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Tar, nessuna nuova discarica nel Comune di Ugento

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LECCE – Lo ha stabilito la seconda sezione del TAR di Lecce (Presidente Eleonora Di Santo, estensore Ettore Manca) che, con sentenza pubblicata questa mattina, ha respinto il ricorso proposto dalla società Ugentocava Grandi Lavori, con sede ad Acquarica del Capo, che intendeva realizzare un impianto di recupero e smaltimento di rifiuti speciali in località Casino Arto, con capacità annua di oltre 50.000 tonnellate, su un sito già compromesso dall’esercizio negli anni passati di una attività estrattiva che aveva creato un buco di oltre 40 metri di profondità, che la società aveva proposto di colmare conferendovi rifiuti.

E’ stata premiata la ferma opposizione al progetto del Comune di Ugento e, in particolare, del sindaco Massimo Lecci, difeso in giudizio dall’avvocato Luigi Quinto, nonché la contrarietà espressa dalla Provincia di Lecce, difesa dall’ avvocato Pietro Quinto.

I legali hanno evidenziato come il progetto avrebbe compromesso la salvaguardia ambientale e paesaggistica di un’area di particolare pregio, già gravata da fenomeni di inquinamento accertati dalla magistratura con riferimento alla vicina località burgesi, ove è in corso un’opera congiunta di monitoraggio e bonifica del territorio da parte della Regione Puglia e del Comune di Ugento a seguito delle rivelazioni di Gianluigi Rosafio, secondo cui in passato sarebbero stati smaltiti illecitamenti fusti di PCB nella vecchia discarica gestita dalla Monteco.

I giudici amministrativi, condividendo questa impostazione difensiva, hanno ritenuto ostativa alla realizzazione della nuova discarica la presenza di un fattore escludente secondo il piano regionale dei rifiuti rappresentato dalla presenza di una strada a valenza paesaggistica a posa distanza dal sito proposto per l’intervento.

Grande soddisfazione per la decisione del TAR è stata espressa dal Sindaco Lecci: “sin dal mio primo insediamento mi sono battuto per la tutela del paesaggio ugentino, che merita di essere liberato da tutti gli insediamenti che rappresentano una ferita del territorio. Le eccezionali bellezze naturali, insieme alla naturale vocazione turistica dell’intera area, meritano maggiore attenzione non solo da parte delle istituzioni locali, che certamente non manca, ma anche da quelle sovra comunali. Non è pensabile che dopo aver subito la presenza per oltre vent’anni di una discarica di rifiuti urbani, con tutto quello che ne è conseguito in termini di sacrifici ambientali, si debba anche solo ipotizzare la contemporanea presenza di una discarica di rifiuti speciali. Finché sarò Sindaco mi batterò con tutte le mie forze per impedire che questo possa accadere”.

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Un Biciplan per le Terre di Acaya e Roca: giovedì il primo incontro pubblico

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MELENDUGNO (Lecce) – “Perché un Biciplan per le Terre di Acaya e Roca?”. Si partirà da questa domanda giovedì 28 marzo, alle ore 17.00, presso il Laboratorio Urbano “Rina Durante” di Melendugno, per illustrare l’importanza e la necessità di una strategia di sviluppo urbano sostenibile.

L’obiettivo del Piano della Mobilità Ciclabile e Pedonale Intercomunale intrapreso dai comuni di Caprarica, Castrì di Lecce, Melendugno e Vernole prende il nome di “Biciplan”, ovvero la pianificazione di una rete ciclabile che possa finalmente favorire la mobilità dolce per ridare valore al territorio e interconnettere le sue ramificazioni puntando a soddisfare tutte quelle esigenze di collegamento immediato che possiamo incontrare nella vita quotidiana. 
“Il percorso per la realizzazione di una mobilità sostenibile si avvia per diventare elemento strutturale di un territorio 
– dichiara in proposito Paolo Greco, Sindaco di Caprarica e Presidente dell’Unione dei Comuni – Il ‘pendolo’ che collega l’entroterra con le marine non è soltanto un luogo turistico ma è anche uno dei tratti più percorsi dai residenti nel territorio delle Terre di Acaya e Roca. Le idee ed i propositi camminano lungo la linea dei fatti. Gli amministratori di questa porzione del Salento si impegnano assieme a dare concretezza ad idee collettive e condivise”.

Lo sviluppo di una mobilità a due ruote, l’unica davvero sostenibile per le persone, i paesi e l’ambiente che ci circonda, rientra in una serie di interventi concreti come la creazione di piste e percorsi ciclabili che favoriranno e agevoleranno la scelta della bicicletta come mezzo di trasporto in ogni ambito, dagli spostamenti quotidiani di bike-to-work e bike-to-school al tempo libero fino alle vacanze in sella. Dall’entroterra alla stazione più vicina fino ad arrivare al mare, la rete ciclabile protetta congiungerà periferie e scuole, centri e luoghi d’interesse disincentivando l’utilizzo dell’auto.

L’incontro è aperto alla cittadinanza.

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“I Concerti del Chiostro”, giovedì 28 marzo al via la XX Stagione Concertistica

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SOLETO (Lecce) – Il 28 marzo alle ore 20 presso il Santuario Madonna delle Grazie di Soleto, Aurelio e Paolo Pollice daranno il via alla XX Stagione Concertistica Internazionale de “I Concerti del Chiostro” con un concerto per pianoforte a 4 mani.

La rassegna è stata presentata ufficialmente alla stampa il 25 marzo scorso, da Graziano Vantaggiato e Davide Cafaro, rispettivamente Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Soleto; Ivan Stomeo, Presidente dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina; Antonio Farì, docente di Storia della Musica e Filosofia della Musica del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce, il direttore artistico de “I Concerti del Chiostro” Luigi Fracasso e Loredana Capone, Assessore Regionale Industria turistica e culturale, Gestione e valorizzazione dei bene culturali.

“Quando c’è un’attività culturale così ingegnosa e di qualità si crea un vero e proprio turismo culturale – afferma l’Assessore Regionale Loredana Capone – Siamo felici di sostenerlo e speriamo in un futuro sempre più florido perché la cultura è una straordinaria leva strategica. Una leva di sviluppo che punta sulla produzione di ricchezza durevole in cui le risorse pubbliche sono investite a favore del benessere collettivo e dell’occupazione.”

La Stagione 2019, in linea con le passate edizioni, spazierà dalla musica classica al Jazz e vedrà in cartellone artisti di fama internazionale. Tra gli ospiti spicca la presenza di Angelo Branduardi che, insieme a Fabio Valdemarin, percorrerà “ad libitum” un viaggio in musica cercando nuove soluzioni.

L’affiatato Duo Pollice, ammirato sui palcoscenici delle maggiori Istituzioni Europee per le loro esecuzioni cariche di patos, si produrrà in un programma con musiche di W. A. Mozart, L. v. Beethoven, G. Rossini, G. Verdi e G Puccini.

“A ben vedere una rassegna di eccellenza – afferma soddisfatto il Sindaco di Soleto, Graziano Vantaggiato – che rende onore all’Associazione Musicale I Concerti del Chiostro ed al nostro piccolo Paese che si prepara ad accogliere i sapienti organizzatori, gli illustri ospiti e tutto il gradito pubblico che vorrà partecipare”.

Ogni concerto sarà preceduto da una visita guidata nel Comune di Soleto a cura dell’Associazione “Amici del Presepe” previa prenotazione chiamando l’infoline 3292198852.

 

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I retroscena dell’incontro con Fitto. Poli Bortone sgombra il campo dai dubbi: “Unica alleanza possibile col centrodestra”

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“Ci sarebbe piaciuto restare uniti – ripete amareggiata Adriana Poli Bortone – Si potevano fare dei ragionamenti più sereni. Speravamo in un ragionamento politico serio, ma non abbiamo trovato nulla. Io non avrei mai fatto il vicesindaco di Congedo”. Sono frasi taglienti quelle della senatrice, che oggi commenta dal suo punto di vista, seduta col fedelissimo ex assessore Giancane. Adriana Poli Bortone punta il dito sul “gruppo di potere Perrone-Marti” con l’intenzione di neutralizzarlo. Ci sono vecchie conoscenze del Consiglio comunale: Lamosa, Scorrano e Martella. Invece, l’ingegnere Grasso ha abbandonato il progetto delle Civiche Unite, dopo che il tavolo col centrodestra è saltato, per unirsi a Messuti (che aveva scelto di sostenere alle primarie). Ugo Lisi è immancabile, sempre vicino e protettivo con la senatrice. Poli Bortone è rammaricata per non aver potuto stringere un accordo con Gaetano Messuti, che lei stima come amministratore. “Noi civiche di centrodestra abbiamo individuato un metodo: commissionare un sondaggio con un’agenzia nazionale seria per capire qual è tra Congedo e Poli il candidato più gradito – spiega – Ma quando hanno detto che si trattava solo partendo dalla candidatura di Congedo ogni parola è stata superflua”.

Nella conferenza stampa davanti al Raphael sono emersi anche alcuni dettagli sulle trattative di domenica sera: “Fitto voleva fare il garante di un atto in cui si davano a noi un certo numero di assessorati: tra cui la cultura. Mi sono esercitata nella pazienza, aspettando i vertici regionali fini alle 23 e incontrando Fitto prima. Ma a noi interessava fare un discorso diverso: dovevamo ripartire da un altro candidato sindaco”. Sullo scandalo case popolari Poli Bortone si augura che tutti i protagonisti possano chiarire. Mentre il nodo PUG “si può sciogliere con una visione della città, senza portarlo a Genova”.

Poi, la staffilata sulle primarie: “Chi ha creduto alle primarie mi auguro che utilizzi lo stesso metodo anche per le regionali e per l’individuazione dei candidati: si tratta di coerenza”. Quindi la senatrice, incalzata dai giornalisti, sgombra il campo da tutti i dubbi: “Io con Salvemini non vado: non abbiamo chiesto a nessuna amministrazione di sinistra di togliere assessori per fare inserirci. Dunque, al ballottaggio non potrei che andare con il centrodestra”.

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International Ballet and Contemporary Dance Competition “Domenico Modugno”: brillano i talenti del Damus

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LECCE – Si è conclusa ieri l’International Ballet and Contemporary Dance Competition “Domenico Modugno”, presso il Teatro Politeama Greco di Lecce.
All’evento hanno presenziato, in qualità di giurati, coreografi e direttori di compagnie e accademie internazionali. Nei tre giorni di contest si sono susseguite più di mille esibizioni di danzatori provenienti da vari paesi del mondo (Korea, Giappone, Brasile, Lituania, Russia, Ungheria, Grecia, Turchia, Georgia e altre nazioni).
Gli allievi dell’Accademia Damus si sono distinti e sono stati valutati tra i migliori 12 nelle rispettive categorie di appartenenza.


Pietro Mazzotta ha ottenuto il secondo posto nella categoria assolo contemporaneo senior con assegnazione per borsa di studio per una settimana alla Delattre Dance Company (Mainz, Germania) e borsa di studio per accedere alle semifinali del “Premio Roma” 2019.
Paola Re si e’classificata al terzo posto categoria assolo contemporaneo senior con assegnazione di borsa di studio per accedere alle semifinali del “Premio Roma” 2019.
A Gabriella Luperto e’ stata riconosciuta una borsa di studio per lo stage internazionale di danza a Castellaneta Marina.
Ottime le performance anche di Gaia Tundo, Vanessa De Dominicis e Gloria Romano che si sono confrontati e distinti in maniera impeccabile! A guidare la squadra del Damus, con grande professionalità, la docente e coreografa Federica Latorre.

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Tragedia in casa: si toglie la vita a 54 anni

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MINERVINO (Lecce) – Tragedia nel comune di Minervino nel tardo pomeriggio. Il corpo di un 54enne, molto conosciuto in paese, è stato ritrovato cadavere dai suoi familiari all’interno della sua abitazione. Pochi dubbi sulle cause. La vittima si è impiccata utilizzando una corda. A nulla sono valsi i soccorsi allertati dopo pochi minuti. L’uomo era già morto. Sul posto sono arrivati anche i carabinieri di Minervino che hanno avviato le indagini.

Alla base di un gesto così estremo ci sarebbero problematiche che da tempo attanagliavano l’uomo che, approfittando dell’assenza in casa dei propri familiari, ha deciso di togliersi la vita.

La salma sarà trasferita nelle prossime ore presso la camera mortuaria del “Vito Fazzi” dove, nella mattinata di domani, il medico legale Alberto Tortorella eseguirà una visita esterna. Subito dopo la salma sarà restituita ai familiari per lo svolgimento dei funerali.

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“Violenza di genere e codice rosso”, a Palazzo dei Celestini un incontro dibattito per fare rete

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LECCE – Giovedì 28 marzo, a partire dalle ore 15.30, la sala consiliare di Palazzo dei Celestini a Lecce, ospiterà l’incontro-dibattito “Violenza di genere e codice rosso”, organizzato dalla Commissione Pari opportunità della Provincia di Lecce, con il patrocinio di consigliera di Parità della Regione Puglia, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Ordine dei giornalisti della Puglia, Ordine degli avvocati di Lecce, Ordine dei medici ed odontoiatri di Lecce, Associazione Fidapa BPW Italy e dell’associazione GiULiA, rete nazionale delle giornaliste unite, libere e autonome.

L’appuntamento sarà occasione di confronto e di discussione per costruire una rete di contatti tra istituzioni, magistratura, mass media, operatori giuridici e sanitari, su un tema di grande attualità come il contrasto alla violenza di genere.

I lavori saranno aperti dalla presidente della Commissione provinciale Pari opportunità Teresa Chianella e dai saluti del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e della consigliera di Parità della Provincia di Lecce Filomena D’Antini. Introdurrà e coordinerà gli interventi Fernanda Rita Vaglio, avvocato del Foro di Lecce, cultrice di diritto privato all’Università di Pisa ed autrice di diverse pubblicazioni in materia di violenza di genere.

Interverranno Anna Grazia Maraschio, consigliera di Parità regionale, Roberto Tanisi, presidente Corte di Appello di Lecce, Rossella Matarrese, giornalista Tg3, consigliera dell’Ordine dei Giornalisti Puglia, coordinatrice GiULiA Puglia, Luigina Fiorenza, consigliera tesoriera Ordine degli Avvocati di Lecce, Daniela Fusco, coordinatrice Commissione Pari opportunità Ordine dei medici di Lecce.

Le fonti europee ed internazionali ricorrono all’espressione “violenza di genere” nel qualificare le pratiche violente perpetrate ai danni delle donne. La necessaria repressione, in ogni caso, interviene dopo che la violenza è avvenuta e deve essere affiancata da altre misure che abbiano la capacità di prevenire la violenza o, comunque, di snidarla prima che si manifesti in tutta la sua brutalità.

La discussione, in particolare, sarà incentrata sul cosiddetto “Codice rosso”, il disegno di legge firmato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e da quello della Pubblica amministrazione, Giulia Buongiorno, che istituisce una corsia preferenziale per le vittime di violenza di genere, garantendo l’adozione di provvedimenti cautelari o preventivi in tempi brevi. Introduce, inoltre, la formazione obbligatoria per operatori delle forze dell’ordine con l’obiettivo di fornire al personale coinvolto in procedimenti in materia di violenza domestica e di genere le competenze specialistiche necessarie per contrastare questi reati, in termini di prevenzione e di repressione degli stessi, e per una migliore interlocuzione con le vittime.

Altro aspetto al centro del confronto sarà il corretto uso delle parole nei casi di violenza di genere nelle aule dei tribunali e attraverso i mass media. Narrare la violenza di genere è uno dei più difficili banchi di prova per un giornalista. Si discuterà anche del rispetto delle regole deontologiche da parte dell’avvocato che si occupa di violenza di genere e del rispetto del cosiddetto codice rosa in ambito ospedaliero.

L’evento è accreditato dall’Ordine dei giornalisti e dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Lecce.

 

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Pizzaiolo morto: cinque medici indagati. La famiglia: “Non cerchiamo colpevoli ma verità”

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F.Oli.

LECCE – Cinque medici indagati per la morte di Sergio De Giovanni, noto pizzaiolo di Lecce, deceduto lunedì mattina all’età di 54 anni nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale “Vito Fazzi”. L’iscrizione nel registro degli indagati è un atto a garanzia anche di chi lo riceve proprio perché consente di prendere parte attraverso i propri consulenti alle fasi iniziali ed esplorative dell’indagine. A breve il pubblico ministero Paola Guglielmi conferirà incarico al medico legale Roberto Vaglio di effettuare l’autopsia sul corpo di De Giovanni che dovrebbe essere eseguita il 3 aprile.

L’uomo, molto conosciuto a Lecce dove gestiva la pizzeria “Regina di Cuori” insieme alla moglie, era stato sottoposto di recente a un delicato intervento presso lo Ieo di Milano, l’Istituto europeo oncologico da dove era stato dimesso circa una settimana fa. Rientrato a Lecce, le sue condizioni si sono misteriosamente aggravate nella serata di domenica quando De Giovanni ha iniziato a vomitare sangue e a sudare su tutto il corpo. Un’ambulanza ha immediatamente trasportato il 54enne presso il pronto soccorso dell’ospedale leccese dove è stato sottoposto ad una Tac che avrebbe dato esito negativo.

Per monitorare la situazione e comprendere meglio le cause di una perdita di sangue così copiosa, viene comunque ricoverato nel reparto di chirurgia toracica in assenza di posti letto in pneumologia. Fino a lunedì mattina i medici gli hanno somministrato un gastroprotettore e gli episodi di sanguinamento erano anche terminati. Intorno alle 9 l’improvviso decesso. Nella stanza, subito dopo la morte, sono state raccolte copiose tracce di sangue e i familiari si sono prontamente recati presso il posto fisso di polizia per denunciare quanto accaduto in corsia.

“I parenti di De Giovanni”, riferisce l’avvocato Marco Luigi Elia, “non vogliono trovare un colpevole per forza ma solo accertare se ci sia stata qualche responsabilità da parte dei medici di Lecce o dei colleghi di Milano o se si sia trattato di una tragica fatalità”. Di certo, al di là di eventuali responsabilità, il decesso dell’uomo ha gettato nello sconforto non solo la moglie e la figlia ma anche i tanti parenti, amici e semplici conoscenti che hanno avuto il privilegio di incrociare nella loro vita una persona da tutti indicata da tutti come buona, speciale e sempre sorridente.

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Tragedia nel Milanese, 14enne salentino cade dal balcone e muore

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MELEGNANO/ TAURISANO (Lecce) – Era originario di Taurisano il 14enne L.R., residente a Melegnano, in provincia di Milano, e deceduto sul colpo venerdì scorso nella cittadina lombarda, dopo essere precipitato nel vuoto dal balcone della sua abitazione.

La tragedia si è verificata in tarda mattinata, in via Repubblica, dove il giovane salentino viveva con la famiglia. Le cause che hanno provocato la caduta del giovane, morto in ospedale a causa delle gravi ferite riportate, non sono state ancora chiarite dagli investigatori.

Oggi pomeriggio, a Taurisano, si celebreranno i funerali del ragazzo, dopo il rito funebre già celebrato nel comune milanese, dove il sindaco ha anche proclamato il lutto cittadino.

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Si insedia il nuovo Questore, le priorità: “Tap, Xylella, violenza sulle donne e lotta alla criminalità diffusa”

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LECCE – “Da uomo del Sud, non posso che essere entusiasta ed orgoglioso di questa nuova esperienza, la prima nel Meridione dopo avere lavorato per trent’anni al Nord, consapevole di affrontare una realtà diversa e complessa come quella leccese”.

È con queste parole che il nuovo Questore di Lecce Andrea Valentino si è presentato in mattinata alla stampa locale, a poche ore dal suo insediamento ufficiale avvenuto alle 8 nella sede di viale Otranto.

“Le priorità del mio mandato le scoprirò strada facendo. Di certo qui esistono problematiche di ordine pubblico che hanno ormai rilievo nazionale, mi riferisco a Tap ed alla Xylella, che meritano una particolare attenzione. Nuove “zone rosse” per consentire l’esecuzione dei lavori per il gasdotto? Le problematiche di ordine pubblico sono situazioni contingenti, che non si possono sempre stabilire a tavolino. Alcune particolari situazioni potrebbero portare all’istituzione di una nuova “zona rossa”, ma è una circostanza che al momento non è possibile ipotizzare”.

“L’altro aspetto che dovrà essere approfondito – continua il nuovo Questore di Lecce – sarà sicuramente quello del controllo del territorio, che è fondamentale per la sicurezza dei cittadini, per difenderli dalla criminalità diffusa e dai reati “odiosi” compiuti contro le fasce deboli della società, come anziani e minori. Non meno importante sarà l’attenzione che sarà rivolta contro la violenza sulle donne ed i maltrattamenti in famiglia, ambito in cui dovremo essere abili a sfruttare tutti gli accorgimenti che la Polizia di Stato ha creato per fronteggiare la violenza di genere, sfruttando la nuova normativa in materia”.

“Lecce è una città meravigliosa, che ho già avuto modo di visitare da turista. È una piazza importante, spero di esserne all’altezza. L’estate alle porte – conclude Valentino – non ci deve “spaventare”: a Gallipoli so che la situazione è notevolmente migliorata, grazie agli sforzi delle forze di polizia e di tutte le forze dell’ordine. Faremo in modo che divertimento si possa coniugare con sicurezza”.

Proveniente dalla Questura di Pavia, il Questore Andrea Valentino è sposato con una brindisina e padre di due figli. Nato a Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, il 14 aprile 1961, si laurea in giurisprudenza ed entra nell’Amministrazione della Polizia di Stato nel settembre del 1988.

Assegnato, come prima sede, alla Questura di Como, ha ricoperto l’incarico di Dirigente della D.I.G.O.S. e successivamente di Dirigente della Squadra Mobile.
Nel gennaio del ’95 viene trasferito alla Questura di Milano dove, dopo aver diretto i Commissariati di P.S. di “Lambrate”, “Greco Turro” e “Fiera”, dall’ottobre del ‘99 prende le redini dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Milano, ufficio strategico nella gestione della sicurezza in una città importante come Milano.

Dopo essere stato promosso Primo Dirigente della Polizia di Stato, nel 2004, guida i Commissariati sezionali di “Bonola”, “Garibaldi-Venezia” e “Centro”, guidando i quali ha diretto tra le più delicate manifestazioni di ordine pubblico nel capoluogo milanese, sia di carattere politico, sindacale, sportivo e studentesco, in particolare il corteo “No-Expo”, del 1° maggio 2015.

Promosso Dirigente Superiore della Polizia di Stato, è stato Questore prima ad Alessandria e poi – come detto – a Pavia. Adesso Lecce, e finalmente il mare.

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Gallipoli, appello di Federbalneari Salento a sostegno della protesta dei pescatori

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GALLIPOLI (Lecce) – Federbalneari Salento esprime totale vicinanza e sostegno agli oltre 150 pescatori di Gallipoli che in queste ore stanno protestando e hanno addirittura dovuto fermare la loro attività per evitare multe salatissime. A largo del mar Ionio, infatti – si legge nel comunicato – è arrivata nelle scorse ore un pattugliatore costiero con a bordo alcuni commissari europei che stanno effettuando controlli a raffica sui pescherecci comminando sanzioni salatissime per via della tipologia di reti utilizzate per la pesca, poiché non corrispondenti a quanto previsto dall’attuale normativa europea.

Il nodo della questione è la dimensione delle maglie di queste reti «che penalizzano – dicono i pescatori gallipolini – i pescherecci italiani nel mar Mediterraneo, popolato da specie di pesce azzurro la cui pezzatura è tale da sfuggire a maglie più larghe». I pescatori lamentano le pesanti sanzioni amministrative, fino ad alcune decine di migliaia di euro, che vengono fatte durante i controlli e «che stanno mettendo in ginocchio il settore».

Una delegazione di pescatori è stata ricevuta questa mattina anche dal sindaco di Gallipoli Stefano Minerva che si è subito attivato per affrontare la questione.

«Bisogna modificare assolutamente questa normativa europea che sta mettendo in serie difficoltà l’intero comparto ittico», è l’appello di Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari Salento. «Parliamo di leggi emanate da Bruxelles tarate sulla pesca atlantica, piuttosto che su quella mediterranea – spiega – e che richiedono anche alle piccole imbarcazioni adempimenti burocratici da flotte oceaniche, come quelle del Nord Europa. Qui c’è a rischio la sopravvivenza dei pescatori salentini e pugliesi e pertanto, oltre ad esprimere ai pescatori la vicinanza di Federbalneari Salento, mi appello alle nostre istituzioni, affinché intervengano subito per porre rimedio a questa situazione e a supporto di un comparto che rischia di essere messo in ginocchio dalle norme comunitarie e dal regime di sanzioni».

«Nei giorni scorsi – spiega Lucio Chetta, pescatore gallipolino – sono state elevate sanzioni fino a 15-20mila euro ai pescherecci impegnati nella loro attività lungo le coste calabresi e non possiamo permettere che lo stesso accada ai pescatori salentini: qui si rischia di mandare sul lastrico centinaia di famiglie. Sappiamo che la nave effettuerà i controlli a largo dello Ionio per tre settimane e già da oggi tutti i pescherecci sono rimasti a terra per paura delle multe. Non possiamo permettercelo, le istituzioni devono aiutarci».

 

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Operazione “Orione”: in 14 chiedono di patteggiare, tutti gli altri imputati in abbreviato

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F.Oli.

MAGLIE (Lecce) – Si spacchetta in due tronconi il processo scaturito dall’operazione “Orione” con cui i carabinieri della Compagnia di Maglie smantellarono all’alba del 20 marzo dello scorso anno tre presunti gruppi criminali attivi in provincia di Lecce. In 14 hanno avanzato richiesta di patteggiamento che sarà valutata il 9 luglio dal gup Cinzia Vergine. C’è l’istanza, tra le altre, a 1 anno e 8 mesi per l’ex portiere del Lecce, Davide Petrachi, 32enne di Melendugno; Lorenzo Antonaci, 42 anni, di Borgagne; Fabrizio De Mitri, 40 anni, di Botrugno; Luigi Fuso, 63 anni, di San Cataldo; Roberto Fuso, 38 anni di Lecce; Alina Elena Mihailescu, 36 anni, residente a Otranto; Michele Serafino, 52 anni, di Lecce; Paolo Domenico Serra, 59 anni, di Carpignano Salentino, per il quale è caduto il reato associativo già in sede cautelare e accusato solo di episodi di spaccio; Piero Sparapane, 46 anni, di Lecce; Stefano Sparapane, 26 anni, sempre di Lecce; Cristian Stomeo, 25 anni, di Martano; Salvatore Stomeo, 33 anni, anch’egli di Martano; Antonio Tomasi, 48 anni, di Carpignano Salentino e Francesco Zampilli, 58 anni, di Muro Leccese.

Per tutti gli altri imputati, invece, il processo si celebrerà in abbreviato (consente uno sconto di un terzo della pena). Il 14 maggio è prevista la requisitoria del pubblico ministero Maria Vallefuoco. Poi via via altre date per le discussioni degli avvocati difensori per arrivare al 25 giugno quando dovrebbe essere emessa la sentenza. Sul banco degli imputati compaiono: Vincenzo Amato, 41enne di Scorrano; Giuseppe Angelino, 25, di Giurdignano; Francesco Bongoiorno, 49; di Lecce; Armando Capocelli, 33, di Maglie; Antonio De Iaco, 35, di Sanarica; Fabrizio De Mitri, 39, di Botrugno; Carmine De Rinaldis, 41, di Santa Cesarea Terme; Virgilio Gnoni, 48, di Nociglia; Alessandro Greco, 39, di Cutrofiano; Antonio Roberto Guadadiello, 36 e Marco Maggio, 28, di Trepuzzi.

Poi ancora: Paolo Guadadiello, 31, di Torchiarolo; Paolo Merico, 34, di Poggiardo; Cosimo Miggiano, di 37; Vittorio Tunno, 37; Andrea Caputo, 40, di Muro Leccese; Sergio Pede, 43enne, di Otranto; Alfredo Mazzeo, di 51 anni; Giuseppe Nuzzo, 48, di Cursi e Antonio Zezza, 29, di Ruffano.

Sul banco degli imputati non compaiono più alcuni soggetti (tra cui alcune donne) raggiunti da una misura cautelare all’alba del 20 marzo scorso. E molte delle iniziali accuse sono venute meno. In particolare il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso contenuto nell’ordinanza e poi depennato nell’avviso di conclusione notificato ad agosto.

Il sodalizio avrebbe gestito fiumi di stupefacenti giunti nel Salento attraverso canali internazionali (Spagna, Albania e Tunisia) capaci di muoversi tra Martano e nel Nord Salento, fra Torchiarolo e Squinzano. Droga, soprattutto, ma anche altre attività. Le indagini hanno svelato i contatti con fornitori internazionali. Documentati numerosi viaggi all’estero di Cosimo Miggiano, il più stretto collaboratore di Amato. Avrebbe provveduto al sostentamento dei sodali arrestati e dei loro familiari anche tramite il pagamento delle spese legali con l’indicazione del legale di fiducia. Il gruppo, infine, è risultato essere in possesso di armi da fuoco e di esplosivi, fra cui quattro detonatori ad alto potenziale, destinati a compiere attentati estorsivi.

Tra gli imputati ci sono anche i fratelli Guadadiello: Paolo, condannato in via definitiva a sei anni per estorsione e Luigi, detenuto ad Alghero dove sta scontando una condanna a 16 anni per omicidio. Il gruppo, stando a quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato particolarmente attivo anche nel settore delle estorsioni nei confronti dei clienti che si rifornivano di droga. Tanti retroscena delle attività gestite dal gruppo sarebbero state svelate con inconsapevoli confessioni nel corso dei colloqui in carcere, intercettati dagli investigatori: controllo del territorio, ripartizione dei profitti, armi, sostentamento economico dei detenuti.

Sono stati poi ricostruiti un tentativo di estorsione compiuto dall’aggravante mafiosa a Giuseppe Angelino che avrebbe assicurato la sua protezione ad un ambulante di angurie da eventuali danneggiamenti o per controversie con altri ambulanti attivi nello stesso settore dietro il pagamento di 100 euro mensili. Lo stesso Angelino insieme con Sergio Pede è accusato di aver sequestrato D.B. trascinato in un luogo isolato e minacciato con una pistola puntata alla tempia perchè accusato di aver incendiato l’auto di Pede e avanzando una richiesta risarcitoria di 8mila e 400 euro per il danno subito.

Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mariangela Calò; Raffaele Benfatto; Salvatore Donadei; Ladislao Massari; Luca Puce; Francesco Spagnolo; Alessandro Stomeo; Marco Putignano; Mario De Lorenzis; Luigi e Arcangelo Corvaglia; Patrizia Manzi; Selene Mariano; Mario e Vincenzo Blandolino; Silvio Caroli; Luigi Covella; Anna Elisa Prete; Michelangelo Gorgoni; Antonio Savoia; Cristiano Solinas; Luigi Rella; Roberto Stanislao; Paolo Cantelmo; Stefano Pati; Antonio Sergi; Savino Vantaggiato; Antonio Colavero e Giuseppe Castelluzzo.

parti civili

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Processo “Diarchia”: inflitte 12 condanne; 15 anni e 4 mesi al pentito Montedoro

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di F.Oli.

CASARANO (Lecce) – Intimidazioni, regolamenti di conti, propositi omicidiari all’ombra di un clan che quando non usava il guanto di velluto sapeva usare il pugno di ferro. Il tutto sigillato dal droga business, benzina con cui girava veloce il motore dell’organizzazione con roccaforte il comune di Casarano smantellata nel maggio del 2017 con l’operazione “Diarchia”. Centovent’anni di carcere, 12 condanne, i reati associativi confermati e il boss redento Tommaso Montedoro assolto (per non aver commesso il fatto) dall’accusa di essere il mandante del tentato omicidio di Luigi Spennato. A margine, assoluzioni da alcuni capi d’imputazione per reati minori. È questo l’esito del processo di primo grado concluso con il giudizio abbreviato davanti al gup Cinzia Vergine che, di fatto, certifica l’esistenza di un sodalizio mafioso così come ricostruito dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Lecce che hanno coordinato le indagini e dal procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi (affiancato dal collega della Procura ordinaria Massimiliano Carducci) nel corso del processo.

Dodici condanne, dunque, in un dispositivo che recita: 15 anni e 4 mesi per Tommaso Montedoro, 42enne di Casarano, con il riconoscimento delle due attenuanti relative all’associazione mafiosa che quella finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti; (richiesta di 16 anni); 20 anni per Luca Del Genio, 27enne, di Casarano (20 anni) così come per il cugino Antonio Andrea Del Genio, di 33, entrambi di Casarano (18 anni) e ritenuti gli esecutori materiali del tentato omicidio di Luigi Spennato; 12 anni e 8 mesi per Giuseppe Corrado, 46enne, di Ruffano (17 anni) e per Damiano Cosimo Autunno, 52enne, di Matino (17 anni); 10 anni per Ivan Caraccio, 33 anni, di Casarano (16 anni); 8 anni e 8 mesi per Lucio Sarcinella, di 25, residente sempre a Casarano (a fronte di una richiesta di 9 anni); 8 anni per il 43enne Marco Petracca, di Casarano (7 anni e 6 mesi); 7 anni e 4 mesi per Domiria Lucia Marsano, 42 anni, residente a Lecce, (8 anni); 7 anni per Maurizio Provenzano, 47 anni, anch’egli di Lecce, (14 anni); 2 anni ed 8 mesi per Sabin Braho, 36enne nato a Durazzo, ma residente a Brindisi (7 anni), assolto da due episodi di spaccio e per il quale il giudice ha considerato il minimo della pena edittale non più di 8 ma di 6 anni adeguandosi ad una recente sentenza della Corte Costituzionale in materia di spaccio di droghe pesanti così come evidenziato in una memoria difensiva depositata dall’avvocato Elvia Belmonte. Infine: 1 anno, 1 mese e 10 giorni per Salvatore Carmelo Crusafio, 45enne nato in Svizzera, ma residente a Matino (richiesta di 4 anni), difeso dall’avvocato Ladislao Massari. Il lungo e articolato dispositivo contempla anche un risarcimento dei danni da quantificarsi in separata sede per il Comune di Casarano costituitosi parte civile con l’avvocato Francesco Vergine per i danni d’immagine che una simile inchiesta ha comunque arrecato su un comune che, da tempo, cerca di affrancarsi dai fantasmi del passato riaffiorati prepotentemente nell’ottobre del 2016 quando il boss Augustino Potenza venne ucciso a colpi di kalashnikov nello spiazzo di un centro commerciale.

E proprio da quel delitto eccellente (di cui ancora non si conoscono i nomi di mandanti ed esecutori) sono partite le indagini. Dopo la morte di Augustino Potenza la “diarchia” (termine greco con cui si intende un sistema di governo in cui due persone, o due soggetti giuridici, esercitano lo stesso potere) sarebbe scomparsa e sostituita da un comando unico. Tommaso Montedoro, nonostante si trovasse ai domiciliari in provincia di La Spezia, sarebbe riuscito ad assumere il comando, costituendo una consorteria criminale del tutto indipendente dopo la rottura del patto di sangue con l’ex fedelissimo ucciso a Casarano il 26 ottobre 2016. Un mese dopo le strade di Casarano tornarono a insanguinarsi con l’agguato di Luigi Spennato, rimasto fedele a Potenza. Sventò la pioggia di fuoco ma ora è cieco e si muove su una sedia a rotelle. Quel tentato omicidio, però, stando alle risultanze processuali, non sarebbe stato ordinato da Montedoro e sarebbe stato compiuto dai cugini Luca e Antonio Andrea Del Genio, nonostante il pentito abbia poi “scagionato” quest’ultimo e fornito a investigatori e inquirenti altri nomi.

Il clan aveva pianificato un altro omicidio da compiere con uno dei riti più violenti e tribali del codice mafioso: la tecnica della “lupara bianca”. Nel mirino era finito Ivan Caraccio. Il giovane doveva essere ammazzato. Parlava troppo. È stato salvato dai carabinieri che hanno giocato d’anticipo arrestandolo con qualche grammo di cocaina. I militari hanno seguito il flusso delle comunicazioni intercettando ogni dialogo dei presunti componenti del sodalizio che si è rivelato una inconsapevole confessione. Dopo i fermi e l’operazione dei carabinieri è arrivato un altro terremoto. Una slavina negli ambienti della malavita. Il pentimento del capo, ufficializzato quest’estate, ha di fatto inchiodato molti degli attuali imputati finiti alla sbarra.

Montedoro ha ripercorso la gestione degli affari illeciti e dei fatti di sangue della zona di Casarano precisando di non aver mai fatto parte della Sacra Corona Unita. Ha parlato anche dell’omicidio del suo ex compagno di scorribande, Augustino Potenza negando di aver mai avuto alcuna responsabilità, addossando le colpe su Andrea Toma e Ivan Caraccio. Proprio quest’ultimo, ritenuto inaffidabile perché solito fare uso di stupefacenti e sostanze alcoliche, doveva essere ucciso. Ma i carabinieri, come detto, hanno bloccato altri spargimenti di sangue decapitando un clan messo alle corde e ulteriormente scompaginato dalla decisione del suo reggente di pentirsi.

Le condanne, almeno di primo grado, chiudono così un lungo capitolo di sangue, vendette e ritorsioni che hanno rischiato di gettare nuovamente Casarano e il circondario nella cappa della paura e del terrore. Per conoscere il deposito della motivazioni bisognerà attendere i prossimi 90 giorni. Subito dopo il collegio difensivo completato dagli avvocati Mario Coppola, Giuseppe Corleto, Simone Viva, Antonio VenneriSergio Luceri, Luigi Rella, Biagio Palamà potrà impugnare la sentenza in Appello. Un solo imputato, invece, dovrebbe patteggiare. Si tratta di Andrea Cecere, 37enne di Nardò, (difeso dall’avvocato Giuseppe Bonsegna) che il 21 maggio  comparirà sempre davanti allo stesso giudice Cinzia Vergine.

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Salvemini: “Alternativi al patto di potere Perrone-Marti”

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LECCE – Le parole taglienti della senatrice contro il patto di potere Perrone Marti, diventano in assist per Carlo Salvemini, che me usa per rivendicare la sua alternatività: “Oggi Adriana Poli Bortone ha definito quello tra Marti e Perrone un “gruppo di potere”. Personalmente io sono loro avversario da sempre; Alessandro dal 2017 quando – con un atto di non comune coraggio politico – ne prese le distanze. 

 
In ragione di una diversa idea di potere – non inteso come dominio e comando ma come servizio per migliorare e trasformare Lecce – insieme ci siamo presentati per governare la città nel 2017; siamo stati eletti; siamo stati alleati per diciotto mesi; siamo di nuovo insieme oggi.
Oggi la proposta politica che si offre ai leccesi è semplice e chiara: da una parte la richiesta di una rinnovata fiducia a chi si è posto come alternativa di quel “patto di potere”; dall’altra o la reiterazione di quel “patto di potere” uscito vincitore dalle primarie del centrodestra, oppure la riproposizione di una candidatura che ha cercato un accordo – per ora fallito – con quel “patto di potere” proprio alleato nel 2007, nel 2012, nel 2017.
 
Il confronto elettorale ruota attorno a questo schema: diversamente non si comprendono natura profili ragioni delle proposte in campo. E rispetto al quale ovviamente conta anche il giudizio sul governo dei due decenni e quello dei diciotto mesi; e quello che si intende fare nei prossimi cinque anni. Noi vogliamo andare avanti, perché indietro non si torna”.

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Nardò: affidati i lavori della rete delle piste ciclabili. A Maggio il Cantiere

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NARDO’ (Lecce) – Aprirà nei primi giorni di maggio il cantiere di CicloNardò, la rete dei percorsi ciclabili della città in ambito urbano ed extraurbano finanziata con le risorse dell’Azione 4.4 del P.O.R. Puglia FESR – FSE 2014/2020. L’amministrazione comunale, infatti, a seguito di procedura aperta di gara, ha affidato l’intervento al Consorzio Ciro Menotti s.c.p.a., con sede a Ravenna. Il ribasso offerto è stato del 13,01%, il costo finale dell’opera sarà di poco più di 1 milione 115 mila euro.

Il progetto di CicloNardò, redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti guidati dall’architetto Francesca Cofano, prevede interventi infrastrutturali che si articolano in cinque tratti e prevedono complessivamente una relazione ciclabile continua di 14 km e 400 metri lineari, comprensiva del km già esistente. Il primo tratto interessa viale De Gasperi e via XX Settembre e connette la stazione ferroviaria di Nardò Città e la sede comunale di via Falcone con l’ingresso al centro storico da piazza Osanna (qui il percorso si innesta sul secondo tratto ciclabile e pedonale diffuso, cioè l’area Ztl estesa a tutto il centro antico con attraversamento di piazza Salandra).

Un terzo tratto ciclabile percorre via XXV Luglio, da piazza Diaz fino all’ex ospedale, per proseguire lungo l’asse di via Bonfante e le vie Marinai d’Italia e corso Italia per connettersi alla pista ciclabile già esistente di viale Caduti di Nassirya (zona Pagani). Il quarto tratto è rappresentato dalla connessione con la strada litoranea e il parco naturale regionale di Portoselvaggio e Palude del Capitano lungo la viabilità esistente a basso traffico (via Masserei, strada La Riggia e via Croce dell’Alto). Il quinto tratto, infine, incrocia il tratto precedente in località Cenate (via Taverna), procede in direzione nord e prevede il ripristino funzionale a fini cicloescursionistici di un antico tracciato secondario della Via Sallentina. Tutte le strade interessate saranno asfaltate e i marciapiedi oggetto di manutenzione straordinaria, compreso il tratto in degrado di via Caduti di via Fani. All’incrocio tra via Bonfante, via Marinai d’Italia e via Caduti di via Fani sorgerà una nuova rotatoria.

“Un mese o poco più di attesa – spiega il sindaco Pippi Mellonee daremo il via al più grande progetto di mobilità dolce che Nardò abbia mai visto. Stiamo inaugurando i cantieri di una serie di opere pubbliche importantissime e nei prossimi mesi ne avvieremo altri, ma questo mi emoziona in modo particolare, perché “avvicina” la mia città alle grandi “capitali” italiane ed europee della bicicletta. Non c’è solo la rete dei percorsi ciclabili e il rifacimento delle sedi stradali e dei marciapiedi, c’è dietro l’angolo soprattutto un grande cambio culturale dei neretini verso gli spostamenti in bicicletta, favorito anche dalla pedonalizzazione totale del centro storico e dalla pista ciclabile tra Santa Maria e Santa Caterina”.

“Questo lungo corridoio ciclabile – aggiunge il consigliere delegato alla mobilità sostenibile e al cicloturismo Marcello Grecodrenerà quote consistenti di traffico motorizzato nei tragitti più consueti, da casa al lavoro o a scuola. Oggi forse sembra più un sogno che la realtà, ma siamo convinti che incentivare l’uso della bicicletta come reale alternativa all’automobile, sia un bel vantaggio per l’ambiente e per la qualità della vita di tutti. Molto presto, anche i più inclini alle vecchie abitudini, faranno proprio questo concetto”.

 

 

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“L’Olivicoltura salentina nelle prospettive del dopo Xylella e della Pac post 2020”: convegno all’Hilton Hotel

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LECCE – “L’olivicoltura salentina nelle prospettive del dopo Xylella e della PAC post 2020” è il tema del convegno in programma a Lecce giovedì 28 marzo 2019, dalle ore 9 presso l’Hotel Hilton Garden Inn (via De Giorgi 62), organizzato dal Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento, dall’Accademia dei Georgofili – sezione Sud Est, dall’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della provincia di Lecce, dal Collegio Provinciale dei Periti agrari e dei Periti agrari laureati di Lecce e dal Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Lecce e Brindisi.

«Nel Salento l’attività agricola è stata sempre fondamentale sia dal punto di vista economico per la produzione di beni alimentari, che dal punto di vista ambientale per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l’ecosistema e conservarne la biodiversità», sottolineano gli organizzatori, «In questi ultimi anni la devastazione prodotta sul nostro territorio con il diffondersi del batterio Xylella fastidiosa ha di fatto sconvolto tale sistema plurisecolare, distruggendo in particolar modo l’olivicoltura. Fondamentale, quindi, sensibilizzare le Istituzioni, i produttori agricoli, le loro Organizzazioni e la cittadinanza in generale al fine di predisporre un piano di ricostruzione del territorio che coinvolga l’agricoltura e tutte le altre attività economiche (turismo, artigianato, commercio, piccola e media industria, servizi).

Nel piano è indispensabile definire uno specifico progetto per il rilancio dell’olivicoltura salentina attraverso il recupero e la razionalizzazione degli oliveti tradizionali, la realizzazione di nuovi impianti con l’impiego di cultivar resistenti/tolleranti al batterio Xylella fastidiosa e l’introduzione di nuovi sistemi produttivi. A tal proposito non è sufficiente indicare cultivar di olivo resistenti a una specifica malattia (nel nostro caso Xylella), ma è necessario che le cultivar siano in possesso di caratteristiche agronomiche, biologiche e tecnologiche tali da tutelare il territorio da possibili future problematiche agro-ambientali. In tale ottica e anche al fine di sostenere un’agricoltura che dia valore aggiunto alla produzione e al territorio, risulta necessario che l’olivicoltura salentina sappia coniugare l’innovazione tecnologica con le specificità paesaggistiche e con le esigenze ambientali, prevedendo inoltre la diversificazione colturale e l’utilizzo delle aree marginali e dei piccoli appezzamenti per la forestazione e la rinaturalizzazione».

Previste relazioni di Angelo Frascarelli, docente di Economia e Politica Agraria all’Università di Perugia, e Giuseppe D’Onghia, esperto Attuazione Programmi Comunitari – Fondo FEASR, e una tavola rotonda alla quale parteciperanno Beniamino Casillo (imprenditore agricolo, consigliere di amministrazione Casillo Partecipazioni srl), Raffaele Cazzetta (amministratore unico azienda Cazzetta 1899), Rosario Centonze (Presidente Federazione Regionale degli Ordini dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali della Puglia), Luigi De Bellis (Direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali – Università del Salento), Elisabetta Dolce (Presidente del Collegio interprovinciale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati di Lecce e Brindisi), Roberto Martina (Presidente del Collegio Provinciale dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati di Lecce), Marcello Seclì (Presidente di Italia Nostra – Sezione Sud Salento).

 

 

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Porto Cesareo, stop alle cicche e al fumo: arriva l’ordinanza

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PORTO CESAREO (Lecce) – Porto Cesareo, come altri paesi, ha emanato un’ordinanza sindacale in cui vieta l’abbandono di cicche di sigaretta e il fumo selvaggio specie dove ci siano donne in dolce attesa e bambini.

“A pochi giorni dall’ordinanza sindacale che vieta l’utilizzo di contenitori e stoviglie monouso in plastica non biodegradabili sul territorio ed in particolare nelle zone di maggiore tutela naturalistica – spiega il sindaco, Salvatore Albano -, una nuova ordinanza è stata emanata per vietare il fumo di sigaretta sulla spiaggia, entro dieci metri dalla battigia, sul cordone dunale, sull’Isola Grande e sui piccoli isolotti antistanti la costa, in tutta l’AMP ed il Parco Regionale, nonché  in presenza di soggetti deboli, quali bambini e donne incinta.

Piccoli passi verso un territorio sempre più vivibile”.

 

 

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La canapa modello di sviluppo sostenibile

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COPERTINO ( Lecce ) – Aspettando Piazza Verde

Laboratorio di idee Vico Serpe in collaborazione con FIDAPA BPW Italy Sezione di Copertino

La canapa è un prodotto estremamente versatile, che trova applicazione in numerosi settori, rivelandosi una valida alternativa a prodotti sintetici e inquinanti. Resistente, cresce senza fertilizzanti e pesticidi, la canapa è la più grande risorsa vegetale esistente in natura.

LA NATURA CHE VIENE IN SUPPORTO DELLA NATURA

L’inquinamento determina un’alterazione della composizione chimica naturale del suolo, che ne provoca uno squilibrio chimico-fisico e biologico e comporta l’ingresso di sostanze dannose nella catena alimentare.

La proprietà di bonifica terreni con la canapa rende possibile il fitorisanamento, ossia l’uso di questa pianta in zone ad alto tasso d’inquinamento, che possono essere catturati e persino stoccati per un successivo utilizzo: tale processo depurativo può avvenire anche per l’aria, considerando l’emissione nell’aria di CO2, la canapa avrebbe la possibilità di assorbire attraverso la fotosintesi, una buona quantità di questo gas.

Lo sviluppo di questa filiera Può interessare innumerevoli campi non solo l’agrolimentare, ma anche la bioedilzia, il tessile, l’industria della carta, delle materie plastiche e dei carburati, della cosmetica, del settore farmaceutico ed energetico.

Di questo, e non solo, se ne parlerà a Copertino il 30 Marzo 2019 ore 18.00 nella Società Agricola in Piazza del Popolo, ad un incontro durante il quale interverranno: Sandrina Schito – Sindaco di Copertino, Angelo Vogna – Presidente di Vico Serpe, Stefania Petrelli – Presidente FIDAPA sezione Copertino, Maurizio Vetrugno – Vicepresidente Vico Serpe, Claudio Natale – Presidente CANAPUGLIA FATTORIE, Cristian Casilli – Consigliere Regionale, Sebastiano Leo – Assessore Regionale

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pagoPa: Nuovo sistema di pagamento elettronico del servizio di ristorazione e trasporto scolastico

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COPERTINO ( Lecce ) – “Gentilissimi la presente per comunicare che a partire dal corrente anno 2019 tutti i pagamenti verso le pubbliche Amministrazioni dovranno essere effettuati attraverso il sistema “pagoPA” ai sensi del Decreto Lgs.vo dicembre 2017 n. 217. Amministrazione digitale. Lo comunica Cosimo Lupo Assessore Comunale Istruzione.

Il nostro Comune deve quindi adeguarsi obbligatoriamente alla suddetta normativa Nazionale Digitale e dovrà pertanto adottare un nuovo sistema del pagamento dei servizi scolastici aderendo al nodo Nazionale dei pagamenti “pagoPA”

• Tale sistema consente ai cittadini e alle imprese di pagare in modalità elettronica tutti i servizi della Pubblica Amministrazione e gararntire al cittadino sicurezza e affidabilità nei pagamenti, SEMPLICITA’ nella scelta delle modalità di pagamento e trasparenza nei costi di commissione.

• questa adesione rappresenta per il nostro Comune un’importante innovazione ed e in linea con le norme vigenti di AgID ( Agenzia per l’Italia Digitale)
• A partire dal corrente mese di marzo 2019 è dunque attiva sul sito istituzionale del Comune di Copertino un’area dedicata alla ristorazione ed al trasporto scolastico raggiungibile semplicemente cliccando sull’apposito link “SERVIZI SCOLSATICI” , atraverso ta link i genitori , dopo essersi registrati potranno, tra l’altro, visualizzare in qualsiasi momento la situazione dei pasti dei propri figli, la situazione dei pagamenti effettuati o le situazioni debitorie e scaricare eventuali certificazioni ai fini fiscali.

MODALITA DI PAGAMENTO DEI SERVIZI SCOLASTICI

• A partire dal 1 Aprile 2019 il pagamento dei servizi scolastici ( Mensa e Trasporto) potrà avvenire utilizzando come sempre il PORTALE SPAZIO SCUOLA WEB ( accessibile dal sito istituzionale del Comune di Copertino o attraverso l’applicazione già in uso SPAZIO SCUOLA ( chi già possiede le credenziali utilizzera le stesse)

• A) Effettuare la ricarica tramite un pagamento online con carta di credito

• B) Generare “AVVISO DI PAGAMENTO ” contenente il codice identificativo del pagamento stesso (IUV) indispensabile per la RICARICA presso uno dei Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) , ad esempio UFFICI POSTALI, BANCHE, TABACCAI, RICEVITORIE SISAL , LOTTOMATICA, PAYTIPPER . Il Cittadino potrà utilizzare qualunque PSP scegliendolo in base al costo più conveniente o alla ubicazione più comoda.

PER MAGGIORI E PIU DETTAGLIATE INFORMAZIONI
L’ UFFICIO PREPOSTO E’ SERVIZI SCOLASTICI
Via Tenete Colaci a Copertino

Ulteriori informazioni si possono acquisire anche ed in qualsiasi momento “onLine” sul sito istituzionale : Comunicazioni “PagoPA” scaricando un MANUALE OPERATIVO con con esempi fotografici.

Con l’occasione si ringrazia per la Collallaborazione e si porgono i migliori saluti.”

335 7697784 – 329 6444202

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Nuova riunione sulla Xylella, servono ulteriori fondi

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BARI – Si è tenuta oggi, presso l’Assessorato regionale Agricoltura, la riunione del tavolo tecnico sulla Xylella con particolare riferimento a due questioni: ovvero la condivisione degli emendamenti da proporre alla Commissione Agricoltura della Camera ai fini della conversione del decreto sulle emergenze agricole e la proposta di riparto dei primi 30 milioni assegnati con delibera CIPE al Mipaaft per la lotta alla Xylella fastidiosa.

“Sono emersi spunti interessanti – fa sapere l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, a margine dell’incontro – per la conversione del decreto legge, in particolare per un’ulteriore semplificazione delle attività da svolgersi su base volontaria di estirpazione e reimpianto e per un’agevolazione alla movimentazione dei vegetali in zona delimitata e infetta”.

“Riguardo il riparto dei 30 milioni di euro si è proposta l’ipotesi di privilegiare, da un alto, in maniera totale lo scorrimento della misura 5.2 dedicata al agli investimenti per il ripristino del potenziale produttivo danneggiato, dall’altra di attivare degli stanziamenti su una nuova misura 5.1 e 5.2 al fine di poter convogliare risorse aggiuntive, come annunciato dal ministro Lezzi e dal presidente Emiliano. L’impegno – conclude di Gioia – è, comunque, di arrivare allo scorrimento integrale della Sottomisura 5.2 attuale e di prevedere specifiche misure per la rottamazione e la riconversione dei frantoi e per specifici interventi sui vivai”.

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