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Studente picchiato e bullizzato costretto a cambiare scuola: indagati quattro compagni di classe

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di Francesco Oliva

RACALE (Lecce) – Vittima di episodi di bullismo sin dal primo giorno di scuola. Per via di un carattere più debole, da subito, uno studente era diventato facile bersaglio di scherzi, bravate, tentativi di isolamento ma anche di una vile aggressione fisica. Con tanto di referto medico. Un caso di bullismo tra i banchi di scuola arriva da un Istituto superiore di Racale. La vittima (residente in un comune del basso Salento) si è trasferita. Frequenta un altro Istituto dove ha ritrovato il sorriso e la voglia di studiare smarriti nei mesi scorsi trascorsi nel più totale isolamento.

I suoi aguzzini, invece, come riportiamo in esclusiva, sono finiti in un fascicolo d’inchiesta aperto dal pubblico ministero della Procura dei Minori Imerio Tramis. Nei giorni scorsi sono stati raggiunti da una richiesta di rinvio a giudizio. Tra i bulli dello studente, dato ancor più inquietante, c’è anche una ragazzina 16enne di Alliste (responsabile di aver picchiato il compagno) oltre a un 16enne di Taviano; un 15enne di Taviano e un 15enne di Racale, difesi dall’avvocato Vito Lisi. A dicembre, davanti al gup Ada Colluto, dovranno rispondere delle loro continue e ripetute bravate formalizzate nelle accuse di lesioni (per la baby-bulla) e di stalking (per i gli altri imputati). All’udienza non sarà presente la persona offesa ancora provata dall’esperienza.

Perchè lo studente sarebbe stato bullizzato sin dal primo giorno di scuola. Sarebbe stato deriso, sbeffeggiato, isolato e picchiato. Tanto che, a distanza di poche settimane dall’inizio dell’anno scolastico, si sarebbe chiuso sempre di più in se stesso. E quel disagio non è sfuggito ai suoi genitori seguiti in questa vicenda giudiziaria dall’avvocato Vincenzo Venneri. Anche grazie alla testimonianza di una compagna di classe sono emersi gli episodi di bullismo che il ragazzo ha dovuto subire tra i banchi. I fatti risalgono ad ottobre. I tre compagni si sarebbero divertiti a lanciargli palline di carta; gli avrebbero infilato dietro la schiena una penna priva della punta sporcandogli di inchiostro la felpa ed il giubbino. E lo avrebbero isolato dal resto della classe escludendolo dal gruppo WhatsApp creato appositamente per far socializzare i ragazzi in quella che doveva rappresentare una nobile iniziativa per uno scambio di idee e opinioni.

Solo dopo qualche insistenza sarebbe stato inserito nella chat dove sarebbe comunque finito nel mirino dei suoi compagni. Deriso e sbeffeggiato con messaggi del tipo: “Ci ete quistu, lurdu”. E poi, sempre ad ottobre, il fatto più grave: l’aggressione per mano della sua compagna. Schiaffi, calci, pugni, il viso gonfio, stravolto, segnato da segni e graffi. Tanto da dover ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli per una contusione al ginocchio destro e uno stato d’ansia giudicati guaribili in 5 giorni.

In un simile clima di diffidenza e sopraffazione per il ragazzino non è stato facile continuare a studiare con serenità. Di fatto è stato costretto a cambiare a scuola dove ora ha riconquistato la voglia di studiare e di socializzare per mesi smarrita a causa di quattro compagni bulli identificati dopo un’indagine condotta dai carabinieri di Taviano grazie all’ascolto di diverse persone informate dei fatti. Gli accertamenti, è doveroso precisare, non hanno fatto emergere responsabilità in seno al corpo docente della scuola in cui si sono consumati gli episodi.

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Operazione “Offside”, Cassazione conferma l’accusa di mafia: in carcere Luciano Coluccia

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GALATINA (Lecce) – La Cassazione conferma le accuse mosse a suo carico e per Luciano Coluccia, 70enne di Noha, ritenuto dagli investigatori uno dei boss dell’omonimo clan Scu, si aprono le porte del carcere di Lecce.

Gli agenti della squadra mobile della questura di Lecce e del commissariato di Galatina nelle scorse ore hanno dato esecuzione alla sentenza emessa dai giudici della Suprema Corte nei confronti di uno dei “Bullo”, questo il soprannome della famiglia, tratto in arresto nel maggio 2018 nell’ambito dell’operazione “Offside”.

Associazione mafiosa, estorsione, frode in competizioni sportive, rapina aggravata: questi i reati per i quali è stato giudicato colpevole. La Cassazione ha confermato nuovamente l’accusa di mafia, in un primo momento rigettata con l’ordinanza del gip Giovanni Gallo, poi ripristinata dopo il ricorso della Procura, accolto dai giudici del Riesame, che disposero il carcere. La misura però venne congelata, in attesa della decisione degli ermellini, i quali optarono per una nuova udienza davanti al tribunale del Riesame.

Quest’ultima è stata celebrata lo scorso gennaio, ma senza l’avvocato della difesa per via di un errore nell’invio della pec in cui si comunicava la data dell’udienza. Anche per questo motivo, dopo la pronuncia del Riesame, la parola è nuovamente passata alla Corte Suprema, che ha definitivamente confermato l’accusa di mafia e la condanna per Luciano.

Secondo le indagini, Coluccia, con la complicità del figlio Danilo (condannato a 9 anni), avrebbe alterato i risultati delle partite di calcio disputate dalla squadra del Galatina nell’ambito del campionato d’Eccellenza dell’annata 2015-2016. Inoltre, secondo gli inquirenti, i due Coluccia avrebbero creato un vero e proprio welfare parallelo, proponendosi di riscuotere crediti altrui e recuperare refurtive con metodi criminali.

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Spagnolo apre il fuoco su Marti, nonostante la richiesta di pacificazione: «Non condivido il metodo»

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Ancora una volta Mario Spagnolo lancia un attacco frontale al senatore: il suo bersaglio preferito dopo le primarie in cui contestò uno scarso impegno su suo nome. «L’invito del Senatore Roberto Marti ad una pacificazione di facciata che vuole essere solo un inutile silenziatore al legittimo e libero dibattito non si può accogliere. Non è una questione di nomi. I nomi sono tutti e sempre rispettabili. Non è una questione di ruoli. Tutti sono importanti: da chi affigge un solo manifesto o monta un semplice gazebo della Lega nella più sperduta piazza italiana a chi rappresenta il partito nei consessi più rappresentativi. È il metodo che lascia esterrefatti. È il clima di restaurazione che si respira a non essere condivisibile. Quasi che per simpatie o antipatie personali sia consentito mortificare l’impegno di un gruppo di persone che in prima linea, a tutti i livelli ed in ogni occasione, ha difeso e promosso con onore i valori della Lega.

Non si conoscono più le strategie del partito che a livello locale non ha una linea politica trasparente essendo arrivato a sostenere giunte e presidenti del Partito Democratico. Non si discute più nelle sedi opportune. Quasi fossimo a scuola si è instaurato il metodo dell’orario di ricevimento. I corridoi di un paio di alberghi cittadini o i tavolini di qualche bar hanno sostituito le sedi del dibattito. Ciò può andare bene a chi riceve qualche promessa (tante promesse…) non a chi non ha nulla da chiedere per sé se non il rispetto dei valori a cui Matteo Salvini ci richiama quotidianamente dimostrando che si può rinunciare perfino al potere ministeriale se il prezzo da pagare è quello più alto: la perdita della dignità. Non si possono avvelenare i pozzi e poi chiederci di bere quell’acqua. Quindi massimo rispetto per i nuovi ingressi, le nuove nomine, le nuove cariche. Buon lavoro! Noi non condividiamo nulla e continueremo a militare nel nostro partito da semplici attivisti. Il tempo è galantuomo e prima o poi tutto sarà più chiaro!».

Certo, Spagnolo non poteva pensare di restare in carica dopo gli attacchi frontali, a mezzo conferenza stampa, del post- primarie leccesi. Marti non ha mai replicato: ha fatto replicare ai suoi uomini. Ieri il senatore leghista ha spiegato che chi cerca i giornali per fare polemica danneggia solo un partito che vuole essere aperto e inclusivo. Quando il potere toccò a Caroppo, Leonardo Calò fu fatto fuori, ora è stato ripescato da D’Eramo. «In ogni partito i vertici si alternano, cambiano: l’importante è avere obiettivi comuni, perché se l’obiettivo è polemizzare per affermare la propria fazione è meglio che vada via chi lo fa». Le parole di Marti sono forti durante la riunione. Ma nessuno ha più voglia di rispondere a Spagnolo. Qualcuno dell’area Marti sussurra che «dopo aver perso le primarie con risultati da serie C e dopo aver fatto un pessimo risultato alle comunali, dovrebbe tacere sui giornali e lavorare per costruire all’interno del partito».

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Xylella, Gaetano Messuti: “Emiliano non faccia come Ponzio Pilato, occorre atto di responsabilità“

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LECCE – “Dopo anni di inutili discussioni -dichiara il coordinatore dei movimenti civici di Forza Italia, Gaetano Messuti – siamo arrivati ad un vero stato di necessità. La Xylella, ha avanzato e continua ad avanzare indisturbata tra i dibattiti ideologici e gli inutili osservatori istituiti dalla Regione. Adesso arriva una proposta concreta, non risolutiva certo, ma potrebbe essere un punto dal quale ripartire: “ Il governo stanzi per la Xyella un miliardo di euro nella Legge di Stabilità”. Questa è la richiesta espressa da Anna Maria Bernini, membro della delegazione parlamentare di Forza Italia che ha fatto tappa anche nel Salento.

Leggo con sorpresa quanto dichiarato però dal Presidente Emiliano, il quale preso dalla sindrome di PONZIO Pilato tende a lavarsi le mani leggendo uno stato temporale come una forma di discolpa. “ Quando sono arrivato in Regione Puglia, la Xylella già c’era!” No Presidente, la storia della nostra regione non va letta in questo modo. Non è con un’autoassoluzione che gli imprenditori agricoli vedranno regredire la malattia ne troveranno soluzioni alle proprie crisi aziendali.

Occorre oggi prender coscienza, che è necessario operare delle nuove politiche agricole-territoriali che, con il supporto delle politiche governative e regionali, diano una speranza a chi ha investito nella principale fonte d’economia della nostra Regione e per fare questo occorre l’impegno e la collaborazione di tutti soprattutto da chi ha l’onore di rappresentare questa regione a livello istituzionale.”

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Adriana Poli Bortone torna alle origini, con la Fiamma Tricolore: l’addio ufficiale a Forza Italia

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LECCE – L’addio ufficiale lo ha dato ieri in un Consiglio comunale durato pochi minuti: Adriana Poli Bortone è fuori da Forza Italia e torna alla vecchia Fiamma Tricolore da cui era partita. “Alla ricerca di una destra perduta e ricercata per tanti anni ho deciso di chiudere il mio percorso politico esattamente come lo avevo iniziato: semplice consigliere comunale dell’Msi- Fiamma Tricolore”. La sua candidatura fu stroncata dai forzisti, sull’altare di un accordo più largo di coalizione in chiave regionale. Il centrodestra spaccato ha perso e Salvemini è riuscito nell’impresa storica di passare al primo turno. La senatrice non ha superato il 10 per cento: sono lontani i tempi dei plebisciti per il centrodestra in città. Ora Adriana Poli Bortone torna nella sua casa politica di sempre: “Un partito che oggi non ha né strumentalmente utilizzato né soppresso alcun simbolo. Un partito comunità di persone semplici, generose, genuine, idealiste. Un partito del quale non tanto i nostalgici, quanto i giovani, hanno bisogno perché l’Italia necessita di una destra valoriale, identitaria, sociale, comunitaria, europeista. Una destra che ha a cuore la questione nazionale e quindi la questione meridionale come questione nazionale. Una destra rivoluzionaria nel concepire il mondo del lavoro con la partecipazione dei lavoratori alla gestione e agli utili delle aziende, il mondo della scuola come formazione essenziale umana e professionale, il mondo dell’innovazione e della ricerca come necessario per garantire alla nazione prospettive di crescita. Giorgio Almirante e i suoi collaboratori dell’epoca avevano tracciato il solco, portando, Almirante e altri, il movimento sociale a inserirsi legittimamente nel governo della nazione.

Di questa destra chiara ed inequivocabile, utile e non vuotamente estremista, c’è bisogno in Italia per creare insieme ad altre forze politiche un’alternativa credibile alla sinistra, anch’essa oggi alla ricerca d’autore. Da queste motivazioni ideali e perché no, anche un po’ utopistiche, sono stata spinta a prendere la decisione delle ultime ore, con l’auspicio che Forza Italia in Puglia e nell’Italia tutta possa ritrovare anch’essa la giusta strada della politica ed una rappresentanza regionale e locale degna delle motivazioni ispiratrici del progetto del ’94. Berlusconi, al quale rimarrò sempre grata per avermi dato l’onore di ricoprire da missina il ruolo di ministro, può ancora farlo da protagonisti ritrovando consiglieri giusti ed alleanze leali. Con lui si può discutere e costruire purché glielo consentano.”

 

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Ricetta del giorno: focaccia con olive, noci e timo

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La focaccia che vi presentiamo oggi è un’ottima alternativa a quella classica, per cambiare un po’ e dare un tocco di gusto in più alla ricetta tradizionale. Come prepararla? Ecco tutti gli ingredienti necessari.

Ingredienti (per 4-5 persone)

300 g di farina
200 g di acqua
12 g di lievito di birra
1 cucchiaino di miele (ma va bene anche lo zucchero)
50 g di noci sgusciate (se siete a corto di frutta secca potete acquistarla anche online)
50 g di olio extravergine d’oliva
50 g di olive (di qualsiasi tipo, ma meglio le taggiasche per il loro sapore più deciso)
timo
sale

Preparazione

Prima di tutto sbriciolate il lievito in un piccolo contenitore, unendovi poi l’acqua tiepida e il cucchiaino di miele e mescolando bene per far sciogliere tutto. In seguito aggiungete il liquido ottenuto alla farina in un contenitore a parte e trasferendolo poi su un piano di lavoro; lavorate bene la pasta con le mani per qualche minuto fino a ottenere un impasto omogeneo, dunque privo di grumi. Fatto ciò, fate una palla con l’impasto e mettetelo di nuovo nel contenitore, ricoprendolo con uno strato di pellicola per alimenti e lasciandolo riposare per un paio d’ore. Tritate quindi le noci e le olive e, una volta terminata la lievitazione, aggiungetele all’impasto insieme al timo, lavorando sempre il tutto per distribuire il condimento in maniera omogenea.

A questo punto stendete bene l’impasto con le mani su una teglia oliata, facendo dei fossetti con le dita, e spennellate tutta la superficie della focaccia con una miscela di olio, acqua e sale. Copritela e lasciatela lievitare così per circa un’ora. Nel frattempo fate riscaldare il forno a 200 gradi e infornatela, lasciandola cuocere per mezz’ora.

I trucchi per una focaccia perfetta

Trattandosi di una ricetta piuttosto povera, per ottenere una focaccia perfetta (che non avrà nulla da invidiare a quella del vostro fornaio di fiducia) sarà innanzitutto necessario scegliere con cura gli ingredienti con i quali verrà preparata. Un’altra fase cruciale è quella della lievitazione: stemperate sempre il lievito in acqua tiepida e aggiungeteci un po’ di zucchero o di miele (ne basterà un cucchiaino) prima di unirlo alla farina. Infine, non aggiungete mai il sale in questa fase: aspettate che l’impasto sia pronto e spennellatelo solo alla fine sulla superficie della focaccia, dopo averlo sciolto in una tazzina con dell’acqua tiepida.

 

 

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Classifica THE 2020: Unisalento mantiene la sua posizione di livello

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Il prestigioso Times Higher Education (THE) ha reso noto il ranking mondiale relativo all’anno accademico 2019/20. In questa sedicesima edizione sono stati analizzati dati relativi a oltre 1800 istituti universitari ed enti di ricerca di ben 92 nazioni di tutti i continenti, raccolti più di 21000 questionari per quantificare la “reputazione accademica” e considerati i dati bibliometrici di quasi 13 milioni di pubblicazioni risalenti agli ultimi cinque anni.

L’Università del Salento si è collocata al 626° posto e conferma, quindi, la sua posizione medio-alta dalla classifica, nonostante quest’anno il numero complessivo di istituzioni censite sia cresciuto sensibilmente rispetto all’anno scorso (da 1258 a 1396), comportando un apparente scivolamento dalla parte bassa della fascia 501-600 alla parte alta 601-800. In particolare, a guidare il miglioramento più significativo per l’ateneo salentino, tra quelli registrati rispetto alla precedente edizione in termini di punteggio assoluto, è stata la ricerca (passando da 18,6 a 21,0, al 592° posto al mondo): ciò si è reso possibile grazie all’aumento del numero di pubblicazioni rapportato al personale docente, al significativo incremento delle entrate finanziarie legate a progetti e alla forte crescita della reputazione.

In merito alle citazioni, UniSalento si posiziona al 549° posto e ancora più in alto per quanto concerne la didattica, che rimane tra tutte le voci considerate dal THE quella con il miglior posizionamento (533°). Al di là di queste voci, che rappresentano il 90% del punteggio finale, di minor conto risultano le flessioni nei posizionamenti relativi (ma non nei punteggi assoluti che nel caso dell’internazionalizzazione addirittura crescono) riscontrate sulle altre due voci considerate (internazionalizzazione e entrate dell’industria), i cui pesi percentuali rappresentano, rispettivamente, il 7,5% e il 2,5%.

“Un buon posizionamento – commenta il Rettore dell’Università del Salento, Vincenzo Zara – considerato il più alto numero di Università censite quest’anno e la concorrenza delle numerose new entry asiatiche e americane. Da notare che non tutte le Università italiane si sono fatte censire, in classifica ne risultano solo 45 a fronte di circa 100, e che i punteggi assoluti di UniSalento nell’ambito della didattica e della ricerca risultano superiori a quelli di numerose altre Università italiane presenti in classifica.”

 

 

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“#tarantatour2019”, la Notte della Taranta a Matera, Napoli e Buenos Aires

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Dopo unedizione da record ricca di conferme e successi, entra nel vivo il #tarantatour2019 con appuntamenti prestigiosi. Il 14 settembre lOrchestra Popolare La Notte della Taranta sarà Matera  con i Modena City Ramblers per il grande concerto alla Cava del Sole, il 28 settembre in piazza del Plebiscito a Napoli con Enzo Avitabile  e dal 29 al 5 ottobre in Argentina.

Matera 13-14 settembre

Il tour della Taranta comincia dalla Capitale della Cultura Europea nellambito di Materadio – La Festa di Rai Radio 3. Per tre giorni i principali programmi di Rai Radio 3 si spostano a Matera per trasmettere in diretta gli interventi dei più importanti artisti e intellettuali italiani ed europei, con la partecipazione del pubblico dal vivo.  Il 13 settembre i danzatori  del  Corpo di Ballo della Taranta e i tamburellisti dellOrchestra Popolare dalle 18 alle 22:00 in piazza San Giovanni, piazza del Sedile e piazza San Francesco si alterneranno nelle ronde coinvolgendo il pubblico di Matera. Il 14 settembre dalle 10:30 alle 13:00 saranno in piazza Vittorio Veneto e in piazza del Sedile. L’atteso concerto dellOrchestra Popolare che ospiterà per il gran finale i Modena City Ramblers si terrà alla Cava del Sole alle 21:30 e sarà illuminato dalle bags light, le borse di luci costruite dai cittadini nei laboratori attivati da Matera2019 durante il Festival della Taranta a Sternatia e Soleto. Ad aprire la serata ci saranno 63 bambine e bambini di Piccola Ronda, il progetto inclusivo che trasmette i codici della danza scherma alle nuove generazioni.  A Matera, diretti dal maestro Daniele Durante, ci saranno i cantanti Consuelo Alfieri, Antonio Amato, Salvatore Galeanda e Stefania Morciano, i musicisti Giuseppe Astore (violino) Nico Berardi (fiati) Alessandro Chiga (tamburello) Roberto Chiga (tamburello) Leonardo Cordella (organetto) Calo De Pascali (tamburello) Roberto Gemma (fisarmonica) Mario Esposito (basso) Gianluca Longo (mandola) Antonio Marra (batteria) Attilio Turrisi (chitarra battente) e i danzatori Mihaela Coluccia, Serena Pellegrino, Lucia Scarabino e Stefano Campagna.

Napoli 28 settembre

La Notte della Taranta sbarca per la prima volta in piazza del Plebiscito a Napoli il 28 settembre per le Giornate dei Servizi Pubblici #EffePiù di CGIL Funzione Pubblica: un appuntamento fatto di confronti, musica e idee che metterà al centro il rapporto tra servizi pubblici e principi della Costituzione. L’Orchestra Popolare ospiterà Enzo Avitabile per replicare il successo del Concertone nella città partenopea. Un repertorio ricco di pizziche che incroceranno i suoni di Napoli in una bella festa popolare con accesso gratuito. Una commistione di linguaggi, di ritmi, di scale si incontreranno su un terreno comune, quello della tamburello e della tammorra. Una ricerca continua per lOrchestra Popolare di un linguaggio comune in grado di superare ogni barriera. Saranno le voci potenti e dal timbro arcaico di Antonio Amato ed Enza Pagliara a presentare i brani più amati della tradizione salentina. Diretta dal maestro Daniele Durante a Napoli lOrchestra Popolare sarà composta da:

Roberto Chiga (tamburello), Valerio Combass Bruno (basso), Roberto Gemma (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola), Antonio Marra (batteria), Alessandro Monteduro (percussioni), Attilio Turrisi (chitarra battente). Danzeranno la pizzica:  Laura Boccadamo, Stefano Campagna, Marco Martano e Serena Pellegrino.  

Buenos Aires 29 settembre-5 ottobre

Il tour internazionale de La Notte della Taranta che nel 2019 ha fatto tappa a Mosca e Tirana approderà a Buenos Aires dal 29 settembre al 5 ottobre per tre prestigiosi appuntamenti. L’Orchestra Popolare abbraccerà il pubblico argentino sul viale Avenida de Mayo, la strada più importante della città e palcoscenico di quasi tutte le manifestazioni della capitale. È infatti dedicata alla Puglia la festa promossa dallENIT Buenos Aires celebra Italia”  che il 29 settembre alle 16:30 vedrà la pizzica protagonista del grande concerto di strada. Il 30 settembre alle 22:00 lOrchestra si esibirà nel centro culturale La Tangente nel quartiere Palermo, oggi punto di riferimento  per lascolto della musica dal vivo. E il ritmo della pizzica salentina scandirà l’inaugurazione della Fiera Internazionale del Turismo dellAmerica Latina in programma il 5 ottobre alle 13:00 e la festa dellENIT nel Villaggio Italia alle 22:00. La delegazione dellOrchestra Popolare in Argentina sarà composta da Consuelo Alfieri (voce, tamburello e organetto), Giuseppe Astore  (violino), Alessandra Caiulo (voce), Leonardo Cordella  (organetto), Carlo De Pascali  (tamburello), Salvatore Galeanda  (voce e tamburello), Peppo Grassi (mandolino) e i ballerini Andrea Caracuta, Mihaela Coluccia, Fabrizio Nigro e Lucia Scarabino.  

 

“La Notte della Taranta, dopo 22 anni di sperimentazioni e collaborazioni è sul tavolo della programmazione culturale come una grande opera di raccordo tra gli eventi più importanti dedicati alla musica popolare. Una storia di successo del Salento e al contempo una storia di grande successo della Regione Puglia che ha sempre creduto nellevento e lo ha sostenuto proiettandolo nello scenario internazionale e ricevendone in cambio lopportunità di ricoprire un ruolo centrale nellambito dellEuropa Creativa”. Lo dice entusiasta Massimo Manera, Presidente Fondazione La Notte della Taranta.

“Lo scenario – prosegue – è quello di un territorio che muta, progredisce: incoronata per le sue potenzialità anche dagli osservatori economici, la Fondazione La Notte della Taranta, ha costruito un brand che propone unesperienza complessa fatta di cultura, turismo, paesaggio, enogastronomia. Una strategia vincente del sistema culturale pugliese frutto di un pensiero che sta sempre di più evolvendo verso una dimensione sistemica, che tiene insieme patrimonio culturale immateriale e materiale, imprenditorialità, innovazione, turismo, inclusione sociale e da un fortunato (ma non casuale) puzzle di questi elementi che genera sviluppo.

Gli attori sono molteplici. In prima linea le istituzioni: Regione Puglia, Comuni della Grecìa salentina, Provincia di Lecce e ancora Comuni aderenti allIstituto Diego Carpitella, Università del Salento, Camera di Commercio di Lecce. C’è poi la Taranta Community: chi aderisce a questa comunità di valori sente di poter orgogliosamente appartenere a qualcosa di importante, ad un luogo prezioso di emozioni, di sentimenti, di idee condivise. Rivivono nella Notte della Taranta, suggestioni mutualistiche di cui il Salento era ricco. Suggestioni lanciate dentro la contemporaneità che oggi rappresentano un intreccio proficuo di istanze collaborative e partecipate delle forme emergenti del produrre e vivere la musica e la danza ma anche il teatro, il cinema, le arti. La Notte della Taranta è oggi una factory culturale dove il motore del cambiamento è in costante attività. Non ci sediamo ad ammirare quello che si è fatto scivolando in un nostalgico quanto rischioso stallo ma guardiamo costantemente al futuro. Immaginare, progettare, innovare è la sfida quotidiana della Fondazione per sviluppare nuovi linguaggi e diventare il primo vero dipartimento dinnovazione della cultura popolare. 

Abbiamo dato un’identità netta al territorio Salento – continua Manera – attraverso 22 anni di  storia coerente e vocazione internazionale, tra patrimonio del passato e sguardo proiettato al futuro, tra connessioni di arte e sociale, osservazione e azione, organizzazione e sviluppo. Un motore creativo oggi patrimonio collettivo. Un  lavoro quotidiano di esplorazione che porta ad intercettare nuove forme, nuove dinamiche legate al tessuto emozionale delle ultime generazioni. Ecco perché il successo della ventiduesima edizione del Festival La Notte della Taranta, successo di storie prima che di numeri, rappresenta un traguardo collettivo importante. Il Festival con le sue 19 tappe ha superato gli argini del puro cartellone di concerti per incidere sul campo culturale: lettura globale del luogo ospitante attraverso visite guidate, visione attiva e interattiva di tutti i programmi proposti, conoscenza dei linguaggi musicali e delle Arti attraverso la libera fruizione degli spettacoli, costruzione di una rete della musica popolare in Italia con 19 regioni rappresentate, partecipazione di comunità agli approfondimenti sullarte, esplorazione di nuove forme di linguaggio popolare.

Il Concertone con la sua Orchestra Popolare, eclettico testimone culturale nel nostro Paese e nel mondo, rappresenta la capacità di mettere in discussione il percorso compiuto dalla musica popolare negli ultimi anni. Il palco di Melpignano non è solo lo scenario spettacolare della produzione artistica della Fondazione ma rappresenta da sempre il faro di ispirazione e di incontri  per gli artisti e i gruppi di riproposta che continuano a crescere anche grazie alla forza motrice del marchio Notte della Taranta. Una factory creativa dove per dodici mesi l’anno si produce ricerca. Il tour internazionale continua a esportare non solo il ricco patrimonio culturale salentino ma a costruire reti di sviluppo che aprono opportunità concrete per tanti artisti. A settembre saremo in Argentina, a novembre a Cuba dopo Russia e Albania. Il progetto Taranta Solidale  nel 2019 consentirà di rigenerare 4 oasi del Mezzogiorno dItalia grazie alla condivisione di valori con Legambiente e Intesa Sanpaolo. Il progetto di formazione Piccola Ronda  ha consentito ai bambini ospiti di due case famiglia per minori di vivere unesperienza di inclusione  ma soprattutto di condivisione con i coetanei attraverso la musica e la danza. Il progetto MaTà ci ha consentito di costruire un ponte culturale con Matera attivando laboratori dal basso.

Il progetto Taranta Future in collaborazione con Camera di Commercio di Lecce che stimola lavvio di di attività imprenditoriali, volte  a generare nuove tecnologie e strumenti software per la fruizione e la valorizzazione del patrimonio immateriale del territorio salentino. Investire nel territorio genera valore ed è, tra le risorse, la più preziosa che la nostra economia possiede. Una manifestazione nata dal volontariato straordinario di tanti giovani dei comuni della Grecìa salentina che hanno creato dal nulla un evento sulle tradizioni popolari e che oggi, e veniamo ai numeri, raccoglie 350 mila presenze durante 19 tappe del Festival, 30 mila presenze nella giornata di prove del Concertone, 200 mila presenze nella notte del 24 agosto a Melpignano (dato complessivo registrato tra le 17:00 del 24 agosto alle 04:00 del 25 agosto) con un audience totale di oltre 15 milioni di telespettatori (Fonte Auditel) tra diretta televisiva su RAI 2 (6,5 % share) e ben 15 servizi televisivi trasmessi durante i principali notiziari del TG1, TG2, RAINEWS24, TG3 Regione Puglia, TG5, Studio Aperto, Studio Aperto Magazine, Sky Tg24. Audience che si raddoppia considerando i lettori delle principali testate giornalistiche locali e nazionali  che hanno puntualmente seguito levento dedicando ampio spazio.

Non si contano le interazioni social sullevento con la straordinaria partecipazione degli artisti italiani e  internazionali e della Taranta Community. L’hashtag #taranta22 ha occupato il secondo posto tra i trending topics di twitter per tutta la serata. 3 milioni di visualizzazione per i video caricati sulla pagina facebook ufficiale della Fondazione dal 4 luglio al 25 agosto, 1,5 milioni solo per la diretta del Concertone, 5 milioni complessivi gli utenti raggiunti. Non a caso, dai dati forniti da Federalberghi Puglia,  nel periodo della manifestazione si è registrato un aumento di prenotazioni nelle strutture ricettive salentine, parzialmente in controtendenza rispetto alla lieve flessione di richiesta turistica registrata questanno  nel periodo estivo. Ma il dato più incoraggiante è quanto riporta lo studio del CISET (Centro internazionale di studi sulleconomia turistica) secondo il quale ogni euro investito dalla Fondazione della Notte della Taranta nellevento produce quattordici euro di spesa dei visitatori per quasi un terzo di valore aggiunto. Un successo di squadra ecco perché mi piace ringraziare ogni singolo componente di questa factory creativa, sicura, innovativa e multimediale.

Un grazie speciale allOrchestra Popolare La Notte della Taranta e al  Corpo di Ballo della Taranta, ai Direttori artistici della Fondazione Luigi Chiriatti e Daniele Durante. Grazie al maestro Concertatore Fabio Mastrangelo, al coreografo Davide Bombana, allOrchestra Oles e alle 5 studentesse del Conservatorio Tito Schipa di Lecce che hanno preso parte al Concertone. Grazie alla squadra operativa tutta rosa della Fondazione: Stefania Sicuro, Maria Grazia Portaluri e Gabriella Della Monaca. Grazie ai componenti del  CdA della Fondazione Ivan Stomeo e Graziano Avantaggiato,  al Comitato scientifico composto dal rettore dell’Università del Salento Fabio Pollice e da Mimmo Fazio, Maurizio Agamennone, Federico Capone e Aldo Bellomo  e ai revisori dei conti Antonio Bray, Giuseppina Tundo e Angelo Mongiò. Grazie ai consulenti della Fondazione: Antonio Scrimitore, Sandro Dimitri, Lino Tommasi.

Per il supporto un grazie speciale al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, all’Assessore allindustria turistico culturale Loredana Capone, al Direttore del Dipartimento Cultura Aldo Patruno e al Dirigente Mauro Bruno. Grazie a tutti i sindaci della Grecìa salentina e al Presidente dellUnione Roberto Casaluci, al Presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, al Sindaco di Melpignano Ivan Stomeo e ai dipendenti comunali Annalisa Malerba, Francesca Fiore, Enrico Avantaggiato, Gaetano Congedo e Luigi Tondo, Giorgio Palma, Lorenzo Merolla e Giovanni Siciliano.  Grazie ancora una volta a chi ha reso sicuro levento, al Prefetto di Lecce Maria Teresa Cucinotta e a tutti gli uffici della Prefettura, al Questore di Lecce Andrea Valentino e ai suoi collaboratori, al Comandante provinciale dei Carabinieri Col. Gianpaolo Zanchi, al Comandante provinciale della Guardia di Finanza Col. Luigi Carbone, al Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Giuseppe Bennardo, al Comandante della Polizia Provinciale Antonio Arnò, a tutti i vigili urbani dei diversi comuni impegnati nellordine pubblico durante tutta la durata del Festival,  al Direttore generale della Asl di Lecce Rodolfo Rollo, al Primario del 118 Maurizio Scardia, a tutta la Croce Rossa Provinciale, alla Protezione civile regionale e al suo dirigente Mario Lerario. Grazie per i trasporti efficienti a Trenitalia e Ferrovie Sud Est e allimpresa BusForFun. Grazie ad Anas per il supporto alla viabilità.

Grazie per lacqua pubblica fornita al Concertone e per il progetto plastic free allAcquedotto Pugliese e al suo presidente Simeone Di Cagno Abbrescia. Grazie per il progetto Food a chilometro zero Prodotti di Puglia al Direttore del Dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone e al Presidente di Confindustria Agroalimentare Maurizio Zecca. Grazie per lefficace e tempestiva raccolta dei rifiuti ad Ecotecnica e al suo manager Luigi Zilli. Grazie a RAI 2 e al suo direttore Carlo Freccero che ha creduto nel progetto e ha consentito di trasmettere in diretta per la prima volta sulla tv generalista il Concertone di Melpignano. Grazie allautore Felice Cappa, al produttore esecutivo Michele Ercelli, al regista Duccio Forzano, al direttore della fotografia Marco Lucarelli e grazie ai conduttori Gino Castaldo, Stefano De Martino e Belen Rodriguez.

Grazie alla Camera di Commercio che investe nel futuro multimediale della Notte della Taranta con il progetto Taranta Future e al suo Presidente Alfredo Prete.

Grazie al settore produzione con Pasquale Giannaccari, Marcello Mannini, Paolo Palasciano, Cristiano Grassini, Guglielmo Di Mitri e per il Festival a CoolClub. Grazie ai partner di condivisione valori: Intesa Sanpaolo e Legambiente. Grazie agli sponsor: DMJ Gruppo De Mariani, Acqua Orsini, Costa Crociere, Yezael Angelo Cruciani, Futuro Remoto, Canon, Mariano Light, Louder Italia, Officine Carra, Cazzetta Olio, Colazzo srl.

Grazie ai collaboratori dellufficio comunicazione: Cecilia Leo, Barbara Facchini, Paola Trotta, Gloria Romano, Giulia Migliaccio, Fabio Leone, Giuseppe Ferarro, Roberta Pellegrino, Adriana Miele, Francesco Rojch, Bruno Sergio, Paolo Caputo, Fabio Serino, Simone Rosato, Daniele Fusco.

Grazie ai collaboratori della Fondazione: Mario Stefanelli, Giuseppe Gaetani, Giuseppe Tarantino, Lucia Filieri, Giuseppe Aprile, Vincenzo Marra, Fabio Chiriatti, Serena Sciolti, Sofia Rollo, Giuseppe Villani, Alessandro Farì, Enea Garrapa, Alessandra Comi, Andrea Comi, Antonio Palma, Annalisa Marti, Marco Vergine, Stefano Esposito, Giorgio Portaluri, Diletta Delos Roberta Rollo, Nadia Caldarazzo, Annamaria Rizzo, Eliana De Santis, Angela Di Fede, Antonio Piteo.

Grazie per la collaborazione nel settore danza allAssociazione Nazionale Maestri di ballo, al suo presidente Pierluigi Petracca, al suo segretario Gianni Nicoli e al suo collaboratore Valentino Ventruto.

Grazie per il supporto tecnico a: SUD Service di Giacomo Quarta, Centro Anziani Zollino,  Mansueto Botrugno, Lazzari, ditta Marco Garrapa, Ingegnart, LIntegrazione, Daniele Palma, Rooster, Costantini, Sebach, R2, Connect-ICS, Euroscena, FkyNet, Roberto Garrapa, MgM,  Siglob”.  

 

 

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Feto morto: condannato in primo grado assolto in appello ginecologo ospedale Copertino

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COPERTINO (Lecce) – Nel 2009 il dottore Oreste Balzani, ginecologo presso l’ospedale San Giuseppe di Copertino, venne rinviato a giudizio perchè “cagionava per colpa, e cioè per negligenza ed imperizia l’interruzione della gravidanza. In particolare il Dott. Balzani Oreste, nonostante l’esito dei tracciati cardiotocografici compiuti il 22 luglio 2008, tracciati interpretabili come di tipo silente e chiaramente indicativi di una sofferenza fetale ingravescente attestante uno stato ipossemico del feto ometteva di predisporre il ricovero immediato della paziente per sottoporla a continuo monitoraggio e praticare una flussimentria fetale volta alla valutazione dello stato di salute intrauterino del feto, consentendone il ritorno presso l’abitazione, cagionava la morte endouterina del feto sopraggiunta per malattia ipossica di membrana di grado moderato – grave e su base vasculitica di vero simile natura diabetogena gravidica”.

Nel processo di primo grado venne riconosciuta la responsabilità penale del dottore Balzani, difeso dagli avvocati Arturo Balzani e Francesco Calabro, e condannato a 6 mesi di reclusione (pena sospesa) al risarcimento del danno in favore delle costituite parti civili rispettivamente difesi la prima dall’avvocato Antonio Savoia e Roberta Capodieci il secondo, con provvisionale di 50mila euro. Contro la condanna di primo grado la difesa del dottore ha proposto appello sostenendo l’assenza di colpa nel comportamento adottato dal camice bianco.

La Corte di Appello di Lecce ha così disposto una perizia collegiale a seguito della quale è stato accertato che non vi era alcun profilo di responsabilità professionale colposa, in quanto il dottore si è adeguato alle linee guida. Inoltre, si è dimostrato che per ciò che attiene la morte fetale, i dati a disposizione suggeriscono una morte improvvisa fetale, non prevedibile e non prevenibile con un’estrazione del feto prima del termine mediante taglio cesareo. Il medico è stato così assolto con formula piena. Novanta giorni per il deposito delle motivazioni.

F.Oli. 

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Memorial in ricordo di Andrea

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NARDO’ ( Lecce ) – A Tre anni dalla scomparsa del caro Amico ANDREA presso Vacanze Serene, MERCOLEDI 18 Settembre
verrà ricordato con un memorial ,dove chiunque anche solo con la propria presenza potrà ricordarlo .

Il Memorial verrà diviso in due parti : prima con una partita di calcetto tra gli amici di sempre e successivamente con un dj set proprio come piaceva a lui nelle tante serate dove ha fatto ballare ed emozionare con la sua musica.

N.B. INGRESSO GRATUITO \ Gradita offerta con l’intero ricavato che sarà devoluto in beneficenza al progetto
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Lavori abusivi all’interno di un impianto sportivo, scattano sequestro e denuncia

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SCORRANO (Lecce) – Opere abusive in un impianto sportivo di Scorrano e, al termine delle verifiche dei carabinieri, scattano sequestro e denuncia. Nei guai è finita la scorranese G.R.A., deferita in stato di libertà con l’accusa di esecuzione di opere edili abusive.

Nello specifico, nel corso di un controllo eseguito all’interno del campetto sportivo in questione, i militari hanno appurato che era stato realizzato un campetto di calcio sintetica, esteso su circa 160 metri quadri, corredato di panchine, impianto di illuminazione, recinzione metallica e rete di copertura. Abusivi erano però anche lo spogliatoio della squadra ospite, diviso in due ambienti di complessivi 57 metri quadri, anch’esso munito di arredi, locali docce e servizi igienici. Realizzato senza alcuna autorizzazione, inoltre, il locale bar (munito di bancone, con copertura in legno a tetto spiovente delle dimensioni di mq.93) nonché due magazzini, un deposito in muratura e due gradinate con base in muratura e sedute in cemento.

Gli accertamenti dei carabinieri sono tutt’ora in corso per verificare la regolarità degli altri impianti presenti nel circolo sportivo. Le opere realizzate abusivamente, il cui valore è stato stimato in mezzo milione di euro, sono state sottoposte a sequestro.

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Integrazione scolastica: la vertenza approda a Lecce. Al tavolo SEPAC, Regione, ASL e sindacati

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LECCE – La vertenza degli operatori del Servizio di integrazione scolastica approda a Lecce e incassa una soluzione di massima: via libera al passaggio di categoria dalla qualifica A alla B grazie ad un finanziamento regionale ad hoc. E’ l’esito della riunione del Tavolo SEPAC, organismo regionale che segue le crisi occupazionali, svoltasi stamane in via Miglietta. Al tavolo sono intervenuti gli assessori regionali al Welfare Salvatore Ruggeri e al Lavoro e Formazione Sebastiano Leo, il Direttore Generale ASL Lecce Rodolfo Rollo, il Direttore Amministrativo Antonio Pastore, l’avvocatessa Maria Cristina Rizzo in rappresentanza di Leo Caroli, presidente del Tavolo Sepac, i sindacati di categoria e una rappresentanza del Comitato Consultivo Misto.

La proposta avanzata dalla Asl, d’intesa con la Regione Puglia, consiste nella possibilità di estendere il passaggio dalla qualifica A alla B ai lavoratori interessati, utilizzando un congruo fondo messo a disposizione dalla stessa Regione Puglia. Naturalmente, ha ricordato Rollo, la vicenda dell’inquadramento contrattuale dell’intera categoria degli assistenti ad personam previsti dalla legge regionale 16/87, per un totale di circa 240 operatori, andrebbe così ad esaurirsi.

L’assessore Ruggeri ha confermato la disponibilità della Regione ad assicurare le risorse necessarie, mentre l’assessore Leo ha ribadito l’impegno prioritario a garantire l’assistenza agli studenti con disabilità: “un principio fondamentale”. “E’ cruciale – ha chiarito Rollo – essere d’accordo sulla linea comune dei principi, dal nuovo inquadramento contrattuale alla capienza massima del fondo, ma soprattutto sulla necessità di rispondere sin dal primo giorno di scuola al bisogno di assistenza degli studenti con disabilità. Voglio ringraziare la Regione – ha rimarcato il DG – per l’importante lavoro di mediazione e la disponibilità a trovare i finanziamenti necessari per chiudere positivamente la vertenza, eliminando così un problema annoso. Resta l’impegno della ASL a mantenere il trattamento dei pazienti complessi con l’impiego di figure professionali specifiche, nonché a sensibilizzare gli Ambiti di Zona, attraverso un tavolo dedicato, a riappropriarsi delle figure professionali necessarie a gestire correttamente il Servizio di integrazione scolastica”. Raggiunta l’intesa sui principi di massima, ora si passerà alla definizione dei dettagli tra ASL e sindacati in un incontro già fissato per lunedì 16 settembre in Direzione Generale.

 

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Principio d’incendio in Ecotekne, paura nell’edificio R2. Evacuato piano terra, nessun ferito

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LECCE – Parte una scintilla e si sviluppa un principio di incendio. Fumi densi, odore acre invadono il piano terra dell’edificio e scatta l’evacuazione.

La situazione di emergenza e pericolo, che poteva avere risvolti drammatici ma che fortunatamente si è conclusa senza gravi conseguenze, è avvenuta questa mattina all’interno dell’edificio R2 del complesso universitario Ecotekne di Monteroni di Lecce, che ospita il dipartimento di scienze giuridiche dell’UniSalento.

Nelle prime ore della mattinata è stato lanciato un sos ai vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, che sono intervenuti sul posto per domare le fiamme e mettere in sicurezza i locali. Questi sono stati subito fatti sgomberare anche per consentire le operazioni di spegnimento, ma anche il successivo sopralluogo effettuato dai caschi rossi insieme ai funzionari della Asl di Lecce e dell’Arpa, prontamente allertati.

Da quanto si apprende tutto sarebbe riconducibile al malfunzionamento di un’apparecchiatura in uso al gestore del bar, da cui è partita la fiammata causa del principio di incendio. Tutto il piano terra dell’edificio, dove si trovano le aule, è stato invaso dal fumo e per questo si è reso necessario procedere all’evacuazione di studenti e personale in quel momento presenti.

Il direttore generale di Ecotekne, Donato De Benedetto, con una nota ufficiale,  rassicura sullo status dell’edificio escludendo pericoli per cose e persone.

“Il personale della Ripartizione Tecnica e Tecnologica ha fornito supporto e la massima collaborazione alla squadra dei Vigili del Fuoco e al personale dell’Arpa e della Asl intervenuti, operando ogni azione utile all’evitare del propagarsi dell’incendio – dice De Benedetto – Le cause dell’evento sono state accertate dagli stessi funzionari competenti e su indicazione del Comando dei Vigili del Fuoco l’edificio R2 rimane chiuso per le necessarie operazioni di sanificazione”.

Al momento le aule ed i locali restano chiusi, dunque, ma dalla direzione generale assicurano al personale, agli studenti e alle famiglie: “ci muoveremo con il massimo impegno perché si ritorni al più presto al regolare svolgimento delle attività accademiche, e comunque entro lunedì prossimo”.

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Vandali in azione: nel mirino il centro diurno per diversamente abili. La condanna di Delli Noci e Miglietta

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LECCE – Stanze a soqquadro, mobili e materiali ludico-didattici sparsi ovunque, un distributore automatico completamente sfasciato e svuotato del suo contenuto. Questo lo scenario che stamane si sono ritrovati davanti agli occhi gli operatori del centro sociale diurno per diversamente abili di via Vecchia Carmiano, struttura comunale gestita da due cooperative di Lecce e Binetto.

Dopo la chiusura delle attività, intorno alle 18, i locali del centro, che può ospitare fino a 50 ragazzi con disabilità, sono stati presi d’assalto da alcuni vandali che hanno dato sfogo alla loro inciviltà.

“Uno spazio di accoglienza e cura”, l’ha definito l’assessore alle politiche sociali del Comune di Lecce, Silvia Miglietta, per via della fondamentale importanza che la struttura ha nella vita delle famiglie dei ragazzi che giornalmente la frequentano, trascorrendo ore di socialità e svago.

“Spero che chi ha commesso questi atti insensati e lontani da ogni forma di civiltà sia presto intercettato dalle forze dell’Ordine – ha detto ancora l’assessore – Noi, da parte nostra, ci impegneremo a ripristinare al più presto uno spazio di fondamentale importanza per la comunità, potenziando i controlli per quanto di nostra competenza. Ciascuno di noi si faccia guardiano e custode di beni che, come questo, sono beni a disposizione della comunità, in particolare della sua parte più vulnerabile e che, anche per questo, non possono essere lo sfogo di vandali e incivili”.

Sulla vicenda si è espresso anche il vicesindaco di Lecce, Alessandro Delli Noci, che ha condannato l’episodio sottolineando “l’accanimento insensato su luoghi che accolgono e supportano le persone più vulnerabili e le loro famiglie”.

Un luogo prezioso, che chi ha bisogno ben presto riesce a sentire come “casa”, aggredito e ferito dalle mani di sconosciuti senza scrupoli, animati dalla sola voglia di sfregiare un tesoro senza alcuna apparente ragione. I vandali hanno sfondato una porta finestra al piano terra per riuscire ad intrufolarsi. Poi, una volta dentro, hanno scorrazzato per le stanze dove si svolgono i laboratori e per i corridoi, mettendo tutto a soqquadro, rompendo e distruggendo qua e là.

“L’episodio vandalico avvenuto la notte scorsa presso il centro diurno di via Carmiano ci racconta che c’è molto da fare per sviluppare senso civico e responsabilità – sottolinea Delli Noci – Perché quegli spazi sono di tutti noi, sono dei beni preziosi a supporto della nostra comunità. Ora rimbocchiamoci le maniche perché tutelare i beni comuni, vigilare sugli spazi pubblici, prendersi cura della città è compito e dovere di noi amministratori che però, per fare un buon lavoro, abbiamo bisogno che questo compito e questo dovere siano condivisi e diventino responsabilità di tutti noi cittadini”.

Della vicenda sono state informate le forze dell’ordine, che hanno avviato le indagini per risalire agli autori del gesto. Nel frattempo gli operatori si sono dati da fare a rimettere in sesto al meglio gli ambienti violati dai malfattori, in modo da accogliere nuovamente i “loro” ragazzi, che non meritano di veder sottratta alla loro quotidianità neanche una giornata di sorrisi, giochi e creatività in virtù di gesti di cattiveria gratuita ed inciviltà.

 

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Nel cellulare (proibito) spuntano foto di una festa con amici e parenti: 20enne torna in carcere

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SURBO (Lecce) – Durante la detenzione domiciliare, avrebbe intrattenuto rapporti e comunicazioni con persone estranee al proprio nucleo familiare, testimoniati anche dai filmati ritrovati nel suo cellulare (proibito) relativi ad una festicciola con amici e parenti. E per lui si sono così riaperte le porte del carcere di Lecce.

Nei guai è finito Teodoro Vitale, 20enne, residente a Surbo, arrestato dai carabinieri della stazione del suo paese in esecuzione dell’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere, emessa nei suoi confronti dal gip Carlo Cazzella del Tribunale di Lecce.

Già arrestato nell’aprile scorso nel corso di una vasta operazione di polizia, il giovane – pur trovando in regime di domiciliari – come accertato nel corso delle indagini dai carabinieri di Surbo, avrebbe intrattenuto una fitta rete di comunicazioni personali e telefoniche. A confermarle, il rinvenimento di un cellulare (che il giovane non poteva possedere, tra l’altro protetto da password facciale e numerica), all’interno del quale erano stati immortalati e filmati i momenti salienti di una festa in famiglia, organizzata lo scorso 21 agosto. Questa ed altre violazioni hanno portato all’aggravamento della misura cautelare nei suoi confronti.

Analoga sorte era toccata anche al padre Domenico, il 19 agosto scorso, che si era visto aggravare la misura cautelare degli arresti domiciliari con quella del carcere, proprio per aver violato le prescrizioni imposte dal giudice, con particolare riferimento al divieto di comunicazioni con persone non conviventi.

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Follia in casa: picchia la madre afferrandola per la gola, nei guai una ragazza

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F.Oli.

RACALE (Lecce) – Picchia di continuo la madre minacciandola di morte per estorcere alla donna somme di denaro. Un classico delle tante storie di violenza che si consumano tra le mura domestiche alimentate dal silenzio, dalla paura e molto spesso dalle crisi di astinenza di figli in preda ai demoni della tossicodipendenza. In questo caso, però, c’è una singolarità. Perché a picchiare la madre, ad afferrarla per la gola e a provocarle diverse lesioni è stata la figlia: G.R., 28 anni, di Racale. Nei giorni scorsi il sostituto procuratore Luigi Mastroniani ha fatto notificare un avviso di chiusa inchiesta alla ragazza in cui sono formalizzate le accuse di maltrattamenti in famiglia, estorsione e lesioni personali, reati tutti aggravati.

La ragazza, stando a quanto ricostruito dai carabinieri di Racale, avrebbe maltrattato a più riprese la madre pur di racimolare soldi da destinare all’acquisto di droga. E, quando la donna non le corrispondeva quanto pretendeva, in casa si scatenava l’inferno: botte e minacce di morte. Come accaduto il 19 maggio scorso quando G.R. avrebbe minacciato la madre di ammazzarla dopo aver acquistato una pistola davanti all’ennesimo rifiuto della donna che si era opposta di consegnare i soldi alla figlia.

Quel rifiuto avrebbe scatenato l’improvvisa e violenta reazione della figlia. Pugni in testa, mani attorno alla gola della madre per poi sfogare rabbia frustrazione sulla televisione della camera da letto. Neppure l’arrivo della sorella consentì di porre un freno alla furia della ragazza che proseguì nella sua scorribanda danneggiando il vetro di uno degli infissi mandato in farntumi a suon di pugni. Una sequenza di violenza e follia sfociata nell’intervento delle forze dell’ordine e nell’abbandono forzato del proprio domicilio della donna ormai esaperata per una convivenza divenuta insostenibile. Anche perchè la malcapitata rimase anche ferita riportando un trauma cranico giudicato guaribile in un paio di giorni.

G.R., difesa dall’avvocato Daniel Viva, ha ora venti giorni a propria disposizione per chiedere di essere interrogata o per produrre memorie difensive e replicare così alle accuse contestate dalla Procura.

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Scolari minacciati e presi a schiaffi e pugni: indagata maestra di una scuola dell’infanzia

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F.Oli.

NARDO’ (Lecce) – Schiaffi, pugni, sculacciate nonché offese di ogni genere nei confronti degli alunni di un’intera di una scuola dell’infanzia di Nardò. Senza distinzioni di genere. Maschietti o femminucce. Per complessivi 27 bambini. Il pubblico ministero Donatella Palumbo ha chiuso il fascicolo d’indagine a carico di I.F., 61enne di Nardò, sospesa a metà giugno dall’insegnamento ai minori e sottoposta al divieto di esercitare la professione di insegnante all’interno di istituti pubblici e privati per la durata di sei mesi.

Cimici e microspie piazzate dai carabinieri di Nardò (al comando del luogotenente Vito De Giorgi) coordinati dal pm Donatella Palumbo (magistrato in forza al pool contro i reati sulla persona) hanno fatto emergere un quadro estremamente desolante all’interno della classe. Tanto che i bambini respiravano un clima di terrore quotidiano. Scappavano quando la maestra si avvicinavano a loro. Avevano paura. Erano colti da crisi di pianto e non volevano più andare a scuola. Un refrain già contenuto in altre simili indagini.

In questo caso, però, ci sono le azioni e le minacce. E i segni sul corpo. Come i lividi sul corpo di un bambino. Così come accertò la madre di un giovanissimo allievo mettendo in moto le indagini. “La maestra grida ed è cattiva” confidò il piccolo. Che non voleva più andare a scuola. Che piangeva. E aveva il sonno disturbato. Non era l’unico. Anche la madre di un altro bambino, sentita a sommarie informazioni subito dopo, confermò le difficoltà del figlio a frequentare la scuola.

Nessuna turbamento psichico dettato dall’età; nessun squilibrio mentale nella psiche dei ragazzini. Le difficoltà nello studio e nel relazionarsi si dovevano addebitate a quella maestra cattiva. Che trattava male tutti gli alunni della classe. Dal 27 febbraio fino all’11 aprile i militari hanno acquisito una mole di episodi che ha poi convinto il giudice a sospendere la maestra.

Intimidazioni raccolte intercettazioni ambientali (audio e video) e contenute nell’ordinanza di 70 pagine a firma del gip Edoardo D’Ambrosio: “Guai a te se ti muovi, ti taglio le gambe con la forbice…alzati guai a te se ti muovi…falla venire qua che gli taglio…”. Bersaglio: una bimba punita a schiaffi per essersi allontanata dal banco. Quel giorno stesso (il 27 febbraio scorso) un’altra piccola allieva viene bersagliata. Non vuole mangiare e la maestra ha il suo metodo per convincerla ad aprire la bocca: “Non c’è nient’altro per oggi di secondo…mo ti ria nu…”. Altri episodi in serie, uno più significativo dell’altro. Nella galleria degli orrori rimane impresso quanto accaduto il 12 marzo.

La maestra, immortalata nel video, sculaccia una bambina e poi la minaccia: “Ti taglio le gambe…ti spezzo le ossa”. E poi altre intimidazioni. Del tipo: “Se ti alzi di nuovo ti tiro un pugno e ti faccio finire in ospedale”; “Mo ti spezzo li anche a doi (ora ti spezzo le gambe in due ndr); “Sbrigati, si no mo ti spezzi li osse”; “Non voglio sentire né parlare né respirare”; “Tu sei stupida…tu sei scema…se ti permetti ti uccido”.

Nel corso dell’interrogatorio di garanzia la maestra ha ammesso di aver adottato metodi d’insegnamento fin troppo severi ma inseriti in un contesto di totale difficoltà: 30 alunni da gestire da sola in un’età in cui la vivacità è un tratto peculiare di tanti bambini. Sempre davanti al gip ha contestato il contenuto di alcune conversazioni intrattenute con gli alunni. Nelle scorse settimane, subito dopo ferragosto, l’avvocato difensore Giuseppe Bonsegna ha depositato alcune memorie difensive in cui erano confluite anche e non solo le dichiarazioni di alcune colleghe della maestra. Con la notifica dell’avviso di conclusione la maestra ha ora 20 giorni per chiedere di essere interrogata o per produrre altra documentazione. I genitori delle persone offese sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Anna Inguscio, Cosimo Perrone, Antonio Greco, Paolo Nuzzo, Antonio Falangone, Paolo Nuzzo e Anna Sabato.

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Operaio trovato morto in cantiere, forse folgorato da una scarica: nove indagati

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SQUINZANO (Lecce) – Si sono svolti oggi 12 settembre, presso la chiesa madre di Squinzano i funerali di Cosimo Blasi, l’operaio cinquantenne salentino deceduto sul posto di lavoro all’isola d’Elba giovedì 29 agosto.
Seppure resta ancora da chiarire la causa del decesso, sul quale proverà a far luce l’autopsia eseguita presso la sezione di medicina legale dell’Università di Pisa lo scorso 5 settembre dal dottor Damiano Marra incaricato dalla Procura di Livorno, secondo le prime ricostruzioni e l’ispezione della salma, la morte dell’uomo potrebbe essere imputabile a una scarica elettrica.
Tant’è che ben nove, tra persone fisiche e società datrice di lavoro, risultano iscritte nel registro degli indagati per omicidio colposo.
Tutti i cari, i figli e le sorelle del defunto operaio chiedono giustizia e che sia fatta luce sulla tragica perdita e a tal proposito hanno conferito mandato all’avvocato Emanuela Toscano del foro di Lecce, nominando consulente di parte il dottor Luigi Papi Medico Legale ricercatore in Medicina legale, con qualifica di Professore aggregato, presso l’Università di Pisa.
Proprio per tali ragioni, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che tra le molteplici attività ha da sempre tutelato i diritti dei lavoratori, si unisce ai familiari del defunto nella richiesta di un’indagine rapida e compiuta affinché venga fatta al più presto piena chiarezza su un dramma che riguarda, comunque, un lavoratore deceduto sul posto di lavoro.

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Accuse false? Archiviato il procedimento per poliziotto della Questura

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F.Oli.

LECCE – Si è concluso con un provvedimento di archiviazione a firma del gip Sergio Tosi il procedimento a carico del sovrintendente della Questura di Lecce, Antonio Petrelli, rimasto coinvolto in una controversa vicenda insieme al sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci come mero atto dovuto dalla Procura della Repubblica di Potenza, competente per territorio.

Il procedimento penale traeva spunto dalla denuncia-querela proposta dell’avvocatessa Gabriella Cassano che, dopo essere stata destinataria, proprio su richiesta del pm Micucci, di misura cautelare per il reato di sequestro di persona in danno di una giovane disabile (ancora sub iudice), ha ritenuto di denunciare lo stesso magistrato ed il sovrintendente Petrelli che aveva effettuato le indagini, confluite, successivamente, nella richiesta di provvedimento restrittivo e fatte proprie dal magistrato che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Più in particolare, ad avviso dell’avvocata Cassano alcune annotazioni di servizio e verbali di ascolto della persona offesa redatti dal sovrintendente Petrelli sarebbero stati falsi; il sovrintende sarebbe stato anche responsabile del reato di calunnia ai danni della stessa avvocatessa in concorso con il padre della stessa giovane disabile.

A seguito delle espletate indagini preliminari, però, era stata avanzata richiesta di archiviazione da parte dalla Procura di Lecce alla quale l’avvocata Cassano, con il proprio difensore, l’avvocato Luigi Piccinni, si era apposta con un’articolata memoria difensiva con la quale si chiedevano indagini suppletive volte all’accertamento di alcuni aspetti che, a dire della stessa, erano rimasti oscuri.

Il sovrintendete Petrelli, con il deposito di una memoria difensiva, aveva illustrato la propria tesi nell’udienza del 6 settembre scorso dinanzi al Sergio Tosi, il quale, accogliendo le ragioni sostenute dagli avvocati Tommaso Valente e Andrea Gatto, nella tarda mattinata di oggi ha depositato un’ordinanza di archiviazione del procedimento per il sovrintendente Antonio Petrelli, ritendendo infondato e pretestuoso quanto denunciato dall’avvocata Cassano per la quale nei prossimi giorni si celebrerà, invece, il processo a suo carico.

 

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Operazione “Twilight”: archiviate posizioni di un avvocato e dei fratelli De Lorenzis

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di F.Oli. 

LECCE – Cadono tutti i reati associativi ed escono definitivamente dall’inchiesta “Twilight” l’avvocato leccese Benedetto Scippa e gli imprenditori De Lorenzis. C’è questo e tanto altro nel decreto di archiviazione a firma del gip Cinzia Vergine a carico di 64 (dei complessivi 116 indagati) destinatari dell’avviso di chiusa inchiesta notificato nei mesi scorsi. Dopo interrogatori e memorie difensive il pm della Dda Valeria Farina Valaori ha archiviarto alcune posizioni e sfrondato accuse e contestazioni facendo venire meno, così come poi recepito dal gip, i reati più gravi su cui si fondava l’inchiesta. Ma torniamo alla posizione dell’avvocato Scippa. Il penalista leccese era accusato di favoreggiamento personale in una posizione comunque marginale. Secondo quanto inizialmente contestato l’avvocato avrebbe aiutato i suoi presunti usurai Giuliano Persano e Maurizio Marzo (altri due indagati) a eludere le investigazioni dell’Autorità affermando, falsamente, di aver acquistato due auto contrariamente a quanto emerso dall’attività d’indagine. Ebbene, subito dopo l’avviso di conclusione, attraverso una documentazione depositata dall’avvocato Giuseppe Corleto, il penalista leccese ha dimostrato l’autenticità dell’acquisto delle due autovetture nell’ambito di un’inchiesta in cui, paradossalmente, è anche difensore di altri indagati.

Archiviazione anche per i fratelli Pasquale e Saverio De Lorenzis, rispettivamente di 47 e 44 anni, entrambi residenti a Racale. Fondamentale si è rivelato l’interrogatorio alla presenza del proprio avvocato, il legale Gabriella Mastrolia, davanti ai carabinieri di racale. Accusati di intestazione fittizia di beni, gli imprenditori hanno dimostrato la totale correttezza del proprio operato. In particolare la regolarità delle installazioni effettuate dopo il palcet dell’Ams (agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Gli indagati hanno evidenziato come non spettasse alla loro azienda il compito di verificare le intestazioni delle attività. Stesso orientamento per Mauro Bellaluna, 43 anni, di Alliste. Cadono, poi, tutti i reati associativi contestati ai principali indagati nell’inchiesta che ha fatto luce su un giro di usura alimentatosi in una torbida triangolazione: ambienti criminali, banchieri compiacenti, commercianti vittime finite sotto il cappio di spietati cravattari. Tanto che il gip si allinea con i desiderata della Dda disponendo un’ordinanza di archiviazione “per le ragioni analiticamente esposte dal pm Valeria Farina Valaori nella sua richiesta ritenute corrette in fatto e in diritto e, perciò, pienamente condivise”. Più nello specifico l’insussistenza dei reati associativi viene avvalorata da una serie di ragionamenti: ogni protagonista della vicenda avrebbe agito nel proprio esclusivo interesse senza coinvolgere altri soggetti; nei casi in cui la vittima abbia avuto in corso contemporaneamente più interessi usurari tra i diversi creditori si sarebbe instaurato una sorta di competizione; vi sarebbe stata, inoltre, una pluralità di centri di interesse dediti all’attività usuraria – tra i quali quello dei fratelli Persano – assolutamente frastagliati talvolta anche contrapposti e concorrenti incompatibile con i connotati dell’associazione.

Il decreto di archiviazione (in determinati casi per alcuni reati e singole contestazioni) è stato esteso anche a Giacomo Macchia, 53, di Conversano, vice direttore di una filiale di banca; Pasquale Briganti, detto “Maurizio”, 50 anni, di Lecce; Saverio Caragnulo, 60, di Campi Salentina; Giuliana Chiarappa, 47 anni, di Conversano; Francesco Chiarappa, 43 anni, di Conversano; Vitantonio Chiarappa, 39 anni, di Conversano; Stefano Congedo, 54, di Lecce, già direttore di banca; Cosimo Laneve, 36, di Monteiasi; Oronzo Persano, 61 di Lecce; Egidio Steven Saracino, 38, di Martina Franca; Fatjon Tanushi, 33, di origini albanesi ma residente a Martina Franca; Antonio Tortella, 58, di Martina Franca; Carmen Blago, 45 anni, di Lecce; Antonio Briganti, 55 anni, di Lecce; Pierpaolo Calabrese, 50, di Lecce; Paolo De Flaviis, 41 anni, di Pescara.

Poi ancora: Adriano Laneve, 36, di Monteiasi; Federico Lattante, 27, di Lecce; Sergio Leggieri, 59, di Lizzano; Rosalba Martano, 56, di Lecce; Giorgio Rizzo, 53, di Surbo; Filippo Scalici, 56, di Lecce; Cosimo Sperti, 70, di Casarano; Benedetto Scippa, 54, di Lecce; Giuliano Persano, 60, di Lecce; Maurizio Persano, 57, di Lecce; Ivo Venturi, 56 anni, residente a Fiano Romano; Maurizio Orsini, 62, di Castellana Grotte, in qualità di direttore di banca; Alessandro Fago, 48, di San Pietro Vernotico; Remigio Garrafa, 47, di Lecce; Massimo Paladini, 57, di Arnesano; Gianfranco Pati, 59, di Monteroni; Mario Lagonigro, 73, di Lecce; Maurizio Marzo, 51, di Surbo; Mariangela Gravili, 45, di San Donaci; Elisabetta Rolli, 45, di Veglie; Mauro Voi, 53, di Brindisi; Fabio Persano, 52, di San Donato; Stefano Persano, 46, di Lecce; Antonio Alvaro Montinari, 48, di Lecce; Giacomo Mario Profilo, 70, originario di Campi Salentina ma residente a Parma.

Infine: Paolo Tamborino, 53 anni, originario di Maglie ma residente a Roma; Stefano Profilo, 44, di Novoli; Emanuele Giuseppe De Vita, 48 anni, di San Pietro Vernotico; Antonia Anna Profilo, 67, di Lecce; Carmela Profilo, 43, di Campi Salentina; Dionira Profilo, 41, di Lecce; John Salvatore Tauro, 53, di Campi Salentina; Sergio Caroppo, 53, di Lecce; Giuseppe Bolognese, 47 anni, di Lecce; Antonio Caroppo, 59, di Castrì; Damiano Caroppo, 54, di Lecce; Massimo Caroppo, 51, di Lecce; Lucio Riotti, 54, di Carmiano; Andrea Paglialunga, 40, di Aradeo; Santo Paglialunga, 70, di Aradeo; Luigia Greco, 49, di Aradeo; Domenico Laneve, 59, di Monteiasi; Marco Paglialunga, 37, di Aradeo; Tiziana Paglialunga, 41, di Aradeo; Livio Biagio Carafa, 56 anni, di Nardò.

Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Francesco Spagnolo, Francesco Calabro, Antonio Savoia, Ladislao Massari, Federico Mazzarella De Pascalis, Laura Minosi, Giuseppe BonsegnaAlessandra Viterbo, Piero Coluccia, Massimo Muci, Salvatore Greco, Luigi Rella, Maurizio Memmo, Umberto Leo, Stefano PatiLuigi Corvaglia, Italo Foggetti, Federica Conte, Salvatore Rollo, Paolo Cantelmo, Corrado Passabì, Giuseppe De LucaAlberto RussiPantaleo Cannoletta, Marco Pezzuto, Gabriele Valentini, Antonella Bernazza, Tiziana Marra, Mario Bortone, Paolo Farachi, Samuele Leo, Santo Guerrieri, Enrico Cimino, Michele Palazzo, Massimiliano Petrachi, Luciano Ancora, Giovanni Valentini.

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