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Esce fuori strada all’altezza di una curva, muore sul colpo uno chef di 42 anni

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ALEZIO (Lecce) – Drammatico incidente stradale sulla provinciale che collega Alezio a Taviano. Il bilancio è di un uomo deceduto, uno chef salentino di 42 anni, per il quale purtroppo non c’è stato nulla da fare: si tratta del tavianese Alessandro Nocco, cuoco presso la struttura ricettiva Caroli Hotel di Gallipoli. Lo stesso era rimasto gravemente ferito in un incidente stradale, verificatosi circa due anni fa, il 20 ottobre 2016.

Le cause del tragico sinistro – verificatosi attorno alle 8.45 – sono al vaglio dei carabinieri della stazione di Taviano, accorsi insieme ai vigili del fuoco del distaccamento provinciale di Gallipoli ed ai soccorritori del 118.

Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe fatto tutto da solo. A bordo della sua Smart Fortro cabrio, stava percorrendo la provinciale 59, quando all’altezza di una curva sarebbe uscito fuori strada, sbattendo contro un’edicola votiva. Un impatto violento e, purtroppo, fatale per lo chef salentino, deceduto sul colpo. I medici del 118, infatti, accorsi a bordo di un’ambulanza, ne hanno potuto solo constatare il decesso.

La salma dello sfortunato cuoco, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stata trasferita presso la camera mortuaria dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Il mezzo sul quale viaggiava, invece, è stato sequestrato.

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Case popolari, caos a Lecce: gli uffici annaspano. Valente: “Come un racconto di Kafka”

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LECCE – “Meglio di un racconto di Franz Kafka”. Anzi peggio, verrebbe da dire. Si potrebbe citare il Castello dello scrittore esistenzialista praghese per far capire in quale labirinto burocratico sia piombato l’Ufficio Casa del Comune di Lecce. Oggi in Commissione Servizi sociali, convocata dal presidente avvocato Cosimo Murri Dello Iago, su sollecitazione del consigliere pentastellato Fabio Valente, è stato fatto il punto sulle graduatorie delle case popolari, anche in considerazione delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto i precedenti amministratori che in una maniera o nell’altra hanno avuto a che fare con questo annoso problema. La situazione è tragica tra penuria di personale, inchieste giudiziarie, occupazioni abusive a cui non si riesce a rimediare e centinaia di persone in attesa, senza risposte da anni.

“Presenti la dirigente dell’ufficio casa Anna Maria Perulli e l’assessore ai servizi sociali competente per ramo, Saverio Citraro, la narrazione ha raggiunto, a mio avviso, livelli così paradossali che se non avessi ascoltato con le mie orecchie non ci avrei creduto – racconta Fabio Valente – Dopo che la graduatoria è stata ferma nella passata legislatura per quasi due anni, ad ottobre dello scorso anno la dirigente Perulli verificava i requisiti degli aventi diritto in elenco e verificava che alcuni di essi erano già occupanti abusivi, per cui in autotutela sospendeva la graduatoria e provvedeva a modificarne la classifica. E fin qui la parte normale della storia.

La situazione emersa oggi è la seguente (tra parentesi chi ha fatto le dichiarazioni):
– l’uffico casa del Comune di Lecce è sguarnito, quasi nessun funzionario e quei pochi anche in malattia (A.M. Perulli);
– non è possibile verificare lo status delle abitazioni occupate degli abusivi perché non ci sono sufficienti risorse della Polizia Municipale da inviare a fare le opportune verifiche (S. Citraro);
– ci sono 130 ricorsi alla graduatoria che sono stati inviati alla Commissione Provinciale per l’edilizia popolare, ma la stessa non viene convocata perché da mesi manca il segretario ed il presidente non ritiene legittimo convocarla. Sembra che la Regione Puglia debba nominare il nuovo segretario o un suo sostituto, ma non se ne sa nulla (S. Citraro);
– l’Amministrazione comunale stante i problemi su indicati vorrebbe passare tutta la gestione ad Arca Sud, ma non lo può fare perché non esiste all’interno del Comune di Lecce un archivio informatizzato degli alloggi occupati e liberi, ma solo in maniera cartacea ed Arca Sud richiede un minimo di informazioni in merito (S. Citraro).

Alcune considerazioni.
Sembrerebbe che l’uffico casa sia una patata bollente della quale nessuno se ne vuole occupare, allora qui il Sindaco e la Giunta dovrebbero essere i garanti verso chi si occuperà del problema, dare il neseccario sostegno, ma tutto tace.
E’ incomprensible che non si possa destinare qualche risorsa della Polizia Municipale per verificare le occupazioni abusive, la mancanza dell’Amministrazione contribuisce ad aumentare la sfiducia della cittadinanza verso lo Stato, a qualunque livello rappresentato.
E’ paradossale che una Commissione Provinciale non venga convocata per la mancanza del segretario, da una veloce lettura del regolamento fatta oggi sembrerebbe che la Commissione provinciale possa considerarsi insediata con la presenza di tre membri, ma in ogni caso è incomprensibile che tutto si blocchi per un segretario verbalizzante.
Nel 2018, non esiste un supporto informatico che abbia contezza degli alloggi di edilizia popolare del Comune di Lecce e meno male che siamo primi in Italia negli Open Data.

In questo anno di costante frequentazione delle commissioni sto imparando a non sorprendermi più di nulla, di quanto fatto nel passato e di quanto si continua a perpretare sulle spalle dei cittadini, molto spesso verso i meno abbienti, ma oggi devo dire che la sommatoria delle assurdità ha superato ogni limite.

Nessuna assunzione di responsabilità, nessuna presa di posizione per superare i problemi, tutto fermo, se non avessimo acceso un faro oggi in Commissione tutto sarebbe passato in cavalleria, come peraltro tante altre cose.

E i cittadini attendono…”.

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Strade provinciali, sanzioni salate per chi non taglia siepi e rami

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LECCE – Tempi duri per chi ha una casa o un terreno su una qualunque strada provinciale del Salento e non provvede alla manutenzione regolare del verde. La Provincia di Lecce, infatti, sanzionerà i proprietari di immobili e terreni confinanti con le strade provinciali che non provvederanno alla potatura di siepi e piantagioni che restringono o danneggiano le strade e di rami che si protendono oltre il confine stradale e che nascondono la segnaletica.

Gli stessi hanno l’obbligo di eseguire gli interventi ogniqualvolta se ne ravvisi la necessità in modo da garantire la massima sicurezza e l’incolumità di tutti. Dovranno, dunque, regolarmente potare le siepi, tagliare i rami, rimuovere ramaglie, fogliame e terriccio, adottare tutti gli accorgimenti utili ad evitare qualsiasi pericolo per gli automobilisti e per chi percorre le strade provinciali confinanti con i propri immobili. Chi non ottempererà, rischierà una sanzione amministrativa che va da 169 a 680 euro.

L’ordinanza del dirigente del servizio Viabilità ed Espropri della Provincia di Lecce Dario Corsini a tutti i Comuni della provincia con l’invito alla massima divulgazione. L’obiettivo è contrastare l’incuria dei proprietari dei terreni e delle abitazioni che insistono lungo le strade provinciali, che spesso abbandonano piante e siepi e permettono che rami, foglie e fronde occupino la sede stradale, ostacolando e limitando l’uso della stessa e la visibilità della segnaletica (oltre a costituire un rischio per l’insorgenza di incendi).

Un fenomeno purtroppo molto diffuso nel Salento e che la Provincia di Lecce ha deciso di combattere con questa ordinanza (che varrà sino al 30 giugno 2019).

 

 

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“Music Maze Lab”, parte a Lecce un corso di alta formazione in discografia e songwriting

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LECCE – Approda a Lecce un corso discografico altamente formativo con finalità professionalizzanti che permetterà ai giovani musicisti che vogliono lavorare nel mondo della musica e dello spettacolo, di analizzare e approfondire le proprie conoscenze attraverso le lezioni di autorevoli rappresentanti del music business di fama nazionale e internazionale.

MUSIC MAZE LAB è ideato e diretto dalla vocal coach e direttrice e produttrice artistica Elisabetta Macchia.

Ciò che l’ha spinta a riunire tutti questi docenti in un ambizioso progetto, è la necessità di dare una forma al talento dei ragazzi che si affideranno alla sua squadra. Ecco spiegata la presenza di figure professionali molto diverse tra loro: interpreti, autori e compositori potranno confrontarsi con i maggiori rappresentanti di tutti gli ambiti dell’industria musicale come la radio, il management, la produzione, il songwriting, booking , l’ufficio stampa, la contrattualistica, e districarsi con facilità dalle strade tortuose del labirinto della musica.

Così, Music Maze Lab diventa un polo di riferimento per il Sud Italia e vanta un prestigioso corpo docenti che ha parte attiva nel mondo della musica: il compositore/produttore Kikko Palmosi, che lavora per i maggiori artisti del panorama nazionale: con il suo “branco” è disco d’oro nelle classifiche ufficiali italiane con “Credo” di Giorgia, “Potremmo ritornare” di Tiziano Ferro, “Guardami amore” e “Scriverò il tuo nome” di Renga, “La vita in un anno” di Alessandra Amoroso, “200 note “ di Laura Pausini ed è compositore per etichette indipendenti e major. Antonio Vandoni , direttore artistico di Radio Italia e presidente della commissione di Area Sanremo, Nicco Verrienti, autore di grandi successi per Emma, Noemi, Chiara Galiazzo,Venditti, Amoroso, Ferreri,Dear Jack, Federica Carta, Scanu, Collettivo Salentino e altri protagonisti del panorama Pop Italiano.

Enzo Campagnoli, vocal coach di Amici, direttore d’orchestra di Sanremo, compositore e arrangiatore, Ludovico Pagani, A&R in WARNER CHAPPELL, sempre alla ricerca di talenti e repertori, Matteo Tateo, discografico, editore e arrangiatore. Altri eventuali docenti verranno comunicati durante l’Anno Accademico.

Gli argomenti salienti che verranno elaborati dai docenti compositori e produttori, ognuno in base al suo punto di vista e alla sua esperienza, partendo sempre da presupposti oggettivi, saranno:

• La costruzione di una canzone: struttura e tempi
• La composizione di una melodia efficace
• Il linguaggio testuale
• Scrivere per sé stessi, scrivere per altri
• L’utilizzo della tecnologia musicale e la produzione del provino
• L’ascolto e l’analisi dei brani dei partecipanti.

Con gli altri docenti si studieranno le strategie radiofoniche, della promozione e i progetti discografici ed editoriali, cercando sempre di essere critici e realisti riguardo ad ogni progetto, in modo da indirizzarlo nella direzione più giusta.

MUSIC MAZE LAB dunque, è rivolto a cantautori, compositori, autori, gruppi musicali, amanti della musica, che desiderano imparare ed esprimere le loro emozioni attraverso le canzoni e/o approfondire le proprie conoscenze dei mezzi tecnici e le innumerevoli competenze in ambito musicale.

Un’opportunità unica ed esclusiva per il Sud Italia che finalmente crea un polo importante per la cultura musicale e contribuisce a qualificare la Puglia come una delle regioni all’avanguardia nel panorama della formazione artistica e manageriale, oltre ad essere terra natìa di famosissimi musicisti. Il corso vuole offrire ai giovani autori e/o compositori e operatori del settore Musica un approccio professionale alla scrittura musicale (attraverso l’insegnamento delle diverse tecniche di composizione di testo e musica), e alla produzione, promozione e distribuzione dei prodotti nati dal lavoro di ognuno.

Music Maze Lab favorisce lo sviluppo della creatività di ogni artista fornendogli, a fine percorso, gli strumenti per realizzare un’autoproduzione inedita attraverso un lavoro individuale e in team, cogliendo le tante opportunità che vengono proposte durante le lezioni.

OBIETTIVI:

Offrire reali opportunità e sbocchi lavorativi a giovani artisti:

• Opportunità di far opzionare le proprie composizioni ai big della musica italiana
• Opportunità di far ascoltare le proprie canzoni e valutare i propri progetti a discografici di Major ed Etichette Indipendenti.
• Una produzione di un singolo scelto tra quelli composti durante il corso (premio assegnato, prodotto e arrangiato da Enrico Kikko Palmosi).

 

 

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Consiglio comunale alla presenza del prefetto Palomba: “Mi vergogno della stazione di Lecce: bisogna metterla in sicurezza”

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LECCE – La sicurezza al centro di un Consiglio comunale monotematico in cui il prefetto Claudio Palomba ha fatto il punto sulla situazione in città. “La sicurezza è mettere a sistema una rete pubblico – privato” – ha ricordato il prefetto, che ha esposto tutte le iniziative e i protocolli sulla sicurezza portati avanti in questi anni con buoni risultati. È già in atto una revisione dei piani di controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine: per questa operazione il Comune ha un ruolo fondamentale. “Come prefetto di Lecce mi vergogno della stazione: non è una stazione ferroviaria di una città con flusso turistico – spiega il dottor Palomba – Chiedo all’amministrazione di renderla più vivibile. Dovrebbe essere più sicura anche dal punto di vista strutturale”. “La stessa persona che si lamenta per la rissa in zona, poi affitta la casa in nero – ha continuato il prefetto – La Questura e i carabinieri hanno posto in essere tutta una serie di azioni. La limitazione dell’orario di vendita alcolici è sicurezza, come l’illuminazione delle strade. Dobbiamo lavorare tutti sulla sicurezza, che non ha colore politico. Mercoledì il protocollo sicurezza arriverà sulla scrivania del Ministero dell’Interno. È pronta anche la nuova Questura. Più che controllo del territorio mi piace parlare di governo del territorio. Fare sicurezza non è solo chiamare l’intervento delle forze di polizia, ma costruire un quadro di legalità. Il presidio del territorio c’è stato: abbiamo avuto rinforzi su Gallipoli che hanno consentito un’estate più sicura”.

Michele Giordano, principale promotore di questa discussione, ha chiesto un presidio continuo delle zone a rischio con tutta una serie di iniziative che coinvolgano i residenti nel controllo dei quartieri difficili. Salvemini ha ribadito l’impegno per lavorare con tutte le istituzioni per migliorare la situazione nei “quartieri caldo: “Noi abbiamo lavorato con il prefetto per il patto urbano per la sicurezza: dobbiamo solo sottoscriverlo alla presenza dei rappresentanti del governo. Abbiamo lavorato anche per la nuova Questura”.

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“Petali di Rose” e “Il suono del silenzio”: da Laica la presentazione dei romanzi storici di Antonio Caradonio

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LECCE – Mercoledì 24 ottobre, alle ore 18.30, l’associazione Laica ospita un nuovo appuntamento letterario con la presentazione degli ultimi due volumi di Antonio Caradonio.

Introdotto dai saluti del dottor Roberto Fatano, Presidente di Laica, e moderato dalla dottoressa Monica Conforti, scrittrice e responsabile della filiera cultura di Laica, l’incontro approfondirà i due titoli “Petali di Rose” e “Il suono del silenzio” (Mario Adda Editore) prodotti dal dottor Caradonio, medico pediatra e appassionato di storia che, nei suoi libri, ha raccolto interessanti e inedite informazioni attorno a degli aspetti e a delle figure dimentaticate della storia trasformandoli in romanzi storici perfettamente calati nei contesti di riferimento.

In “Petali di Rose”, l’autore ricostruisce la storia di Rose, donna coraggiosa nata nel 1823 in Savoia che per amore di un giovane italuano cambia nome in Rosalia. Con quel giovane, Francesco Crispi, Rose partecipa da protagonista alla più grande rivoluzione politica dell’Ottocento in Europa, il Risorgimento italiano, vivendo, unica donna, l’incredibile avventura della Spedizione dei Mille.

Ma un giorno, non più amata, decide di lasciare ai figli di quella Italia che troppo presto l’aveva dimenticata la sua testimonianza e il suo sogno in un diario. E sarà proprio quel diario, prima smarrito e poi ritrovato, a far riemergere dall’oblio la sua figura.

Il suono del silenzio”, invece, è un romanzo che parla di migrazioni e traversate della speranza. Nella fattispecie, Caradonio narra di Antonio e Samuel, un nonno e suo nipote, e delle loro storie.

Il primo, nato nel 1921 a Bari, un canottiere del circolo Barion, viene strappato a soli ventuno anni ai suoi affetti e alla sua vita d’atleta per essere scaraventato nella fornace di morte delle battaglie di Tobruk ed El Alamein e poi, da prigioniero, vivere il tragico affondamento del mercantile inglese Laconia, al quale sopravvive miracolosamente. Il secondo, nato sessantacinque anni dopo in Liberia, nel tentativo di tornare in Italia per capire le ragioni dell’immane disastro in cui era rimasto coinvolto il nonno, vive l’esperienza drammatica della traversata del Mediterraneo a bordo di un barcone. Veri protagonisti del romanzo sono i sentimenti e il bisogno di memoria di una nuova generazione.

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Prima vittoria stagionale per la Salento Women Soccer, liquidato il Potenza con un roboante 17 a 0

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LECCE – Prima vittoria per la Salento Women Soccer. Al “Viviani” non c’è stata praticamente partita visto che la gara è stata sbloccata da Munoz già al primo minuto di gioco. Poi è salita in cattedra Serena D’Amico autrice alla fine di ben otto reti. Di queste, la prima è servita al capitano della formazione giallorossa per tagliare il traguardo delle 130 realizzate solo in campionato con la maglia giallorossa, da domenica quindi il bottino è salito a quota 137. Prima tripletta in Italia per la centrocampista spagnola Lorena Munoz mentre la giovanissima Roberta Costadura ha messo a segno una doppietta; un gol a testa per Cazzato, Vitti, Coluccia e Guido.

“E’ stata una partita a senso unico ma va dato atto alle nostre avversarie di aver lottato fino alla fine – ha sottolineato l’allenatrice giallorossa Vera Indino – Certe partite rischiano di complicarsi se non si scende in campo con la giusta concentrazione, le mie ragazze sono state brave a segnare al primo minuto dododiché la gara è stata in discesa”. Festeggiata capitan D’Amico per il prestigioso traguardo raggiunto: “Lo dedico alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuta in tutti questi anni e ovviamente ringrazio tutte le mie compagne di squadra per avermi messa nelle condizioni di segnare. Il prossimo obiettivo? Non mi pongo limiti, per questo preferisco vivere alla giornata”.

Al rientro da Potenza, la squadra si è recata direttamente allo stadio Via del Mare di Lecce dove attendere dirigenti, tecnici, calciatrici e giovani della scuola calcio c’era Silvia Carofalo in rappresentanza della proprietà del Lecce calcio. Prima del fischio d’inizio di Lecce-Palermo, la Salento Women Soccer è stata presentata ufficialmente ai tifosi giallorossi. “E’ stato fantastico ricevere gli applausi dei circa 15mila spettatori del Via del Mare, abbiamo provato emozioni che non possono essere descritte. Il giro del campo resterà tra i ricordi più belli della mia carriera”, conclude capitan D’Amico.

 

Potenza: Notargiacomo (30′ st Muliere), Di Persia, Laviero, Modrone, Coviello, Sabia (22′ st Di Marzo), Marinelli (9′ st Pace), Potenza, Garzillo, Santopietro (5′ st Coluzzi), Cillis. In panchina: Piciullo. Allenatore Daniele Moreschi.

Salento Women Soccer: Errico, Ouacif (24′ st Aprile), Felline, Viva (24′ st Lazoi), Costadura, Guido, Munoz, Cazzato, Durante (16′ st Coluccia), Sozzo (16′ st Vitti), D’Amico. Allenatrice Vera Indino.

Arbitro: Marra di Agropoli.

Marcatrici: nel pt 1′ Munoz; 3′ Cazzato; 16′, 21′, 33′, 42′ D’Amico; 35′ Guido rigore; 44′ Costadura; nel st 3′, 21′, 34′, 38′ D’Amico, 16′, 41′ Munoz; 18′ Coluccia; 26′ Vitti; 36′ Costadura.

Note: spettatori circa trecento. Recupero: pt 0′, st 6′. Angoli: 11-0 per la Salento Women Soccer.

 

Serie C – Risultati (2ª giornata) – Aprilia-Grifone 0-3, Trani-Napoli F. 1-4, Pescara-San Marco Cs 8-1, Potenza-Salento 0-17, S. Egidio Sa-Ludos Palermo 1-2, Virtus Napoli-Chieti 3-1. Classifica: Grifone, Napoli F. Palermo 6; Salento, Pescara 4; Chieti, S. Egidio, Virtus Na 3; Trani, Aprilia, San Marco, Potenza 0. Prossimo turno (4 novembre 2011): Chieti-Pescara, Grifone Roma-Salento Women Soccer, Ludos Palermo-Vapa Napoli, Napoli Femminile-Potenza, New Team San Marco-Aprilia, Sant’Egidio-Apulia Trani.

 

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Ragazzine adescate con piccoli regali: autista scuolabus rischia 12 anni di carcere

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F.Oli.

MELENDUGNO (Lecce) – Dodici anni di reclusione. E’ la richiesta di condanna invocata venerdì dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci nei confronti di Claudio De Rinaldis, l’autista del pulmini delle scuole elementari di Melendugno e Borgagne di 61 anni, arrestato a fine settembre dello scorso anno con l’accusa di violenza sessuale continuata e aggravata su tre bimbe a bordo dello scuolabus. Sono tre le parte civili: i genitori delle persone offese oltre ad una delle tre ragazze ora maggiorenne (con gli avvocati Viviana Labbruzzo e Stefano De Francesco) che hanno discusso insieme all’avvocato Marino Giausa, uno dei legali dell’imputato insieme alla collega Viola Messa. La sentenza del gup Vincenzo Brancato, salvo repliche, è attesa per il prossimo 30 novembre.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci, sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile di Lecce specializzata nei reati contro le fasce deboli. Secondo l’accusa, il 61enne, originario di Melendugno ma residente a Zollino, avrebbe palpeggiato le ragazzine a bordo dello scuolabus. Gli episodi iniziati nel 2015 sarebbero andati avanti per mesi e si sarebbero consumati sempre a bordo del pulmino. In alcuni casi alla presenza di altri ragazzini; a volte quando sul pullman non erano presenti altri studenti.

L’autista, stando a quanto accertato dalle indagini, avrebbe adescato le giovanissime in cambio di piccoli regali come ricariche al telefonino e l’acquisto di gelati. Gli approfondimenti sono scattati non appena una ragazzina ha confessato le molestie e i palpeggiamenti (da ritenersi solo presunti) alla madre. Sono stati così sviluppati ulteriori approfondimenti che avrebbero fatto emergere casi su due altre bimbe sentite nel corso delle indagini con la forma dell’incidente probatorio supportate da una psicologa che ha ritenuto attendibili le dichiarazioni fornite dalle bimbe. L’imputato non ha mai fornito la propria versione. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’autista è rimasto in silenzio così come in tutti questi mesi trascorsi in carcere prima di ottenere i domiciliari a maggio.

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“Zio” premuroso, in realtà molestatore: condannato a 9 anni e mezzo per violenze su una ragazzina

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F.Oli.

VEGLIE (Lecce) – Per quella ragazza di soli 13 anni peraltro affetta da un deficit psichico il suo presunto orco era un amico di famiglia che affettuosamente si era conquistato i galloni dello “zio”. Lentamente l’uomo aveva acquisito la fiducia dei genitori e carpito l’innocenza della ragazzina vincendo le sue resistenze con regali e pensieri dolci per poi soggiogarla, circuirla e molestarla. Con l’accusa di violenza sessuale continuata e aggravata F.C., operaio di 51 anni, di Veglie, è stato condannato a 9 anni e 6 mesi di reclusione.

La sentenza di primo grado è stata pronunciata dai giudici della prima sezione penale (Presidente Gabriele Perna) a fronte di una richiesta di 15 anni invocata dal pubblico ministero di udienza nonché titolare del fascicolo Stefania Mininni. L’imputato è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, nonchè da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, curatela e all’amministrazione di sostegno. Dopo aver espiato la pena l’imputato dovrà rispettare la misura di sicurezza di 1 anno del divieto di avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati da minori. I giudici hanno anche disposto una provvisionale in favore delle parti civili (assistite dall’avvocato Carlo Madaro) e il resto del risarcimento da quantificarsi in separata sede.

L’indagine è stata condotta dai carabinieri della stazione di Veglie. I militari (all’epoca guidati dal maresciallo Matteo De Luca) sono riusciti a scardinare la diffidenza e la paura della ragazzina con il dialogo e un rapporto di fiducia come efficace grimaldello. I fatti risalgono a circa due anni fa. Gli input investigativi sono scattati con una serie di elementi acquisiti dai carabinieri. La ragazzina è stata notata più volte in compagnia dello “zio” come affettuosamente chiamava l’amico di famiglia. In macchina, spesso. All’entrata di bar e pizzerie, utilizzati dal suo orco come grimaldelli per abbattere le resistenze psicologiche della ragazzina. E poi quel look eccessivamente adulto per una minorenne Sempre curata e ben vestita, azzimata nonostante la minore vivesse in un contesto familiare difficile. I sospetti sono arrivati anche dagli ambienti scolastici.

L’atteggiamento lascivo della minorenne con i maschietti non sono passati inosservati alla dirigente scolastica che aveva così allertato i servizi sociali. E’ emerso così come il rapporto fra la minore e l’amico di famiglia fosse molto solido. Durante le festività pasquali l’uomo avrebbe raggiunto casa della giovane. Nel corso dell’incidente probatorio, la stessa ragazzina non ha fatto esplicito riferimento a rapporti sessuali alla presenza della psicologa Annalisa Bello, della dirigente scolastica e della sua insegnate di sostegno. Con qualche titubanza, la minore ha parlato di attenzioni morbose e di forme di gelosia dello “zio” non appena il 51enne (finito ai domiciliari dove si trova tuttora con l’autorizzazione a recarsi sul posto di lavoro) veniva a sapere che frequentava suoi coetanei. Il materiale d’indagine si è poi arricchito di una consulenza su tutto il materiale informatico acquisito analizzato da un ingegnere informatico.

In sede di discussione, l’avvocato Giovanni Gabellone (sostituito in aula dalla collega Elisa Cappello) aveva chiesto l’assoluzione con formula piena e in subordine per insufficienza di prove. In aula la difesa ha evidenziato alcune incongruità nel racconto fornito dalla ragazzina in particolare nel corso dell’incidente probatorio poi smentiti nel processo. Non appena saranno messe nero su bianco le motivazioni la sentenza sarà impugnata in Appello.

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“Alle Mafie diciamo NOi”, Giuseppe Gatti e Gianni Bianco presentano il loro libro

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LECCE – “Alle mafie diciamo NOi” (Città Nuova editrice, 2018) è il libro che verrà presentato giovedì 25 ottobre 2018 alle ore 15 presso il Centro Congressi del complesso Ecotekne dell’Università del Salento (via per Monteroni, Lecce), alla presenza degli autori Giuseppe Gatti, magistrato della Direzione Distrettuale antimafia di Bari, e Gianni Bianco, giornalista Rai. L’iniziativa, rivolta agli studenti UniSalento e a quelli delle scuole superiori della provincia, è organizzata dal Dipartimento di Scienze dell’Economia dell’Ateneo e dall’Associazione contro le mafieLibera, con il patrocinio dell’Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Dopo i saluti istituzionali del Rettore Vincenzo Zara, del Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche Manolita Francesca e dell’Arcivescovo di Lecce Michele Seccia, interverranno oltre agli autori anche don Luigi Ciotti, Presidente di Libera, e il Procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris. In programma una testimonianza del promotore dell’iniziativa Francesco Sala. L’incontro sarà moderato dal professor Stefano Adamo.

Un libro non può camminare. Ma le idee che veicola, a volte, sì. Quelle possono pure mettersi in viaggio e farsi strada. Così “La legalità del noi” di Bianco e Gatti quattro anni fa raccontava quanto di buono l’Italia può fare contro le mafie, quando non si affida agli eroi solitari, ma al gioco di squadra. Quattro anni dopo, si vedono i passi avanti (piccoli e grandi) fatti grazie a tanti comuni cittadini incontrati da Nord a Sud e che, nella condivisione, hanno trovato il coraggio e la forza per dare risposte nuove all’arroganza dei clan.

Una spinta al cambiamento che parte da studenti e insegnanti, a cui queste pagine, in particolare, si rivolgono. I ragazzi e le ragazze del nuovo millennio sono la prima linea di un’antimafia che non delega, ma si impegna in prima persona. Sono l’avamposto del “noi”. Quell’energia vitale che attiva processi di riscatto e di emancipazione prima impensabili. La carta da giocare per sperare – anche in questi tempi di crisi – di costruire un Paese migliore, senza più mafie. Insieme.

 

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Ondata di maltempo, nubifragio sul Salento: allagamenti e disagi

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SALENTO – Nelle ultime ventiquattro ore sul Salento si è abbattuto un vero e proprio nubifragio: la pioggia è caduta incessante e copiosa dal tardo pomeriggio di ieri e fino all’alba di oggi in varie zone. Inevitabili purtroppo i disagi. I danni maggiori si sono registrati nel basso Salento: Gallipoli (in particolare nella zona della Baia Verde) , Tuglie, Parabita, Matino, Taviano, Racale, Casarano, Tricase, Otranto, a Galatina il torrente Asso è esondato, disagi anche a Gagliano e a Santa Maria di Leuca.

Decine e decine le telefonate pervenute alla sala operativa dei vigili del fuoco: tutte richieste di intervento per strade completamente allagate e impercorribili, segnalazioni ma anche richieste di aiuto per scantinati completamente allagati e di salentini rimasti intrappolati nelle proprie abitazioni o in strada. Molti cittadini questa mattina, stanno liberando i propri garage da tutti i detriti che inevitabilmente ha portato l’acqua, costringendoli a fare la conta dei danni.
Una situazione certamente non semplice da gestire per gli uomini addetti al soccorso: in vari comuni sono entrati in supporto, a sostegno dei pompieri, i volontari della protezione civile. Intanto nella mattinata di oggi è prevista una tregua ma sono segnalati ancora rovesci isolati nel Salento, anche accompagnati da fulmini e venti forti dai quadranti settentrionali.

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Studente dislessico si laurea in Matematica: la storia accademica di Matteo Notarnicola

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LECCE – Legge più lentamente, presenta disortografia e lentezza esecutiva nella scrittura, ha difficoltà di calcolo. Ma ce l’ha fatta, da dislessico sta per realizzare il suo sogno di laurearsi in Matematica e vuole raccontare la sua esperienza per aiutare tutti coloro che pensano non ce la faranno mai. Si chiama Matteo Notarnicola, ha 25 anni, è originario di Veglie (Lecce), è iscritto all’Università del Salento e sosterrà la sua tesi giovedì 25 ottobre 2018.

“La dislessia non è una porta murata, ma una porta chiusa a doppia mandata. Per aprirla bisogna trovare la chiave giusta”: ricorda questa definizione di Filippo Barbera la Delegata del Rettore alla Disabilità, la professoressa Eliana Francot, che ha seguito Matteo assieme all’Ufficio Integrazione dell’Ateneo fino a trovare “la chiave giusta per aprire la porta che gli consentirà di realizzare il suo sogno”.

La strada percorsa non è stata semplice. Ricorda Matteo: «Nell’ottobre del 2014 mi immatricolo per la prima volta al corso di laurea in Matematica, sono pieno di entusiasmo e di grandi aspettative, del resto non ho mai avuto problemi particolari nella scuola secondaria e quindi sono sicuro che tutto andrà bene. Alla fine del secondo semestre purtroppo i miei sogni si infrangono, ogni prova parziale scritta sostenuta è andata male e quindi non sono mai arrivato a sedermi di fronte a un docente per essere interrogato. Non so darmi una spiegazione per tutto questo, ma mi tornano alla mente le parole della mia professoressa di Geometria (Eliana Francot, ndr): in aula aveva parlato dei disturbi specifici di apprendimento, di cosa sono, di come si manifestano e del fatto che dal 2010 esiste una legge, ancora poco conosciuta, che tutela i diritti degli studenti che presentano questi disturbi. Ho scoperto così che a UniSalento c’è anche un Ufficio Integrazione che si occupa di affiancare anche gli studenti dislessici. Per capire se tutte le mie difficoltà fossero conseguenza di un disturbo dell’apprendimento, decido allora di rivolgermi al “Servizio di Consulenza – Sportello BES/DSA” attivo presso il Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo e mi sottopongo all’iter diagnostico previsto per legge. Nel luglio 2015 il responso: Disturbi misti delle capacità scolastiche (F81.3)».

Secondo la diagnosi, Matteo possiede elevate abilità di ragionamento, ma “la decodifica degli stimoli verbali scritti non è automatizzata e la loro elaborazione risulta particolarmente laboriosa e lenta”: in pratica Matteo legge molto più lentamente dei suoi coetanei. Riguardo la capacità di scrittura, viene evidenziato che “in condizioni di compiti simultanei, come il prendere appunti o comporre un testo scritto, compare disortografia e lentezza esecutiva”. E ancora, sulle abilità di calcolo: “La prestazione di Matteo non è sufficiente riguardo il parametro rapidità del calcolo a mente” e “nelle prove che prevedono risposte a scelta multipla Matteo, potendo confrontare il risultato da lui ottenuto, riesce a individuare e correggere l’eventuale errore commesso. In assenza di scelta multipla Matteo mostra molta incertezza sui calcoli e malgrado imposti correttamente il procedimento, sbaglia 5 problemi su 10”.

«Finalmente ho capito perché, nonostante la mia grande passione (e comprensione) per la matematica», continua Matteo, «non riuscivo a superare le prove scritte. La chiave che avevo sempre usato a scuola non era adatta ad aprire anche questa porta. Se volevo laurearmi in Matematica dovevo “attrezzarmi” diversamente. Ho deciso allora di ripartire dall’inizio, dal primo anno, di ricominciare tutto da capo con maggiore consapevolezza. Grazie al supporto dell’Ufficio Integrazione ho scoperto di avere la possibilità di utilizzare strumenti compensativi appositamente concordati per svolgere le prove scritte, in modo da “alleggerire” la fatica dello scrivere e del fare i conti a mente, e di poter godere di altre opportunità, per esempio quella di poter non rispettare i tempi di consegna della prova. Cambiando la modalità di svolgimento degli esami e aumentando considerevolmente l’impegno nello studio, ecco che la chiave ha cominciato a entrare in quella serratura e a girare».

«Piano piano, giorno dopo giorno, i risultati sono arrivati e Matteo ha potuto finalmente vedere al di là di quella porta che inizialmente gli era sembrata murata», commenta Eliana Francot, «Grazie alla sua abilità di ragionamento e alla sua grande forza di volontà, ha messo a punto un metodo di studio personale che ben presto si è rivelato vincente».

«Riconosco di essere più lento degli altri, per me preparare un esame richiede tempo e spesso più tentativi per superare lo scritto, mentre per quanto riguarda l’orale riesco senza tentativi multipli. Se volete posso spiegarvi come studio, come mi appresto a un esame e cosa sto capendo di me di prova in prova». Matteo vuole essere d’aiuto ad altri studenti ed è sempre disponibile a raccontare la propria esperienza: «In questo momento sento di provare una felicità smisurata, una grandissima soddisfazione per questo traguardo che sto per raggiungere. Ho dovuto lavorare tanto e costantemente, e so che ancora dovrò perseverare per poter migliorare. Mi rendo conto di essere solo al punto di partenza, non posso dirmi arrivato, sono troppe le cose che mi sono ignote ed è davvero tanta la voglia di scoprire.

Il mondo che mi circonda mi incuriosisce e mi spinge a pormi domande, e voglio poter apprendere gli strumenti per essere capace di dare a ciascuna la propria risposta e per me nulla è più stimolante e divertente. Molti potrebbero pensare che sia un folle a voler perseguire una via come questa nonostante le mie “discemità” – così come sono solito scherzare insieme alla mia ragazza – ma, alla fine, il mondo appartiene a chi sa sognare, a chi non vuole farsi sopraffare dalla superficialità e dalla mediocrità, a chi i “limiti” li risolve carta e penna. Io forse sono un minuscolo esempio di come la costanza e la passione possano spingerci fin dove non speriamo di arrivare. Diceva Bernardo di Chartres che siamo come nani sulle spalle dei giganti, ed è così che mi vedo: forse il mio è più “piccino” rispetto a quello degli altri, ma la sensazione di libertà e meraviglia difronte alla conoscenza è la medesima».

Nell’Università del Salento la presenza degli studenti dislessici dichiarati tali è in aumento: dall’iscrizione di 6 studenti dislessici nell’Anno Accademico 2015/16 ai 25 dell’Anno Accademico 2017/18. «Una realtà che non può essere trascurata», conclude la professoressa Francot, «e a cui l’esempio di Matteo ha tanto da insegnare».

 

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Intervista a Maurizio Pasca per elezioni Confcommercio: “in tanti anni di vita sindacale mai viste tante anomalie”

Si scaglia contro gli agenti durante i controlli in stazione, arrestato nigeriano

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LECCE – Fermato per un controllo in stazione, si scaglia contro i poliziotti. Sono scattate così le manette ai polsi di un 24enne nigeriano, titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari, con le accuse di resistenza e minacce a pubblico ufficiale.

L’episodio è avvenuto nella serata di ieri durante i controlli in stazione. Alla richiesta di fornire i documenti, il giovane ha dato in escandescenza, rifiutando di farsi identificare e tentando di scagliare contro i poliziotti una grossa pietra appuntita, del peso di 3 kg. Solo l’intervento di un 30enne rumeno, che era presente e che si è lanciato sull’aggressore, ha impedito al nigeriano di colpire i poliziotti. Il rumeno ha però riportato una profonda ferita sul cuoio capelluto, per questo l’arrestato risponderà di lesione aggravata.

Gli agenti hanno poi controllato un pubblico esercizio con bar e sala giochi di Via Vecchia Manifattura,  riscontrando delle irregolarità sotto il profilo sanitario, a cui seguiranno le sanzioni amministrative da parte della Divisione Amministrativa e Sociale della Questura.

Infine i controlli hanno riguardato gli immobili abusivamente occupati: gli agenti hanno effettuato un controllo all’interno di un edificio di Via Dalmazio Birago, all’esito del quale sono stati identificati 9 bulgari. Tra di loro anche una minorenne, la cui condizione è stata segnalata alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni visto le precarie condizioni igienico-sanitarie in cui vive la minorenne e visto che in una stanza i poliziotti hanno rinvenuto siringhe e materiale vario utile all’assunzione di cocaina ed eroina.

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La pioggia distrugge campi e colture: nessun vantaggio dai consorzi di bonifica. Caroppo: “Solo carrozzoni clientelari”

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NARDÒ – I consorzi di bonifica sono nati per evitare che i fenomeni naturali come una normale pioggia annullino in un’ora il lavoro degli agricoltori. Nelle immagini allegate, appena girate nell’agro di Nardò, l’esito della prevedibilissima pioggia autunnale delle ultime ore: distruzione di campi e colture, danni ai fabbricati e pericolo per l’incolumità pubblica.

Il segretario regionale della Lega, Andrea Caroppo, protesta: “Eppure, per le opere di bonifica dell’Asso il Consorzio dell’Arneo ha chiesto e continua ad esigere tributi dagli agricoltori. 
Poiché le parole, quelle che da anni andiamo dicendo in ordine all’assoluta inefficienza di questi carrozzoni clientelari ed alla conseguente assurdità delle loro pretese, non hanno sortito alcun effetto sui governi Vendola ed Emiliano, speriamo che possano fare di più le immagini. E che la libera stampa voglia contribuire al bene comune rendendo plasticamente visibile ‘l’utilità’ dei consorzi dei bonifica pugliesi”.

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Resta sotto sequestro cantiere Tap in contrada “Le Paesane”

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MELENDUGNO (Lecce) – I lavori del cantiere Tap in località ‘Le Paesane’ a Melendugno non potranno ancora essere eseguiti poiché il gip del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ha rigettato la richiesta di dissequestro dell’area, di circa quattro ettari, avanzata dalla multinazionale. Il cantiere in questione, che riguarda i lavori a terra del gasdotto, fu sottoposto a sequestro probatorio il 27 aprile scorso. Si tratta del cosiddetto ‘cluster 5’, in cui Tap aveva espiantato 477 ulivi per poter procedere alla posa di un tratto di condotta.

Subito dopo l’espianto, però, scattarono i sigilli in seguito all’esposto presentato da alcuni parlamentari del M5S. Sul registro degli indagati compare il nome di Clara Rissa, legale rappresentante di Tap, che dovrà rispondere dei reati di opere eseguite in assenza di autorizzazione, distruzione e deturpamento di bellezze naturali, distruzione o deterioramento di piantate di alberi, abusivismo in aree sottoposte a vincolo.

 

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Telefonate, minacce e inseguimenti dopo la fine della relazione: ex molesto patteggia la pena

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CUTROFIANO (Lecce) – Non si sarebbe arreso alla fine della relazione attuando il classico copione del perfetto stalker pur di riallacciare la relazione. P.P., 40enne di Cutrofiano, ha patteggiato 1 anno e 4 mesi di reclusione (pena sospesa e non menzione) davanti al gup Antonia Martalò. La vicenda è stata avviata dopo la denuncia della persona offesa costituitasi parte civile con l’avvocato Monica Villanova.

I fatti risalgono tra la seconda metà del 2017 e i primi mesi di quest’anno. L’imputato avrebbe effettuato numerose e continue telefonate inviando messaggi WhatsApp a B.L., dal contenuto gravemente intimidatorio e minatorio, con diverse utenze tanto da costringere la donna a bloccare le chiamate; P.P. avrebbe pubblicato, sul proprio profilo Facebook, frasi fortemente e gravemente offensive chiaramente dirette alla ex.

Il 17 dicembre P.P. avrebbe inseguito la donna con l’auto costringendola a fermarsi dopo che, in preda all’angoscia e al panico, era riuscita a richiedere l’intervento dei carabinieri sferrando un calcio contro l’auto e urtando la macchina l’auto dopo aver saputo dell’imminente intervento dei carabinieri nonchè del suo compagno.

In quella circostanza la donna fu persino costretta a raggiungere il pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli per farsi refertare le ferite riportate. L’imputato era difeso dall’avvocato Michelangelo Gorgoni.

F.Oli. 

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Minacce, insulti e aggressioni ai genitori: allontanata da casa figlia “violenta”

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TREPUZZI (Lecce) – Insulti, minacce e aggressioni fisiche ai danni dei propri genitori. Nei giorni scorsi S.M., 42enne di Trepuzzi, è stata raggiunta da un divieto di allontanamento dalla casa familiare e al contestuale divieto di avvicinamento alle persone offese. La donna è accusata di maltrattamenti in famiglia, percosse e minaccia dopo gli ultimi episodi avvenuti l’8 e il 10 agosto scorso.

S.M., stando a quanto accertato, per i problemi di alcolismo, avrebbe urlato contro la madre scaraventando a terra frutta e uova costringendo la donna a cercare aiuto in casa di altri familiari i quali, a loro volta, sarebbero stati oggetto di insulti, minacce e del lancio di oggetti. Un clima di terrore e di paura tra le pareti domestiche ai danni dei genitori costretti a una convivenza forzata.

Una denuncia querela dei familiari ha messo in moto le indagini condotte dai carabinieri della locale stazione, al comando del luogotenente Giovanni Papadia e coordinate dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci, sfociate in una misura cautelare a carico della donna “alla luce della ripetitività dei comportamenti violenti e ed aggressivi che hanno reso evidente e concreto il pericolo di reiterazione di simili condotte”. L’indagata, assistita dall’avvocato Vincenzo Magi, comparirà davanti al gip nelle prossime ore per l’interrogatorio di garanzia.

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Riti satanici e violenze su una ragazzina: condanna definitiva per direttore e responsabile di una Comunità

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F.Oli.

TAVIANO (Lecce) – C’è il sigillo della Cassazione sui presunti abusi avvenuti all’interno della struttura di recupero “Oberon” di Taviano accusati di abusi sessuali e sevizie su alcuni giovani ospiti. La terza sezione della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa e confermato la condanna a 8 anni e 6 mesi di reclusione per Luigi Fattizzo, di 59 anni (in veste di direttore) e a Stefano Portaccio, di 50, (in qualità di responsabile) residenti rispettivamente a Parabita e Poggiardo. E’ stato confermato anche il risarcimento danni in favore delle parti civili: i ragazzi (in tre assistiti dall’avvocato Giovanni Bellisario) vittime delle sevizie e il Comune di Casarano.

L’intera vicenda si è soffermata sui riti satanici a cui una ragazza sarebbe stata costretta a partecipare. La giovane, così come raccontato in aula nel processo di primo grado, sarebbe stata trascinata in una chiesa di Mancaversa e legata sull’altare. Intorno i presunti adepti imprecavano la presenza di Satana mentre si celebravano veri e propri riti compiuti con abiti da incappucciati e croci bianche e nere. I due imputati avrebbero anche inferto violenze fisiche. La giovane sarebbe stata tagliata con dei cocci di vetro e ferita sul viso e costretta a vedere i film “Fiumi di Porpora 1 e 2” e “l’Esorcista”.  I riti satanici si sarebbero consumati anche la notte di Natale del 2005. Sarebbe stato l’ultimo episodio. In quell’occasione l’ospite della struttura sarebbe stata costretta a vedere i film “Fiumi di Porpora 1 e 2” e l’ “Esorcista”.

E poi ci sono i presunti abusi. Schiaffi, calci, botte persino con mazze di legno tirate di capelli ed insulti. Angherie continue in un clima di ostilità diffuso che sarebbero sfociate in punizioni esemplari. I ragazzini sarebbero stati chiusi in camera lasciati a digiuno e senza acqua. Tra il primo e il secondo grado, alcuni reati si sono prescritti e le relative pene sono state eliminate per i due imputati.

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Gallipoli: una cerimonia e una targa per ricordare Gimmi Manni, l’autista soccorritore morto sul lavoro

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GALLIPOLI (Lecce) – Gimmi Manni, autista soccorritore del 118, se n’è andato esattamente un anno fa, strappato all’affetto dei suoi cari e dei colleghi da un tragico incidente stradale in cui rimase vittima anche un paziente trasportato in ambulanza. Stamattina, nell’Ospedale di Gallipoli, medici, infermieri, operatori e amici hanno voluto ricordare Gimmi Manni, stringendosi attorno al figlio e alla compagna.

Il cappellano don Marcello Spada ha celebrato una messa e, al termine, il direttore medico dell’Ospedale, Egidio Dell’Angelo Custode, ha scoperto una targa commemorativa assieme al sindaco di Taviano e al direttore amministrativo del “Sacro Cuore”, Annamaria Paolini.

Una cerimonia semplice per onorare la memoria dell’autista del 118, proprio nella sala d’attesa del Pronto Soccorso che, per tanti anni, lo ha visto impegnato nel suo delicato lavoro quotidiano e che, da oggi, porterà il suo nome.

 

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