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“Tutti allo stadio”, Nardò-Sorrento a prezzi popolari

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NARDO’ (Lecce) – Nardò-Sorrento al costo di 3 euro, è l’iniziativa dell’Acd Nardò per riempire il “Giovanni Paolo II”.

“I ragazzi hanno bisogno della loro gente e della grande passione granata – si legge nel sito ufficiale granata – Allora quale migliore soluzione se non agevolare l’ingresso con un prezzo simbolico? Tutti allo stadio dunque acquistando esclusivamente in prevendita presso il Goldbet i ticket al costo di 3 euro per la sola Tribuna Laterale! Tempo utile fino a mercoledì prossimo, ore 12.00. Al botteghino il prezzo resta quello di sempre”.

Si gioca mercoledì 14 novembre, al Bianchi, per il turno infrasettimanale.

 

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Maxi truffa e finti licenziamenti per la disoccupazione? A processo Presidente e dipendenti associazione volontariato

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F.Oli. 

NARDO’ (Lecce) – E’ stato rinviato al 16 gennaio l’inizio del processo davanti al giudice monocratico Francesca Mariano avviato per accertare eventuali illeciti nel sottobosco che anima le associazioni di volontariato del 118. Sul banco degli imputati sono finiti in nove: Giovanni Barone, 40 anni, di Nardò; Anna Maria Mele, 63 anni, di Nardò; Alessandro Antico, 53, di Nardò; Salvatore Paglialonga, 45, di Alezio; Raffaele Parisi, 57, di Nardò; Mariella Greco, 46, di Nardò; Vittorio Carachino, 56, di Galatina; Antonio Ciccarese, 54, di Salice Salentino. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di truffa aggravata in concorso e appropriazione indebita. In mattinata, però, gli avvocati di Paglialonga, i legali Mario Liviello e Paola Cornacchia, hanno avanzato richiesta di patteggiamento e l’inizio del processo è slittato di circa due mesi. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Francesca Miglietta, ha sollevato il pentolone su un voluminoso giro di spese gonfiate per ottenere rimborsi superiori a quelli dovuti per quattro lunghi anni con cifre e numeri consistenti: il danno nelle casse dell’Asl (costituitasi parte civile con l’avvocato Alfredo Cacciapaglia) è stato quantificato in 238mila e 303 euro.

Il processo, avviato sulla scorta delle indagini dei finanzieri del Nucleo di polizia tributaria, dovrà anche fare luce su un presunto giro di finti licenziamenti per consentire ai dipendenti di ottenere l’indennità di disoccupazione. Figura chiave, secondo le carte dell’inchiesta, risulta Luigi Bortone, in qualità di Presidente dell’Associazione di Volontariato della Protezione Civile U.E.R. che gestisce in convenzione con l’Asl di Lecce il servizio di Emergenza ed Urgenza Sanitaria 118.

Barone avrebbe avrebbe sottaciuto che i costi mensilmente sostenuti ed ammessi a rimborso erano inferiori ai 22mila e 690 euro come attestato nel gennaio del 2015. In questo modo avrebbe conseguito a titolo di rimborso spese importi superiori a quelli dovuti: 51mila euro nel 2011; 54mila e 800 euro nel 2012; 89mila e 147 euro nell’anno successivo; 43mila e 100 euro nel 2014. Sempre il Presidente dell’Associazione è accusato di appropriazione indebita. Dal 2010 fino al 2014 si sarebbe appropriato di 188mila euro sottratte dalle casse dell’Associazione. C’è poi il capitolo sulle presunte truffe con le false indennità in cui sarebbero coinvolti gli altri imputati. Tutte queste questioni verranno affrontate nel corso del lungo e delicato processo.

Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Mario Bortone; Stefano Bortone; Lucio CalabresePantaleo De Pace; Antonio Spongano e Riccardo Marra.

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“Ci sono due tipi sospetti nel condominio”, erano ladri d’appartamento: in due nei guai

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LECCE – Tempi duri per i ladri in città. In due sono stati denunciati perché sorpresi con addosso grimaldelli ed attrezzi da scasso, che di lì a poco avrebbero utilizzato probabilmente per mettere a segno un furto in appartamento, mentre altri sono stati messi in fuga dalla polizia, mentre tentavano di rubare un’autovettura parcheggiata in strada.

Tutto è accaduto tra la tarda mattinata ed il pomeriggio di ieri, tra via Benedetto Croce e via Potenza. Nel primo caso, determinante si è rivelata la segnalazione fatta da un cittadino, circa la presenza sospetta di due individui all’interno di un condominio di quella strada.

Accorsi rapidamente sul posto, gli agenti delle Volanti hanno effettivamente sorpreso un individuo – poi identificato in un leccese di 48 anni, che indossava una felpa con cappuccio – fermo nelle vicinanze di uno stabile.

Ad insospettire ulteriormente i poliziotti, poi, ci ha pensato l’atteggiamento nervoso e preoccupato del fermato, che ha raccontato agli agenti di avere raggiunto quella zona a piedi. Ma è stato subito smentito, quando dalle sue tasche è spuntato un mazzo di chiavi con telecomando, che una volta azionato ha aperto gli sportelli di una vettura parcheggiata nelle vicinanze. E, avviata la perquisizione, nel veicolo sono così spuntati due cacciaviti con manico in gomma, una pinza a pappagallo regolabile, una forbice, una chiave inglese ed una torcia a led.

Il complice, un altro leccese di 42 anni, invece, è stato rintracciato nelle vicinanze, mentre si aggirava sempre con fare sospetto. E ne aveva ben donde: nel suo marsupio, infatti, custodiva tutto il kit dello scassinatore: scaldacollo, torcia, guanti per non lasciare impronte, grimaldelli di varie grandezze e misure, una chiave inglese ed un pezzo di plastica rigida, utilizzata solitamente per fare scattare le serrature non chiuse a chiave. I due leccesi sono stati pertanto denunciati per possesso di oggetti atti allo scasso. Alla luce dei loro precedenti per i reati contro il patrimonio, gli investigatori sospettano che erano pronti per rubare in qualche abitazione.

Sempre ieri, in via Potenza, è stato sventato un furto d’auto. Transitando in quella zona, gli agenti hanno notato alcune persone che armeggiavano nei pressi di una vettura, poi allontanatesi in fretta e furia quando la pattuglia si è avvicinata per un controllo. Come è stato accertato dai poliziotti, la vettura presentava la maniglia sinistra danneggiata, il cofano aperto e la centralina mancante.

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Fermato sotto casa con dosi di eroina, nell’abitazione oltre due etti di sostanza: arrestato

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TAURISANO (Lecce) – Fermato e perquisito, dalle sue tasche sono saltate fuori tre dosi di eroina. In casa, invece, custodiva oltre due etti della stessa sostanza, bilancino e circa 400 euro, nonché cinque grammi di marijuana. E così è stato arrestato ed accompagnato in carcere.

Si tratta del 26enne Sergio Margoleo, di Ugento, arrestato in flagranza di reato dagli agenti del Commissariato di Taurisano, nell’ambito di servizi finalizzati proprio al contrasto dello spaccio di stupefacenti.

Una pattuglia del commissariato, transitando nei pressi dell’abitazione del giovane, ha notato quest’ultimo (già noto alle forze dell’ordine) che sostava lì vicino in atteggiamenti sospetti. Sottoposto a perquisizione, così, Margoleo è stato trovato in possesso – come detto – di tre bustine contenenti eroina, che custodiva nelle tasche dei pantaloni, pronte per essere vendute.

La successiva perquisizione domiciliare, poi, ha consentito agli agenti di ritrovare – tra il bagno e la camera da letto – ulteriori bustine di stupefacente, per un peso complessivo di 210 grammi di eroina, nonché 5 grammi di “erba”, un bilancino e 280 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita.

Sentito il parere del pubblico ministero di turno, l’ugentino è stato arrestato ed accompagnato presso la casa circondariale di Lecce: risponde di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

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Valigia sospetta davanti all’Adecco, scatta l’allarme. Nel marzo scorso ordigno firmato “No Tap”

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LECCE – Una valigia sospetta abbandonata nei pressi dell’Adecco e scatta l’allarme bomba in città. È accaduto in mattinata in via Vincenzo Balsamo, a Lecce, dove un cittadino ha notato un bagaglio abbandonato sul marciapiede antistante l’agenzia interinale ed ha subito allertato il 112.

Sul posto in pochi minuti sono accorsi i militari del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Lecce, che hanno cinturato l’area in attesa dell’arrivo degli artificieri e dell’attrezzatura necessaria per disinnescare eventuali ordigni. La valigia, dopo essere stata fatta brillare, si è scoperto che era vuota.

La stessa agenzia, lo scorso marzo, era finito nel mirino di ignoti attentatori, che piazzarono e fecero esplodere un ordigno rudimentale davanti la saracinesca dell’agenzia per il lavoro, firmando l’atto con una scritta sul muro “No Tap”. L’Adecco, infatti, procaccerebbe operai per la multinazionale incaricata di realizzare il contrastatissimo gasdotto.

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Riconoscimento dagli Stati Uniti per il Museo Faggiano di Lecce che continua le sue attività culturali

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Arriva dagli States un bel riconoscimento alla famiglia Faggiano che gestisce l’omonimo Museo nel cuore del centro storico di Lecce. Nell’intervista, Luciano Faggiano, già intervistato da network nazionali ed internazionali, spiega anche le ultime attività del Museo Faggiano, divenuto, ormai, punto di riferimento per gli amanti della cultura e della storia salentina.

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Stazione di Lecce, pronto il progetto e circa 1,5 milioni di euro per cambiare il volto di tutta la zona antistante

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LECCE – Nuovo progetto per l’area antistante la stazione ferroviaria di Lecce: la buona notizia viene diffusa in mattinata con un comunicato stampa del Comune. È stato presentato nei giorni scorsi alla Regione Puglia il progetto preliminare per la riqualificazione del Piazzale della Stazione ferroviaria di Lecce. L’intervento, che si caratterizza come il primo Lotto funzionale del più generale progetto di ribaltamento della stazione, ha un valore economico pari a circa 1.530.000 euro, somme rinvenienti dalle economie di gara del progetto stesso. L’area oggetto di intervento comprende l’intero piazzale e viale Oronzo Quarta sino all’incrocio con le vie di Ussano e Don Bosco.

A seguito dei prossimi lavori di ribaltamento dell’attuale ingresso della Stazione ferroviaria e della realizzazione dei parcheggi e del terminal degli autobus di linea nell’area limitrofa a Viale Grassi, e in vista dell’accordo con l’Università del Salento per l’utilizzo dell’area parcheggio di via di Ussano, il progetto prevede di riservare tutto il piazzale dell’attuale ingresso ai soli mezzi di trasporto pubblico e ai taxi e di realizzare una vasta area pedonale di accoglienza e attesa dei viaggiatori. La Piazza sarà arricchita di ulteriori essenze arboree tipiche del Mediterraneo .

La pavimentazione, prevista con materiali drenanti ed ecocompatibili, sarà portata ad un unico livello, abbattendo le barriere architettoniche ora presenti e dividendo con elementi dissuasori la zona carrabile da quella pedonale. Il progetto prevede la presenza di una zona per la sosta e il carico/scarico dei taxi con corsie dedicate e ombreggiate, una corsia dedicata ai mezzi di trasporto pubblico con relativa pensilina collegata all’ingresso della Stazione con un percorso protetto e coperto. La zona pedonale alberata sarà arricchita dalla presenza di fontane. Tutti gli arredi e le strutture oggi fatiscenti saranno rimossi e sarà garantita l’accessibilità all’Ufficio Postale presente con posti auto per persone con disabilità, in prossimità dell’ingresso.

Abbiamo creduto indispensabile – dichiara il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici, Alessandro Delli Noci proporre alla Regione Puglia di utilizzare i residui di gara del più ampio progetto di ribaltamento della stazione ferroviaria per un progetto di cura e riqualificazione di Piazzale Oronzo Quarta, uno spazio pubblico importante caratterizzato, oramai da qualche anno, da una situazione di degrado ambientale e di crescente conflittualità sociale. Riqualificare l’intera area significa rendere quell’area decorosa, vivibile, sicura e restituire dignità alla città e ai cittadini che lì vivono, a coloro che ci lavorano o che lì hanno le proprie attività commerciali. Non solo, noi vogliamo che quello spazio pubblico diventi un biglietto da visita per quanti – e sono sempre più numerosi – raggiungono la nostra città da altre parti d’Italia o dall’estero. Peraltro, nei prossimi giorni e proprio in quest’ottica, sarà sostituita, migliorata e potenziata l’illuminazione pubblica di viale Oronzo Quarta. Ci auguriamo che la Regione Puglia, che sta valutando gli interventi che abbiamo previsto, possa darci un riscontro positivo nel più breve tempo possibile”. 

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Terremoto a Altamura, Protezione Civile regionale: “Nessun danno”

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PUGLIA – Alle 13:45 di oggi è stata avvertita, nelle province di Bari, Bat e Matera, una scossa di terremoto il cui epicentro è stato localizzato dall’INGV a circa 5 km a NE di Altamura ad una profondità di 38 km. La scossa è stata classificata di magnitudo 3.5.

Non sono stati segnalati danni, ma solo tanta paura tra i cittadini, che si sono rivolti alle Sale operative dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile regionale per avere informazioni e rassicurazioni.

La Sala Operativa della Protezione Civile regionale resterà in costante contatto con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e i Vigili del Fuoco per seguire l’evolversi della situazione e intervenire prontamente in caso di necessità.

Ai cittadini si ricorda di assumere comportamenti responsabili di autoprotezione, come consigliato dallo stesso Dipartimento Nazionale della Protezione Civile sul sito http://iononrischio.protezionecivile.it/

 

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San Martino nei Mercati di Campagna Amica

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LECCE – In occasione della Festività di San Martino – il vescovo di Tours simbolo di condivisione e solidarietà e figura legata al mondo rurale – il Comune di Lecce, in collaborazione con Campagna Amica, Coldiretti Lecce e Agrimercato Lecce, organizza un momento di condivisione e promozione di prodotti locali e prodotti tipici, il tutto accompagnato da musica dal vivo e da attività ricreative per bambini. L’iniziativa, prevista per domenica 11 novembre a partire dalle ore 11.30, coinvolgerà le due piazze che ogni domenica accolgono i Mercati di Campagna Amica Lecce: Piazzetta Ludovico Ariosto e Piazza Bottazzi.

Piazzetta Ludovico Ariosto sarà animata dalle attività di magia, giocoleria e truccabimbi dell’associazione “I fabbricanti di sogni” e dal Dj Set di Tobia Lamare.

La musica dal vivo animerà anche Piazza Bottazzi con il duo dei Cool Plecs, Marta De Giuseppe alla voce e Stefano Scuro alla voce, chitarra e loop station.

In entrambe le piazze i visitatori potranno degustare gratuitamente prodotti tipici locali e vino locale.

“Abbiamo voluto celebrare questa festività tanto sentita da noi leccesi – dichiara l’assessore alle Attività produttive, Agricoltura e Turismo, Paolo Foresio – portando nelle due piazze, da sempre vetrina dei nostri prodotti locali, delle attività di animazione e la possibilità di degustare i nostri prodotti tipici. Questa iniziativa è rivolta a tutti i cittadini e ai turisti che potranno conoscere e apprezzare la qualità e la genuinità dei nostri prodotti e le nostre tradizioni più antiche. E’ la prima volta che, grazie alla collaborazione dei commercianti e delle associazioni di categoria, sperimentiamo questa iniziativa che intende animare i mercati, farli vivere affiancando alla vendita dei prodotti la conoscenza del territorio e che proprio per questo siamo certi coinvolgerà tanti concittadini e visitatori”.

 

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Poli Bortone: “Soddisfazione per il Prof. D’Andria. Sarebbe opportuno dargli la cittadinanza onoraria”

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LECCE – “Lecce da oggi ha il pregio di avere un Accademico dei Lincei. L’ambitissimo traguardo è stato conseguito dal professore Francesco D’Andria, professore emerito dell’Università del Salento. Il professore D’Andria con la sua brillante carriera, costellata di successi, ha dato lustro alla Città, all’università del Salento, al Mezzogiorno ed all’intera Nazione rappresentando una delle eccellenze del Sud”. È quanto afferma in una nota Adriana Poli Bortone.

“Oltre al paziente – aggiunge – lungo lavoro di scavo svolto a Jerapolis, il professore D’Andria con gli importanti ritrovamenti di Rudiae, Cavallino, Vaste, Castro ha dato un notevole impulso non solo alla ricerca di qualità ma anche al turismo culturale del Salento.

Personalmente – conclude la Poli Bortone – ritengo che, oltre alla stima profonda ed al ringraziamento che gli dobbiamo, l’amministrazione comunale potrebbe conferirgli la cittadinanza onoraria quale atto tangibile di gratitudine da parte della Città.

 

 

 

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Esplosione in fabbrica fuochi, Codacons: “Oltre 60 morti in Italia in 20 anni”

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“Ancora un gravissimo incidente in Italia che vede coinvolta una fabbrica di fuochi d’artificio. Lo denuncia il Codacons, intervenendo sul caso dell’esplosione registrata oggi ad Arnesano, nella quale ha perso la vita un 19enne.

“Sono più di 60 le vittime registrate in Italia negli ultimi 20 anni a causa di esplosioni nelle fabbriche di fuochi d’artificio, una vera e propria strage che riporta la questione della sicurezza in primo piano – spiega il presidente Carlo Rienzi – Servono più controlli presso tali strutture e occorre verificare costantemente il rispetto delle norme di sicurezza, perché incidenti come quello odierno si verificano con una frequenza eccessiva e causano una scia di sangue che potrebbe essere evitata attraverso il rigoroso rispetto delle norme di settore.

In tal senso chiediamo al Governo di inserire nel Dl Sicurezza misure che vadano in tale direzione” – conclude il presidente Codacons.

 

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Raccolta differenziata: a Lecce sospesa in tre centri di raccolta

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LECCE – È attualmente sospeso il servizio di conferimento in tre Centri di raccolta dei rifiuti. La sospensione giunge – secondo quanto comunicato dalla società Monteco srl che gestisce la raccolta differenziata in città – per motivi di sicurezza legati alle operazioni di gestione e interessa sin da subito i Centri di viale Grassi, viale Marzano e viale dello Stadio.

Resta attualmente in funzione il Centro di raccolta di via Novoli.

In queste stesse ore, l’Amministrazione comunale è al lavoro per la verifica della natura del problema e la risoluzione dello stesso.

L’Amministrazione comunale invita tutti i cittadini a recarsi presso il Centro funzionante di via Novoli.

 

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Lupi in Puglia, Stea: “Risarcire gli allevatori”

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PUGLIA – “Un tavolo di lavoro da convocare con urgenza affinché istituzioni, esperti e associazioni possano proporre e ricercare insieme soluzioni ai danni causati agli allevatori pugliesi dal ritorno del lupo nella nostra regione.

Ma partendo da un punto fisso: se è sacrosanto trovare al più presto formule risarcitorie concrete e aiuti per la messa in sicurezza degli allevamenti stessi, è altrettanto sacrosanta la difesa di un predatore che ha rischiato l’estinzione proprio a causa dell’uomo e che deve essere parte integrante del nostro ecosistema”.

E’ quanto sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente, Gianni Stea che già si è attivato per coinvolgere, oltre all’assessorato all’Agricoltura, i vertici dei parchi nazionali dell’Alta Murgia e del Gargano, e i rappresentanti delle associazioni di categoria e degli animalisti.

Stea rinvia al mittente però fin da subito “qualsivoglia azione che possa mettere a rischio la sopravvivenza del lupo, animale, beninteso, protetto dalla legge e fondamentale per la salvaguardia degli equilibri animali, oltre che assolutamente non pericoloso per l’uomo”.

“Per formazione personale sono sempre stato particolarmente vicino alle istanze del mondo dell’agricoltura e dell’allevamento, che considero voci fondamentali della nostra economia, ma sono certo che le perdite di capi di bestiame e i danni da attacchi predatori possano essere ridotti dall’uso di recinti di protezione nonché dal ricorso ad indennizzi da parte della Regione e anche con l’incentivazione, come avviene per esempio sul nostro Appennino, all’allevamento di cani da pastore abruzzese che si sono dimostrati tanto abili nella guardia al bestiame da essere diventati la prima arma di dissuasione contro gli attacchi dei lupi perfino in California.

Ricordo che la fauna, a maggior ragione quella costantemente a rischio di estinzione, è patrimonio indisponibile dello Stato e che quindi i regolamenti locali devono prevedere soluzioni scientifiche e tecniche realmente valide, ma soprattutto molta ragionevolezza.

Senza dimenticare che il lupo è la principale arma contro l’invasione del cinghiale, di una specie peraltro che non appartiene a quella tipica della fauna italiana e che per la specifica prolificità sta realmente creando danni all’agricoltura mettendo anche a rischio l’incolumità dei cittadini”.

Stea ricorda che la caccia al lupo è un reato grave e sottolinea ancora una volta la necessità di fare prevenzione con un’azione che coinvolga le istituzioni, gli esperti e le associazioni di categoria e di difesa degli animali “in modo da affiancare gli allevatori e suggerire i sistemi più idonei di protezione che potrebbero poi essere realizzati anche con un contributo economico da parte degli Enti preposti: occorre informare e lavorare al fianco di chi è più esposto. Non ci sono soluzioni semplici, se non si ascoltano i tecnici e si rispettano le regole”.

 

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Nardò, centro storico: approvato il nuovo regolamento per Ztl e aree pedonali

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NARDO’ (Lecce) – Il Consiglio comunale ha approvato oggi il nuovo Regolamento per l’accesso e la circolazione dei veicoli nelle zone a traffico limitato e nelle aree pedonali della città. Il testo è stato arricchito da osservazioni, proposte e suggerimenti giunti nel corso della lunga fase di consultazione espletata dall’assessorato alla Mobilità, con l’obiettivo di consentire a tutti di contribuire alla disciplina della viabilità nel centro storico.

Il regolamento servirà ad alleggerire significativamente il flusso di circolazione veicolare nell’area più antica e “delicata” della città. È il frutto anche del lavoro del consulente per il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile Cosimo Chiffi, che lo ha predisposto sulla base di approfondite analisi della situazione generale del centro storico, dei dati numerici sui flussi e sulle presenze di veicoli, su rilevazioni oggettive che riguardano la viabilità in questa zona della città. Con l’attivazione del controllo degli accessi tramite varchi elettronici, che sarà contestuale all’entrata in vigore del Regolamento, si va decisamente verso una maggiore vivibilità del centro storico e, per la prima volta, verso scelte nette a favore di pedoni e ciclisti. Una città finalmente “friendly to people” e non più “friendly to cars”. 

Quali sono i principi generali del nuovo strumento di disciplina? Innanzitutto la validità ventiquattr’ore su ventiquattro e sette giorni su sette. Sono consentiti il libero accesso e la libera circolazione a velocipedi, veicoli al servizio di persone invalide, mezzi di soccorso e delle forze dell’ordine, mezzi per la raccolta dei rifiuti e per la pulizia delle strade, mezzi che effettuano la distribuzione della posta. La sosta è consentita prioritariamente nelle aree riservate e regolarmente segnalate. Le autorizzazioni sono distinte in permanenti (oltre 90 giorni), temporanee (entro 90 giorni) e giornaliere. Il transito di attraversamento della Ztl è sempre vietato. La circolazione “autorizzata” è limitata alle vie e ai percorsi indicati nell’autorizzazione ovvero seguendo il percorso più breve all’interno della Ztl. La circolazione su aree pedonali è consentita solo negli orari di sospensione della validità e solo per il carico\scarico. L’attuale area monumentale resterà, di fatto, protetta dai dissuasori mobili, che continueranno a funzionare. Ogni targa “autorizzata” dovrà essere preventivamente inserita in una lista “bianca” ai fini del controllo degli accessi tramite varchi elettronici. Infine, non è previsto il rilascio di autorizzazioni per autofficine, autorimesse o parcheggi a uso pubblico.

Quali sono le autorizzazioni? Il tipo RES spetta ai residenti senza posto auto in area privata. Il tipo DOM spetta ai cittadini dimoranti nella Ztl/Ap senza posto auto e residenti in altro comune distante oltre 20 km. Il tipo GAR1 spetta ai residenti e proprietari o utilizzatori a qualsiasi titolo di garage o posti auto su area privata oppure anche in area pubblica ma ad esclusivo utilizzo del proprio veicolo in Ztl/Ap. Il tipo GAR2 spetta ai proprietari o utilizzatori non residenti a qualsiasi titolo di garage o aree private utilizzati come zone di sosta veicolare in Ztl/Ap ma non residenti all’interno delle Ztl/Ap. Il tipo COM spetta ai titolari di esercizi per il commercio, artigiani e liberi professionisti con sedi nelle Ztl/Ap. Il tipo ART spetta alle imprese funebri, agli artigiani e alle ditte che effettuano attività di assistenza e manutenzione continuativa a domicilio del cliente (idraulici, falegnami, elettricisti, imprese di pulizia, ecc.). Il tipo LOG spetta alle imprese di autotrasporto, ai corrieri, alle imprese che effettuano servizio di consegna a domicilio. Il tipo VAL spetta agli istituti di credito, ditte che effettuano trasporto valori e istituti di vigilanza.

Il tipo MED1 spetta ai medici senza ambulatorio nella Ztl/Ap mentre il MED2 ai medici con ambulatorio nella Ztl/Ap. Il tipo ASS spetta ad associazioni di volontariato che effettuano trasporto e assistenza infermieristica, ditte che forniscono pasti al domicilio degli anziani, coloro che prestano assistenza a familiari non autosufficienti. Il tipo DISABILI spetta ai veicoli al servizio di persona disabile muniti di contrassegno Cude. Il tipo B&B spetta ai titolari di alberghi e strutture ricettive aventi sede all’interno della Ztl/Ap per il rilascio ai propri clienti di permessi utili per l’accesso in Ztl/Ap. Infine, il tipo SP spetta a enti e aziende che hanno esigenze operative o di pronto intervento o svolgono compiti di carattere istituzionale (Comune, Asl, Prefettura, Diocesi, ecc.). Ognuna di queste autorizzazioni prevede precise limitazioni su numero di veicoli, modalità di sosta, orari e altro, specifiche modalità di rilascio e una durata. All’approvazione del Regolamento seguirà una delibera di Giunta che istituirà la nuova Ztl.

Il controllo degli accessi sarà automatico a mezzo dei varchi elettronici e si integrerà con quello effettuato dalla Polizia Locale. Nelle prossime settimane partirà la fase sperimentale dell’applicazione del Regolamento, a conclusione del lavoro sulle installazioni dei varchi elettronici e quello sul software relativo. Il testo integrale è disponibile sul sito web del Comune al link https://goo.gl/8QeHdq.

“Con questo regolamento – ha spiegato l’assessore alla Mobilità e alla Polizia Locale Ettore Tollemetola città fa una precisa scelta di campo verso un centro storico amico dei pedoni e dei ciclisti, veramente vivibile e con regole rispettose del contesto. In linea con il grande lavoro che l’amministrazione sta facendo sul tema della mobilità dolce, visto che proprio l’area del centro storico sarà uno dei segmenti di Ciclonardò, la rete ciclabile della città che vedrà la luce nel 2019. Il regolamento si coniuga con la scelta di attivare i varchi elettronici e quindi con l’esigenza di stoppare i furbi e gli incivili e di tutelare i residenti e chi ha davvero il bisogno di percorrere con un mezzo il centro storico. È una disciplina completa, che nasce su lunghe analisi dei dati del traffico e della situazione reale, e eliminerà le approssimazioni e le ambiguità di quella esistente, una finta disciplina che non a caso ha portato a risultati modestissimi”.

 

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Droga a chili nella casa degli studenti, arrestati quattro giovani e controlli dei carabinieri in altri comuni della provincia

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SALENTO – Duro colpo inferto dalle forze dell’ordine allo spaccio delle sostanze stupefacenti: in un’articolata operazione antidroga i militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Maglie hanno arrestato quattro ventenni accusati a vario titolo di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Secondo le indagini il gruppo spacciava tra Lecce, Maglie, Poggiardo, Lizzanello e Trepuzzi. Le manette sono scattate ai polsi di Emanuele De Luca 20 anni di Cursi, Mauro Montagna 21enne di Scorrano e Matteo Luigi Nicolardi di 22, sempre di Scorrano, tutti studenti domiciliati nella stessa abitazione nel capoluogo salentino e trovati in possesso di circa 300 grammi di marijuana, 350 euro in banconote da piccolo taglio, un bilancino di precisione e il materiale per il confezionamento delle dosi. I tre sono finiti ai domiciliari.

A Merine i carabinieri, in collaborazione con i colleghi della stazione di Lizzanello e contestualmente agli arresti precedenti, hanno effettuato una perquisizione a carico del 22enne Cristian Stella, rinvenendo 32 involucri contenenti 4,2 chilogrammi di marijuana, una borsa di plastica contenente altri 5 chilogrammi della stessa sostanza stupefacente nonché il materiale utile per il confezionamento delle dosi. Per il 22enne si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola.

A Trepuzzi, nell’ambito di un secondo filone investigativo i carabinieri hanno arrestato in flagranza di reato Antonio Rampino mentre cedeva una dose di eroina a un tossicodipendente del posto. A seguito di una perquisizione nella sua abitazione, i militari hanno rinvenuto e sequestrato un grammo e mezzo di eroina, un bilancino di precisione, il materiale per il confezionamento e 380 euro in contanti frutto della vendita di stupefacenti.

A Botrugno i carabinieri delle stazioni di Poggiardo e Nociglia hanno denunciato un 47enne del posto trovato in possesso di un grammo e mezzo di cocaina, 6,3 di hashish, un bilancino di precisione e il materiale per confezionare piccole dosi.

A Scorrano invece è stato denunciato un 24enne per detenzione illegale di materiale esplodente: è stato sorpreso con un ordigno di fattura artigianale con un’altezza di18 cm ed un diametro di 10, realizzato con ben con 950 grammi di miscela pirotecnica ad alto potenziale esplosivo.

 

 

 

 

 

 

 

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Operazione “Street Food”: due condanne, assolto vigile urbano di Gallipoli

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F.Oli.

COPERTINO (Lecce) – Si chiude con due condanne e un’assoluzione il processo di primo grado scaturito dall’operazione “Street Food” con cui il 17 luglio del 2016 i carabinieri della Compagnia di Gallipoli insieme ai colleghi della Tenenza di Copertino arrestarono quattro soggetti coinvolti in un’indagine sui presunti favori ad un ambulante per un posto sul lungomare di Gallipoli ambulante cambio di regalìe varie. I giudici della seconda sezione penale (Presidente Pasquale Sansonetti, a latere Marcello Rizzo e Annalisa De Benedictis) hanno inflitto 3 anni e 3 mesi di reclusione a Giuseppe Gallucci, 59 anni di Copertino, assolto dall’ipotesi corruttiva e condannato per un furto; 3 anni e 6 mesi anche per il genero Giacomo Fiorita, 25 anni, di Copertino, (a fronte di una richiesta di 8 anni per il primo e di 4 anni e 6 mesi per il secondo invocati dal pubblico ministero di udienza e titolare del fascicolo, Massimiliano Carducci).

Il collegio ha invece assolto per insufficienza di prove il vigile urbano di Gallipoli Roberto Pellone, di 54 anni per il quale la Procura aveva invocato 6 anni di reclusione. L’imputato era accusato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, occultamento di atti pubblici autentici, falsità ideologica in atto pubblico aggravato, omissione di atti d’ufficio. Ha affrontato un processo con il rito ordinario dopo aver trascorso dieci mesi ai domiciliari e sette mesi con l’obbligo di dimora per trovare giustizia a distanza di oltre due anni.

Fondamentali, in attesa del deposito delle motivazioni, le argomentazioni sostenute dall’avvocato Fabrizio Ferilli. Il legale ha evidenziato la totale estraneità del suo assistito smontando l’impostazione accusatoria sia documentalmente che con le prove acquisite a dibattimento. Nel frattempo, in concomitanza con il procedimento, il vigile è stato trasferito in un altro settore sempre all’interno della pubblica amministrazione. Una volta passata in giudicato la sentenza di assoluzione Pellone potrà essere reintegrato nei ranghi della polizia locale. La posizione di un altro indagato era stata stralciata e condannato a 2 anni di reclusione.

Le indagini condotte dai carabinieri della tenenza di Copertino, (al comando del luogotenente Salvatore Giannuzzi) in collaborazione con i colleghi di Gallipoli, vennero avviate dopo un atto intimidatorio ai danni dell’allora sindaco di Copertino, Giuseppe Rosafio. Le intercettazioni svelarono i retroscena dell’inchiesta. Pellone avrebbe favorito Gallucci nella sua attività di venditore ambulante di panini e bevande sanzionando solo i paninari concorrenti privilegiando di fatto l’ambulante originario di Copertino.

In cambio, ipotesi smontata nel corso del processo, Gallucci avrebbe regalato una Fiat 600, del valore di circa seimila euro, consegnatagli il 30 aprile del 2013 insieme ad altre regalie. Le indagini hanno fatto poi emergere il presunto coinvolgimento dello stesso Gallucci e del genero in due furti ai danni della ditta “Edilizia 2000” di Copertino. Il primo colpo risale al 16 febbraio 2013. I due ladri portarono via viti, cacciaviti, rondelle e scatoli. Più sostanzioso, invece, si rivelò il secondo furto messo a segno solo pochi giorni dopo. I banditi si allontanarono con merce per un valore di circa 17mila euro.

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La collaborazione di Montedoro: parla di un prestito “sospetto” con Pietro De Lorenzis

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di F.Oli.

RACALE (Lecce) – La collaborazione del boss di Casarano Tommaso Montedoro frana anche sui De Lorenzis. In mattinata nel corso dell’udienza davanti ai giudici della seconda sezione penale che dovranno esprimersi se confiscare o meno il patrimonio e applicare la sorveglianza speciale ai fratelli di Racale, il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi, insieme al pubblico ministero Carmen Ruggiero, ha depositato le dichiarazioni del neo pentito di Casarano in cui il 41enne, il 19 ottobre scorso, agli inquirenti ha parlato dei suoi rapporti con i noti imprenditori di Racale. Nel verbale depositato Montedoro riferisce di conoscere solo Salvatore e Pietro ma non Pasquale e Saverio. Non avrebbe mai versato alcun soldo nelle casse delle società e precisato che la conoscenza è arrivata durante la detenzione in carcere quando è dovuto intervenire nel 2015 per un tentativo di aggressione ai danni di Saverio e Pasquale dopo una denuncia sporta dai De Lorenzis per estorsione a carico di due soggetti, vicenda poi sfociata in un processo in cui gli imprenditori si erano anche costituiti parte civile. Un’onta negli ambienti carcerari.

L’unico contatto, a livello economico, sarebbe riconducibile ad un prestito di 50mila euro chiesto a Pietro e poi restituito utilizzato, a dire di Montedoro, per l’acquisto di una partita di cocaina. Circostanza negata dallo stesso Pietro tramite il proprio avvocato Francesco Fasano. Gli altri agganci con la famiglia De Lorenzis sarebbero legati all’acquisto di quadri, passione che accomunava Montedoro con Pietro De Lorenzis.  Il procuratore aggiunto ha chiesto poi di sentire il collaboratore, richiesta che ha trovato la ferma opposizione degli avvocati difensori Francesco Fasano, Ladislao Massari, Francesco Paolo Sisto, Gabriella Mastrolia e Anna Grazia Maraschio.

Nel frattempo il Tribunale ha disposto una perizia alla luce degli esiti delle consulenze di parte per valutare se i patrimoni siano stati istituiti legittimamente o meno. Il giuramento del consulente è previsto per il 16 novembre. Le dichiarazioni di Montedoro non sono le uniche testimonianze di un collaboratore depositate dalla Procura. Anche un pentito siciliano, Biagio Grasso, ha riempito i verbali della Dda di Messina, associando la famiglia De Lorenzis con gli ambienti della criminalità organizzata.

Il sequestro ai noti imprenditori e a Pompeo Caputo, 55 anni, residente a Gallipoli, ritenuto prestanome, è stato eseguito l’8 maggio scorso dai militari del Nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di finanza. Complessivamente i sigilli sono stati apposti a 93 fabbricati (una struttura alberghiera a Gallipoli, abitazioni, ville, locali commerciali e garage, autovetture), 33 terreni agricoli ubicati nei comuni di Ugento, Racale, Taviano, Gallipoli e Melissano e 9 società capitali, per un valore complessivo di 15milioni di euro.

Si tratta dello stesso patrimonio sequestrato nel 2015, nell’ambito dell’inchiesta “Clean Game” poi riconsegnato in seguito al mancato riconoscimento dell’associazione mafiosa da parte del Tribunale del Riesame e poi della Corte di Cassazione. I nuovi accertamenti disposti, però, avrebbero fatto emergere una netta sperequazione tra le disponibilità economico – patrimoniali e la modesta posizione reddituale dichiarata degli indagati. Su cui, ora, si dovrà pronunciare un perito.

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Falsi incidenti per intascare l’assicurazione con la complicità di un avvocato? Chieste sei condanne

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F.Oli.

MONTERONI (Lecce) – Sei richieste di condanna per gli imputati coinvolti nell’ennesima inchiesta su un presunto giro di falsi incidenti stradali imbastiti per intascare l’indennizzo assicurativo. Il vpo di udienza ha invocato 1 anno e 7 mesi per Francesco Delli Noci, avvocato, di 37 anni; 1 anno e 4 mesi per Alessandro Quarta, 34 anni, entrambi di Lecce; 1 anno e 2 mesi per Filomena Paglino, 51enne, di Bagnolo del Salento; 1 anno e 4 mesi Tommaso Danese e 8 mesi a Raffaele Danese, rispettivamente di 40 e 66 anni; 1 anno per Gianluca Carlà, 46, questi ultimi di Monteroni. Gli imputati rispondono di tentata e consumata truffa e tentata e consumata fraudolenta distruzione della cosa.

Nel processo, come parti civili, compaiono le assicurazioni Allianz e Generali con l’avvocato Silvio Caroli (sostituito in aula dal collega Vincenzo Del Prete); l’Assicurazione Unipol con l’avvocato Carlo Petrone e i titolari del centro medico tirato in ballo nelle carte dell’inchiesta con l’avvocato Stefano De Francesco. Il processo è stato aggiornato al prossimo 26 novembre quando verranno completate le arringhe del collegio difensivo composto dagli avvocati Luigi e Roberto Rella, Selene Mariano e Massimo Bellini. Subito dopo il giudice monocratico, Francesca Mariano, si chiuderà in camera di consiglio.

L’indagine, coordinata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci, è stata avviata dopo una denuncia presentata dalla Compagnia assicurativa Allianz assistita dall’avvocato Silvio Caroli nell’ambito di un’inchiesta molto più ampia. Sono stati così avviati accertamenti su tre incidenti sospetti denunciati tra il 2011 e il 2012. Il primo sinistro finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura si sarebbe verificato nell’ottobre del 2011 a Lecce. Presunti artefici: Alessandro Quarta e Filomena Paglino. Tramite referti medici rilasciati da un centro medico privato chiuso dal 2007 avrebbero avanzato richiesta di indennizzo intentata tramite l’avvocato Delli Noci contro la compagnia assicurativa l’Allianz spa. Nero su bianco sarebbero state inserite lesioni inesistenti o più gravi. Il tentativo di intascare l’indennizzo, però, non andò a buon fine.

Stesso canovaccio utilizzato il 4 giugno del 2012 per un sinistro avvenuto sulla provinciale Copertino-San Donato. Nell’incidente sarebbero rimasti coinvolti i due Danese oltre ad Alessandro Quarta. Gli imputati avrebbero prodotto due referti radiologici solo apparentemente rilasciati sempre dallo stesso centro medico. La procedura per il risarcimento del danno intentata da Raffaele Danese sarebbe stata avviata anche in questo caso con il patrocinio dell’avvocato Francesco Delli Noci ai danni della Compagnia assicurativa Alleanza Toro. Gli imputati, però, non sarebbero riusciti ad intascare l’indennizzo.

Gli inquirenti hanno poi ricostruito un terzo sinistro. Risale al settembre del 2011 a Copertino. In questo caso Tommaso Danese, Alessandro Quarta e Gianluca Carlà avrebbero intascato quasi 13mila e 500 euro erogati dalla Compagnia Assicurativa Fondiaria Sai. Stesso spartito: referti medici prodotti dallo stesso centro chiuso da tempo; procedura intentata sempre grazie allo stesso avvocato.

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Esplosione nella fabbrica di fuochi, poi il crollo: muore 19enne, un ferito grave

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ARNESANO (Lecce) – L’improvvisa esplosione nella fabbrica di fuochi e poi il crollo, che ha travolto due operai, uccidendo il più giovane di essi – il 19enne Gabriele Cosma – figlio del proprietario della ditta.

È il tragico bilancio dell’infortunio sul lavoro avvenuto in mattinata, attorno alle 8.30, all’interno dell’azienda “Fratelli Cosma” che produce fuochi pirotecnici, situata in contrada “Palombo”, lungo la provinciale che collega Arnesano con Carmiano.

Sul posto, dopo l’allarme, sono intervenuti i soccorritori del 118, i vigili del fuoco ed i carabinieri della Compagnia di Lecce, che dovranno ora ricostruire l’accaduto insieme agli artificieri dell’Arma, al personale della Scientifica del Nucleo Investigativo e agli ispettori dello Spesal, accorsi per verificare se fossero rispettate tutte le norme previste in materia di sicurezza sui posti di lavoro.

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, il giovane e l’altro operaio si trovavano all’esterno dell’azienda, quando una fiammata – divampata per cause in corso di accertamento – ha innescato la violenta esplosione all’esterno della fabbrica di fuochi pirotecnici, dove era stata accumulata della polvere da sparo umida per essere asciugata dal sole.

In seguito all’esplosione, nell’azienda è anche divampato un piccolo incendio, che i “caschi rossi” hanno provveduto subito a domare, nonché il crollo di parte della struttura. Purtroppo, per il 19enne non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ustioni causate dalle fiamme.

L’altro ferito, Gianni Rizzo, carmianese di 41 anni, è stato invece trasportato con codice rosso alla volta dell’ospedale Perrino di Brindisi a causa delle ustioni riportate su tutto il corpo. Dei fatti è stato informato il pubblico ministero di turno Stefania Mininni; sul posto anche il procuratore aggiunto Elva Valeria Mignone.

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Giorgia Meloni in stazione a Lecce per chiedere più sicurezza. Le rassicurazioni ai militanti: “Apriamo a Fitto, ma le nostre idee restano”

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di Julia Pastore

LECCE – Giorgia Meloni ha un legame forte con il territorio salentino: sollecitata dalla battaglia sulla sicurezza in città cominciata da Michele Giordano in Consiglio comunale (poi portata avanti da parlamentari e consiglieri) la leader di Fratelli d’Italia si è presentata in stazione per il sit-in previsto. Dopo si è spostata al Tiziano per intervenire nel Convegno del movimento per la vita. “Siamo venuti a denunciare il degrado e l’inadeguatezza di una stazione, che in teoria dovrebbe rappresentare il biglietto da visita di una città e parliamo di una delle più belle città d’Italia, ricca di straordinari monumenti risalenti anche all’antica Roma, che però purtroppo oggi risulta salutata da una stazione fatiscente e foriera di episodi di micro e macro-criminalità – polemizza Giorgia Meloni (cliccate sull’immagine per vedere l’intervista ndr) – Noi siamo venuti qui per ricordare alcune battaglie storiche che Fratelli d’Italia ha condotto su questo territorio e non solo. Qui c’è stato un Consiglio comunale straordinario sul tema della stazione di Lecce, chiesto proprio da FdI”.

È una manifestazione partecipata, ma in stazione arrivano anche quelli della sinistra radicale e gli anarchici che bollano tutto come razzismo. Giorgia Meloni si fa un selfie con loro alle spalle e manda dei baci a chi protesta con il sorriso sulle labbra. “Questa gente vuole che lo Stato di degrado continui: difendono gli spacciatori e chi fa risse. Sono quattro gatti -attacca la leader di FdI – Per quanto riguarda le iniziative nazionali, uno degli emendamenti che abbiamo presentato nell’ambito del Decreto Sicurezza di Salvini era quello del potenziamento delle strade sicure, con un forte presidio dell’esercito per pattugliare i luoghi più sensibili delle nostre città, ma ci è stato respinto e quando siamo stati nella vicina Matera, qualche settimana fa, abbiamo parlato del tema delle infrastrutture. È assurdo che in una città così splendida come Lecce ancora non arrivi l’alta velocità né arriva l’autostrada: è evidente che fin quando non avremo queste realtà non potremo competere realmente”.

I RAPPORTI CON GLI ALLEATI E L’INGRESSO DI RAFFAELE FITTO

La leader di Fratelli d’Italia ci tiene a distinguersi dal partito di Salvini, perché se l’elettore pensa che siano la stessa cosa sceglie a caso. “La Lega è un movimento populista e non sovranista: noi ci teniamo al principio della Patria – sottolinea la leader di FDI – La Lega per governare ha fatto troppi compromessi con M5S: ci sono tante cose che ci differenziano dal partito di Matteo Salvini”. Poi la leader di Fratelli d’Italia spiega qual è la tattica per le europee e perché è importante stare anche con Fitto: “Vogliamo essere inclusivi alle europee ed aprire anche ad altre esperienze e ad altri partiti del centrodestra. In quest’ottica accogliamo Fitto. Conserveremo comunque sempre il nostro simbolo”.

Ci sono dei malumori nella base per l’abbraccio a Fitto, ma Giorgia Meloni prova a sdrammatizzare: “In ogni partito, quando si apre a qualcuno, ci può essere chi non è d’accordo: questo è normale, assolutamente fisiologico. Posso dire, per tranquillizzare militanti e aderenti al partito, che io vengo dalla loro stessa scuola e sono da 30 anni dalla stessa parte. Le mie idee politiche non cambiano con un alleanza in più a destra. Però bisogna essere capaci di colorare con le proprie idee più mondi politici, perché la politica è democrazia e perché tu possa costruire le tue idee devi vincere. Devi avere il peso per poter vincere: lavoro per questo, con tutti quelli che condividono le mie idee e che possono aggiungere alle mie idee qualcosa senza rinunciare a niente. Andremo molto oltre il 4 per cento alle europee. Staremo insieme alle forze di destra. Apriremo a chi può dare un apporto- promette Giorgia Meloni – L’unica mia chiusura è verso chi ha governato con la sinistra”. 

L’INTERVENTO DI MICHELE GIORDANO

Il capogruppo a Palazzo Carafa di Fratelli d’Italia spera in un intervento concreto delle istituzioni: “Sulla spinta dell’impegno che ho profuso per trattare la tematica della sicurezza in città, alla luce dei disordini e degli episodi di criminalità che si sono verificati nell’arco di pochi mesi, abbiamo raggiunto l’obiettivo di accendere un faro su Lecce.
Fratelli d’Italia ha dato una risposta forte facendo impegnare con la sua presenza a Lecce il segretario nazionale, Giorgia Meloni.
Alzare l’attenzione è necessario in un momento come questo perché può spingere chi governa ad agire subito.
Mettere da parte concetti ideologici e andare alla radice dei problemi per affrontarli con lo spirito di chi vuole risolverli è questo che chiediamo a chi governa in questo momento la nostra città.
È necessario che ci sia una presa d’atto dei problemi e che si elaborino soluzioni reali andando al di là delle parole.
Sono un consigliere di opposizione, non ho gli strumenti per risolvere la situazione, ma posso far sì che si solleciti l’attenzione verso un problema in modo tale che chi è preposto abbia stimolo ulteriore a intervenire senza fare sconti a nessuno.
C’è qualcuno che tende a sottovalutare l’emergenza sicurezza in alcuni quartieri leccesi a rischio e questo significa voler chiudere gli occhi davanti a una bomba sociale che ogni giorno rischia di esplodere. Abbiamo bisogno di aumentare la presenza delle forze dell’ordine in determinante zone.
Speriamo che questo nuovo segnale che abbiamo lanciato direttamente in stazione sia capace di generare risposte efficaci nell’interesse dei cittadini”.
L’INTERVENTO DI PIERPAOLO SIGNORE
Il segretario provinciale di Fdi, Pierpaolo Signore, è convinto che lanciare un segnale alle istituzioni sia necessario: “Abbiamo inviato un segnale forte a Governo e Comuni: Liberiamo le Stazioni (e le nostre strade in generale) da questo dilagante degrado e insicurezza, alimentati soprattutto da una crescente microcriminalità di ‘importazione illegale’. Mai abbiamo visto tanto scempio e abbandono nella nostra Lecce…e così un po’ ovunque. DIFENDIAMO INSIEME la nostra libertà, quella dei nostri figli, dei nostri cari, di tutti i nostri concittadini di poter tornare a vivere sicuri nelle nostre città e quartieri”.

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