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Le foto erotiche della ex finiscono su Instagram dopo la fine della relazione: a processo per stalking

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F.Oli.

LECCE – Vendetta osé dopo la fine della relazione. Pubblica su Instagram foto erotiche della ex e finisce sotto processo con l’accusa di stalking. A.S., 55enne di Lecce, dovrà comparire sul banco degli imputati così come stabilito dal gup Edoardo D’Ambrosio nella giornata di martedì a margine dell’udienza preliminare. L’inizio del processo è fissato per il 3 luglio davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale Annalisa De Benedictis. In aula sarà presente anche la persona offesa, una 40enne di Lecce, costituitasi parte civile con l’avvocato Roberto Tarantino affiancato dalla collega Rosanna Cafaro. In ballo c’è una richiesta risarcitoria di 50mila euro per i danni subìti. Che stando alle indagini, coordinate dal pubblico ministero Carmen Ruggiero, sarebbero stati tanti.

La fine della relazione tra i due avrebbe coinciso con l’inizio di una lunga serie di prevaricazioni e sopraffazioni. A.S. non avrebbe alzato bandiera bianca. Tutt’altro. Avrebbe ripetutamente contattato la ex per telefono tanto da costringerla a disattivare il cellulare; le avrebbe lasciato in borsa biglietti con frasi del tipo: “Ti devi fare male”. Non solo. Si sarebbe recato a casa dei genitori e dagli amici della ex offendendo la reputazione della donna relativamente alla sua sfera sessuale. In più occasione avrebbe seguito la 40enne e il suo nuovo compagno a cui avrebbe danneggiato l’auto.

C’è poi il capitolo della vendetta a luci rosse. L’imputato sarebbe entrato in possesso di quegli scatti perché la ex gli avrebbe restituito un telefonino a seguito delle continue pressioni e persecuzioni. A.S., stando alle indagini, dopo aver violato l’account, sarebbe entrato nella banca dati estrapolando le foto intime riservate e custodite sulla memoria del cellulare. Gli scatti, in cui la donna veniva ritratta in pose erotiche, sarebbero stati inviati agli amici della ex e pubblicati su un profilo Instagram accessibile a tutti. Vergogna nella vergogna per l”accusa. Anche se la difesa, rappresentata dall’avvocato Gianluca Licciardello, ha cercato di dimostrare come quelle foto fossero state già pubblicate su un profilo Instagram. Sarà ora un processo a stabilire la verità.

 

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Un mezzo della penitenziaria finisce su un muretto a secco: tre poliziotti contusi. Il Sinappe: “Turni massacranti e stanchezza”

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LECCE – In mattinata, un mezzo della penitenziaria è finito fuori strada: sono tre i poliziotti penitenziari contusi. È accaduto poche ore fa nel tratto di strada che collega il tribunale salentino con la casa circondariale di Lecce. Di ritorno da un’udienza, un’auto della polizia penitenziaria con a bordo tre poliziotti ed un detenuto è finita violentemente fuori strada finendo la propria corsa contro un muretto a secco.

Dalle prime ricostruzioni, pare che la causa dell’incidente sia dovuta ad un malore dell’autista che ha, per tanto, perso il controllo della vettura.

“​Sul posto sono intervenuti, oltre ai vigili del fuoco, anche alte unità di polizia penitenziaria che hanno ultimato la traduzione del detenuto presso il penitenziario, ove è stato accompagnato nella locale infermeria – spiega in un comunicato la Segreteria Nazionale Si.N.A.P.Pe Lecce – 

Hanno dovuto invece far ricorso alle cure del pronto soccorso i tre poliziotti per le contusioni riportate.

A diffondere la notizia è il Segretario Nazionale Si.N.A.P.Pe – Stefano Netti – che proprio in quel reparto presta servizio e che coglie l’occasione del triste avvenimento per lanciare un nuovo grido d’allarme sulle insostenibili condizioni di lavoro degli operatori leccesi.

“Non si può escludere – afferma Netti – che le cause del malore siano riconducibili a condizioni di stanchezza fisica e stress lavorativo, proprio in ragione della miriade di ore di lavoro straordinario che vengono richieste al personale per assicurare tutti i servizi”

Il Si.N.A.P.Pe sta portando avanti una strenua battaglia affinché si comprendano le difficoltà operative di tutto il territorio pugliese e si corra ai rimedi con una sostenuta integrazione di personale.

​“Ai colleghi coinvolti nel sinistro, va la più ampia solidarietà di questa organizzazione sindacale”. 

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Demenza di Alzheimer, nel PTA di Nardò la IV Giornata Salentina di sensibilizzazione ed informazione

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NARDO’ (Lecce) – Ogni 3 secondi una persona nel mondo sviluppa demenza ed in Italia si stimano circa 1.200.000 malati di Alzheimer. Una patologia che colpisce tante persone, soprattutto anziane, ed è proprio di questa fascia di popolazione più fragile che si prende cura il Centro per la Diagnosi dei Disturbi Cognitivi e delle Demenze (CDCD) del Presidio Territoriale di Assistenza di Nardò.

Per saperne di più, comprendere che senso hanno certi “vuoti di memoria” o difficoltà a compiere semplici azioni quotidiane sino alla comparsa vera e propria della malattia, domenica 19 maggio 2019 (a partire dalle ore 9.30 nell’atrio del PTA) è in programma la IV Giornata Salentina di sensibilizzazione ed informazione nei confronti della Demenza di Alzheimer. I medici e le psicologhe del CDCD – fa sapere il direttore del Distretto Socio Sanitario dr. Oronzo Borgia – si intratterranno con i familiari, gli operatori del settore e i cittadini, per fornire informazioni utili alla comprensione ed alla gestione della persona affetta da Demenza di Alzheimer. I visitatori potranno, a richiesta, sottoporsi gratuitamente ai test di valutazione della memoria, utilissimi per intercettare i primi segnali che qualcosa non va.

Che cosa è l’Alzheimer

La demenza di Alzheimer (AD) è una patologia degenerativa del Sistema Nervoso Centrale ed è la forma più frequente di deterioramento cognitivo. Allo stato attuale, secondo gli esperti, non è possibile prevenire e curare efficacemente la malattia, tuttavia la ricerca è in grado di offrire terapie che se effettuate precocemente, rallentano l’evoluzione clinica e quindi offrono ai pazienti un tempo non irrilevante di vita conservata.

Primi sintomi: che fare?

E’ bene ricordare che il paziente con disturbi di memoria si deve rivolgere, per la fase di screening, al medico di famiglia (M.M.G.) che, in presenza di sintomi riferibili ad una demenza, lo invia al CDCD (Centro per la diagnosi dei disturbi cognitive e delle demenze) di riferimento.

Scopriamo i CDCD

I CDCD sono centri specializzati nella diagnosi e nella terapia delle demenze e la loro attività si basa sul coordinamento delle competenze geriatriche, neurologiche, psichiatriche e psicologiche con un approccio multidisciplinare che consente una valutazione globale dei pazienti che vi afferiscono.

Ai pazienti riconosciuti affetti da demenza di Alzheimer è consigliata la terapia più idonea erogata gratuitamente, dopo la formulazione del piano terapeutico da parte degli specialisti del Centro. Ogni sei mesi è effettuata una valutazione del paziente non solo al fine di verificare l’opportunità di continuare la terapia ma anche per il monitoraggio delle comorbilità.

Il Centro Demenze di Nardò

Il Centro Demenze del PTA di Nardò, attivo il martedì dalle ore 8.00 alle ore 14.00, dispone di un’équipe multidisciplinare composta da Maria Luigia Fulgido (geriatra e coordinatrice del Centro), Renato Sambati (neurologo), Giuseppe Albano (psichiatra) e Fosca Trinchera (psicologa). Al Centro è possibile accedere dopo la prenotazione al CUP con impegnativa del medico curante recante la dicitura “visita presso CDCD”.

Il CDCD e la rete di servizi

Al Centro per la Diagnosi dei disturbi Cognitivi e delle Demenze si rivolgono per la maggior parte persone anziane che, in genere, hanno due o più patologie croniche importanti cui si aggiunge il decadimento cognitivo come elemento caratteristico che rende necessario un approccio multidimensionale al paziente. «In particolare, le patologie concomitanti, specie in in fase di riacutizzazione – spiega la dr.ssa Fulgido – possono peggiorare il declino cognitivo ed essere anche causa di disturbi comportamentali che spesso si associano alla demenza. Proprio per tale motivo, a supporto del CDCD, nel nostro PTA è attiva già da qualche anno una rete di servizi ambulatoriali specialistici finalizzati alla diagnosi precoce ed al monitoraggio delle patologie concomitanti nei pazienti geriatrici con demenza consentendone la presa in carico globale e una continuità di gestione. Inoltre, per i pazienti non acuti che necessitano di un breve periodo di degenza – per esempio per un supporto nutrizionale o per un recupero funzionale – è possibile un ricovero nell’Ospedale di Comunità recentemente attivato all’interno del PTA di Nardò».

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Agrinsieme: D.L. emergenze, via libera definitivo

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“Nel D.L. emergenze, che a nostro avviso rappresenta una base di partenza per rilanciare alcuni comparti in crisi, sono state accolte molte delle nostre ripetute sollecitazioni per gli olivicoltori pugliesi, per gli allevatori sardi e per il comparto agrumicolo, prevendendo inoltre importanti misure per il sostegno ai settori suinicolo e saccarifero”. Così il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, dopo il via libera definitivo al Decreto-legge con disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli e di sostegno alle imprese agroalimentari colpite da eventi atmosferici avversi di carattere eccezionale, esprimendo soddisfazione per la relativa celerità con la quale è stato licenziato il testo.

“Il D.L. emergenze rappresenta una vittoria di tutta l’agricoltura italiana, a riprova di un impegno corale che ha trovato in Agrinsieme un importante sostegno e nel lavoro del ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio il giusto riconoscimento da parte del Governo”, sottolinea il coordinamento, sollecitando ora l’emanazione dei dieci decreti attuativi previsti dal Decreto-legge.

“Apprezziamo, in particolare, gli stanziamenti a favore della qualità e competitività del latte ovino e caprino attraverso i contratti e gli accordi di filiera, così come le altre disposizioni urgenti per il settore lattiero-caseario e le misure a sostegno delle imprese olivicolo-olearie, tra le quali figurano anche quelle per la ripresa produttiva dei frantoi oleari e per la rigenerazione olivicola della Puglia. Analogo apprezzamento si esprime poi per le azioni a favore dei settori agrumicolo e suinicolo, per l’incremento del Fondo di Solidarietà Nazionale e per lo stanziamento di fondi per le campagne promozionali per il consumo di olio extra vergine. Bene inoltre l’attenzione rivolta al settore della pesca e in particolare alla revisione del sistema sanzionatorio che si ispira a una maggiore equità e proporzionalità nel contrasto alla pesca illegale”, evidenzia Agrinsieme.

“Ribadiamo, adesso, la necessità di accelerare con l’attuazione delle misure introdotte, così come è urgente una riflessione sui mancati interventi per le altre regioni colpite dalle gelate e dal maltempo. Ricordiamo, infatti, che sul territorio nazionale sono presenti altri focolai di crisi riguardanti comparti produttivi strategici e che sono state molte le regioni ad essere drammaticamente colpite delle avversità atmosferiche di fine inverno 2018”, conclude il coordinamento di Agrinsieme.

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“Tutti i verbi all’infinito”, al museo diocesano arriva la mostra sul mare

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LECCE – Dal 19 al 29 Maggio, dalle 9 alle 21 (ingresso gratuito), nel chiostro del Museo Diocesano di Lecce, si terrà la mostra d’arte contemporanea “Tutti I Verbi All’Infinito”, curata da Elena Sozzo e Rosita Ronzini, e organizzata dall’associazione di promozione sociale CAVA, con il patrocinio del Comune di Lecce.

Protagonista delle opere sarà il mare, elemento chiave del territorio e ispirazione per i nove artisti salentini che prenderanno parte all’esposizione.

“Il mare è il primo luogo di meditazione, una voce impersonale che mette, forse solo per un’assonanza tutta italiana tra mare e are, tutti i verbi all’infinito, un cielo raddoppiato e diventato terrestre, una parete sfondata, un confine libero, un orizzonte che richiama proprio perché sfugge.”

Maggiori informazioni sulla pagina Facebook (https://www.facebook.com/progettocava) e Instagram (https://www.instagram.com/progettocava/).

M. Latr.

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Tributo ultras agli eroi giallorossi al Via del Mare. Per Majer la vittoria con il Lecce è la più bella della sua carriera

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Foto Michel Caputo

LECCE – Passerella al Via del Mare dei giallorossi di mister Liverani contro la primavera allenata da mister Sebastiano Siviglia. Nell’occasione abbraccio simbolico tra la squadra e la tifoseria che ha gremito la Curva Nord e che, nonostante la pioggia, ha voluto omaggiare i propri beniamini con uno striscione significativo: “Chi ha dato lustro alla nostra maglia merita il giusto tributo…Grazie ragazzi! UL”. Un legame, tra squadra e tifo, che non era così intenso da molti anni ormai. Sicuramente è risultato determinante il miracolo sportivo dei calciatori giallorossi. Tra questi anche l’ultimo arrivato Mayer, risultato indispensabile nel finale di stagione:

“Sono molto contento qui, se c’è la possibilità di restare voglio sfruttarla. Spero anche di tornare nella nazionale slovena, ho buone chance di ricevere una convocazione ma aspetto l’ufficialità. È bello giocare in questo Lecce, i giocatori più esperti che mi hanno aiutato a crescere. Il Lecce si farà trovare pronto per la Serie A ma abbiamo ancora molto lavoro da fare, dovremo dare il 110% ogni partita. Il campionato italiano è molto difficile, bisogna lottare su tutti i campo e farsi trovare pronti per conquistare i propri obiettivi. Questa vittoria a Lecce è la più importante della mia carriera, ho vinto anche una coppa slovena ma non è paragonabile a questo successo.

Prima di venire qui il mio agente ha iniziato a parlarmi del Lecce e ho cominciato a vedere le partite, capivo che la squadra giocava molto bene e vedevo che si potevano fare grandi cose. La vittoria in rimonta con il Livorno è stato un segnale che la squadra era pronta, ha dimostrato grande carattere. Mi piace il gioco di Liverani, vuole un calcio sempre propositivo. Venire qui a Lecce è stata la scelta più importante della mia vita e sono molto contento. Giocare davanti a 30mila persone è pazzesco, in Russia ho giocato davanti a 40 mila persone ma era diverso, qui si sente molto più calore e molta più pressione“.

Piez

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L’Enel di Cerano abbandona il carbone: riconversione a gas entro il 2025

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CERANO (Brindisi) – Una rivoluzione importante si prospetta all’orizzonte per una delle centrali più discusse del Salento: la Federico II di Cerano, a Brindisi, entro il 2025 passera dal carbone al gas. Il piano presentato da Enel infatti, come annunciato ds Carlo Tamburi, direttore per l’Italia della società elettrica nel corso di un’audizione di fronte alla commissione Attività produttive della Camera dei deputati nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle prospettive di attuazione e di adeguamento della Strategia energetica nazionale al Piano nazionale Energia e clima per il 2030, include anche la centrale di Cerano tra le quattro destinate al cambiamento.

Ad essere riconvertite insieme alla centrale termoelettrica di Brindisi saranno anche gli impianti di La Spezia, Fusina (Venezia) e Torre Nord (Civitavecchia).
Brindisi si prepara dunque ad affrontare il cambiamento epocale, ma non sarà l’unico, infatti è delle scorse ora la notizia della ripartenza della ex centrale Edipower, per la quale A2A ha richiesto l’autorizzazione alla riconversione a gas. Non solo gas però, tra le novità, infatti, il piano del governo punta ad aumentare la generazione con eolico e solare ed è quindi probabile che le due aziende valuteranno ulteriori investimenti nei siti brindisini con impianti di produzione che utilizzino fonti alternative.

Allo scopo potrebbero essere utilizzate le porzioni di terreno delle vecchie centrali a carbone non necessarie ai nuovi impianti. Tutto questo grazie all’installazione di pannelli fotovoltaici o batterie. Una nuova, grande possibilità per il Salento e per un territorio per troppi anni lasciato ai margini del progresso.

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“Favori&Giustizia”: nuova udienza, difesa pm Arnesano chiede revoca dei domiciliari

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F.Oli.

Il sostituto procuratore Emilio Arnesano

LECCE – Nuova udienza nel processo ribattezzato “Favori&Giustizia” in cui siedono sul banco degli imputati imputati eccellenti, tra cui il magistrato salentino Emilio Arnesano e alcuni dirigenti Asl. Davanti ai giudici del collegio B del Tribunale di Potenza si è svolto l’esame del luogotenente del Nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza di Lecce, Giovanni Abaterusso, che ha ribadito, in aula, lo sviluppo delle indagini e i riscontri effettuati. L’udienza, andata avanti per ore, è stata aggiornata a giovedì prossimo quando è previsto il controesame del teste.

Intanto nei giorni scorsi, la difesa del magistrato Arnesano (gli avvocati Luigi Corvaglia e Luigi Covella) ha depositato appello contro l’ordinanza con cui i giudici del Tribunale di Potenza, il 19 aprile scorso, hanno rigettato l’istanza di revoca dei domiciliari. A breve sarà fissata l’udienza davanti al Tribunale del Riesame per chiedere ancora una volta la scarcerazione del pm (ormai sospeso dalla funzione) confinato nel proprio domicilio dal 27 dicembre dopo venti giorni trascorsi in carcere. Per i legali del magistrato, con il processo avviato, le esigenze cautelari sarebbero ormai venute del tutto meno.

Sul banco degli imputati compaiono anche il medico dell’Asl di Lecce, Carlo Siciliano; il direttore dell’Asl Ottavio Narracci; il primario del Reparto di Ortopedia e Traumatologia del “Vito Fazzi” Giuseppe Rollo; l’avvocato Mario Ciardo; l’avvocatessa Manuela Carbone; l’aspirante avvocatessa Federica Nestola e il Vicepresidente del collegio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Lecce, Augusto Conte. In aula erano tutti presenti ad eccezione di Carlo Siciliano e di Federica Nestola. La posizione del primario di Neurologia del “Vito Fazzi” Giorgio Trianni, è stata invece stralciata dopo che gli avvocati Stefano Chiriatti e Francesco Paolo Sisto hanno concordato una pena a 1 anno e 11 mesi di reclusione su cui i giudici del Tribunale di Potenza il 1^ Luglio.

A completare gli avvocati Amilcare Tana; Alberto e Arcangelo CorvagliaGabriele Valentini; Danilo Di SerioEmilio Nicola Buccico, del Foro Matera; Giangregorio De Pascalis; Cesare Placanica; Aldo Morlino e Carlo Panzuti.

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Le asportano l’intero apparato genitale per un tumore che non aveva: aperta un’indagine

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di Francesco Oliva

SALENTO (Lecce) – Le asportano l’intero apparato genitale per un tumore che, in realtà, non aveva. C’è un’indagine sul caso in cui è rimasta vittima una 56enne residente in un comune del circondario di Lecce. Per consentire di avviare i dovuti accertamenti nella giornata di ieri l’avvocato Cosimo Miccoli ha depositato in Procura una dettagliata denuncia-querela. La vicenda, qualora venisse confermata, costituirebbe un susseguirsi di presunte omissioni e negligenze che hanno prodotto un grave danno alla signora sposata e con figli.

Dopo l’intervento, infatti, accusa criticità che influenzano ogni sfera della personalità: da quella emotiva a quella sessuale a quella relazionale per via di un’età ancora relativamente giovane. Con danni di riflesso al marito e ai più stretti congiunti della vittima. Ma cosa viene riportato nella denuncia-querela con cui si ripercorrono le tappe odissea? Ad ottobre dello scorso anno la signora si sottopone ad una visita di routine in uno studio ginecologico di Lecce. La dottoressa le consiglia un’isteroscopia diagnostica/operativa che la 56enne decide di effettuare. Si rivolge così ad una clinica (suggeritale dalla stessa ginecologa) dove si sottopone all’accertamento prescritto. Un esame molto complesso effettuato a novembre in anestesia totale finalizzato a prelevare parti di tessuto dell’apparato genitale per poter essere poi analizzate. La signora viene anche rassicurata subito dopo l’intervento. A distanza di giorni ritorna in clinica. Sulla base dei referti dei vetrini la diagnosi è atroce: una iperplasia con circoscritto focolaio di atipia.

Non c’è tempo da perdere. La signora si reca il 28 dicembre presso l’ospedale “Vito Fazzi” dove, sulla base del referto, viene messa in lista d’attesa. Il 21 gennaio finisce sotto i ferri per l’asportazione totale dell’apparato genitale. Un intervento, secondo quanto denunciato, senza che l’equipe medica ripetesse l’accertamento effettuato tempo prima nella clinica. Solo nelle more dell’operazione la paziente sarebbe stata sottoposta ad un esame istologico (dello stesso tipo) sulla parte asportata. Che dà un esito completamente differente: la donna non ha alcun tumore. Su consiglio del dottore del “Vito Fazzi” la signora si reca nella clinica in cui le era stata diagnosticata la iperplasia per chiedere i vetrini e analizzarli nel laboratorio dell’ospedale di Lecce. Che conferma gli esiti dell’esame effettuato nelle more dell’intervento: la signora non ha alcuna forma di tumore. Si sarebbe così sottoposta ad intervento inutile quindi? E per una presunta catena di errori/orrori si ritrova senza apparato genitale con tutte le conseguenze del caso?

Per fare chiarezza è stata depositata una denuncia-querela in cui viene segnalato il laboratorio che ha refertato erroneamente il tumore e allegata la perizia effettuata nelle more dell’operazione. Non solo. La signora chiede all’autorità giudiziaria di accertare perché l’equipe del “Fazzi” non ha inteso ripetere l’esame che avrebbe escluso una forma tumorale evitando così di finire sotto i ferri per un intervento così invasivo. Nella denuncia si adombra anche un inquietante scenario: si è trattato di un’erronea lettura dell’esame o chi ha effettuato l’esame nel laboratorio ha commesso uno scambio di persona e magari un’altra signora ancora non sa di avere un tumore?

Saranno ora gli accertamenti della Magistratura a sbrogliare questo intricato caso in cui sarebbe stata compiuta una catena di errori sulla pelle di una signora di 56 anni che ha subìto un intervento demolitivo ingiustificato con una degenza di sei/sette giorni. E con una serie di danni che si trascinerà a lungo.

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Friday Nights al Concept Briganti

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COPERTINO ( Lecce ) – Concept Briganti lounge bar
Per un venerdì piacevole in compagnia dei tuoi amici, immersi un’atmosfera coinvolgente. Ambiente easy chic, drink & food eccellenti, servizio e cortesia,non esitare a scegliere il Concept Briganti, locale d’eccellenza e salotto della città.
Ingresso FREE senza obbligo di consumazione.
In consolle: Francioso Fabio

Info

via margherita di savoia,9

centro storico Copertino

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Venerdìfrontemare – Voglia di Dance all Night

Casarano, completato il terzo lotto della circonvallazione: lunedì 20 maggio l’inaugurazione

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CASARANO (Lecce) – Realizzato il terzo lotto della Circonvallazione di Casarano: lunedì 20 maggio, alle ore 10.30, in corrispondenza della rotatoria su via Inghilterra, si terrà l’inaugurazione dell’opera.

Alla cerimonia interverranno il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, il sindaco del Comune di Casarano Gianni Stefano e gli amministratori comunali,  il capitano dei Carabinieri Clemente Errico, il comandante della Stazione Guardia di Finanza Luigi Vitali e le autorità civili e religiose.

Il terzo lotto della Circonvallazione (importo di progetto 7 milioni di euro, finanziamento Cipe 62/2011) ha una lunghezza di circa due chilometri e mezzo e si sviluppa a nord ovest dell’agglomerato urbano, partendo dall’intersezione tra la strada di accesso alla zona industriale e la s.p. 322 per Collepasso, fino a giungere in corrispondenza della s.s. 475 per Matino con la quinta intersezione a rotatoria.

Le scelte progettuali adottate sono state finalizzate ad un miglioramento globale della fruizione dell’attuale rete viaria che collega Casarano ai comuni vicini, in modo da garantire un più agevole e fluido accesso soprattutto al traffico pesante.

La sezione stradale tipo è quella di categoria c1, con una corsia per senso di marcia ed una larghezza complessiva di 10,50 metri.

Fra le peculiarità dell’intervento vanno evidenziate la realizzazione dei marciapiedi presso le due rotatorie più vicine all’abitato, la cura nella regimazione delle acque meteoriche (piuttosto impegnativa a causa delle forti pendenze che caratterizzano il territorio) e l’elevato standard esecutivo. Rilievo va dato anche all’installazione di un semaforo a chiamata, che facilita  l’attraversamento pedonale in corrispondenza della rotatoria su via Inghilterra.

L’impresa appaltatrice che ha eseguito i lavori è la Icogen s.r.l. di Vittoria (Rg), su progetto di Sina spa – Etacons srl – Econ-tecnica srl – ingegnere Vito Prato.

Nella realizzazione dell’opera viaria sono stati impegnati i tecnici del Servizio viabilità ed espropri della Provincia di Lecce Dario Corsini (dirigente), Giovanni Marra (responsabile del procedimento), Luigi Tommasi (direttore dei lavori), Roberto Perrone (collaudatore), Salvatore Quarta (direttore operativo), Franco Barriera (direttore operativo), Massimo Scarciglia (ispettore di cantiere).

 

 

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Un copertinese alla Nove Colli, una delle gare più dure al mondo

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COPERTINO ( Lecce ) – Siamo di fronte ad una nuova sfida che vedrà protagonista una vecchia conoscenza nell’ambito delle ultramaratone: Dario Della Pace.

Dopo una “pausa” lunga quasi un anno (in cui la sua attività sportiva comunque non ha subito arresti) ecco che l’ultramaratoneta copertinese torna a deliziare i suoi sostenitori con una prova di endurance che risulta tra le gare più dure al mondo inserendosi in un trittico che abbraccia anche la Spartathlon e la Badwater (la corsa nella valle della morte): la Nove Colli. Dopo aver infervorato il popolo di Facebook attraverso le entusiasmanti cronache curate nella pagina della società sportiva di cui Dario è presidente, la Podistica Copertino, che hanno permesso di seguire quasi in diretta eventi come la Atene – Sparta-Atene e la Mil Kil francese, ecco che questo ultra di 59 anni nato e cresciuto nel paese del Santo dei Voli, affina gli artigli o forse dovremmo dire le suole delle scarpe, per affrontare l’impietoso percorso di questa nuova prova agonistica.

Sarà la splendida e vitale Romagna a fare da sfondo a questa gara podistica che avrà luogo a Cesenatico sabato 18 maggio.

Il percorso che, come suggerisce il nome stesso, prevede un saliscendi lungo 9 colli romagnoli, ha una lunghezza complessiva di 202,4 km anche se sono previste, per chi desidera, due opzioni ridotte: un primo traguardo è “La Montagna” al km 84 in corrispondenza del 4° colle, il Bardotto; un secondo traguardo intermedio è “La Roccia” al km 158. Il traguardo finale per chi vuole completare la prova dei 202,4 km è “Uomo d’acciaio”.

Un appellativo scelto non a caso dal momento in cui i protagonisti di questa prova si troveranno ad affrontare 90 km in salita, 78 km in discesa e 34 pianeggianti con un dislivello complessivo di 3220 mt.

Questo significa, in termini pratici, un grandissimo carico di lavoro per muscoli e articolazioni, le pendenze così estreme sottopongono gli arti ad un lavoro inabituale, ad un compenso gravitazionale non indifferente.

Il tutto con la componente ansiogena di dover raggiungere degli step ben precisi entro dei termini di tempo prestabiliti. Sono i cosiddetti “cancelli” e ve ne sono ben 8, di cui il primo al km 57,6 da raggiungere entro le 7h e 30′ pena l’eliminazione e così via fino al tempo massimo complessivamente concesso di 30 ore. Sarà, dunque, un evento mozzafiato che, anche questa volta, potrà essere seguito sulla pagina Facebook “Podistica Copertino”.

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“Terra d’Otranto luogo di fede, tradizioni e culture”, convegno a Galatina

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GALATINA (Lecce) – Il 21 e il 23 maggio, alle ore 19, nella Sala “G. Pollio” della Chiesa di San Biagio a Galatina, si terrà il convegno “Terra d’Otranto luogo di fede, tradizioni, culture nell’Europa di ieri e di oggi”.

Il Convegno, che ha il Patrocinio della Città di Galatina e dell’IISS “P. Colonna” di Galatina, conclude gli incontri del Seminario riconosciuto dall’ISSR “Don Tonino Bello” di Lecce – Facoltà Teologica Pugliese: “L’Ecumenismo si fa in quattro” costruito sulle quattro note indicate da papa Francesco nell’Evangeli Gaudium(nn. 231-233) e riproposte anche nella sua enciclica “Laudatosi”, sulla cura della casa comune (n. 201).

Partendo proprio dalla Quarta nota: il tutto è superiore alla parte, abbiamo voluto promuovere i luoghi presenti in Terra d’Otranto che nel dare valore, dignità e prestigio a Terra d’Otranto, pure, riflettono il contributo notevole di quelle identità culturali e religiose che abitandola, hanno affermato la propria appartenenza all’Europa e aiutano a comprendere meglio la ricchezza e l’unicità della sua diversità culturale. Il Convegno, se chiama a un senso di responsabilità comune per il patrimonio culturale tangibile e intangibile di rilevante importanza nazionale ed europea, include anche la promozione del dialogo interculturale, interreligioso e intergenerazionale.

 

 

 

 

 

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Il Tar sospende la revoca della licenza della fabbrica di fuochi d’artificio di Arnesano

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ARNESANO (Lecce) – La tragica vicenda dell’esplosione verificatasi in una tettoia esterna ad una fabbrica di fuochi d’artificio in Arnesano che causò la morte del figlio del titolare e di un altro dipendente è approdata nelle aule del TAR di Lecce. Ciò perché, a seguito dell’evento incidentale tutt’ora al vaglio della magistratura penale, il Prefetto di Lecce aveva disposto la revoca della licenza di fabbrica e vendita di fuochi d’artificio con la cessazione dell’attività d’impresa. Il provvedimento prefettizio è stato impugnato dal titolare Sig. Cosma, a mezzo degli avvocati Pietro e Antonio Quinto, che hanno evidenziato l’illegittimità del provvedimento in relazione alla effettiva dinamica dell’incidente ed alla insussistenza di precise ed accertate responsabilità del titolare della licenza.

Il TAR, accogliendo le tesi degli avvocati Quinto, ha accordato la tutela cautelare sul provvedimento di revoca, riconoscendo la fondatezza delle censure dedotte in ricorso sotto l’assorbente profilo del difetto di una motivazione adeguata a giustificare la discrezionale valutazione dell’abuso contestato al titolare della licenza di pubblica sicurezza «tale da rendere proporzionata l’applicata sanzione della revoca, anziché della sospensione del titolo».

Il TAR ha dato atto, sulla base della ricostruzione della vicenda, come prospettata e documentata in ricorso, che l’incidente si era verificato in una zona periferica dell’area di pertinenza della fabbrica, laddove è collocata una piccola tettoia utilizzata per l’asciugatura naturale dei semilavorati. L’esplosione era stata generata da una imprevista combustione dei materiali e la morte di due operai  era stata causata da un’onda d’urto che aveva investito i due addetti che si trovavano nelle vicinanze.

L’esplosione non aveva interessato la fabbrica nella sua struttura complessiva distante oltre 20 metri così come autorizzata e non era stata causata da alcuna violazione connessa nelle fasi della vera e propria attività di lavorazione che si svolge all’interno della fabbrica. La mancanza di una adeguata istruttoria e di una specifica contestazione circa le violazioni commesse, ha indotto il TAR  a disporre la sospensione della revoca dell’autorizzazione  – così come richiesto dagli avvocati Quinto – riconoscendo il pregiudizio grave ed irreparabile lamentato dal ricorrente. Nel contempo il TAR ha invitato la Prefettura di Lecce ad un immediato riesame della pratica tenuto conto dei rilievi in ordine alla carenza di adeguata motivazione.

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Va agli avvocati la finale del 1° campionato degli ordini professionali del Salento

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LECCE – Sono gli avvocati di mister Ruggiero Cannito ad aggiudicarsi la prestigiosa Coppa delle Professioni del Salento battendo in finale per 4 a 2 i farmacisti di mister Pietro Vergine, al temine di una gara vibrante e combattuta ma sempre all’insegna del Fair play.

Davanti ad un pubblico delle grandi occasioni, ieri giovedì 16 maggio al Kick off di Lecce, sono gli avvocati a passare in vantaggio al 15 del primo tempo grazie ad un goal di Suez ottimamente servito in area da David Caraccio. Dopo 10 minuti, il raddoppio dei legali grazie ad un pallonetto del solito Caraccio su assist di Alberto Gigante. Allo scadere della prima frazione di gioco i farmacisti accorciano le distanze su calcio di rigore con Antonaci.

Nel secondo tempo, sono ancora i farmacisti a mettere alle corde gli avvocati trovando il goal del pareggio a seguito di una mischia in area con il subentrato Presicce. Allo scadere del tempo è ancora bomber Caraccio a realizzare altre due reti su assist dell’ottimo Francesco Dell’Anna.Al termine della gara sono stati assegnati i premi con lo Scudetto delle professioni che è stato vinto dai medici di mister Enzo Russo, mentre gli ingegneri di mister Valter Mirarco hanno conquistato la Coppa Amatori delle professioni del Salento, il miglior giocatore è andato a Gianluigi Tundo dei commercialisti, che hanno vinto anche il premio di miglior realizzatore con Simone Romano, mentre il miglior portiere è stato assegnato a Diego De Cillis degli avvocati; agli architetti è stato riconosciuto il premio Fair play.

Premiati anche i geometri di mister Maurizio Greco col secondo posto nella Coppa Amatori delle Professioni, i commercialisti di mister Angelo Nocco col terzo posto nella coppa delle professioni e ovviamente i farmacisti, la vera rivelazione del torneo, col secondo posto nella prestigiosa Coppa.Giovedì prossimo 23 maggio ultimo appuntamento della fase provinciale con la finale di Supercoppa delle professioni del Salento tra medici e avvocati, già approdati entrambi alla fase finale nazionale che per la prima volta si disputerà nel Salento dal 18 al 23 giugno.

 

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Il ministro Bonisoli sulle chiese a pagamento: “Mi fa tristezza!”. Poi l’annuncio dei (pochi) fondi per gli spettacoli

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Non apprezza le chiese a pagamento il ministro della Cultura Bonisoli e dichiara che fanno tristezza queste iniziative, anche se capisce le esigenze di reperire fondi che ha la Curia per tenere aperti questi monumenti (cliccate sull’immagine per vedere l’intervista). Al ministro è stato chiesto anche un parere sui tre anfiteatri leccesi poco fruibili, su cui la Soprintendenza mette tanti vincoli: “La tutela del patrimonio non è in alternativa a una fruizione intelligente”. Bonisoli ha incontrato anche i candidati leccesi del Movimento 5 Stelle: ha spiegato che lui si occupa di rigenerazione urbana e che al sud ci sono i soldi per fare tante cose, ma prima di dare i soldi bisogna capire se le idee sono valide. Per la prima volta una delegazione del Governo, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Alberto Bonisoli, accompagnato dal Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Salvatore Giuliano, è in visita istituzionale presso il Conservatorio Tito Schipa di Lecce.

Il Ministro e il Sottosegretario sono stati ricevuti dal Presidente e dal Direttore del Conservatorio, Biagio Marzo e Giuseppe Spedicati, dal Presidente e dal Direttore dell’Accademia delle Belle Arti, Fernando De Filippi e Andrea Rollo.
All’incontro era presente il Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e il Commissario Prefettizio al Comune di Lecce, Mario Sodano.

Il programma della visita di è svolto con l’incontro del Consiglio Accademico, del Consiglio di Amministrazione, docenti, studenti e personale amministrativo, un breve intermezzo musicale e una visita presso la Biblioteca del Conservatorio con l’illustrazione di alcuni preziosi manoscritti e stampe d’epoca, dal primo settecento in poi, della tradizione culturale di Terra d’Otranto. Il ministro promette investimenti in cultura, ma quelli per gli spettacoli delle città vicine a Matera non sono tanti: 20 mila euro a città (Lecce potrà richiederli). La Regione per gli spettacoli ne investe molti di più: solo il service di uno spettacolo in piazza può arrivare a costare 20 mila euro.

A parte la notizia dei i fondi per Matera Capitale della Cultura (400 mila euro per le città delle regioni intorno alla Basilicata), Bonisoli si è impegnato a valorizzare i conservatori, in primis quello leccese.

LA CULTURA MUSICALE

Per il Conservatorio è intervenuto il Presidente Biagio Marzo, che ha sottolineato l’importanza della cultura musicale nel territorio ionico salentino e nella regione Puglia, stimolata dai finanziamenti a favore dei Conservatori da parte della Regione e dall’impegno messo in campo dai docenti, dagli studenti e da tutto il personale amministrativo.

Ci sono delle eccellenze al Tito Schipa – ha detto Biagio Marzonon espresse a livello nazionale e quindi spetterebbe al Miur, e non solo, valutarle e valorizzarle.

Il comparto Afam è stato sempre considerato laCenerentola, invece non gli è stata data l’importanza dovuta in un’Italia riconosciuta in tutto il mondo come la terradelle Arti e della Cultura Musicale.

Lo sforzo – ha concluso – è di arrivare al più presto ad una riforma dell’Afam che sia a misura dei fermenti musicali,che in ogni parte del Paese sono fortemente sentiti”.

Ha preso la parola il Presidente dell’Accademia delle Belle Arti, Fernando De Filippi, che ha ribadito che bisogna completare sia la riforma dell’Afam, fin ora mancante della parte che riguarda la governance delle Istituzioni, sia il provvedimento di equiparare alle Università i Conservatori e le Accademie, facendole uscire dal guado in cui si trovano.

Il sottosegretario Salvatore Giuliano ha affermato: “Da anni la competenza, la passione e la professionalità del corpo docente del Conservatorio “Tito Schipa” riesce a far emergere i migliori talenti di questa terra, culla di tradizioni ed eccellenze musicali. Il Salento – ha ribadito – facendo leva sulla cultura e sulla bellezza, ha negli anni dimostrato al Paese come si possa trasformare un territorio, dando alle giovani generazioni la possibilità e l’orgoglio di restare edeccellere nel proprio campo.

La visita si è conclusa con l’intervento del Ministro, che ha dichiarato: “Sono contento di aver visitato uno dei luoghi dell’eccellenza della cultura di Lecce. Sono molto soddisfatto perché sono convinto che il Sud abbia ancora molte potenzialità inespresse e stiamo lavorando per farle emergere. Noto con piacere – ha concluso – che in questo caso non è necessario alcuno sforzo. E ringrazio il sottosegretario Giuliano per avermi fatto conoscere questa splendida realtà.

 

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Casarano, festa patronale senza giostre

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LECCE – Fare montare le giostre nell’area della Festa Padronale era un obiettivo che vedeva di comune accordo il Comitato Feste Patronale, i commercianti del centro, i giostrai ed ovviamente anche i cittadini.

A questo obiettivo ha lavorato l’Amministrazione Comunale, che sin dallo scorso anno, per conciliare il montaggio delle giostre in centro e la sicurezza pubblica, ha  proposto ai giostrai quale area principale per il parco divertimenti il parcheggio di via Sesia.

Il parcheggio garantisce idonee condizioni di sicurezza, necessarie per la collocazione e fruizione del parco divertimenti, ed è ubicato in area centrale rispetto alla Festa. Infatti, dista non più di 200 metri dalla Chiesa Madre, dove quest’anno eccezionalmente sono riposte, in occasione dei festeggiamenti, provenienti da Venezia, le spoglie mortali di San Giovanni Elemosiniere.

Già lo scorso anno, insieme ai giostrai furono fatti diversi sopralluoghi per valutare la idoneità dell’area individuata, ed oggettivamente  allora l’ingresso del parcheggio era stretto rispetto agli spazi di manovra dei mezzi utilizzati per montare il parco divertimenti.

Da quei sopralluoghi, ad ogni modo, sembrava che l’area individuata fosse di gradimento per tutti. E, per questo motivo, in tempi record, proprio per essere pronti per i festeggiamenti di quest’anno, l’ingresso al parcheggio è stato reso idoneo. Ovviamente, l’esecuzione dei lavori ha comportato l’impiego di risorse economiche da parte  dell’Amministrazione Comunale.

Quando sembrava tutto pronto però, poiché nell’area individuata, per motivi di spazio, non potevano montare tutte le giostre, alcune in via residuale sarebbero dovute essere montate nelle piazze del centro, sono iniziate delle inspiegabili trattative tra i rappresentanti dei giostrai e l’Amministrazione Comunale. L’interlocuzione iniziata sin da lunedì scorso è andata avanti fino a questa mattina.

L’Amministrazione non è mai entrata nel merito delle scelte dei giostrai, l’unica condizione che ha posto, per le ragioni precedentemente descritte, è stata quella di dare indirizzo agli stessi di montare le giostre prioritariamente nel parcheggio di via Sesia e in via residuale nelle piazze del centro.

La conclusione è stata che i giostrai autonomamente hanno scelto di non montare affatto il parco divertimenti.

Per questi motivi, quest’anno la Festa del Santo Patrono, con il rammarico di tutti, sarà senza giostre.

 

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“La stella nel cuore”, al Chiostro dei Carmelitani di Nardò la presentazione del libro di Mina Buccolieri

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NARDO’ (Lecce) – Si chiama “La stella nel cuore” (edito da Musicaos Editore) il libro di Mina Buccolieri che sarà presentato domenica 19 maggio alle ore 19:30 presso il Chiostro dei Carmelitani (in corso Vittorio Emanuele II). È una iniziativa di Archeoclub Terra d’Arneo con il patrocinio del Comune di Nardò.

Mina Buccolieri, in questo suo primo romanzo, racconta la storia di Nina e dell’immenso amore che la donna nutre per la sua famiglia: suo marito Stefano e i suoi quattro figli. Dopo il matrimonio Nina va a vivere con suo marito a Milano, città dove lui lavora. Con la sua semplicità la donna coltiva amicizie indissolubili e fraterne anche nella grande metropoli. L’inatteso trasferimento di Stefano porterà la famiglia di Nina a far ritorno nel suo piccolo paese del Salento, dove condurrà una vita tranquilla tra lavoro, studio e impegni quotidiani. I ragazzi crescono nell’amore, raggiungendo le loro mete, ma mentre tutto scorre meravigliosamente, accade qualcosa di inaspettato e improvviso. Nina sarà costretta ad imparare che esiste un amore ancora più grande, capace di legarci indissolubilmente a tutti gli attimi di un giorno, con la stessa intensità della luce che fa brillare le stelle.

Mina Buccolieri ha 58 anni ed è nata nel Salento. Ha trascorso un periodo della sua vita a Milano, per poi ritornare successivamente ai luoghi d’origine. Coltiva fin dalla più tenera età una passione per la letteratura e ora anche per la scrittura.

Dialogherà con l’autrice l’editore di Musicaos Luciano Pagano. Sono in programma alcune letture di Antonietta Martignano, presidente di Archeoclub Terra d’Arneo. Interverrà l’assessore alle Pari Opportunità Bernaddetta Marini.

 

 

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Silvana Leo è la nuova coordinatrice regionale del CIPOMO

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PUGLIA – Silvana Leo è stata eletta coordinatrice del CIPOMO per la Puglia. L’incarico le è stato affidato dal Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri nel corso del XXIII Congresso Nazionale, in svolgimento proprio a Lecce dal 16 al 18 maggio, imperniato sul tema dell’evoluzione della Medicina oncologica attraverso il sorprendente sviluppo tecnologico e la marea di informazioni che da esso proviene.

La dottoressa Leo, dal gennaio scorso, è direttore dell’Oncologia medica del “Vito Fazzi” di Lecce ed è impegnata in prima linea sul fronte del potenziamento della Rete Oncologica Pugliese che ha proprio nel Polo Oncologico leccese uno dei suoi principali CoRO, Centri di Orientamento Oncologico, vero snodo nevralgico del nuovo modello di presa in carico globale dei pazienti oncologici.

Il CIPOMO – si legge nel comunicato dell’Asl Lecce – è un’associazione senza fini di lucro di cui fanno parte i primari ospedalieri responsabili di unità operative complesse di Oncologia Medica. Il collegio si occupa principalmente della tutela e la promozione dell’oncologia medica sotto l’aspetto scientifico, professionale e istituzionale, così come dell’attuazione e potenziamento delle strutture di oncologia medica presenti nelle aziende ospedaliere. Tra gli obiettivi perseguiti vi sono anche il favorire la ricerca scientifica interdisciplinare, la formazione del personale e la collaborazione tra i primari oncologi, il Ministero della Sanità e la pubblica amministrazione in genere.

Il CIPOMO è poi particolarmente impegnato nella promozione delle attività di formazione e di informazione sanitaria verso l’opinione pubblica, le associazioni di volontariato, i mass media: un campo trasversale quanto mai bisognoso di essere “coltivato” con le giuste e corrette informazioni, soprattutto in materie delicate come le patologie oncologiche.

Altro tema caro agli oncologi è la valorizzazione della multidisciplinarietà, con la condivisione di conoscenze ed esperienze tra professionisti. Con l’appuntamento del 20 maggio sui Tumori Neuroendocrini, difatti, inizia una serie di eventi organizzati dall’Unità Operativa di Oncologia Medica del “Vito Fazzi” di Lecce in collaborazione con i Gruppi Interdisciplinari di Patologia, in questo caso con la GELP Unit – che si occupa segnatamente delle neoplasie del tratto gastro-enterico, del fegato e del pancreas – alla quale offre un importante contributo il dr. Marcello Spampinato, direttore della Chirurgia Generale del “Fazzi”.

A seguire l’incontro del prossimo 8 luglio, occasione per approfondire lo stato dell’arte sul Carcinoma Polmonare Localmente Avanzato e, a settembre, la giornata dedicata a sottolineare l’importanza della multidisciplinarietà per il trattamento delle Metastasi Epatiche da Carcinoma del Colon-Retto, con un incontro specifico sul Carcinoma Gastrico e della Giunzione Gastro-Esofagea.

 

 

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