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Cambiamenti climatici e i rischi per l’ecosistema: nuovo studio su Nature Climate Change

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Nella regione mediterranea i cambiamenti climatici stanno esacerbando gli altri problemi ambientali, legati a cambiamenti dell’uso del suolo, inquinamento e perdita di biodiversità: scarsità di risorse idriche e alimentari, deterioramento degli ecosistemi, problemi sanitari e sociali potrebbero aumentare sistematicamente nei prossimi decenni. Lo sostiene uno studio recentemente pubblicato su “Nature Climate Change” e condotto da scienziati di nove paesi, al quale ha partecipato il professor Piero Lionello, ordinario di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologia Biologiche e Ambientali dell’Università del Salento.

«Le temperature medie annuali nel bacino del Mediterraneo sono ora circa 1,4°C al di sopra del livello preindustriale, 0,4°C in più rispetto alla scala globale», sottolinea Lionello, «Negli ultimi 20 anni, il livello del mare è aumentato di 6 cm e l’acidità dell’acqua di mare è aumentata in modo significativo. Anche se il futuro riscaldamento globale fosse limitato a 2°C, è probabile che in alcune aree del Mediterraneo le precipitazioni diminuiscano del 10-30%. Ciò implica una scarsità di risorse idriche e rischi per la produttività agricola. L’aumento del livello del mare continuerà a un ritmo accelerato e porterà a inondazioni costiere che interesseranno svariate popolazioni.

I cambiamenti climatici e l’inquinamento condizioneranno la salute umana, favorendo malattie infettive, cardiovascolari e respiratorie. Nei paesi politicamente instabili, il cambiamento ambientale è un fattore sempre più rilevante per i rischi socio-economici, a causa di carestie, migrazioni e conflitti. Ecco perché, allo scopo di informare esaurientemente politici e opinione pubblica, 400 scienziati hanno costituito la rete MedECC (Mediterranean Experts on Climate and Environmental Change), che è sostenuta da agenzie governative internazionali e mira a produrre la prima completa valutazione dei rischi associati ai cambiamenti ambientali nella regione mediterranea».

 

 

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Stop alla Bolkenstein. Posteggi su aree pubbliche. L’amministrazione neretina sposta scadenza per le domande

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NARDO’ (Lecce) – Bando per le assegnazioni di concessioni in scadenza dei posteggi nei mercati e dei posteggi isolati: il Comune sospende gli adempimenti relativi alle procedure di selezione delle domande. Lo ha stabilito una determina del dirigente dell’Area Funzionale n. 6 Piero Formoso (n. 1022 del 23 ottobre), che ha indicato nel 31 dicembre 2020 il termine ultimo per la presentazione delle stesse domande (quindi non più il 30 ottobre prossimo).

Si tratta di una decisione che tiene conto della Legge di Bilancio 2018 che proroga al 31 dicembre 2020 le concessioni con una scadenza precedente a tale data (al fine di garantire che l’assegnazione sia realizzata in un contesto temporale e regolatorio omogeneo) e che stabilisce che le amministrazioni prevedano specifiche modalità di assegnazione per coloro che nell’ultimo biennio hanno direttamente utilizzato le concessioni quale unica o prevalente fonte di reddito. La determina scaturisce quindi da una direttiva del sindaco Pippi Mellone dei giorni scorsi, con la quale si invita il dirigente dell’Area n. 6 ad adeguarsi appunto alla normativa nazionale e quindi a sospendere la selezione delle domande, proprio per garantire la massima possibilità di accesso al maggior numero di operatori in condizioni di assoluta parità e nel rispetto della concorrenza. Oltre che per evitare di esporre l’ente a possibili ricorsi.

Il bando, com’è noto, attua i contenuti della direttiva 2006/123/CE (cosiddetta direttiva Bolkenstein) sulla eliminazione delle barriere allo sviluppo del settore dei servizi tra Stati membri, che – per quanto riguarda il commercio su aree pubbliche – sancisce l’obbligo di attuare procedure di selezione specifica per il rilascio delle concessioni di posteggio, al fine di garantire imparzialità, trasparenza e condizioni di concorrenza aperta.

“Abbiamo colto l’occasione che ci è stata data dalla normativa nazionale – spiega l’assessore al Commercio Giulia Pugliain modo da garantire a tutti, alle stesse condizioni, la possibilità di concorrere alle assegnazioni. Questo ulteriore spostamento della scadenza per le domande, peraltro, può consentire a chi vorrà e potrà di allinearsi ai requisiti richiesti e quindi di avere più possibilità, ferma restando la preferenza che la stessa Legge di Bilancio accorda a chi nell’ultimo biennio ha beneficiato della concessione come unica o prevalente fonte di reddito”.

 

 

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La questione sicurezza a Lecce sbarca in Parlamento, Giordano: “Interrogazione di Gemmato a Salvini per i rinforzi”

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LECCE – L’emergenza sicurezza in città sbarca in Parlamento: il capogruppo FDI a Palazzo Carafa, Michele Giordano, fa sapere che è stata depositata un’interrogazione a risposta scritta al ministro Salvini per agire nel più breve tempo possibile.

“In questi mesi sono intervenuto più volte per segnalare la necessità di un’azione incisiva delle forze dell’ordine nelle zone più a rischio di Lecce – spiega Giordano – I numerosi episodi di violenza e la concentrazione in alcune zone di “sbandati” e gente poco incline a rispettare le leggi, situazione aggravata dai massicci flussi migratori degli ultimi anni, ci impongono un intervento urgente a garanzia della sicurezza e incolumità pubblica soprattutto nella zona della stazione. Durante lo scorso  Consiglio comunale abbiamo capito che solo un intervento governativo può consentirci di garantire quello che il prefetto chiama “governo del territorio”. Per avere la situazione sotto controllo è necessario predisporre un presidio costante e, quindi, la presenza di un maggior numero di agenti nelle ‘zone calde’ di Lecce. Su mia sollecitazione, dopo un confronto interno a Fratelli d’Italia, il nostro segretario regionale, deputato Marcello Gemmato, ha deciso di formulare un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al Ministero dell’Interno per chiedere di affrontare in maniera decisa l’emergenza sicurezza a Lecce. “Appare evidente che l’economia del turismo di questa splendida città paga danni irreparabili non solo in termini di risorse ma anche di ritorno negativo di immagine – ha spiegato Gemmato nell’interrogazione  – L’assenza dello  Stato in queste aree e l’impossibilità da parte delle autorità di pubblica sicurezza di contenere e gestire questo fenomeno a causa di organici ridotti e di strumenti, anche normativi, di repressione dei reati consentono a questi soggetti di agire indisturbati e incuranti delle proteste della popolazione”.
Già a dicembre del 2017 i residenti del centro storico presentarono un esposto alla questura di Lecce per denunciare l’ennesima rissa e per chiedere maggiori controlli; il 23 aprile 2018 si registrava una violenta rissa presso la villa comunale alla presenza di intere famiglie e bambini; il 25 aprile 2018, veniva segnalato alle forze dell’ordine la presenza di un immigrato intento a compiere atti sessuali in luogo pubblico in pieno giorno; ad aprile e maggio si sono verificate risse sanguinose per il predominio di aree di parcheggio tra abusivi di nazionalità diverse rispettivamente in piazza Filippo Bottazzi e nella zona a ridosso di Porta Napoli; la notte del 1° settembre 2018 si registrava una rissa violenta tra gruppi di soggetti di nazionalità diverse nei pressi di Porta Rudiae alla presenza di famiglie, bambini e turisti; il 17 agosto 2018 si è verificata una ennesima rissa tra immigrati in stato di ebrezza nei pressi della stazione; il 2 settembre 2018 una rissa tra soggetti non meglio identificati che risulta agli onori delle cronache; il 20 settembre 2018, invece, un uomo ha tentato di violentare una donna nei parcheggi del

call center di via De Sanctis; è del 25 settembre 2018 l’ultima rissa sanguinosa registrata in zona stazione tra gruppi diversi di immigrati. Mentre venerdì scorso si è verificata l’aggressione di una donna in zona stazione.

“Al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che è intervento con solerzia nella vicenda dell’emergenza criminalità a Gallipoli, inviando rinforzi, il nostro partito chiede ‘quali iniziative intenda adottare per fronteggiare l’emergenza sicurezza evidenziatasi nella città di Lecce, potenziando gli organici delle forze dell’ordine e gli strumenti a loro disposizione, assicurando i presupposti normativi che possano consentire un’azione più efficace di contrasto alla criminalità ed estendendo la rete dei sistemi di sicurezza e di video sorveglianza’”.
Al ministro noi di Fratelli d’Italia chiediamo ‘se non intenda favorire la costituzione di un tavolo tecnico-istituzionale composto da rappresentanti del Governo e delle istituzioni locali e volto alla definizione di un programma che possa garantire la sicurezza per i cittadini di Lecce’”.

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“Lo scriverò nel vento”, SOS per la Vita entra nelle scuole per insegnare il rispetto per l’ambiente in cui viviamo

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OTRANTO (Lecce) – Il rispetto per l’ambiente entra nelle scuole, come un seme capace di “fecondare” le menti dei più giovani. Si chiama “Lo scriverò nel vento”, con un’immagine fortemente evocativa, il nuovo progetto di SOS per la Vita, associazione che ha a cuore la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente in cui essi vivono. Un’idea ambiziosa che, dal punto di vista operativo, vedrà la luce a novembre 2018 entrando nelle scuole primarie del Comune di Otranto, coinvolgendo in prima battuta i bambini della terza elementare e i ragazzi del IV anno dell’Istituto alberghiero.

Prima del debutto tra i banchi, è in programma la presentazione ufficiale del progetto che ha anche un respiro internazionale, essendo inserito nel circuito dell’Agenda 2030 ONU per lo Sviluppo Sostenibile, con sei obiettivi specifici da realizzare. L’appuntamento è per venerdì 26 ottobre 2018 (alle ore 9,30) nella sala triangolare del Castello Aragonese di Otranto, dove è previsto l’intervento del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, dell’Assessore regionale al Welfare Salvatore Ruggeri, del Direttore Generale ASL Lecce, Ottavio Narracci e del Sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi. Tutti a vario titolo partner dell’iniziativa assieme all’’Università del Salento, all’ASVIS, all’Istituto Paritario “Maestre Pie Filippine” di Otranto, all’Istituto Comprensivo Statale di Uggiano la Chiesa (Giurdignano – Otranto – Uggiano la Chiesa) e all’Istituto Alberghiero di Istruzione secondaria IPSSEOA di Otranto.

Il Comune di Otranto, in particolare, ha dato la disponibilità per l’avvio del progetto pilota nelle scuole cittadine. Alla base dell’idea progettuale vi è la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda attraverso il recupero della specialità della propria identità culturale e territoriale. L’Ambiente, quindi, ma anche la Storia, la Cultura e la Salute, in una dimensione che investe le dinamiche legate all’Identità, da costruirsi attraverso la formazione intesa quale strumento di conoscenza che consenta di scegliere percorsi virtuosi per sé e per il proprio ambiente, quindi per la comunità.

Protagonisti, naturalmente, saranno i ragazzi ai quali si rivolge il progetto formativo, con la sua capacità di costruire competenze nuove con le quali piccoli alunni alla scoperta del proprio “io” e studenti che si apprestano ad entrare nel mondo degli adulti potranno, consapevolmente e liberamente, scegliere che persone essere e in che mondo vivere.

Il progetto, in concreto, mira a trasmettere principi di vita che rendano agevole abbandonare alcune “abitudini” che danneggiano ciò che ci circonda (la nostra terra, il nostro mare e la nostra persona) in favore di altre che renderanno sostenibile il futuro di tutti.

Attraverso lezioni frontali verranno fornite le nozioni di base che veicolino i ragazzi in questa esperienza e, soprattutto, si attiveranno dei laboratori (cucina mediterranea, arti e mestieri antichi, le arti della coltivazione e della pesca) che facciano “toccare con mano” la bellezza della nostra biodiversità, la ricchezza e la molteplicità di possibilità che la nostra terra offre per aiutarci a preservare il domani. Recuperando, nello stesso tempo, la memoria culturale e quella territoriale e riappropriandosi della sua specialità storico-geografica, così da attivare i valori della salvaguardia di se stessi, della propria salute e del proprio ambiente.

In questo percorso saranno coinvolte le famiglie, nucleo fondamentale della comunità, ma saranno compagni di viaggio anche l’Università del Salento attraverso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche e Ambientali (DISTEBA), la ASL di Lecce con il Dipartimento di Prevenzione, la CIA (Confederazione italiana agricoltori), il Consorzio Barbatellai, la Lega Navale sez. di Otranto, l’Associazione dei Diportisti di Otranto, tutti attori in grado di fornire gli strumenti per costruire una propria identità personale e sociale.

Il progetto pilota avrà durata annuale, ma la presidente di SOS per la Vita, Rita Tarantino, è fiduciosa che, sulla scorta dell’esempio del Comune di Otranto, nei prossimi anni si possa attivare in più di un’Amministrazione locale un percorso corale salentino, innescando un processo virtuoso di dialogo, confronto e supporto di nuovi percorsi di partecipazione sociale.

Il programma della giornata – venerdì 26 ottobre 2018 – Otranto

Castello Aragonese – Sala Triangolare

Apertura ore 9.30

Moderatore: Mariagrazia Marrocco

SALUTI

  • Pierpaolo Cariddi – Sindaco di Otranto
  • Michele Emiliano – Presidente Regione Puglia
  • Salvatore Ruggeri – Assessore Welfare Regione Puglia
  • Ottavio Narracci – Direttore Generale ASL Lecce
  • Paolo Pagliaro – Editore di TeleRama

PRESENTAZIONE del PROGETTO

  • Rita Tarantino – Presidente Ass.ne SOS per la Vita onlus
  • Walter Melissano – Presidente Lega Navale – sez. Otranto
  • Mariagrazia Marrocco – Responsabile Organizzativa
  • Luigi Muscatello – Dirigente Istituto Comprensivo Statale di Uggiano la Chiesa

(Giurdignano – Otranto – Uggiano la Chiesa]

  • Suor Vittoria – Istituto Paritario “Maestre Pie Filippine” di Otranto

(Scuola Primaria dell’Infanzia 8 Sezione Primavera)

  • Augusto Spicchiarelli – Dirigente Istituto di Istruzione secondaria IPSSEOA DI Otranto

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Lupiae, nuovo incontro in Prefettura. Il tempo dell’incertezza e della speranza: la visione di Confintesa

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LECCE – Per per i lavoratori della partecipata del Comune sono giorni di angoscia. Domani ci sarà un nuovo vertice in Prefettura: il cambio di contratto in multiservizi è ormai assodato. Oggi intervengono i sindacalisti di Confintesa: “Lupiae Servizi è nuovamente sulla bocca di tutti – scrivono in un comunicato il vicesegretario Andrea Stefanazzi e il segretario Luca Panico –
Tensione e preoccupazione non avevano toccato mai livelli così alti
E anche se pacate “rassicurazioni” arrivano da parte del primo cittadino riguardo il futuro della partecipata resta un nodo cruciale e fondamentale da superare e dal quale non si può prescindere riguardo la trasformazione dei contratti di lavoro da commercio e terziario a multiservizi
Oggi siamo tutti interessati a conoscere i dati riportati nelle tabelle che tra un contratto e l’altro porterebbero a conoscere la percentuale di perdita sullo stipendio di ogni singolo lavoratore
ma nessuno in realtà pare abbia la lucidità a ricercare una soluzione alternativa a questo famigerato cambio di contratto che effettivamente porterebbe a notevoli riduzioni del salario dei dipendenti.

L’unica persona che sembra invece abbia chiaro all’orizzonte un risultato positivo, anche se a lungo termine, sembra sia proprio il Sindaco che a da subito bocciato un primo piano industriale presentato dai vertici della Società.
In quanto l’azienda oggi necessità assolutamente di essere completamente ristrutturata partendo da una ricollocazione della maggior parte del personale cercando di ottimizzare ancor di più il lavoro svolto fino ad ora.
È necessario considerare tutto quello che è rilevante in termini economici per il futuro della Società e pertanto si dovrà considerare il pensionamento di quelle persone che potrebbero lasciare l’azienda da oggi ai prossimi tre anni
I notevoli risultati ottenuti potrebbero essere un enorme risparmio da parte del Comune e un rientro della crisi finanziaria che si verrà purtroppo a creare nelle famiglie dei dipendenti Lupiae.

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La presentazione dell’Enciclopedia Italiana di Bioetica e Scienza Giuridica: “Un grande lavoro negli anni dell’appannamento etico”

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di Julia Pastore

LECCE – “Quest’opera è un vanto dell’editoria italiana: non ce n’è una simile nell’Europa occidentale”. Sono queste le parole del civilista, professor Pietro Perlingieri, intervenuto ieri nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università del Salento, in occasione della presentazione dell’Enciclopedia italiana di Bioetica e Scienza giuridica. L’enciclopedia presentata ieri è un’imponente opera che consta di 12 volumi, frutto dell’idea e del conseguente, meticoloso lavorio del professor Antonio Tarantino che, nonostante in pensione, non ha mai realmente abbandonato l’Accademia, ma ha scelto di continuare a mettersi al servizio degli studenti e della ricerca.
La segreteria organizzativa è stata di Marco Sponziello, commercialista e professore presso la Facoltà di Economia dell’Unisalento, e delle professoresse Alessandra Peluso e Maria Lucia Tarantino.
Durante il convegno, il Rettore dell’Universitá del Salento, Vincenzo Zara, ha consegnato, come riconoscimento da parte dell’Unisalento, a Sua Eminenza, il Cardinale Elio Sgreccia, il sigillo d’argento. Questo il pensiero del Magnifico sull’opera:

<<Ognuno di noi docenti appartiene al proprio settore scientifico disciplinare e ognuno coltiva il proprio orticello, restando nell’ambito del proprio settore: nel proprio settore pubblica e nel proprio settore raggiunge quei risultati che gli consentono anche l’avanzamento di carriera. Ebbene, è sì importante specializzarsi, lavorare nell’ambito del proprio orticello, però è importante anche avere una visione più ampia, che guardi ad un approccio interdisciplinare. Ed è proprio questa la caratteristica dell’enciclopedia: un approccio interdisciplinare, in cui le discipline finalmente rompono le proprie barriere, si integrano l’una con l’altra, per dar luogo ad una visione sistemica, che vada aldilà della visione settoriale della singola disciplina. Tutto questo secondo la metafora matematica del 2 + 2 = 5, quindi ricomprendendo quel “quid pluris” che viene fuori dal contributo di tutti noi, ognuno dei quali contribuisce col proprio sapere, secondo un’azione sinergica, ed è proprio questo il valore aggiunto>> (per vedere le videointerviste cliccare sulle immagini ndr).

Dal canto suo, Monsignor Luigi Manca ha sottolineato come la teologia in mano ai laici possa dar luogo ad un dialogo collaborativo fra scienza e scienze umane.
Ospite d’onore, il Cardinale Sgreccia (Pastore ma anche Professore ordinario di bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) ha presentato la sua relazione, dal titolo: “Creaturalità e dignità della persona umana”, nella quale ha ricordato anzitutto come ha conosciuto il prof Tarantino: in occasione della “Pontificia Accademia per la Vita” istituita nel ‘95 da Papa Giovanni Paolo II. Secondo Sua Eminenza, la medicina si deve sempre ispirare all’etica, poiché, se si elimina il valore etico, il soggetto umano diventa oggetto, strumento. Invece l’uomo è stato creato a immagine di Dio, per cui la sua capacità sorgiva è inesauribile. Occorre dunque il rispetto della persona umana, che nel prendere le sue decisioni deve considerare sempre la sua dignità inesauribile. “La sessualità non è una scelta: pertiene alla natura. Il corpo umano è fondato, supportato e offerto dalla natura, che non può mai essere deturpata”.

Il Professor Pietro Perlingieri, presidente Edizioni scientifiche italiane, ha ringraziato l’ideatore del progetto, il Prof. Tarantino, per averlo coinvolto nella direzione scientifica, ma soprattutto per aver coinvolto alcuni suoi allievi nella stesura di alcuni lemmi dell’enciclopedia: <<Un lavoro da apprezzare, perché Bioetica significa pur sempre Etica ed è il caso di sottolinearlo, in quest’epoca dell’intera umanità in cui l’etica e più appannata. Quest’opera, il cui progetto appariva forse come velleitario e utopistico, invece ha trovato sapiente realizzazione con un metodo attento sia alla casistica che alla dottrina, con sapiente evidenza della storicità dei problemi, ma anche dell’universalità dei valori. Il mio auspicio è che questa enciclopedia possa anche trovare nel tempo gli aggiornamenti necessari per tenerla sempre al passo coi tempi>> e ciò in linea con quanto si evince dallo studio del manuale di Diritto civile del Prof. Perlingieri, che in più passi riprende l’adagio “ubi societas, ibi ius”, “perché il mondo si evolve, i rapporti cambiano, le circostanze e le situazioni mutano, ma i valori fondamentali restano”.
All’accorato appello del professor Perlingieri, ha prontamente risposto l’ideatore dell’enciclopedia, il prof. Tarantino: <<Poiché l’enciclopedia è un’entità culturale che si aggiorna nel tempo, con nuovi volumi, sin da ora sono impegnato nella stesura del primo volume di aggiornamento. Mi preme sottolineare che esistono altre enciclopedie di Bioetica, come quella del “Kennedy Institute” di New York, quella tedesca e quella di Bruxelles. La nostra è però unica perché noi abbiamo avuto l’accortezza di distinguere ogni voce in parti: per ogni voce vi è la parte medica, quella etica, quella storico-giuridica (a partire dal diritto romano) e quella giuridica, riguardante la normativa odierna. La nostra enciclopedia supera le altre anche per il maggior numero di voci>>.
Alla presentazione hanno preso parte, tra gli altri, anche il Direttore del Dipartimento di Storia, Fabio Pollice, l’ex senatore Rosario Giorgio Costa, il pedagogista H. Cavallera, i civilisti Manolita Francesca e Antonio De Mauro, i costituzionalisti Aldo Loiodice e Vincenzo Tondi della Mura.

 

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Confcommercio, Maglio presidente tra veleni e polemiche

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LECCE – Non sarà facile per il nuovo presidente Maurizio Maglio, noto imprenditore del settore dolciario, riportare serenità in Confcommercio, dopo anni di scontri e veleni. La gestione commissariale è finita, anche se qualcuno ha chiesto violentemente di bloccare le elezioni durante l’assemblea. Ma il commissario ha spiegato che, se la magistratura lo riterrà annullerà queste elezioni: intanto, però, sono da ritenere valide e legittime queste consultazioni. Le accuse sono sempre le stesse: ingerenze degli amministrativi nella campagna elettorale. Ma intanto oggi Maglio viene eletto presidente con 454 voti, contro i 309 Pasca. I soci non sono più gli 11 mila di un tempo: ora si tratta di poco più di mille aderenti. C’è molto da fare per il nuovo presidente. La pacificazione sembra ancora lontana e c’è chi aspetta il verdetto dei tribunali.

“Il  10% il 20% … era questa la ‘commissione’ che per obbligo morale e materiale si riconosceva a Confcommercio Lecce sui finanziamenti della Camera di Commercio seguiti dall’apparato – attacca su Facebook Roberta Mazzotta – Quella percentuale non serviva per dare né sostegno né forza agli interessi ed ai bisogni delle imprese, ma serviva invece per assumere parenti amici e far lievitare in modo sproporzionato e all’insaputa di tutti il compenso del direttore. Forse questo uno dei motivi di tanto accanimento… Per smantellare questo stesso sistema che fino ad oggi ha regnato nella mediocrità più totale, deludendo le tante aspettative delle buone imprese consigliavo vivamente di votare per l’alternativa concreta spezzando quella pericolosa continuità sostenuta dall’apparato – come emerso dalla denuncia pubblica di questi giorni. Pertanto il mio voto non poteva che andare al Tandem del Rinnovamento Maurizio Pasca e Corrado Iurlano. E non è un caso che nella lista del candidato Maglio, silente per eccellenza, figurino nomi dei BENEFICATI come chi percepisce 30.000 per ‘portare la voce’ o chi ha collezionato contributi per centinaia di migliaia di euro l’anno di soldi pubblici, grazie ai favori di questo sistema di potere”.

Ma anche su queste accuse sarà guerra aperta nei tribunali tra le due fazioni. La pacificazione dei componenti sarà un’impresa durissima per il nuovo presidente.

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Aggiungeva medicinali alle ricette per ottenere rimborsi più alti, truffa da 30mila euro: nei guai una farmacista

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LECCE – Modificava a suo piacimento le ricette mediche, aggiungendo farmaci mai prescritti, per poi chiedere ed ottenere un indebito rimborso al Servizio Sanitario Nazionale pari a circa 30mila euro. E per questo motivo è stata denunciata con le accuse di truffa aggravata in danno del Servizio sanitario nazionale, falsità materiale ed esercizio abusivo della professione medica.

L’operazione è stata svolta nei giorni scorsi dai carabinieri del NAS di Lecce, che nel corso delle indagini hanno accertato come la donna, nel periodo compreso tra il 2015 e il 2017, aveva illecitamente alterato il contenuto di 2.217 ricette mediche, regolarmente prescritte da medici di base, mediante l’aggiunta a penna di ulteriori medicinali e aveva poi apposto sulle citate ricette fustelle di confezioni di farmaci, mai consegnate.

In questo modo, come detto, la farmacista aveva richiesto e ottenuto circa 30mila euro di indebiti rimborsi, erogati dal Servizio Sanitario Nazionale per il commercio fittizio dei suddetti prodotti medicinali.

Nei mesi scorsi sono finiti nei guai altri tre farmacisti salentini, sorpresi dai carabinieri con svariate confezioni di medicinali privi della fustella, attraverso i quali avrebbero potuto ottenere un doppio guadagno: l’uno derivante dal rimborso dal Ssn; l’altro dalla vendita “sottobanco” dei farmaci privi dell’etichetta obbligatoria.

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Montedoro in videconferenza: “Potenza ammazzato perché aveva picchiato Caraccio in un locale”

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F.Oli. 

CASARANO (Lecce) – E’ stato il lungo giorno del neo pentito Tommaso Montedoro nel processo in abbreviato nato dall’operazione “Diarchia” con cui i carabinieri hanno smantellato l’omonimo clan nel maggio dello scorso anno. Il 41enne di Casarano è stato sentito pubblicamente per la prima volta in veste di pentito in videoconferenza dalla località segreta dopo la sua decisione di appendere il galloni del boss al chiodo. Montedoro non si è sottratto alle domande del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia Guglielmo Cataldi. Ha ripercorso la sua carriera criminale iniziata molto giovane sotto l’egida di Vito Di Emidio. Rispettato da tutti gli altri clan attivi in provincia, in particolare con i Leo di Vernole e i Briganti di Lecce; manteneva i contatti, intesseva i rapporti professandosi contrario a compiere estorsioni sul suo territorio all’interno di un’organizzazione che trafficava solo chili di droga. Autonoma, molto temuta e senza vincoli con la Sacra Corona Unita. Scorribande in lungo e in largo, invece sì. E anche tante. A volte sfociate in fatti di sangue. Il pentito ha confessato per la prima volta di aver compiuto due omicidi consumati a Brindisi (uno dei quali avvenuto dopo una rapina in un supermercato) per i quali non è mai stato indagato e i tentati omicidi di Massimo Trovè (coinvolto negli anni passati anche nell’operazione “Luna piena”) e di Antonio Trinchese commessi a Martano nel 1998. Montedoro ha ribadito così come confessato in uno dei due incontri nei quali era presente anche il maggiore dei Nucleo Investigativo di Lecce, Paolo Nichilo, tra luglio e settembre di aver preso parte all’assassino di Rosario De Salve, il macellaio di Matino, ucciso l’11 marzo del 1998, omicidio per il quale, di recente, è stato condannato a 30 anni di reclusione dalla Cassazione.

Un passato sanguinario, dunque, ma estraneo agli ultimi fatti avvenuti a Casarano. Montedoro ha negato un suo presunto coinvolgimento nell’omicidio del suo ex fido alleato Augustino Potenza. Ha ribadito quanto contenuto nei verbali pieni di omissis su cui prevedibilmente ci sono indagini in corso da parte della Procura antimafia e dai carabinieri del Nucleo Investigativo, guidati dal maggiore Paolo Nichilo. Al sostituto procuratore Massimiliano Carducci presente nell’aula della Corte d’assise ha riferito di non aver mai avuto alcun interesse ad ammazzare Potenza con il quale i rapporti erano diventati estremamente tesi dopo un idillio andato avanti per anni. Poi la brama di potere di Potenza avrebbe preso il sopravvento Ad ammazzare il suo ex compagno il 22 novembre del 2016, a  dire del collaboratore, sarebbero stati due sicari ingaggiati da Ivan Caraccio (uno degli imputati) arrivati da Torchiarolo.

Montedoro si è soffermato sul movente e sui presunti responsabili. Ha parlato di uno “sgarbo” compiuto da Potenza che avrebbe umiliato e picchiato Caraccio in un locale di Casarano per il mancato pagamento di un vecchio debito di 18mila euro per una partita di droga che Caraccio non avrebbe saldato. Da qui il proposito di vendicare l’affronto subito e soppiantare Potenza nel controllo dello spaccio sulla piazza di Casarano. Caraccio avrebbe fissato l’appuntamento nello spiazzo di un centro commerciale della cittadina sud salentina dove Potenza sarebbe stato colpito mortalmente da diversi colpi di kalashnikov. Montedoro ha fornito anche il nome di Andrea Toma per l’omicidio dei suoi familiari così come gli sarebbe stato riferito da una terza persona escludendo, altresì, tale pista. Montedoro, però, avrebbe sempre tergiversato. Non avrebbe preso posizione. Ad agire sarebbe stato il braccio destro di Potenza, Luigi Spennato. Lui sì. Si sarebbe adoperato per vendicare l’omicidio. Avrebbe affrontato a muso duro Luca Del Genio (altro imputato) schiaffeggiandolo e prendendo in pegno un’auto di famiglia per il debito non onorato.

Anche sul tentato omicidio di Luigi Spennato, Montedoro si è professato totalmente estraneo. A suo dire gli esecutori materiali sarebbero stati Andrea Moscara, Andrea Del Genio e lvan Caraccio.  Ha poi confermato di aver ordinato l’omicidio di quest’ultimo perché ritenuto inaffidabile e “chiacchierone in quanto drogato e solito ad alzare il gomito” e che in giro si vantava di aver compiuto il tentato omicidio di Luigi Spennato. E’ stato affrontato anche il filone politico. Un imprenditore attivo nel settore dei rifiuti gli avrebbe chiesto di intervenire per sbloccare la pratica amministrativa di un inceneritore offrendogli 500mila euro. Montedoro avrebbe però rifiutato, perché Potenza, suo ex socio in affari, era fortemente ambientalista. Il processo è stato aggiornato al 15 novembre quando il collegio difensivo sottoporrà Montedoro al controesame e l’ascolto di tre imputati. La sentenza è prevista per gennaio. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Mario Coppola, Sergio LuceriGiuseppe Corleto, Antonio Venneri, Luigi Rella, Biagio Palamà, Elvia Belmonte, Simone Viva e Andrea Stefanelli. Il Comune di Casarano, tramite l’avvocato Francesco Vergine, si è costituito parte civile.

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Violento scontro in via Duca degli Abruzzi, un’ambulanza sul posto

“A tutto Pony”, una giornata per i bambini al Centro Ippico Tarantino

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TARANTO – Domenica 4 novembre il Centro Ippico Tarantino sarà lieto di ricevere nella sua splendida struttura e con grandissimo entusiasmo i vostri bambini e ragazzi per una giornata a tutto Pony.

Il programma, si apre alle 9 e 30 con una merenda di benvenuto, per poi avvicinarci con serenità ed amorevolezza al mondo più amato dei bambini che è quello dei nostri amici pony. Dopo un primo approccio di conoscenza e dopo aver rotto la timidezza, seguiranno semplici dimostrazioni di volteggio con una prova di equitazione tradizionale. Sempre il tutto in grande sicurezza e con l’occhio vigile e professionale dello staff e la supervisione della infaticabile e bravissima Paola Rotolo, istruttrice federale di 3° livello FISE.

Alle ore 13 sempre all’interno della struttura all’uopo attrezzata, seguirà una pausa pranzo bucolica, dove si potrà gustare un buon panino con salsiccia oppure vegetariano, con prodotto dell’orto e bevanda, alla modica cifra di 6 euro cadauno.

Ed eccoci di nuovo pronti alle 15, ad assistere ad una dimostrazione e prova di pony games, dove i più bravi, potranno farsi valere.

La bellissima giornata, si concluderà alle 17 con la consegna finale di un attestato di partecipazione all’evento.

Per aderire occorre prenotare entro il 31 ottobre corrente anno, con il versamento della quota di partecipazione che è di 10 euro. Prenotando al numero 3288494790 di wats up. Gli stessi partecipanti saranno coperti da una quota assicurativa come norma in vigore della federazione. Oppure andare sulla pagina facebook.com o instangram.

Sicuri di divertirci vi aspettiamo in tanti.

 

A.P.

 

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Muore a 49 anni dopo essersi sottoposta ad una gastroscopia: aperta un’inchiesta

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di Francesco Oliva

SQUINZANO (Lecce) – Muore a 49 anni dopo essersi sottoposta ad una gastroscopia in una clinica privata di Lecce. Il sostituto procuratore Paola Guglielmi ha aperto un fascicolo d’indagine sulla morte di Teresa Tramacere, 49 anni compiuti a maggio originaria di Squinzano, deceduta ieri pomeriggio nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” dove era stata ricoverata per le complicanze subentrate subito dopo l’esame. A mettere in moto l’indagine è stata una denuncia querela presentata nella serata di ieri dal marito della donna, assistito dall’avvocato Cosimo Miccoli, presso la stazione dei carabinieri di Squinzano al comando del maresciallo Giovanni Dellisanti. L’odissea della donna, secondo quanto messo nero su bianco, ha inizio la mattina del 18 ottobre quando la donna, accompagnata dal marito, ha fatto ingresso nella clinica per essere sottoposta ad una gastroscopia così come richiesto dal dirigente del reparto di Endoscopia Digestiva dell’ospedale “G.Tatarella” di Cerignola. Tale esame, unitamente ad altri che lo stesso specialista aveva prescritto, erano, a detta del dirigente, di preparazione al posizionamento del palloncino infragastrico per avviare un trattamento endoscopico antiobesità.

La mattina successiva, stando a quanto riportato nella denuncia-querela, la signora si è recata nell’ambulatorio della clinica per effettuare la gastroscopia. Dopo circa 20 minuti è iniziato un via vai di medici ed infermieri che, molto agitati e preoccupati, si alternavano nella sala dove era presente la signora Tramacere. In preda alla preoccupazione, all’ansia e spaventato che la confusione potesse avere a che fare con l’esame il marito ha iniziato a chiedere ai medici e agli infermieri cosa fosse accaduto senza ricevere risposte. Ad un certo punto un medico ed un infermiere si sono avvicinati all’uomo dicendogli che la moglie aveva avuto un arresto cardiaco e che la stavano rianimando. Di lì a poco si sarebbe reso necessario il trasferimento presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “Vito Fazzi” come effettivamente accaduto la mattina successiva quando la donna è stata trasportata in gravissime condizioni.

Da quel giorno la paziente non ha più ripreso conoscenza. A detta dei medici le condizioni di salute erano disperate e difficilmente recuperabili. Ieri mattina le flebili speranze si sono definitivamente spente. A seguito alle ultime visite mediche e delle indagini eseguite non è stata riscontrata alcuna attività cerebrale ragion per cui, nelle ore immediatamente successive, l’equipe avrebbe verificato con una commissione medica le condizioni di salute per la permanenza in vita: se la commissione avesse confermato la morte cerebrale a distanza di 6 ore dal primo referto sarebbero state staccate le macchine che tenevano in vita la donna. Come purtroppo accaduto nel pomeriggio. Intorno alle 18.00 il marito ha ricevuto una telefonata con cui gli è stata comnunicata la notizia che mai avrebbe voluto ricevere: la morte cerebrale anche dalla commissione incaricata. Di lì a breve i medici avrebbero staccato le macchine e dichiarato la morte biologica oltre che cerebrale. La salma della sfortunata donna è stata trasferita presso la camera mortuaria del “Vito Fazzi”.

La notizia si è abbattuta come un fulmine a ciel sereno su una famiglia di onesti lavoratori colma di serenità e di gioia che hanno vissuto ore di autentica disperazione per la morte della propria familiare decesso che, a loro dire, si sarebbe potuto evitare se solo i medici avessero agito con meno superficialità. Saranno ora le indagini che la magistratura intenderà adottare ad accertare se il decesso della donna si debba addebitare ad un presunto caso di malasanità. La donna, oltre al marito, lascia anche due figli.

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Sorpresa con 19 grammi di cocaina: 26enne dal carcere ai domiciliari

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SURANO (Lecce) – Ha ottenuto gli arresti domiciliari Ilenia De Luca, la 26enne di Surano, arrestata sabato scorso dai carabinieri della stazione di Poggiardo con l’accusa di spaccio. Il gip Simona Panzera ha convalidato l’arresto e alleggerito la custodia cautelare in carcere con quella meno afflittiva dei domiciliari al termine dell’udienza. La giovane,difesa dagli avvocati luigi e Arcangelo Corvaglia, ha ammesso che parte della droga era destinata alla vendita.

L’arresto è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Poggiardo. Dopo una perquisizione prima personale e poi domiciliare, Ilenia De Luca è stata trovata con una confezione con 19 grammi di cocaina, un bilancino di precisione e poco più di 1400 euro. Per il gip, subito dopo l’arresto, le esigenze cautelari possono essere salvaguardate anche con la misura più lieve dei domiciliari.

 

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Bloccato mentre tenta un furto in casa, 2 anni e 2 mesi ad un 30enne

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NARDO’ (Lecce) – E’ stato condannato a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione Pierluigi Calignano, 30enne di Nardò, arrestato nei giorni scorsi per un tentato furto in un’abitazione in via Don Tonino Bello a Porto Cesareo. L’uomo, già coinvolto in altre inchieste giudiziarie, è stato giudicato e processato per direttissima.

Secondo quanto accertato dai carabinieri, Calignano si era introdotto in casa rompendo una finestra che affaccia sulla strada attivando di fatto il sistema d’allarme che ha bloccato la fuga del malvivente. Il 30enne è sempre detenuto nel carcere di Lecce. L’imputato è difeso dall’avvocato Andrea Frassanito.

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Trovato morto in casa: abitazione a soqquadro, inquirenti non del tutto convinti dell’ipotesi suicidio

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F.Oli.

CASARANO (Lecce) – Sarà eseguita nella mattinata di domani l’autopsia sul corpo di A.L., il 37enne di Casarano, trovato morto ieri mattina all’interno della sua abitazione sulla strada provinciale per Maglie. Il pubblico ministero Paola Guglielmi ha conferito l’incarico al medico legale Alberto Tortorella. Nonostante l’ipotesi più probabile sia quella del suicidio, gli inquirenti non escludono altre piste investigative.

Nel corso del sopralluogo effettuato dai carabinieri del Norm di Casarano insieme ai colleghi del Reparto Investigazioni Scientifiche l’intera abitazione è stata trovata a soqquadro e non si può escludere, a priori, che il gas sia stato aperto da qualcun altro.

L’allarme è stato lanciato ieri mattina quando la madre dell’uomo, in evidente stato di choc, ha attirato l’attenzione degli automobilisti. I primi soccorritori sono entrati in casa e hanno notato l’uomo disteso a terra ormai privo di vita. La donna, colta da un malore, è stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale “Ferrari”, mentre il corpo di A.L. è stato portato al Fazzi di Lecce come disposto dall’autorità giudiziaria.

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“Studentessa legata sul letto, violentata e fotografata”: rischia il processo professore di scuola media

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F.Oli. 

MAGLIE (Lecce) – E’ stata rinviata al 6 febbraio davanti al gup Giovanni Gallo l’udienza preliminare a carico di un professore di scuola media in pensione residente in un circondario di Maglie accusato di violenza sessuale ai danni di una sua ex studentessa. Il sostituto procuratore Stefania Mininni ha chiesto il rinvio a giudizio dell’insegnate che dovrà così presentarsi davanti a un giudice fra poco più di tre mesi. I fatti si sarebbero verificati tra dicembre 2015 e settembre 2016. Gli episodi non si sarebbero consumati tra i banchi o nei corridoi di un Istituto. Sarebbero avvenuti in casa dell’insegnante e all’interno di un bar. La vicenda è venuta a galla dopo una denuncia della ragazza neppure 18enne (residente in un comune nei dintorni di Maglie) che si è rivolta spontaneamente alle forze dell’ordine.

La giovane ha raccontato gli abusi subiti. Palpeggiamenti, toccatine, ma anche rapporti sessuali completi. Studentessa ed ex professore si sarebbero incontrati dopo gli anni di scuoia a distanza di tempo. La minore, secondo quanto ricostruito, ha contattato l’ex professore per chiedere spiegazioni su alcune attenzioni morbose che l’insegnate le avrebbe riservato a scuola. E avrebbe così iniziato a frequentare l’abitazione dell’insegnante. Le pareti domestiche si sarebbero trasformate in una trappola. Nel dicembre del 2015 il professore avrebbe costretto la sua ex alunna a stendersi sul letto e, dopo averle legato i polsi con una fascetta di plastica, l’avrebbe costretta a consumare rapporti sessuali completi. Poi persino a ballare nuda.

Le scene di violenza sarebbero state persino fotografate. Sempre in casa dell’uomo – questi ultimi fatti si collocano nel gennaio del 2016 – la minore sarebbe stata nuovamente violentata. Un ulteriore episodio, invece, si sarebbe consumato nel bagno di un bar dove l’insegnate e la ragazza si sarebbero incontrati per caso. Anche in questa circostanza l’ex studentessa sarebbe stata avvicinata con la forza e violentata. Gli inquirenti hanno ricostruito anche episodi di toccatine e palpeggiamenti.

Nel corso delle indagini la giovane è stata sentita con la forma protetta dell’incidente probatorio. Nei mesi scorsi davanti al gip Cinzia Vergine e al sostituto procuratore la minore ha confermato gli abusi cristallizzando il quadro accusatorio a carico dell’anziano insegnante ormai in pensione. Il professore, difeso dagli avvocati Fabrizio Ruggeri e Daniele De Matteis, potrà ora difendersi nel corso dell’udienza preliminare e dimostrare la trasparenza e correttezza del proprio operato. La ragazzina e i suoi genitori, invece, sono assistiti dall’avvocato Cristiano Solinas.

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Sparatoria a Porto Cesareo: cade l’accusa di tentato omicidio ma rimane in carcere anche il quarto indagato

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F.Oli.

PORTO CESAREO (Lecce) – Cade l’accusa di tentato omicidio ma rimane in carcere anche Peppino Vadacca, 43enne di Carmiano, uno dei quattro indagati coinvolti nell’inchiesta sulla sparatoria di Porto Cesareo. E’ quanto stabilito dai giudici del Tribunale del Riesame (Presidente Silvio Piccinno, relatore Antonio Gatto) che hanno riqualificato l’accusa più grave in tentate lesioni personali aggravate e confermato l’accusa di porto di arma per l’uomo difeso dall’avvocato Vincenza Raganato. Nei giorni scorsi, lo stesso provvedimento era stato applicato per Bruno Guida, 42enne di Leverano, (assistito dall’avvocato Pantaleo Cannoletta); Toni Saponaro, di 40, (l’ultimo in ordine cronologico ad essere arrestato) e Matteo Niccoli, di 22, entrambi di Carmiano, difesi dall’avvocato Valeria Corrado.

Il pestaggio ed il tentato omicidio di Panzanaro risalgono alla mattina del 2 ottobre scorso, quando i quattro raggiunsero la sua abitazione rurale nelle campagne di Copertino e lo picchiarono col calcio della pistola, per poi esplodere nei suoi confronti due colpi d’arma da fuoco, senza fortunatamente ferirlo.

Il motivo di quel violento episodio è stato accertato dagli investigatori. Ed è legato a della marijuana che il figlio di Panzanaro, circa una settimana prima dell’aggressione al padre, aveva rubato da tre serre situate nelle campagne tra Leverano e Carmiano, all’interno delle quali erano state allestite tre maxi piantagioni di “erba”. La serra era però video-sorvegliata. Ed ecco spiegato il motivo della visita a domicilio del gruppo di fuoco: l’autore del furto era stato riconosciuto ed i quattro erano andati a chiedere la restituzione del maltolto.

Ricostruita anche la dinamica della spedizione punitiva dai carabinieri di Copertino, sfociata poi nel tentato omicidio del 46enne. Raggiunta l’abitazione dei Panzanaro a bordo di una Bmw scura, Saponaro, Niccoli e Vadacca chiesero al figlio del 46enne di restituire la sostanza stupefacente rubata. Dunque pestarono il padre. Poi Guida, l’unico dei quattro che si trovava ancora in auto, uscì dal veicolo ed intimò agli altri tre di sparare. A premere il grilletto per due volte sarebbe stato Matteo Niccoli, che custodiva la pistola nei pantaloni, arma ritrovata nei giorni scorsi dai carabinieri nelle campagne di Carmiano.

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Il nubifragio porta alla luce una discarica abusiva a Tuglie

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TUGLIE (Lecce) –  La bomba d’acqua dei giorni scorsi ha portato alla luce una grande discarica di rifiuti speciali e pericolosi in località  Mazzucchi a Tuglie. Nell’area, di circa 2700 metri quadri, segnalata ai carabinieri dal Sindaco di Tuglie, sono stati trovati residui di lavorazione edile, imballaggi in plastica e metallo utilizzati come contenitori per vernici e pitture.

L’ennesima discarica abusiva è stata sequestrata dal Nucleo operativo ecologico di Lecce insieme ai carabinieri della stazione di Sannicola. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili.

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Cade dall’ impalcatura e rimane ferito, paura per un 59enne

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CASTRIGNANO DEI GRECI (Lecce) – Effettua dei lavori di manutenzione della propria abitazione, cade dall’impalcatura e rimane ferito. Tragedia sfiorata questa mattina all’alba a Castrignano dei Greci dove un uomo di 59 anni è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo essere precipitato dall’impalcatura situata all’esterno della sua abitazione, in via Vittorio Emanuele.

Fortunatamente le ferite non sarebbero così gravi e quindi l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Martano che hanno effettuato i rilievi di circostanza e per verificare se l’uomo avesse utilizzato tutte le precauzioni del caso in termini di sicurezza. Per il momento il 59enne è ricoverato presso il Vito Fazzi di Lecce dove il suo quadro clinico è costantemente monitorato dai medici.

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Bloccati in ascensore per oltre 30 minuti: “Tribunale senza manutenzione”, intervengono i vigili e scatta la querela

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di F.Oli.

LECCE – Bloccati nell’ascensore per circa 35 minuti prima di essere “liberati”. Disavventura questa mattina per due avvocati, un ausiliario di cancelleria e due tecnici del Comune di Lecce rimasti intrappolati in uno dei due elevatori posizionati sul lato della Procura del Tribunale penale di viale De Pietro. Subito dopo l’incidente uno dei coinvolti, come riportiamo in esclusiva, ha raggiunto la caserma dei carabinieri per sporgere denuncia-querela che, ora, verrà trasmessa agli ispettori dello Spesal.

L’incidente si è registrato poco dopo le 9.15, orario di punta nel Palazzo di Giustizia, per un via vai da un piano all’altro degli addetti ai lavori. Nell’ascensore erano presenti cinque persone quando l’elevatore si è bloccato tra il terzo e il quinto piano indicando sul display -1. E’ stata subito contattata la centrale operativa della ditta di manutenzione tramite il pulsante dell’allarme. L’operatrice ha invitato i presenti a stare calmi e rassicurando che presto sarebbe giunto un tecnico. Sempre la stessa operatrice ha richiamato, a stretto giro, altre due volte per rassicurare dell’arrivo di un tecnico. Alla quarta telefonata, però, la stessa voce ha fatto presente che il Tribunale non aveva rinnovato il contratto di manutenzione con la ditta per cui era necessario contattare i vigili del fuoco. In quel momento nell’ascensore si è diffuso il panico. Con molta difficoltà uno dei presenti è riuscito a forzare la porta e a fare in modo di sporgere il cellulare per avere campo e contattare il 115.

Sul posto è arrivata una squadra di vigili del fuoco che, supportati dai carabinieri del Nucleo Tribunale, guidati dal luogotenente Alberto Anania, hanno avviato le manovre di apertura. I cinque intrappolati sono stati liberati non senza difficoltà perchè non si trovava la chiave della cabina del motore dell’ascensore. I vigili del fuoco sono stati costretti a forzare la porta e a mettere in salvo i cinque. “Non c’è più un contratto di manutenzione” sottolinea l’avvocato che ha deciso di sporgere denuncia-querela. “Siamo rimasti intrappolati per mezz’ora e la paura è stata tanta. Ma non è possibile che per allertare i soccorsi sia stato necessario allertare i vigili del fuoco con mancanza di campo dei telefonini”. Dell’accaduto è stata informata anche la Presidente dell’Ordine, Roberta Altavilla.

“L’episodio desta, ancora una volta, preoccupazione ed inquietudine, anche perché è un fatto non certo nuovo, ed è davvero arrivato il momento di dire “basta!”, è il commento del Presidente della camera Civile, Salvatore Donadei. “Da tempo sosteniamo che la vera riforma della Giustizia riguarda le risorse ed i servizi; proprio qualche giorno fa, in occasione del Congresso dell’Unione Nazionale delle Camere Civili, abbiamo ribadito tale concetto allo stesso Guardasigilli Alfonso Bonafede, evidentemente interlocutore massimo, che non può continuare nell’opera di “tagli” perpetuata dai suoi predecessori, ne’ proporre riforme normative trascurando l’edilizia e le strutture giudiziarie”. “Gli abbiamo ricordato che in Italia esistono molti potenziali “casi Bari”, e la nostra Lecce non fa, purtroppo, eccezione”. “L’appello al Ministro”, conclude l’avvocato Donadei, “lo estendiamo alle commissioni ed istituzioni responsabili, anche territorialmente ed ivi compresi i capi degli Uffici Giudiziari. Noi facciamo il nostro nello stigmatizzare certi episodi, richiamando ciascuno a fare il proprio e mantenendo alta e desta l’attenzione su questioni basilari del sistema-Giustizia”.
“La situazione degli ascensori”, commenta il Presidente della Camera Penale di Lecce, l’avvocato Silvio Verri, “è semplicemente vergognosa. Nonostante siano note le carenze dell’impianto, peraltro insufficiente rispetto alle esigenze, si continuano ad effettuare interventi tampone, senza affrontare il problema in maniera strumentale. Tanto, mettendo in pericolo la vita delle persone. Vogliamo sperare che almeno questa volta si intervenga in maniera efficace”.

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