici in grado di indirizzare i giovani verso i valori più autentici della convivenza civile.

 

 

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Scuola e disabilità, un montascale all’Istituto di piazza Umberto I a Nardò

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NARDO’ (Lecce) – Una Giornata internazionale delle Persone con Disabilità con un risultato concreto in città. È stato ufficialmente consegnato questa mattina all’istituto scolastico di piazza Umberto I, infatti, il montascale a servizio degli studenti diversamente abili, che colma una lacuna strutturale e funzionale dello storico immobile neretino. L’impianto, che com’è noto serve a sollevare le persone impossibilitate a salire scale o superare ostacoli, è stato acquistato grazie ai gettoni di presenza devoluti dai componenti del Consiglio comunale per la seduta del 4 dicembre 2017 e al contributo della Elevatori CO EL srl, società specializzata che ne ha curato anche l’installazione. Il presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna, il vicesindaco Oronzo Capoti, l’assessore all’Istruzione Bernaddetta Marini e i responsabili della Elevatori CO EL hanno simbolicamente attivato il montascale facendo salire al primo piano la piccola Luna, che frequenta la prima classe di scuola secondaria di primo grado. Alla cerimonia hanno preso parte ovviamente la dirigente dell’istituto comprensivo polo n.1 Maria Gabriella Caggese, i docenti e le componenti della Commissione per le Pari Opportunità del Comune di Nardò, oltre ai rappresentanti delle associazioni impegnate in prima linea sul fronte della disabilità in città.

Il Consiglio comunale si riunì esattamente due anni fa in una seduta straordinaria e aperta alle associazioni “Non voglio mica la luna”, Associazione Italiana Persone Down e A.VO.CA.D. per dare vita a un momento di sensibilizzazione sui problemi e sulle criticità che riguardano le persone diversamente abili. La seduta monotematica, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, servì a coinvolgere la cittadinanza su questi argomenti. I consiglieri comunali, inoltre, decisero di devolvere il gettone di presenza e quindi di individuare delle risorse da destinare alla risoluzione di un problema specifico, che fu individuato poi nell’ostica presenza di barriere architettoniche nella scuola di piazza Umberto I. Ma decisivo è risultato anche l’apporto, economico e tecnico, della società Elevatori CO EL.

“Ringrazio i componenti del Consiglio per il gesto – dice Andrea Giuranna – che va molto oltre ovviamente il peso economico dello stesso, ma in generale tutti quelli che hanno contribuito a questo risultato. È una piccola cosa, ma che ha risolto un problema enorme per Luna e per tutti coloro che ne avranno bisogno”.

“L’obiettivo – evidenzia Oronzo Capoti – è sempre quello di rendere questa città a misura di tutti, anche ovviamente di queste persone “speciali”, partendo dal rendere più facile la loro quotidianità. Con generosità e con l’impegno di tanti, abbiamo centrato questo piccolo e significativo obiettivo”.

“Stare con le persone diversamente abili, aiutarli, confrontarsi – chiude Bernaddetta Marini – è un’esperienza straordinaria e arricchente. Il montascale risolve un problema concreto, ma pone con forza la questione della disabilità, perché è anche un simbolo, probabilmente può insegnare qualcosa, certamente fa riflettere”.

 

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Lorenzo Mello è il nuovo Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce

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LECCE – L’Assemblea del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce, riunitasi ieri sera, ha eletto all’unanimità, presidente, per il prossimo triennio, Lorenzo Mello, il quale per Statuto, diviene anche vicepresidente dell’Associazione e componente del Consiglio di Presidenza. Lorenzo Mello, 35 anni, ingegnere, è procuratore generale della Mello srl, impresa di costruzioni generali operante su tutto il territorio nazionale; può contare su una solida esperienza associativa presso Confindustria Lecce, Ance Lecce, il Collegio dei Costruttori di Torino ed ha ricoperto la carica di Consigliere del Gruppo Giovani di Lecce dal 2016 ad oggi.

Emozionato per la fiducia e l’entusiasmo che i colleghi gli hanno dimostrato, Lorenzo Mello ha ringraziato tutti e, in particolare, il presidente uscente Alessio Tundo per quanto è riuscito a fare in questi anni per il Gruppo e per aver contribuito a creare un clima di fiducia e di collaborazione reciproca. “Raccolgo – ha detto Mello – un’eredità d’affetti operosa, importante, quella del past president Alessio Tundo, al quale mi legano stima e amicizia. In questi anni si è speso tantissimo per raggiungere gli obiettivi prefissati e per promuovere il Gruppo sul territorio. Mi auguro che vorrà continuare a sostenerci e affiancarci, poiché la sua esperienza sarà un sicuro viatico per il nostro futuro”.

“Ho piena fiducia in Lorenzo Mello – ha detto nel discorso di commiato Alessio Tundo – e nella sua squadra, ai quali rivolgo un caloroso in bocca al lupo per il lavoro che dovranno affrontare. Essere presidente dei Giovani è un’esperienza unica, carica di responsabilità, di impegni ma davvero formativa. Il confronto quotidiano coi colleghi di altre parti del Paese, la sponda necessaria con gli imprenditori senior costituiscono una grande responsabilità e un’opportunità di crescita straordinaria. Il programma presentato per il prossimo triennio dal presidente Mello è ambizioso ma alla portata del Gruppo. Come past president sarò sempre a disposizione con il bagaglio di esperienze accumulate, augurando a tutti di vivere con entusiasmo ed energia questi tre anni. Colgo l’occasione per ringraziare tutte le autorità e le istituzioni che, nel corso del mio mandato, ho avuto l’onore e il piacere di incontrare, constatando grande disponibilità e collaborazione verso le iniziative presentate dal Gruppo Giovani di Confindustria Lecce. Rivolgo un ringraziamento sincero, infine, ai colleghi tutti, attenti e appassionati; ai collaboratori di Confindustria Lecce, sempre efficienti e partecipativi; al presidente Giancarlo Negro, una preziosa guida e un supporto fondamentale sia per la mia presidenza sia per il lavoro del Gruppo Giovani”.

Il presidente Mello nel discorso di insediamento ha illustrato i punti salienti del suo programma: “Continuerò sulla scia del lavoro condotto in questi anni, cercando di sviluppare il numero degli iscritti al Gruppo, nella consapevolezza che solo uniti si possano fare grandi cose. Uno degli obiettivi è quello di creare un movimento giovanile sul territorio che veda il coinvolgimento di Organizzazioni di categoria, Ordini professionali, ecc. per fungere da pungolo alle iniziative dei senior. Priorità verrà data anche alla formazione continua, con riferimento alla sinergia tra scuola e università e alla crescita stessa di noi giovani attraverso esperienze di alta formazione. Sono convinto che occorra costruire sin d’ora il futuro del nostro territorio, puntando a creare la prossima classe dirigente. Dobbiamo investire sulle giovani generazioni, alle quali chiediamo impegno nello studio e nell’acquisizione delle competenze chiave per lo sviluppo del Salento e del Paese. Nondimeno continueremo a valorizzare la cultura d’impresa e a diffondere la consapevolezza del ruolo fondamentale dell’imprenditore in Italia e nel mondo. Infine, costruiremo ‘ponti’ per l’innovazione: è necessario dare vita a un circolo virtuoso con le start up, il mondo del credito, della ricerca e dell’industria”.

“Sono molteplici le iniziative che ci vedranno impegnati come Gruppo, altrettante le sfide – conclude Mello. L’auspicio è quello di contribuire, attraverso un confronto sereno e costruttivo con tutti i rappresentanti del mondo istituzionale, economico, sociale e culturale, alla crescita del nostro sistema imprenditoriale, poiché da essa dipende lo sviluppo del nostro territorio e dei suoi cittadini. I giovani, mi hanno insegnato i colleghi che mi hanno preceduto, sono per natura portatori di novità, bisogni di innovazione, cambiamento, modernità. Come Gruppo abbiamo già tante idee che con il supporto di tutti sono certo porterà alla nascita di progettualità concrete, per una politica territoriale capace di stare al passo del resto del mondo, ma, soprattutto, che faccia guardare al domani con fiducia e serenità”.

Nella stessa seduta, sono stati eletti, componenti del Consiglio direttivo dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce: Laura Boccadamo, Michele Montinaro, Amedea Nielli, Francesco Palazzo, Andrea Scorza, Paolo Tuzzolo.

Al presidente Mello, ai neo consiglieri del Gruppo Giovani sono giunti gli auguri di buon lavoro da parte del presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro, il quale ha sottolineato l’importanza dell’attività del Gruppo dal punto di vista delle proposte, delle iniziative e dell’innovazione.

 

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“Danno cerebrale su un neonato dopo il parto”, Asl condannata ad un maxi risarcimento

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TREPUZZI (Lecce) – Asl condannata per un presunto errore medico dopo il parto di un neonato. Con una sentenza del 25 ottobre scorso il giudice del Tribunale Civile di Lecce, la dottoressa Alessandra Cesi, ha statuito la responsabilità contrattuale dell’Asl e dei medici dell’ospedale di Scorrano prevedendo un risarcimento milionario e condannando l’Azienda sanitaria al risarcimento di tutte le spese processuali.

Il caso ha riguardato un grave danno cerebrale di encefalopatia ipossico-ischemica a carico di un nascituro e riscontrato a seguito di parto naturale di una giovane donna di Trepuzzi per un accertato ritardo nella conduzione dell’evento da parte dei medici dell’ospedale di Scorrano tanto da ritenere che gli stessi non oasservarono, durante il percorso clinico, una condotta medica improntata a perizia e diligenza. Il Giudice del Tribunale di Lecce ha ribadito e confermato il consolidato principio giurisprudenziale secondo il quale l’ingresso della gestante all’interno della struttura medica avvenne sulla base di un contratto con effetti protettivi a carico di un terzo.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Leonardo Tarantini e Tommaso De Vitis, ha assolto pienamente l’onere probatorio dimostrando, con argomentazioni giuridiche e scientifiche avvalorate dai propri consulenti la sussistenza del pieno nesso casuale così provando che la condotta medica dei sanitari è stata, secondo il criterio del “più probabile che non”, causa esclusiva del grave danno fisico riportato dal nascituro.

La convenuta Asl sarà costretta a risarcire tutti i danni da invalidità permanente accertati e statuiti con la emanata sentenza nonché a continuare a difendersi, in altro ed autonomo giudizio, per tutti i danni parentali subìti anche dai genitori e richiesti sempre dagli avvocati Tarantini e De Vitis.

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Corsia preferenziale per agevolare le pratiche comunali? Il pm: “A processo ex dirigente della Conservatoria”

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CUTROFIANO/LECCE – È fissata per il 17 marzo, davanti al gup Edoardo D’Ambrosio, l’udienza preliminare a carico dell’ex dirigente dei Registri Immobiliari Giovanni Scrimieri, 64enne, originario di Cutrofiano, ora in pensione, nell’inchiesta relativa ad un iter più snello per sbrogliare positivamente le pratiche ipotecarie iscritte presso la Conservatoria di Lecce. Il neo imputato, difeso dagli avvocati Cristiano Solinas e Domenico Ettore Bruno, è accausato di tentata e consumata induzione indebita a dare o promettere utilità e abuso d’ufficio.

L’indagine è scattata a seguito di un episodio specifico avvenuto nell’estate del 2016. Per risolvere una vicenda di asservimento di alcuni terreni Scrimieri avrebbe chiesto ad una una donna di Trepuzzi una somma di 350 euro. Di fronte alle perplessità della donna l’ex dirigente “consigliò” di farsi contattare da un funzionario comunale del Comune di Trepuzzi al quale rinnovò l’illecita richiesta dicendogli di portare “una copia conforme all’originale dell’atto e 350 euro in contanti in busta chiusa”. La cittadina non assecondò quella richiesta e presentò un esposto dando il via alle indagini.

Inchiesta condotta dagli agenti della Digos guidati all’epoca dal dirigente Raffaele Attanasi. Intercettazioni, cimici, videoriprese in ufficio hanno smascherato il sistema con cui Scrimieri avrebbe intascato le mazzette. In più circostanze, l’allora dirigente avrebbe “dirottato” decine e decine di interlocutori a richiedere consulenze all’agenzia Pubblic.Imm.Consultant con sede a Cavallino (intestata alla compagna risultata una mera prestanome) garantendo il buon esito della pratica in modo indolore e snello. Tempi celeri, prezzi contenuti o comunque più bassi da quelli fissati dal mercato senza imposizioni o minacce. Ad interfacciarsi sarebbero stati in tanti. Non solo cittadini comuni ma anche undici segretari generali delegati da ventitré Comuni della provincia (la cui posizione è stata archiviata e stralciata). Talvolta il carteggio e le buste venivano consegnate dai Segretari Comunali o da loro messi.

Altre volte, ancora, la documentazione veniva portata direttamente dai committenti presso la sede operativa della Pubblic.Imm.Consultant con sede a Castromediano. Sul retro di ogni busta veniva annotato il numero di repertorio attribuito dal Comune alla pratica. E tale modus operandi avrebbe configurato anche il reato di abuso d’ufficio. Questo perché nel suo ruolo di Dirigente della Conservatoria, sebbene si trovasse in una situazione di conflitto di interesse, avrebbe omesso di astenersi dal prestare la propria attività nella società solo formalmente intestata compagna.

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Concorso Sanitaservice, Casili: “Vigileremo per la massima trasparenza a garanzia di tutti i partecipanti”

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“Siamo a fine legislatura, alla vigilia di una campagna elettorale che si preannuncia incandescente, e per magia iniziano a fioccare concorsi e avvisi pubblici per la selezione di personale, come nel caso di Sanitaservice Lecce pronta ad assumere 159 operatori a tempo indeterminato. Sappiamo che si tratta di assunzioni già previste, ma il tempismo e la rapidità con cui si vuole procedere richiedono la massima attenzione”. Così il consigliere regionale del M5S Cristian Casili, che chiede massima trasparenza e correttezza in ogni fase del concorso.

“Dal canto nostro – continua il pentastellato – vigileremo affinché tutte le procedure concorsuali siano perfette, a garanzia di tutti i partecipanti. Purtroppo il pericolo di clientelismo, promesse e false aspettative in questa fase è veramente molto alto, e visti gli scandali per voto di scambio e promesse elettorali di questi anni manterremo alta la guardia. Noi siamo anni luce distanti da questo modo di fare politica che per anni ha illuso tanti giovani che vivono il dramma della precarietà e mancanza di lavoro. A loro occorre garantire il rispetto delle singole professionalità e della meritocrazia. Chiediamo pertanto che vengano denunciate con forza eventuali anomalie che dovessero emergere da qui alla data delle selezioni”.

 

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Gaetano Messuti non falsificò i pass, ristabilita la verità dopo 6 anni di graticola

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LECCE – Sono trascorsi 6 anni da quando nel 2013 l’avvocato Gaetano Messuti si trovò al centro di un incresciosa vicenda giudiziaria. Tutti gli organi di stampa cavalcarono la notizia, come spesso succede quando si tratta di un personaggio pubblico impegnato nella politica locale. Fu un ausiliario del traffico a dare il via alle indagini soffermandosi su una Mercedes parcheggiata in via Costa perché quel pass esposto sembrava poco leggibile e una pattuglia della polizia municipale sequestrò il tagliando. Sei anni durante i quali la giustizia ha fatto il suo corso arrivando all’epilogo di una vicenda che riporta in chiarezza quanto accaduto. Con la richiesta del Pm che si fonda sull’insussistenza dei reati, si archivia un procedimento che da subito aveva dei connotati nebulosi.

Con la richiesta del Pm di archiviazione per l’insostenibilità dell’accusa e con le parole con le quali spiega che pur avendo il consulente rilevato delle difformità tra il pass in possesso del comandante dei vigili e quello rinvenuto nella disponibilità del già assessore, era plausibile ritenere che provenissero dal soggetto legittimato ad emetterlo, tanto confermato dal direttore della società che, visti i suddetti pass, ne evidenziò solo ed unicamente l’evidente usura, si chiude una parentesi durata 6 interminabili anni.

La realtà dei fatti è che ci vogliono 6 anni per capire che un pass è semplicemente solo usurato. Vengono i brividi a pensare che si possa restare in un limbo, se si è delle persone non esperte di legge, a pagare avvocati per un documento usurato. Oggi finalmente è possibile scrivere in modo definitivo la parola fine su una vicenda che ha turbato l’attività amministrativa dell’allora assessore Messuti così come disposto dal gip Carlo Cazzella che ha accolto la richiesta del pm carmen Ruggiero. “Da uomo di legge in questi anni non ho mai perso la fiducia nella giustizia che, nonostante i tempi, alla fine ha fatto il suo corso- commenta l’avvocato leccese – Ringrazio di cuore i miei legali avv. Giuseppe Corleto e Amilcare Tana, che mi hanno supportato e guidato in questo lungo labirinto emotivo e giudiziario,fino ad indicarmi la via d’uscita”.

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Maxi evasione fiscale, Riesame conferma sequestro dei beni dell’ex attaccante del Lecce Mirko Vucinic

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LECCE – Il Tribunale del Riesame conferma il sequestro di beni legati ad una maxi evasione fiscale di quasi 6 milioni di euro contestata all’ex attaccante del Lecce Mirko Vucinic. I giudici (Presidente Carlo Cazzella, a latere Anna Paola Capano, relatrice Pia Verderosa) hanno rigettato il ricorso discusso in giornata dall’avvocato Antonio Savoia che aveva chiesto la revoca dl sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e conti correnti. Nel corso dell’udienza camerale il legale del’ex bomber del Lecce ha sostenuto come il giocatore montenegrino si fosse trasferito in Araba Saudita per giocare nella squadra di Al-Jazira nel periodo finito all’attenzione degli investigatori e che pertanto non doveva essere sottoposto al regime fiscale italiano.

Una tesi ribadita con forza anche attraverso il deposito di una memoria e una dettagliata documentazione difensiva depositata in aula. La vicenda non finisce qui. Non appena saranno depositate le motivazioni sarà presentato ricorso in Cassazione per ribaltare l’orientamento del Riesame che si è allineato con la richiesta del pubblico ministero Massimiliano Carducci (presente in aula) sulla scorta delle indagini condotte dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria ed Economica delle fiamme gialle e dall’Agenzia delle Entrate.

Sotto chiave sono finiti appartamenti e abitazioni varie anche per interposta persona: un villino in Alessandro Magno, a Roma; due abitazioni, in via Caiulo a Lecce; una villa, in via Venosa sempre nel capoluogo salentino. E poi spese sostenute per lavori edili, servizi di vigilanza, incarichi professionali, consulenze fiscali, articoli sportivi, arredamenti, intrattenimento e spese sanitarie. Auto e moto: un Harley Davidso; una Fiat 500 Abarth; due Porsche 911; una Range Rover; una Fiat 600; una Ferrari F12 e una Mercedes classe S. Ci sono anche prestazioni mediche presso la casa di cura “Villa Stuart” di Roma per assistenza fisioterapica, degenza, medicinali, esami diagnostici. Ma anche somme depositate su conti correnti.

Il nome del calciatore anche di Roma e Juventus era stato iscritto nel registro degli indagati sempre dallo stesso pm Carducci già da tempo con l’accusa di dichiarazione infedele al fine di evadere le tasse. Dal 2014 al 2017. Vucinic non avrebbe ottemperato al pagamento delle imposte sui redditi alti (IRPEF evasa nel periodo di imposta 2014 per 1 milione e 402mila euro, nel 2015 per 1 milione e e 954mila euro; nel 2016 per 1 milione e e 954mila euro e nel 2017 per poco più di 542mila euro. E secondo il decreto legge del 74/2000 ne risponde chiunque al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto indica nelle dichiarazioni annuali elementi attivi inferiori a quelli effettivi e/o elementi passivi fittizi. Accuse confermate dal Riesame.

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Maria De Giovanni relatrice del convegno sulla disabilità a tutela dei diritti umani

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In occasione della Giornata internazionale per i diritti delle persone con disabilità, si è tenuto, oggi alle 10.00, presso l’Auditorium dell’IPSSS “F. L. Morvillo Falcone”, un interessante seminario formativo/informativo dal titolo “Accessibilità nella disabilità”.

Fra gli interventi: Maria De Giovanni, scrittrice, autrice del libro “Sulle orme della sclerosi multipla. La rinascita”, il dottor Sebastiano Leo, assessore alla formazione e lavoro Regione Puglia, il dirigente scolastico dell’IISS “Ettore Majorana” dottor Salvatore Giuliano, la professoressa Flavia Lecciso, delegata Rettore per le politiche di integrazione dell’Università del Salento, l’avvocato Alessandro Nocco, coordinatore “Coop. Socioculturale” e la campionessa Italiana di distensione su panca Fabiola Spalluto. Ha aperto i lavori la dirigente scolastica professoressa Irene Esposito evidenziando come i diritti siano di tutti sempre, lei stessa è stata una docente di sostegno e quindi abbastanza impregnata di valori e sentimenti di positività nei confronti delle persone con disabilità. È stata poi la volta di Sebastiano Leo che ha relazionato il ruolo sociale e della Regione Puglia su questo delicato tema, che non deve fermarsi alla giornata riconosciuta dalla O.N.U. ma deve perdurare nel tempo come modus operandi di una società avanzata ed evoluta.

Molto toccante la storia raccontata da Maria De Giovanni, donna con sclerosi multipla, che nonostante una malattia così grave, invece di restare chiusa e isolata ogni giorno, è sul territorio per aiutare attraverso la Onlus Sunrise di cui è presidente e che vanta numerosi associati. Maria ha lottato per realizzare – il mare di tutti – progetto di fisioterapia a mare per persone con SM, spesso abbandonate al loro destino. Una giornata all’insegna dei diritti e delle potenzialità da immettere nella scuola sempre al primo posto, nella vita di un bambino o ragazzo disabile. Ha chiuso i lavori la campionessa Italiana di distensione su panca Fabiola Spalluto, molto intenso il suo racconto di donna dai mille impegni prima dell’incidente che diversi anni fa l’ha resa disabile su una sedia a rotelle. Ma anche lei come Maria non ha mollato e oggi sono donne felici nelle loro vite, sicuramente più difficili ma dalla profondità umana più intensa. Insomma una mattinata ricca di sensibilità, a cui i ragazzi hanno partecipato numerosi con delle performance musicali.

 

 

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Caos in Consiglio, pescatori in rivolta per la Darsena: polemiche anche sull’impianto di compostaggio

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LECCE – Il Consiglio Comunale parte con le polemiche di Adriana Poli Bortone inserite in una domanda d’attualità in cui si chiede conto a Carlo Salvemini di riferire sulla disponibilità data per l’edificazione di un impianto di compostaggio che doveva sorgere a Cavallino e che il primo cittadino si è detto disponibile a far sorgere nell’area leccese. Il sindaco ha anche rilasciato un’intervista in cui ha dato la disponibilità a costruire un impianto pur di chiudere il ciclo dei rifiuti. Salvemini ha chiarito che, a parte la sua disponibilità, non c’è alcun atto formale. La Regione Puglia sta provvedendo ad eliminare Cavallino dal piano dei rifiuti e verrà presa in considerazione l’ipotesi di un impianto pubblico di compostaggio a Lecce, ma l’iter è a zero. L’opposizione polibortoniana, però, non ha gradito l’annuncio sulla stampa anziché in Consiglio. “Verificheremo se ci sono disponibilità di suoli: la nostra città ha delle zone destinate all’insediamento di impianti industriali. La mia è una semplice indicazione di disponibilità. Siccome si è, con senso di responsabilità unanime, manifestata un’attenzione al ciclo dei rifiuti e alla criticità della nostra Regione, ho pensato che si potesse discutere di questo: continuiamo a mandare i rifiuti fuori con aggravio dei costi” – ha concluso Carlo Salvemini.

La bagarre si è scatenata con la domanda di attualità del consigliere Gianpaolo Scorrano sulla Darsena di San Cataldo, quando l’ingegnere Puce ha detto che ad alcune domande non poteva rispondere e che l’impresa ha formalizzato diverse riserve: il Cantiere rischia di essere sospeso. Il contenuto delle riserve non viene comunicato al Consiglio. Inoltre dalle analisi effettuate emerge che le alghe non possono essere riutilizzate e quindi devono essere smaltite in discarica con enorme dispendio di soldi. Il Comune di Lecce ha commissionato delle contro-analisi all’Arpa dimostrando mancanza di fiducia verso l’impresa. Non ci sono risposte sulla consegna del cantiere: i tempi sono troppo incerti. Tra l’altro non ci sono i fondi per smaltire i rifiuti in discarica. I pescatori di San Cataldo, davanti a queste risposte sono andati su tutte le furie e hanno messo in scena proteste plateali. I consiglieri Pasquino e Nuzzaci hanno rischiato di passare alle vie di fatto: è dovuta intervenire la polizia municipale per far tornare la calma in aula. Il fermo del cantiere incombe e chi vive a San Cataldo è ormai stremato.

Tra le decisioni più importati bisogna registrare quella sul regolamento per l’accessibilità e servizi per i disabili: è passato all’unanimità e prevede un miglioramento della qualità della vita in città in chi è in condizioni sfavorevoli.

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Il reddito di cittadinanza fa calare la povertà e sostiene le famiglie in crisi: basta critici con la pancia piena

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LECCE – Qualcuno storce il naso, ma grazie al reddito di cittadinanza la povertà in Italia è diminuita e tante famiglie in crisi hanno potuto avere un sostegno minimo. Le truffe? Chi fa doppio lavoro? Sì, ci sono, ma voi togliereste il sostegno a un invalido vero solo perché ci sono falsi invalidi? Si facciano più controlli invece di criticare! Assistenzialismo? No, dignità! Adesso c’è qualche giovane che pretende uno stipendio serio per 12 ore di lavoro e non va a fare lo schiavo per soli 600 euro sotto al sole. Il reddito di dignità ha dato una piccola possibilità a chi si era chiuso in casa senza più vivere: il 27 del mese arriva puntuale, quella puntualità nei pagamenti che troppi pseudo-imprenditori del Mezzogiorno non hanno. Se il meccanismo sarà migliorato con il funzionamento dei centri dell’impiego, l’Italia tornerà ad essere un paese fondato sul lavoro. Intanto, grazie al Reddito di Cittadinanza in soli 7 mesi il tasso di povertà è diminuito del 60%, c’è una riduzione dell’8% dell’intensità della povertà e una riduzione dell’1,5% del tasso di disuguaglianza. Dati resi noti dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico che li ha definiti straordinari.

Basterebbero solo questi numeri per rispondere a chi parla di fallimento di questa misura, ma oltre i numeri ci sono le persone reali, quelle che grazie al RdC possono finalmente comprare le medicine per curarsi, o molto più semplicemente gli ingredienti per una torta per il figlio che compie gli anni. O che finalmente hanno avuto la possibilità di reinserirsi nel mondo del lavoro.  “Per anni destra e sinistra non hanno fatto altro che aumentare il divario tra Nord e Sud, per poi approfittare della fame di lavoro promettendo posti in campagna elettorale. Noi invece stiamo creando nuova occupazione”. Lo dichiarano i consiglieri del M5S Puglia. In Puglia  fino al 22 ottobre sono state accolte più di 90mila domande per Reddito e Pensione di Cittadinanza, con le due misure che coinvolgono circa 220mila pugliesi. In particolare nella provincia di Bari sono state accolte 25.392 domande; nella Bat 8.324; in provincia di Brindisi 9.655 domande; nella provincia di Foggia 14.902; nella provincia di Lecce 16.516 e in quella di Taranto 15.260

“La fase due del RdC – proseguono i pentastellati – quella in cui  c’è stata la firma del Patto per il Lavoro, è iniziata lo scorso settembre e in poco più di tre mesi oltre 18mila beneficiari hanno già trovato un lavoro e oltre 200mila sono quelli già convocati dai Centri per l’Impiego, che stiamo riformando dopo anni di totale abbandono e dotando di tutta la strumentazione adeguata per permettere a navigator e dipendenti di poter lavorare al meglio. Non diciamo che sia tutto perfetto e non ci siano intoppi, ma stiamo continuando a lavorare a tutti i livelli per correggere le criticità e migliorare. Stiamo provando a risolvere i problemi creati da chi per decenni ha governato l’Italia e dopo aver fatto solo disastri adesso vuole perfino darci lezioni”.

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Strage sulla circonvallazione: Procura dispone consulenza sulla dinamica dell’incidente per accertare eventuali responsabilità

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GALATONE (Lecce) – Una consulenza per accertare eventuali responsabilità nella strage del 26 novembre scorso quando hanno perso la vita quattro persone lungo la circonvallazione di Galatone. Il conferimento dell’incarico, all’ingegnere stradale Antonio Vernaleone, è fissato per venerdì. Investigatori e inquirenti (fascicolo coordinato dal pm Donatella Palumbo) non intendono lasciare nulla di intentato su un incidente in cui le colpe sembrano cristallizzate e concentrate sul conducente della Golf, una delle quattro vittime. Si intende sgomberare il campo da qualsiasi dubbio su un mancato rispetto delle norme di sicurezza, ipotesi comunque marginale, se confrontata con la condotta dell’automobilista.

Alessandro Liguori, 44 anni, di Aradeo, procedeva ad una velocità piuttosto sostenuta. Era in ritardo per raggiungere il posto di lavoro distante poche centinaia di metri dal punto in cui si è consumata la strage. E aveva pigiato forte l’acceleratore. Una scheggia che ha travolto gli operai impegnati nei lavori di potatura lungo la strada quando è avvenuto l’incidente. L’impatto è stato violentissimo e non ha lasciato scampo.

A perdere la vita oltre al conducente della Golf anche Pasquale Filieri, 62 anni, titolare della ditta Eco.man Salento e gli operai Luigi Casaluci, 64 anni, prossimo alla pensione e Tony Mezzi, 35 anni. Gravemente ferito, invece, un terzo operaio: Gianni Benegiamo, sempre di Galatone. Si trovava sul cestello elevatore del camion. Le sue condizioni, a distanza di giorni, sono gradualmente migliorate. Giuseppe e Antonio Filieri, figli del titolare della ditta sono difesi dall’avvocato Roberto De Mitri Aymone mentre la moglie e la figlia dall’avvocato Speranza Faenza.

 

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Droga, estorsioni, collusioni con la politica: 36 indagati, c’è anche il sindaco

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SCORRANO (Lecce) – Giunge al capolinea l’inchiesta “Tornado”, l’indagine con cui i carabinieri di Maglie smantellarono il clan Amato i cui tentacoli si erano allungati nel Palazzo di Città. Trenta arresti e indagati eccellenti a piede libero vennero travolti dal blitz messo a segno il 24 giugno scorso. E tra gli indagati di quella retata compariva e compare anche adesso il sindaco di Scorrano, Guido Nicola Stefanelli, con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. In tutti questi mesi, nonostante il vento forte delle critiche, il primo cittadino non si è dimesso rimanendo ben saldo sullo scranno più alto dell’assise comunale. Un’accusa, però, che se per il momento non ha provocato scossoni interni potrebbe comportare lo scioglimento del Comune di Scorrano per infiltrazioni mafiose. Nonostante il primo cittadino si sia sempre difeso smentendo legami e contatti con gli ambienti della malavita locale in un lungo interrogatorio davanti al pm inquirente Maria Vallefuoco e ai carabinieri di Maglie alla presenza dei suoi avvocati, i legali Luigi Corvaglia e Alfonso Parente Stefanizzi.

Il Comune di Scorrano potrebbe subire la stessa sorte riservata negli ultimi anni ad altri paesi salentini sulla scia del provvedimento adottato appena 24 ore dal Consiglio dei Ministri ai danni del Comune di Carmiano. Di recente, infatti, la Commissione prefettizia d’accesso (composta da funzionari prefettizi e ufficiali di polizia tributaria) che si era insediata nel Comune di Scorrano il 29 luglio, ha chiuso il suo lavoro nel 3 mesi previsti dalla legge e ha inviato la relazione al Ministero dell’Interno. La documentazione, che propenderebbe per il commissariamento del Comune, sarà ora vagliata dal Consiglio dei Ministri.

Dall’elenco dei nomi destinatari dell’avviso (complessivamente 36) è stato eliminato il nome dell’imprenditore Luigi Antonio Maraschio, 54enne originario di Scorrano e residente a Maglie, arrestato con l’accusa di mafia. Ha trascorso due notti in carcere salvo poi tornare un uomo libero subito dopo l’interrogatorio di garanzia. Difeso dall’avvocato Giuseppe Presicce l’imprenditore ha chiarito da subito la propria posizione il contenuto di alcune intercettazioni confluite nell’ordinanza. Ha rappresentato di essere il padre di Salvatore Maraschio e suocero di Francesco Amato (due degli indagati) precisando di non avere mai avuto contezza del fatto – se non dopo la lettura del provvedimento custodiale – che entrambi avevano speso il suo nome per iniziative imprenditoriali del sodalizio. Contro quella scercerazione la Procura impugnò la decisione del gip davanti al riesame che confermò il provvedimento del giudice.

Nell’avviso (preludio ad una richiesta di rinvio a giudizio) compaiono tutti gli altri nomi coinvolti nel blitz: Francesco Amato, 28 anni, di Scorrano; il padre Giuseppe Amato, 63, di Scorrano; Marco Cananiello, 21, di Maglie; Andrea Carrisi, 30, di Botrugno; Antonio De Cagna, 47, di Scorrano; Giovanni Umberto De Iaco, 22 anni, di Scorrano; Amato Andrea De Luca, 22, di Scorrano; Simone De Luca, 42, di Maglie; Marco De Vitis, 43, di Ruffano; Francesca Ferrandi, 26 anni, residente a Madone (comune in provincia di Bergamo); Massimiliano Filippo, 42 anni, di Scorrano; Gloria Fracasso, 47 anni, di Scorrano; Gianpiero Gallone, 28 anni, di Scorrano; Giuseppe Grasso, 50 anni, di Lecce; Hamid Hakim, 29 anni, residente a Madone (comune in provincia di Bergamo).

Poi ancora: Salvatore Maraschio, 25 anni, di Maglie; Andrea Marsella, 27, di Maglie; Donato Mega, 37, di Scorrano, al quale è stata revocata la misura l’obbligo di dimora; Simone Natali, 30, di Scorrano; Matteo Peluso, 27, di Scorrano; Giorgio Piccinno, 30 anni, di Maglie; Sarah Piccinno, 36 anni, di Maglie; Luca Presicce, 26, di Scorrano; Matteo Presicce, 27, di Scorrano; Giorgio Rausa, 24, di Scorrano; Luigi Rausa, 45, di Scorrano; Salvatore Rausa, 31, di Scorrano; Matteo Rizzo, 22, di Poggiardo; Daniele Rosato, 22, di Scorrano; Luca Rosato, 24 anni, di Scorrano; Mirko Ruggeri, 45 anni, di Scorrano; Federico Russo, 22 anni, di Maglie; Franco Frisari Tamborino, 39 anni, di Maglie; Giovanni Verardi, 51 anni, di Maglie; Matteo Zezza, 26 anni, di Scorrano. Gli indagati rispondono, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, danneggiamento seguito da incendio, detenzione abusiva di armi e di materie esplodenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione, minaccia aggravata, porto abusivo di armi, sequestro di persona e violenza privata.

Il sodalizio sarebbe stato capeggiato da Giuseppe Amato, detto “Padreterno”, già indicato oltre dieci anni fa da un collaboratore di giustizia, come referente sul territorio di Maglie e dintorni per conto del clan “Tornese” di Monteroni, molto vicino al “Giaguaro” Corrado Cucurachi, figura storica della Sacra Corona Unita. Di rilievo si sarebbe rivelato il ruolo del figlio Francesco, figura riferimento di un reticolo associativo composto da diversi giovani emergenti, che si muovevano secondo le sue direttive dando vita ad una banda caratterizzata dalla forza di intimidazione dei suoi appartenenti e dalle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà, sia all’interno che all’esterno.

Tra gli indagati a piede libero, come detto, spicca il nome del sindaco di Scorrano Guido Nicola Stefanelli, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, per avere chiesto appoggio per la campagna ettorale comunale vinta nel maggio 2017 con la lista civica “La Svolta giusta”. Nonché in occasione delle elezioni politiche della primavera 2018 in favore della coalizione di centrodestra, che schierava nella circosrizione territoriale il candidato Luciano Cariddi.

In cambio – stando alle indagini dei carabinieri, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce – il sindaco avrebbe promesso agli appartenenti del sodalizio criminale l’aggiudicazione di appalti e servizi pubblici: nello specifico, la gestione del parco comunale “La Favorita”, con annesso chiosco bar, nonché la gestione dei parcheggi nel comune di Scorrano e l’aggiudicazione di commesse nell’ambito della della festa di “Santa Domenica” (che ogni anno attira a Scorrano migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo, per assistere allo spettacolo offerto dalle ditte di luminarie locali), impegnandosi a superare gli ostacoli burocratici ed amministrativi connesse alle aggiudicazioni.

Lo stesso Stefanelli, stando agli investigatori, insieme ad un consigliere, sarebbe stato minacciato con un fucile a canne mozze dai componenti del clan, a causa di alcuni intoppi burocratici che stavano causando ritardi nell’aggiudicazione degli appalti. Le intimidazioni subite non sono state mai denunciate. Lo stesso primo cittadino, inoltre, si sarebbe rivolto al gruppo criminale per dirimere un contenzioso sorto con un dipendente comunale. Tra gli indagati a piede libero, come detto, tra gli altri, il sindaco Guido Nicola Stefanelli ed il suo dipendente Massimiliano Filippo, inteso “Cuoco”, 43, di Scorrano, che avrebbe svolto il ruolo di “mediatore” tra l’amministrazione comunale ed il clan “Amato”.

A completare il collegio difensivo, gli avvocati Mario e Vincenzo Blandolino; Maurizio Forte; Anna Grazia Maraschio; Silvio Caroli; Veronica Merico; Maurizio Rizzo; Pantaleo Cannoletta; Roberta Cofano; Gaetano Stea; Giuseppe Presicce; Dimitry Conte; Antonio Costantino Mariano e Giovanni Montagna.

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Utilizza una troncatrice e si ferisce gravemente ad una mano: finisce in ospedale un operaio 54enne

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MIGGIANO (Tricase) – Stava utilizzando una troncatrice nella corniceria dove lavora come operaio, quando è rimasto inavvertitamente ferito alla mano sinistra e costretto a subire nella notte un intervento chirurgico all’arto.

Il grave infortunio sul lavoro si è verificato nella serata di ieri nella zona industriale tra Miggiano e Tricase, in territorio del primo comune, dove un uomo di 54 anni – D.G. le sue iniziali, di San Cassiano – si è ferito mentre lavorava il legno all’interno della ditta “Mdl day”. Tutto è accaduto attorno alle 20.45, un’ora e un quarto prima che l’azienda chiudesse i battenti.

Soccorso dai colleghi, che hanno immediatamente richiesto l’intervento del 118, l’uomo è stato preso in consegna dai soccorritori, che hanno tamponato la profonda ferita rimediata alla mano sinistra, per poi trasportarlo d’urgenza alla volta dell’ospedale “Panico” di Tricase. Nella notte, il malcapitato operaio è stato sottoposto anche ad intervento chirurgico-ortopedico.

La zona, oltre che dalle ambulanze, è stata raggiunta anche dai carabinieri di Specchia e dagli ispettori dello Spesal Area sud, per verificare se fossero rispettate tutte le norme previste in materia di sicurezza sui posti di lavoro.

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Tentato omicidio di via Machiavelli, chiuse le indagini: per l’arrestato scatta anche l’accusa di rapina

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LECCE – La procura di Lecce chiude le indagini sull’efferato tentato omicidio di via Machiavelli, dove il personal trainer Riccardo Savoia rischiò di morire dopo essere stato aggredito a colpi di coltello ed essere stato sparato anche in bocca ed in testa: un proiettile si fermò a soli due millimetri dal cervello.

Come unico indagato nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, che ha coordinato l’attività investigativa della squadra mobile della Questura di Lecce, figura il 19enne Michael Signore, attualmente detenuto nel carcere di Trani, accusato di tentato omicidio aggravato, rapina e spaccio di stupefacenti.

Il grave fatto di sangue risale all’8 maggio scorso ed avvenne in un condominio di via Machiavelli, dove viveva Signore. Gli investigatori riconducono il tentato omicidio a pregressi debiti o contrasti legato allo spaccio di stupefacenti.

Quel giorno, come ricostruito dai poliziotti, Signore sparò numerosi colpi di pistola nei confronti di Savoia, di 37 anni, attingendolo in più parti vitali (testa, bocca e torace), per poi accanirsi sul malcapitato con un coltello a serramanico e procurargli varie ferite da taglio al collo, al cuoio capelluto ed al volto, sfigurando quest’ultimo in modo permanente.

Non solo. Signore è accusato anche di avere rapinato al 37enne – lasciato per circa 8 ore agonizzante sul terrazzo del condominio – i suoi occhiali da sole Dsquared, il portafoglio Gucci con all’interno 200 euro nonché il suo orologio Eberhard ed il suo iPhone X. Nel corso delle perquisizioni in casa del giovane e nell’edificio, inoltre, gli agenti della mobile scovarono 17 dosi di cocaina nell’abitazione del ragazzo e 170 grammi lordi della stessa sostanza in una cassaforte nel seminterrato del palazzo.

La vittima, a causa delle gravi ferite riportate, fu ricoverata con prognosi riservata e costretta a subire l’asportazione della milza, raggiunta da uno dei proiettili, nonché a subire vari interventi tra i quali uno di craniotomia per rimuovere il proiettile finito a pochi millimetri dal cervello ed uno alla gamba destra, per la frattura della tibia causata da un oggetto contundente non meglio individuato.

Difeso dall’avvocato Mariangela Calò, Signore entro 20 giorni potrà produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogato. La vittima è assistita dall’avvocato Antonio Savoia.

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Vignacastrisi, il paese diventa presepe

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VIGNACASTRISI (Lecce) – L’atmosfera soffice del Natale rivive nel borgo di Vignacastrisi per la 14esima edizione del Presepe Vivente.

Oltre 300 volontari in vesti d’altri tempi animano più di 30 scene, nell’atmosfera suggestiva delle antiche case e dei vicoli del borgo di Vignacastrisi.

I portoni di un antico Palazzo di fine Ottocento, presidiati dalle guardie romane, accolgono i visitatori in un percorso suggestivo, illuminato solo dalla luce delle fiaccole. La tradizione si lega alla fede per rivivere i giorni della nascita di Gesù: le antiche case e le corti si animano dei banchi dei mercanti, del ritmo dei martelli che battono il ferro rovente, delle mani laboriose dei lattai, dei fornai e delle massaie. Rivivono, come ogni anno, le arti del ricamo e della tessitura al telaio, degli antichi mestieri fatti di silenzio e sapienza: calzolai, il figuli, cestai, fornai, contadini, falegnami. Le luci ed il lusso del palazzo di Erode si contrappongo alla vita umile ed operosa degli abitanti di una Gerusalemme che si prepara ad accogliere il Redentore. L’esaltazione della povertà cristiana culmina nella scena della natività, la più suggestiva del Presepe Vivente: un’antichissima casa a corte accoglie una vecchia stalla scavata nel tufo, dove un nuovo nato, avvolto in fasce, vegliato da Maria e Giuseppe, viene scaldato da un bue ed un asinello.

Oltre 12mila visitatori ogni anno apprezzano la vivacità ed il carattere dinamico delle scene e dei personaggi che lavorano, interagiscono con i visitatori e si muovono nel borgo come in una vera cittadina della terra di Giudea. L’unico presepe in cui la ricostruzione degli avvenimenti comincia il 24 dicembre con Giuseppe e Maria in groppa all’asinello che cercano alloggio.

Alla fine del percorso vengono distribuite le tradizionali pittule calde e vin brulé.

24 dicembre: Maria e Giuseppe cercano alloggio
25-26 dicembre, 1-6 gennaio: apertura del presepe vivente dalle 17.30 alle 21.00
6 gennaio ore 16.30: corteo dei doni
Ingresso gratuito da piazza Umberto I.

 

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Nel Salento una palestra robotica all’avanguardia grazie al San Raffaele

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CEGLIE MESSAPICA – La nuova palestra robotica del presidio ospedaliero ad alta specialità dell’Asl Brindisi 1, Fondazione San Raffaele è stata inaugurata questa mattina con il taglio del nastro del presidente della Fondazione, Giovanni Zotta, alla presenza tra gli altri del prefetto di Brindisi, Umberto Guidato.

La palestra robotica è uno spazio che potenzia la parte della struttura destinata alle terapie riabilitative, attrezzato con supporti robotizzati di ultima generazione. Tra i robot a disposizione della platea di pazienti vi è anche l’esoscheletro EKSO NR (Neuro Rehab) – l’ultimo realizzato dalla californiana Ekso Bionics – che per la prima volta viene utilizzato in una struttura sanitaria in Europa, un gioiello della tecnologia per la riabilitazione degli arti inferiori overground, che consente di migliorare ulteriormente rispetto ai modelli precedenti la personalizzazione della terapia e quindi la postura e il cammino, grazie a batterie e sensori che sostituiscono le funzioni neuromuscolari. Il modello NR è ideato specificamente per la neuro riabilitazione, è il primo esocheletro approvato dalla FDA per le terapie da eseguire con pazienti che hanno avuto un ictus o lesioni al midollo spinale. E’ dotato, tra l’altro di un software che personalizza la forza di supporto del motore per vari livelli di disabilità, dall’assistenza completa al movimento avviato dal paziente; offre la possibilità di stabilire obiettivi di allenamento e modifica i livelli di assistenza in tempo reale per ciascuna gamba in base al feedback della sessione. Nel corso della cerimonia di inaugurazione, Ekso NR è stato indossato per la prima volta da Maikol P., 29 anni di Campi Salentina (Lecce) che a causa di una lesione midollare completa, provocata da un incidente stradale mentre era in moto, non camminava dal 2010. L’esoscheletro gli ha permesso, assistito da due fisioterapisti, di rimettersi in piedi e percorrere i corridoi del presidio ospedaliero, muovendo oltre 500 passi in circa 15 minuti.

“Il futuro della riabilitazione è la robotica – ha affermato il prof. Natale Santucci, direttore medico della Fondazione San Raffaele – e i progressi della robotica, frutto anche degli studi realizzati dai mostri ricercatori, miglioreranno le tecniche terapeutiche cliniche massimizzando i risultati di recupero e funzionalità della persona”.

“L’utilizzo delle nuove tecnologie permette di implementare i protocolli di riabilitazione sul piano degli interventi motori, ma anche e soprattuto sul piano congntivo – ha detto la dott.sa Crocifissa Maria Lanzilotti, primario del presidio ospedaliero Fondazione San Raffaele – e permette l’utilizzo della realtà virtuale. Quanto all’esoscheletro, è importante l’interazione con il paziente sia fisica che cognitiva. Qui amplieremo il campo di applicazione di uno strumento che era stato immaginato per la riabilitazione di mielolesi con un modello nuovo e innovativo, predisposto specificamente per la neuroriabilitazione. Parliamo di un esoscheletro capace di generare una stimolazione multisensoriale controllata e completa del paziente oltre che utile a modificare la plasticità delle connessioni neurali attraverso l’esperienza motoria”. “Peraltro, più che di ripetizioni e forza impiegata negli esercizi – ha concluso la doll.sa Lanzilotti –  si deve parlare ‘percezione del movimento’, che genera una serie di processi sensoriali correlati alla rappresentazione cerebrale del gesto motoria”.

 

La Palestra Robotica sarà dotata anche:

–         della nuova strumentazione TESLA CARE per la  Stimolazione magnetica funzionale basata sull’induzione elettromagnetica. Si tratta di una delle innovazione nel campo della riabilitazione sia dell’area muscolo-scheletrica per il controllo del dolore muscolo-fasciale e neuropatico, sia in campo di riabilitazione del pavimento pelvico per casi, ad esempio, di disfunzioni urologiche e del colon. La stimolazione magnetica funzionale extracorporea rappresenta una efficace e valida alternativa anche come trattamento non invasivo e indolore nei disturbi di natura genito-urinaria

 

–         di un  WALKER VIEW. Un tapis roulant di ultima generazione, che stimola il sistema dei “neuroni specchio” e facilita la terapia di riabilitazione per migliorare l’apprendimento motorio e la qualità del cammino di pazienti con diverse patologie neurologiche: la malattia di Parkinson, i Parkinsonismi, la sclerosi multipla; persone con esiti di stroke o lesioni midollari; patologie ortopediche di anca e ginocchio e nei casi caratterizzati da un assetto posturale alterato. Un macchinario che unisce diverse funzionalità, grazie allo schermo che riflette l’immagine del paziente in movimento, a una telecamera tridimensionale che permette anche la creazione di una realtà virtuale; a un nastro dotato di sensori per la valutazione dell’appoggio plantare e a un complesso sistema di sgravio del peso corporeo con accesso facilitato per le persone con disabilità. Il WalkerView è dotato di una telecamera tridimensionale che permette di immergersi in ambienti di realtà virtuale, in modo da coinvolgere emotivamente il paziente e farlo diventare parte attiva del processo di riabilitazione. Inoltre la telecamera ricostruisce in tempo reale ogni singolo movimento su uno schermo posto di fronte al paziente come uno specchio. Ciò consente il controllo della propria immagine riflessa. Cosa che aiuta a migliorare il movimento attraverso il sistema dei “neuroni specchio”, riattivando le funzioni motorie legate al cammino

 

–         Di una piattaforma RIABLO PREMIUM:  è un sistema di sensori indossabili ed una pedana stabilometrica che trasmettono i dati ad un software. Questa operazione permette di avere un biofeedback visivo-uditivo in tempo reale attraverso uno schermo. L’uso del biofeedback permette poi che i movimenti di ogni singolo esercizio riabilitativo siano svolti in modo corretto, incidendo anche sulla motivazione del paziente. Tale sistema garantisce un alto livello di accuratezza dei sensori e della pedana stabilometrica. Parliamo di un dispositivo innovativo orientato ad ottimizzare le performance motorie dei pazienti,  in particolare per le persone con postumi di cerebro lesioni e portatori di deficit motori con emiparesi e disturbi dell’equilibrio e della marcia.

 

A breve sarà installato anche il sistema robotizzato MOTORE : utile per la riabilitazione dell’arto superiore. Aumenta l’efficacia della terapia di recupero a seguito di un ictus o di traumi cranici. Si tratta di un robot mobile autonomo, in grado di percepire la forza del paziente, di intuirne le intenzioni e di reagire con un sistema che facilita il recupero funzionale dell’arto. Grazie a un software dedicato, che contiene diversi tipi di esercizio, il fisioterapista può scegliere il protocollo più indicato per il paziente.

 

 

Cosa sono i robot end-effector  e gli esoscheletri overground – I dispositivi robotici possono essere categorizzati in differenti modi. Una classificazione divide i robot a seconda del livello di interazione tra uomo e macchina. Negli end-effector l’interazione avviene a livello del segmento distale (dita, mano, piede); negli esoscheletri l’interazione avviene a vari livelli in corrispondenza dei diversi segmenti corporei. In particolare, gli esoscheletri overground sono robot autoportanti che interagiscono con la persona a tutti i livelli di articolazione degli arti inferiori consentendo al paziente di eseguire il task motorio del cammino direttamente sul terreno in totale sicurezza durante l’intera fase del passo.

I robot per riabilitazione sono caratterizzati da sensori che rilevano il movimento (o l’intenzione di movimento) del paziente, elaborano tali dati in tempo reale e controllano degli attuatori che muovono le varie componenti del robot.

 

Da quanto si usano e per quail patologie – In Italia, da circa 20 anni la robotica è impiegata per la riabilitazione, prevalentemente in patologie neurologiche come ictus, morbo di Parkinson e sclerosi multipla, per lesioni midollari e traumi cranici. I primi robot introdotti dagli Stati Uniti erano per il trattamento degli arti superiori. Successivamente sono stati introdotti nelle strutture cliniche del nostro paese dei dispositivi che consentissero di eseguire un training del cammino sicuro e intensivo.

 

Possibilità di personalizzare la terapia – Ogni patologia, e ogni fase della malattia (acuta, subacuta e cronica) è caratterizzata da deficit motori differenti. Ci sono fattori che rendono ogni paziente diverso dall’altro. In questo contesto, è necessario personalizzare il trattamento robotico per ottimizzare l’effetto riabilitativo. La scelta di un training robotico del cammino con dispositivi end-effector o esoscheletri deve essere, quindi, ben ponderata, in quanto i primi lasciano al paziente maggiori gradi di libertà nelle articolazioni di ginocchio e anca, mentre i secondi sono più protettivi.

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