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Da nord a sud fioccano gli arresti per spaccio di cocaina: in quattro finiscono nei guai

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SALENTO – Da nord a sud fioccano gli arresti per spaccio di droga. Nelle ultime ore, infatti, i carabinieri del Comando provinciale di Lecce hanno arrestato tre pusher – uno dei quali finito anche in carcere – tra Ugento, Surbo e Surano.

Nel comune messapico, agli arresti è finito il 22enne Matteo Ricchiuto, fermato dai carabinieri del Nor della Compagnia di Casarano mentre era a bordo di una Citroen C3, nei pressi della villa comunale. Durante la perquisizione personale e veicolare, i militari hanno rinvenuto 5 dosi di cocaina (per un peso complessivo di 1,8 grammi). La successiva ispezione domiciliare ha poi consentito di trovare ulteriori 8,5 grammi della medesima sostanza, un bilancino di precisione nonché ben 7mila 590euro in banconote di vario taglio, ritenuto il provento dell’attività illecita. Droga, soldi e bilancino sono stati sequestrati, mentre Ricchiuto è stato ristretto presso la propria abitazione, in regime di arresti domiciliari.

Sempre ai domiciliari è stato confinato il 48enne Leonardo De Cillis, residente a Surbo, arrestato dai militari della stazione del suo paese con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il 48enne, fermato mentre si trovava alla guida della Fiat 600 del padre, è stato trovato in possesso di 1,7 grammi di cocaina, materiale per il confezionamento delle dosi e 410 euro. A scopo cautelativo, nei confronti del De Cillis è scattato anche il ritiro delle armi e delle munizioni che deteneva legalmente.

In carcere, invece, è finita la 26enne di Surano Ilenia De Luca, arrestata in flagranza di reato dai carabinieri della stazione di Poggiardo. Nella sua abitazione, infatti, i militari hanno rinvenuto una confezione contenente 19 grammi di cocaina, un bilancino nonché mille e 460euro in contanti. Per lei si sono aperte le porte della casa circondariale di Lecce.

Sempre di domiciliari, infine, è finito il 29enne Vincenzo Minicozzi, residente ad Ugento, raggiunto nelle scorse ore dall’ordine di esecuzione pena ai domiciliari, emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Corte d’Appello di Lecce. Il provvedimento nei confronti del giovane, emesso lo scorso 15 ottobre, scaturisce dal rigetto dell’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali per il reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, commesso nelle province di Bari e Lecce nell’anno 2010. Arrestato, Minicozzi è stato confinato presso la propria abitazione dove dovrà scontare la pena di un anno, due mesi e 15 giorni di reclusione, oltre a pagare una multa di 18mila euro.

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Le Dune: Sunday Sunset

Sannicola, la querela per un commento su Facebook sgradito al sindaco non avrà seguito: non fu diffamazione

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SANNICOLA – L’inchiesta nasceva da una denuncia querela presentata dall’Amministrazione Comunale di Sannicola, con al vertice il Sindaco Cosimo Piccione, a seguito di un  commento postato sul social network Facebook. Invero, la vicenda traeva le sue origini dalla caduta di calcinacci presso la Suola dell’Infanzia di Sannicola la mattina del 12.01.2018, proprio nella classe in cui frequentava la figliola di anni 4 del giovane professionista che venne poi denunciato dal Sindaco Piccione. Quella stessa mattinata, su impulso dell’Ing. Giordano Carrozzo, responsabile del I° Settore del Comune di Sannicola, si recarono sui luoghi l‘Ing. Silvia Tunno ed il Geom. Gianni Giustizieri che, in una relazione protocollata agli atti del Comune del 12.01.2018, descrivevano lo stato dei luoghi e disponevano, a titolo precauzionale, lo sgombero dell’aulapoiché siriscontravano nell’aula segnalata lesioni longitudinali in corrispondenza dei giunti dei travetti, e caduta di calcinacci per esfoliazione della pitturazione e di parte dell’intonaco […]. A causa delle recenti e copiose piogge, probabilmente si sono verificati fenomeni di infiltrazione che hanno accelerato il degrado delle strutture orizzontali di copertura […] Si fanno doverosamente presenti le altre situazioni di degrado (fenomeni) generalizzati di condensa con annerimenti, muffe e esfoliazione delle pitture, disconnessione dei pavimenti dei bagni, malfunzionamento degli infissi esterni con problemi di allagamento.

Delle risultanze del sopralluogo effettuato dall’Ing. Tunno Silvia non si forniva comunicazione alcuna ai genitori dei minori frequentanti la scuola dell’Infanzia. Nel primo pomeriggio del lunedì 15.01.2018 veniva pubblicata sul profilo ufficiale Facebook del Comune di Sannicola un post dal titolo: CONFERMATA AGIBILITÀ DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA con al seguito una relazione tecnica, senza fare riferimento alcuno alla nota redatta, invece dall’Ing. Silvia Tunno e dal Geom. Giustizieri. Il post con la relazione dell’Ing. Carrozzo veniva commentato, nella medesima giornata da un genitore, che però era anche il marito di una Consigliera di Opposizione, nonché ex Assessore della Giunta Piccione, il quale gravemente preoccupato dalla situazione e nel dubbio che effettivamente si stesse dissimulando la gravità del problema, testualmente affermava:Dovendomi trattenere, ma non potendo tacere, dico solo che ieri pomeriggio, dal basso delle mie competenze in materia, ho letto la relazione alla ricerca delle dovute rassicurazioni. Purtroppo, anche alla luce di quanto ho visto la mia preoccupazione è solo aumentata Mia figlia resta a casa, complice l’influenza! #complicicollusiecorrotti.

Il successivo 16.01.2018 al fine di verificare l’agibilità dell’istituto scolastico i Vigili del Fuoco effettuavano un sopralluogo redigendo apposita relazione con cui rivelavano la sussistenza in seno alla scuola di una serie di difformità, cui seguivano come per legge comunicazioni alle Autorità Preposte e prescrizioni in capo all’Amministrazione Comunale. Dinanzi alle legittime preoccupazioni di un genitori, seguiva con deliberazione di Giunta Comunale del 18-01-2018 la proposizione di una denuncia querela da parte del Sindaco p.t. di Sannicola, Cosimo Piccione, con il patrocinio dell’Avv. Luigi Corvaglia. Il denunciato intraprendeva, con l’Assistenza legale dell’Avv. Valentina De Matteis, un procedimento d’urgenza celebrato dinanzi al Garante della Privacy, in quanto la suddetta deliberazione veniva pubblicata integralmente, senza oscurare i dati del querelato, così come previsto per Legge. A seguito di formale invito ex art 149 Codice della Privacy di adesione “alle richieste dell’interessato”,  formulato in data 23.02.2018 dal Garante, il Comune di Sannicola si vedeva costretto ad aderire il 14.03.2018, alle richieste dal denunciato e, quindi, provvedeva ad anonimizzare la delibera comunale sostituendo così il nominativo con “omissis”.

La denuncia presentata dal Sindaco Piccione a breve giro veniva seguita dalla richiesta di archiviazione da parte del P.M. Dott. Mastroniani che testualmente affermava: i toni stessi non risultano abbiano valicato i limiti imposti dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in ordine ai profili di verità, pertinenza e continenza, laddove si critica l’esito di una relazione tecnica sulle condizioni statiche di una porzione di edificio che ospita una scuola dell’infanzia”. Il Sindaco Piccione, sempre con l’assistenza dell’Avv. Luigi Corvaglia, formulava opposizione a richiesta di archiviazione chiedendo l’imputazione coatta di quel giovane padre che tuttavia, a seguito di Camera di Consiglio tenuta dinanzi al G.I.P.  Dott. G. Gallo, veniva rigettata. Veniva disposta l’archiviazione del procedimento, poiché “in riferimento ai fatti contestati, sulla base degli atti d’indagine, appaiono condivisibili le conclusioni cui è giunto il P.M.”, come è dato di leggere nel provvedimento del Magistrato decidente.

Grande soddisfazione da parte nostra per l’operato della Magistratura, ora il Nostro assistito sta valutando di sporgere formale querela per calunnia nei confronti di Tutti gli Assessori che avevano autorizzato il Sindaco Cosimo Piccione a presentare quella denuncia, nonché di avanzare una richiesta di risarcimento danni, anche per la grave lesione del diritto alla privacy perpetrata”, commentano i legali Avv. Letizia Di Mattina e Valentina De Matteis.  

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Consiglio comunale sulla sicurezza chiesto da Giordano e da altri consiglieri: “Troviamo soluzioni: situazione esplosiva”

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LECCE – Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Michele Giordano, è riuscito a ottenere il Consiglio comunale monotematico sull’emergenza sicurezza che chiedeva da tempo. In alcuni quartieri più a rischio continuano a ripetersi episodi spiacevoli. “Domani, finalmente, dopo una serie di pericolose risse, tentate violenze, atti gravi di vandalismo e degrado in alcune zone della città, avremo l’opportunità di trovare insieme le soluzioni più congrue in Consiglio comunale per la prevenzione di questi episodi criminali – spiega Giordano in un comunicato stampa – Prima che la situazione sfugga di mano è necessario uno sforzo bipartisan, concreto e capace di dare risposte ai residenti delle zone più degradate di Lecce. Da San Pio a Rudiae, dalla Stazione alla zona 167, fino alla zona industriale, dove continuano a verificarsi furti e rapine (l’ultimo ai danni della Gls) è necessario aumentare i presidi delle forze dell’ordine. In particolare nella zona della stazione, dove un senzatetto pakistano ha tentato di violentare una donna venerdì scorso.

Eppure è da mesi che spiego che proprio in quel quartiere di Lecce il degrado, l’ubriachezza molesta, la concentrazione di immigrati ai margini rischia di trasformare tutto in una violenta bomba sociale, che ogni tanto esplode violentemente. Non bastano le telecamere, non basta la preziosa “ronda” della polizia, che ha arrestato l’extracomunitario che ha aggredito una donna in stazione. Ci vuole un presidio fisso, almeno tra Piazza Massari e Viale Oronzo Quarta, che scoraggi parcheggiatori abusivi, ubriaconi e altri soggetti pericolosi che si aggirano in quei luoghi. Le forze dell’ordine hanno bisogno di rinforzi. Inoltre, in Consiglio proporrò la “sorveglianza di vicinato”, che sembra stia dando buoni risultati a Modena: nulla a che vedere con le ronde, perché si tratta solo di cittadinanza attiva (che può coinvolgere anche mille residenti). In altre parole, gli abitanti della zona coinvolti si limiterebbero a segnalare alle forze dell’ordine quello che non va, con l’istituzione di un collegamento diretto, immediato e efficace alle pattuglie che controllano il territorio”.

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Tennis, preziosa vittoria per il CT Maglie contro il CT Palermo

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MAGLIE (Lecce) – Al termine della seconda giornata del campionato di serie A1 tutte le squadre del primo girone si ritrovano a pari punti con il CT Maglie che ha superato il CT Palermo, per 5 a 1, e lo Sporting Sassuolo che ha superato il TC Parioli per 4 a 2.

Il CT Maglie, capitanato da Mattia Leo, è sceso in campo con Peter Torebko (2.1), Erik Crepaldi (2.2), Francesco Garzelli (2.2) e Giorgio Portaluri (2.3).

Torebko ha sostituito Egor Gerasimov in quanto il bielorusso, giunto ai quarti della Kremlin Cup (ATP 250), non è potuto essere presente in tempo utile per l’incontro di questa domenica.

Il CT Palermo, capitanato da Giovanni Valenza, è sceso in campo con Omar Giacalone (2.2), Claudio Fortuna (2.2), Giorgio Passalacqua (2.6), Gabriele Piraino (2.7), Giovanni Battista Morello (2.8), Antonio Matteo Iaquinto (3.2).

La giornata sui campi magliesi ha visto nei singolari la vittoria di Garzelli su Passalacqua per 6-2 6-0, Portaluri su Morello per 6-1 7-5, Crepaldi su Fortuna per 3-6 6-4 7-6(6) e Torebko su Giacalone per 6-2 6-7(3) 6-4.

Tiratissimi e giocati quasi sempre sulla parità i singolari di Crepaldi, durato tre ore, e Torebko, durato oltre due ore. Entrambi disputati sul centrale, hanno entusiasmato il numeroso pubblico di appassionati che ha apprezzato il gioco in campo.

Gli incontri di doppio hanno visto contrapporsi le coppie Torebko Portaluri contro Piraino Iaquinto e Crepaldi Garzelli contro Giacalone Fortuna.

“Questa vittoria – dice entusiasta il direttore sportivo del CT Maglie, Antonio Baglivo – è stata una grande prova di orgoglio di tutta la squadra che ha voluto così riscattarsi dalla sconfitta contro il fortissimo Parioli di domenica scorsa. Una vittoria, voluta dalla squadra, dalla società e dal pubblico, che non era affatto scontata con la presenza dei palermitani Giacalone e Fortuna, in gran forma e che hanno fatto del Palermo un osso duro. Grande prestazione di tutta la squadra con una particolare menzione per Peter Torebko che, per sostituire Gerasimov, si è fatto ventuno ore di aereo dal Perù, per togliere dai problemi la squadra per l’assenza del bielorusso, e sostituire anche Yannick Jankovits che era impegnato in un torneo ITF in Francia.

La sua presenza ha reso possibile schierare contro il Palermo una squadra competitiva e che ha mostrato tutto il suo valore in campo. La contemporanea vittoria dello Sporting Sassuolo sul Parioli non è un buon risultato per noi perché ha rimesso in discussione tutto il campionato per l’accesso ai playoff, che a noi interessa relativamente, ma non ha eliminato il Sassuolo dalla lotta per un posto privilegiato per i playout. Pertanto domenica prossima contro il Sassuolo se vogliamo competere per i playout in una posizione migliore, dobbiamo ripetere la prestazione di oggi”.

Prossimo appuntamento per il CT Maglie contro lo Sporting Club Sassuolo, nel suo secondo incontro casalingo, domenica 28 ottobre con inizio alle ore 10.

 

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Il tabellino di Lecce-Palermo

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I giallorossi sono stati impegnati al “Via del Mare” di Lecce, con il Palermo, nell’8 giornata del Campionato di Serie B 2018/19.

Questo il tabellino:

LECCE-PALERMO 1-2

LECCE: Vigorito; Venuti, Meccariello, Marino, Calderoni; Tabanelli, Petriccione, Scavone (45′ st Dubickas); Mancosu (40’st Haye); La Mantia (40’st Pettinari), Palombi. A disp: Bleve, Cosenza, Arrigoni, Lepore, Torromino, Tsonev, Fiamozzi, Armellino. Allenatore: Liverani

PALERMO: Brignoli; Bellusci, Rajkovic, Struna; Rispoli (37’st Puscas), Jajalo, Murawski, Mazzotta (18’st Aleesami); Falletti; Moreo (26’st Trajkovski), Nestorovski. A disp: Avogadri, Pomini, Accardi, Salvi, Fiordilino, Szyminski, Pirrello, Haas. Allenatore: Stellone

Marcatori: 28’pt Nestorovski (P), 37’pt Tabanelli (L), 40’st Puscas (P)

Ammoniti: La Mantia (L), Mazzotta, Jajalo, Nestorovsky, Brignoli (P). 

Recupero: 5 min.

Arbitro: Manuel Volpi di Arezzo (Lombardi-Colarossi; IV Marinelli).

 

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Il Lecce gioca bene ma perde 2-1 contro il Palermo

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di Flavio De Marco

Gemellaggio tanto atteso al Via del Mare ed il Lecce col  4-3-1-2 mette in campo Vigorito; Fiamozzi, Marino, Meccariello, Calderoni; Tabanelli, Petriccione, Scavone; Mancosu; La Mantia, Palombi. Mister Stellone risponde col 3-4-1-2 e schierando Brignoli; Bellusci, Struna, Rajkovic; Rispoli, Murawski, Jajalo, Mazzotta; Falletti; Nestorowski, Moreo.

I giallorossi partono subito bene con Mancosu dietro le punte. Lo stesso Mancosu inizia ad impensierire i rosanero con un colpo dei suoi da fuori area, al settimo minuto, che finisce sopra la traversa. Il Lecce governa il gioco nel primo quarto d’ora e sfiora il gol con Marino che di testa stacca bene, sugli sviluppi di un corner, manda di poco fuori. La difesa leccese, dopo due minuti dimentica Mazzotta che quasi dall’area piccola intercetta una palla, incredibilmente vagante e si divora un gol fatto. Capovolgimento di fronte che porta sempre Mazzotta a concludere di poco fuori. Brivido per Vigorito e compagni. Dialogano bene Falletti e Nestorowski tanto che questi al minuto ventidue calcia a botta sicura in porta, ma, Vigorito c’è. Alla mezz’ora Calderoni si fa tutto il campo da solo, sfruttando un contropiede, arrivati sotto porta i giallorossi non concludono. Da qui, il Palermo si riaffaccia nella metà campo del Lecce: Nestorowski, nazionale macedone, fa vedere la sua qualità, sfrutta un rimpallo fortunato al limite dell’area e di precisione tira in porta e sigla lo 0-1. Al trentaduesimo La Mantia si vede negare il gol dal portiere Brignoli, dopo una bella triangolazione con Mancosu. Tabanelli, al minuto trentasei si trasforma in Zidane (si era già ben evidenziato dal primo

Foto Michel Caputo

minuto) e colpisce al volo da fuori area realizzando un autentico eurogol: Lecce-Palermo 1-1. I giallorossi spingono, mettono alle corde la prima della classe e cerca di chiudere in vantaggio la prima frazione. Onestamente, quando il Lecce disegna la sua manovra, pare essere più incisivo della formazione ospite in una bella partita giocata a viso aperto.

Il secondo tempo vede il Lecce sempre propositivo e quando i giocatori di Liverani partono in velocità, spesso, troppo spesso, vengono fermati fallosamente dai rosanero. La Mantia non “inzucca” bene di testa al minuto cinquantotto anche perché disturbato nell’area piccola: il Lecce rischia di passare in vantaggio

Il Palermo ha fortuna con i rimpalli e Falletti sta per approfittarne poco dopo, il giocatore che era nel mirino del Lecce durante il mercato, mostra di possedere elevate doti tecniche da trequartista. Il Lecce non cambia assetto e colleziona punizioni su punizioni, anche da posizione favorevole. Il Palermo chiama in panchina Mazzotta, già ammonito, ed inserisce Aleesami. Al sessantettesimo Calderoni non se la sente di colpire al volo di sinistro da posizione ottima ma defilata, dopo una bella manovra di Tabanelli e Mancosu: il timido cross non trova nessuno. Intanto Moreo fa posto a Trajkoski.

La ricerca di un gioco fluido per il Lecce si è messa in standby a causa di un innervosimento generale del match. Stellone vuole vincere e mette Puscas al posto di Rispoli: un Palermo a trazione anteriore, mentre Liverani  cambia ancora l’undici iniziale a sette minuti dal termine. Dentro Pettinari al posto di La Mantia e fuori Mancosu per Haye. Una brutta distrazione difensiva del Lecce costa davvero cara. Puscas scarica in rete su suggerimento elegante di Trajkoski. Lecce-Palermo 1-2.

Pettinari prima e Meccariello dopo sciupano due occasionissime sotto rete, sfortunata la formazione giallorossa che prova a spingere per acciuffare il pareggio. Ultimo cambio per Liverani: dentro Dubickas (esordio in B per il lituano) e fuori Scavone. Quattro i minuti di recupero che lasciano spazio ad un tentativo di Haye e di Palombi neutralizzati da Brignoli.

Questo Lecce avrebbe meritato almeno il pareggio per il gioco espresso e per l’equilibrio di una partita che non ha lesinato emozioni.

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Liverani, meritavamo il pareggio. Stellone, complimenti al Lecce

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LECCE – Per mister Liverani solo a causa di qualche episodio negativo il Lecce non ha raggiunto il risultato utile. Infatti, l’allenatore giallorosso recrimina qualcosa sul tentativo di Palombi e non solo.

Anche Stellone si è accorto della qualità di gioco del Lecce e ha fatto i complimenti al suo collega. Per Stellone si è trattato anche di un pizzico di fortuna per aver ottenuto una vittoria di misura. Per Liverani c’è la consapevolezza e qualche conferma sul proprio organico, capace di fronteggiare alla pari quella che è la candidata regina del campionato cadetto.

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Falsi contratti Rca e furto del salvadanaio delle mance da una nota pasticceria leccese, in due finiscono nei guai

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LECCE – L’una ruba un salvadanaio da una nota pasticceria della città, l’altro riesce a spillare 290 euro ad un leccese convinto di avere stipulato un contratto Rca, ma entrambi vengono infine identificati dagli agenti di polizia e denunciati.

Si tratta di una 47enne leccese e di un 25enne casertano, deferiti in stato di libertà dagli agenti della Divisione anticrimine della Questura di Lecce con le accuse – rispettivamente – di furto aggravato e di truffa aggravata e falso.

Nel primo caso, i poliziotti sono intervenuti a seguito della denuncia da parte del titolare di una nota pasticceria cittadina, dalla quale era sparito un salvadanaio utilizzato per le mance. Grazie all’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sicurezza installate nell’esercizio commerciale, i poliziotti sono presto risaliti all’autrice del furto, poi denunciata. La donna è già nota alle forze di polizia per episodi analoghi.

Sperava di farla franca anche il 25enne di Caserta, che era riuscito con l’imbroglio a spillare ad un malcapitato leccese circa 300 euro, convincendolo di avere stipulato un contratto assicurativo per la sua auto. La vittima si è accorta del raggiro soltanto quando, durante un controllo stradale della Polizia Locale, è risultato in possesso di un’assicurazione falsa. Le indagini della Polizia, però, hanno consentito di individuare il responsabile e di denunciarlo a piede libero.

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L’avvocato salentino Ubaldo Macrì nominato nella Giunta Nazionale delle Camere Penali

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Il Presidente della camera Penale di Lecce, l’avvocato Silvio Verri

LECCE – Un avvocato salentino nella Giunta Nazionale dell’Unione delle Camere Penali. Tra i componenti è stato nominato Ubaldo Macrì, Vice Presidente della Camera Penale di Lecce. E’ quanto stabilito al termine del Congresso Nazionale dell’Unione delle Camere Penali Italiane tenutosi a Sorrento che si è concluso con la nomina dell’avvocato Gian Domenico Caiazza, come Presidente nazionale. “La mia partecipazione nella nuova Giunta dell’U.C.P.I. è solo il riconoscimento dell’attività dell’intera Camera Penale di Lecce alla vita dell’Unione in questi ultimi anni”, commenta l’avvocato Macrì, originario di Ruffano e che indossa la toga da oltre 30 anni. “Alla soddisfazione per il traguardo raggiunto seguirà l’arduo compito, soprattutto in questo momento, di fare il possibile per non arretrare nelle conquiste raggiunte, segno della nostra civiltà giuridica, sia nell’interesse dei cittadini che dell’intera Avvocatura”.

“Al Congresso ha partecipato una folta rappresentanza della nostra Camera”, dichiara il Presidente dell’Unione della Camera Penale di Lecce, Silvio Verri, tra cui il collega Luigi Corvaglia, in qualità di Delegati con diritto di voto, designati dall’Assemblea. Ci complimentiamo tutti con il collega Ubaldo Macrì per l’importantissimo incarico, che certamente svolgerà con la competenza e l’autorevolezza che lo contraddistinguono, e gli auguriamo buon lavoro.

Si tratta, evidentemente, di un risultato formidabile anche per la Camera Penale di Lecce (che entra in Giunta Nazionale dopo decenni), che costituisce anche un riconoscimento alla nostra crescita ed al nostro lavoro: non a caso, tale traguardo è stato raggiunto nello stesso anno in cui la Camera ha portato nella nostra città, insieme, il Presidente UCPI, l’avvocato Migliucci, ed il Presidente ANM, il dottore Albamonte”. “La nomina dell’amico Ubaldo”, conclude l’avvocato Verri, “infine, costituisce anche uno stimolo per tutti gli iscritti alla nostra Camera, a continuare nel percorso di crescita avviato, ed a rendere ancora più efficace la propria opera di tutela dei diritti dei cittadini e delle prerogative degli Avvocati penalisti”.

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Uccise ex gestore di una sala giochi: chiesta conferma condanna per Valentina Piccinonno

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F.Oli. 

MONTERONI (Lecce) – La Procura generale chiede la conferma della sentenza per Valentina Piccinonno, 34enne, di Lecce, condannata in primo grado a 16 anni di reclusione e a 3 da scontare in una Rems (la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza, per gli infermi di mente) per aver ammazzato Salvatore Maggi, 73 anni, ex gestore di una sala giochi a Monteroni  L’imputata deve difendersi dell’accusa di omicidio volontario aggravato e rapina aggravata. In primo grado, nel processo in abbreviato, l’avvocato difensore Ladislao Massari aveva chiesto la riqualificazione del reato in omicidio preterintenzionale dopo un presunto tentativo di violenza sessuale e il riconoscimento dell’infermità mentale totale nonostante una perizia della psichiatra Paola Calò aveva stabilito una parziale incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti dell’imputata pronunciandosi anche sulla pericolosità sociale.

L’omicidio risale alla notte tra il 27 e il 28 giugno del 2015 nelle campagne tra Monteroni e Arnesano. Le indagini sono state condotte dagli agenti della Squadra mobile di Lecce e hanno consentito in poche ore di chiudere il cerchio sull’identità dell’assassino e ricostruire il movente. La Piccinonno venne fermata da una volante nella zona 167 del capoluogo salentino. Era a bordo di una Fiat Panda, di proprietà di Maggi. Minuti prima aveva causato un incidente nei pressi di Piazzale Rudiae. La donna fu immediatamente sottoposta ad una perquisizione personale. Nel reggiseno aveva nascosto gli oggetti in oro sottratti alla vittima. In auto, poi, i poliziotti trovarono anche indumenti della Piccinonno intrisi di sangue. La 34enne raccontò di aver incrociato Magi per strada a Lecce. Accettò così un passaggio.

Dopo aver bevuto un drink in un bar, Maggi avrebbe imboccato una strada di campagna iniziando a palpeggiarle il seno e mettendole nel reggiseno degli oggetti in oro. Giunti in un appezzamento di terreno l’anziano avrebbe tentato di violentarla. Lei avrebbe reagito sferrandogli calci e pugni, colpendolo ripetutamente. Subito dopo avrebbe lasciato l’ex gestore a terra sanguinante mettendosi alla guida dell’autovettura e cambiandosi gli indumenti intrisi di sangue. Le testimonianze raccolte dagli agenti della Squadra mobile fornirono una differente chiave di lettura. Il materiale d’indagine acquisito consentì di configurare il reato di omicidio volontario.

Le conclusioni della consulenza eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, poi, accertarono le modalità della morte: l’anziano sarebbe deceduto a causa delle lesioni conseguenti ad una o più cadute al suolo subite nel corso di una colluttazione o di una aggressione. La stessa Piccinonno, nel corso dell’interrogatorio, ammise di avere colpito con violenza e servendosi anche di oggetti contundenti. Riferì di essersi difesa da un tentativo di violenza dell’uomo e che l’anziano era ancora in vita quando si allontanò a bordo della sua auto.

La vicenda giudiziaria dell’imputata è lunga e complessa figlia di una personalià border line. Dopo la sentenza per il rapimento di una bambina di 6 anni venne arrestata per l’omicidio. Ottenuti i domiciliari tornò di nuovo in carcere dopo aver aggredito la madre (per quest’ultimo procedimento la 34enne è stata assolta di recente). Nuovamente libera, la Piccinonno è finita dietro le sbarre agli inizi di marzo per evasione. Subito dopo la sentenza di primo grado per l’omicidio, appena 24 ore dopo, la donna si allontanò dalla comunità in cui scontava i domiciliari. I quattro figli e la moglie della vittima sono assistiti dall’avvocato Roberto Rella.

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Promettevano beneficenza agli anziani ma era una truffa da 17mila euro: in tre a processo

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F.Oli. 

SCORRANO-MAGLIE-LEQUILE (Lecce) – Avrebbero garantito a tre anziani salentini cospicue somme di denaro da destinare loro in beneficenza. In realtà si sarebbe trattato di una truffa per complessivi 17mila euro. Sotto processo sono finiti tre siciliani: P.F., 47 anni; R.D.N., 34 annI e S.B., di 46, tutti e tre residenti a Messina e difesi dall’avvocato Filippo Orlando. Nei giorni scorsi il gip Cinzia Vergine ha emesso un decreto di giudizio immediato a carico dei tre imputati così come richiesto dal pubblico ministero Francesca Miglietta. Il processo si aprirà il prossimo 9 gennaio davanti al giudice monocratico Sergio Maria Tosi in cui prenderanno posto anche le persone offese.

Andiamo con ordine ripercorrendo le tre truffe. La prima risale al 4 novembre del 2015. Sarebbe stata compiuta da P.F. e R.D.N. con altri soggetti non identificati. Avrebbero avvicinato un 83enne di Lequile a cui hanno fatto credere di voler devolvere una cospicua somma di denaro in beneficenza e di necessitare, a tal fine, di 5mila euro da depositare nell’immediatezza presso un notaio. Soldi necessari, a dire dei truffatori, per chiudere la pratica promettendo all’anziano una cospicua somma di denaro. In tal modo il malcapitato avrebbe effettuato un prelievo in banca dell’importo richiesto dai due malfattori.

Il secondo episodio è più recente. E’ datato 30 marzo 2017. P.F e S.B avrebbero avvicinato un 77enne di Maglie a cui avrebbero fatto credere di voler devolvere in beneficenza una cospicua somma di denaro e di necessitare, a tal fine, di 8mila euro da depositare nell’immediatezza presso un notaio al fine di concludere la pratica. Anche in questo caso l’anziano sarebbe caduto nel tranello prelevando la somma di 8mila euro in banca consegnandola ai due truffatori.

Il processo dovrà fare luce anche su un terzo caso. Risale al 13 aprile del 2017. E si è verificato a Scorrano. Sempre P.F. e S.B. avrebbero avvicinato un 70enne promettendogli di voler devolvere in beneficenza una cospicua somma e di necessitare di 20mila euro da depositare nell’immediatezza presso un notaio al fine di concludere la pratica. Anche in questo caso l’anziano si sarebbe recato in banca consegnando ai due indagati la somma di 4mila euro. Il 70enne, assistito dall’avvocato Mario Blandolino, si è già costituito parte civile cosa che farà anche l’83enne di Lequile, all’apertura del dibattimento, con l’avvocato Andrea Giuranna.

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Lo scippatore in scooter torna a colpire, questa volta in pieno centro: secondo “colpo” nel weekend

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LECCE – Ancora uno scippo in città. Ed il sospetto è che si tratti sempre dello stesso malvivente. Dopo il furto con strappo messo a segno sabato pomeriggio lungo viale Gallipoli, dove una donna rumena è stata derubata della borsetta da un individuo poi fuggito in sella ad uno scooter, un altro scippo è stato compiuto ieri pomeriggio, tra l’altro in pieno centro cittadino.

Come denunciato dalla vittima, una donna leccese, percorreva a piedi via Oberdan, quando giunta all’altezza dell’incrocio con via Braccio Martello è stata avvicinata da un malvivente in scooter, che le ha sottratto la borsa che portava a tracolla, per poi dileguarsi con al seguito appena 25 euro e documenti personali.

Fortunatamente, la donna non ha riportato alcuna conseguenza fisica. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Lecce principale. Come detto, sabato pomeriggio, stessa sorte era toccata ad una 50enne straniera, scippata da un malvivente in scooter mentre passeggiava lungo viale Gallipoli.

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Palpeggiata nei pressi della stazione, molestatore: “Chiedo scusa, ero sotto l’effetto di hashish”

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F.Oli. 

LECCE – Confessa di aver palpeggiato una donna nei pressi della stazione ferroviaria ma di averlo fatto in uno stato psicofisico alterato per via della droga solo pochi minuti prima. Si è svolta questa mattina l’udienza di convalida dell’arresto di S.I., 33enne di origini pakistane, arrestato venerdì sera con l’accusa di violenza sessuale. L’uomo, difeso dall’avvocato Vincenzo Pennetta, ha ammesso gli addebiti giustificando la sua condotta per la droga assunta appena cinque minuti prima. “Donna scusa” sarebbero state le poche parole pronunciate in italiano; un modo per dimostrare il proprio pentimento per un’azione, a suo dire, compiuta per uno stato psicofisico precario. Poco prima, infatti, un suo connazionale gli aveva fornito dell’hashish che gli avrebbe offuscato la mente.

Tanto che già venerdì sera, appena si è ripreso dallo stordimento ha chiesto scusa per quanto fatto. Di certo l’uomo comparso davanti al gip Simona Panzera sarebbe un soggetto con seri problemi psichici. Sguardo fisso, tremava e sbadigliava di continuo. Ha confidato di essere in cura e di assumere delle gocce. Alla luce delle condizioni di salute, la difesa dovrebbe presentare richiesta di perizia psichiatrica mentre il giudice nelle prossime ore dovrà convalidare l’arresto e pronunciarsi sulla misura cautelare da applicare.

L’uomo è finito in manette dopo una rapida operazione condotta dagli agenti di polizia. La serata da incubo per una donna è iniziata poco dopo le 19.00. La donna è stata avvicinata da A.I. che ha iniziato a palpeggiarla e molestarla in Piazza Massari, a pochi metri da viale Oronzo Quarta. La malcapitata ha avuto la prontezza di divincolarsi. Ha iniziato a urlare, richiamando l’attenzione di un’altra persona che ha affrontato l’aggressore. C’è stata una colluttazione mentre la stessa vittima ha recuperato il telefono dalle tasche allertando la centrale operativa della Questura: “Accorrete un individuo mi sta molestando” ha riferito con una concitata chiamata durata pochi secondi. In breve sono confluite due volanti. I poliziotti hanno bloccato il cittadino pakistano che ha tentato una fuga e accompagnato subito dopo in Questura.

Sul posto è stata raccolta la testimonianza della vittima. Per quanto provata e scossa non ha chiesto l’intervento dei sanitari. Ha confermato l’aggressione fornendo i dettagli e ringraziando gli agenti per il tempestivo intervento. I poliziotti hanno acquisito anche le dichiarazioni di un altro passante che ha assistito alla scena. In tarda serata, su disposizione del pubblico ministero di turno, l’uomo è stato arrestato e accompagnato in carcere con l’accusa di violenza sessuale.

Torna, in ogni caso, l’allarme sicurezza in una zona dove, nel recente passato, si sono verificati diversi episodi di microcriminalità. Alla luce di un rischio sicurezza sempre più dilagante che aveva destato forte preoccupazione tra i residenti sono stati rinforzati i dispositivi di sicurezza in tutte le vie a ridosso della stazione ferroviaria. Un giro di vite che ha reso la zona maggiormente vivibile fino all’ultimo episodio di venerdì.

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Riccardo Mazzeo, per Spazio Giovani, alle Cantelmo per discutere di giovani e legalità

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LECCE – Questo pomeriggio, a partire dalle 17 e sino alle 21, nell’ambito del Progetto Spazio Giovani, cofinanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, interverrà il sociologo Riccardo Mazzeo. L’autore che ha trattato anche assieme a Zigmunt Bauman i temi sulla società liquida, sarà a disposizione della platea nell’affrontare il delicato tema del disagio giovanile. Modera l’incontro il Dr.Mirko Filippo Silipo assieme all’avvocato Antonio Filograna. Nel corso dell’incontro sarà presente la piattaforma web di Scool.

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Acquedotto Pugliese: sospensione del servizio idrico in alcune vie dell’abitato di Leverano

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LEVERANO (Lecce) – Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi per il miglioramento del servizio nell’abitato di Leverano. I lavori riguardano lavori di manutenzione alla condotta idrica-suburbana.

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica mercoledì 24 ottobre 2018. La sospensione avrà la durata di circa 12 ore a partire dalle ore 20,00 del 22 ottobre con ripristino alle ore 08,00 del 25 ottobre. In particolare riguarderà via Cesarea (tratto compreso tra via Marche e via Emilia).

Disagi saranno avvertiti negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda ai residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dalla interruzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

Al fine di limitare gli eventuali disservizi, Acquedotto Pugliese provvederà alla fornitura integrativa di acqua mediante autobotti, che saranno dislocate presso l’area mercatale dell’abitato.

 

 

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Tra animali e fieno spuntano quasi due chili di marijuana: 39enne finisce in carcere

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PRESICCE (Lecce) – Tra animali e fieno, nascondeva quasi due chili di marijuana. E per questo motivo è stato arrestato ed accompagnato in carcere, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Nei guai è finito il 39enne Andrea Errico, originario di Tricase, arrestato in flagranza di reato dagli agenti del Commissariato di Taurisano, diretti dal vicequestore aggiunto Salvatore Federico. Il blitz degli agenti è scattato sabato pomeriggio, quando i poliziotti hanno voluto chiarire alcuni strani movimenti, che erano stati notati nei pressi di un fienile nelle campagne di Presicce.

I sospetti degli investigatori si sono rivelati fondati: all’interno del casolare, infatti, tra animali e balle di fieno, gli agenti del commissariato taurisanese hanno rinvenuto vasi di vetro e buste di plastica, all’interno delle quali erano contenuti quasi due chili di marijuana, nonché due bilancini di precisione, un rotolone di cellophane, tre paia di formici e la somma contante di oltre mille euro.

Sentito il parere del pubblico ministero di turno, per Errico sono così scattate le manette. È stato ristretto presso la casa circondariale di Borgo San Nicola. La droga, i soldi e tutto l’altro materiale rinvenuto sono stati invece posti sotto sequestro.

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Il Riesame conferma il sequestro del bar “Il Molo”

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F.Oli.

SAN CATALDO (Lecce) – Rimane sotto sequestro il bar “Il Molo” sul lungomare di San Cataldo. Il Tribunale del Riesame (presidente-relatore Silvio Piccinno, giudici Anna Paola Capano, Antonio Gatto) hanno confermato i sigilli apposti alla struttura dai militari della Guardia costiera l’1 ottobre scorso per una serie di violazioni. I giudici hanno così rigettato il ricorso discusso venerdì, nell’udienza a porte chiuse, dall’avvocato Pietro Quinto che, per conto di uno degli indagati, con argomentazioni tecniche, aveva cercato di dimostrare la correttezza delle procedure adottate.

Il decreto di sequestro preventivo, a firma del giudice per le indagini preliminari Vincenzo Brancato, è stato notificato a sei indagati, dirigenti ed ex di Palazzo Carafa con le accuse, a vario titolo, di abuso di ufficio, falso, deturpamento di bellezze naturali ed abusi edilizi, a carico di Rossana Capoccia, 38 anni, di Lecce, legale rappresentante della società L.F., proprietaria del chiosco e committente dei lavori; Gianfranco Cozza, 42 anni, di Surbo, tecnico progettista della L.F.; Antonietta Greco, 65 anni, di Lecce, dirigente comunale del settore Urbanistico; Giancarlo Pantaleo, 63 anni, di Monteroni, responsabile dell’ufficio comunale Demanio; Daniele Buscicchio, 61 anni, responsabile comunale dell’ufficio Paesaggio; l’architetto Luigi Maniglio, 68 anni, di Lecce, nelle vesti di digente del settore Urbanistica; ed infine Caterina Delle Canne, 59 anni, di Lecce, amministratrice della Idea Line.

L’ipotesi, secondo l’accusa, è che sarebbero stati redatti dei documenti fasulli per assegnare la gestione del chiosco, di aver impiegato criteri invasivi per la costruzione dello stesso, di aver ignorato il parere negativo della Soprintendenza. Inoltre anomalie sarebbero state riscontrate anche nel rilascio della licenza di concessione demaniale e nella procedura di evidenza pubblica che avrebbe escluso ad altre imprese di partecipare.

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Denuncia shock in Questura: “Hanno tentato di rapire mio figlio in pieno centro”. Indagini in corso

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LECCE – Ha denunciato di essere stata avvicinata da un uomo, che avrebbe tentato di rapire il figlio col quale stava passeggiando nei pressi di piazza Sant’Oronzo, nel bel mezzo del sabato pomeriggio.

Sono in corso le indagini della polizia per fare luce sul racconto di una giovane mamma, che in mattinata ha raggiunto gli uffici della Questura per denunciare il tentativo di rapimento del figlio minore, di soli 4 anni.

L’episodio – sul quale sono in corso accertamenti da parte degli agenti della sezione Volanti – si sarebbe verificato nel tardo pomeriggio di sabato, nel pieno centro della città.

Gli investigatori, in queste ore, stanno cercando di trovare riscontri al racconto della donna, visionando i filmati delle telecamere di sicurezza installate nella zona in cui si sarebbe verificato il tentativo di rapimento.

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Stabilimenti balneari, tavolo in Prefettura con Borgonzoni: “Il governo interverrà, ma non per sanare illegalità”

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LECCE – Smontare i lidi a fine ottobre o permettere di tenerli aperti tutto l’anno senza fare figli e figliastri? La gente va a mare nel weekend fino a novembre e a primavera. Ma in tanti hanno risposto bene anche alle iniziative invernali nelle zone di mare. Il Salento vuole puntare da anni sulla destagionalizzazione, ma non riesce a decollare. La burocrazia pretende spesso cose che non fanno bene alle casse pubbliche, come lo smontaggio dei pontili a Otranto. D’inverno la costa può essere ancora fruibile e i balneari sono una risorsa dal punto di vista del controllo e del servizio che offrono. Oggi in Prefettura sindaci, istituzioni, consiglieri regionali e parlamentari si seduti intorno a un tavolo insieme alla sottosegretaria Mibact, Lucia Borgonzoni: sono state suggerite le possibili soluzioni per salvare il settore dalle “chiusure penalizzanti fissate per il 31 ottobre”. Il decreto legge potrebbe salvare la situazione, come ha suggerito il professore Pierluigi Portaluri. “Il governo è pronto a intervenire – ha spiegato la sottosegretaria, che si è presentata in Prefettura accompagnata dal senatore Roberto Marti – Ma non saneremo situazioni di illegalità (cliccando sull’immagine potrete ascoltare tutta la dichiarazione ndr)”. 

“Il 31 ottobre è vicino: non c’è più tempo – spiega l’avvocato Pierluigi Portaluri – Ci vuole un intervento normativo urgente da parte dello Stato per inibire questo termine. C’è bisogno di un decreto legge in questi giorni per evitare che si costringano tante strutture a smontare con gravi disagi per i balneari. Non esiste un diritto assoluto a restare tutto l’anno, ma ci può essere una possibilità di restare, analizzando caso per caso le questioni”. “Siamo di fronte a un momento particolare – ha chiarito l’assessore regionale Loredana Capone – l’ordinanza prevede di essere aperti tutto l’anno nel rispetto delle norme, ma in alcuni casi permane il problema dello smontaggio il 31 ottobre. Oggi si tratta di capire se ci può essere una normativa uniforme in tutta Italia. La Regione ha emesso la sua ordinanza che permette di tenere aperte le strutture tutto l’anno. Oggi testa il dato della non uniformità dell’appplicazione in tutto il territorio regionale. Bisogna vedere quali saranno le linee guida del governo anche nei confronti dei singoli Ministeri. Il tempo stringe, ma la Regione non può sostituirsi a un organo dello stato che si pronunciato. Con la Soprintendenza stiamo dialogando per trovare soluzioni univoche che riguardino tutti i lidi che hanno intenzione di restare aperti tutto l’anno. Auspichiamo che si trovino queste soluzioni senza inficiare la tutela del paesaggio”.  

Insomma, solo il governo può salvare tanti lidi neutralizzando la norma che impone lo smontaggio entro il 31 ottobre: la sottosegretaria ha promesso un intervento urgente, ma ha chiesto a tutti i sindaci di depositare tutte le mappature e i dati sui lidi che insistono sul territorio Leccese. Il sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, ha ricordato la grande svolta del turismo per il Salento, “che ha permesso a tanti giovani di non emigrare per trovare lavoro”: “C’è la possibilità attraverso il turismo di avere anche tutto l’anno visitatori, ma mentre si fanno degli sforzi per far crescere il sistema turistico ci ritroviamo a sbattere contro alcune situazioni burocratiche. Si fa più danno al paesaggio se lo stabilimento balneare viene smontato o se resta lì”.  

“Noi giudici non esprimiamo soluzioni – ha spiegato il presidente del TAR, Antonio Pasca – ma applicano la legge interpretando il caso concreto: il giudice non può essere chiamato a gestire questo tipo di interessi”. In altre parole è la politica che deve fare le leggi. “Il problema principe è la modifica a livello statale dell’assetto del procedimento. Anche il parere vincolante è da rivedere. Tra autorità marittima e balneari dovrebbe affermarsi un rapporto solido di collaborazione vigilando sul demanio contiguo”. Il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, non ha resistito alla tentazione di parlare dei pontili: ha lanciato la frecciatina nei confronti della Soprintendenza che “non sempre dimostra rispetto nei confronti del Comune”. “Com’è possibile che a Otranto 17 lidi siamo stati autorizzati per tutto l’anno e altri quattro no?” – si chiede il primo cittadino di Otranto. La legge viene applicata a macchia di leopardo: alcuni possono restare aperti, altri no. Poi, c’è il grande problema degli smontaggi che diventano pesanti, onerosi e meno utili dal punto di vista paesaggistico. “Smontare 27 lidi a Otranto avrebbe un impatto ancora più forte”.

Mauro Della Valle, presidente di Federbalneari, lancia l’allarme sui livelli occupazionali: “Dobbiamo pensare a tante famiglie nell’incertezza e ricordarci che siamo i primi custodi del paesaggio, perché su quello basiamo le nostre fortune. Salvaguardiamo quelle famiglie che hanno permesso ai turisti di usufruire dei servizi nelle marine (anche quelli igienici) a ottobre sperando che per questa azione meritoria non vengano puniti. Dunque tocca al governo e al Parlamento risolvere questi problemi. L’incontro è stato richiesto dalle associazioni di categoria al Prefetto Claudio Palomba che ha voluto in questo modo tentare una strada ancora più incisiva in vista dei mesi invernali e dei dibattiti relativi soprattutto al mantenimento delle strutture. “Ancora una volta il Prefetto Claudio Palomba ha dimostrato non solo la sua umana e politica sensibilità verso l’imprenditoria salentina, e quella balneare in particolare, ma soprattutto – dichiara Mauro Della Valle, di FederBalneari Salento – ha voluto imprimere un segnale di concretezza mettendo allo stesso tavolo le associazioni, i sindaci, le autorità, la Soprintendenza leccese e il Mibact. Da tempo auspicavamo un momento di discussione di tale portata. Siamo convinti che proprio le linee guida da parte del Ministero dei Beni culturali, sui temi di propria competenza e collegati al mondo del turismo, possano rivelarsi il punto fermo per uscire dall’incertezza normativa e da una discrezionalità assegnata alla Soprintendenza, discrezionalità che, come hanno poi in più occasioni sottolineato i Tribunali amministrativi, si è dimostrata essere incomprensibile arbitrarietà”.

In diverse occasioni, FederBalneari si è espressa a favore della diversificazione dei layout delle strutture balneari, puntando su un primo estivo più strutturato e completo, e su un secondo layout invernale molto più leggero. Soprattutto più volte FederBalneari ha parlato della necessità di avere anche un’architettura balneare che abbia una sua linearità sulle coste, in termini di colori e modelli. “Una delle soluzioni per abbreviare i tempi potrebbe essere – scrive Mauro Della Valle – una metodologia di lavoro sulle stile delle conferenza dei servizi che, riunendosi in momenti cadenzati e mettendo intorno allo stesso tavolo gli uffici tecnici, la polizia giudiziaria e la Soprintendenza, analizzi le diverse istanze”.

Poca pubblicità, secondo FederBalneari, ha avuto la Determina della Sezione Demanio della Regione Puglia dello scorso marzo sulle linee guida in materia di mantenimento annuale delle strutture balneari amovibili”: in essa viene ricordata la L. 17/2015 nella parte in cui precisa che “ai fini demaniali marittimi, le strutture funzionali dell’attività balneare, purché di facile amovibilità, possono essere mantenute per l’intero anno solare”. Proprio partendo da questo principio, nell’atto dirigenziale vengono citati i tre ambiti nei quali è ammissibile il mantenimento: costieri urbani, costieri periurbani o urbanizzati, e quelli ad alta sensibilità ambientale previa verifica di fattibilità. In sostanza la Regione Puglia indica la volontà di puntare concretamente sulla destagionalizzazione indicando, in quelle linee guida, l’obbligo da parte degli operatori balneari di presentare progetti di offerta turistico-ricreativa per l’intero anno solare e, altresì, di preoccuparsi del decoro del contesto ambientale in cui opera garantendo ancora servizi come bagni, docce, ristoro e vigilanza.

Il modello strutturato dalla città di Manfredonia – sottolinea Della Valle – resta per noi un faro quantomeno sul piano della certezza delle regole nelle quali muoversi: la consapevolezza ex ante di quali zone costiere possano essere destinate ad un mantenimento stagionale, fornendo servizi per l’intero arco temporale, e quali no consentirebbe a ciascuno di noi di evitare infinite battaglie prima burocratiche poi giuridiche. Ci consentirebbe, per dirla in breve, di poter fare solo gli imprenditori”.

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