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Pagliaro: “Restiamo uniti per fronteggiare i danni del maltempo”

SALENTO – “Le immagini sono raccapriccianti, quello che è accaduto è un disastro. I danni che il maltempo ha provocato nelle marine salentine, e non solo, sono ingenti. È giusto che i Comuni deliberino immediatamente lo stato di calamità, così come deve fare subito la Provincia di Lecce per tutto il territorio”. Così Paolo Pagliaro del Direttivo regionale Lega e Presidente del Movimento Regione Salento.

“Esprimo solidarietà e vicinanza a tutti gli amici e gli imprenditori di Porto Cesareo, Gallipoli, Nardò, Ugento e Leuca – aggiunge – e porgo un mio personale ringraziamento alla Protezione civile, alle polizie locali, ai vigili del fuoco ed a tutti i volontari che in modo coraggioso hanno fronteggiato l’emergenza e stanno lavorando da ore per cercare di riportare alla normalità una situazione che nessuno mai avrebbe potuto immaginare così grave.

A tal proposito ringrazio anche chi, in modo intelligente, previdente, e lungimirante ha lanciato l’Allerta Meteo permettendo ai sindaci di chiudere i plessi scolastici per la sicurezza dei ragazzi e delle loro famiglie. Infine auspico che la Regione faccia le dovute valutazioni in modo celere per riconoscere lo stato di calamità naturale. In questi particolari casi – conclude Pagliaro – bisogna stare uniti per dare una mano a chi ha subito danni che potrebbe rivelarsi gravissimi per il futuro della propria attività lavorativa”.

 

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Unisalento, presentati i nuovi delegati. Il Rettore: “Uniti e determinati, ogni obiettivo sarà raggiungibile”

LECCE – Presentati questa mattina all’Università del Salento i Delegati che lavoreranno al fianco del professor Fabio Pollice nel corso del suo mandato a Rettore dell’Ateneo.

«Se saremo uniti e determinati ogni obiettivo diventerà raggiungibile», ha detto Pollice, «Dobbiamo recuperare la fiducia in noi stessi, e questo lo dico in particolare a tutti coloro che aspirano a crescere in UniSalento. C’è una comunità accademica che attende un segnale positivo, le difficoltà del bilancio di Ateneo non devono diventare un limite: sta a noi determinare il futuro, il passato non è una condizione che deve interferire sul presente. Da oggi immagino che si possa aprire un percorso espansivo per la nostra Istituzione, un percorso che ci porterà a ritrovarci al centro di un progetto di crescita. Sono certo che i delegati che mi affiancheranno saranno determinanti a raggiungere questo obiettivo, ma più in generale mi piacerebbe che ciascun componente della comunità accademica si facesse protagonista e promotore di un’idea, di un progetto che ritiene foriero di sviluppo per l’Ateneo. Lo porteremo avanti insieme».

Il Rettore ha poi annunciato alcune novità e prossime iniziative: «Chiederò a ogni delegato di nominare un referente del personale tecnico amministrativo per l’area di competenza, in un tandem che sono certo costituirà un valore aggiunto. Inoltre è mia intenzione rintracciare fondi per la realizzazione, ogni anno, di un progetto internazionale con un paese in via di sviluppo, con l’obiettivo di stimolare un percorso di crescita congiunto dal punto di vista sia accademico che umano. Infine, da gennaio partiremo con un Premio da assegnare alla scuola superiore di secondo grado che maggiormente contribuirà alla crescita di UniSalento in termini di iscritti: vogliamo così ricostruire la filiera formativa con la città di Lecce e con tutto il Salento».

«Ringrazio il Rettore Pollice per la stima e la fiducia accordatemi», ha detto il Direttore Generale Donato De Benedetto, «Conosco la macchina universitaria per averci lavorato molti anni, e per questo sono convinto che anche nel prossimo sessennio riusciremo, con l’impegno e la competenza che sempre hanno contraddistinto il personale tecnico amministrativo, a portare avanti gli obiettivi che ci saranno posti. Perché ciò accada, sarà fondamentale sviluppare maggiore interazione tra i delegati e gli uffici competenti per materia».

Accanto al Rettore la Prorettrice vicaria Manolita Francesca, docente di Diritto privato. I delegati presentati:

alla Ricerca: Alessandro Sannino, docente di Scienze e tecnologie dei materiali

all’Offerta formativa: Attilio Pisanò, docente di Filosofia del diritto

alla Valorizzazione del territorio: Manuela De Giorgi, docente di Storia dell’arte medievale

alle Risorse umane: Rossano Ivan Adorno, docente di Diritto processuale penale

alla Proiezione internazionale: Rosita D’Amora, docente di Armenistica, caucasologia, mongolistica e turcologia

al Diritto allo studio: Giuseppe Gioffredi, docente di Diritto internazionale

a Rapporti con imprese e partecipate: Valeria Stefanelli, docente di Economia degli intermediari finanziari

alle Politiche di genere: Anna Maria Cherubini, docente di Fisica matematica

alle Politiche di integrazione: Flavia Lecciso, docente di Psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione

a Bilancio e politiche finanziarie: Giuseppe Grassi, docente di Elettrotecnica

alla Comunicazione: Stefano Cristante, docente di Sociologia dei processi culturali e comunicativi

alla Sostenibilità: Alberto Basset, docente di Ecologia

a Patrimonio edilizio e sicurezza: Maria Antonietta Aiello, docente di Tecnica delle costruzioni

al Patrimonio bibliotecario: Paola Davoli, docente di Egittologia e civiltà copta

alle Tecnologie digitali: Luigi Patrono, docente di Sistemi di elaborazione delle informazioni

all’Orientamento in entrata e uscita: Amedeo Maizza, docente di Economia e gestione delle imprese

alla Gestione degli spazi e degli eventi: Luisa Siculella, docente di Biologia molecolare

agli Affari legali: Francesco Tuccari, docente di Diritto amministrativo

all’Attuazione del piano strategico: Claudia Sunna, docente di Storia del pensiero economico

alla Performance di Ateneo: Andrea Ventura, docente di Fisica nucleare e subnucleare

Creato anche un gruppo di gruppo di supporto per l’attuazione del “Piano per il Sud”, costituito dai professori Pier Luigi Portaluri, docente di Diritto amministrativo; Gianpaolo Ghiani, docente di Ricerca operativa; Maria Antonietta Aiello, docente di Tecnica delle costruzioni.

 

 

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Puliamo le spiagge del Salento, tappa a San Cataldo per i volontari di Sea Shepherd

SAN CATALDO (Lecce) – Domenica 17 novembre dalle ore 10.30 i volontari di Sea Shepherd saranno impegnati nella pulizia spiaggia presso il faro di San Cataldo in collaborazione con Thegreenmarch.

Dopo il successo del primo incontro di ottobre, gli attivisti replicheranno l’impegno nella seconda tappa della campagna 2019/20 – “Puliamo le spiagge del Salento”- per la pulizia della spiaggia di San Caldo muniti di guanti, sacchi e amore per il mare.

In questa occasione “Thegreenmarch”, organizzazione che si occupa della pulizia e salvaguardia non solo delle coste ma anche dell’entroterra, ha unito le forze a Shepherd Puglia nel percorso itinerante – “Puliamo le spiagge del Salento”- una campagna di interventi lanciata sul territorio salentino dal 2015 da Sea Shepherd coordinamento Puglia.
Intento comune è la salvaguardia delle coste pugliesi attraverso interventi diretti a tutela del territorio. In quest’ottica Sea Shepherd e The Green March sono liete di dare il loro contributo consapevoli che ogni singola azione possa fare la differenza al fine di tutelare l’ecosistema marino.

Sea Shepherd in collaborazione con The greenmarch invita coloro che avessero piacere ad unirsi all’evento e a prendere parte alla campagna che da sempre vede volontari e cittadini locali aderire spontaneamente alle iniziative.

Insomma, domenica 17 novembre dalle ore 10.30 alle 13, attivisti e appassionati del mare si ritroveranno insieme per contribuire alla difesa dell’ecosistema marino. Vi aspettiamo numerosi presso il Faro di San Cataldo muniti di sacchi e guanti.

 

 

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Operazione “Orione”: 40enne condannato a 7 anni per associazione e spaccio

BOTRUGNO (Lecce) – Era l’ultima posizione ancora sospesa, non ancora vagliata da un giudice nel processo scaturito dall’operazione “Orione” con cui i carabinieri della Compagnia di Maglie smantellarono a marzo del 2018 tre presunti gruppi criminali attivi in provincia di Lecce con ramificazioni nel brindisino. In giornata Fabrizio De Mitri, 40enne, di Botrugno, è stato processato e condannato a 7 anni di reclusione con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e spaccio dopo che la sua posizione era stata stralciata dal processo principale.

La sentenza è stata pronunciata al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato dal gup Giovanni Gallo che ha limato verso il basso la richiesta di 12 anni invocata dal pm Maria Vallefuoco. Tutti gli altri imputati, a luglio, sono stati processati e condannati in abbreviato o con sentenza di patteggiamento. 

Secondo le indagini, De Mitri avrebbe provveduto all’approvvigionamento dello stupefacente dai fornitori individuati dal presunto capo promotore Vincenzo Amato. In più occasioni il 40enne avrebbe spacciato dosi di cocaina. Attualmente De Mitri si trova ai domiciliari con il beneficio dei lavorativi. Per conoscere il deposito delle motivazioni bisognerà attendere 90 giorni. Subito dopo l’avvocato difensore Mario Blandolino potrà presentare impugnare la sentenza in Appello.

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“Minorenne affetto da handicap violentato da un amico più grande in una casa abbandonata”: scatta l’inchiesta

PARABITA (Lecce) – Si conoscevano da tempo; erano amici; uscivano insieme; si scambiavano di continuo messaggi per organizzare le serate e giocare tra loro. In quei messaggi, però, sarebbe stato custodito un segreto, un atroce segreto: riferimenti su un presunto rapporto sessuale consumato contro la volontà del più piccolo dei due ragazzi, affetto da un deficit psichico, trascinato in una casa abbandonata alla periferia di Parabita e costretto a soddisfare le perversioni sessuali dell’amico maggiorenne.

Sulla vicenda la Procura di Lecce ha aperto un fascicolo d’indagine e il nome di un 20enne è stato così iscritto dal pubblico ministero Giovanna Cannarile (da mesi transitata nel pool dell’Antimafia) nel registro degli indagati con l’accusa di violenza sessuale aggravata. E per accertare la capacità dell’indagato di intendere e di volere e di stare in giudizio il 18 dicembre il gip fresco di nomina Marcello Rizzo nominerà un perito affinché effettui una perizia psicodiagnostica sul giovane.

A mettere in moto le indagini condotte dai carabinieri è stata la madre del minore. Si è imbattuta nei messaggi via WhatsApp del figlio con l’amico e si è insospettita. E per chiarire al meglio cosa fosse accaduto tra i due ragazzi ha interpellato il 20enne invitandolo a un chiarimento in casa per chiedergli lumi sul contenuto di alcuni messaggi. Il ragazzo, però, non si è presentato ed è stato denunciato presso la stazione dei carabinieri di Parabita (dipendenti dai colleghi di Gallipoli).

Di contro l’indagato, assistito dall’avvocato Alessandro Passaro (del Foro di Brindisi), sostiene una ricostruzione differente. A suo dire sarebbe stato il minore a trascinarlo nell’abitazione e la denuncia si sarebbe rivelata una vendetta dell’amico ad alcune avnces che il minore avrebbe rivolto alla sua fidanzata. Di certo l’amicizia tra i due si è incrinata e saranno ora le indagini tecniche (analisi dei telefoni, ascolti, interrogatori, accertamenti medici) a fugare i dubbi sull’effettivo rapporto tra i due amici.

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Nuovi retroscena del collaboratore Cianci: scioglie la bocca su un vecchio omicidio di mafia

ARADEO (Lecce) – Un vecchio omicidio di mafia riaffiora dagli abissi del tempo grazie alla collaborazione del pentito Vincenzo Antonio Cianci. Il 33enne di Sogliano Cavour, indicato come il presunto reggente del sodalizio smantellato con l’operazione “Contatto”, ha svelato retroscena inediti sul delitto di Lucio Carrozzo trucidato il 21 gennaio del 1991 nei pressi della villa comunale di Aradeo da due killer armati e con i volti coperti da caschi integrali in sella ad una moto di grossa cilindrata. Un sequel nel romanzo criminale che insanguinava il territorio del sud Salento. Perché pochi giorni prima era stato eliminato un altro personaggio che aveva cercato di saltare il banco, scalare le gerarchie  eposizionarsi ai vertici della malavita: quello di Agostino Mancino. Un omicidio, quest’ultimo, commissionato dall’allora boss incontrastato di Taurisano Luigi Giannelli per eliminare dalla scena un personaggio scomodo, determinato e pronto a tutto pur di scalzare gli avamposti criminali ben consolidati in zona. Furono proprio le dichiarazioni di uno dei capibastone della Scu “old style” a svelare i nomi dei killer identificati in Lucio Carrozzo (poi caduto per terra nella lunga faida tra i clan) e in Cosimo Leo.

Ma torniamo all’omicidio del “brindisino”, nomignolo con cui Carrozzo era conosciuto tra i vicoli della malavita. Ne parla Cianci in uno dei tanti verbali che hanno scandito la collaborazione del 33enne dopo aver raccolto le confidenze di una terza persona nel 2015. Gli inizi degli anni ’90 hanno rappresentato una sorta di spartiacque negli equilibri criminali salentini perchè il clan Coluccia stava assumendo le stimmate del clan incontrastato in zona imponendo le proprie regole e le proprie direttive su più comuni anche fuori dalla storica roccaforte (localizzata in Noha e Galatina).

E la dinasty dei Coluccia, balzata agli onori della cronaca locale solo pochi mesi fa in un’inchiesta su un presunto intreccio Mafia&Calcio, avrebbe infatti emesso la sentenza di morte di Carrozzo. Riferì Cianci nel corso del faccia a faccia con gli inquirenti della Dda: “Era stato sparato nei pressi della villa comunale (si riferisce a Carrozzo ndr) davanti ai passanti e quando era a terra non era ancora morto…In quel frangente Antonio Coluccia, alzandosi il cappuccio, si era avvicinato dicendogli: te lo dissi che ti avrei mangiato il cuore”. E sempre secondo quanto precisato da Cianci agli inquirenti sulla scena del delitto era presente un altro soggetto del quale non ha saputo fornire il nominativo. Le dichiarazioni del pentito, ovviamente, finiranno al vaglio dell’Antimafia che analizzerà ai raggi X la genuinità della testimonianza per valutare la riapertura di un vecchio fascicolo ingiallito e impolverato per gli anni trascorsi.

Come abbondantemente riportato nella giornata di ieri Cianci ha sciolto la lingua anche su altri incroci nella sua carriera criminale. Incroci non solo delinquenziali ma anche con il mondo della poliztica del suo paese con cui avrebbe intavolato accordi e favori. In particolare per sostenere la candidatura dell’allora sindaco Paolo Solito e dell’ex assessore alle politiche sociali Luciano Magnolo in cambio di 30mila euro. Accuse riversate sull’ex fascia tricolore che, contattato telefonicamente, ha bollato le dichiarazioni del collaboratore come pure illazioni. E che saranno attentamente valutate dall’Antimafia.

I verbali di Cianci sono stati depositati e messi a disposizione delle parti nel processo di primo grado ancora in corso con rito ordinario scaturito dall’operazione “Contatto” con cui i carabinieri di Maglie hanno reciso i legami della malavita ben consolidata nel comune di Sogliano poi travolto con lo scioglimento del consiglio comunale. Sul banco degli imputati compare, tra gli altri, proprio l’ex assessore Magnolo. Le nuove verità del collaboratore, invece, non dovrebbero confluire nel processo d’Appello per la stragrande maggioranza degli imputati condannata in primo grado al termine del processo che si è celebrato con il rito abbreviato.

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Travolta da un’auto in corsa, paura per una 81enne: in prognosi riservata

LECCE – Travolta mentre attraversa la strada. Sarebbero gravi le condizioni di P.W., una 81enne leccese rimasta ferita dopo essere stata investita lungo via Lupiae, nella periferia di Lecce. Erano circa le 17 quando si è verificato l’incidente.

L’automobilista alla guida di una Toyota Aygo, una 58enne, percorreva la strada in direzione della circonvallazione, quando all’improvviso è avvenuto l’impatto violento. La malcapitata, che stava attraversando la strada, è stata centrata in pieno ed è terminata sul parabrezza dell’auto, andato in pezzi a causa del forte colpo, per poi crollare rovinosamente sull’asfalto.

Subito è partita la macchina dei soccorsi: sul posto sono intervenute un’auto medica ed un’ambulanza del 118, allertato da alcuni passanti che hanno assistito alla scena. I sanitari hanno trasportato d’urgenza l’81enne presso l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è approdata in codice rosso. Le sue condizioni sarebbero gravi. I medici hanno disposto il suo ricovero nel reparto di Rianimazione, in prognosi riservata.

Sul luogo dell’incidente anche gli agenti della polizia municipale di Lecce, che si sono occupati di effettuare i rilievi utili a ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e risalire alle cause e alle responsabilità.

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L’almanacco di oggi 14 novembre

Santo

San Giocondo

Sono nati in questo giorno

1755 Maria Antonietta

1906 Luchino Visconti

1940 Gigi Proietti

1957 Lunetta Savino

Proverbio

Ogni santo vuol la sua candela

Accadde oggi

1976 il candidato democratico Jimmy Carter diviene il 39esimo presidente degli Stati Uniti d’America

1977 Publio Fiore, dirigente democristiano, viene ferito in un agguato rivendicato dalle Brigate Rosse

1995 il governo italiano approva l’invio di un contingente militare di 2000 soldati in Bosnia

Scoperte

1985 14 novembre Richard Smalley scopre il fulerene

 

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Irrompe in tabaccheria con un coltello e spintona il titolare per rubare il registratore di cassa: paura e lievi ferite

PARABITA (Lecce) – Irrompe armato in tabaccheria e fugge col bottino dopo avere ferito il titolare. è accaduto ieri pomeriggio a Parabita, dove un malvivente solitario ha preso di mira la tabaccheria “Pisanelli”, situata in via Impero, nel centro della cittadina.

Il rapinatore ha agito attorno alle 15.30 col volto coperto ed armato di un grosso coltello, con il quale ha minacciato il tabaccaio e la madre di quest’ultimo, presente in quel momento. Durante le fasi della rapina, il bandito ha spintonato l’esercente e lo ha fatto cadere per terra, causandogli delle lievi ferite.

Dopo avere asportato l’intero registratore di cassa, il bandito ha presto guadagnato l’uscita e si è dileguato a piedi, facendo perdere immediatamente le sue traacce. Sul posto, dopo l’allarme, sono intervenuti i carabinieri della stazione locale ed i soccorritori del 118, che hanno provveduto a medicare sul posto il malcapitato: per lui, come detto, solo lievi ferite e tanta paura.

Al vaglio degli investigatori vi sono i filmati registrati dalle telecamere di sicurezza della tabaccheria presa di mira e quelle degli altri esercizi commerciali presenti nella zona.

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Falsa dichiarazione nel concorso di Sanità service, esclusione annullata e istituzioni costrette a risarcire

Con sentenza del 13/11/19 n. 2502 il Giudice del Lavoro del Tribunale di Brindisi ha annullato l’esclusione dalla graduatoria di concorso disposta dall’ASL Brindisi Sanità Service in danno di una candidata colpevole di false dichiarazioni e ha condannato Provincia di Brindisi e Sanità Service ASL BR al risarcimento del danno in favore della candidata.

Questi i fatti.

La ricorrente aveva partecipato alla Selezione Pubblica per titoliindetta da Provincia di Brindisi e Sanità Service Asl Brindisiriservata ai soggetti disabili iscritti alle liste di cui all’art. 8 Legge n. 68/99, da assumere con contratto di lavoro a tempo indeterminato presso la Sanita Service Asl Br, come ausiliario socio sanitario – posizione A del CCNL AIOP non medici a tempo pieno e indeterminato presso la società Sanita Service Asl Br.

Al momento della compilazione della domanda di accesso alla procedura, l’aspirante lavoratrice aveva erroneamente autodichiarato i titoli posseduti, vantando falsamente un precedente rapporto di lavoro per la durata di ore 18 settimanali al posto delle 6 ore effettivamente contrattualizzate.

In sede di controllo, l’Amministrazione sanitaria aveva riscontrato la falsità dell’autodichiarazione ed aveva escluso la candidata dalla graduatoria finale dove si era utilmente collocata alla terza posizione.

Con il ricorso al Tribunale di Brindisi, la ricorrente, difesa dagli Avv.ti Francesco Fina e Donatello Risolo, aveva censurato il provvedimento di esclusione, lamentando la violazione dell’art. 75 DPR n. 445/00 nella parte in cui prevede il ricalcolo del punteggio attribuitole e non l’esclusione dalla graduatoria, nonché l’illegittimità dell’esclusione in quanto la falsa dichiarazione atteneva solo ai titoli vantati e non ai requisiti per l’accesso alle dipendenze della Pubblica Amministrazione.  

Il Giudice del Lavoro, ribaltando i precedenti giurisprudenziali emessi in materia dallo stesso Tribunale, ha accolto le tesi sostenute dall’Avv. Francesco Fina ed ha ordinato il reinserimento in graduatoria della lavoratrice ed ha condannato la Provincia di Brindisi e la Sanità Service Asl Brindisi al risarcimento del danno causato alla lavoratrice dall’ingiusta esclusione dal concorso.

L’Avv. Fina Francesco esprime grande soddisfazione per la vittoria ottenuta che segna un importante precedente in materia e ribalta l’orientamento giurisprudenziale fino ad ora assunto dal Tribunale di Brindisi.

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Nardò, un piazzale dedicato al Carabiniere “partigiano” Luigi Zacchino

NARDO’ (Lecce) – Il piazzale delimitato da via Raho e viale della Libertà è stato intitolato a Luigi Zacchino, maresciallo dei Carabinieri originario di Nardò che negli anni tra il 1943 e il 1945, in Toscana, sostenne la causa dei gruppi partigiani. La cerimonia si è tenuta ieri alla presenza del presidente del Consiglio comunale Andrea Giuranna, del consigliere Paolo Arturo Maccagnano e degli amministratori del Comune di Manciano (Grosseto), dove il militare neretino prestò servizio sino al 1951. In particolare, hanno rappresentato il Comune toscano e tutti i cittadini mancianesi l’assessore alle Politiche Sociali Valeria Bruni, l’agente di Polizia Locale Erika Terzini e il maresciallo dei Carabinieri Giovanni Scotto.

Presente alla commemorazione anche la figlia di Luigi Zacchino, Gianna Rosa, nata a Manciano, proprio all’interno dell’attuale caserma dei Carabinieri. Gli amministratori dei due Comuni si sono lasciati con la reciproca promessa di avviare le procedure di gemellaggio.

Luigi Zacchino, classe 1905, comandò la stazione dei Reali Carabinieri di Manciano nel periodo della caduta del fascismo. Sin dalla notizia dell’armistizio, sostenne la causa dei renitenti alla leva della RSI e dei gruppi partigiani, informandoli di possibili rastrellamenti. Uno straccio rosso avvolto alla persiana del corridoio della caserma era il segnale che utilizzava per avvisare del pericolo. Nell’ottobre del 1943, venuto a conoscenza delle intenzioni dei fascisti di arrestare Sante Arancio, comandante del primo gruppo partigiano della zona, la Banda Arancio di Montauto, riuscì ad avvertirlo consentendogli di mettersi in salvo con la famiglia.

Fu molto vicino alla Banda, che lottava per la liberazione nella Maremma tosco-laziale, e proprio sua nipote Virginia porta il nome della moglie di Arancio Santi. Disattendendo gli ordini e non curandosi delle minacce del prefetto fascista Alceo Ercolani, che sollecitava gli arresti dei giovani renitenti alla leva, in più occasioni assicurò rifornimenti alimentari e munizioni alle formazioni partigiane della zona. Successivamente si occupò del fermo e degli interrogatori di un centinaio di fascisti, contribuendo all’accertamento delle responsabilità di diverse azioni repressive ed eventi sanguinari.

“Abbiamo prontamente accolto la segnalazione del sindaco di Manciano – ha spiegato Andrea Giuranna – ricostruendo, grazie anche alla collaborazione fattiva del consigliere Paolo Arturo Maccagnano, l’opera di questo coraggioso maresciallo e legando i fili di una storia che oggi vede testimoni i cittadini di Manciano e i familiari, ad iniziare dalla figlia Gianna Rosa. Ci siamo lasciati con la reciproca promessa di avviare le procedure di gemellaggio tra i due comuni, naturalmente nel nome di Luigi Zacchino”.

“Siamo emozionati – ha detto l’assessore Valeria Bruni – perché quella di oggi è una giornata tanto importante per Nardò quanto per i mancianesi. Siamo felici di essere presenti a Nardò per ricordare una figura così importante, tanto cara a tutti i mancianesi. Molti chilometri ci separano da Luigi Zacchino ma la memoria mantiene vivo questo legame, indissolubile. Grazie maresciallo Luigi per ciò che hai fatto per noi”.
 

 

 

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Divampa l’incendio e distrugge il mezzo di un’azienda di assistenza tecnica: si indaga sulle cause

LECCE – Notte di fuoco in città, dove le fiamme hanno avvolto e distrutto quasi totalmente il furgoncino di una ditta che si occupa di assistenza tecnica per gli elettrodomestici.

L’incendio, sulle cui cause sono in corso le indagini da parte degli agenti di polizia, è divampato attorno all’1 della scorsa notte in via Saponaro, una delle traverse di via Lupiae, ed ha interessato un Citroen Berlingo instestato ad un sessantenne del posto.

La zona, dopo l’allarme lanciato al 115 dai residenti, è stata presto raggiunta dai vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, che hanno evitato che le fiamme potessero distruggere completamente il mezzo o coinvolgere altre vetture nelle vicinanze, costuituendo un pericolo per i cittadini.

Al momento non è stato accertato cosa abbia scatenato le fiamme: nessuna pista viene esclusa. Al vaglio i filmati di eventuali telecamere di sicurezza presenti nella zona.

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Nuovo appuntamento del “Premio iQdB” al Museo Faggiano di Lecce

LECCE – Continuano gli appuntamenti del Premio iQdB che parte da Lecce ma guarda al di là della Puglia e dell’Italia e il 16 novembre 2019 prenderà corpo con il secondo appuntamento pubblico al Museo Faggiano di Lecce in via Ascanio Grandi 56 alle ore 18,30.

Interverranno Grazia Piscopo (Presidente Associazione Horah), Stefano Donno (editore de i Quaderni del Bardo Edizioni e vice presidente Associazione Horah), Paola Scialpi (artista e responsabile del Centro di Ricerca sull’Arte Contemporanea Overeco Academy). I riconoscimenti andranno al Professore Lucio Galante, al Dottor Giovanni Chiriatti delle Edizioni Kurumuny, al Dottor Paolo La Peruta del Caffè Letterario, al Maestro Ivan Raganato e Scena Muta (Compagnia teatrale e scuola d’arte varia), al Dottor Giovanni Santi e Associazione Culturale “A Levante spazi per la ricerca, l’arte, la memoria, il territorio”

Il Premio iQdB voluto, realizzato e promosso dalla casa editrice i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno in collaborazione con l’Associazione Horah di Lecce e Overeco Academy and Workshop di Paola Scialpi, vuole essere uno strumento senza scopo di lucro non solo per la valorizzazione del top di categoria negli ambiti dell’associazionismo, del volontariato, delle imprese, delle arti e dello spettacolo, ma un momento di dialogo e confronto tra il meglio del meglio che ogni settore della società offre ogni giorno con il proprio lavoro,  con la propria attività. Ma soprattutto riconoscere con il Premio iQdB quanti portano lustro al Salento nel Salento, ma anche fuori i confini regionali, nazionali e internazionali.

Le candidature aperte ad ogni settore imprenditoriale e della società civile salentino, provinciale, regionale, nazionale ed internazionale, possono pervenire specificando il motivo della segnalazione (anche attraverso sitografia, rassegna stampa o invio di curricula) alla mail della casa editrice i Quaderni del Bardo Edizioni iqdb.edizioni@gmail.com

Lo staff della casa editrice in collaborazione con gli associati dell’Associazione Horah e Overeco Academy and Workshop centro di ricerca sull’arte contemporanea di Paola Scialpi, valuteranno le candidature e in relazione al numero delle segnalazioni per candidato verranno scelti i protagonisti per ogni appuntamento la cui data verrà comunicata tempestivamente

I premiati:

Professore Lucio Galante perché ha saputo trasmettere non solo ai suoi allievi ma anche a chi avuto l’opportunità di condividere con lui rapporti professionali di alto profilo accademico, il suo amore per l’arte, i beni culturali del nostro territorio  e la cultura.

Dottor Giovanni Chiriatti (Kurumuny Edizioni) per aver portato con la sua attività editoriale partendo dal Salento e proiettandosi su scenari nazionali e internazionali, gli studi etnoantropologici ed etnomusicali della nostra tradizione territoriale

Dottor Paolo La Peruta (Caffè Letterario di via Paladini a Lecce) per aver con la sua attività di scrittore e azione imprenditoriale votata alla cultura, fatto conoscere il Salento oltre i confini regionali.

Maestro Ivan Raganato e Scena Muta (Compagnia teatrale e scuola d’arte varia) per aver con la sua attività di ricerca teatrale e culturale, promosso oltre i confini regionali i valori di impegno e attenzione verso tutte quelle storie e biografie del Salento che altrimenti non avrebbero avuto voce.

Dottor Giovanni Santi e Associazione Culturale “A Levante spazi per la ricerca, l’arte, la memoria, il territorio” per aver diffuso con le diverse e poliedriche attività di azione culturale nel campo dell’arte e dell’editoria con l’omonima rivista, buone pratiche di promozione del Salento fuori i confini regionali.

 

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Uffici stampa, gli strani bandi istituzionali e il nuovo caso della Regione Puglia

BARI – Tra bandi governativi per uffici stampa da fare gratis al Ministero e bandi in cui non si cercano figure professionali di buon livello, ma “supporti” il quadro è ormai chiaro: il giornalismo è in coma.

“La legge 198/2016 recita: ‘Nessuno può assumere il titolo né esercitare la professione di giornalista, se non è iscritto nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell’albo istituito presso l’Ordine regionale o interregionale competente. La violazione della disposizione del primo periodo è punita a norma degli articoli 348 e 498 del codice penale, ove il fatto non costituisca un reato più grave’ – spiega Assostampa Puglia –

Evidentemente i dirigenti del Servizio del Consiglio regionale pugliese che hanno firmato l’avviso con cui viene avviata la mobilità interna tra dipendenti per la sostituzione, rispettivamente in Categoria C e D, di due colleghi prossimi alla pensione dell’ufficio stampa, non ne hanno tenuto conto. Eppure, trattandosi di reclutamento per svolgere attività giornalistica in continuità nella redazione del Consiglio, nell’avviso andava come minimo prevista, tra i requisiti, l’iscrizione all’Ordine professionale, laddove – invece – vengono inserite attività definite ‘protocollazione’ che nulla sembrano avere a che fare con l’attività giornalistica.

Ancora una volta, sarebbe stato auspicabile un confronto con i rappresentanti della categoria destinataria dell’avviso interno, prima di promulgarlo. E invece nulla. A questo punto Assostampa Puglia e Fnsi si augurano, vista la scadenza tra 10 giorni, l’immediata correzione e revoca dell’atto e invitano il presidente del Consiglio regionale, Loizzo, a fare immediata chiarezza sul caso.

Sarebbe paradossale che il ‘Parlamento’ della Regione Puglia, chiamato a legiferare nel rispetto della Costituzione e delle normative vigenti dello Stato, si esponga ad illegittimità addirittura penali reclutando personale interno che non ha l’abilitazione professionale per svolgere attività giornalistica in un settore del Consiglio, l’ufficio stampa, codificato perfino da una legge regionale (la 14/87). A meno che l’intento non sia proprio quello di indebolire l’autonomia e la professionalità del servizio sinora svolto a tutela dell’informazione dei cittadini”.

Rettificare l’avviso interno di mobilità per due unità di personale per lo svolgimento di attività di supporto alla sezione informazione e stampa del consiglio regionale, prevedendo tra i requisiti fondamentali l’iscrizione all’ordine dei giornalisti: è quanto chiedono i consiglieri del M5S Puglia.

“Riteniamo quantomeno singolare – dichiarano i pentastellati – che per lavorare all’interno dell’ufficio stampa regionale sia richiesta tra i requisiti fondamentali la ‘conoscenza e l’uso delle piattaforme per la gestione documentale e i servizi di protocollazione’, mentre sia considerato requisito preferenziale ‘l’eventuale iscrizione all’albo dei giornalisti’. Il tutto non tenendo assolutamente conto anche di quanto previsto dalla normativa vigente. L’art 9 della legge 150/2000 stabilisce infatti che ‘Gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti’. Non capiamo perché per il Consiglio regionale della Puglia questo non debba valere. L’Avviso, come si legge, è stato redatto per garantire il corretto esercizio delle competenze ascritte alla Sezione Informazione e Stampa, in seguito al pensionamento di alcuni dipendenti. Ebbene queste competenze le hanno i giornalisti, non dei funzionari che potrebbero non aver mai svolto la professione. Chiediamo al Presidente Loizzo e ai dirigenti di rettificare al più presto l’Avviso, confrontandosi con l’Ordine dei giornalisti che si è già espresso in merito. L’ufficio stampa regionale ha un compito fondamentale e va rispettato. Il Consiglio non può approvare mozioni e fare iniziative per la libertà di stampa e poi comportarsi in modo opposto violando i diritti dei giornalisti”.

Si uniscono alla protesta anche gli uomini del gruppo regionale di Fratelli d’Italia, che  auspicano un confronto fra ODG-ASSOSTAMPA Puglia e il presidente del Consiglio regionale, Loizzo.

“La nota dell’Ordine dei Giornalisti e Assostampa Puglia merita un supplemento di attenzione anche da parte nostra su un avviso, pubblicato oggi, con cui viene avviata la selezione con mobilità interna tra dipendenti per la sostituzione, rispettivamente in Categoria C e D, dell’Ufficio stampa del Consiglio regionale.

“A noi risulta, ma possiamo sbagliarci, che il suddetto Ufficio abbia fatto richiesta di figure giornalistiche in sostituzione di quelle che sono andate o sono prossime alla pensione, non di figure di ‘supporto’ che chiaramente non svolgono funzioni giornalistiche. E’ chiaro che nel primo caso l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti è condizione ‘essenziale’ e non ‘preferenziale’. Nel secondo caso nulla quaestio, ma, a noi, ribadiamo, non era sembrata questa l’esigenza dell’Ufficio.

“Per questo come Fratelli d’Italia auspichiamo che si faccia chiarezza e come richiesto dall’Ordine e sindacato dei Giornalisti ci sia un confronto con il presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo”.

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Mega impianto fotovoltaico, il Comune di Nardò pone il veto

NARDO’ (Lecce) – L’amministrazione comunale esprimerà nero su bianco la propria, decisa, contrarietà all’impianto di produzione di energia da fonte solare Psaier, che la società Tecno Energy s.r.l. di Bressanone (Bolzano) intende realizzare a nord del territorio neretino, al confine con il comune di Avetrana (immediatamente a ridosso della pista Nardò Technical Center). Si tratta di un impianto con oltre 99 mila moduli fotovoltaici, di potenza complessiva di 46,615 MWp, su una superficie di quasi 44 ettari.

Il parere dell’ente è richiesto nell’ambito del procedimento di autorizzazione della Regione Puglia (PUAR) che dovrà rilasciare anche il provvedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). In questi giorni gli uffici stanno predisponendo una relazione con i motivi alla base della decisione di negare il via libera alla realizzazione dell’impianto. Decisivi sono, sostanzialmente, la fortissima occupazione del territorio (e quindi il consumo di suolo agrario) e il forte impatto visivo e paesaggistico.

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“Il ragionamento che facciamo – sottolinea con forza l’assessore all’Ambiente Mino Natalizio – è molto semplice ed è poi la logica diffusa dell’approccio al fotovoltaico in questi ultimi anni. Non si può tendenzialmente concedere spazio a impianti di questo tipo sottraendolo all’utilizzo agricolo, tanto più in un territorio come quello dell’Arneo che ha una forte vocazione agricola e in cui la stessa agricoltura è un fattore identitario e culturale, oltre che economico e produttivo. Per non parlare dell’impatto dal punto di vista paesaggistico e del rischio di ritrovarci l’ennesimo terreno trasformato in un enorme specchio. Questi impianti vanno fatti in aree degradate o comunque già fortemente caratterizzate da attività antropiche, nelle quali la riconversione energetica diventa un valore”.

 

 

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Acquedotto Pugliese: sospensione del servizio nell’abitato di Melendugno

MELENDUGNO (Lecce) Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Melendugno. I lavori riguardano l’inserzione di nuove opere acquedottistiche sulla Via Giovanni XIII in Vernole.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, l’erogazione idrica sarà ridotta nei valori di pressione il giorno 19 novembre 2019 nell’intero abitato del Comune di Melendugno.

La riduzione avrà la durata di ore 6, dalle ore 23:00 fino alle ore 5:00.

Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dalla riduzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

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Doppio esordio per “Bases”, il primo disco del sassofonista pugliese Giovanni Chirico

LECCE – Un esordio doppio, due concerti per una sola grande festa. L’appuntamento è con Bases, il primo disco di Giovanni Chirico uscito lo scorso 26 ottobre.

Lunedì 18 novembre alle 20.30 alle Manifatture Knos di Lecce il talentuoso sassofonista presenta il suo primo lavoro autoriale, co-prodotto con Last Floor Studio, nella serata-evento “Bases release party”. Un live show che vede sul palco, insieme a Giovanni Chirico, i “compagni di viaggio” Davide Chiarelli (batteria) e Donato Quarto (chitarra acustica).

Alla serata partecipa Last Floor Studio, studio, label e web radio che curerà la diretta streaming. Alle 22, dopo il concerto, Ashèblasta dj set (Roberto Chiga). L’ingresso è libero con contributo volontario.

Mentre la mattina di sabato 16 novembre è in programma un’anteprima dello show riservata a un pubblico speciale, gli studenti e i docenti dell’Istituto comprensivo Giovanni XXIII di San Michele Salentino (Brindisi), lì dove è avvenuto il felice incontro di Giovanni con il sax baritono. L’evento gode del patrocinio del Comune di San Michele Salentino.

Per inaugurare l’avventura del suo primo disco, il musicista pugliese sceglie quindi due luoghi al centro della sua biografia, Lecce, la città in cui vive, e San Michele Salentino, il paese in cui è cresciuto, nell’idea di un omaggio e di una restituzione.

Dopo una carriera decennale transitata attraverso progetti di successo in Italia e all’estero, il giovane sassofonista pugliese, classe 1990, firma con Bases il suo primo progetto autoriale, che si nutre di esperienze musicali eterogenee, in un ideale ritorno “alle basi”.

Bases (in coproduzione con Last Floor Studio) come le note basse del sax baritono, e allo stesso tempo come le basi elettroniche che contaminano il suono acustico dello strumento. Come un ritorno all’essenziale, alla musica come passione e campo aperto di sperimentazione, alla memoria degli esordi in un piccolo paese della provincia italiana, alla periferia come “filosofia” e fonte di ispirazione, dove è ancora possibile tentare la magia di esperimenti audaci, lontani dal mainstream.

Ne viene fuori un disco “crossover”sei tracce che fondono senza soluzione di continuità generi diversi, dal jazz al funk, al rock, alla techno, alle musiche tradizionali del Mediterraneo, con un approccio eclettico e giocoso, a tratti ironico nei contronti di certi settarismi musicali.

A fare da portavoce al disco, la title track con il videoclip scritto e diretto da Marco Rossi prodotto da Giovanni Chirico e Mad Dog Studio. Girato in un ex tabacchificio a Martignano (Le) rappresenta una realtà distopica, nella quale i musicisti sono catturati e collegati a macchinari elettronici. Una storia che racconta il “corpo a corpo” della musica con l’elettronica, la sfida tecnologica dalla quale la creatività può uscire vincente o perdente, liberata o ridotta in schiavitù.

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Furto di materiale informatico dall’Unieuro in compagnia della figlia: patteggia 2 anni e mezzo

ARADEO (Lecce) – Ha patteggiato due anni e mezzo di reclusione A.G., il 36enne di Aradeo arrestato il 18 settembre per il furto di materiale informatico all’interno dell’Unieuro di Nardò dove era stato bloccato compagnia della figlia di 8 anni. In giornata l’uomo, difeso dagli avvocati Raffaele Benfatto e Carlo Gervasi, è comparso davanti al giudice Alessandra Sermarini, per il processo per direttissima e ha deciso di chiudere la propria vicenda giudiziaria con una sentenza di patteggiamento. Nei prossimi giorni sarà presentata istanza di scarcerazione per l’uomo ai domiciliari con un provvedimento del Riesame dopo un periodo trascorso dietro le sbarre.

A condurlo in carcere erano stati gli agenti del Commissariato di Nardò (al comando del vicequestore Pantaleo Nicolì) che, dopo una segnalazione di un metronotte in sefvizio all’interno del negozio, avevano bloccato l’uomo con un tablet e sotto la maglietta con un computer portatile da mille euro. Altri tre droni vennero ritrovati in casa del 36enne, e per l”uomo si aprirono le porte del carcere di Lecce con l’accusa di furto aggravato dalla destrezza e dal coinvolgimento della minore. Nella successiva udienza di convalida A.G. ammise gli addebiti scagionando la figlia ignara delle sue intenzioni.

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Tenta di ucciderlo con una pistolettata al volto: grave 27enne, arrestato l’autore

NOHA/GALATINA (Lecce) – Doveva essere, forse, un incontro d’affari, ma si è trasformato quasi in una tragedia. Una lite, rapidamente degenerata e sfociata in un colpo di pistola, che solo per miracolo non si è rivelato mortale.

La vittima, G.G., 27enne operaio di Noha, è terminato in ospedale in gravi condizioni.  L’aggressore, Angelo Baglivo, 37enne contadino e compaesano del giovane ferito, è finito dritto in carcere dopo un pomeriggio passato nella caserma di Galatina, dove i carabinieri l’hanno messo sotto torchio.

L’abitazione del padre dell’arrestato, nelle campagne tra la frazione galatinese e Cutrofiano, in Contrada Sirgole, si è trasformata nel primo pomeriggio di oggi nel teatro di un tentato omicidio.

Erano le 14.30 circa quando nella zona ha riecheggiato il colpo d’arma da fuoco esploso da Baglivo in direzione del volto del 27enne, colpito alla bocca. I due dovevano incontrarsi proprio lì per “affari”, relativi forse ad una compravendita di cavalli. Ipotesi ancora da accertare, che non convince molto gli investigatori.

D’un tratto la situazione è sfuggita di mano: i due avrebbero cominciato a discutere, i toni sarebbero diventati sempre più accesi. Al culmine il 37enne ha impugnato la pistola ed ha fatto fuoco, lasciando il malcapitato per terra sanguinante.

Poco dopo è stato raggiunto dai sanitari del 118, che l’hanno trasportato d’urgenza all’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce, dove è arrivato in codice rosso. Le sue condizioni sono gravi, ma non sarebbe in pericolo di vita. Il giovane è ora ricoverato in prognosi riservata ed è tenuto sotto stretta osservazione medica.

Intanto sul territorio galatinese è scattata la caccia all’uomo. I carabinieri della stazione di Galatina con i colleghi del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Gallipoli hanno subito eseguito controlli a tappeto in zona, vigilando sulle principali vie di fuga e setacciando abitazioni e luoghi abitualmente frequentati dal fuggitivo.

Un’azione rapida e fruttuosa: a stretto giro i militari hanno bloccato Baglivo mentre percorreva la strada che da Noha conduce a Cutrofiano e l’hanno condotto in caserma. E’ stato lo stesso 37enne che, ormai compreso di non avere più scampo, ha indicato agli investigatori il casolare abbandonato dove aveva già provveduto a nascondere l’arma. La pistola, una calibro 7.65 con caricatore contenente sette cartucce e matricola abrasa, è stata rintracciata proprio lì. Ma non è tutto.

Nella struttura fatiscente i militari hanno rinvenuto  anche un fucile a canne mozze, risultato poi rubato a Matino nel 2012, insieme a 100 munizioni dello stesso calibro della pistola.

Dopo aver recuperato le armi, Baglivo è stato dichiarato in arresto con l’accusa di tentato omicidio, porto e detenzione di arma clandestina e di arma comune da sparo. Su disposizione del pm di turno, Alberto Santacatterina, per l’arrestato si sono aperte le porte del carcere di Lecce.

Le indagini, naturalmente, non si fermano qui. I carabinieri sono intenzionati a scavare affondo alla vicenda, per riuscire ad inquadrarla in maniera più chiara, soprattutto alla luce del ritrovamento delle armi clandestine. Un elemento che infittisce ancor di più la nebbia fitta che avvolge il drammatico episodio, che potrebbe condurre ad inaspettati risvolti.

 

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Article 9

LECCE – Questa sera torna il
GIOVEDÌ DEL SALENTO!!!

Con gli amici di PARTY DESIGN vi porteremo con noi in America 🇺🇸 con il party AMERICAN PIE #PICCADILLY.

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