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Moto contro auto: gravi due giovanissimi

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COPERTINO (Lecce) – È di due minorenni ricoverati in gravi condizioni il bilancio di un incidente stradale avvenuto ieri sera a Copertino. Due i mezzi coinvolti: una moto e un’auto. Il sinistro si è verificato poco dopo le 21 all’altezza dell’incrocio fra via Castromediano e via San Cosimo. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri della locale Tenenza, un’Audi, guidata da una donna, procedeva lungo via San Cosimo quando all’altezza dell’intersezione con via Castromediano, si è scontrata con un ciclomotore Husqvarna 125.

A causa del violento impatto i due minorenni sono stati sbalzati dal sellone e sono finiti contro il parabrezza dell’auto per poi rovinare sull’asfalto. L’allarme è scattato nell’immediatezza del fatto. Alcuni automobilisti di passaggio hanno allertato i soccorsi. Le ambulanze hanno trasportato i giovanissimi in codice rosso all’ospedale di Lecce e a quello di Gallipoli per le gravi ferite riportate in testa e agli arti. La conducente dell’Audi è stata ricoverata in stato di choc.

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Atti vandalici seriali contro l’Associazione persone Down: incastrati dalle telecamere tre minorenni

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NARDO’ (Lecce) – Lanci di pietre e bottiglie, calci alle strutture ma anche un tentativo di dare fuoco alla porta di ingresso. Questi e molti altri gli atti vandalici ai danni della sede dell’Associazione italiana persone Down di Nardò, che sono stati messi in atto da un gruppetto di minorenni nelle scorse ore terminato nei guai. Gli agenti del commissariato di Nardò hanno individuato i responsabili, due 17enni ed un 16enne del posto, e li hanno denunciati a piede libero per danneggiamento aggravato e consumato in concorso.
I responsabili dell’associazione hanno denunciato ogni atto subìto presso la sede di via Caduti di via Fani, in zona 167, sottolineando la preoccupazione crescente e il disagio vissuti sia dalle famiglie che dagli ospiti della struttura, portatori di handicap quindi anche bisognosi di un’attenta e particolare protezione. Le segnalazioni hanno innescato le indagini della polizia, che ha acceso i riflettori sulle scorribande notturne dei giovani vandali. Diversi gli episodi gravi, seriali, che si sono susseguiti nel tempo.

Tra questi il tentativo di dare fuoco alla porta d’ingresso dell’associazione, ammucchiando della spazzatura. In un’altra circostanza era stato preso a calci il box contenente il contatore del gas fino a distruggerlo, mentre in un’altra occasione ancora erano stati fatti esplodere dei petardi in un bocchettone di areazione della struttura. Il tutto veniva poi accompagnato da periodici lanci di pietre e bottiglie contro le finestre ma anche contro le telecamere dell’impianto di videosorveglianza.

Gli agenti si sono subito messi in moto effettuando in zona uno speciale servizio di controllo, mirato proprio a scongiurare ulteriori casi. Questa attività ha permesso di risalire alla “base operativa” del gruppo di vandali: un chiosco di proprietà comunale, attualmente vuoto ed in stato di degrado, dove la gang si riuniva. All’interno varie carcasse di auto e ciclomotori in disuso, bombole di gas, ferraglie e spazzatura varia: uno stato di abbandono totale che ha reso difficili anche le indagini agli stessi agenti, costretti a rimuovere le carcasse abbandonate per poter effettuare tutte le operazioni investigative del caso.

In seguito ad una specifica segnalazione, il vicequestore aggiunto e dirigente del commissariato di Nardò, Pantaleo Nicolì, ha informato il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, della situazione. Quest’ultimo ha subito disposto la sua chiusura e avviato le operazioni di bonifica dell’intera area, che, abbinate ad uno specifico servizio di controllo della zona da parte della polizia, hanno avuto come diretta conseguenza la cessazione di ogni atto vandalico e la scomparsa della gang autrice delle scorribande.

Per festeggiare il lieto epilogo, i responsabili della struttura hanno donato una torta preparata direttamente dai frequentatori del centro. Le indagini, però, non si sono fermate. Gli agenti hanno recuperato i filmati registrati da alcune telecamere di videosorveglianza presenti nella zona che, incrociati con altre prove raccolte nell’ambito di precedenti identificazioni, hanno permesso di risalire all’identità dei tre giovani vandali, ora indagati a piede libero.

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Parabita, si celebra il settantesimo anniversario dell’Incoronazione della Madonna della Coltura

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PARABITA (Lecce) – Il 15 maggio del 1949 si celebrò a Parabita una grande cerimonia per l’incoronazione della Madonna della Coltura.

Per il settantesimo di quell’evento e su iniziativa dell’Ordine dei Padri Domenicani di Parabita, del Centro di Solidarietà “Madonna della Coltura” e della Sezione Sud Salento di Italia Nostra è stato organizzato un programma che si svolgerà dalle ore 18.30 con l’inaugurazione della mostra” ’a matonna senza peti”, riguardante la riproduzione delle iconografie della Madonna della Coltura realizzate tra il ‘700 e i primi del ‘900 prima della riscoperta del monolito su cui è affrescata la sacra effige.

All’inaugurazione interverranno Padre Francesco Marino, Rettore della Basilica-santuario di Parabita, Fiorentino Seclì, Responsabile del Centro di Solidarietà Madonna della Coltura e Marcello Seclì, Presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra e curatore della ricerca iconografica e schedatura delle opere in mostra.

Alle Ore 19.00 nella Basilica-santuario sarà celebrata la S. Messa e – a seguire – “c’ero anch’io” con le testimonianze di alcuni cittadini che presero parte alla cerimonia del 1949 e la proiezione del filmato storico “Parabita di ieri, rivisitazione di una cerimonia”, un suggestivo documentario che ripercorre la cerimonia del 1949 ed una serie di aspetti della vita parabitana di quegli anni.

“vi era un nicchio grande con l’altare, ove sta cona con il busto

della Madre SS.ma con il puttino in braccio sopra pietra”

“Così venne descritta la Madonna della Coltura nel 1678 dal tabulario reale D.A. Sabatino quando l’immagine era ancora incorniciata nell’ogiva barocca collocata sull’altare maggiore di quel tempietto che poi, agli inizi del ‘900, venne demolito per costruirvi l’attuale santuario.

Di quell’edificio, a noi – dice il presidente della Sezione Sud Salento di Italia Nostra, Marcello Seclì – sono pervenute soltanto una suggestiva fotografia e quell’ogiva in pietra leccese che Giovanni Caggiula (abile artigiano del legno) in quegli anni pensò di recuperare e ricollocare sulla parete terminale del vano scala della sua abitazione applicandoci dentro la foto del busto della Madonna, così come fino ad allora era stata conosciuta.

Vent’anni fa quell’ogiva venne fortunatamente recuperata e poi sistemata nel Convento dei  Domenicani quale testimonianza tangibile di quel periodo in cui la sacra effige era conosciuta solo con il busto della Madonna ed il Bambino in braccio.

Infatti dal XVII sec.  fino al 1913 tutte le rappresentazioni della Madonna della Coltura erano costituite solo dal tronco  – né si sapeva che era dipinta su un monolito – tant’è che i fedeli, al momento della rimozione dell’ogiva ed avendoLa conosciuta sempre in quella versione, Le affibbiarono l’appellativo ‘a matonna culli peti.

Delle iconografie in cui la Madonna è ritratta dal solo busto c’è ne sono pervenute circa una ventina composte da disegni, reliquiari, affreschi, tempere, dipinti su tela e litografie che, insieme a quelle realizzate dopo la riscoperta del monolito, sono uno degli aspetti connotativi della storia e della cultura parabitana.

Con questa mostra si è inteso documentare quel periodo storico, che va dal XVII fino agli inizi del XX sec., durante il quale a Parabita si radicò il culto verso la Madonna della Coltura per cui, nel 1847, venne eletta compatrona della città!”.

PARABITA 1949 – 2019

70° ANNIVERSARIO dell’Incoronazione  del monolito della Madonna della Coltura

PARABITA – Mercoledì 15 Maggio 2019

 

PROGRAMMA

– ORE 16.30

Giardino dell’Incontro

Via Luigi Ferrari /P.zaRegina del Cielo

Inaugurazione della mostra “A matonna senza peti”

– ORE 19.00

Basilica-Santuario

CELEBRAZIONE DELLA S. MESSA

A SEGUIRE

“C’ero anch’io”

TESTIMONIANZE DI CITTADINI PARTECIPANTI ALLA CERIMONIA DELL’INCORONAZIONE DEL 1949

PROIEZIONE DEL FILMATO STORICO

Parabita di ieri: rivisitazione di una cerimonia

 

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“Violenza sulle donne: cause e prevenzione”, se ne discute in un convegno a Spongano

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SPONGANO (Lecce) – Il G.I.O.C. del Salento, sin dalla sua costituzione, tra le sue molteplici e variegate iniziative tese ad esaltare le peculiarità del territorio, particolare attenzione ha posto anche nell’organizzazione di Pubblici convegni formativi ed informativi su tematiche di preoccupante allarme sociale.

Pertanto, visto il successo del Pubblico Convegno Formativo organizzato nei giorni 13 e 14 aprile dello scorso anno sul tema “La scuola e il bullismo: possibile vivaio della criminalità?”, con crediti formativi in favore dei partecipanti dell’Ordine degli Avvocati di Lecce e dei partecipanti dell’Ordine degli Assistenti sociali della Puglia, anche quest’anno, con il patrocinio della Presidenza della Provincia di Lecce, dell’Unione dei Comuni di Andrano-Diso-Spongano, della Città di Spongano, dell’Ordine degli Psicologi, dell’Ordini degli Avvocati di Lecce e dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia, ha programmato un analogo Convegno Formativo sul tema: “Violenza sulle donne: cause e prevenzione”, da svolgersi in Spongano, presso il Centro di Aggregazione Giovanile, via Pio XII n. 62, il giorno di sabato 18 maggio 2019, dalle ore 15,30 alle 19,30.

Relatori dell’evento saranno un Magistrato, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Lecce, il Presidente dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Puglia (o suo sostituto), una psicologa/psicoterapeuta, altri esponenti dell’Ordine Forense e una dirigente di Istituto scolastico.

Il Convegno, almeno nello spirito degli organizzatori, si pone l’obiettivo di affrontare il dilagante e allarmante fenomeno della violenza sulle donne, con particolare riferimento al femminicidio, in un contesto territoriale, il Salento, dove il fenomeno, almeno nelle forme più eclatanti, appare ancora più contenuto rispetto ad altri ambiti territoriali, ma non per questo da essere sottovalutato.

Si vuole, quindi, creare un punto d’incontro formativo ed informativo in un’area territoriale periferica, rispetto ad altri ambiti capoluoghi dove più frequentemente vengono organizzati tali dibattiti; sperando che questa decentrazione riesca a coinvolgere gli operatori scolastici, gli studenti e, principalmente, le famiglie insieme agli altri rappresentanti delle Istituzioni, direttamente e indirettamente preposte all’opera educativa delle nuove generazioni.

Inoltre, si vuole indagare sulla scarsa efficacia della normativa specifica, a partire dalla Convenzione adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1979 sino alla Convenzione di Istanbul del 2013 e di tutta la successiva normativa formativa e informativa, quasi sempre di forte orientamento repressivo.

Capire perché all’inasprimento della normativa repressiva per bloccare il fenomeno non ha corrisposto un rallentamento degli episodi criminosi contro il genere femminile che, anzi, è stato oggetto di un’efferatezza spaventosa;

Consentire, infine, ai professionisti degli Ordini e delle Istituzioni coinvolti, nonché agli studenti di Istituti superiori e universitari, particolarmente quelli residenti nel basso Salento, di accedere al Convegno formativo (con attribuzione di crediti) che si svolge in un contesto territoriale lontano dai grandi Centri urbani.

Pertanto, vista la tipologia dei destinatari, il dibattito dovrà vertere su argomenti di approfondimento del fenomeno violenze di genere, specie sul femminicidio, con un triplice taglio:

ricerca delle cause e possibili correttivi finalizzati ad eliminare atti di prepotenza maschilistica, analizzare gli aspetti emotivi scatenanti l’azione aggressiva e valutare l’evoluzione sociale dell’ultimo cinquantennio nel quale si è passati dalla famiglia di stampo patriarcale alla famiglia genitoriale alla pari dove i partners (non più coniugi) non sono ancora riusciti a trovare il giusto equilibrio della convivenza.

 

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Scompenso cardiaco, Asl Lecce aderisce alle Giornate Europee

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LECCE – “Il tuo cuore è un bene prezioso: ascoltalo!”. Segni e segnali da ascoltare, “leggere” e interpretare in tempo per individuare precocemente i sintomi dello Scompenso cardiaco: affanno, gonfiore alle caviglie, aumento del peso, difficoltà a fare anche pochi passi, polso irregolare, aritmia e anemizzazione. Sono le spie rosse della cosiddetta “malattia del cuore stanco”, patologia che è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65 e interessa quasi un milione di persone in Italia.

La ASL Lecce, aderendo alle Giornate Europee dello Scompenso cardiaco 2019, ha presentato stamane in conferenza stampa le “contromosse” per non finire nella spirale dei ricoveri in ospedale: «Bisogna ascoltare i segnali lanciati dal cuore – ha detto il Commissario Straordinario Rodolfo Rollo – e in questo i medici degli ospedali e del territorio sono fondamentali. Ma serve anche un cittadino consapevole, che comprende quali sono i rischi della patologia e quali sono i benefici derivanti da comportamenti corretti e abitudini più sane: niente fumo, più movimento e meno chili». Anche perché – ha aggiunto – «lo Scompenso è un nemico subdolo. Non si fa riconoscere facilmente, non essendoci ancora misuratori oggettivi, e per questo bisogna individuare i sintomi d’allarme, perché se riusciamo a controllarli bene anche un cuore compromesso può durare a lungo e permettere alle persone di vivere una “vecchiaia di successo”».

E’ questo, del resto, uno degli obiettivi principali che impegnano la Sanità del futuro prossimo: «E’ il nuovo paradigma del paziente protagonista attivo nelle scelte che riguardano la sua salute. Per questo – ha continuato Rollo – la prevenzione deve partire sin da subito, quando si è giovani. La cultura della prevenzione significare stare attenti ad alcuni fattori di rischio che si pagano in futuro, per cui non è mai troppo tardi per attenersi alle buone regole di vita. Ma soprattutto – ha rimarcato ancora – non è mai troppo tardi per un recupero importante e per questo dobbiamo spendere energie culturali e formative in tema non solo di prevenzione ma anche di riabilitazione e terapia. Il modello è riassunto nella rete che, attorno al paziente e a familiari consapevoli, coinvolge i medici di famiglia e gli specialisti di riferimento, territoriali e ospedalieri, in un’ottica di team inter-professionali capaci di interloquire in ogni snodo della malattia, dall’esordio alla fase acuta sino alla cronicizzazione che va affrontata a domicilio».

La chiave di volta è una “cardiologia di prossimità” che metta a sistema le competenze dei medici ospedalieri impegnati sulle grandi complessità e gli specialisti attivi sul territorio, a stretto contatto con le persone e i medici curanti: «Un metodo da applicare non solo per le malattie cardiovascolari – ha assicurato Rollo – ma anche per le patologie respiratorie ed oncologiche: sono le tre grandi sfide che, come Sistema sanitario, vogliamo lanciare nel 2019 e 2020».

Le Giornate europee contro lo Scompenso cardiaco, nel frattempo, rappresentano già un ottimo momento di riflessione e informazione capillare che conta sull’adesione di circa 70 centri in tutta Italia. «Nella nostra ASL – ha ricordato Sonia Giausa, dirigente dell’Ufficio Comunicazione e Informazione Istituzionale – si terranno 13 eventi distribuiti su tutto il territorio. Saranno coinvolti distretti, piazze e ospedali, sia per spingere sulla prevenzione sia per dare valide indicazioni sulla cura. Saranno distribuiti materiali illustrativi, piani clinici, questionari per pazienti e caregiver. Si parte già giovedì 16 maggio da Galatina, poi si svolgeranno altre tappe, tra cui quella di Lecce e, il 1° giugno, a Santa Maria di Leuca. Il materiale e tantissime utili informazioni sono comunque reperibili sul sito www.iltuocuore.com».

Una campagna informativa per conoscere meglio la patologia, ma anche una “lotta” quotidiana in cui il ruolo principale tocca ai medici. Paola De Paolis, responsabile dell’Ambulatorio di Cardiologia di Tricase, ha ricordato che «lo scompenso cardiaco è il paradigma delle patologie croniche, poiché presenta un andamento molto oscillante, ricoveri ripetuti e un’altissima mortalità: in Puglia vi sono più di 80 mila pazienti con diagnosi di scompenso cardiaco, 17.000 sono i ricoveri annui, 4mila solo in provincia di Lecce e, di questi, il 40% si ricovera più di 3 volte in un anno». Di qui la risposta della Sanità pubblica: «E’ necessario individuare percorsi integrati tra territorio e ospedali, giacché la gestione di questi pazienti rappresenta una quota di spesa sanitaria molto alta, con costi anche indiretti di tipo previdenziale, visto che è una malattia fortemente invalidante».

A Gagliano del Capo, ad esempio, questo percorso condiviso ha prodotto un’esperienza importante – ha sottolineato De Paolis – che «testimonia come la presa in carico di questi pazienti può portare vantaggi in termini di minori costi e minori ricoveri, oltre che un miglioramento della qualità di  vita e una riduzione della mortalità. Sfruttando una forte integrazione tra territorio e ospedali, abbiamo registrato una riduzione delle riospedalizzazioni dell’80% su una corte di 90 pazienti e un risparmio di 800mila euro in un anno. Oggi i pazienti presi in carico sono circa 600, seguiti e monitorati, anche a distanza, utilizzando una piattaforma informatizzata contenente tutti i dati e condividendoli col medico di famiglia e con lo specialista ospedaliero».

La strategia, con un richiamo puntuale a costi e benefici, l’ha indicata Antonio Amico, direttore dell’Unità operativa di Cardiologia dell’Ospedale di Copertino: «Lo Scompenso cardiaco, in quanto a DRG, è il secondo costo sanitario dopo il parto, quindi il primo come patologia ed è costante nel tempo. Un problema frequente – ha sottolineato – è la riospedalizzazione dopo il primo ricovero, bisogna perciò ritardare l’ingresso nella spirale dell’ospedalizzazione e rallentare il tempo tra un ricovero e l’altro. Ciò significa migliorare la qualità di vita di pazienti e familiari. La medicina attuale ha compiuto grossi passi in avanti dal punto di vista farmacologico, della tecnologia e dell’uso di apparecchiature per la stimolazione cardiaca, che prevengono la morte improvvisa di questi soggetti scompensati, ne migliorano la qualità della vita e la allungano. Anche il ricorso al cuore artificiale viene ormai deciso come terapia definitiva dello scompenso. Come tutte le patologie croniche, però, il paziente è costantemente malato ed è per questo che la rete è fondamentale, anche perché può intervenire in maniera graduale. La ASL Lecce, del resto, è stata la prima a realizzare la rete dell’infarto miocardico, ed è a buon punto anche sullo scompenso cardiaco con la formazione di una vera e propria task force di cui fanno parte una ventina di specialisti, cardiologi e non».

Prevenzione subito, informazione sempre e terapia quando è necessario. Per Ennio Pisanò, direttore facente funzioni della Cardiologia del “Vito Fazzi”, si può fare anche qualcosa di più: «Oggi possiamo salvare grandi porzioni del muscolo cardiaco: la mortalità per infarto del miocardio è infatti scesa sotto il 10 per cento, anche in pazienti molto anziani. Pacemaker e defibrillatori sono importanti salva-vita, ma ci permettono anche di predire lo scompenso cardiaco prima che si verifichi grazie ad una gran quantità di dati raccolti che, messi insieme, permettono di costruire indici che consentono di prevedere con ragionevole affidabilità quale paziente potrà andare incontro ad uno scompenso cardiaco, per cui gli ambulatori cardiologici possono controllarli a distanza e dialogare con gli altri centri collegati in rete».

Non solo effetti speciali, però – ha concluso Rollo – perché «l’attenzione alle tecnologie deve essere accompagnata da una buona organizzazione in ogni settore interessato alle fasi acute, cardiochirurgia, emodinamica, elettrofisiologia e cardiologia, con l’obiettivo di curare a casa il paziente anziano scompensato e restituirgli, proprio tra gli affetti famigliari, una speranza di vita decisamente maggiore e di migliore qualità».

 

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Tantissimi partecipanti alla terza edizione di “ABC Olio: la piazza degli extravergine in festa”

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BARI – Le luminarie del post San Nicola hanno fatto da cornice alla terza edizione di “ABC Olio: la piazza degli extravergine in festa”, evento organizzato dal Consorzio Buonaterra – Movimento Turismo dell’Olio Puglia in Piazza del Ferrarese a Bari, nell’ambito delle attività finanziate con il Patto per la Puglia 2014-2020 dall’Assessorato regionale all’industria turistica e culturale. Tantissimi i partecipanti che hanno affollato la piazza sin dal mattino, segno della grande curiosità per ciò che riguarda l’oro verde di Puglia.

Animato il mercatino dove i visitatori hanno potuto degustare e acquistare gli extravergine e i prodotti tipici dei soci di Buonaterra, abbinati a una selezione dei migliori vini pugliesi a cura del Movimento Turismo del Vino Puglia, sperimentando anche la bontà degli extravergine nelle proposte studiate dai cuochi e artigiani del gusto de La Puglia è Servita per esaltare le caratteristiche delle diverse cultivar.

Tanti i punti chiariti e i miti sfatati, grazie anche alla Mostra “Impariamo a conoscere l’olio extravergine” e al Gioco dei Sensi, dove in tanti hanno sperimentato le differenze tra le diverse cultivar “mettendoci il naso”. Anche i più piccoli hanno potuto imparare divertendosi, mettendo le mani in pasta nel laboratorio con gli impasti e le farine abbinati alla scoperta delle proprietà e qualità dell’extravergine. Una grande festa che per tutta la giornata ha visto appassionati ed esperti a confronto sui grandi temi legati alla cultura dell’extravergine in Puglia negli Evo Camp, tavoli dai quali sono emerse proposte che andranno a comporre il Manifesto 2019 di Buonaterra.

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Ad Arnesano va in scena “Lo Schiacciasogni”, uno spettacolo contro la violenza di genere

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ARNESANO (Lecce) – Sabato 18 maggio, il Palazzo Marchesale di Arnesano ospiterà una nuova tappa de “Lo SchiacciaSogni”, lo Spettacolo contro la violenza sulle donne organizzato da Accademia d’Arte Thymòs di Vincenza De Rinaldis, che prende il nome dal monologo teatrale scritto dalla regista e attrice Giustina De Iaco e che si propone di sensibilizzare i giovani sul tema della violenza di genere.

L’evento rientra in un progetto di sensibilizzazione sociale indirizzato alle nuove generazioni e si articola attraverso diverse forme di comunicazione. Il progetto, finanziato dalla Regione Puglia nell’ambito del “Programma Straordinario 2018 in materia di Cultura e Spettacolo Azione 2”, è curato dall’Accademia d’Arte Thymòs di Vincenza De Rinaldis in collaborazione con l’Associazione Teatro dell’Argo di Giustina De Iaco e con altri enti istituzionali e associazioni del territorio.

LO SPETTACOLO

La scena si apre su una donna avvolta nel bianco spigoloso, asettico. In un’atmosfera onirica ci accostiamo ai pensieri della protagonista che ripercorre nella memoria la sua storia d’amore e abnegazione nei confronti della vita e poi dell’uomo che ama. La voce che gli spettatori ascoltano è l’eco lontana di una voce che non ha più corpo. La protagonista cresciuta in una famiglia di stampo matriarcale, rinuncia alla sua natura in nome dell’uomo che ama. Le dinamiche della vicenda e la scelta registica vengono chiarite alla fine del racconto quando la luce domina la scena e la protagonista è costretta a parlare.

Lo Schiacciasogni è una storia frutto della fantasia ma che tragicamente trae spunto dalla vita di grandi donne del passato, esplicitate a singhiozzi nella narrazione. È una storia di della violenza del maschio, ma anche dello strano, perverso e innaturale legame tra la vittima e il suo carnefice. Lascia l’amaro in bocca e invita a riflettere.

La tappa di Arnesano è in programma sabato 18 maggio ore 20:00, presso il Palazzo Marchesale. Lo Spettacolo vedrà sulla scena Giustina De Iaco, Vincenza De Rinaldis, Diego Petracca, con la partecipazione del Coro Lirico Thymos accompagnato dal M° Valerio De Giorgi.

 

 

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Il saluto di Tanisi: “Ringrazio tutti, lascio a seguito di una delibera del Csm che non condivido ma che rispetto”

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F.Oli.

LECCE – Una lettera per ringraziare tutti dopo quasi due anni come presidente distrettuale della Corte d’Assise. Roberto Tanisi ha voluto così salutare colleghi magistrati, avvocati e personale di cancelleria dopo la decisione del plenum del Csm di nominare Lanfranco Vetrone al suo posto. “Dopo quasi ventuno mesi, a seguito di una delibera del Csm (che non condivido ma che rispetto) in esito ad una complessa vicenda giudiziaria, lascio la Presidenza della Corte d’Appello”, scrive Tanisi.

“In questo non breve periodo ho messo a disposizione dell’Istituzione tutta la professionalità di cui sono capace, cercando sempre di assolvere all’incarico affidatomi “con disciplina e onore” così come richiede l’articolo 54 della Costituzione. Lascio un Ufficio che, pur fra le tante difficoltà che connotano l’Amministrazione della Giustizia, si distingue per serietà, impegno e spirito di sacrificio. Il mio saluto va alle Autorità con cui mi sono rapportato in questi mesi, ai colleghi del distretto, ai dirigente, al personale amministrativo della Corte, ai componenti e al personale del Consiglio Giudiziario e a tutti coloro che hanno riposto in me la loro fiducia e che con me hanno collaborato nel quotidiano impegno di direzione dell’Ufficio e del rendere giustizia”.

“Ringrazio”, prosegue Tanisi, “quanti – e sono tantissimi – mi hanno dato testimonianza di stima, vicinanza e affetto. Saluto gli avvocati e i loro dirigenti per la schiettezza e la disponibilità al confronto: da parte mia ho sempre cercato il dialogo, che ritengo sia la strada migliore per risolvere i problemi. Un saluto particolare e un grande ringraziamento ai componenti la Segreteria della Presidenza, che mi hanno supportato (e sopportato) in questi mesi intensi ma estremamente gratificanti: di tutti ho apprezzato la grande professionalità e disposizione al sacrificio”. “Ho cercato”, conclude Tanisi, “di essere il Presidente di tutti. Non so se ci sono riuscito, certo ci ho provato. Torno a fare il semplice magistrato – per me il mestiere più bello del mondo – con l’impegno e la passione di sempre”.

Ora l’ormai ex Presidente tornerà a fare il giudice. Il suo nome compare fra gli otto candidati che aspirano a ricoprire l’incarico di Presidente del Tribunale lasciato vacante alla fine dello scorso anno da Francesco Giardino. Tra i competitors ci sono Alessandro Silvestrini, presidente della sezione commerciale della Corte d’Appello; Valerio Fracassi, presidente dell’ufficio gip/gup del Tribunale di Brindisi e componente del Csm fino allo scorso anno; Piera Portaluri, attuale presidente facente funzioni; Mario Cigna, leccese, consigliere della Corte di Cassazione; Vincenzo Scardia, presidente facente funzione della Corte d’Appello di Lecce e presidente della sezione penale dello stesso ufficio; Bombina Santella, presidente del Tribunale per i Minorenni di Taranto e Roberto Cesidio Giovanni Gentile, Presidente di sezione del Tribunale di Roma.

Il bando è ormai chiuso. Si attende la data della riunione in cui la Commissione del Csm dovrà indicare al plenum la scelta dei candidati in possesso dei requisiti per guidare il Tribunale di Lecce; indicatori come i meriti professionali, le esperienze maturate alla guida di un ufficio e il progetto organizzativo.

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“Studentessa legata e violentata dall’ex professore”: disposte nuove indagini

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F.Oli.

MAGLIE (Lecce) – Era effettivamente nel circondario di Maglie il professore di scuole medie, ora in pensione, nel periodo in cui si sarebbero verificate le presunte violenze ai danni di una sua studentessa? Per sciogliere il rebus saranno necessarie le nuove indagini disposte dal gip Giovanni Gallo, a margine dell’udienza preliminare di oggi. È stato lo stesso pm Stefania Mininni a chiedere un supplemento d’indagine sulla scorta delle investigazioni difensive condotte dall’investigatore dell’agenzia Salerno Investigazione di Sangiorgio del Sannio per conto degli avvocati Fabrizio Ruggeri e Daniele De Matteis, difensori del professore.

I legali, già nel corso delle indagini, avevano presentato una serie di ricevute e scontrini con cui attestavano la lunga permanenza dell’insegnante a Reggio Emilia. Un soggiorno per accompagnare il figlio per motivi di lavoro proprio nei mesi in cui si sarebbero verificati i fatti: dal dicembre 2015 al settembre 2016. E per verificare la veridicità della documentazione difensiva il gup ha chiesto alla Questura di Reggio Emilia di produrre l’attestazione delle presenza del professore in quel periodo nella città emiliana (per stabilire la fondatezza delle accuse a carico dell’imputato). L’udienza è stata aggiornata al 2 ottobre.

Gli episodi, finiti all’attenzione della Procura, non si sarebbero verificati tra i banchi o nei corridoi di un Istituto. Sarebbero avvenuti in casa dell’insegnante e all’interno di un bar. La vicenda, sempre più ammantata da una cortina di dubbi alla luce dei nuovi risvolti, è venuta a galla dopo le rivelazioni della ragazza (all’epoca dei fatti di neppure 18 anni e residente in un comune nei dintorni di Maglie) via chat su WhatsApp ad un amico. Che l’ha spinta a parlare con i servizi sociali. Da lì è partita un’indagine inizialmente a carico di ignoti.

La giovane ha raccontato gli abusi subiti. Palpeggiamenti, toccatine, ma anche rapporti sessuali completi. Studentessa ed ex professore si sarebbero incontrati, a distanza di tempo, dopo gli anni di scuola. La minore, secondo quanto ricostruito, ha contattato l’ex professore per chiedere spiegazioni su alcune attenzioni morbose che l’insegnate le avrebbe riservato a scuola. E avrebbe così iniziato a frequentare l’abitazione del docente. Nel dicembre del 2015 il professore avrebbe costretto la sua ex alunna a stendersi sul letto e, dopo averle legato i polsi con una fascetta di plastica, l’avrebbe costretta a consumare rapporti sessuali completi. Poi persino a ballare nuda.

Le scene di violenza sarebbero finite anche nella memoria di una macchinetta fotografica. Sempre in casa dell’uomo – questi ultimi fatti si collocano nel gennaio del 2016 – la ragazza sarebbe stata nuovamente violentata. Un ulteriore episodio, invece, si sarebbe consumato nel bagno di un bar dove l’insegnate e la ex studentessa si sarebbero incontrati per caso. Anche in questa circostanza la giovane sarebbe stata avvicinata con la forza e violentata.

Nel corso delle indagini la persona offesa (parte civile con i propri genitori tramite l’avvocato Cristiano Solinas) è stata sentita con la forma protetta dell’incidente probatorio. Davanti al gip Cinzia Vergine e al sostituto procuratore Stefania Mininni la ragazza confermò gli abusi. Sulla veridicità della sua ricostruzione, però, ora incombono nuove indagini.

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“La mite. In morte di Antonia Baccelli”, la produzione di Asfalto Teatro in scena nel quartiere San Pio a Lecce

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LECCE – Sabato 18 e domenica 19 maggio, alle ore 21, andrà in scena per la prima volta “La mite. In morte di Antonia Baccelli”, una produzione di Asfalto Teatro, presso la sua nuova sede di via Birago, 60. Quando la vita si fa teatro, quando l’etica si fa estetica, quando l’abuso si fa vendetta, quando il respiro si fa morte, allora, non resta altro da fare se non raccontare la propria storia.

Tratto da “La Mite” di Dostoevskij, intrecciato a una storia vera, il testo racconta di una donna vittima, poi carnefice spietata. Una donna che dalla violenza subita riesce a trovare lo spunto risolutore di una vita dedicata al teatro. L’intento è quello di mostrare come possa nascere una vocazione anche in un ambiente confuso e violento. In scena Beatrice Perrone (in foto), nel ruolo di Antonia Baccelli, affiancata da Biagio Mariano. La regia è di Aldo Augieri, autore del testo insieme a Viviana Indraccolo e Antonia Sansonetti; la scenografia è di Daniele Sciolti e la cura del suono di Emanuele Augieri.

Lo spettacolo di inserisce nella rassegna “FRAC” (4 maggio – 29 giugno), che comprende cinque spettacoli nati dalla produzione pluriennale della compagnia stabile e delle collaborazioni con il Teatro di Ateneo, con l’ASTSM (Associazione Salentina per la Tutela della Salute Mentale) e dai laboratori con i ragazzi che frequentano il CSM di Lecce; con il contributo di BigSur e il centro di riabilitazione Sorgente s.r.l. La rassegna inaugura il nuovo teatro, che nasce a San Pio, quartiere periferico di Lecce, come periferiche sono le scelte artistiche della compagnia, che indaga nella creatività della minoranza estrema, del limite, in un elogio della diversità che contempla infezioni animalesche, zoo con strane specie animali, storie di bambini orrorifici, castelli governati da regnanti ossessionati dai capelli ricci.

Per info e prenotazioni 338 24 33 222.

 

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Il due Carrozzo-Fasiello a “I Concerti del Chiostro”

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LECCE – Archiviato il concerto di Angelo Branduardi e Fabio Valdemarin, giovedì 16 maggio “I Concerti del Chiostro” ospiteranno il duo salentino Valeria Fasiello al pianoforte e Andrea Carrozzo al sassofono. Questo concerto sostituisce la pianista Cinzia Bartoli, evento annullato lo scorso 28 aprile per problemi di salute dell’artista.

Il duo Carrozzo-Fasiello nasce nel 2018 con il desiderio di esaltare e promuovere la musica da camera per sassofono e pianoforte. Fin da subito ha attirato l’attenzione di pubblico e critica, esibendosi in vari festival, fra i quali l’anteprima del Festival PianoSoloLab a Ostuni, la Rassegna Classica d’Estate della “Camerata Musicale Salentina”, per “Brindisi Classica” e nel Complesso della Pilotta a Parma. Sono vincitori assoluti del Concorso Musicale Internazionale “Villa La Meridiana” di Leuca. Ad aprile 2019 si sono esibiti presso la Philarmonie de Paris nel Grand Gala di premiazione del Concorso Internazionale “Grand Prize Virtuoso”.

Sono molto felice di ospitare questo duo di giovani e talentuosi salentini, dichiara il direttore artistico della rassegna musicale il M° Luigi Fracasso, – Il programma è dedicato alla musica francese del primo ‘900 ed, in particolare, omaggia Claude Debussy in occasione del centenario della scomparsa. È caratterizzato da uno spiccato virtuosismo, che mette in risalto le capacità strumentali ed interpretative degli esecutori e avvolge il pubblico nell’inebriante atmosfera della Parigi di inizio secolo. Spazia fra le due principali correnti artistiche presenti in Francia nei primi decenni del ‘900, rappresentate da Debussy (Impressionismo) e Milhaud (per il “Gruppo dei Sei”),passando attraverso le note dell’eclettico Ibert. Del primo ascolteremo il Prélude a l’après-midi d’un faune, con le sue sonorità raffinatissime e la sua atmosfera sospesa ed instabile, che si contrappone dicotomicamente al clima festoso e danzante di Fêtes, secondo brano in programma, e al palazzo armonico della Rhapsodie. Questi brani si alterneranno alle evocative suggestioni delle Histoires di Ibert e la gioiosa freschezza della suite Scaramouche di Milhaud.

Ad interludio e a conclusione del concerto, due brevi salti fra le note seducenti e spagnoleggianti di De Falla, del quale ascolteremo l’irruente e passionale Danza rituale del fuoco, e di Piazzolla, con la struggente malinconia di Oblivion e i ritmi di Tango, Milonga e Jazz del Night Club 1960”.

Appuntamento a giovedì 16 maggio alle ore 20.30 presso il Santuario Madonna delle Grazie di Soleto.

Come ogni concerto, anche questo sarà preceduto da una visita guidata nel Comune di Soleto a cura dell’Associazione “Amici del Presepe” previa prenotazione.

 

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A Tricase ultimo appuntamento con le Stelle ai fornelli

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LECCE – Ultimo appuntamento con le stelle ai fornelli del Salento. L’attività stageriale che ha portato presso I Fornelli da Teresa, a Tricase, il gotha della cucina gourmet, promosso da Khe Formazione e finanziato con fondi regionali, giunge al capolinea.

Inaugurazione d’eccezione, grazie alla presenza del famoso chef 2 stelle Michelin Antonio Guida, del Seta Mandarin Oriental – Milano, in cucina domani invece, sempre dal Seta, il pastry chef Nicola di Lena, nato in Svizzera e cresciuto in Puglia, formatosi alla corte di Laurent Jeannin all’Epicure di Parigi.

Inizio delle lezioni alle 9.30. Ai banchi, giovani salentini e due di origini egiziane, che in passato hanno interrotto il proprio percorso di studi e oggi, dopo un periodo di difficoltà, sono pronti a guardare al futuro. Il corso infatti, consentirà loro di avere accesso al mondo del lavoro come esperti nella preparazione e somministrazione di pasti.

 

 

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“Gli autori si presentano”, a Nardò sette appuntamenti con libri e lettura

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NARDO’ (Lecce) – Per Il maggio dei libri la Biblioteca del Centro Servizi Culturali (ospitata in un’ala del primo piano dell’ex Convento dei Carmelitani, in corso Vittorio Emanuele II) propone un calendario di incontri dal titolo “Gli autori si presentano”, in cui una serie di autori incontreranno il pubblico, i ragazzi e gli studenti della città e proporranno i loro ultimi lavori.

Il progetto “Gli autori si presentano” è nato per dare voce alle giovani generazioni di scrittori e a chi si sente ancora tale, per dare voce ai loro sogni e alla loro creatività, per valorizzarne il talento e anche per dare corpo a iniziative indispensabili alla crescita culturale e sociale, in special modo, dei giovani. Incontrare gli autori all’interno della Biblioteca del Centro Servizi Culturali è una suggestione culturale, perché la biblioteca non è solo un contenitore di libri, ma è soprattutto una ricchezza pubblica, il “granaio” del sapere collettivo al servizio dei cittadini, dove attingere, talvolta, cibo per la mente. “Gli autori” si presentano ha il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Nardò ed è realizzato in collaborazione con la libreria “I Volatori”.

Il primo appuntamento del calendario è in programma domani, giovedì 16 maggio, alle ore 16 con l’incontro sul tema Cittadini di domani, percorso tra i libri sulla legalità, con cui la Biblioteca incontra i ragazzi delle terze classi della scuola secondaria di primo grado del Polo 2 (via Manieri). L’ingresso è libero.

Per i lettori più piccoli, a partire dai quattro anni, ci saranno laboratori e letture a voce alta, ogni giovedì dalle ore 16:30 alle 18. Per gli studenti degli istituti di scuola secondaria di primo e secondo grado incontri a tema sulla legalità e la cittadinanza attiva.
Il maggio dei Libri è una campagna nazionale organizzata dal Centro per il Libro e la Lettura, a cui Nardò ha aderito, che ha l’obiettivo di affermare il valore sociale del libro, quale elemento chiave della crescita personale, culturale e civile. L’iniziativa, giunta alla sua undicesima edizione, è un invito ad avvicinarsi ai libri e alla lettura, anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare e coinvolgere coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi.

“Leggere – dice l’assessore alla Cultura Ettore Tollemeto – è un’esperienza irrinunciabile ed educare alla lettura, soprattutto i più giovani, è un impegno a cui la famiglia, la scuola e ognuno di noi non dovrebbero sottrarsi. Dalla lettura e dalla crescita culturale dei singoli passa la crescita delle comunità, è una verità tanto banale quanto ancora tutta da conquistare. Noi abbiamo puntato tantissimo su questo aspetto, con il Salento Book Festival, con il progetto “I guardiani del tempo”, con i corsi di lettura e con i tantissimi testi nuovi con cui abbiamo arricchito le nostre biblioteche. E, a proposito di biblioteca, con le risorse intercettate nell’ambito delle Community Library della Regione, che ci danno la possibilità di riqualificare totalmente e di rendere moderna e funzionale la storica Biblioteca “Vergari”. Ecco perché l’iniziativa “Gli autori si presentano” è importante, come piccolo e validissimo contributo a una strategia più complessa sulla cultura, sui libri e la lettura. Per questo, grazie ai responsabili del Centro Servizi Culturali”.
 

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Torna “Leverano in fiore”, dal 17 maggio il centro storico diventa un enorme giardino colorato

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LEVERANO (Lecce) – Dopo il grandissimo successo dell’edizione 2018, con oltre 50mila visitatori, torna l’appuntamento con “Leverano in fiore”, il prestigioso evento a carattere internazionale dedicato all’arte floreale che si svolgerà dal 17 al 19 maggio nel centro storico di Leverano.

La manifestazione, organizzata dall’Assessorato alle Attività produttive – si legge nel comunicato – quest’anno si avvale del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, oltre che della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Gal Terra d’Arneo e vede la collaborazione del neonato Comitato “Leverano in fiore”, che raggruppa decine di aziende florovivaistiche locali, e dell’associazione S.A.F.I.A. E20.

Nel 2019 “Leverano in fiore” si candida a diventare una festa di caratura mondiale. La nutrita rappresentanza di artisti e fiorai provenienti da diverse parti del globo crescerà ulteriormente. Saranno ben 16 le Nazioni e tre i Continenti rappresentati: fa, infatti, il suo esordio anche la Cina che con due grandi gruppi di artisti floreali daranno vita ad una vera e propria esplosione di colori e profumi.

Il centro storico di Leverano si prepara, dunque, a trasformarsi in un enorme giardino colorato, con l’obiettivo di accogliere le migliaia di visitatori che arriveranno da tutta la Puglia e da diversi Stati europei, pronti a lasciarsi meravigliare dalle spettacolari composizioni floricole che arricchiscono tutti i vicoli, le vie dell’antico arredo urbano e molte case storiche che i proprietari apriranno per l’occasione.

Saranno davvero tante le mirabilia da ammirare passeggiando sotto il cielo stellato di maggio, abbracciati dalle bellezze storico-architettoniche e artistiche che rendono il centro storico di Leverano uno dei borghi più affascinanti di tutto il Salento.

L’inaugurazione ufficiale della manifestazione è prevista per venerdì 17 maggio alle ore 19.00.

A “Leverano in fiore” si accompagna anche per il 2019 la 6° edizione del concorso internazionale di arte floreale “Arteflorando”.

Con la regia di “S.A.F.I.A. E20” e del direttore artistico Francesco Durante, “Arteflorando” vedrà la partecipazione di oltre 50 artisti floreali, suddivisi in 22 squadre, provenienti da ogni parte del mondo (Spagna, Italia, Lituania, Ucraina, Danimarca, Lettonia, Russia, Stati Uniti d’America, Cina, Svezia, Grecia, Belgio, Messico, Norvegia, Bielorussia, Austria).

Gli artisti si cimenteranno in un evento dall’altissimo livello professionale, unico nel suo genere, sostenendo tre prove: “Welcome to the gateway of perfumes” (venerdì 9.00-13.00); “Geometry, the Nature’s recipe” (venerdì 14.00-18.00), “Surprise” (sabato 9.00-13.00 Convento Santa Maria delle Grazie).

A decretare i vincitori una giuria formata da maestri del settore provenienti da diversi Paesi europei, chiamati ad esprimere un parere sulla qualità e sulla fantasia degli addobbi realizzati.

Tra i competitors troviamo:

– la campionessa della Coppa Grecia 2018, nonché Ambasciatrice Floral Fundamentals, Olga Sharadova;

– la campionessa russa, Galina Kekeeva;

– gli ambasciatori di Floral Fundamentals, Garret Skupinski e Mikhail Chudnovets.

Con il sostegno della famiglia di Floral Fundamentals, di cui Ivan Bergh, fondatore della Ivan Bergh floral school nonché organizzatore della competizione, è ambasciatore, siamo lieti di annunciare la presenza di tre team Russia, China, Giappone capitanati da fioristi di fama internazionale, quali Dmitry Turcan (ambasciatore Floral Fundamentals), Jasper Wu, top designer di fama mondiale cinese, e Kazuhiko Tanaka, campione nazionale giapponese, che renderanno unici i vicoli del centro storico di Leverano con delle installazioni permanenti.

Non sono solo queste le novità di Leverano in fiore 2019. Domenica alle 20.00 il Chiostro del Convento Santa Maria delle Grazie ospita l’iniziativa “Let’s Flower Poetry Slam” con otto poeti che si sfideranno all’ultimo verso.

Inoltre, anche quest’anno si potranno ammirare diverse esposizioni permanenti: “Il Giardino delle Meraviglie”, a cura di Inachis-Leverano presso l’Info Point, “Mostra di bonsai” a cura del Club Bonsai Vita Salento a Palazzo Gorgoni; “Flowering”, collettiva d’arte figurativa a cura del Circolo Tandem all’interno della Torre Federiciana.

I visitatori di “Leverano in fiore” saranno sorpresi da creazioni strepitose e da una serie di mostre allestite all’interno delle caratteristiche case del borgo antico.

 

 

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“Sporchiamoci le mani”, giornata ecologica nella Marina di Mancaversa

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LECCE – “Sporchiamoci le mani“: è il titolo della campagna ecologista cui ha aderito anche il comune di Taviano con una giornata ecologica all’inclusive nella Marina di Mancaversa e che, oltre alla pulizia delle spiagge e di tutta la costa, comprenderà anche quella dei fondali grazie alla collaborazione di “Centro sub Salento” di Taviano già pronto a fare la sua parte “sino in fondo”.  Una giornata ecologica che si terrà domenica prossima 19 maggio lungo il litorale della Marina di Mancaversa a cominciare dalle ore 8,00 del mattino e che anche stavolta registrerà la presenza e la collaborazione di tante associazioni tavianesi.

Scopo della giornata ecologica sarà quello educativo, oltre che funzionale. Infatti, oltre ai tanti gruppi associativi è prevista la collaborazione del Consiglio comunale dei ragazzi e delle scuole, e dell’Istituto Comprensivo Statale di Taviano giacché proprio i ragazzi sono i principali destinatari del messaggio ecologista.

La pulizia prevede una partecipazione aperta, tutti sono invitati a sporcarsi le mani insieme a noi! Sarà percorsa tutta la fascia costiera della marina sconfinando anche verso il territorio e confini di Gallipoli, in contemporanea mentre alcuni si adopereranno per la raccolta sulla terraferma , i Sub dell’associazione perlustreranno i nostri fondali per ripulirli da tutto il materiale arrivato attraverso abbandoni effettuati da barche, yatch e pescherecci oltre ai detriti di accumulo portati dalle correnti. La giornata si concluderà con un dolce  rinfresco in “Piazza Mancaversa” per tutti i partecipanti,  a cura del Centro Polivalente anziani di Taviano.

“Occorre sensibilizzare partendo dalle nuove generazioni” sottolinea la consigliera delegata all’ambiente e alla Marina di Mancaversa Barbara D’Argento, “e poiché abbiamo fatto della tutela ambientale una delle priorità assolute di questa amministrazione, siamo convinti che la maggior opera di sensibilizzazione debba partire dalle scuole e dalle realtà associative. L’ ambiente in cui viviamo è un bene comune a cui ciascuno di noi ha diritto e per il quale ciascuno ha il dovere di impegnarsi. Rispettare l’ecosistema significa avere riguardo per tutti gli Esseri viventi e soprattutto per quelli che lo erediteranno,i quali hanno lo stesso diritto di godere delle meraviglie naturali che caratterizzano la nostra terra”.

“Sporchiamoci le mani”continua il Sindaco Giuseppe Tanisi, “sporchiamoci le mani per noi stessi e per i nostri figli, ai quali abbiamo il dovere di consegnare un ambiente pulito e salubre, educando noi stessi anzitutto, al rispetto e alla valorizzazione di tanta bellezza delle nostre coste e della nostra terra. Sarà sicuramente, come le altre volte, una giornata all’insegna della bellezza dello stare insieme e della gratificazione di essere utili alla nostra comunità”.

 

 

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Scippo, possesso di coltelli “proibiti” e guida sotto l’effetto di droga: scattano tre denunce

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SALENTO – Furto con destrezza ed evasione, possesso di armi bianche e guida sotto l’effetto di stupefacenti, in tre finiscono nei guai.

A Campi Salentina, i carabinieri della locale stazione hanno denunciato a piede libero una giovane rumena, di 25 anni, residente a Grottaglie. La ragazza straniera, come accertato dai militari, lo scorso 1 marzo aggredì un pensionato del paese impossessandosi del suo portafogli, contenente 70 euro. Come è stato verificato dagli investigatori, quel giorno evase inoltre dagli arresti domiciliari e pertanto è stata denunciata anche per evasione.

Nella notte, a Corigliano d’Otranto, invece, sono stati denunciati a piede libero un 28enne ed un 24enne (il primo potentino di nascita ma residente a Cavallino, il secondo leccese), fermati dai carabinieri in atteggiamenti sospetti nei pressi della filiale della BancApulia. Sottoposti a perquisizione, i due sono stati trovati in possesso di due coltelli (uno ciascuno, con lama rispettivamente di 10 e 8 centimetri) nonché di tre proiettili calibro 22.

Il 28enne che si trovava alla guida è inoltre risultato positivo al test per verificare l’eventuale assunzione di stupefacenti prima di mettersi al volante ed è risultato positivo. Pertanto gli è stata ritirata la patente ed è stato denunciato anche per guida sono l’influenza di stupefacenti. Il mezzo, di proprietà di terzi, non è stato sequestrato.

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Spedizione punitiva a colpi di pistola in un casolare: quattro patteggiamenti

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F.Oli.

COPERTINO (Lecce) – Patteggiano una pena a 3 anni e mezzo i presunti componenti del commando di fuoco che, il 2 ottobre scorso, esplose due colpi di pistola contro Paolo Panzanaro, in contrada Olmo, alla periferia di Copertino. Il gup Simona Panzera ha dato l’avallo alla richiesta di patteggiamento concordata dagli avvocati Pantaleo Cannoletta, Viviana Corrado e Vincenza Raganato per Peppino Vadacca, 44 anni; Matteo Niccoli, 22 anni; Toni Saponaro, di 42, di Carmiano e Bruno Guida, 42 anni, quest’ultimo residente a Leverano, tutti ai domiciliari dopo una lunga detenzione dietro le sbarre.

Inizialmente gli imputati rispondevano oltre che di concorso in detenzione illegale e porto di arma da fuoco anche di tentato omicidio, accusa riqualificata dal Tribunale del Riesame in tentate lesioni personali gravissime confermata nel decreto di giudizio immediato. I componenti della spedizione punitiva e il movente della sparatoria sono stati ricostruiti grazie alle indagini condotte dai carabinieri della Tenenza di Copertino e dai militari della stazione di Leverano.  Secondo quanto accertato, i quattro avrebbero organizzato una spedizione punitiva nei confronti del giovane perché accusato di aver rubato dello stupefacente (marijuana) a Guida.

Nei pressi del casolare a bordo di una Bmw, il commando chiese al padre Paolo Panzanaro di chiamare il figlio, di 19 anni. Non avendo risposta Niccoli, sceso dall’auto, esplose due colpi di pistola calibro 7.65 all’indirizzo del più grande dei Panzanaro che, solo per la prontezza dei riflessi, riuscì a schivarli evitando di rimanere ferito alle gambe. Subito dopo Niccoli colpì l’uomo con il calcio della pistola sul viso provocandogli un trauma contusivo al naso guaribile in 5 giorni. Subito dopo la fuga, durata poco però. Sulle loro tracce si sono posti nell’immediatezza i carabinieri.

I militari acquisirono la denuncia delle vittime, sequestrarono i bossoli, la cartuccia e l’ogiva, acquisito il certificato medico che attestava le lesioni riportate da Paolo Panazanaro. Successivamente venne anche recuperata la pistola, una semiautomatica clandestina calibro 7.65 Browning marca Bernardelli, modello 1948, con la matricola parzialmente abrasa. Gli accertamenti si sono avvalsi anche di una consulenza tecnica dell’ingegnere Riccardo Ramirez sull’arma e sul luogo del delitto mentre l’ingegnere Claudio Leone ha gestito l’estrapolazione delle immagini delle telecamere.

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Strage di Cursi, i familiari delle vittime invocano 1 milione di euro come risarcimento

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F.Oli.

CURSI (Lecce) – È stata ammessa la richiesta di abbreviato per Roberto Pappadà, il 58enne di Cursi, accusato di aver ammazzato il 28 settembre scorso Andrea Marti, il padre Francesco Marti e la zia Maria Assunta Marti, dopo i continui litigi per parcheggiare le rispettive auto. Il processo è stato fissato al prossimo 19 giugno quando, dopo le discussioni delle parti, dovrebbe essere emessa la sentenza. Nell’udienza di oggi, celebratasi davanti al gup Simona Panzera, i familiari delle vittime si sono costituiti parte civile chiedendo un milione di euro ciascuno come risarcimento per i danni patrimoniali e non: Fernanda Quarta, madre di Andrea Marti; la sorella Carla Marti e la convivente Simona Marrocco della vittima, tutte assistite dall’avvocato Arcangelo Corvaglia. Parte civile anche Fabrizio Leo, marito di Maria Assunta Marti, con l’avvocato Marino Giausa. Il danno non è stato quantificato. verrà stabilito successivamente.

L’imputato, assistito dall’avvocato Nicola Leo, non era presente. Sempre detenuto nel carcere di Taranto sul suo capo pendono accuse gravissime: triplice omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla premeditazione; tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, detenzione e porto di arma da fuoco e ricettazione. La sentenza all’ergastolo appare già scritta. Nonostante la scelta del rito abbreviato Pappadà potrebbe evitare l’isolamento diurno. Anche perché l’imputato non ha mai voluto sottoporsi ad una perizia psichiatrica consapevole della gravità del suo gesto che gli costerà il carcere a vita a 58 anni. Per Pappadà quella strage andava fatta. E, a distanza di otto mesi, non ha alcun rimorso. Da sempre. Tanto che il gip Carlo Cazzella in un passaggio dell’ordinanza con cui applicò la custodia cautelare in carcere scriveva: “È convinto di aver fatto la cosa giusta e rammaricato di non avere eliminato Fernanda Quarta, tutti stati d’animo sintomatici di un’indole violenta priva di scrupoli e di qualsiasi rispetto della vita umana”.

Pappadà si diceva esasperato dai vicini. Esasperato perché avevano occupato il posto macchina davanti alla sua abitazione sprezzanti, a suo dire, della necessità di avere a disposizione il parcheggio per accudire la sorella disabile. Inoltre si erano resi protagonisti di vari dispetti riponendo davanti alla sua abitazione dei rifiuti. Circa due anni prima, poi, si era verificato l’episodio che gli aveva fatto meditare la strage quando Andrea Marti gli aveva messo le mani al collo con una certa energia in occasione di una discussione di un parcheggio.

Così quella sera attese il rientro di Andrea Marti in auto in compagnia della sua ragazza. Sparò un primo colpo ferendo il giovane impugnando una Smith Wesson. Subito dopo esplose un secondo alla testa facendo cadere per terra il giovane esanime. Nel contempo intimò alla fidanzata di Andrea di andare via risparmiando la donna perché nei suoi confronti non serbava motivi di risentimento. La donna si barricò in casa. Telefonò ai genitori del suo ragazzo che in breve rientrarono insieme agli zii della madre. Pappadà era sempre all’esterno. Appena i coniugi scesero dall’auto aprì il fuoco tre volte uccidendo Francesco Marti e Maria Assunta Marti. Ferì in maniera non grave anche Fernanda Quarta, madre del giovane Andrea. L’assassino venne bloccato dopo pochi minuti con un’indagine tanto rapida quanto incisiva condotta dai carabinieri di Maglie.

I militari sequestrarono l’arma non catalogata sprovvista di numeri e contrassegni e pertanto da considerarsi clandestina; la pistola a tamburo conteneva cinque cartucce inesplose mentre per strada vennero ritrovati cinque bossoli calibro 357 a conferma del fatto che Pappadà aveva sparato altrettanti colpi. Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Donatina Buffelli, non hanno mai consentito di accertare chi abbia fornito l’assassino dell’arma. Lo stesso imputato non ha mai voluto collaborare su questo fronte. Ha solo ammesso di essersi procurato la pistola per ammazzare i vicini. Così come effettivamente accaduto.

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Il decreto emergenze agricole è legge

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PUGLIA – Il Senato ha approvato definitivamente il Decreto emergenze agricole. Interessati i settori olivicolo, lattiero-caseario, agrumicolo, suinicolo, ittico nonché frantoi e vivaisti. Con 133 voti favorevoli, 94 astenuti e 5 voti contrari l’Aula di Palazzo Madama ha approvato una legge che contiene le misure di sostegno a diversi comparti del primo settore. Già licenziato dalla Camera, il provvedimento diviene pertanto legge.

 Esprimiamo tutta la nostra soddisfazione per l’approvazione definitiva del decreto emergenze agricole che ha visto un partecipato e sentito confronto con i protagonisti delle singole filiere agricole – commentano i deputati pugliesi Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese, componenti M5S della Commissione Agricoltura alla Camera – Le misure contenute all’interno del provvedimento contribuiranno a rilanciare finalmente diversi ambiti del mondo agricolo che vivono attualmente forti difficoltà. Parliamo di aziende agricole che rappresentano le eccellenze del made in Italy: come il settore lattiero-caseario ovicaprino delle vibranti proteste degli allevatori in Sardegna o il settore olivicolo pugliese martoriato dalle eccezionali gelate a cavallo tra febbraio e marzo 2018 e dall’avanzata della temibile Xylella fastidiosa”.

 L’impegno economico messo in campo dal Governo Conte è importante e cerca di coprire i più svariati settori. “Dopo aver già stanziato 100 milioni di cui 30 per il 2018 e 70 per il 2019 – proseguono Cassese e L’Abbate (M5S) – il ministro per il Sud Barbara Lezzi ha previsto lo stanziamento di ben 300 milioni di euro per il Piano straordinario per rilanciare l’agricoltura in Puglia, in particolare per il settore olivicolo nella zona infetta da Xylella fastidiosa. Per il contrasto al batterio sono previste semplificazioni burocratiche, obblighi per l’eradicazione delle piante infette, deroghe mirate per la tutela e la salvaguardia degli ulivi monumentali e sanzioni per chi non rispetta le norme a tutela di ambiente, reddito, agricoltura e paesaggio della nostra terra. Inoltre continuano i parlamentari 5 Stelleconfermiamo con una norma nazionale le disposizioni comunitarie che permettono ai vivaisti nelle zone delimitate di poter continuare a lavorare”.

Per le imprese agricole della Regione Puglia che hanno subito danni dalle gelate che si sono verificate dal 26 febbraio al 1° marzo 2018 e che non hanno sottoscritto polizze assicurative agevolate a copertura di tali rischi, sono previsti indennizzi grazie alle risorse contenute nel Fondo di solidarietà nazionale, la cui dotazione è incrementata di 20 milioni di euro per il 2019.

 Con 8 milioni per il 2019 supportiamo i frantoi e le cooperative di trasformazione pugliesi che hanno subito danni dalle gelate nello stesso periodo – proseguono i due deputati 5 Stelle – mentre i loro colleghi salentini potranno contare sui 300 milioni previsti dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Stanziamo inoltre 5 milioni di euro per fronteggiare gli interessi sui mutui delle imprese olivicole. Per il comparto del latte ovicaprino, poi, abbiamo stanziato 10 milioni di euro per la qualità e la competitività del comparto e incrementato il Fondo indigenti di 14 milioni di euro con cui acquistare formaggi DOP fabbricati esclusivamente con latte di pecora. Ma, soprattutto, finalmente si punta sulla registrazione nel SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale) di tutti i quantitativi di latte prodotto e importato per avere la certezza che non ci siano speculazioni sul prezzo o casi di prodotti fatti con latte estero e spacciati per italiani”.

 Dal provvedimento sono interessati anche altri comparti come quello agrumicolo (5 milioni di euro per fronteggiare gli interessi sui mutui dopo i 10 già stanziati in precedenza per il fondo nazionale del settore), il suinicolo, la vicenda blue tongue, si pone fine alla questione del recupero del prelievo supplementare relativo alle quote latte nonché alle pratiche sleali nei contratti di filiera. “Un altro importante risultato – concludono Giuseppe L’Abbate e Gianpaolo Cassese (M5S) – è poi quello della revisione del sistema sanzionatorio per il comparto ittico: i pescatori, infatti, lamentavano da anni il recepimento troppo vessatorio voluto dai Governi precedenti dei regolamenti comunitari. Oggi, finalmente, assicuriamo un corretto bilanciamento tra precetto e sanzione per il contrasto alla pesca illegale”. “Esprimo soddisfazione per l’approvazione in Senato del mio ordine del giorno, in tema di rilancio dei settori agricoli in crisi, che impegna il Governo a valutare l’opportunità di estendere di almeno una annualità il contributo in conto capitale a favore dei frantoi oleari, comprese le cooperative di trasformazione nel settore oleario, ubicati nei territori della regione Puglia, che, a causa delle gelate eccezionali verificatesi dal 26 febbraio al 1° marzo 2018, hanno interrotto l’attività molitoria e hanno subìto un decremento del fatturato”. Così in una nota il senatore M5S Iunio Valerio Romano. 

CRITICHE DELL’OPPOSIZIONE

AGRICOLTURA. STEFÀNO: SI VOTA DECRETO MA MINISTRO A SHANGHAI (DIRE) Roma, 15 mag. – “Nella settimana in cui il Parlamento “licenzia” il decreto emergenze agricoltura (Xylella compresa) il ministro Centinaio e’ altrove, 3 gg fa fotografava carpe in Giappone. Oggi e’ a Shanghai alla fiera del turismo cinese. Il Decreto e’ una occasione mancata ma Centinaio e’ inadeguato perche’ non ha alcun interesse per l’agricoltura, meno che meno per quella della Puglia”. Lo afferma il vice presidente dei senatori del Pd, Dario Stefano.

 

 

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Arrivano a Lecce i casting per un nuovo programma TV di cucina

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LECCE – Sta per arrivare a Lecce la tappa del casting itinerante che dovrà selezionare i 20 partecipanti per una nuova trasmissione televisiva che andrà in onda in autunno e avrà come protagonista un importante chef. Le selezioni si terranno sabato 18 maggio, dalle 10.00 alle 13.00 presso lo Scavolini Store Lecce di Viale Rossini, 54 e sono aperte a tutti coloro che amano ‘sporcarsi le mani’ in cucina e si vogliono mettere alla prova, divertendosi, in un nuovo programma che andrà in onda in autunno su una rete nazionale.

Il programma sarà composto da 20 puntate e sarà ambientato in un set domestico dove due bellissime e performanti cucine modello Mia by Carlo Cracco saranno il teatro delle divertenti sfide. Co-produttore del nuovo format è, infatti, Scavolini, lo storico marchio di arredamento che ha deciso di ampliare la propria strategia di comunicazione, puntando anche su un programma di intrattenimento.

Il format vedrà uno chef fianco a fianco, o meglio, spalle contro spalle con un concorrente a cui dovrà spiegare, senza mai mostrarli alla vista, i vari passi per preparare un piatto. I due avranno a disposizione due cucine speculari, gli stessi ingredienti e gli stessi strumenti. Ad essere diverse, ovviamente, saranno la tecnica e la manualità dei protagonisti, aspetti che renderanno divertente le fasi della preparazione e, soprattutto, il “faccia a faccia” a fine puntata, quando i due protagonisti dovranno confrontare il risultato.

I casting per partecipare al programma si terranno tra maggio e giugno nei principali Scavolini Store in Italia. Questo il programma completo del tour:

Reggio Calabria, sabato 18 maggio

Barletta, sabato 18 maggio

Lecce, sabato 18 maggio

Palermo, domenica 19 maggio

Recanati, domenica 19 maggio

Milano Sempione, sabato 25 maggio,

Milano Missori, sabato 25 maggio

Castelletto Ticino, sabato 25 maggio

Torino, sabato 25 maggio

Verona, domenica 26 maggio

Bergamo, domenica 26 maggio

Firenze, domenica 26 maggio

Bologna, domenica 26 maggio

Napoli Portici, venerdì 31 maggio

Roma, venerdì 31 maggio

Caserta, sabato 1 giugno

Salerno, sabato 1 giugno

Napoli Fuorigrotta, domenica 2 giugno

Aprilia, domenica 2 giugno

Cagliari, domenica 2 giugno

 

 

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