di F.Oli.
LECCE – Utilizzò un compagno di classe in più occasione come cancelletto sbeffeggiandolo e prendendosi gioco di lui davanti agli altri compagni di classe immortalando le sequenze in un video. Il sostituto procuratore della Procura dei Minori, Imerio Tramis, ha chiuso le indagini su un caso di presunto bullismo avvenuto all’interno dell’Istituto Tecnico “E.Fermi” di Lecce nell’aprile scorso. L’avviso di chiusa inchiesta è stato fatto notificare ad un 17enne di Salice Salentino accusato di percosse e stalking. Il caso finì alla ribalta delle cronache locali e nazionali per la gravità dei fatti (ovviamente tutti da accertare) e per le ripercussioni riportate dalla vittima “per un perdurante stato d’ansia e di paura” come annota lo stesso magistrato, titolare del fascicolo.
Agli atti d’indagine è confluito un video di 13 secondi in cui lo studente viene sbeffeggiato, umiliato e colpito con un calcio da un compagno. E proprio la visione del filmato realizzato da un compagno di classe convinse la madre a sporgere denuncia e ad avviare le indagini assistita dagli avvocati Giovanni Montagna e Giorgio Pasca. Lentamente il ragazzo ha vinto paure e timori. E ha raccontato quanto accadeva a scuola. Nei mesi scorsi, più volte, il ragazzo era rientrato a casa con evidenti lividi sulle braccia, sulle gambe e sul costato. Alle domande della madre, però, il ragazzo aveva fornito risposte evasive giustificando lesioni e ferite con alcune cadute nella palestra della scuola durante l’ora di educazione fisica. Per lo studente il silenzio in tutti questi mesi era stato una scelta obbligata. I suoi aguzzini lo avrebbero minacciato. Se avesse parlato sarebbe stato picchiato, isolato e prelevato da casa per ricevere “una lezione”.
Tali vicissitudini tra i banchi di scuola avrebbero inevitabilmente destabilizzato il 17enne nella vita sociale. Tanto che il pm parla di “un atteggiamento di prevaricazione” da parte dell’indagato nei vari episodi avvenuti “approfittando dell’assenza dei professori”. Nel corso delle indagini il ragazzino è stato sentito con l’ascolto protetto dai carabinieri e anche grazie al supporto di una psicologa, ha confermato il caso svelando altri episodi. Se su un fronte c’è uno studente indicato come la vittima delle presunte angherie di un compagno di classe fisicamente più robusto, più sicuro e forte psicologicamente dall’altra parte del guado c’è comunque un compagno che, per quanto forte e sicuro di sè, ha dimostrato tutta la propria fragilità e sensibilità.
Nei mesi scorsi, assistito dall’avvocato Marco Luigi Elia e Cristian Gabellone, è stato interrogato dagli inquirenti. Il giovane, pur non sottraendosi alle proprie responsabilità, ha comunque circoscritto gli episodi in un clima di goliardia tra compagni in cui la stessa vittima si sarebbe prestata a recitare un simile ruolo come sollecitato in più occasioni. Nelle prossime settimane la difesa irrobustirà la propria strategia con il deposito di memorie. Nel frattempo l’indagato, subito dopo la sospensione, ha cambiato scuola.
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