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Ascensori rotti, disagi in Tribunale. L’avvocato Gervasi: “Auspico intervento del Consiglio dell’Ordine”

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F.Oli.

LECCE – Ascensori rotti e tutti a terra. Ennesima difficile giornata nel Tribunale penale di viale De Pietro. In mattinata anche il secondo elevatore posizionato nell’ala che collaga la Procura ordinaria con l’Antimafia e gli uffici gip/gup si è arreso alle continue sollecitazioni. Per alcune ore il sistema giustizia ha viaggiato a ritmi ridotti con disagi, lamentele e difficoltà per tutti gli utenti: giudici, cancellieri, dipendenti, avvocati e imputati. I problemi maggiori si sono registrati al quinto piano dove sono ubicati gli uffici dei gip/gup che, intorno alle 12, erano ancora pieno per il notevole numero di udienze ancora da smaltire. E con avvocati, imputati e testimoni ancora presenti nei corridoi. Alcuni cancellieri addetti al trasferimento di faldoni e carte da un piano all’altro non hanno potuto svolgere le proprie mansioni con i carrelli fermi.

Non è andata meglio al piano terra dove si celebravano diversi processi davanti ai giudici monocratici e in calendario erano previste udienze al Riesame e al Tribunale di Sorveglianza. In particolare si è creato un problema di organizzazione nella traduzione dei detenuti dal piano sotterraneo ai piani superiori che avvengono con gli ascensori per motivi di sicurezza. I disagi, dunque, continuano e sembrano non avere mai fine. Nei giorni scorsi ad alzare bandiera bianca era stato un primo ascensore in cui erano rimasti bloccati cinque utenti tra cui un avvocato che ha deciso di sporgere denuncia ai carabinieri per i 35 minuti trascorsi al buio e senza alcuna assistenza prima del decisivo e tempestivo intervento dei vigili del fuoco.

Una situazione, ora, arrivata al limite. Monta la rabbia e la frustrazione tra dipendenti, cancellieri e avvocati pronti ad adottare qualsiasi iniziativa ufficiale per ottemperare un disagio che, con il tempo, rischia di diventare cronico e di dilatare oltremodo i tempi di una giustizia che speso viaggia sui binari di un regionale per problemi endemici. E tra gli avvocati c’è chi chiede un immediato intervento del Consiglio dell’Ordine,. Di seguito l’intervista all’avvocato Carlo Gervasi.

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Licenziamenti ComData e cali occupazionali, Bellanova: “Il Ministro spieghi come intende porre rimedio”

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Gli effetti del Decreto Dignità spiegati al Ministro Di Maio. E’ l’obiettivo dell’interrogazione depositata stamane dalla Senatrice Teresa Bellanova che obbliga Ministro e Governo all’attenzione sui duecento licenziamenti registrati nel Call center salentino ComData e, più in generale, sugli effetti – già paventati dalla relazione tecnica di accompagnamento al Decreto e dal Presidente dell’Inps Boeri – che l’attuazione del Decreto Dignità sta producendo nel mondo del lavoro.

“Il 31 ottobre scorso”, sottolinea nell’interrogazione la Senatrice Bellanova, capogruppo Pd in Commissione Attività Produttive, “duecento lavoratori del Gruppo Comdata, il call center più rilevante sul territorio salentino per numero di occupati con circa mille 200 lavoratori a tempo indeterminato cui si sommano circa 800 tra lavoratori in somministrazione e collaboratori a progetto, hanno ricevuto comunicazione del mancato rinnovo del contratto in somministrazione in scadenza al 31 ottobre e stesso destino avevano già vissuto decine di lavoratori nelle settimane passate. Tra essi anche lavoratori ormai strutturati, al lavoro sulle grandi commesse da oltre 18 mesi”.

E ancora: “Non è la prima denuncia pubblica contro gli effetti che, purtroppo in tutto il Paese, sta producendo il decreto n. 87/2018, c.d. decreto dignità. Già i dati Istat riferiti a luglio, primo mese di parziale applicazione delle nuove norme del Decreto Dignità, indicavano infatti una crescita di sole 8mila unità di contratti a tempo determinato, pari alla metà dell’aumento di giugno (+16mila). E anche l’Aidp, associazione che riunisce e rappresenta i direttori del personale delle aziende, ha lanciato l’allarme sul rischio boom di Partite Iva e “finti” lavoratori autonomi, considerandolo uno degli effetti imprevisti del Decreto Dignità”.

“Per settimane”, dice Teresa Bellanova, “abbiamo ascoltato Governo e Ministro parlare del Decreto come di una misura virtuosa, tesa a stabilizzare i posti di lavoro. In realtà gli esiti, come abbiamo allertato più e più volte, sono nefasti: meno lavoro e meno tutele per i lavoratori.

I lavoratori, come dimostra quel che sta accadendo a Comdata, vengono licenziati e le tutele, come la Naspi, durano meno. Lo sapevamo già, perché tutti gli Osservatori lo avevano abbondantemente pronosticato, il disastro che il Decreto avrebbe prodotto. Adesso lo sa anche il Ministro Di Maio. Mentre si occupa di un condono o di zittire il dissenso interno al suo movimento, può trovare il tempo per spiegare come intende porre rimedio alle storture create con il suo Decreto, che di dignità non ha niente, neanche più il nome?”.

 

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“Pantaloni e dintorni… Ricomincio da casa”, firmato il protocollo d’intesta

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LECCE – E’ stato siglato oggi, nella sala conferenze stampa di Palazzo Adorno a Lecce, il Protocollo d’intesa sulla dignità lavorativa Pantaloni e dintorni… Ricomincio da casa.

Il progetto coinvolge: Filomena D’Antini, consigliera di Parità della Provincia di Lecce, Tiziana Lezzi per la Federazione Donne del Sud, Serenella Molendini, consigliera nazionale supplente di Parità, Annagrazia Maraschio, consigliera regionale di Parità, Ornella Rotino, del Comitato Pari Opportunità Ordine degli Avvocati, Carmen Tessitore, per Nuovo Umanesimo, Maria Concetta Cataldo,  Fidapa sezione di Lecce, Maria Rosaria Buri, Soroptimist International Club di Lecce, Roberto Fatano, Laica Salento, Santino Mazzotta, AFI, Serena del Mastro, consulente del lavoro dell’Associazione Donne del Sud.

Il progetto è organizzato da Federazione Donne del Sud e sostenuto da partner fondatori e numerose socie. La Federazione nasce nel 2015 ed è il frutto dell’evoluzione naturale dell’omonima associazione di volontariato. Tiziana Lezzi, fondatrice, ha voluto mettere a disposizione di donne che vivono disagi economici la sua esperienza professionale di Modellista Senior e Docente di Modellistica Informatizzata e Tecniche Sartoriali d’Alta Moda.

Donne del Sud non è un’azienda, ma un’associazione che mira a far lavorare donne che hanno deciso di rimettersi in gioco ricominciando da casa. Il progetto si autofinanzia grazie alla partecipazione dei bimbi e dei parrucchieri ad eventi di presentazione, organizzati in tutta Italia, alla vendita di prodotti offerti da aziende varie, aziende vinicole ed enogastronomiche e da contributi privati.

Pantaloni e dintorni promuove PerCorsi attuativi di formazione sartoriale di alto livello e propone la vendita, tramite Consulenti di Moda, di pantaloni, ma non solo, tagliati su misura ma confezionati con tecniche semi-industriali, che rispettano i rigidi ma ricercati canoni del made in Italy.

L’obiettivo è quello di fornire strumenti e competenze per un concreto e dignitoso inserimento lavorativo, con conseguente assunzione diretta con Contratto Nazionale di II livello, settore tessile, offrendo, anche la possibilità di accompagnare le donne che lo desiderano a riunirsi in cooperativa solidale o ad avviare un’attività produttiva indipendente con portafoglio clienti.

Quale capo non manca mai nel guardaroba delle donne? Il pantalone, infatti questo capo dalle mille versioni, che oggi pare scontato, lo indossano tutte, senza neppure rendersi conto che è un simbolo. Un simbolo che racconta quanto sia stata lunga la strada che le donne hanno dovuto percorrere solo per poterlo indossare.

La scelta di far confezionare questo particolare capo non è casuale, “il pantalone” è la rottura con il passato. Rottura a portata di mano di molte donne che non hanno la possibilità, per svariati motivi, di uscire da casa o che hanno a loro disposizione troppo poco tempo per permettersi un qualsiasi lavoro.

 

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Il video hot finisce sui social, donna leccese sporge denuncia alla polizia

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LECCE – Un momento d’intimità e passione ripreso per gioco che sfugge dallo smartphone che sarebbe stato incautamente custodito e poi smarrito e che poi condiviso sui social, diventa virale, creando un’infinità di danni ad una donna leccese la cui esistenza è letteralmente sconvolta a causa di una leggerezza non sua. Oggi, l’avvenente ragazza ha deciso di denunciare ed andare avanti dopo che gli è stato anche preannunciato di dover essere licenziata dal posto di lavoro, un noto centro sportivo dell’hinterland del capoluogo salentino, perchè quel video desterebbe imbarazzo. Un caso come tanti, che ormai è possibile leggere sulle cronache e che però riguarda anche la vita di chi ingenuamente si fa riprendere pensando che quelle immagini rimarranno assolutamente segrete e che poi anche per colpa di un’infinita platea di curiosi si ritrova nella memoria dei dispositivi di una miriade di sconosciuti che ti diffamano, ti cercano di contattare, ma trovano comunque un muro nella dignità della persona offesa. Perchè di vittima si tratta, ma anche di donna pronta a combattere per difendere il proprio onore e cercare di far perseguire chiunque condivida il video e la diffami.

Ecco perchè costei si è rivolta dapprima alla Polizia Postale di Lecce ed anche allo “Sportello dei Diritti” per tutelare la propria persona da questo vortice diffamatorio che la riguarda. E’ noto, infatti, che esistono dei software in dotazione alla principale forza di polizia che si occupa di crimine informatico, che attraverso complessi algoritmi sono in grado di risalire a coloro che condividono file, anche di questo tipo. Ecco perchè, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ritiene doveroso avvertire chiunque persevererà nell’attività di condivisione del video che, almeno in astratto, potrà essere individuato con tutte le conseguenze giuridiche del caso anche in tema di violazione del diritto alla privacy della malcapitata. Siamo pronti, infatti, attraverso il nostro staff di legali e consulenti tecnici ad intraprendere ogni ulteriore iniziativa utile per la massima tutela della ragazza.

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Arrivano a Lecce le reliquie di Santa Maria Goretti

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LECCE – Dal 7 al 9 novembre sarà esposto alla pubblica venerazione a Lecce il corpo di Santa Maria Goretti, la giovane martire, canonizzata da Pio XII nel 1950.

Il programma prevede che, mercoledì 7 alle 17.00, le spoglie della santa saranno accolte presso la parrocchia di S. Giovanni Battista e, dopo la processione, verso la parrocchia di S. Massimiliano Kolbe, dove l’arcivescovo mons. Michele Seccia celebrerà l’Eucaristia. Alle ore 20.00, padre Giovanni Alberti, maggior biografo della santa, guiderà la veglia di preghiera , la “Notte di guardia a Marietta”. L’8 novembre dopo la celebrazione eucaristica delle 9.00, seguirà “Marietta incontra gli studenti”. Le scuole della città, infatti, faranno visita alle reliquie. Alle 15,45 padre Alberti farà memoria del beato Transito della santa.

Alle 19.00, dopo la messa vespertina, un corteo accompagnerà il corpo presso la parrocchia S. Maria Goretti a Frigole, dove il 9 novembre si terrà, alle 9.00, la celebrazione eucaristica e, alle 10.00, l’incontro con gli ammalati. Dopo l’Adorazione Eucaristica, alle 18.00, i resti mortali della santa ripartiranno per il Santuario di Nettuno. Per due giorni i confessori saranno a disposizione nella “Tenda del Perdono” allestita a San Massimiliano Kolbe. Questo il programma dell’evento.

Maria Goretti, nacque a Corinaldo nelle vicinanze di Ancona, il 16 ottobre 1890. Nel 1897, i genitori, Luigi Goretti e Assunta Carlini, che avevano oltre la primogenita Maria, altri quattro figli, braccianti agricoli poverissimi, decisero di trovare lavoro altrove, scegliendo di spostarsi nell’Agro Pontino nel Lazio, infestato, in quel tempo dalla malaria, quindi raggiunto da pochi altri lavoratori.

Mentre i genitori si adoperavano nel lavoro massacrante dei campi, Maria accudiva i fratelli e si occupava delle faccende domestiche, tenendo in ordine la casa colonica. Il 6 maggio 1900, il padre non fece ritorno a casa, stroncato dalla malaria ai margini della palude: Maria aveva appena 10 anni. Nonostante il raccolto fosse buono quell’anno, la famiglia Goretti rimase in debito con il conte Mazzoleni dei diritti di mezzadria, di ben 15 lire. Il proprietario invitò la madre a lasciare quel posto e il lavoro, ma dietro la disperata richiesta di mamma Assunta di restare, per poter sfamare i cinque figli, il conte acconsentì purché, nel rimanere, si associasse ai Serenelli, che abitavano nella stessa cascina e coltivavano altri terreni. I Serenelli, padre e figlio, coltivavano i campi, mentre Assunta si occupava della gestione delle due case e di accudire i figli.

La piccola Maria si interessava della vendita delle uova nella lontana Nettuno, al trasporto dell’acqua e a rammendare i vestiti. Definita da chi la conosceva “un angelo di figliola”, recitava costantemente il rosario, era molto religiosa come tutta la sua famiglia. I rapporti tra i Serenelli e Assunta Goretti si incrinarono, in quanto il padre, vedovo, fece delle richieste sconvenienti alla donna. Inoltre, anche il figlio Alessandro, divenuto ormai diciottenne, guardava Maria, dodicenne, con occhi diversi, finché il 5 luglio del 1902, trascinò Maria in cucina e tentò di stuprarla. Il racconto, fatto dal Serenelli al tribunale ecclesiastico, narra che Maria gridava: “No, no, Dio non vuole, se fai questo vai all’inferno”, m il giovane, rifiutato, la colpì con un punteruolo alla pancia ripetutamente, ferendola mortalmente per ben 14 volte. Ancora cosciente perdonò il suo assassino. Morì il 6 luglio del 1902.

Alessandro, arrestato e condannato, pentitosi dal 1910, aveva sognato ‘Marietta’, così come veniva chiamata la piccola, che, in Paradiso, raccoglieva fiori e glieli donava. Uscito dal carcere nel 1928, andò a chiederle perdono a mamma Assunta e, in segno di riconciliazione, si accostarono entrambi alla Comunione, nella notte di Natale di quell’anno. Il 31 maggio 1935 nella Diocesi di Albano si apriva il primo processo per la sua beatificazione, che avvenne il 27 aprile 1947 con Pio XII: lo stesso papa la canonizzò il 24 giugno 1950, di fronte ad una marea di gente, dopo essersi congratulato con la madre, che gravemente ammalata e seduta su una sedia a rotelle, partecipò al rito da una finestra del Vaticano.

Il suo corpo riposa, ora, nella cappella, a lei dedicata, nel santuario della Madonna delle Grazie a Nettuno, custodito dai Padre Passionisti e meta di pellegrinaggi.

Significativa, quindi, la presenza a Lecce delle reliquie di santa Maria Goretti, esempio di innocenza e fedeltà ai tanti giovani di oggi.

 

Manuela Marzo

 

 

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Lecce, la fortuna mancò non il valore

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LECCE – Non vorrei essere tacciato di blasfemia se, istintivamente, mi viene di associare alla partita del Lecce lo scritto riportato su una bianca targa marmorea su un cippo nel deserto africano. A porla furono i bersaglieri del 7° Reggimento, il 1 luglio 1942, quasi presagendo a quanto sarebbe successo ad El Alamein nei giorni 4/5/6 novembre 1942 dove gli uomini della Folgore stupirono sia gli inglesi, vincitori, che i tedeschi, alleati sconfitti, per l’eroica resistenza posta in essere contro un nemico molto più forte sia numericamente che per i mezzi a disposizione.

Ho voluto riportare l’episodio perché coincide, almeno nella data, a quanto avvenuto a Pescara durante una partita di calcio che ha visto soccombere, solo alla fine, una squadra rimasta in doppia inferiorità numerica e sul campo della prima della classe (almeno per ora!). Ma, fatta salva la reminiscenza storica che, comunque, non fa male a nessuno, occorre andare sul concreto ed analizzare questa partita il cui esito finale ci ha lasciato l’amaro in bocca.

Certo, nel complesso è stata una bella partita (sei reti non si vedono con una certa frequenza!), giocata anche bene da entrambe le squadre, diretta forse in maniera molto “prussiana” che ha lasciato, almeno in noi tifosi leccesi, il ragionevole dubbio che la designazione non sia stata all’altezza dell’importanza dell’evento.  Mi corre, comunque l’obbligo precisare che non mi è sembrato che l’arbitro sia stato prevenuto ma piuttosto che si sia lasciato prendere la mano a seguito di probabili rimproveri fatti in campo che non hanno trovato riscontro nei comportamenti dei giocatori. Lo score dice che, alla doppia espulsione dei due leccesi, hanno fatto riscontro le ammonizioni di quattro giocatori del Pescara e l’espulsione, sia pure a tempo scaduto, del tecnico Pillon.

Analizzando la partita, credo si possa dire che questa sia stata persa dopo 25 minuti di gioco quando si è andati sotto di due reti con azioni di gioco la cui responsabilità ricade esclusivamente sull’approssimazione con la quale sono tate effettuate le marcature grazie alle quali Mancuso di testa e Gravillon di ginocchio hanno indirizzato la partita su un piano difficile da superare. IL Lecce, però si organizza e lentamente inizia la scalata all’epicità che non deve farci dimenticare quanto non fatto correttamente. I nostri due difensori non possono farsi ammonire, giustamente, entro i primi venti minuti di gioco perché debbono capire quanto possa essere difficile giocare il resto della partita con questa spada di Damocle addosso. Questo doveva anche servire a far capire come il direttore di gara sembrasse un prussiano di fine 800 e non sono sorpreso della sua intransigenza nel mostrare il secondo giallo a Meccariello per un fallo non meritevole di cartellino, anche se, analogo cartellino lo avrebbe meritato Campagnaro per lo schiaffone in area a La Mantia che ne avrebbe determinato l’espulsione.

E’ovvio che a questi aspetti fa riscontro anche la solida e caparbia partita disputata dal Lecce nella ripresa, con il pari raggiunto in inferiorità numerica, con la terza rete mancata per un soffio e con una accorta difesa punita ad una manciata di minuti dalla fine. E’giusto definire i nostri calciatori eroici ma è anche giusto far rilevare gli errori che hanno determinato la sconfitta, perché si possano valutare correttamente ed a loro si possa trovare un giusto rimedio (speriamo rientri presto Bovo e sia pronto per l’esordio Lucioni!).

A Cosenza non sarà semplice per svariati motivi non ultimo quello rappresentato dalla voglia di rivincita di Braglia. Speriamo che i difensori siano, in ogni circostanza, presenti ed intelligentemente vigili.

Mario La Mazza

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Bloccata la programmazione al Paisiello per la messa in sicurezza delle apparecchiature di sollevamento

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LECCE – A seguito di un sopralluogo tecnico, disposto dalla dirigente del Settore Politiche Culturali e Spettacolo presso il Teatro Paisiello di Via Palmieri, è stata riscontrata una notevole compromissione delle apparecchiature di sollevamento tale da destare “viva preoccupazione per l’incolumità degli operatori e degli artisti”.

In particolare, dalla relazione dei tecnici incaricati, è emerso che “le apparecchiature di sollevamento ad argani manuali, nessuna esclusa, presentano una situazione complessiva fortemente compromessa, al punto di da interdire l’utilizzo, visti i significativi rischi per l’incolumità del personale tecnico e artistico. Occorre dunque operare i necessari interventi di sostituzione delle apparecchiature danneggiate, al fine di garantire che l’utilizzo del teatro per la messa in scena di spettacoli e rappresentazioni teatrali avvenga in totale sicurezza.

Il Settore Politiche Culturali e Spettacolo, di concerto con il Settore Lavori Pubblici, ha già incaricato una ditta specializzata per l’esecuzione degli interventi, che si svolgeranno nelle prossime settimane, e si concluderanno entro la fine dell’anno.

L’Ufficio Cultura è al lavoro in queste ore per offrire adeguate alternative alle compagnie e alle organizzazioni che avevano prenotato il Paisiello per i propri spettacoli nei mesi di novembre e dicembre.

Ringrazio gli uffici per il lavoro che stanno svolgendo – dichiara l’assessore alla Cultura Antonella Agnoli –  appena verificata l’impossibilità di utilizzare il Paisiello per motivi di sicurezza, i lavori sono stati assegnati prontamente e da ieri siamo impegnati a trovare altri luoghi dove ospitare gli spettacoli previsti. Posso dire che il lavoro è quasi terminato, il nostro obiettivo è che nessuno resti senza ‘teatro’”.

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Donna morta dopo gastroscopia, autopsia: “Nessuna perforazione dei tessuti”

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F.Oli.

SQUINZANO (Lecce) – Nessuna lesione o perforazione dei tessuti riconducibile alla gastroscopia saranno comunque effettuati accertamenti per rilevare se la vittima soffrisse di eventuali patologie cardiache. E’ l’esito, seppur parziale, dell’autopsia effettuata questa mattina dal medico legale Roberto Vaglio affiancato dal chirurgo dell’Università di Bari Cosimo Chiummarulo sul corpo di Teresa Tramacere, la 49enne di Squinzano, deceduta il 23 ottobre scorso per le complicanze subentrate dopo essersi sottoposta ad una gastroscopia in una clinica privata di Lecce. All’esame erano presenti anche il medico legale di Ceglie Messapica, Domenico Urso, come consulente della famiglia e il medico legale Alberto Tortorella insieme al professore Michele De Palma per il chirurgo che ha effettuato l’esame, i due cardiologi e un anestesista, iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo. La salma, subito dopo l’accertamento necroscopico, è stata riconsegnata ai familiari. I funerali si svolgeranno domani pomeriggio presso la Chiesa Madre.

La signora Tramacere, sposata e madre di due figli, era affetta da un problema di obesità. Per risolvere un problema fisico che inevitabilmente incideva anche sull’aspetto estetico aveva deciso di rivolgersi all’ospedale di Cerignola dove si sarebbe dovuta sottoporre ad un intervento per l’inserimento di un by pass. Fra gli esami preliminari, i medici le avevano prescritto una gastroscopia eseguita lo scorso 17 ottobre in una clinica privata di Lecce. La 49enne era in buona salute e l’esame sembrava essere stato eseguito senza particolari conseguenze.
A conclusione dell’esame, mentre il medico estraeva l’apparecchio dall’esofago, la signora Tramacere è stata colta da un improvviso arresto cardiaco. La paziente è stata subito rianimata e accompagnata con un’ambulanza nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi”. La donna ha più ripreso conoscenza. I danni cerebrali erano ormai irreversibili e il 23 ottobre i medici hanno staccato le spine che tenevano in vita la donna. Da qui la denuncia dei familiari della donna assistiti dall’avvocato Cosimo Miccoli. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Amilcare Tana, Luigi Covella e Michele Bonsegna.

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“Non lasciarti influenzare”, al via la campagna vaccinale 2018/19

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PUGLIA – Il direttore del Dipartimento Politiche della Salute della Regione Puglia Giancarlo Ruscitti ha ufficialmente avviato questa mattina la campagna vaccinale antinfluenzale 2018/2019 della Regione Puglia, “Non lasciarti influenzare“, con lo specifico obiettivo di richiamare l’importanza della vaccinazione per il raggiungimento dell’obiettivo di sanità pubblica, di riduzione cioè del tasso di incidenza dell’influenza e delle sue complicanze.

“La popolazione italiana e quella pugliese in particolare è invecchiata rapidamente – ha detto Ruscitti – il numero di accessi nel periodo invernale ai pronto soccorso della Regione Puglia è in notevole incremento. Occorre assolutamente evitare ricoveri inappropriati e restare in ospedale 10/15 giorni è assolutamente non consigliabile. Dobbiamo vaccinarci e dobbiamo farlo tutti. I vaccini per l’influenza sono sicuri e affidabili e riescono a domare molti dei sintomi che affliggono i potenziali ammalati. I pugliesi devono sapere che noi monitoriamo in modo costante sia gli esiti della somministrazione dei vaccini sia gli esiti per la somministrazione di altri farmaci”.

Per Cinzia Germinario, responsabile Osservatorio Epidemiologico Regionale Puglia “l’influenza è una malattia che ha dei costi altissimi sia in termini di morbosità che in termini di ospedalizzazione”.

“Lo scorso anno – ha continuato la Germinario – il 59,8% della popolazione oltre i 65 anni si è vaccinata. Siamo in un lento recupero e ci auguriamo che la tendenza continui ad essere questa. Sempre lo scorso anno, la Puglia ha avuto 50 persone ricoverate in rianimazione. Di queste, solo il 19% erano vaccinate. I decessi per l’influenza sono stati 25 ed erano tutti soggetti che andavano assolutamente vaccinati per primi perché avevano anche altre patologie croniche. Infine – ha concluso la Germinario – il numero di pugliesi a letto con l’influenza nel 2017 è stato di 500mila persone, il 12% di tutta la popolazione”.

“Gli anziani sono i più esposti al rischio ma purtroppo gli untori sono i bambini, sono loro che veicolano il virus – ha detto il vicepresidente della FIMP, federazione Italiana medici pediatri Luigi Nigri – per cui se noi vacciniamo i bambini proteggiamo gli adulti e i nostri anziani. La Regione Puglia ha deciso di estendere la vaccinazione gratuita a tutti i bambini con infezioni respiratorie ricorrenti. Il mio invito alla mamme è dunque quello di recarsi presso gli studi dei pediatri di famiglia per far vaccinare i propri figli. È – ha concluso Nigri – un gesto d’amore e di civiltà”.

Hanno partecipato alla conferenza stampa anche Maria Chironna e Silvio Tafuri, del coordinamento gruppo di lavoro sulla “vaccino vigilanza” dell’Osservatorio Epidemiologico regionale. Presenti i due direttori generali della Asl Bari, Antonio Sanguedolce, e della Asl Foggia, Vito Piazzolla.

 

 

 

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Avviata la campagna di prevenzione della comunità Narconon Gabbiano

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LECCE – Ieri, 5 novembre, presso l’Istituto Superiore G. Deledda di Lecce, alla presenza di circa 200 studenti, ha preso avvio la campagna di prevenzione per l’anno 2018/19 del centro Narconon Gabbiano di Melendugno.

Purtroppo attualmente – si legge nel comunicato – il numero di adolescenti che assumono droghe, alcol e farmaci psicostimolanti è aumentato dell’ottanta per cento circa, rispetto a dieci anni or sono. Un’indagine Eurispes, rileva che un quattordicenne su cinque usa abitualmente sostanze tossiche. Sono cifre decisamente allarmanti.

In risposta a questo drammatico fenomeno il centro Narconon Gabbiano di Melendugno ha avviato una campagna d’informazione indirizzata agli studenti delle scuole di tutto il territorio pugliese e finalizzata alla prevenzione delle dipendenze.

Le conferenze rispondono in modo semplice ed efficace a domande fondamentali che i ragazzi si pongono, ma per le quali trovano spesso risposte sbagliate e forvianti.

Questi interventi sono rivolti a singole classi o a gruppi di studio di età omogenea, durano circa due ore e rispondono esaurientemente alle domande: Cosa sono le droghe? Perché una persona fa uso di droghe? Assuefazione e Dipendenza. L’interazione delle droghe con la mente.

Al termine della conferenza, uno spazio domande/risposte chiarisce ulteriormente i temi trattati. A ogni studente viene rilasciata una brochure informativa sulle principali droghe in commercio e ognuno di loro rilascia una dichiarazione spontanea ed anonima su ciò che ha appreso. L’obiettivo della conferenza è la riduzione del consumo di droghe e alcol nei giovani attraverso la comprensione di cosa siano davvero le sostanze tossiche “ludiche” e la correzione di dati ed informazioni false proposte dal mercato e dalla sub cultura della droga.

Gli studenti hanno apprezzano l’approccio diretto degli operatori Narconon che sono intervenuti alla conferenza, perché oltre ad aver fornito delle informazioni vitali su questa tematica, hanno parlato apertamente dei drammi della propria esperienza di ex tossicodipendente e di come ne sono usciti grazie all’efficacia del programma riabilitativo svolto presso la comunità Narconon. A riprova di ciò basta citare alcune affermazioni rilasciate dagli studenti a conclusione della conferenza: “Grazie a questo incontro ho capito le conseguenze delle droghe e i suoi effetti. IO DICO NO ALLA DROGA e chi me la vorrà offrire facendomi credere sia una cosa bella.” “Non credevo si potesse arrivare a tanto facendo uso di droghe, ora so che fanno male e che non vanno usate e al contrario di quello che fanno credere non rende grandi e potenti anzi… deboli e insicuri. GRAZIE per avermi dato queste informazioni.”

“Utilizzerò le informazioni ottenute in questa lezione prima di tutto per me stessa e poi le passerò a tutti quelli che vogliono iniziare o sono già all’inizio di questo brutto tunnel, pensando che fumare le canne non fa male.” “Ovviamente posso usare queste informazioni per migliorare il mio senso di giudizio, in modo da non cadere mai nell’idea che la droga possa aiutarmi.” “Ho appreso cose che non conoscevo migliorando la mia capacità di prendere decisioni, e capendo l’importanza di essere se stessi senza nascondersi dietro l’uso di sostanze per essere accettati.”

La capacità di interagire con gli studenti da parte degli operatori Narconon è stata decisamente apprezzata anche dagli insegnanti che così si sono espressi nei loro confronti: “E’ stata davvero una bella esperienza avervi qui, grazie per aver dato ai nostri ragazzi testimonianza e informazione sull’abuso di droga. Cosa importantissima grazie per aver spento l’idea della droga leggera e l’idea che la marijuana non fa male, sono sicura che in molti lo hanno capito.”

I materiali utilizzati nelle conferenze sono tratti dal programma Narconon, una metodologia di successo per la riabilitazione e la prevenzione delle dipendenze, basata sulle ricerche dell’educatore statunitense L. Ron Hubbard.

Per coloro che desiderano ricevere maggiori informazioni o organizzare conferenze di prevenzione è possibile contattare la comunità Narconon Gabbiano di Torre dell’Orso allo 0832.841856 o a info@narconongabbiano.it.

 

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Al “Fazzi” di Lecce la sala prelievi è “a colori”: l’Ospedale sempre più a misura di bambino

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LECCE – Non più dolore ma solo tanto colore negli occhi dei bambini. Nasce con questo auspicio la nuova sala prelievi riservata ai piccoli pazienti, all’interno del Laboratorio Analisi, inaugurata questa mattina nell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Colori che richiamano un habitat marino, rilassante e rassicurante, assieme a immagini di delfini, pesci e tanti altri abitanti di un ambiente finalmente “amico” e per questo denominato “prelievi di tenerezza”. Fare un prelievo di sangue, insomma, da oggi sarà un’esperienza nuova, meno traumatica e stressante per piccoli e genitori.

E’ il frutto della donazione dell’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” ONLUS, da anni impegnata nella umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri, affidata alla benedizione dell’Arcivescovo Metropolita di Lecce, Monsignor Michele Seccia, durante una breve ma partecipata cerimonia alla quale sono intervenuti il Direttore Generale ASL Lecce Ottavio Narracci, il sindaco di Lecce Carlo Salvemini, il direttore dell’Unità Operativa di Pediatria Pietro Caprio e il direttore U.O. di Patologia clinica Giambattista Lobreglio.

Da tutti è arrivato un corale “grazie” per i volontari che hanno contribuito a trasformare un’anonima stanza d’ospedale in un’oasi di bellezza, cui ha dato forma e colori l’artista Silvio Irilli: autore, con il suo progetto “Ospedali Dipinti”, della colorazione di reparti di pediatria, radioterapia, oncologia in diversi ospedali italiani, dal Gemelli di Roma al Regina Margherita di Torino e molti altri.

«Oggi – ha detto il Direttore Generale Asl Lecce, Ottavio Narracci – aggiungiamo un altro tassello nel percorso continuo di miglioramento della qualità e dell’umanizzazione della macchina assistenziale che soprattutto per i bambini, i quali rappresentano l’utenza più sensibile e delicata, esige uno sforzo importante da parte di chi si occupa di organizzare i servizi sanitari. Migliorare i livelli di assistenza e rendere gli ambienti di cura più simili possibile agli ambienti di vita è un compito morale per la ASL e interpreta anche lo sforzo che il nostro personale sanitario compie quotidianamente per garantire a tutti, ma in particolare ai bambini, una cura che sia ispirata al rispetto della persona».

Un aspetto qualificante della Sanità pubblica e che rende ulteriormente tangibile anche il lavoro di strutturazione e organizzazione del Polo Pediatrico che – ha sottolineato Narracci – «esiste già nei fatti».

«L’esperienza accumulata in tanti anni – ha ricordato don Gianni Mattia, presidente e fondatore dell’Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” -di contatto diretto con l’utenza ospedaliera, in particolare quella pediatrica, grazie alla clownterapia prima e alla Bimbulanza poi, ci ha permesso di comprendere che l’ospedalizzazione, o il semplice dover eseguire un esame, crea turbamento nel minore. In particolare, il prelievo del sangue per un minore si accompagna spesso a paura e diviene, pertanto, motivo di stress. Per rendere più rapide e agevoli le procedure, per favorire la riduzione dell’ansia e del dolore ad essa associati diviene essenziale, soprattutto nei bambini che necessitano di cure mediche frequenti, una accoglienza calorosa che passa necessariamente anche dall’ambiente in cui la pratica viene effettuata. Ecco che, un acquario pieno di pesci, delfini e tanti altri amici può divenire l’ambiente ideale per favorire la distensione psicologica del minore e catapultarlo, piuttosto che in un contesto eccessivamente medicalizzato, in una dimensione ludica».

La collaborazione tra ASL Lecce e Associazione “Cuore e mani aperte verso chi soffre” si arricchisce dunque di un altro importante contributo che allunga l’elenco di iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere nel Polo Oncologico, dalla Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti alla colorazione della Risonanza Magnetica del “Fazzi”, fino alle tre ludobarelle donate ai reparti di Pediatria e Chirurgia pediatrica. Un Ospedale, insomma, sempre più vicino alle persone e, soprattutto, “a misura di bambino”.

 

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Giorgia Meloni si unisce al gruppo di Fitto a Bruxelles: è il primo passo della lista unica alle europee. Niente da fare per i ribelli

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di Gaetano Gorgoni
BRUXELLES –  “Oggi a Bruxelles la famiglia dei Conservatori e Riformisti Europei si è arricchita di un’autorevole e significativa presenza politica con l’adesione del leader nazionale di Fratelli d’Italia, l’onorevole Giorgia Meloni. A lei in qualità di vicepresidente del gruppo Ecr il mio sincero benvenuto”. L’eurodeputato di ‘Noi con l’Italia’ Raffaele Fitto, dopo l’incontro della Meloni con i vertice del gruppo, annuncia la notizia della fusione. In questo modo i fittiani se ne escono senza problemi, perché sono i vertici di Fratelli d’Italia a fare il primo passo. “Un’adesione – ha sottolineato il vicepresidente del gruppo Ecr – che costituisce un primo, decisivo passo verso la costruzione in Italia di un grande soggetto politico Conservatore e Sovranista, che punti con le prossime elezioni a realizzare un progetto di profondo cambiamento delle istituzioni e delle politiche in Europa”.
Il Corrieresalentino ha anticipato questa notizia due mesi fa: si trattava solo di capire quali sarebbero state le mosse per raggirare la muraglia di no che era stata costruita in Puglia. Giorgia Meloni e Ignazio La Russa sembra che siano stati gli amici che hanno permesso a Raffaele Fitto di chiudere questa operazione. Fratelli d’Italia sembra che non abbia i numeri per sbarcare a Bruxelles: l’idea delle alleanze in chiave sovranista hanno conquistato la leader del partito, proprio quando manca meno di un anno alle elezioni del Parlamento europeo. Un Fitto più sovranista del solito le dà il benvenuto. A Lecce in molti cominciano a turarsi il naso. I ribelli si riuniscono in queste ore per capire il da farsi: in Puglia molti esponenti di FdI hanno cercato di frenare la fusione con Fitto. Oggi si fa il primo passo, quello che Gemmato, Congedo e altri hanno cercato fino all’ultimo di scongiurare.
”Ma da quando Fitto è sovranista? È stato sempre un democristiano vicino alle idee liberiste” – riflettono i ribelli. C’è molta tensione nel partito leccese: il 60 per cento degli aderenti è in fibrillazione. Chi è scappato da Fitto ora rischia di ritrovarsi a fare la campagna elettorale per l’ex ministro di Maglie. In molti vogliono lasciare il partito per transitare nella Lega. La ribellione rischia di deflagare in queste ore. Intanto, per tenere i leader buoni arrivano le nomine: “Rinnovo delle cariche nazionali e locali nel partito di Giorgia Meloni: dal leader di Fratelli d’Italia oggi la nomina di Erio Congedo a coordinatore regionale pugliese; all’uscente segretario del partito, Marcello Gemmato, la nomina nell’esecutivo nazionale con delega alle Politiche per il Mezzogiorno” – recita un comunicato ufficiale.
Per Raffaele Fitto è l’ultimo treno per rimanere a galla nella politica che conta. Dopo la bocciatura delle politiche non può fare passi falsi: l’ex ministro di Maglie ha un esercito molto ridotto rispetto ai tempi d’oro e in tanti continuano a fuggire. Un successo alle europee ridarebbe a Raffaele Fitto un piccolo spazio nel panorama nazionale dal quale cercare di rimettere in piedi una piccola parte dei vecchi domini elettorali. L’unico problema è che sommare i voti sulla carta non è mai un’operazione certa: alle urne, ultimamente, gli elettori hanno distribuito solo schiaffi ai vecchi leader che un tempo dominavano la Puglia.

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Imprese salentine, il bilancio estivo si chiude positivamente con un incremento di 266 unità

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LECCE – Il trimestre estivo si chiude con un bilancio positivo per il tessuto imprenditoriale salentino, sono infatti  1.020  le nuove iscrizioni all’anagrafe camerale, tra luglio e settembre 2018, controbilanciate da 754 cancellazioni, per un saldo positivo di 266 imprese e un tasso di crescita dello 0,36%, superiore sia alla media nazionale, pari a + 0,20%, sia  a quella regionale +0,31%. La crescita costante negli ultimi cinque anni ha portato lo stock delle  imprese registrate nella provincia di Lecce, al 30 settembre 2018, a quota 73.570, per un totale di  87.214 localizzazioni. In ambito regionale solo Taranto ha realizzato un tasso di crescita superiore a quello leccese, pari a + 0,38%  e un saldo di 189 imprese, mentre Bari realizza un tasso di sviluppo dello 0,33% e +484 imprese, Brindisi (+99 unità) e Foggia (+124 unità) rispettivamente +0,27% e +0,17%.

Camera di Commercio di Lecce

Tassi di iscrizione, cancellazione e di crescita – III  trimestre   anni 2000 – 2018

 

I dati confermano il trend di crescita, dal punto di vista numerico, della struttura imprenditoriale salentina – commenta il presidente dell’Ente camerale  Alfredo Prete –  l’obiettivo è sostenere questa crescita anche dal punto di vista qualitativo, aiutando i nostri imprenditori a cavalcare i cambiamenti in atto. Ed è proprio per questo che la Camera di Commercio di Lecce,  unitamente a  tutto il sistema camerale,  è impegnata ad accompagnare le imprese verso l’adozione di nuove tecnologie digitali. In questa direzione è rivolta l’azione dell’Ente con una serie di iniziative, tra le quali cito l’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi, molto partecipato da imprenditori e liberi professionisti, nel quale si è parlato di fatturazione elettronica e sono stati illustrati gli strumenti digitali che la  Camera di Commercio mette a disposizione delle imprese; sempre in tema di innovazione digitale, si tiene oggi  un interessante seminario territoriale su nostro progetto Ultranet,  promosso da Unioncamere Nazionale e finanziato dal MISE per lo sviluppo della Banda Ultra Larga che rappresenta un importante strumento, nell’era digitale, al servizio delle imprese salentine. Anche la creazione di startup innovative può dare un forte contributo allo sviluppo economico del nostro territorio. La provincia leccese è seconda in Puglia, dopo Bari, per numero di startup innovative, imprese che possono favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione e, in particolare quella giovanile, essenziale affinché i nostri  giovani rimangano nel  Salento”.

La presenza di un saldo positivo di +316 riferito alle imprese non classificate, impedisce una corretta analisi dei tassi di crescita trimestrali riferiti ai singoli comparti economici, che risultano  in gran parte negativi, proprio perché tale saldo non è distribuito nei vari macro settori.  Il confronto, però, con dati dell’anno precedente, riferiti sempre  al 30 settembre, evidenzia che i servizi di alloggio e ristorazione hanno incrementato la base imprenditoriale di 194 imprese, passando da 5.859 a 6.053, le attività di noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese registrano  81 attività in più (da 1.725 a 1.806), mentre le altre attività di servizi annoverano 71 aziende in più (da 3.373 a 3.444). Una buona parte sono servizi alla persona, in particolare  11 imprese di attività di tatuaggio e piercing,  25 centri estetici e 13 parrucchieri. Anche il settore dell’ edilizia, rispetto ad un anno fa ha visto accrescere il numero di imprese passate da 10.127 a 10.174 (+47), mentre quello del commercio e del manifatturiero  registrano una flessione, rispettivamente di 42 e 40 imprese.

Imprese registrate alla Camera di Commercio di Lecce al 30 settembre 2018

Settore Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Cessazioni non d’ufficio Saldo Tasso di sviluppo Quota % del settore sul totale Var. % imprese registrate  30.9.17-30.9.18
A Agricoltura, silvicoltura pesca 9.068 8.951 69 76 64 5 0,06 12,33 -0,23
B Estrazione di minerali da cave e miniere 60 56 0 0 0 0 0,00 0,08 -1,64
C Attività manifatturiere 6.353 5.650 29 44 40 -11 -0,17 8,64 -0,63
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz… 185 177 1 1 1 0 0,00 0,25 4,52
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d… 137 123 0 3 3 -3 -2,14 0,19 -2,14
F Costruzioni 10.174 9.345 101 98 94 7 0,07 13,83 0,46
G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut… 22.575 21.307 262 319 297 -35 -0,15 30,69 -0,19
H Trasporto e magazzinaggio 1.192 1.120 6 15 15 -9 -0,75 1,62 1,27
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 6.053 5.460 72 82 75 -3 -0,05 8,23 3,31
J Servizi di informazione e comunicazione 1.149 1.050 15 10 9 6 0,52 1,56 6,19
K Attività finanziarie e assicurative 1.264 1.207 6 16 15 -9 -0,71 1,72 -1,25
L Attività immobiliari 1.100 1.009 9 10 10 -1 -0,09 1,50 3,97
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 1.676 1.523 26 17 16 10 0,60 2,28 4,10
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp… 1.806 1.680 25 24 19 6 0,33 2,45 4,70
O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale… 1 1 0 0 0 0 0,00
P Istruzione 366 344 5 5 5 0 0,00 0,50 3,39
Q Sanità e assistenza sociale 694 655 1 3 3 -2 -0,29 0,94 2,97
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver… 1.048 967 7 14 11 -4 -0,38 1,42 1,16
S Altre attività di servizi 3.444 3.374 30 38 37 -7 -0,20 4,68 2,10
X Imprese non classificate 5.225 17 356 52 40 316 6,44 7,10 1,52
Totale 73.570 64.016 1.020 827 754 266 0,36 100,00 0,81

 

I neo imprenditori scelgono maggiormente  la forma societaria nel momento in cui avviano un’attività economica. Su un saldo di 266 imprese ben 170 è costituito da società di capitali, nella forma di s.r.l  (+73) e s.r.l. semplificate (+110). Le società di persone registrano un saldo negativo pari a  -9 unità, le imprese individuali   di  +81, le altre forme societarie +24.

Imprese iscritte alla Camera di Commercio di Lecce per forma giuridica la 30 settembre 2018

Classe di Natura Giuridica Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni non d’ufficio Saldo Tasso di sviluppo
SOCIETA’ DI CAPITALE 16.269 10.963 243 73 170 1,06
SOCIETA’ DI PERSONE 6.879 5.085 27 36 -9 -0,13
IMPRESE INDIVIDUALI 47.263 45.864 715 634 81 0,17
ALTRE FORME 3.159 2.104 35 11 24 0,77
Totale 73.570 64.016 1.020 754 266 0,36

Fonte Infocamere – elaborazioni Ufficio Statistica e Studi

 

In circa un ventennio c’è stata una lenta ma continua   ”erosione” delle imprese individuali da parte delle società di capitali passate da 5.623 (8,4%) dell’anno 2000 alle attuali 16.269 (22,1%), mentre le imprese individuali, nel medesimo periodo, sono passate da 52.135 (77,7%) a 47.263 (64,2%). Sostanzialmente invariato il peso delle società di persone, anche se in valore assoluto sono diminuite: nel 2000 erano 7.094 (10,6%) attualmente sono 5.085 (9,4%), mentre aumenta leggermente l’incidenza delle altre forme societarie  (per lo  più cooperative), passate da 2.289 (3,4%) a 3.159 (4,3%).

 

Composizione % delle imprese registrate alla Camera di Commercio di Lecce per forma giuridica – III trimestre anni 2000-2018 

Il saldo delle imprese artigiane  nel trimestre estivo è stato pari a +9, scaturito da 242 iscrizioni e 233 cancellazioni, ma pur avendo registrato un segno positivo, il confronto con i dati dell’anno precedente evidenzia un calo di tali imprese: al 30 settembre 2017 erano 17.779 attualmente sono 17.624, nell’arco di un anno 155 imprese mancano all’appello. I settori che hanno realizzato saldi positivi sono le costruzioni (+18), le attività di alloggio e ristorazione (+8) e le altre attività di servizi (+3). I restanti settori hanno registrato tutti saldi negativi, sia pure di poche unità. Anche il saldo delle imprese artigiane, nel trimestre considerato, è costituito  da società di capitali (+19); negativo, invece, quello delle società di persone (-8) e  delle imprese individuali (-3).  Considerata la tipologia di imprese, in cui il lavoro dell’imprenditore è prevalente rispetto al capitale, lo stock delle imprese artigiane è costituito  essenzialmente da 15.247 imprese individuali (87%), le società di capitale rappresentano appena il 2% (784 imprese) e quelle di persone il 4% (1.479).

Imprese artigiane registrate alla Camera di Commercio di Lecce al 30 settembre 2018

Settore Registrate Attive Iscrizioni Cessazioni Cessazioni non d’ufficio Saldo Tasso di sviluppo
A Agricoltura, silvicoltura pesca 50 50 0 3 3 -3 -5,66
B Estrazione di minerali da cave e miniere 27 26 0 1 1 -1 -3,57
C Attività manifatturiere 3.892 3.867 31 34 34 -3 -0,08
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d… 34 33 0 2 2 -2 -5,56
F Costruzioni 6.801 6.771 109 93 91 18 0,27
G Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut… 1.569 1.563 14 19 17 -3 -0,19
H Trasporto e magazzinaggio 602 600 7 8 8 -1 -0,17
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 739 734 26 18 18 8 1,09
J Servizi di informazione e comunicazione 130 130 4 6 5 -1 -0,76
K Attività finanziarie e assicurative 6 6 0 0 0 0 0,00
L Attività immobiliari 3 3 0 0 0 0 0,00
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 297 295 3 5 5 -2 -0,67
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp… 361 358 6 8 8 -2 -0,55
P Istruzione 79 78 0 1 1 -1 -1,25
Q Sanità e assistenza sociale 50 50 1 2 2 -1 -1,96
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver… 81 81 2 3 2 0 0,00
S Altre attività di servizi 2.895 2.891 39 36 36 3 0,10
X Imprese non classificate 8 8 0 0 0 0 0,00
Totale 17.624 17.544 242 239 233 9 0,05

 

Le startup innovative

Le startup innovative in Italia alla data del  22.10.2018 (startup.registroimprese.it) sono 9.617 di cui 379 in Puglia, numero che colloca la nostra regione al 9 posto nella classifica nazionale. In ambito regionale è la provincia di Bari a detenere il maggior numero di startup (188), collocandosi al 7° posto a livello nazionale. Rimanendo sempre in ambito regionale, dopo Bari si colloca Lecce con 92 startup, seguita da Foggia (41), Taranto (36) e Brindisi (22).

Numero  startup province pugliesi al 22 ottobre 2018

Per quanto riguarda i settori di attività delle startup salentine l’80%, pari a 73 imprese, si colloca nei servizi, in particolare nell’ambito della produzione di software e consulenza informatica (39 unità) e nell’ambito della ricerca e sviluppo (17 aziende). Nel settore manifatturiero si collocano 11 aziende, pari al 12%, di cui 3 nella fabbricazione di computer e prodotti di elettronica; 7 startup hanno avviato l’attività nel commercio, una nel turismo.

Startup della provincia di Lecce per settore economico   al 22 ottobre 2018

Il 74% delle startup salentine ha un capitale sociale che non supera i 10mila euro (68 imprese), solo 3 hanno un capitale compreso tra i 50mila e i 100mila euro, una sola startup è compresa nella  fascia da 500 a 1 milione di euro. Per quanto riguarda la forma giuridica 89 sono srl, di cui 20  hanno optato per la srl semplificata e una con socio unico; due startup hanno optato per la forma giuridica di società cooperative  una sola per la  società per azioni.

Per quanto riguarda il valore della produzione, per la metà delle start-up (46) non si hanno ancora dati disponibili; la maggior parte delle restanti  (36 unità) ha un fatturato  inferiore ai 100mila euro, una startup tra 500 e milione di euro, solo 3 startup hanno un fatturato compreso tra 1 e 2 milioni di euro.

Sotto il profilo occupazionale è sempre una sola azienda che ha un numero di addetti compreso nella fascia  20-49 e un’altra nella fascia 10-19,  la maggior parte (30) non ha più di 4 addetti.

Le startup innovative a prevalenza giovanile (under 35) sono 24, il 26% del totale, quelle femminili sono 16 (14%), 3 con compagine sociale a prevalenza straniera.

 

 

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Mini serre anche nel container, blitz della Municipale al campo Panareo: sequestri e denunce

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LECCE – Una mini serra di marijuana e circa tre etti di droga. È la scoperta effettuata nelle scorse ore dagli agenti della Polizia Municipale di Lecce nei pressi del campo sosta “Panareo”, situato lungo la statale 7 ter.

L’ispezione nel complesso di case prefabbricate è scattata nella prima mattinata di oggi. Durante l’accertamento, gli agenti della polizia leccese hanno rinvenuto una piccola piantagione di marijuana, che era stata ricavata in uno sterrato tra la recinzione ed un uliveto, sequestrando sei piante di medie dimensioni, che erano state interrate in buste in plastica.

Un’altra pianta è stata invece trovata all’interno di un container abitativo trasformata in serra, grazie all’utilizzo di un’apposita lampada termica. Nella stessa unità abitativa, inoltre, sono state rinvenute anche sette confezioni imbustate di “erba” pronta per l’uso, per un ammontare complessivo di 276 grammi, e ad una busta di sementi di 21,37 grammi.

Le piantine e la sostanza stupefacente sono state poste sotto sequestro, mentre l’assegnatario del container trasformato in serra illegale è stato denunciato per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti.

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Nuovo traguardo per il salentino Ugo De Giorgi nominato professore ordinario

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FORLÌ – Il duro lavoro e la dedizione alla materia hanno di recente consentito al salentino Ugo De Giorgi di raggiungere l’ambita abilitazione di docente universitario ordinario, la più alta qualifica di docenza universitaria.
L’idoneità ha validità di 6 anni e conferisce ai professionisti la possibilità di ricevere questo tipo di incarico.

Il Professor Ugo De Giorgi ha già perseguito traguardi importanti come responsabile dell’Oncologia Uro-ginecologica dell’Istituto Tumori della Romagna Irst Irccs ed ora è abilitato per l’insegnamento accademico come professore ordinario.
Il risultato del concorso all’Abilitazione Miur nel settore concorsuale “Malattie del sangue, oncologia e reumatologia” è stato reso noto in questi giorni e De Giorgi si è distinto per la qualificazione scientifica in termini di titoli e pubblicazioni.

De Giorgi è un’eccellenza nel campo del trattamento dei tumori uro-ginecologici e nel trapianto con cellule staminali emopoietiche nei tumori solidi, è membro di importanti società scientifiche quali la Società italiana (Aiom) ed europea (Esmo) di Oncologia Medica e fa parte del Consiglio Direttivo del Gruppo Italiano Tumori Germinali (Igg) di cui ricopre anche il ruolo di Segretario. Autore di oltre 200 pubblicazioni sulle più importanti riviste scientifiche internazionali, tra cui New England Journal of Medicine, Journal of Clinical Oncology, Lancet, ha al suo attivo oltre 100 presentazioni a congressi nazionali ed internazionali.
Nella sua carriera ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali ed è stato ed è coordinatore di vari studi in collaborazione con centri europei e americani. Le aree di interesse prevalenti sono lo studio di farmaci innovativi e immunoterapia nei tumori urologici e ginecologici. Di recente si sta occupando di medicina di precisione, definita anche “medicina personalizzata”, grazie alla quale, attraverso test genetici basati su analisi del sangue.

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Nuovo stabilimento a Santa Caterina, il TAR boccia un altro ricorso: via libera per attivarlo nella bella stagione

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NARDÒ – Nei giorni scorsi si è data notizia della sentenza con cui il TARLecce ha rigettato il ricorso promosso dalla I.S.C. s.r.l. – Santa Caterina Resort per l’annullamento della gara svolta dal Comune di Nardò per il rilascio di una nuova concessione demaniale marittima volta a realizzare uno stabilimento balneare nella marina di Santa Caterina. Questa mattina il TAR ha emesso un’altra sentenza, “bocciando” il ricorso promosso da un’altra concorrente, la Kiapparo Beach Club s.r.l.s., per l’annullamento della stessa gara. Quest’ultima pronuncia, però, riveste particolarmente importanza, in quanto chiarisce per la prima volta i rapporti tra i Piani delle Coste, approvati in via definitiva dai Comuni, ed il Piano coste della Regione Puglia.

I fatti. Nel 2016 il Comune di Nardò, che è uno dei pochi Comune dotati di un Piano Coste approvato in via definitiva, pubblicava una gara per il rilascio di una nuova concessione demaniale marittima finalizzata a realizzare uno stabilimento balneare. Alla partecipavano diversi concorrenti. Nel marzo 2018, a seguito delle valutazioni espresse dalla Commissione esaminatrice, la gara veniva aggiudicata alla New Eden s.r.l., il cui progetto conseguiva il punteggio più elevato, poiché meglio rispondente ai criteri di preferenza della gara.

Sennonchè, la Kiapparo Beach Club s.r.l.s., classificatasi quinta in graduatoria, impugnava al TAR Lecce l’aggiudicazione, chiedendone l’annullamento; a suo avviso, la New Eden s.r.l. andava esclusa dalla gara, perché lo stabilimento balneare che aveva proposto era conforme solo al Piano delle coste di Nardò e non anche al Piano Regionale delle Coste, poiché prevedeva strutture ombreggianti aventi una superficie maggiore di quella consentita dallo stesso P.R.C. 

Nel giudizio al TAR la New Eden s.r.l. si è difesa con gli Avv.ti Paolo Gaballo e Alberto Durante, che hanno sostenuto l’infondatezza del ricorso della Kiapparo Beach Club s.r.l.s., poiché lo stabilimento balneare della propria assistita era conforme al Piano delle Coste approvato in via definitiva dal Comune e ritenuto dalla Regione compatibile col Piano Regionale.Questa mattina il TAR Lecce, con apposita sentenza, ha respinto il ricorso della Kiapparo Beach Club s.r.l.s., confermando la legittimità dell’aggiudicazione disposta in favore della New Eden s.r.l.. In particolare, la prima sezione, accogliendo le tesi difensive degli Avv.ti Gaballo e Durante, ha ritenuto legittimo lo stabilimento balneare della New Eden s.r.l., perché conforme al Piano Coste di Nardò, che può modificare i parametri edilizi in relazione alle caratteristiche concrete del territorio.

Nella sentenza, infatti, il TAR chiarisce che i Piani comunali delle Coste, in particolare quello di Nardò approvato definitivamente, “è uno strumento di pianificazione di dettaglio che si è limitato a modificare i parametri edilizi “disponibili” in relazione alle caratteristiche concrete del territorio, in modo da garantire il miglior utilizzo del demanio e la migliore salvaguardia degli ulteriori beni pubblici incisi da tale utilizzo. Tant’è che la Regione Puglia ha espressamente dichiarato il PCC di Nardò conforme alla pianificazione regionale delle coste”. Ora, per effetto della decisione del TAR, potrà proseguire l’iter per il rilascio della nuova concessione demaniale in favore della New Eden s.r.l. Soddisfazione per l’esito del giudizio è stata espressa dai legali dell’aggiudicatario, gli avvocati Gaballo e Durante

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Lo sfogo di Giorgio Pala: “Il centrodestra non fa autocritica: dal 2015 solo passi falsi, altro che provinciali”

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LECCE – Il giovane consigliere leccese, Giorgio Pala, rompe il silenzio e si toglie più di qualche sassolino dalle scarpe. Mentre il dibattito post – provinciali nel centrodestra si infiamma sempre di più il giovanissimo politico, che sembra avere un piede già fuori da Fratelli d’Italia (soprattutto dopo l’ingresso di Fitto, ci va giù duro e chiede che i vecchi leader facciano tutti un passo indietro. “Con le ‘elezioni’ provinciali (virgolettate perché sfido chiunque a definire elezioni questo abominio politico voluto dai precedenti governi di csx), è giunto a conclusione il processo di ‘reset’ del centrodestra leccese iniziato nel 2015. 

Già tre anni e mezzo fa, infatti, una coalizione divisa pensò bene di candidare come Presidenti all’insegna del rinnovamento due diverse persone, entrambe quasi settantenni, sperando di battere una sinistra graniticamente unita su Emiliano (prima vincono, poi litigano, ma dalle poltrone di maggioranza, almeno a sinistra sono furbi).

Nei due anni seguenti il capolavoro continuò in vari Comuni che andavano al voto, fino a giungere alla ciliegina sulla torta: il Comune di Lecce, ottimo esempio di suicidio politico di un’intera classe dirigente. 

Ma a qualcuno non bastava evidentemente: sorvolando sulle elezioni politiche perché giustificate dallo ‘tsunami’ grillino in tutto il Sud, si è arrivati oggi ad una clamorosa figuraccia in occasione delle elezioni provinciali. 

Già il fatto che il centrosinistra candidi un trentenne come Presidente fa capire quando ci vedano lungo dall’altra parte rispetto a noi…

Noi di centrodestra, abili a bruciare una marea di candidati per poi puntare su Gianni Marra, persona dall’indubbio spessore umano e politico, che non meritava di essere bruciato in questo modo. Non condivido i modi di Mellone quando, riferendosi al centrodestra leccese, parla di una classe dirigente di falliti o di incompetenti: il rispetto delle istituzioni, noi che abbiamo l’onore di rappresentarle, dobbiamo denotarlo fin dalla dialettica politica. Tuttavia, è evidente come, dopo aver perso tutte le elezioni possibili negli ultimi anni, il centrodestra locale debba archiviare i soliti nomi, fare un bel reset e puntare esclusivamente su ventenni, trentenni, per esagerare anche quarantenni. 

La materia prima esiste, è buona, infarcita di tanti volti nuovi che negli ultimi anni si sono sentiti “frenati” dai soliti baroni della politica locale: i dati politici nazionali, a cui bisogna guardare per meglio comprendere gli sviluppi locali, ci fanno capire come la gente abbia scelto di dire ‘basta’ a chi ha avuto occasioni politiche negli ultimi 20 o 30 anni. Un centrodestra schizofrenico, in cui ognuno continua a puntare il dito verso l’alleato, senza mai fare autocritica, sembra più un asilo nido che una coalizione seria: ben vengano gli Stati Generali del CentroDestra, ma che siano le nuove leve a convocarli a gennaio”. 

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“Bimbi di 5 e 7 anni picchiati in una scuola dell’infanzia”: indagata una maestra

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di Francesco Oliva

MONTERONI (Lecce) – Un terribile sospetto e un’indagine appena avviata: bimbi, di soli 5 e 7 anni, picchiati in una scuola dell’infanzia di Monteroni. Sul caso è stato aperto un fascicolo d’indagine. E nel registro degli indagati è stato iscritto il nome di chi avrebbe picchiato e maltrattato i due giovanissimi alunni: una maestra residente in un comune limitrofo. E’ accusata di maltrattamenti verso fanciulli aggravati perchè commessi ai danni di persone minori di 14 anni; con violazione dei doveri inerenti ad una pubblica funzione nonchè all’interno di istituti di istruzione. L’iscrizione è un atto dovuto per consentire di effettuare i doverosi riscontri. L’indagine, che sveliamo in esclusiva, è alle battute iniziali.

Gli accertamenti sono condotti dai carabinieri di Monteroni che hanno ricostruito gli episodi di presunte violenze fisiche e psicologiche consumati nella scuola agli inizi di giugno. I militari hanno incartato un’informativa inoltrata in Procura in cui sono confluite la denuncia-querela del dirigente scolastico, della madre del bimbo più piccolo. I carabinieri hanno acquisito anche le conversazioni intercorse tra le mamme dei ragazzi confluite nella chat di gruppo di WhatsApp e le dichiarazioni a sommarie informazioni della madre del ragazzino di 7 anni. Tre gli episodi, al momento, emersi.

Tutti per quelli che solitamente vengono definiti futili motivi. Il 5 giugno la maestra avrebbe picchiato i due alunni provocando al bimbo di 5 anni una ferita al labbro inferiore e al compagno di due anni più grande un’ecchimosi al polso sinistro. Violenze, stando a quanto sinora accertato, compiute davanti agli altri alunni che avrebbero assistito impotenti e terrorizzati ai soprusi della maestra. Nei giorni scorsi, sulla scorta delle indagini condotte dai carabinieri, il pm Stefania Mininni ha ritenuto di avanzare richiesta, con l’incidente probatorio, di acquisire la testimonianza dei due minori nonchè di un altro minorenne informato sui fatti per accertare la loro capacità ad essere sentite e, in caso di esito positivo, all’assunzione della loro testimonianza.

La richiesta è stata inoltrata all’ufficio gip/gup che dovrà fissare una data per raccogliere le testimonianze dei due bambini per cristallizzare le loro dichiarazioni e accertare eventuali altri comportamenti che nulla avrebbero a che fare con il rispetto e l’educazioni di bimbi piccoli ed estremamente sensibili.

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Si invaghisce della collega tra i corridoi dell’ospedale senza essere corrisposto: infermiere a processo

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F.Oli. 

SCORRANO (Lecce) – Un presunto caso di stalking tra colleghi in corsia finisce in un’aula di Tribunale. G.S., infermiere 60enne di Scorrano, è finito sotto processo per le presunte molestie e angherie nei confronti di una collega di cui si era invaghito senza essere corrisposto. Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Cinzia Vergine, a margine dell’udienza preliminare. La prima udienza è fissata per il 25 gennaio davanti al giudice monocratico Bianca Maria Todaro in cui sarà presente non solo l’imputato ma anche la persona offesa costituitasi parte civile con l’avvocato Mariangela Calò.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Maria Vallefuoco, è stata messa in moto con due denunce presentate dalla donna (residente in un comune del basso Salento) presso la caserma del paese in cui ha raccontato le presunte molestie subìte dal collega sul posto di lavoro.

Dopo aver rifiutato l’infermiere facendogli capire categoricamente di non gradire e di non accettare il suo corteggiamento, G.S. avrebbe iniziato a infastidire la collega tampinandola di telefonate e messaggi insistenti e dal contenuto minatorio riferendo frasi del tipo: “Che pensi che io non sappia nulla di te? Io so tutto di te, ho anche delle tue foto compromettenti”. Tale comportamento avrebbe ingenerato nella donna un grave e perdurante stato di ansia minandone i suoi rapporti con il marito. Dopo gli ultimi incresciosi episodi la donna ha deciso di presentare una prima denuncia nei confronti del collega nel luglio del 2017 per poi depositare un’integrazione.

Da qui si sono sviluppate le indagini sfociate in un avviso di conclusione. L’imputato è difeso dall’avvocato Massimiliano Petrachi. La difesa ha evidenziato come il proprio assistito non ha mai tenuto nei confronti della collega alcun atteggiamento persecutorio o minaccioso. Parallelamente all’inchiesta penale anche l’Asl ha aperto un procedimento disciplinare a carico del proprio dipendente.

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Sicurezza: Giorgia Meloni a Lecce, flash mob in stazione. Intanto Michele Giordano chiede controlli continui

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LECCE – L’emergenza sicurezza in città è diventato un caso di cui si discute anche a Roma. Il deputato Marcello Gemmato, su richiesta del capogruppo a Palazzo Carafa, Michele Giordano, ha chiesto ufficialmente al ministro di intervenire inviando rinforzi a Lecce. Secondo Giordano, ci sono alcune zone che sono bombe sociali esplosive a causa del disagio e della massiccia immigrazione degli anni passati. Tra risse, bivacco, ubriachezza molesta e criminalità la situazione rischia di sfuggire di mano. Alla fine anche la leader di Fratelli d’Italia ha scelto di sposare questa battaglia. Venerdì 9 novembre, alle 15.15 nel piazzale della stazione di Lecce, l’on. Giorgia Meloni parteciperà al flash mob organizzato da Fratelli d’Italia sul tema della sicurezza e delle carenze strutturali della stazione. La questione è stata oggetto di iniziative locali e nazionali e il presidente Meloni sarà sul luogo per annunciare novità. All’iniziativa parteciperanno dirigenti, militanti e iscritti del partito. L’operazione antidroga della Polizia Locale di Lecce al campo sosta “Panareo” ci mette tutti di fronte a una realtà innegabile: ci sono troppe zone franche della criminalità a Lecce.

GIORDANO: “BASTA ZONE FRANCHE DELLA CRIMINALITÀ A LECCE”

Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Lecce da più di un anno combatte una battaglia a tutto campo per chiedere all’amministrazione comunale di alzare la guardia in alcune zone di Lecce a rischio. Oggi, l’imprenditore prestato alla politica interviene per commentare la scoperta di una piantagione di marijuana e per chiedere il presidio delle zone difficili, degradate e abbandonate di Lecce.

“L’ispezione nel complesso di case prefabbricate a pochi chilometri dal centro abitato sulla strada statale 7 ter ha messo in luce le problematiche di un’altra terra di mezzo, dove si allestisce addirittura una vera e propria piantagione di marijuana. Credo che siamo di fronte a un’emergenza sicurezza che in alcune zone degradate di Lecce non può più essere sottovalutata. Noi di Fratelli d’Italia abbiamo già chiesto al ministro di intervenire. La migliore arma di prevenzione è il presidio del territorio. I bravi agenti della polizia locale, che hanno messo a segno questa importante  operazione antidroga non possono da soli coprire con continuità tutte le zone a rischio: c’è bisogno di un intervento coordinato tra forze dell’ordine, ma soprattutto di rinforzi. Una pattuglia fissa nelle zone calde e tolleranza zero possono restituire un po’ di pace ai residenti e ai leccesi che percorrono i quartieri a rischio”. 

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