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Clan&Politica, il pentito Cianci: “Ho appoggiato la candidatura dell’ex sindaco Paolo Solito”

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Paolo Solito

SOGLIANO CAVOUR (Lecce) – Ipotesi di voto di scambio per sponsorizzare la candidatura dell’ex sindaco Paolo Solito; favori per l’allora assessore alle politiche sociali, Luciano Biagio Magnolo; favoritismi nell’assegnazione delle case popolari per alcuni parenti. E’ un fiume in piena il neo pentito di Sogliano Cavour Vincenzo Antonio Cianci nei verbali di interrogatorio con i carabinieri di Lecce e con gli inquirenti della Dda.

Verbali al vaglio dell’Antimafia alla luce di nuove acquisizioni in Comune effettuate nei mesi scorsi sulla scorta delle dichiarzioni del neo collaboratore che hanno squarciato il velo su nuove ipotesi investigative. Cianci ha parlato. e le sue dichiarazioni rischiano di provocare uno tsunami giudiziario. Ha parlato dei suoi rapporti con l’ex sindaco nel periodo legato all’inchiesta “Contatto” poi sfociata nello sciogliemento per infiltazioni mafiose del Comune di Sogliano Cavour. “Non mi capacito delle dichiarazioni di questo soggetto” taglia corto l’ex fascia tricolore. Lo conoscevo. Sì. Ma perché Sogliano è un piccolo paese. Ma con Cianci c’è mai stato alcuno scambio di favori. lo sescludo categoricamente. Non gli ho mai consegnato un centesimo e mai e poi mai gli ho chiesto un voto”.

Eppure Cianci avrebbe appoggiato la candidatura del sindaco in cambio di favori. Che si sarebbero materializzati nell’assegnazione di case popolari per alcuni suoi parenti; nel pagamento di bollette e in aiuti a persone vicine a Cianci. A volte anche con elargizioni di contanti. Cianci si sarebbe adoperato anche per appoggiare la candidatura dell’allora assessore Luciano Biagio Magnolo. E forte del suo ruolo di spessore avrebbe beneficiato anche di corsie preferenziali nell’organizzazione della “Sagra delle Purpette, del Vino e delle Friseddhe” nel 2016 grazie al sostegno di 15mila euro dallo stesso sindaco. e nessuna tassa di occupazione avrebbe pagato per allestire gli stand in occasione dei festeggiamenti per la Notte della Taranta. E poi la gestione di un ristorante tramite un prestanome.

La collaborazione di Cianci è uscita allo scoperto nel dicembre dello scorso anno. Condannato in abbreviato a 16 anni e 2 mesi di reclusione decise di passare dall’altra sponda iniziando una collaborazione con la Procura “per porre fine al suo percorso delinquenziale”. E depositò un memoriale due giorni dopo in cui si diceva pronto a svelare nuovi nomi.

Nelle carte dell’inchiesta “Contatto”, Cianci veniva indicato come il capo di una banda specializzata in diverse rapine messe a segno nella zona del magliese e sarebbe stato il referente per conto del clan Coluccia nel comune di Sogliano provvedendo al procacciamento della droga e alla successiva distribuzione; intratteneva i contatti con i sodali; gestiva la cassa comune e contribuiva al sostentamento degli associati detenuti; organizzava e realizzava truffe, stando alle contestazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare e oggetto doi discussione nel processo, per recuperare liquidità da reinvestire nel traffico illecito di stupefacenti; manteneva i contatti con gli appartenenti all’Arma dei carabinieri e della polizia municipale attivi sul territorio che avrebbero favorito l’attività dell’associazione. E che non disdegnava, secondo quanto riportato nei suoi verbali, di intrattenere contatti con l’amministrazione comunale.

 

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Suicidio sospetto di un imprenditore dopo il fallimento della sua azienda: indagine sulla morte di un 45enne

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CASARANO (Lecce) – Un suicidio sospetto. Molto sospetto. Perchè dopo il sopralluogo in casa della vittima i carabinieri avrebbero rilevato troppe anomalie per archiviare il caso in poche ore. E la Procura di Lecce ha così aperto un’indagine per fare luce sul decesso di un imprenditore di 45 anni di Casarano. Il fascicolo è coordinato dal sostituto procuratore Maria Consolata Moschettini. Si indaga per istigazione al suicidio. Al momento a carico di ignoti. Come primo passo dell’inchiesta il magistrato inquirente ha affidato al dottore Roberto Vaglio di eseguire un accertamento medico legale sul corpo dell’imprenditore.

La vittima era un imprenditore. Titolare di un’azienda, la ditta è poi fallita. Ma nonostante le difficoltà lavorative nulla faceva presagire un epilogo così tragico della sua breve esistenza. Per annunciare il suo gesto l’uomo non ha lasciato messaggi o lettere così come hanno appurato i carabinieri del Norm di Casarano che hanno ispezionato la casa dell’uomo da cima a fondo. Un suicidio anomalo, dunque. Anche per il luogo in cui il cadavere è stato trovato ormai privo di vita nella serata di domenica. L’imprenditore si sarebbe impiccato nella cantina di casa legando una corda al tubo di scarico della fognatura. E quando la moglie si è accorta del corpo ormai esanime del marito non c’era più nulla da fare. Sul posto, dopo pochi minuti, sono arrivati i sanitari del 118 che hanno constatato il decesso constatando una corda tesa al collo dell’uomo.

In casa, in breve, sono arrivati i carabinieri. I militari hanno ispezionato l’abitazione ma non hanno sequestrato alcun materiale che potesse avvalorare l’ipotesi suicidiaria. nell’immediatezza della tragedia è stata anche sentita la coniuge a sommarie informazioni. La donna ha riferito che il marito era stato il titolare di una ditta di termoidraulica fino a poco tempo prima poi fallita. Ma che non aveva mai percepito un malessere così profondo nel coniuge che potesse indurre a compiere un simile gesto senza neppure lasciare uno scritto con cui salutare i suoi cari e motivare un addio prematuro.

Nelle scorse ore un’informativa è stata inoltrata in Procura e alla luce delle anomalie riscontrate il magistrato ha ritenuto di trattenere la salma per fare piena luce sul suicidio di un imprenditore di soli 45 anni.

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Calci, spintoni, ciocche di capelli strappate agli allievi di una scuola primaria: sotto processo maestra di sostegno

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NARDO’ (Lecce) – Calci, spintoni, ciocche di capelli strappate in classe ai piccoli allievi. Brunella La Rosa, una maestra di sostegno in una scuola primaria di Nardò, di 50 anni, è finita sotto processo con l’accusa di maltrattamenti aggravati su otto giovani allievi. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, è stata condotta dai carabinieri di Nardò, al comando del maresciallo maggiore Vito De Giorgi ed è sfociata in una misura interdittiva di un anno successivamente dimezzata dal Tribunale del Riesame. ma ormai scaduta perché nel frattempo l’insegnante è stata riabilitata all’insegnamento. Da novembre a gennaio, i militari hanno acquisito innumerevoli riscontri: testimonianze, denunce querele, referti medici, analisi di registrazioni di dichiarazioni fornite da un bambino alla madre. Otto, complessivamente, i ragazzini presi di mira. Tre, invece, le denunce.

Già a metà dicembre la madre di una minore aveva segnalato che la figlia aveva iniziato a piangere improvvisamente ogniqualvolta veniva accompagnata a scuola. La piccola le aveva raccontato che l’insegnante di sostegno aveva un atteggiamento molto severo e anche manesco e che, in alcuni casi, aveva afferrato per i capelli alcuni suoi compagni. Giorni dopo un altro genitore depositò una denuncia-querela perché aveva notato dei buchi sulla testa del figlio. Che confidò: “E’ stata la maestra che mi ha tirato i capelli…mi prende a schiaffi anche dietro la testa e mi tira anche per la maglietta che io non posso respirare”.

In seguito sempre lo stesso bambino riferì alla madre di non essere tranquillo ad andare a scuola e per uno stato psicofisico estremamente debole fu persino costretto a ricorrere alle cure dei medici del 118. Non è stato l’unico piccolo che si è presentato in ospedale. Stando a quanto contenuto in un’altra denuncia-querela, infatti, anche un altro giovane allievo finì in pronto soccorso. Il referto medico stilato l’8 gennaio riportava: “Sul cuoio capelluto piccola area in parte senza capelli, in parte con capelli spezzati”. Confermando così le dichiarazioni che il bambino aveva rilasciato alla madre: “E’ stata la maestra che mi ha preso per i capelli perché siccome ero rimasto chiuso in bagno per colpa dei più grandi, lei ha detto che ho perso tempo”.

I riscontri si sono avvalsi anche delle testimonianze a sommarie informazioni rilasciate da altri genitori. In un caso una madre ha riferito ai carabinieri che la maestra avrebbe sollevato un banchetto con una tale violenza da far sbattere il mento del bambino contro il tavolino. Subito dopo l’avviso di conclusione Brunella La Rosa ha chiesto e ottenuto di essere interrogata. Ha negato le accuse rimarcando, alla presenza dei propri avvocati Massimo Muci e Anna Maria Ciardo, di essere rimasta da sola con gli alunni in tre occasioni: il 29 ottobre; il 28 novembre e il 17 dicembre dello scorso anno. Sempre per poco più di due ore. Troppo poco tempo per mettere in atto, a suo dire, le condotte che le vengono contestate. La difesa della neo imputata non ha avanzato alcuna richiesta di riti alternativi, fiduciosa di poter dimostrare nel corso dell’istruttoria la totale estraneità della propria assistita alle accuse che le vengono mosse grazie a documentazioni, ascolti e testimonianze.

L’appuntamento in aula per la prima udienza è fissata per il 9 gennaio davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale. Su eccezione della difesa il gup Sergio Tosi non ha ammesso la costituzione di parte civile di un’Associazione per i Diritti dell’Uomo (Cidu) che nel suo oggetto sociale non aveva tra i suoi scopi principali quello di tutelare gli interessi dei minori. In più non aveva depositato alcun atto concreto svolto nell’interesse dei ragazzi prima che venisse divulgata la notizia relativa all’inchiesta. Saranno presenti, invece, i genitori di tre allievi rappresentati dagli avvocati Giuseppe Bonsegna, Antonio Falangone, Tommaso Valente e Gaetano Sodo.

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Le immagini paurose dei paesi costieri del Salento, onde altissime. Polemiche contro alcuni sindaci

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SALENTO – Una delle foto più emblematiche di questa giornata di maltempo e quella scattata a Santa Cesarea, nella zona delle Terme, alle 9:10 del mattino: le onde altissime quanto le case hanno sferzato il piccolo centro, una “bomboniera turistica” che con questo maltempo viene “insultata” dal vento. È evidente che quella zona è più esposta allo scirocco, mentre paesi come Otranto non registrano problemi (anche se quest’ultimo Comune ha scelto la strada delle chiusure). Comunque, tutta la costa è minacciata da onde altissime. I residenti si sono rifugiati nelle case, ma giungono segnalazioni di vetri e porte rotte. A Porto Cesareo una tromba d’aria ha spazzato via i pannelli solari dal tetto del lido Samanà: persino dei muri sono venuti giù. Si è rivelata sbagliata l’idea di non chiudere scuole e uffici pubblici di Comuni con le marine come Gallipoli e Nardò, secondo molti genitori, perché alla fine in molti, per paura, sono rimasti a casa.

Alcuni genitori hanno lanciato tutta una serie di improperi su Facebook contro Stefano Minerva. “Si vede che non ha figli!” – tuona un genitore. Qualcuno fa notare che il concorso pubblico per “istruttore direttivo amministrativo” al Comune di Gallipoli è stato rinviato, mentre le scuole sono rimaste aperte.

IL MALTEMPO A NARDÒ FINISCE IN VELENI POLITICI

Polemiche anche a Nardò, dove scende in campo perfino l’opposizione, con Lorenzo Siciliano: «Solo un pericoloso irresponsabile come Mellone poteva decidere di non firmare l’ordinanza di chiusura delle scuole della Città, con un’allerta meteo arancione, mettendo a rischio centinaia e centinaia di persone tra docenti, studenti e personale scolastico – tuona i consigliere – Nonostante il Comune di Nardò non abbia assunto i provvedimenti necessari (se non pubblicare dei ridicoli inviti su fb a non uscire da casa) come invece fatto da TUTTI i Comuni della Provincia, per affrontare queste ore di inedito maltempo, nelle strutture scolastiche di Nardò si registrano poche decine di studenti presenti che, comunque, in questi minuti, stanno rientrando nelle loro abitazioni accompagnati dai genitori.

In sostanza abbiamo dovuto e dobbiamo ancora sperare nel buon senso di genitori, docenti e dirigenti scolastici, mentre non esiste una singola misura messa in campo per affrontare il maltempo annunciato e prevenire i possibili danni. Ancora una volta, il sindaco di questa Città ci dimostra di essere un carico a chiacchiere, un incapace e dilettante buono solo a farsi selfie e a scialacquare il denaro pubblico in opere inutili».

Il sindaco Pippi Mellone non risponde direttamente, ma fa girare sulle chat (anche il suo amico Massimo Fragola) una risposta ironica postata da un autore ignoto sulla pagina facebook “difendere Nardò”: «A Nardò ci sono personaggi che vivono di maltempo. La pioggia è la loro festa. Quando piove escono fuori come le cozze.
Tutti sappiamo che le strade si sono sempre allagate (da 40 anni) ma solo il Sindaco Mellone ha migliorato la situazione al Gabbiano e alla stazione.
Eppure loro, che per 40 anni si sono presi fior di stipendi senza fare nulla, che fanno? Parlano!
Oggi è il turno dell’ordinanza sulla chiusura delle scuole.
Tutto va bene pur di fare polemica contro l’amministrazione Mellone.
Loro sanno sempre tutto. Peccato che tali capacità siano nate dopo la disfatta elettorale: prima, nonostante tanta “sapienza”, Nardò era in macerie!
Piove? “Apriamo le caditoie!”
L’unica cosa che hanno sempre fatto e che è profondamente sbagliata: per colpa loro continueremo a farla fino a quando non avremo più di 100mila euro da buttare per pulire le tubature, sicuramente piene di cartacce e foglie.
Allerta meteo? Chiudiamo tutte le scuole e al diavolo se i genitori perdono un giorno di lavoro. Tanto loro hanno le ville con la tata, la badante e la signora delle pulizie. “Queddha ca pulizza”, così la chiamano.
Chi se ne frega di chi deve perdere ore di lavoro perché la scuola è chiusa e non può lasciare i bambini a casa soli?
E poi il maltempo è solo per la scuola? O mettiamo il coprifuoco al primo brutto tempo? Loro non ci pensano a queste cose. Per i professoroni del passato l’importante è fare polemica, sperare che ci sia una buca, un rubinetto rotto, una busta della spazzatura abbandonata, per dare la colpa a Pippi.
‘Colpa di Pippi’, dicono. E si sentono Premi Nobel».

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Troppi alberi pericolosi cadono nelle nostre città e rischiano di uccidere, l’esperto: “Manca monitoraggio”

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LECCE – Ma è davvero così inevitabile che gli alberi delle nostre città, soprattutto pini datati, cadano con questa frequenza, facendo vittime e devastando macchine, case e strade? Molto spesso si tratta di pini datati, che hanno esaurito il loro ciclo vitale, oppure potati male, danneggiati nelle radici, ma soprattutto ignorati da chi dovrebbe monitorarli e intervenire. La risposta è che tutto si potrebbe evitare con le conoscenze e la tecnologia che possediamo nel 2019. Il fatto è che gli alberi cadono anche quando non c’è brutto tempo. In estate un ramo di pino ha rischiato di cadere in testa ai turisti di Piazzetta Santa Chiara a Lecce. Il problema è che col verde pubblico non si scherza e ci vorrebbero risorse sempre pronte a monitorare e intervenire. Abbiamo sentito un agronomo prestato alla politica, il consigliere regionale Cristian Casili. “Bisognerebbe fare il Visual Tree Assessment (valutazione visiva dell’albero su basi biomeccaniche) per valutare la stabilità delle piante – spiega l’esperto – Con questi strumenti, un’indagine conoscitiva di un forestale e un agronomo si può intervenire.

L’arboricoltura è una scienza utile a evitare tragedie: ci sono tutta una serie di strumenti, come i tomografi (che costano poche migliaia di euro), che sparando onde soniche ti fanno capire se il supporto dell’albero è più debole e può reggere a un temporale”. Cristian Casili spiega che i pini hanno poche radici, superficiali e ancoranti: se, quando le ditte intervengono per rifare l’asfalto, rompono senza prestare attenzione all’albero, si possono danneggiare gravemente le radici, causando la caduta. “Il verde pubblico è un argomento trascurato in  molte città per motivi economici: gli alberi sono belli, ma devono essere seguiti e curati – riflette Casili – Chi gestisce il verde pubblico deve eseguire tutta una serie di controlli.

Nei capitolati dei Comuni bisogna inserire un’indagine strutturale degli alberi: spesso queste indagini vengono affidate all’esterno, ma vengono fatte di rado. Serve un agronomo anche nelle città più piccole per tenere alta la guardia. Quando parlo di gestione, parlo anche di potature. Al di là della situazione climatica, che può sradicare qualsiasi cosa, il problema è se gli alberi sono già deboli per una cattiva gestione o una cattiva potatura. In questo caso cadranno più alberi e il rischio per l’incolumità pubblica sarà maggiore”.

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Il Salento nella morsa del maltempo: divelti alberi, cartelloni e impalcature. Pini caduti sulle scuole

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SALENTO – Pioggia forte, trombe d’aria e raffiche di scirocco sferzano tutto il Salento. Si susseguono dalle prime ore del giorno gli interventi dei vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, per liberare strade da alberi, cartelloni ed impalcature abbattuti dalla furia del vento. 

Da nord a sud della provincia di Lecce, i danni e i disagi per la popolazione sono numerosi. Già ieri è stata disposta la chiusura delle scuole, proprio per prevenire situazioni di pericolo per le migliaia di studenti salentini. Ma ben 50 Comuni hanno deciso di non chiudere scuole e uffici pubblici, tra cui Nardò, Gallipoli e Maglie. Le chiusure, però, in realtà sono state un bene, poiché a Taurisano un grosso albero di pino si è schiantato sulla recinzione di un istituto scolastico.

Albero caduto in via del Mare, Lecce

Niente lezioni anche all’Università: Lecce è totalmente ferma, perché ha prevalso il principio di precauzione. Ma, nonostante le cautele del sindaco Salvemini, gli alberi di pino a Lecce rischiano di diventare armi letali: in via del Mare si è verificato un crollo (nei pressi della farmacia Moschettini). Per fortuna non ci sono vittime perché buona parte della gente oggi ha deciso di restare a casa.

A Tuglie un pino secolare si è abbattuto tra la strada e una casa. Ecco perché i paesi che hanno scelto di far funzionare regolarmente uffici e scuole stanno rischiando: si stanno verificando anche delle trombe d’aria in diverse zone del Salento. A Poggiardo una tromba d’aria ha staccato una grande insegna facendola piombare sulle auto.

 

A Lecce, le raffiche di vento hanno divelto diversi alberi lungo viale della Libertà e via Rapolla, alcuni dei quali si sono abbattuti sulle auto in sosta, mentre a Castro è stata spazzata via un’intera impalcatura. Grossi albero di pino, inoltre, si sono abbattuti sulle strade (Cavallino, Carmiano, Novoli e altri comuni) bloccando di fatto il traffico veicolare.

Tuglie – foto di Luigi Mighali

A Spongano, le raffiche di vento hanno distrutto del tutto il Palazzetto dello Sport, dove mancavano pochi dettagli per la consegna. Oltre a divellere arbusti e cartelloni pubblicitari, il maltempo avrebbe causato anche l’uscita di strada di un tir, che percorreva al Nardò – Avetrana. Al momento la strada è bloccata per permettere la rimozione, non facile, del mezzo pesante. Al lavoro, oltre ai vigili del fuoco, tantissimi volontari della Protezione Civile.

 

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“Vi faccio bocciare e vi faccio chiudere in collegio se non fate come dico io”: indagata maestra di doposcuola

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UGENTO (Lecce) – Incuteva paura e timore. E spesso picchiava i suoi allievi. Complessivamente cinque. Tra i 13 e i 9 anni di età. A volte bacchettandoli anche con in mano una stecca di legno. A  volte minacciandoli di parlare con i loro insegnanti per farli bocciare a fine anno perché indisciplinati o di far rinchiudere in particolare un allievo in collegio dai suoi genitori. A.R.C., 53enne, di Ugento è stata raggiunta da un avviso di chiusa inchiesta a firma del pubblico ministero Stefania Mininni in cui si ipotizza il reato di maltrattamenti verso fanciulli aggravato dall’età minore di 14 anni.

Un atto dovuto alla luce dell’esito dell’incidente probatorio in cui i ragazzi hanno confermato le accuse nei confronti della maestra di doposcuola in circa quattro ore di ascolto alla presenza del gip Giulia Proto, dello stesso sostituto procuratore e della psicologa Sara Scrimieri.

Nel corso dell’ascolto protetto i ragazzini hanno raccontato del clima di terrore in cui erano costretti a fare lezione in casa della maestra raccontando (due di loro) di esser stati colpiti ai glutei con una stecca di legno mentre si azzuffavano sotto il tavolo. Scena ripresa da un bambino con il telefonino e fatta vedere ai genitori per dare conferma dei presunti maltratttamenti cui erano sottoposti mentre facevano lezione. Sempre a dire dei ragazzini, la maestra utilizzava spesso la stecchetta sbattendola sul tavolo per tenerli a bada.

Le loro testimonianze, di fatto, hanno irrobustito la bontà delle indagini condotte dai carabinieri della stazione di Ugento che hanno ricostruito gli episodi di maltrattamenti andati avanti fino all’1 febbraio scorso. I giovani allievi, racconta l’inchiesta, non venivano colpiti solo con una stecca di legno. In alcuni casi con una penna, con tirate di capelli tanto da riportare varie lesioni e con schiaffi. E poi il terrore psicologico. “Se non seguite le mie indicazioni vado a scuola e dico agli insegnanti di farvi bocciare”. O di far rinchiudere un ragazzo in collegio perchè troppo indisciplinato. Una ricostruzione che la difesa, rappresentata dall’avvocato Massimo Fasano, ha sempre contestato. La docente avrebbe utilizzato metodi educativi vecchio stampo ma sempre e solo finalizzati ad insegnare e ad impartire il senso civico spesso deficitario tra i ragazzini simboli di una generazione, molto spesso, priva di valori.

Nei prossimi venti giorni la maestra potrà chiedere di essere interrogata o presentare memorie difensive prima che il pm formalizzi la richiesta di rinvio a giudizio. I genitori di uno dei ragazzini (presunta parte offesa) sono assistiti dall’avvocato Luca Puce.

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Progetto Palimpsest, domani a Palazzo dei Celestini un incontro nell’ambito del “Festival della Public History”

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LECCE – Domani giovedì 14 novembre, la sala consiliare di Palazzo dei Celestini a Lecce,  a partire dalle ore 16, ospiterà un incontro informativo nell’ambito del  “Festival della Public History”, al quale sono stati invitati gli alunni e i docenti di riferimento delle scuole di primo e secondo grado del territorio provinciale che hanno aderito al “Concorso di idee per la valorizzazione della storia delle comunità locali”, bandito dalla Provincia di Lecce, in collaborazione con il Cesram (Centro Studi Relazioni Atlantico-Mediterrane) di Lecce e l’Usp (Ufficio scolastico territoriale) di Lecce.

Il concorso di idee ha come obiettivo di coinvolgere le giovani generazioni in un’attività creativa, che consiste nell’ideazione e nella realizzazione di video-storie che raccontino le comunità del territorio utilizzando la metodologia di ricerca della Public History, con riferimento al tema “L’ulivo tra tradizione e trasformazione del paesaggio”. In questo modo i ragazzi possono sviluppare specifiche competenze e abilità nei vari settori che intervengono nel processo creativo: dalla ricerca storica alla produzione dell’audio-visivo.

Parteciperanno all’incontro di domani Andrea Romano dell’Ufficio di Presidenza della Provincia di Lecce, Carmelo Calamia, dirigente provinciale Servizio Politiche europee, Giuseppe Pirlo, docente dell’Università di Bari, Xenofon Bitsikas e Polyxeni Mantzou docenti dell’Università di Ioannina (Grecia), Gianfranco Gadaleta, direttore del Segretariato tecnico del Programma Interreg Grecia-Italia, Francesca Salvatore del Cesram, Massimiliano Cesari dell’Ufficio scolastico regionale – Ambito territoriale provincia di Lecce.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del  progetto “Palimpsest”- Post ALphabetical Interactive Museumusing Participatory, Space-Embedded, Story-Telling, finanziato dal Programma Interreg VA Grecia Italia 2014 – 2020 e di cui la Provincia di Lecce è partner. Il progetto mira alla  rivalorizzazione delle risorse del patrimonio culturale come un’opportunità per animare e rendere attraente dal punto di vista turistico l’ambiente urbano delle aree meno sviluppate, favorendo la loro crescita culturale ed economica ed una più equilibrata presenza turistica nello spazio e nel tempo.

 

 

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Polizia turistica, passa l’emendamento per creare un nucleo. Signore: “Duplicato inutile”

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LECCE – In Commissione Statuto, presieduta da Cosimo Murri dello Diago, il gruppo dei polibortoniani ha proposto un cambiamento del regolamento del corpo di polizia municipale per dare vita a un nucleo turistico di polizia locale. La maggioranza per voce dell’assessore Sergio Signore si è detta contraria all’inserimento di un nucleo specifico, che sia firmato per parlare più lingue straniere e abbia conoscenze storico-culturali all’altezza della situazione. Si tratta di un gruppo di poliziotti da formare per l’assistenza, come accade per le principali città italiane. I nove della minoranza hanno votato a favore, 8 della maggioranza si sono astenuti e Mola ha votato contro. “Abbiamo 115 poliziotti, di cui 30 part time, ognuno è diviso sui vari settori: è inutile un ulteriore nucleo su un settore già coperto. In piazza Mazzini e Piazza Sant’Oronzo i vigili presidiano tutto il giorno il centro storico. Inoltre, esiste una formazione costante per i nostri agenti” – afferma Sergio Signore per motivare la sua contrarietà.

“Siamo soddisfatti dell’approvazione dell’emendamento Poli – Scorrano sull’inserimento del nucleo di Polizia Turistica nel regolamento dei VVUU della nostra Città – spiegano Giampaolo Scorrano e Adriana Poli Bortone in un comunicato congiunto – Si tratta di un nucleo che fu istituito nella prima Consiliatura Poli e, considerati gli ottimi risultati, fu reiterato nel 2015. Oggi, superando la contrarietà dell’assessore Signore a nome dell’amministrazione, l’emendamento è passato con il voto favorevole dell’intero centrodestra e del consigliere pentastellato Baglivo.

La maggioranza si è astenuta eccezion fatta per il consigliere Mola che ha votato contrario.
L’atteggiamento negativo dell’assessore di Salvemini ha evidenziato la tendenza, oramai consolidata, di questa amministrazione di considerare il comparto turismo un settore marginale: niente eventi, niente implementazione di centri di informazione turistica, niente formazione linguistica per il personale del corpo di polizia municipale, niente programmazione annuale affinché il turista possa motivare la sua permanenza nella nostra Città.

Davanti a tutti questi “niente” che hanno determinato una inesorabile involuzione di tutto il tessuto produttivo cittadino, oggi si è compiuto un primo piccolo passo in avanti per il rilancio del turismo a Lecce. Il lavoro da fare è ancora lungo ed impegnativo e su questo noi saremo fortemente presenti”.

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Agrogepaciok, grande successo per la XIV edizione

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LECCE – Grande successo e numeri tutti in positivo per la 14esima edizione di «Agrogepaciok», Salone nazionale della gelateria, pasticceria, cioccolateria e dell’artigianato agroalimentare organizzato dall’agenzia Eventi Marketing & Communication di Carmine Notaro. Migliaia di visitatori e operatori del settore hanno affollato il centro fieristico di piazza Palio a Lecce dal 9 al 13 novembre per scoprire novità e ultime tendenze del settore gastronomico nei 10mila metri quadri di spazio espositivo che ha ospitato aziende di tutta Italia, in rappresentanza di oltre 400 prestigiosi marchi.

«Un successo che si deve alla grande organizzazione che ruota attorno ad Agrogepaciok – sottolinea l’organizzatore Carmine Notaro – dallo staff dell’agenzia Eventi alle associazioni di categoria, senza dimenticare le scuole alberghiere. Siamo orgogliosi perché con questa fiera continuiamo a promuovere talenti, valorizziamo l’eccellenza nei settori del dolciario artigianale e dell’agroalimentare e continuiamo a portare sempre più aziende di tutta Italia a investire qui, al Sud, nel nostro Salento, per far crescere questo nostro territorio».

Numerosi sono stati gli appuntamenti dedicati al business internazionale, alla valorizzazione delle innovazioni, alla formazione professionale, agli incontri associativi che si sono susseguiti nelle cinque giornate, confermando la portata nazionale dell’evento. Poi dimostrazioni, concorsi, laboratori in diretta tenuti da grandi chef e maestri del gusto hanno arricchito anche questa edizione. Fra gli appuntamenti clou del 14° Salone, la Giornata dedicata alla cucina giapponese con i maestri Hisao Yabe e Katsuhide Saito, le dimostrazioni di alta pasticceria con il Team Italy Coupe du monde le patisserie 2019 formato da Andrea Restuccia, Mattia Cortinovis e Lorenzo Puca insieme al loro allenatore Alessandro Dalmasso, poi la premiazione, voluta da Agrogepaciok e Camera di commercio di Lecce, degli chef salentini Isabella Potì e Floriano Pellegrino a capo del ristorante Bros’ di Lecce per la riconferma della stella Michelin e, infine, l’affollatissimo showcooking di Massimiliano Mascia, chef 2 stelle Michelin del ristorante San Domenico di Imola, che ha realizzato in diretta tre sue ricette: minestra di marroni di Castel Del Rio, cappelletti di cotechino in brodo di verze e baccalà mantecato all’olio extra vergine, crema di rapa rossa e purea di broccoli. «La cucina salentina e pugliese è fatta di passione, qualità e materie prime eccezionali», ha detto lo chef stellato. «Nel mio ristorante, in particolare, utilizzo un olio di Torremaggiore, in provincia di Foggia – ha spiegato – e poi i cardoncelli, perché hanno un gusto deciso e delicato che ben si adatta sia alle carni, sia al pesce».

Anche quest’anno, inoltre, Agrogepaciok ha sposato la solidarietà con una raccolta fondi nei Forum di Cucina, Pasticceria, Panificazione e Pizzeria e una cena di beneficenza che si è svolta nel ristorante Ilex di Lizzanello (organizzata da Agrogepaciok, Confcommercio e Confartigianato Imprese Lecce in collaborazione con Associazione Cuochi Salentini, Associazione Pasticceri Salentini e Mpgs, con il sostegno di Ristorante Semiserio, Ilex Disco & Restaurant, Officine Alimentari, Linciano, F&M, Mangiatorella, Kalé Cora), il cui ricavato sarà devoluto all’Associazione Tria Corda Onlus per il progetto del Polo pediatrico del Salento.

Presentato da Camera di Commercio, Confartigianato Imprese, Confcommercio, Confindustria, Confesercenti, Cna e Coldiretti di Lecce, il Salone è organizzato da Eventi Marketing & Communication con il patrocinio del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Provincia e Comune di Lecce, con il contributo della Regione Puglia – Dipartimento agricoltura, sviluppo rurale ed ambientale – e con l’attiva collaborazione dell’Associazione Pasticceri Salentini di Confartigianato Imprese Lecce, dell’Associazione Cuochi Lecce Fic e dei Maestri pizzaioli gourmet salentini (Mpgs) di Confcommercio Lecce.

Cuore pulsante della fiera sono i concorsi che coinvolgono studenti delle scuole alberghiere e professionisti del settore. Anche quest’anno, le sfide gastronomiche hanno tenuto banco ad Agrogepaciok, a partire dalla prima edizione del concorso “Panino d’Autore” che ha visto trionfare Stefano Alloggio, di Lecce (Road 66); secondo classificato, Francesco Manieri, di Copertino (Mein Teil) e terzo Leonardo Carrozzo, di Lequile (Mister D Bugburgers). Poi il concorso “Dolci Talenti in Puglia” per studenti e pasticceri under 25, organizzato in collaborazione con Pasticceria Internazionale e vinto da Alessandro Gaetani, 17 anni, di Racale, studente della scuola alberghiera di Ugento; seconda classificata Andrea Palamà, di Matino (lavora presso la pasticceria Tres Bon di Taurisano), terza Alessia Di Dicembre, di Taviano, studentessa della scuola alberghiera di Ugento. E ancora, le “Olimpiadi del Gelato mediterraneo”, vinte da Stefano Peluso, di Galatone (lavora presso il Caffè Alvino-Le Dolci Fantasie di Lecce); secondo classificato Serena Manca, di Squinzano (pasticceria Delizie di Squinzano); terzo Fabrizio Marsano, di Melissano (gelateria pasticceria 7note di Melissano).

Sempre avvincenti le sfide di abbinamento tra birra artigianale e cibo proposte dal contest “Birrangolo in cucina” organizzato per il sesto anno da Agrogepaciok e MomoLab: il primo premio assoluto è stato assegnato a Cristiano Stamerra, di Lecce (lavora nell’hotel Patria di Lecce); premio per il gusto a Luca Grasso, di Monteroni di Lecce (lavora presso l’hotel Poseidone di Torre San Giovanni); premio per l’estetica del piatto a Simone Centonze, di Monteroni di Lecce (lavora presso Antica Rudiae di Lequile) e premio creatività a Francesco Leo di Soleto.

Infine il “Premio Andrea Ascalone – Dolci Tradizioni” per il miglior pasticciotto è andato a Dario Cavalieri, 28 anni, di Lecce (Caffè Alvino-Le Dolci Fantasie di Lecce).

 

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Comuni balneari: senza proroghe previste, le banche non daranno i soldi per la ricostruzione dei lidi

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ROMA – Oggi si è tenuto un importante incontro nella Capitale: una conferenza Stato/ Regioni sul futuro del comparto balneare. Intanto, c’è una novità: la furia del maltempo di questi giorni ha devastato tante strutture, che dovranno essere ricostruite nuovamente. La Regione Puglia nei giorni scorsi ha chiarito che i Comuni sono obbligati dalla legge a concedere le proroghe, ma poi è spuntato un protocollo sperimentale con il Comune di Lecce.

“Tutti i Sindaci dei Comuni Costieri concedano subito la proroga delle concessioni demaniali marittime al 2033 per permettere agli Imprenditori di ricostruire le strutture danneggiate dalle forti mareggiata – avverte Mauro Della Valle,  Ferderbalneari – I primi Cittadini diamo prova di essere affianco alla Categoria dei Balneari Pugliese, a tutto l’indotto turistico; senza proroga al 2033 non vi sarà l’aiuto delle banche e sono in pericolo migliaia di posti di lavoro, in quanto le strutture così danneggiate non riusciranno ad aprire per la stagione balneare 2020”.

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In auto e in casa nascondeva eroina: inflitti 3 anni ad un 51enne

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GALATINA (Lecce) – In auto e in casa nascondeva sempre la stessa sostanza: eroina. Con l’accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ha patteggiato 3 anni di reclusione Marcello Chirenti, 51enne, di Galatina, finito ai domiciliari il 9 luglio scorso. La sentenza di patteggiamento è stata emessa dal gup Simona Panzera che ha ritenuto congrua la pena concordata dall’avvocato difensore Lucia Longo.

Da tempo i carabinieri del Norm di Gallipoli seguivano i movimenti dell’uomo dopo aver acquisito fondati sospetti che l’uomo potesse aver avviato un’attività di spaccio. Come effettivamente è stato accertato. I carabinieri hanno fermato Chirenti appena arrivato davanti casa in compagnia di un amico. Invitato a consegnare qualsiasi qualsiasi cosa di illecito potesse detenere ha consegnato spontaneamente un involucro in cellophane con 0,6 grammi sempre della stessa sostanza.

La successiva perquisizione nell’auto, una Hundai IX35, non ha consentito di ritrovare altra sostanza. Il controllo in casa, invece, ha fornito altre sorprese. Da un cassetto della scrivania della camera da letto ha estratto altri 0,9 grammi di eroina. Dal giardino, sempre pertinente alla sua abitazione, ha prelevato e consegnato ai militari una scatola in plastica contenente due bilancini di precisione e due involucro in cellophane contenenti altri 3,3 grammi e 34,8 grammi sempre di eroina. All’interno del borsello, infine, sono stati ritrovati 530 euro in banconote di piccolo taglio ritenute provento dell’illecita attività di spaccio. A quel punto, su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Stefania Mininni, Chirenti è stato confinato ai domiciliari.

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A Scorrano esplode la polemica tra ex alleati in attesa della decisione del governo

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SCORRANO – Nei giorni scorsi  la Commissione prefettizia inviata per verificare se esistano i presupposti del commissariamento per infiltrazioni mafiose ha concluso la sua relazione, che dopo essere passata dalle mani del prefetto è stata inviata al Ministero: sarà il Consiglio dei Ministri a deliberare, sulla base della relazione prefettizia. Intanto a Scorrano esplodono le politiche: la presidente del Consiglio De Cagna si è dimessa invitando anche il sindaco a lasciare il suo posto. Ma la maggioranza fa scudo e scende in campo per difendere il primo cittadino: “Negli ultimi giorni, diversi articoli di giornale e vari interventi sui social, confezionati ad arte al solo scopo di conquistare qualche minuto di celebrità, stanno restituendo un’immagine della nostra Scorrano e di noi amministratori completamente distorta e per nulla rispondente alla realtà – attacca il gruppo di maggioranza che sostiene il sindaco Guido Stefanelli – L’immagine di un paese completamente abbandonato a se stesso da un gruppo di amministratori dormienti ed incapaci che hanno scelleratamente deciso di rimanere attaccati alle loro poltrone.

Certamente non possiamo negare che negli ultimi mesi, a causa dei fatti di cronaca a tutti noti, Scorrano sta attraversando un momento difficile e delicato, tuttavia, solo chi mente a se stesso o chi non conosce la realtà scorranese degli ultimi vent’anni, può davvero credere che i tanti problemi dai quali il paese è afflitto siano frutto del cattivo operato di questa giovane amministrazione.
In verità, il largo consenso popolare che nel giugno del 2017 ci ha portati a vincere le elezioni è stato il frutto di una forte esigenza di ricambio amministrativo avvertita dalla gran parte della popolazione di Scorrano, condannata all’immobilismo e alla perdita di ogni entusiasmo da parte di coloro che ci hanno preceduti nel governo del paese.
Per questo abbiamo dedicato i due anni trascorsi dal giorno del nostro insediamento all’impegno costante per reperire le risorse necessarie a dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini, facendoci carico dei tanti problemi lasciatici in eredità dalle precedenti amministrazioni.

E se ora molte di queste risorse sono finalmente a disposizione degli Uffici, pronte per essere utilizzate, è soprattutto grazie al lavoro di chi negli ultimi mesi nonostante le difficoltà enormi, nonostante le critiche spicciole e intrise di cattiveria gratuita, nonostante il peso dei giudizi di chi si è dimostrato sempre pronto a scagliare la prima pietra dimenticandosi dei propri peccati, ha scelto di non abbandonare la nave e di continuare a navigare controcorrente nella tempesta, pur di non far sfumare l’occasione di portare a casa un risultato utile per l’intera comunità.
Ed infatti, a breve saranno messi in cantiere numerosi lavori pubblici finanziati dalla Provincia di Lecce, dalla Regione Puglia e dal Ministero dell’Interno.

Nel silenzio di questi mesi abbiamo lavorato per il bene del nostro paese, spinti dagli stessi identici valori che due anni fa ci hanno portati a candidarci.
Oggi come allora, siamo le stesse persone oneste, umili, volenterose che i cittadini hanno ritenuto di premiare per le loro capacità.
La storia personale di ognuno di noi lo testimonia. Il nostro percorso di vita è sotto gli occhi di tutti e questi due anni di mandato certamente non ci hanno cambiati.
Siamo sicuri di aver operato correttamente e per il tramite di atti amministrativi legittimi, senza aver mai approfittato della nostra posizione e soprattutto senza mai accogliere o favorire progetti malavitosi perché, da cittadini prima e da amministratori poi, abbiamo sempre ripudiato la mafia.
E se la maggior parte dei Cittadini, le Associazioni e la Parrocchia ci sono rimasti vicini, continuando a relazionarsi con noi con la fiducia, la stima e la serenità di sempre non è certo perché sono stati “anestetizzati”, come ha affermato qualcuno, ma per una scelta consapevole, per la certezza di avere a che fare con le stesse donne e con gli stessi uomini di indubitabile onestà che conoscono da sempre.

Abbiamo deciso di andare avanti fino all’ultimo, nonostante la pioggia incessante di critiche e di cattiverie perché, come è già stato detto “le nostre mani sono pulite e la nostra coscienza è trasparente”.
Abbiamo deciso di ignorare gli inqualificabili atti di sciacallaggio politico di chi ha cercato di guadagnarsi un minimo di consenso elettorale svendendo l’immagine del proprio paese o delle persone con le quali ha condiviso un lungo percorso, perché siamo convinti che il tempo come sempre sarà signore.
Chi ha giudicato negativamente il nostro silenzio scambiandolo per debolezza, per immobilismo, per mancanza di forza e di coraggio è in errore.
Abbiamo taciuto perché in un momento tanto delicato non eravamo interessati ad alimentare i pettegolezzi della piazza.

Abbiamo taciuto perché abbiamo preferito lavorare, rimanendo
concentrati sui nostri obiettivi. Abbiamo taciuto per rispetto e non certamente perché avessimo qualcosa da nascondere o di cui doverci vergognare.
Siamo qui, anche noi a testa alta e con la schiena dritta, e andremo avanti fino all’ultimo giorno facendo quello che siamo stati chiamati a fare: amministrare il nostro paese con onestà.
E per quanto riguarda le vicissitudini che hanno coinvolto il Sindaco, solo un breve inciso: nel ricordare a tutti che sono ancora oggetto di indagini da parte della Magistratura, ci limitiamo solo a dire che nessuno dovrebbe arrogarsi il diritto di sostituirsi ai Giudici, emettendo sentenze anticipate tanto inutili quanto dolorose”.

LA REPLICA DELLA EX ALLEATA

Annagrazia De Cagna, presidente del Consiglio comunale dimissionaria, risponde a stretto giro: “Che la mia lettera di dimissioni si esponeva ad un’interpretazione distorta lo avevo già annunciato. Del resto, non può che essere così quando si conosce da vicino il proprio ‘avversario’. Sino alla fine il Sindaco continua a disvelare la sua natura di abile seminatore di zizzania. Le sue, sono accuse diffamanti che respingo al mittente. Il giudizio sul mio breve operato lo rimetto ai cittadini e commercianti che, proprio, nelle ultime ore, non hanno mancato di manifestare il loro affetto e, al contempo, riconoscendomi proprio la schiettezza e trasparenza con cui ho espresso le mie idee politiche. È nota, del resto, la mia ‘battaglia’ sul suolo pubblico e sull’abusivismo commerciale. Problemi che non ho mancato di denunciare formalmente (innumerevoli sono le note protocollate all’ente e indirizzate al Sindaco e al segretario comunale) e non a ‘chiacchiere’ di basso profilo, come è da sempre abituato a fare il Sindaco.

È vero! avrebbe sempre potuto destituirmi dalla carica di presidente del Consiglio Comunale, ma chiediamoci perché non lo ha fatto? Una sola è la risposta: non aveva i presupposti per presentare una mozione di sfiducia. Sin da subito, pur senza esperienza politica, ho compreso quale sarebbe dovuto essere il mio ruolo di primus inter pares. Ruolo che ho condotto con lealtà e dignità istituzionale, non mancando qualche volta di ‘bacchettare’ i consiglieri tutti e, soprattutto il Sindaco, quando assumeva comportamenti e toni non consoni alla funzione che in Consiglio Comunale siamo chiamati a svolgere. Prova di quanto affermo può essere assunta dai verbali stenotipati delle deliberazioni di Consiglio Comunale.

Tuttavia, sorprende  e non poco, il suo parlare a nome dei consiglieri di maggioranza, rispetto ai quali non ho mai dubitato della loro integrità morale, pur non condividendone la decisione di rimanere in maggioranza. Ripeto, non ci si può aspettare nulla di più da un Sindaco che, addirittura, mi accusa di aver ‘predicato tanto odio nei confronti degli amministratori di minoranza’ dimenticandosi (probabilmente, sic!) che, nel mese di giugno scorso, aggredì verbalmente la consigliera di minoranza, Annalisa Mariano, al punto da provocarne il malore che richiedeva il trasporto presso l’Ospedale di Scorrano. Di fronte a tale accadimento, non solo non si presentò in Ospedale per assicurarsi delle condizioni della Mariano, ma addirittura mi accusò di eccesiva vicinanza nei suoi confronti per essermi recata immediatamente in Ospedale e per aver manifestato solidarietà umana alla Mariano stessa. È veramente giunta l’ora che questo Sindaco si dimetta, ma non prima di essersi cosparso il capo di cenere per le falsità e angherie, sino ad oggi, consumate!”. 

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Maltempo, la Provincia avvia la ricognizione per chiedere lo stato di calamità

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LECCE – Dopo le devastazioni della burrasca e gli eventi metereologici che si sono abbattuti nelle scorse ore sul territorio provinciale, il presidente della Provincia, Stefano Minerva, ha chiesto una prima ricognizione dei danni subiti nel territorio a tutti i 96 Comuni leccesi. Una richiesta, trasmessa via pec, che dà l’idea di come la Provincia di Lecce si sia attivata per coordinare le operazioni necessarie per avere tempestiva contezza dei danni a seguito degli eventi metereologici che hanno interessato la provincia.

Ancora una volta, dunque, l’Ente di Palazzo dei Celestini ha deciso di intraprendere un’azione in qualità di ente territoriale con competenze di area vasta, scrivendo ai 96 comuni del territorio e predisponendo tutta la documentazione necessaria per l’eventuale richiesta di attivazione dello stato di calamitàUn’interlocuzione con i comuni di cui è stata informata Regione Puglia, con un’apposita lettera inviata al Presidente Michele Emiliano e, per conoscenza, al Capo di Gabinetto Claudio StefanazziDagli uffici della Presidenza della Provincia si ribadisce che “è prioritario agire con tempestività per affrontare nel migliore dei modi le emergenze ambientali che i territori stanno vivendo in queste ultime ore”.

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Una violenta mareggiata devasta Santa Maria al Bagno, il sindaco: “Rifaremo il lungomare con 3 milioni”

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SANTA MARIA AL BAGNO (NARDÒ) – Le onde di ieri, alte quanto cade, hanno buttato giù anche i muri del lungomare di Santa Maria al Bagno. Oggi si contano i danni e si fanno progetti per farsi trovare pronti all’appello con la nuova stagione turistica. Dagli uffici della Presidenza della Provincia parte l’appello a una ricognizione puntuale: con lo stato di calamità potrebbero essere reperite risorse per recuperare i danni. Intanto il sindaco Pippi Mellone promette la rinascita del lungomare: “Siamo a lavoro da stanotte alle 2 a contare i danni. Gli operai della Sfl sono in strada per rimuovere i muri divelti e spazzati via e ripristinare viabilità e sicurezza tra Santa Caterina e Santa Maria. Una mareggiata di una violenza mai vista ha spazzato via ogni cosa, per fortuna senza conseguenze per le persone.

Proprio stamattina l’ingegnere Chirilli e il suo staff hanno consegnato il progetto esecutivo per 3 milioni di euro per il rifacimento del lungomare.
Entro 80 giorni l’inizio dei lavori. Dalle ceneri di questa burrasca il nostro lungomare rinascerà più bello che mai”.

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Ampliamento de “L’Approdo di Enea” grazie a false autorizzazioni? Confisca del ristorante e due condanne

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PORTO BADISCO (Lecce) – Due condanne, un’assoluzione ma soprattutto la confisca della struttura. Questa, in sintesi, la sentenza nel processo di primo grado legata avviato sull’ampliamento del ristorante “L’approdo di Enea” a Porto Badisco. Ampliamento avallato, secondo la Procura, da una serie di autorizzazioni in odor di falso. I giudici della seconda sezione penale (Presidente Pietro Baffa) hanno inflitto 2 anni e 6 mesi ciascuno a Giuseppe Tondo, 65enne di Otranto, responsabile del Settore Ambiente del comune idruntino (3 anni e 6 mesi la richiesta del pm Alessandro Prontera) e per Luigi Fruini, 33enne, di Otranto gestore del bar-ristorante dal 2009 accusati di abuso d’ufficio e falso ideologico (2 anni e 4 mesi la richiesta.

Per alcune ipotesi di reato precedenti al 2012 il Tribunale ha disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione ma dovranno comunque risarcire le parti icivili in separata sede e nell’immediato con una provvisionale di 5mila euro. L’assoluzione (perché il fatto non costituisce reato) è stata accordata a Emanuele Maria Maggiulli, 52, di Muro Leccese, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Otranto, delegato al rilascio del certificato di agibilità per l’anno 2013, (3 anni e 6 mesi la richiesta). Nei confronti di un quarto imputato, padre di Fruni, i giudici hanno disposto il non doversi procedere per morte del reo.

Eppre per la difesa di Fruni Junior, rappresentata dall’avvocato Luigi Corvaglia, l’imputato si sarebbe limitato a presentare delle istanze di agibilità del 2002 senza mai parlare di strutture precarie o amovibili (da qui la richiesta di assoluzione di falso). E non c’erano, a dire sempre della difesa, i presupposti per contestare l’accusa di abuso d’ufficio perché non sarebbe stata accertata la prova della connivenza con i pubblici ufficiali e doveva essere assorbita secondo orientamenti attuali della giurisprudenza  nel delitto di falso che avrebbe preclusoal Tribunale di accogliere la richiesta di confisca avanzata dalla Procura. tesi che il Tribunale, in attesa del deposito delle motivazioni attese nei prossimi 30 giorni, ha ritenuto di non condividere.

L’intera indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Elsa Valeria Mignone. Le autorizzazioni per i rinnovi dell’agibilità e per consentire svariati lavori (come la realizzazione dei servizi igienici, la pavimentazione in ceramica) si sarebbero succedute per 15 lunghi anni (dal 2009 fino a gennaio del 2015) con la presunta complicità di pubblici ufficiali. Tale intrico avrebbe così consentito la permanenza nel tempo del ristorante che, di anno in anno, avrebbe aumentato la propria superficie (con tanto di pizzeria, bar e parcheggi annessi) in barba agli strumenti urbanistici vigenti in zona e in assenza del nulla osta delle Autorità preposte al vincolo paesaggistico e idrogeologico.

Inoltre non sarebbero stati annullati gli assensi illegittimamente rilasciati e non sarebbero stati adottati nel tempo i provvedimenti per demolire e ripristinare lo stato dei luoghi nonostante numerose sentenze avessero accertato l’abusività delle opere. Lo stesso dirigente comunale sarebbe stato diffidato nel luglio del 2009 dalla società proprietaria dei terreni confinanti, ad adottare i provvedimenti necessari per il ripristino delle “legittimità amministrativa violata”. Per la Procura alcune valutazioni finali sarebbero risultate un pugno negli occhi per i tanti amanti di una delle località di mare maggiormente apprezzate da salentini e turisti. Nel collegio difensivo anche gli avvocati Antonio e Pietro Quinto.

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Al via la V edizione del Concorso Internazionale di Poesia “De Finibus Terrae”

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GALLIPOLI (Lecce) – Si terrà il prossimo 23 novembre, presso il Bellavista Club in Gallipoli (sala Ponte) alle ore 19,00, la V edizione del Premio Internazionale Caroli-Caputo, Premio Internazionale nato per volontà della Famiglia Caroli-Caputo che celebra il mondo della cultura. Impegnativa anche quest’anno la lista dei Candidati che saranno insigniti dei Premi speciali Caroli Caputo 2019, riconoscimenti assegnati dalla Presidenza del Premio Internazionale che fa riferimento alla Presidentessa Mariateresa Protopapa (medico e scrittrice) e Attilio Caputo (direttore Caroli Hotels).

Saranno insigniti del riconoscimento i seguenti candidati:

Claudia Piccinno (poetessa); Pietro Tundo (Premio alla Carriera – dirigente responsabile U.O di Medicina d’Urgenza e accettazione Presidio Ospedaliero Santa Caterina Novella –Galatina); Francesco Fersino (premio per le discipline audio visive), Nunzia di Leo (docente conservatorio Tito Schipa-Lecce), Daniela Mazzacane (giornalista, attrice e conduttrice TGNORBA), Nicola Apollonio (giornalista), Monica Sabella (scrittrice); Mariateresa Infante (poetessa –scrittrice e operatrice culturale), Antonio Pacciolla (premio per l’impegno sociale), Annamaria Caputo (premio per l’imprenditoria), Giusy Agrosì (operatrice culturale), Fernando Piccinno (Ufficiale Superiore Stato Maggiore della Marina Militare), Antonio Barracato (poeta cefalunense); Lega Tumori – delegazioni LILT Gallipoli, Liceo Scientifico V° Ennio Gallipoli, Maria Fino (musicista-direttore artistico DE FINIBUS Terrae), Patrizia Chiriacò (artista), AnnaLucia Cudazzo (responsabile Biblioteca Tommaso Fiore Gnoni di Tuglie).

 

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Maltempo, la mareggiata piega il litorale neretino: subito al lavoro per la ricostruzione

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NARDO’ (Lecce) – Operai e tecnici della Services Facility Logistics (impresa che ha in affidamento il servizio di manutenzione degli immobili comunali, di strade e marciapiedi), personale della Protezione Civile e della Polizia Locale, al lavoro sin dalle prime luci dell’alba per mettere in sicurezza il lungomare e ripristinare le condizioni minime di sicurezza. La violenta mareggiata della scorsa notte, con una forza che non si vedeva sulla costa neretina dalla metà degli anni Settanta, ha devastato in più punti la linea di costa tra Quattro Colonne e Santa Caterina, sventrando la stessa sede stradale. La forza delle onde, che hanno superato la scogliera e lambito le abitazioni a ridosso della carreggiata, ha causato l’abbattimento di interi tratti del muretto di limitazione e del marciapiede di via Emanuele Filiberto e ha divelto una manciata di panchine in pietra, segnali stradali e cestini dei rifiuti.

Si è provveduto nell’immediatezza degli eventi a chiudere al traffico il lungomare nei tratti tra la spiaggia di Santa Maria e quella di Santa Caterina (alla confluenza della strada del Podestà) e nei pressi della stazione di rifornimento carburante di Santa Maria, successivamente si è proceduto con la rimozione delle pietre e della fanghiglia e in generale con le operazioni di messa in sicurezza. Il dirigente dell’area funzionale n. 3 Cosimo Tarantino ha emesso un’ordinanza che vieta stabilmente la circolazione, la sosta e la fermata sino alla mezzanotte di domenica su lungomare Lamarmora, via Trento, piazza Nardò, lungomare Emanuele Filiberto, piazza Santa Caterina, lungomare Verne e lungomare Cantù.

A seguire da vicino le operazioni e a fare una prima, generica, stima dei danni questa mattina anche il sindaco Pippi Mellone e il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Oronzo Capoti.

“È stata una mareggiata di una violenza mai vista – ha detto il primo cittadino – che ha spazzato via ogni cosa, per fortuna senza conseguenze per le persone. Il fatto che sia successo di notte credo abbia evitato guai ben peggiori. Adesso metteremo in sicurezza e poi cercheremo di avviare al più presto i lavori già previsti di riqualificazione del lungomare. Proprio stamattina l’ingegnere Chirilli e il suo staff hanno consegnato il progetto esecutivo da quasi 3 milioni di euro ed entro una ottantina di giorni contiamo di aprire il cantiere. Dalle macerie di questa burrasca il nostro lungomare rinascerà più bello che mai”.
Il progetto esecutivo che prevede la riqualificazione del lungomare tra Quattro Colonne e Santa Caterina e la realizzazione di un lungo percorso ciclabile è stato protocollato stamattina negli uffici del Comune. Un intervento che assume una natura provvidenziale, visto quanto accaduto.

Si tratta di un accurato lavoro progettuale che porta la firma del raggruppamento temporaneo di professionisti guidato dall’ingegnere Angelo Chirilli (e composto dagli ingegneri Francesco Chirilli, Daniele Anchora e Fabio Geusa e dal geologo Andrea Vitale) e che consentirà di pedalare o passeggiare comodamente e in sicurezza per circa 3 km, da piazza Shalom in località Quattro Colonne (dove si tiene il mercato) sino all’area parcheggi di via Cantù a Santa Caterina, sempre a pochi metri dal mare e immersi in un contesto interamente riqualificato e valorizzato. La “passerella” ciclabile è stata suddivisa in diversi tratti, tutti quasi interamente su corsia riservata a doppio senso di marcia, ricavata sul marciapiede (lato mare) e adiacente alla carreggiata stradale.

Il progetto è stato candidato all’avviso pubblico per il finanziamento di piste ciclabili “Sulla buona strada – Comuni in pista” (frutto di un accordo tra Anci, Federazione Ciclistica Italiana e Istituto per il Credito Sportivo) ed è stato ammesso a finanziamento per 2 milioni e 990 mila euro, che il Comune restituirà tramite un vantaggioso mutuo a tasso zero per i primi quindici anni e a tasso agevolato per i restanti dieci. I prossimi passi che attendono il progetto sono l’approvazione da parte della giunta, la messa a bando e l’assegnazione dei lavori previsti.

“Quanto accaduto – annuncia Oronzo Capoti – ci spinge ad accelerare sull’intervento di riqualificazione. Con il quale ridisegniamo l’assetto paesaggistico e il decoro del lungomare, salvaguardiamo la sicurezza di pedoni e ciclisti e anche degli automobilisti, ampliamo la rete dei percorsi pedonali e ciclabili. Le nostre marine ne guadagneranno dal punto di vista urbanistico, della vivibilità e della socialità. Un lungomare interamente percorribile in bicicletta, vista mare, è qualcosa che ogni neretino ha sempre sognato”.

 

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“Singolar Tenzone”, il Salento incontra il Giappone nella gara culinaria dei sapori salentini

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LECCE – Ritorna, dopo il successo dello scorso anno, l’evento “Singolar Tenzone”, con una novità “il Salento incontra il GIAPPONE”, una gara culinaria che vede come protagoniste alcune strutture alberghiere selezionate di Lecce e provincia, il cui focus è la cucina Salentina.

Ideato e organizzato da Acaya Golf Resort & Spa, la seconda edizione dell’evento si svolgerà giovedì 14 novembre alle ore 15, nella Masseria San Pietro che accoglierà 6 chef de partie pronti a sfidarsi in una competizione culinaria, preparando un piatto tipico della tradizione salentina integrandolo con elementi della cucina giapponese.

Le strutture alberghiere e gli chef de partie che parteciperanno alla gara:

Per Acaya Golf Resort & Spa, Stefano Loiola
Per Hilton Garden Inn Lecce, Riccardo Spedicato
Per Torre del Parco 1419 Dimora storica, Andrea Rucco
Per Hotel President, Ivan Spirto
Per Risorgimento Resort, Ioannis Pischedda
Per Patria Palace Hotel, Cristiano Stamerra

“Anche quest’anno l’entusiasmo è alle stelle – dice Giuseppe Campobasso, HR Manager di Acaya Golf Resort & Spa – tutti i partecipanti non vedono l’ora di mettersi in gioco e ai fornelli perché ci aspetta un viaggio sensoriale e culinario alla scoperta dei sapori salentini, rivisitati con quelli giapponesi.

Lo scorso anno è toccato all’India, mentre quest’anno è la cucina giapponese a deliziarci, una cucina sempre più presente sulle nostre tavole.

Ci tengo a sottolineare che il Singolar Tenzone non è solo una gara culinaria, è anche un modo per lo chef, di dimostrare la sua tecnica di cucina, di preparazione del piatto, capace di raccontarlo e far emozionare attraverso la sua passione.

Lo chef de partie è consapevole che riceverà un feedback sul sapore, sulla creatività, sull’attinenza al tema ma sa anche che riceverà dei voti soprattutto sulla sua capacità di espressione, di racconto e sulla sua capacità di emozionare.

Sono contento e orgoglioso dell’entusiasmo mostrato dalle strutture che partecipano al nostro evento, realtà di alto livello del panorama leccese. E sono sicuro che questo tipo di collaborazione e/o teamwork non è altro che foriero di tanti progetti futuri che possano aumentare la sinergia già creata e portare in alto la nostra cucina salentina e pugliese.
Grande supporto e sostegno – afferma Giuseppe Campobasso – è stato quello del nostro executive chef Gabriele Castiello che insieme alla nostra Viviana Carrone, quest’anno madrina dell’evento, contribuiranno attivamente alla realizzazione dell’evento”.
I piatti saranno giudicati da una giuria di executive chef, ognuno proveniente dalla struttura alberghiera coinvolta nella gara:

Gabrielle Castiello (Chef Acaya Golf Resort); Giorgio De Luca (Chef Hotel Garden Inn); Cosimo Simmini (Chef Hotel President); Gianluca Spagnolo (Chef Torre Del Parco); Ivan Bruno (Patria Palace Hotel); Alessandro Cisternino (Risorgimento Resort).

E da una giuria di due giornalisti enogastronomici e food blogger locali:
Francesca Sozzo, redattrice di Nuovo Quotidiano di Puglia e founder de “La Pignata” e Antonluca Iasi, food blogger e founder di Salento Food Porn (su Instagram conta più di 70mila followers);

La giuria sarà presieduta da una bravissima chef giapponese nativa di Tokyo, MAKIKO NARITA, attualmente chef del ristorante SushiMaki di Casarano.

Entrambe le giurie assegneranno i punteggi secondo vari parametri, l’aderenza al tema, la bontà del piatto, il rapporto qualità/prezzo, il valore estetico/artistico, abbinamento del vino ed eleggeranno il miglior connubio culinario delle due culture. Alla fine della gara sarà decretato il vincitore che si aggiudicherà il premio della seconda edizione del Singolar Tenzone.

La serata sarà allietata dalle note del sassofonista Gianmaria Bianco. Durante l’evento ci saranno due ospiti d’eccellenza, Yukari Tsuchida che realizzerà meravigliosi origami e Luca Toma, ragazzo salentino, insegnante di lingua giapponese e che intratterrà il pubblico con la splendida scrittura giapponese.

L’evento è patrocinato dal comune di Vernole.

“Per noi il “Piatto” è una sintesi di elementi che parla della passione culinaria a 360°” cit. Giuseppe Campobasso (Acaya Golf Resort & Spa).

 

 

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Gianmaria Greco: “Si proceda quanto prima a verificare lo stato di sicurezza degli alberi e del verde pubblico urbano”

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LECCE – “Con l’arrivo del brutto tempo, e l’allerta meteo di queste ore, si rinnova puntuale la preoccupazione per eventuali danni cagionati dal maltempo.

Siamo tutti consapevoli che il cattivo tempo restringe i margini per la sicurezza, tuttavia alcuni accorgimenti si possono prevedere, anzi sono indispensabili.

Tra questi ad esempio, un monitoraggio del verde pubblico urbano, con verifiche puntuali e costanti sugli alberi presenti in città. E’ risaputo che essenze arboree, soprattutto datate, possono cadere all’improvviso, costituendo pericolo per le auto in sosta, per le strade e soprattutto per le persone. Un monitoraggio costante è necessario al fine di prevenire disagi visivi, quali ad esempio occultamento della segnaletica stradale, e strutturali, come le sporgenze dei rami che creano criticità alle case, ma soprattutto danni alle persone, dovuti alle radici sovraesposte o dalla instabilità delle piante”. Lo dichiara il Consigliere comunale di “Prima Lecce/Andare Oltre”, Gianmaria Greco.

“Tempo fa – prosegue – nella commissione consiliare competente il sottoscritto ha chiesto di inserire nella programmazione della stessa lo stato del verde urbano, al fine di verificare anche lo stato degli alberi presenti in città, conoscere il calendario delle potature e lo stato di pericolosità dei diversi arbusti.

Nei singoli capitolati del verde dovrebbero essere inseriti anche rilievi con idonea strumentazione per prevenire la caduta degli alberi, ma in assenza di questi non si può prescindere da verifiche costanti e puntuali, al fine di prevenire danni e disagi che possono essere evitati, anche alla luce del peggioramento climatico che caratterizza il periodo invernale.

È necessario inoltre monitorare lo stato di manutenzione delle caditoie, al fine di evitare intasamenti e criticità in caso di forte pioggia.

Restiamo in attesa – conclude Greco – anche in virtù delle segnalazioni di alcuni cittadini preoccupati che giungono alla nostra attenzione, di conoscere la situazione attuale, auspicando la massima accortezza e celerità nel verificare lo stato dei luoghi delle diverse zone della città”.

 

 

The post Gianmaria Greco: “Si proceda quanto prima a verificare lo stato di sicurezza degli alberi e del verde pubblico urbano” appeared first on Corriere Salentino.

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