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Tavolo del centrosinistra, Emiliano resta l’unico candidato: il 27 ottobre la convention

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di Gaetano Gorgoni

BARI – Il centrosinistra si prepara alla battaglia ritrovando l’unità: in molti si dovranno turare il naso perché Michele Emiliano resta l’unico in campo. Il 27 ottobre ci sarà una convention programmatica: se non ci saranno candidature, l’attuale presidente sarà il solo candidato di coalizione. Sarà un evento conclusivo rispetto alle tappe intermedie territoriali, che metterà al centro le proposte derivanti dal basso per un programma o per programmi migliorativi per la proposta di governo regionale di questa coalizione. Intanto, le forze del tavolo del centrosinistra chiedono una revisione della legge elettorale per approvare la doppia preferenza (uomo – donna) e abbassare la soglia di sbarramento (promotore principale di questa legge regionale, fin dal primo giorno della legislatura, è il consigliere Ernesto Abaterusso). “Il tavolo del centrosinistra riunitosi oggi ha definito come punto fondamentale  l’individuazione di contenuti prima che di nomi di persone – spiega un comunicato –

Articolo Uno è e sarà parte attiva del processo che, ci auguriamo, porterà il centrosinistra a vincere le elezioni del 2020”. Lo dichiara Andrea Azzone al margine del tavolo di coalizione al quale ha partecipato in rappresentanza di Articolo Uno. “Non c’è tempo da perdere. Occorre mettersi al lavoro per elaborare un progetto unitario che guardi al bene della Puglia e che sia capace di arginare i populismi. Accogliamo con favore la proposta in materia di doppia preferenza con l’auspicio che si possa approvare a stretto giro una legge elettorale nuova che accolga le modifiche avanzate dal Consigliere Ernesto Abaterusso che ha presentato una proposta in tal senso il primo giorno di questa legislatura e dall’Assessore Borraccino in materia di doppia preferenza. Solo così si potranno sanare le evidenti contraddizioni oggi presenti che creano una disparità che altre regioni, da tempo, hanno già eliminato” conclude Azzone.
Intanto nel Pd le candidature di Metallo e Delli Noci stanno mettendo seriamente in crisi Loredana Capone. Qualcuno suggerisce che possa scendere in campo anche Fabrizio Marra, avvocato, ex segretario cittadino del Pd e dirigente tra i promotori della prima candidatura di Salvemini, oltre a far parte della squadra che sostiene il successo di Sergio Signore. Ma in realtà non sarebbe certo. Insomma, se Alessandro Delli Noci è pronto a correre nella lista del presidente (come abbiamo annunciato in anteprima su questo giornale), anche il nome di Fabrizio Marra potrebbe creare problemi a chi cerca riconferme. Tutti scaldano i motori, mentre si ragiona già sulle liste. A Lecce chi vince guadagna sei consiglieri da dividere tra le liste e il Pd potrebbe eleggerne due, se dovesse mantenere le vecchie percentuali.

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Caso Lupiae, Mazzei e Valente replicano a Guido: “Quanta rabbia per aver perso il potere: tutto trasparente!”

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LECCE – Luigi Mazzei, coordinatore provinciale di Puglia Popolare, risponde agli attacchi dell’ex assessore Andrea Guido a 24 ore di distanza. La questione è sempre la stessa: la nomina di Alfredo Pagliaro alla Lupiae e la consulenza esterna: “Pensavamo fosse stato sufficiente leggere il parere di ANAC al Consigliere Andrea Guido per comprendere che la nomina del Dottor Alfredo Pagliaro ad Amministratore Unico della Lupiae Servizi era pienamente legittima. Parlando di ‘baratto politico’ dovrebbe spiegare dove era quando venivano nominati i vertici precedenti. Invece, notiamo con stupore che non solo il Consigliere Guido e chi rappresenta non ha accettato la brutta sconfitta, ma cerca di sollevare polveroni inutili sperando di trovare qualcuno disponibile ad un ricorso senza alcuna possibilità di esito. Ma leggere accuse circostanziate di un avviso per un legale già individuato fa specie. Lo invitiamo a fare nomi e cognomi assumendosi la responsabilità delle conseguenze se ha il coraggio. Certo detto da chi era abituato a vedere nominare senza alcuna evidenza i legali nella partecipata e che oggi urla perché si procede con un avviso pubblico, fa davvero sorridere”.

Interviene anche il consigliere comunale Gigi Valente: “Ad Andrea Guido vorrei dire che mi meraviglio della sua veemenza nell’attaccare l’Amministratore Unico della Lupiae. Sa benissimo che chi vince le elezioni ha il diritto, il dovere e l’obbligo di governare. Le scelte si rispettano poi si entra nel merito dei metodi che a tutti è evidente oggi siano più trasparenti.
Forse questo alzare i toni nasconde una velata preoccupazione che si possano toccare interessi che parevano consolidati. In alcuni casi il silenzio è d’oro!”.

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La Notte dei Balocchi a Caprarica di Lecce

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CAPRARICA (Lecce) – La Notte dei Balocchi è l’occasione per l’Amministrazione Comunale assieme alle Associazioni ed agli Enti che si occupano di infanzia per presentare l’idea di un Paese a misura di bambino e di famiglie, in cui i più piccoli diventano il principale centro di attenzione per l’intera comunità, sancita dal conferimento – come primo comune del marchio della Regione Puglia – Puglia Loves Family.
La serata nei Giardini A. Montinaro prevede l’open day del Nido, della Biblioteca e della Ludoteca comunale che saranno aperti e visitabili da grandi e piccini, con indicazioni sulle attività che verranno svolte nel corso dell’anno, e la presentazione delle attività delle Associazioni che operano sul territorio.

La festa partirà alle ore 19 da un momento di comunità quale la benedizione degli zaini e proseguirà con attività laboratoriali, per passare a giochi di gruppo e tradizionali, e finire ai momenti di divertimento e gioco puro, in un percorso che mette in luce l’insieme delle offerte per l’infanzia che le associazioni e gli enti, insieme all’Amministrazione Comunale, offrono durante tutto l’anno ai bambini di Caprarica e non solo. E poi: i carretti con i cavalli dell’Associazione Equisalento, mini calcio con ASD Levante e mini VOLLEY con AGS Caprarica.
La serata sarà allietata dall’ottima carne a KM0 della Masseria Chiusura di Sotto (da animali allevati in libertà ed alimentati con foraggi biologici prodotti dalla stessa azienda) che rifornisce la mensa del Nido e della Scuola dell’Infanzia di Caprarica e dall’ironia del trio Ciceri e Tria che si esibiranno sul palco allestito nei Giardini A. Montinaro.

L’Amministrazione Comunale sottolinea come la Notte dei Balocchi non è un format acquistato per l’occasione, ma è la vetrina di un impegno costante che l’Amministrazione Comunale assieme ad Associazioni ed Enti pongono nella cura delle attività per i più piccoli, nell’idea dell’importanza del progetto ‘Paese a misura di bambino’ che si sta portando avanti e che ha portato all’importante riconoscimento del marchio Puglia Loves Family.

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A Martano prima campanella per la Scuola materna paritaria Maria Immacolata

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MARTANO (Lecce) – È partita nei giorni scorsi la Scuola materna paritaria Maria Immacolata di Via Catumerea a Martano diretta da Sandro Bonifacio. Lezioni cominciate già dal primo di settembre per le sezioni della scuola dell’infanzia, nata grazie alla presenza delle suore Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli nel centro di Martano. Le suore sono un punto di riferimento sociale attraverso l’apertura ai bisogni delle famiglie e dei bambini, che trovano sostegno nei principi magnificamente evocati da San Vincenzo dei Paoli e Santa Luisa de Marillac. Dopo loro attività di servizio durata negli anni, hanno affidato questa opera a laici di fiducia e dall’anno scorso la direzione è passata al Dottor Sandro Bonifacio. Insomma pronti per un nuovo anno dove di certo non mancano mille attività, la peculiarità è proprio l’alleanza con il supporto delle suore, che richiamano valori di una volta presenti ancora adesso.

Naturalmente tutti i progetti sono condivisi con i genitori dei piccoli che collaborano attivamente alla vita della scuola. I bambini restano a scuola dalle 8 alle 16 di ogni giorno, compresi quelli di due anni della sezione primavera, in questa età delicata i genitori sono vicini ai loro bambini specialmente primi giorni di scuola. Un altro tassello importante per quanto riguarda l’andatura dell’anno scolastico è il servizio mensa gestito dalle suore, che utilizzano prodotti a km zero ma soprattutto che valorizzano attraverso dei progetti mirati al territorio rendendo attori protagonisti i piccoli alunni. Sembra la vecchia scuola materna di una volta, dove comunque tutti bambini divisi per classi di età seguono un proprio percorso didattico esplicitato nel progetto didattico annuale e dal PTOF (Piano Triennale dell’offerta formativa). “Abbiamo voluto inserire fin da subito l’inglese – dichiara il direttore Bonifacio – La scuola punta a caratterizzarsi sul territorio per l’offerta linguistica che vuole offrire al bambino.

Durante la settimana per quattro giorni i bambini svolgono attività di inglese che punta sull’apprendimento della lingua attraverso aspetti naturali, musicali ed artistici del panorama storico e contemporaneo. Abbiamo anche pensato a un mondo 2.0 perciò ci sarà anche un laboratorio di informatica dove i bambini dei 4 e 5 anni potranno formarsi diretti da un tecnico informatico abilitato avere i primi approcci con la tecnologia, ma queste sono alcune delle tante attività, nel corso dell’anno a cadenza mensile ci sarà sempre un evento che volge al potenziamento della scuola in termini di progressione formativa e culturale”. Passeggiate nella natura, scoperta della vita degli animaletti presenti, canzoni, filastrocche, preghiere, rigore e tanta allegria, così i piccoli si preparano a un nuovo percorso della loro vita scolastica. Anche quest’anno la campanella ha suonato puntuale per un percorso che di certo è condiviso da tutto i personale docente e dai genitori dei piccoli alunni, per questo la scuola materna si conferma una eccellenza della Grecìa Salentina, continuando a raccogliere decine di iscrizioni.

 

Maria De Giovanni

 

 

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Salento in strada venerdì 13 settembre a Copertino

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COPERTINO ( Lecce ) – Questa mattina alle ore 11:00 si è tenuta la conferenza stampa presso la Sala Civica  per presentare l’evento “Salento in strada” che si terrà venerdì 13 settembre 2019 a Copertino, nelle strade del centro avrà luogo la prima edizione dell’evento, una manifestazione dedicata a tutte le attività commerciali e artigianali del territorio, promosso dall’assessorato alle attività produttive del comune di Copertino con l’associazione Pro Loco “Fernando Verdesca” di Copertino e dal suo presidente, Luca Nolasco, e patrocinato da GAL Terra D’Arneo, in collaborazione con Agenzia di formazione Ulisse e Associazione italiana Sommelier.

“Salento in Strada- affermano Mario Camisa, assessore alle attività produttive – è stato creato, in sinergia  con Pro Loco, lo staff e  tutte le realtà copertinesi e limitrofe, per rispondere alla necessità di creare rete tra le attività commerciali del territorio, promuovendo le eccellenze autoctone, non solo del settore enogastronomico, ma includendo nel filo rosso del cosiddetto “km 0” tutte quelle attività che permettono uno sviluppo equo solidale ed eco sostenibile dello stesso. Tutto questo grazie anche a GAL Terra D’Arneo per il suo valore propulsivo all’interno del progetto”.

La manifestazione “Salento in Strada”, che avrà luogo, appunto, venerdì 13 settembre 2019,  dalle 20.30, prevederà, nel centro della città di Copertino, le presenza di due food truck del brand “Cime di Rapa”, una serie di spazi espositivi dedicati alla vendita di tutti gli esercizi commerciali, le imprese del food and beverage locali, delle botteghe artigiane aderenti all’iniziativa. Inoltre  le aziende vitivinicole locali proporranno, in vari punti, durante la manifestazione, i propri vini con l’aiuto dei sommelier dell’Associazione Italiana Sommelier.

Non solo: l’evento sarà arricchito dalle performances artistiche di Andrea Doremi e la sua coinvolgente orchestra funk “Ombrass”, che allieterà la serata con un concerto itinerante; presso la sede della Pro Loco in via Margherita di Savoia, avremo l’onore di ospitare la mostra del pittore Antonio Caracuta, con una esibizione live dove, ispirato da ritmi e melodie, creerà, davanti alla platea, un’opera inedita. Inoltre saranno presenti i “Ritmo Binario”, con un travolgente spettacolo di pizzica in Piazza del Popolo e lo show cooking organizzato dalla scuola di cucina e agenzia di formazione “Ulisse” eccellenza del food pugliese, con lo chef Mirko Monteduro, ancora Piazza Umberto I.

Non mancheranno gli artisti di strada di Lab Communications, spettacoli musicali, dj set e molto altro. Per una sera, il centro di Copertino si animerà per dare un riconoscimento a tutte quelle attività produttive che permettono ogni giorno la crescita e lo sviluppo del nostro territorio.

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Mercoledì Negramaro night

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LECCE – Questa settimana, finalmente, dedichiamo un’intera serata alla band che rappresenta, come nessun’altra, il salento nel mondo e che è indiscutibilmente la band nazionale numero 1 per presenze ai concerti e copie vendute.

Si consiglia di prenotare il tavolo quanto prima chiamando il numero 3917511432
Entrata libera con consumazione obbligatoria

Locale – Birreria con Cucina
via Giuseppe Giusti 2b, 73100 Lecce

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Mercoledì Gasolina | Reggaeton – Hip Hop – R’n’B

Il sonno della sociologia: chi censura amplifica l’odio ed i like non sono voti

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di Flavio De Marco

Tema di attualità, va fatta chiarezza: la censura su facebook (considerato anche dalla Corte di Cassazione, organo di stampa) e instagram di Casapound e Forza Nuova. Due realtà, queste, per chi conosce i pulviscoli della destra italiana ed europea assai diverse tra loro, credetemi. I primi, ossia Casapound ha una storia ben diversa dal movimento di Roberto Fiore, entrambi magari esibiscono il saluto romano durante una manifestazione (andando incontro al reato di apologia del fascismo), ma, sono molto diversi tra loro. Personalmente credo che Casapound più che come un partito politico agisca come un movimento di natura sociale ed i suoi riferimenti culturali sono legati alla tradizione della destra europea anti-borghese, molto simili a quelli dell’ex Fronte della Gioventù, con l’aggiunta di una matrice più “operativa” ed anche più artistica, ecologica e ludica. Non tralasciamo il credo sportivo che questa organizzazione mette in atto nelle sue componenti oltre alle attività di sostegno sociale per i meno abbienti: raccolta alimentare, aiuto ai meno fortunati (italiani in primis) e via dicendo. Per la politica estera, a mia memoria, vi è il sostegno all’esercito regolare siriano che combatteva e combatte contro Isis. Chi può dire che talune di queste cause siano ignobili?
Su Forza Nuova voglio essere molto più esemplificativo: è un movimento di estrema destra e basta, spesso balzato alle cronache per fatti poco edificanti, legati all’integralismo cattolico e di matrice borghese.
Quanti like o followers ha totalizzato Casapound? Tanti, tantissimi, ma non sono voti. Questo bisogna chiarirlo: nel mondo reale i voti si prendono in base alla realtà politica, al sistema elettorale, agli “scambi” che spesso sono, fortunatamente, “pizzicati” dalla magistratura, dalle condizioni ed anche dai gruppi di pressione mediatica ed associativa.
Non è che se un leader politico prende like, automaticamente quel “bottino” si trasforma in consenso elettorale. Ecco spiegato perché certi personaggi vivono e vivranno sempre nella realtà del virtuale e mai in quella dove occorre sentire il “sangue e lo sperma” per dirla con Nietzsche. I voti, ad esempio, in Italia, li prende la Lega, oggi, essendo il partito italiano più suffragato in Europa. Che si fa? Censuriamo migliaia di esponenti del partito di Salvini? Impediamo loro di esprimersi pur avendo giocato al gioco istituzionale?
ERRORE DI NATURA SOCIOLOGICA
Ditemi quando la censura mediatica o la censura nel suo complesso ha prodotto risultati apprezzabili verso il gruppo che si intenda censurare. Ciò vale come principio generale: si possono censurare singoli casi ma non un movimento di opinione che piaccia o non piaccia ha acquisito numerose adesioni di idee e di pensiero. Affrontare dialetticamente le parti, questa è la sfida, oppure bisogna tornare allo scontro ideologico nelle piazze, come nel 1968 quando in California gli studenti estesero una protesta planetaria per protestare contro la censura di regimi illiberali? O farsi schiacciare dai carri armati come accadde agli studenti di Budapest in piena guerra fredda?
Davvero si crede che certe idee o certe azioni possano tramontare? A queste organizzazioni oggi viene impedito tutto se vengono censurate, anche un ritrovo per una raccolta alimentare, la discussione su un libro di Spengler o di Veneziani,  o l’adesione alla raccolta delle macerie come nella terribile evenienza del terremoto ad Amatrice.
Quindi, la repressione non porta mai alcun risultato: è la cultura che fa la differenza, il confronto e l’analisi. Poi se si commettono dei reati, si isolano e si contrastano e ciò vale come principio generale nella complessità sociologica dell’era attuale.
POLITICA E CULTURA
Scontato che alla illegalità non vanno fatti sconti, proseguirei con il ragionamento. Una nota storica: anche Togliatti ed i suoi alleati dette ai fascisti cattivi la possibilità di esprimersi nell’arco istituzionale, nell’immediato secondo dopoguerra proprio per evitare rivoli di violenza incontrollata e da qui anche di esprimersi attraverso la stampa. Una cosa è la politica ed una cosa è la cultura: in Italia ed in tutta Europa, soffia un vento di destra di portata storica. Poi, se con vari colpi di mano o in punta di diritto costituzionale un partito governa senza passare dal consenso è solo un elemento transeunte: il vento di destra e di estrema destra soffia in Germania, nei Paesi dell’Est, come in Italia. Meglio un approccio culturale al fenomeno, meglio affrontare i temi nella propria complessa realtà, poiché, chi animato dall’entusiasmo e dall’incultura esulta alla chiusura di voci “diverse” non comprende che vi sono pentole a pressione pronte ad esplodere laddove vengono lasciate in questo stato di cose. Chi oggi esulta ad un provvedimento simile, non comprende che le idee, specialmente se vantano qualche riferimento importante, difficilmente si sopiscono, non comprende le problematiche sociali che la censura ed il bavaglio innescano, non comprendono la realtà della galassia di destra e, secondo me neanche della sinistra e del centro. Poi ci sono gli “scienziati” che si rifanno alla fase post-ideologica: se accadono certe cose, censura incluse, l’attuale fase epocale, tanto “post” non è.

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Molesta l’ex marito e i suoi familiari: disposto divieto di avvicinamento per una 49enne

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F.Oli.

NARDO’ (Lecce) – Avrebbe molestato non solo l’ex marito ma anche i familiari dell’uomo. Con le tipiche condotte che connotano il reato di stalking puntualmente contestato alla presunta stalker: una 49enne di Nardò raggiunta da un’ordinanza di divieto di avvicinamento dai luoghi abitualmente frequentati dalle persone offese e di astenersi da qualsiasi comunicazione telefonica così come disposto dal gip Giovanni Gallo.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri di Nardò, al comando del luogotenente Vito De Giorgi sulla scorta degli accertamenti coordinati dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci. I fatti, inziati nel 2018, sarebbero andati avanti fino alle scorse settimane. La donna avrebbe molestato e minacciato i familiari dell’ex marito in maniera assillante ed estenuante in modo da cagionare un perdurante e grave stato d’ansia e di paura. In particolare i tormenti e le angustie si sarebbero concretizzati in messaggi offensivi e minatori a qualsiasi ora del giorno. In particolare frasi intimidatorie alla sorella dell’ex del marito. In un’altra circostanza avrebbe aggredito un familiare del suo ex.

In mattinata la donna è comparsa davanti al gip Giovanni Gallo per l’interrogatorio di garanzia. Assistita dall’avvocato Ezio Maria Tarantino, ha sostenuto che le sue condotte erano semplicemente manifestazioni di risentimento per alcune decisioni non condivisibili sempre in relazione all’educazione e alla crescita dei figli nati dal matromonio con l’ex marito.

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“Dolce Riva”: altro no alla richiesta di dissequestro

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OTRANTO (Lecce) – Rimane sotto sequestro il lido “Dolce Riva”, uno degli stabilimenti più chic di Otranto. Il Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, a latere Anna Paola Capano, relatore Antonio Gatto) ha infatti confermato i sigilli dello stabilimento balneare rigettando il ricorso degli avvocati difensori Mauro Finocchito e Stefano De Francesco, discusso nella giornata di ieri. Sono state così disattese le argomentazioni sostenute dagli avvocati del lido che, in circa un’ora e mezzo di discussione, avevano contestato l’insussistenza dei reati in materia edilizia (ormai prescritti) e evidenziato la correttezza dell’iter amministrativo a fondamento delle opere realizzate. Si tratta di un uovo nioet che porterà la difesa a valutare se ricorrere, come probabile, in Cassazione non appena saranno depositate le motivazioni.

Il “Dolce Riva” è uno dei tre lidi che sorgono in Contrada “Cerra” realizzato con la norma dell’accesso al mare così come altri due stabilimenti da tempo chiusi sempre per presunti abusi: il Twiga, del promotore del turismo di lusso Flavio Briatore e il “Salento Beach”. Da dicembre, però, quando lo stabilimento “Dolce Riva” finì sotto sequestro probatorio (sono tre gli indagati) lo scenario è mutato. Anzi si è aggravato ulteriormente sull’onda d’urto delle conclusioni riportate nella maxi consulenza effettuata dall’ingegnere Fiorentino corredata dalle valutazioni del geologo Carmine Vitale nominati dalla Procura per accertare una correlazione tra la realizzazione dei lidi e il rischio crollo della falesia nei pressi della costa di Otranto.

F.Oli.

 

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Rapina nella villa dell’avvocato Savoia: nuovo sopralluogo dei carabinieri

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F.Oli.

TREPUZZI (Lecce) – Sopralluogo in mattinata dei carabinieri nelle campagne adiacenti alla villa dell’avvocato Antonio Savoia vittima di una rapina in casa insieme alla sua famiglia nella serata di lunedì. I militari del Norm di Campi Salentina, al comando del tenente Antonio Saponaro insieme ai colleghi della locale stazione, guidati dal luogotenente Giovanni Papadia, si sono intrattenuti a lungo nella zona che sorge alla periferia di Trepuzzi sulla vecchia strada per Squinzano. Al setaccio le vie di arrivo e di fuga dei banditi (tre persone incappucciate di cui una armata di un teaser spianato che invia scariche elettriche).

Al vaglio degli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Donatina Buffelli, sono finite anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate all’entrata della villa dell’avvocato. I filmati sono stati visionati. Si notano i malviventi ma non l’auto utilizzata per arrivare nelle vicinanze dell’abitazione. Un’accortezza, quest’ultima, indicativa dello spessore dei componenti della banda. Accertamenti, poi, sono stati estesi anche per agganciare le celle del telefonino del professionista rapinato dai banditi durante la scorribanda in casa per risalire eventualmente alla direzione di fuga utilizzata dai rapinatori per scappare con l’ingente malloppo: gioielli, soldi, il rolex indossato dalla moglie e le parcelle di giornata incassate dall’avvocato.

Fortunatamente, l’assalto non è sfociato in atti di violenza nei confronti dei componenti della famiglia Savoia. La moglie e i figli dell’avvocato penalista sono stati fatti sdraiare per terra ma i rapinatori si sono soffermati solo ed esclusivamente sul bottino da depredare. Nel corso della loro scorribanda parlavano con un’inflessione locale secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri. E per questo si tenderebbe ad escludere che i malviventi possano arrivare dal barese mentre i militari si concentrano sugli specialisti del settore attivi a cavallo tra le province di Lecce e Brindisi.

Di recente non si erano verificate scorribande armate in casa che possano rappresentare un precedente. E ai danni di un avvocato, nel Salento, una rapina con simili modalità a memoria d’uomo non si ricorda facilmente. Chi ha agito svoleva solo i soldi. Sapeva di trovarne e non ha badato a colpire un professionista impegnato ogni giorno in Tribunale, spesso nella difesa di elementi di spicco della criminalità locale. Anche oggi l’avvocato Savoia era presente nel Palazzo di Giustizia dopo aver partecipato nell’aula bunker del carcere di Borgo “San Nicola” all’udienza preliminare “Le Vele” di cui parliamo in un articolo a parte. E la rete di solidarietà si è allargata nelle scorse ore. Dopo la Camera Pena anche la Camera Civile ha voluto dimostrare la propria vicinanza all’avvocato e alla sua famiglia per la dissavvenura di lunedì sera.

 

 

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Mafia, droga, sparatorie all’ombra delle “Vele”: in 37 chiedono il processo con rito abbreviato

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LECCE – Al via l’udienza preliminare scaturita dall’operazione ribattezzata “Le Vele” con cui gli agenti della Squadra mobile di Lecce hanno smantellato un presunto sodalizio criminale con base logistica nella zona della 167 di Lecce. In 37 hanno avanzato richiesta di rito abbreviato (su complessivi 46 imputati) mentre per per un difetto di notifica sono state stralciate le posizioni di Giampiero Alula, 41 anni, di San Pietro Vernotico; Antonio Balloi, 72 anni, di Surbo; Gianluca Calabrese, 32 anni, di Copertino; Cesare Iaia, 49, di Tuturano; Gianluca Rubino, 28, di Mesagne. Nessuna richiesta di riti alternativi è stata avanzata per Antonio Giglio, 47, di Brindisi; Antonio Sgura, 45 anni, di Brindisi e Antonio Signorile, 49, di Brindisi. Cesario Filippo, 41 anni, di San Cesario, ha chiesto di poter patteggiare a 3 anni e 9 mesi di reclusione mentre la difesa di Saulle Politi, 47, di Monteroni, si è riservata su quale strada processuale intarprendere al 18 settembre prossimo quando il gup Sergio Tosi si pronuncerà su tutte le richieste. Fra una settimana sarà poi fissata la data per la requisitoria del pubblico ministero della Dda Guglielmo Cataldi (oggi presente nell’aula bunker del carcere di Lecce).

Di seguito i nomi di tutti gli altri imputati che hanno avanzato richiesta di rito abbreviato: Josè Bruno Acquaviva, 37 anni, di Lecce; Daniele Balloi, detto “Lele”, 37 anni, di Melendugno; Andrea Bisconti, detto “Cinese”, 38 anni, di Lecce; Angelo Braì, 46 anni, di Merine (frazione di Lizzanello); Antonio Calò, 47, di Lecce; Fabio Campa, 46 anni, di Lecce; Cristian Cito, 30 anni, di Frigole (marina di Lecce); Angelo Corrado, 39, di Frigole; Marco De Lorenzi, 40, di Surbo; Vincenzo De Riccardis, 23, di Lecce; Danilo De Tommasi, di 30, di Lecce; Gianfranco Elia, 47, di Lecce; Massimiliano Elia, 43, di Lecce; Rodolfo Franco, detto “farnararu”, 62, di San Cesario.

Poi ancora: Manuel Gigante, 38, di Lecce; Antonio Giordano, 47, di Monteroni; Giuseppe Guido, 29 anni, di Lecce; Soni Hajdari, 25 anni, residente nel campo rom “Panareo”; Rudy Lubelli, 29, di Frigole; Mattia Monaco, 32, di Lecce; Gianluca Negro, detto “puntina”, 34, di Surbo; Luca Pacentrilli, 30, di Lecce; Gianluca Palazzo, detto “furcina”, 44, di Lecce; Andrea Podo, 24, di Lecce; Diego Podo, 34, di Lecce; Antonio Restia, detto “Tonio”, 54 anni, residente a Frigole; Cristian Roi, 37, di Copertino;

Infine: Oronzo Russo, detto “Ronzino”, 32 anni, di Surbo; Roberto Santo, detto gemello”, 45 anni, di Lecce; Michela Secondo, 40, di Lecce; Alessandro Serino, 42, di Lecce; Marianna Serio, 42, di Lecce; Krenar Skendaj, detto “Ariel”, 47, di origini albanesi; Gabriele Tarantino, 40, di Monteroni; Giovanni Taurino, detto “Gianni”, 30enne, di Lecce e Riccardo Zingarello, 45, di Frigole.

Per ricostruire gli assetti della criminalità 2.0 in particolare nel capoluogo si sono rivelate fondamentali le dichiarazioni di due collaboratori di giustizia: al noto Gioele Greco si è poi affiancato un presunto affiliato della stessa organizzazione: il 38enne di Frigole Angelo Corrado. Così gli agenti della Squadra mobile hanno mappato le tracce dello spaccio in città. Nel segno dei due capiclan storici: Pasquale Briganti (per il quale si è proceduto separatamente) e AntonioCristian Pepe. La gestione sarebbe stata affidata a Massimiliano Elia e allo stesso Corrado per conto del gruppo Briganti; Gianfranco Elia (fratello di Massimo) e Cristian Cito, invece, avrebbero curato gli affari per il clan Pepe.

C’è poi il capo d’imputazione riservato alle sparatorie avvenute a Lecce nel maggio del 2015. Nel primo episodio – stando alle indagini coordinate dalla Dda di Lecce – Mattia Monaco e Gianluca Palazzo, su mandato di Gianni Taurino, esplosero tre colpi di pistola calibro 7.65 all’indirizzo di N.P. e A.S.. In piena notte. Poco dopo le 4. Gli attentatori attesero il rientro di A.S. a casa. Venne sorpreso davanti al portone dello stabile in cui risiedeva, in piazzale di Cuneo. L’allora 31enne riportò la frattura del primo metatarso del piede sinistro con una prognosi di 40 giorni.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Antonio Savoia, Alessandro Stomeo, Ladislao Massari, Roberta Capodieci, Raffaele Benfatto, Maria Cristina Brindisino, Anna Elisa Prete, Laura Bruno, Dario Congedo, Luciano Calò, Ivan Feola, Mariangela Calò, Giancarlo Raco, Nicola Caroli, Maria Gabriella Mastrolia, Massimo Zecca, Dario Budano, Giuseppe De Luca, Rita Ciccarese, Pantaleo Cannoletta, Luciano De Francesco, Stefano Pati, Giuseppe Presicce, Stefano Notarpietro, Alessandro Dell’AttiSalvatore Rollo, Loredana Pasca, Umberto Leo, Mauro Cramis, Pasquale Annicchiarico, Luciano Calò, Daniela De Liguori, Cinzia Cavallo, David Alemanno, Cosimo D’Agostino, Massimo Zecca e Gabriele Valentini.

F.Oli. 

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Cultura e continuità esistenziale nella malattia: l’esperienza della Scuola in Ospedale a Lecce

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LECCE – La Scuola in Ospedale, per sentirsi a casa. L’esperienza dell’Oncoematologia Pediatrica è il fulcro del convegno, dal titolo “Cultura e continuità esistenziale nella malattia. L’esperienza della Scuola in Ospedale a Lecce”, in programma il prossimo 4 ottobre 2019 nelle Officine Cantelmo di Lecce (ore 8,30). Si parlerà della malattia oncologica e di come questa possa cambiare la vita dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, ma anche e soprattutto della possibilità che gli viene offerta di ricucire il tessuto lacerato della quotidianità a partire proprio dal ritrovare, in una insospettabile quanto colorata corsia d’ospedale, banchi, libri, quaderni e, naturalmente, gli insegnanti.

Un esperimento riuscito, che ha avuto il suo battesimo nel Polo Oncologico dell’Ospedale Vito Fazzi circa sette anni fa ed è nato su impulso della Direzione della UOC Oncoematologia Pediatrica e dell’Associazione Genitori “Per un sorriso in più”.  «L’Unità Operativa e l’Associazione Genitori – spiega Assunta Tornesello, direttore dell’Oncoematologia Pediatrica – si sono così fatte promotrici della nascita di un servizio fondamentale nel permettere ai bambini e ai ragazzi impegnati nel loro percorso di cura di mantenere la continuità formativa scolastica, variabile che rappresenta una parte fondamentale, soprattutto nell’età dello sviluppo, della continuità esistenziale».

«Un elemento – afferma lo psicologo Paolo Colavero, dell’Associazione Genitori “Per un sorriso in più” – da tenere quindi nella massima considerazione sulla via della completa guarigione dei piccoli pazienti. L’idea del convegno – continua – nasce proprio con l’intento di sottolineare il contributo di queste buone pratiche e valorizzare così l’esperienza accumulata negli anni dal corpo docente della Scuola in Ospedale, nonché di rilanciare ulteriormente il lavoro della SIO verso nuovi orizzonti di metodi e collaborazione tra Istituzione Sanitaria, volontari, operatori sanitari e personale docente tutto”.

La Scuola in Ospedale: un progetto nazionale del MIUR

La Scuola in Ospedale (SIO) è un progetto nazionale del MIUR che, oltre a consentire la continuità degli studi, garantisce alle bambine e i bambini – come alle ragazze ed ai ragazzi ricoverati – il diritto ad apprendere anche in ospedale e nonostante la malattia. La SIO contribuisce a garantire quindi il diritto a custodire e far progredire il personale progetto di vita, spesso appena iniziato, e a tutelare e salvaguardare quindi la fondamentale continuità esistenziale di vita dei piccoli pazienti.

Scopo principale delle attività svolte con i degenti in età scolare è quello di aiutarli a continuare il percorso emotivo, cognitivo e didattico che permetta loro di mantenere i legami con il proprio ambiente di vita scolastico. Sono presenti sul territorio nazionale 167 sezioni ospedaliere che vedono coinvolti 765 docenti e migliaia di alunni.

Il convegno del 4 ottobre e l’esperienza sul campo

La mattinata di studio, organizzata dall’Unità di Oncoematologia Pediatrica e dall’Associazione Genitori “Per un sorriso in più” (che finanzia l’evento) in collaborazione con l’Unità di Chirurgia Pediatrica diretta da Carlo Rossi, avrà tra i relatori docenti e professionisti esperti del campo, provenienti anche da fuori regione (tra gli altri i dirigenti scolastici capofila nazionale e regionale della SIO) e sanitari (infermieri, psicologi e medici).

Destinatari del convegno sono docenti e dirigenti scolastici delle scuole della Provincia, che dalle relazioni potranno conoscere meglio una realtà consolidata nel territorio alla quale così potersi affidare con più fiducia e sintonia nel caso di bisogno. Destinatari sono anche gli operatori dell’ASL, pediatri di libera scelta e ospedalieri, educatori, assistenti sociali, infermieri, operatori poi dei reparti di Oncoematologia Pediatrica, di Pediatria e di Chirurgia Pediatrica, luoghi nei quali più esiste il bisogno di portare avanti e non interrompere la continuità scolastica e quindi di vita dei ragazzi ricoverati.

 

 

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Divampa un incendio sul litorale di Gallipoli, in arrivo anche un Canadair

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GALLIPOLI (Lecce) – Un vasto incendio è in corso dalle prime luci del giorno sulla litoranea di Gallipoli.

Numerose squadre dei vigili del fuoco, infatti, sono al lavoro dall’alba per spegnere le fiamme divampate in località Baia Verde, nei pressi della struttura “Costa Brada”, che hanno interessato prevalentemente canneti e macchia mediterranea.

Il vento che spira tuttavia rende difficoltose le operazioni di spegnimento da parte dei “caschi rossi” del comando provinciale, che a breve potranno contare anche sul supporto di un canadair, per contrastare dall’alto l’avanzata del fuoco.

Aggiornamenti nelle prossime ore.

 

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Marti raduna tutti i leghisti: “Stop a fazioni, basta polemiche: uniti e aperti”. Rodelli segretario cittadino

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LECCE – Sabato e domenica 500 militanti e dirigenti leghisti pugliesi saranno a Pontida: si riparte da lì anche nel Salento. Le polemiche di chi è rimasto deluso dalle nomine dei nuovi vertici devono essere archiviate subito per guardare avanti, secondo i dirigenti leghisti: chi non vuole farlo può accomodarsi fuori dal partito. Intanto al posto di Mario Spagnolo arriva Riccardo Rodelli: sarà lui il nuovo segretario cittadino, anche se la nomina non è ufficiale. Nella riunione all’hotel Tiziano, in cui è presente anche Massimo Casanova, la parola d’ordine è “far salire l’entusiasmo e spiegare alle persone cosa è successo a Roma”. Nell’elenco ufficiale dei nuovi vertici non ci sono tutti i nomi hanno ricevuto degli incarichi, ma si è verificato un ritorno a casa anche di quei militanti messi all’angolo dalla gestione Caroppo (Leonardo Calò su tutti).  “Dobbiamo fare opposizione sfrenata d’appertutto, ma anche apertura e aggregazione – spiega l’europarlamentare Casanova – Diamo la possibilità di entrare anche ad altre persone”.

“Nei partiti, come nella vita, può succedere che non si guidi sempre – spiega il senatore Roberto Marti – Andrea Caroppo ha guidato il partito. Ora c’è D’Eramo, domani qualcun altro, ma l’importante è l’unità. Chi vuole fare polemiche sui giornali vada via. Nella Lega c’è spazio per tutti, se c’è un atteggiamento costruttivo. Niente guerre, sopratutto nei paesi, altrimenti perdiamo i sindaci. Chi vuole dialogare non inneschi veleni sulla stampa: si sieda e dialoghi. Oggi abbiamo il primato in Puglia e non possiamo perdere tempo a fare guerre tra fazioni”. Il senatore leghista lancia un segnale chiaro: è un’apertura all’area Caroppo, ma anche un avvertimento. Niente guerre sui giornali o sottobanco: le elezioni regionali sono ormai vicinissime. La Lega vuole essere il partito leader (alla luce del risultato europeo) del centrodestra e non può permettersi guerre tra fazioni, specie se vuole imporre alla coalizione del centrodestra pugliese il suo candidato governatore.

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Casanova pressato dai leghisti: “Mi candido alla presidenza della Regione solo se mi obbliga Salvini”

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L’eurodeputato Massimo Casanova (insieme ad Altieri) fa parte della rosa di nomi leghista che sta circolando da tempo per la candidatura alla Presidenza della Regione. Ma lui declina l’invito di una parte consistente del partito anche a Lecce: “Io sono venuto da Roma per incontrarvi – spiega – La Lega non è mia o di qualcun altro. Il partito è di tutti. Parlerò con Caroppo per evitare divisioni. Dobbiamo vincere le regionali: bisogna lavorare sodo insieme. Matteo Salvini è determinato: ha una carica straordinaria. Lui ha preso la decisione di uscire dal governo insieme al 99% del partito. Tutti si erano stancati dei continui litigi e dell’immobilismo che si era creato. Salvini pensava che il Pd fosse di parola (avevano giurato che mai avrebbero fatto un governo col nemico storico), ma più di tutti ha fatto la differenza l’amore per le poltrone. Matteo sta puntando molto sul Sud: vogliamo vincere la partita in Puglia. Personalmente io ritengo di non candidarmi, perché ho preso un impegno con gli elettori di 6 regioni per rappresentarli in Europa. Mi candiderò  solo se Matteo Salvini mi obbligherà a farlo”. È la confessione che l’imprenditore fa davanti al gruppo di militanti accorso nella riunione pomeridiana nel Tiziano.

Massimo Casanova è un amico stretto di quello che i fedelissimi chiamano “Capitano”: l’imprenditore, patron del Papeete beach (dove sembra che sia stata decisa la crisi di governo), non esclude totalmente la sua candidatura, ma chiarisce che lui la eviterebbe. La battaglia delle regionali e nei comuni si fa più intensa: la Lega, ora che non governa più, può mettere in crisi il governo giallorosso solo attraverso segnali elettorali importanti.

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Inaugurazione della Rsa «San Domenico»: 80 posti nel centro cavallinese

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CAVALLINO – In serata è stata inaugurata la RSSA “San Domenico”: un ulteriore servizio territoriale che è stato salutato con entusiasmo da tutte le istituzioni. Oltre al presidente Emiliano e all’assessore Capone, c’era tutta l’amministrazione cavallinese, i vertici Asl e persino il vescovo Seccia per la benedizione. Tra il pubblico anche il sindaco Salvemini. “Questo centro esiste perché l’onorevole Gaetano Gorgoni ha individuato dei fondi pubblici per riqualificare l’immobile e farne una residenza socio-assistenziale – ha affermato la dottoressa Galluccio – La struttura è attrezzata con palestre, sale da pranzo e sale d’attività. Il Poliambulatorio di Villa Bianca viene trasferito in questo centro”. La Rsa «San Domenico» e il Poliambulatorio Villa Bianca sorge in via Montegrappa a Cavallino. Si tratta di una residenza, assistenziale e riabilitativa con 80 posti letto, di recentissima costruzione, destinata ad accogliere anziani, autosufficienti e non ed anche ospiti con età inferiore ai 64 anni, affetti da deficit psico-fisici e portatori di handicap, che richiedono un alto grado di assistenza.

A benedire la struttura l’Arcivescovo Metropolita di Lecce monsignor Michele Seccia, alla presenza del parroco della parrocchia Maria Ss. Assunta don Alberto Taurino. Il sindaco di Cavallino, Avv. Bruno Ciccarese Gorgoni ha espresso soddisfazione per un altro obiettivo raggiunto dall’amministrazione comunale. San Domenico RSA nasce da due storie diverse e complementari: quella del gruppo IDEASS SpA con le RSA Villa Iris leader nella gestione di strutture per anziani nel Salento e quella del gruppo Villa Bianca, punto di riferimento sul territorio per l’Ortopedia e la Riabilitazione. Nella «San Domenico RSA» il tempo è scandito dalla condivisione e dall’ascolto: proprio come in una vera famiglia, ognuno può dare il suo contributo, secondo le proprie inclinazioni, e partecipare alle tante attività proposte, in piena libertà. La missione che la Residenza si propone è mantenere ben saldo il contatto degli ospiti con il proprio mondo, attraverso il coinvolgimento costante delle famiglie d’appartenenza e delle associazioni del territorio. Centrale è la terapia del ricordo: stimolare l’intelletto, mettere ordine tra gli episodi di una vita ricca, aiuta a rallentare l’invecchiamento cerebrale e a custodire il proprio vissuto.

“È la prima volta che vengo accolto con le bandiere dell’Italia appese ai balconi – afferma Michele Emiliano – Tutti insieme con le istituzioni abbiamo contribuito a dare vita a questa realtà. La vita si allunga e bisogna gestire questo prolungamento restituendo a ciascuno la gioia di vivere. Abbiamo nuove norme che questa struttura rispetta in pieno. Gestiamo la sanità pugliese con un miliardo in meno rispetto all’Emilia Romagna che ha stesse strutture e stessa popolazione, ma cerchiamo di garantire ugualmente gli standard migliori”. 

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Calci e pugni alla madre cardiopatica: indagato giovane di origini senegalesi

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F.Oli.

COPERTINO (Lecce) – Calci e pugni alla mamma cardiopatica per estorcere somme di denaro. Un incubo per l’anziana donna malata e sola in balìa di un figlio violento. Che, da ieri sera, è stato allontanato da casa con un provvedimento disposto dal gip Simona Panzera ed eseguito dai carabinieri della Tenenza di Copertino al comando del tenente Salvatore Giannuzzi. Due lunghi anni di abusi e sevizie così come ricostruito dai militari dopo la denuncia della donna dopo convivenza che l’aveva portata allo stremo delle forze fisiche e morali.

Così ha deciso di fare quello che una mamma non vorrebbe mai fare: denunciare il figlio che la tormenatava ogni giorno. D’altronde il giovane rimaneva in casa quotidianamente. Senza un lavoro era un’ombra all’interno dell’abitazione pronto ad accanirsi contro la madre malata in qualsiasi momento. Dal 2017 fino ad agosto il 26enne avrebbe adottato un atteggiamento violento sia verbale che fisico consistito in ingiurie, umiliazioni, imprecazioni. Spesso il giovane rinfacciava alla madre di essersi comportata male con il padre riempiendola di offese e insulti. E poi calci e pugni alla donna nonostante fosse cardiopatica creando un clima di stress e tensione nel contesto familiare e provocandole un continuo stato d’ansia. In alcuni casi l’avrebbe chiusa fuori di casa impedendole l’ingresso per assumere la propria terapia giornaliera strattonandola e buttandola per terra.

Come accaduto l’1 giugno scorso quando venne ferita con lesioni su tutto il corpo. Tanto che la donna dovette fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale. In altri casi il 26enne si sarebbe accanito contro i mobili e le suppellettili di casa. In questo clima di paura e tettore la convivenza sarebbe divenuta impossibile. Dopo la denuncia i carabinieri hanno raccolto le dichiarazioni anche di un amico di famiglia sentito a sommarie informazioni chiedendo e ottenendo dal gip una misura di allontanamento dalla casa familiare e dalla persona offesa a carico del giovane figlio violento. L’indagato è difeso dall’avvocato Daniele Scala.

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Il saluto al Salento del nuovo comandante provinciale: “Priorità alla prevenzione”. Ecco i nuovi ufficiali

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LECCE – “Raccolgo in eredità una macchina perfetta, frutto dell’eccellente lavoro del mio predecessore, con l’obiettivo di migliorarla ulteriormente”.

Si è presentato stamattina alla stampa ed alla provincia di Lecce il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Paolo Dembech, che da un paio di giorni ha raccolto il testimone del colonnello Giampaolo Zanchi, ora in Sicilia.

Trevigiano di nascita, 46 anni, e decorato con la medaglia d’argento al valore civile, il colonnello Dembech giunge nel Salento dopo essere stato per tre anni a capo della Sezione “Impiego delle forze e legislazione penale” dell’Ufficio Legislativo del Ministro della Difesa. Numerose invece le esperienze operative, tra l’Irpinia e la Sicilia.

Per il neo comandante provinciale, si tratta di un ritorno a Lecce: nel 1996, infatti, fu inviato nel capoluogo salentino per svolgere un mese di tirocinio operativo, la prima esperienza “sul campo” a contatto con la gente, della quale gli rimase impressa la particolare “vicinanza della cittadinanza all’Arma dei Carabinieri”.

Davanti alla possibilità di dirigere due prestigiosi comandi provinciali – ha dichiarato il colonnello nel suo saluto alla stampa locale – ho scelto subito la città di Lecce, in virtù dei bellissimi ricordi che porto dietro da 23 anni. Una delle principali prerogative sarà quella della prevenzione: laddove vi sono più presenza e controllo, si verificano meno fatti delittuosi. L’obiettivo sarà quello di continuare a preservare la bellezza e la sicurezza di questo territorio: il livello di efficienza raggiunto dall’Arma leccese in questi anni è elevatissimo, la macchina che ho ereditato dal mio predecessore è come un treno in corsa già collaudato. L’auspicio è quello di riuscire a migliorarla ulteriormente”.

Nell’occasione, sono stati presentati anche i nuovi ufficiali, che andranno a dirigere Compagnie, nuclei e reparti del Comando provinciale di Lecce. Alla guida del nucleo investigativo del Reparto operativo, infatti, è giunto il maggiore Francesco Mandia, già comandante del nucleo investigativo della Compagnia di Potenza, proveniente dalla Compagnia di Capua (Caserta), che ha diretto per quattro anni.

Avvicendamento anche al comando della Compagnia di Casarano, con il nuovo capitano Massimiliano Cosentini, proveniente dal Norm della Compagnia di Bianco (Reggio Calabria).

Il tenente Umberto Cerracchio, invece, è il nuovo comandante del Nucleo operativo della Compagnia di Lecce: proveniente dalla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, dove era a comando del Plotone Allievi, è al suo primo incarico.

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Furgone si ribalta lungo la Monteroni-Copertino, ferito incastrato tra le lamiere

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COPERTINO (Lecce) – Grave incidente stradale in mattinata sulla strada che collega Monteroni con Copertino, dove un furgone – per cause in fase di accertamento – si è andato a schiantare violentemente contro un muretto, per poi ribaltarsi su un fianco.

L’incidente pare non abbia coinvolto altri mezzi. Sul posto sono subito intervenuti i soccorritori del 118 ed i vigili del fuoco del comando provinciale di Lecce, che hanno estratto il conducente del furgone rimasto incastrato tra le lamiere del camion, accompagnandolo poi in ospedale a sirene spiegate.

La zona, oltre che dalle ambulanze e dai “caschi rossi”, è stata presto raggiunta anche dai carabinieri e gli agenti della polizia Municipale di Copertino, ai quali spetterà ora ricostruire l’esatta dinamica dei fatti.

Fortunatamente, l’uomo non ha riportato ferite che facciano temere per la sua vita: partita con “codice rosso”, l’ambulanza è rientrata al Vito Fazzi con “codice giallo”.

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