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Uccise la moglie con 40 coltellate, il gip: “No ai domiciliari dove ha ammazzato la donna”

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F.Oli.

TREPUZZI (Lecce) – Non tornerà nell’abitazione in cui ha ammazzato la moglie. Il gip Vincenzo Brancato, con parere sfavorevole della Procura, ha infatti rigettato l’istanza presentata nei giorni scorsi dall’avvocato Antonio Savoia con cui il legale chiedeva il trasferimento nell’abitazione di Trepuzzi di Michele Spagnuolo, il 77enne di origini tarantine, reo confesso dell’omicidio della moglie, Teresa Russo. Alla base dell’ordinanza il mancato accertamento sulla disponibilità o meno del figlio (comproprietario dell’appartamento) ad accogliere il padre. Non vengono sottolineati problemi di sicurezza. Per ora dunque Spagnuolo, maresciallo in pensione dopo una lunga esperienza presso l’Aeronautica Militare, rimarrà in casa dei parenti (a Taranto) dove sta scontando i domiciliari dopo nove giorni trascorsi in carcere.

L’arresto dell’anziano risale al 16 luglio scorso giorno in cui nell’abitazione di via Generale Papadia Spagnuolo uccise la consorte di 20 anni più giovane di lui e originaria di Novoli colpendola con quaranta coltellate così come accertato dal medico legale Alberto Tortorella. Tra la coppia, ormai da tempo, i rapporti si erano deteriorati e la donna aveva avanzato le pratiche per chiedere la separazione da quell’uomo dalla cui unione era nato anche un figlio. Negli ultimi tempi, poi, la donna aveva esternato alle persone a lei più vicine i timori di rimanere vittima di qualche azione violenta del marito come poi effettivamente avvenuto.

Le indagini, condotte dai carabinieri della locale stazione e dai colleghi del Nucleo Investigativo e coordinate dal sostituto procuratore Luigi Mastroniani,sono state rapide e tempestive agevolate dagli spostamenti dell’uomo che, subito dopo aver ucciso la moglie, raggiunse la caserma per lasciare un biglietto in cui confessava l’omicidio per poi inviare messaggi ad alcuni familiari per ammettere le sue responsabilità. Bloccato pochi minuti dopo nelle vicinanze della stazione ferroviaria venne accompagnato in caserma e sottoposto al fermo di pg con l’accusa di omicidio volontario aggravato convalidato subito dopo l’udienza. Salvo poi ottenere i domiciliari con un’ordinanza del gip nove giorni dopo.

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Dopo la sentenza, l’avvocato Gatto: “Sono contento perchè non ho mai agito contro i miei tifosi”

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MAGLIE (Lecce) – “Si chiude nel migliore dei modi per me questa assurda vicenda che mi ha visto coinvolto in prima persona, costringendomi ad una difesa da accuse gravi, soprattutto per chi come me da una parte svolge la delicata professione forense e dall’altra è un tifosissimo della Toma Maglie, che ho avuto l’onore di rappresentare per diversi anni”. E’ il commento a caldo dell’avvocato Daniele Gatto non appena il professionista ha saputo proprio dal CorriereSalentino.it l’esito dell’udienza preliminare.

“Mi si accusava di aver accettato denaro in cambio di un impegno della Toma nella gara contro l’Avetrana, diretta concorrente del Galatina nella lotta per la promozione”, prosegue l’avvocato. “Sono contento perché è stato accertato che non ho mai agito in danno della mia società e dei tifosi, essendo pienamente convinto che indipendentemente dai mezzi tecnici ogni squadra debba dare il meglio per cercare la vittoria”.

“In secondo luogo nella vicenda della quale sono stato accusato non ho avuto alcun ruolo né alcun contatto diretto o indiretto” continua l’avvocato Gatto. “In questi mesi tuttavia ho sempre confidato nell’operato della Magistratura e tale fiducia è stata ampiamente ripagata oggi dal gup Alcide Maritati che ha accolto la mia tesi difensiva. “Ne approfitto per ringraziare pubblicamente il mio amico e collega, l’avvocato Fabrizio Ruggeri, per avermi difeso e per aver contribuito a mettere la parola fine a questa storia”. “E sono certo”, conclude Gatto, “che anche Lorenzo Adamuccio dimostrerà la sua totale estraneità ai fatti che gli sono stati ingiustamente addebitati”.

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Crollo solaio scuola a Nardò, Casili: “Chiederò con urgenza di procedere a una ricognizione di tutti gli edifici scolastici”

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NARDO’ (Lecce) – “Due crolli in pochi giorni hanno interessato due diversi plessi scolastici della provincia di Lecce. La settimana scorsa a Maglie, ieri a Nardò. La situazione comincia ad essere allarmante e occorre dare risposte e sicurezza ai bambini e alle loro famiglie”. Lo afferma il capogruppo del M5s Cristian Casili.

“Occorre verificare se il cedimento che ha riguardato la scuola primaria di via Crispi, a Nardò – prosegue il Consigliere – sia la conseguenza di infiltrazioni d’acqua, se ciò fosse verificato sarebbe gravissimo. Ad ogni modo non trascurabile è lo stato di vetustà dell’edificio, costruito negli anni 70. È evidente quindi che bisogna garantire dei controlli sempre più stringenti sugli edifici scolastici ormai datati, in alcuni casi pensare di costruirne dei  nuovi, più efficaci, all’avanguardia e dotati di tutte le norme di sicurezza. L’istituto in questione è tra l’altro molto frequentato, considerato che dispone di sei aule per la scuola dell’infanzia e tredici per la scuola primaria. Tra l’altro negli ultimi anni nell’edificio ci sono stati interventi di ristrutturazione. Evidentemente non efficaci. È inconcepibile pensare di minare l’incolumità dei nostri bambini . Nel plesso di via Crispi mattoni e calcinacci sono cascati per terra durante la notte, fortunatamente quando nell’edificio non c’era ancora nessuno.

Ma non possiamo ogni volta aspettare la tragedia per intervenire. Serve una drastica presa di coscienza e un rapido cambio di passo nella manutenzione degli edifici scolastici della provincia. Per questo – conclude Casili – chiederò con urgenza di procedere ad una ricognizione di tutti gli edifici scolastici al fine di registrare le criticità di ognuno di essi per porre in essere gli interventi di messa in sicurezza”.

 

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Da Terni a Gallipoli per donare una Ortogil del ‘47 al Museo di Storia della Medicina del Salento

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GALLIPOLI (Lecce) – Il Museo di Storia della Medicina del Salento si arricchisce di un altro pezzo pregiato. L’ingegnere ternano Giuseppe Pennacchia, infatti, ha voluto donare al Museo dell’Ospedale di Gallipoli un modello “Ortogil” del ‘47, una delle prime apparecchiature mobili di diagnostica per immagini prodotta dallo stabilimento fondato nel 1947 dall’ingegnere Arturo Gilardoni nei pressi di Busto Arsizio.

Un vero e proprio antenato dei moderni apparecchi radiologici a “raggi X” che, come descrive lo stesso ingegnere Pennacchia, “era composto da un treppiedi sorreggente una camera di produzione dei raggi X, montata su perni girevoli e scorrevole lungo l’asta, da una pedana di posizionamento del paziente in piedi, da uno schermo fluorescente sul quale appoggiare il corpo, da cavi di collegamento con guaina metallica”.

“L’apparecchio – spiega ancora Pennacchia – era poi dotato di una scatola di comando con istruzioni all’interno del coperchio, poggiata su un treppiedi tale da permettere di controllare manualmente l’intensità dell’irraggiamento, tra tubo radiogeno e schermo radioscopico, attraverso un variatore di voltaggio e l’opportuno dosaggio dei tempi, a seconda della massa da ispezionare. Un’apertura a coltello permetteva di posizionare le lastre, tra le due superfici dello schermo, in un involucro; le stesse lastre venivano poi sviluppate in una vaschetta e stese ad asciugare in uno stanzino che fungeva da camera oscura, dotata di schermo luminoso per la successiva lettura dell’immagine. L’intera apparecchiatura era composta da otto parti, con tre valige per il trasporto”.

L’Ortogil oggi pomeriggio è arrivata a Gallipoli in quelle stesse valige, accolta dal direttore amministrativo dell’Ospedale Annamaria Paolini, dal vicedirettore medico Assunta Sapia e da Fausto Gatto e Maria De Giorgi, in rappresentanza della ASL e del comitato promotore dell’istituzione del Museo. A consegnarla proprio l’ingegner Pennacchia, legato anche affettivamente a quell’apparecchio utilizzato sino agli anni ‘70 da suo padre, il medico condotto Gabriele Pennacchia, nel suo studio di Roma. Una pagina di memoria familiare e di storia medica che ora potrà fare bella mostra di sé tra gli oltre 150 pezzi, macchinari, strumenti e oggetti vari, ospitati nel Museo dell’Ospedale gallipolino, dove un filo rosso tiene assieme la tecnologia del secolo scorso con quella contemporanea che, pochi metri più in là, continua a lavorare quotidianamente al fianco del personale sanitario e al servizio dei cittadini.

 

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Mafia & Calciopoli: pm chiede la condanna per cinque imputati, prosciolto il dirigente Daniele Gatto

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F.Oli.

GALATINA (Lecce) – Entra nel vivo il processo scaturito dall’operazione ribattezzata “Off Side” con cui gli agenti della Squadra mobile hanno stroncato a maggio il tentativo di rinascita del clan Coluccia che, ormai da anni, aveva esteso i propri interessi anche per la squadra del Galatina calcio. Il pubblico ministero Roberta Licci, tramite una memoria scritta, ha invocato 12 anni per Danilo Pasquale Coluccia e il padre Luciano, rispettivamente di 38 e 69 anni (il primo in carcere, il secondo ai domiciliari), contestando per entrambi l’associazione a delinquere (che il gip Giovanni Gallo non ha ravvisato nell’ordinanza di custodia cautelare); 1 anno e 6 mesi per Mauro Giordano, 37enne, di Lecce, giocatore del Maglie;

Cinque anni, invece, per Alessio Antico, 37 anni, originario di Nardò. Quest’ultimo avrebbe delegato il più giovane dei Coluccia a pretendere la somma di 5mila euro da un cittadino nonostante gli spettasse la metà dei soldi. Accusato di estorsione e rapina aggravata dall’aver agevolato l’associazione mafiosa, Antico è stato giudicato in abbreviato condizionato dall’ascolto proprio del debitore citato dall’avvocato Giuseppe Bonsegna. Il teste ha prospettato una versione differente rispetto a quanto contestato dall’accusa che ora dovrrà essere valutata dal giudice. 1 anno e 6 mesi per Antonio Renis, 38 anni, di Copertino, allenatore del Maglie. Sempre in abbreviato condizionato dalla documentazione relativa all’organigramma societario della squadra Galatone calcio relqativa al campionato 2015-2016 è stato giudicato Cosimo Manta, 69, di Tuglie, dirigente del Galatone, accusato di aver convinto i suoi giocatori a perdere la partita con il Galatina in cambio di denaro e altre utilità. Per il dirigente la Procura ha chiesto 1 anno di carcere. Il processo è stato aggiornato al 24 ottobre e al 6 novembre quando dovrebbe essere emessa la sentenza.

Proprio l’esuberanza del rampollo della famiglia Coluccia avrebbe consentito agli investigatori di sgretolare il granitico gruppo mafioso di Noha, la frazione di Galatina consentendo così di delineare un clan 4.0, attento al welfare e al consenso sociali, ma anche determinato, capace di sostituirsi (tanto almeno contestano gli investigatori) all’amministrazione della cosa pubblica “facendola apparire come cosa propria”.

Così il cimitero di Galatina sarebbe diventato una sorta di regno di Luciano Coluccia (andato in pensione da custode, avrebbe continuato a svolgere il ruolo di vero gestore). Un controllo non solo delle attività illecite ma anche di quelle lecite: tentando di imporre il monopolio nel settore commerciale delle pescherie. Al giovane Coluccia, confermando quella sorta di consenso raggiunto dai clan, si sarebbero rivolti anche per l’apertura di sale giochi o per aver un posto per un’attività di ambulante e per ottenere il maltolto dopo un furto. Tutte accuse che i due Coluccia hanno negato nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

Nelle carte dell’inchiesta c’è il capitolo calciopoli. Partite comprate per garantire alla squadra di calcio, la Pro Italia Galatina, la promozione nel campionato regionale di Eccellenza. Per questo secondo filone d’indagine il gup Alcide Maritati ha emesso sentenza di non luogo a procedere per Daniele Gatto, 38, di Maglie, dirigente della locale squadra di calcio, accusato di frode sportiva. Il suo avvocato, il legale Fabrizio Ruggeri, ha dimostrato la totale estraneità alle accuse del noto avvocato; stesso provvedimento per Pierpaolo Maiorano, 25enne, di Torchiarolo, accusato di aver ceduto in tre occasioni dosi di cocaina al più giovane dei Coluccia. Per la difesa, rappresentata dall’avvocato Ladislao Massari, alla base ci sarebbe stato uno scambio di persona. L’unico rinvio a giudizio è stato disposto per Lorenzo Adamuccio, 47enne originario di Maglie, Presidente della locale squadra di calcio. Nei riguardi dei soli imputati accusati di frode sportiva la Figc si è costituita parte civile. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Luigi Greco; Anna Inguscio, Angelo Ninni.

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Droga e sesso con la figlia all’epoca minorenne: presunto padre orco rischia 8 anni di carcere

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F.Oli.

UGENTO (Lecce) – Droga e sesso con la figlia minorenne. Per anni e nel più totale silenzio. Otto anni di reclusione sono stati invocati dal pubblico ministero Francesca Miglietta nei confronti di un 61enne di Ugento nel processo che si sta celebrando con il rito abbreviato davanti al gup Carlo Cazzella. L’imputato, ora in pensione, risponde di violenza sessuale aggravata e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. La figlia, ora poco più che 20enne, si è costituita parte civile con l’avvocato Enzo Garzia invocando una richiesta risarcitoria di 100mila euro.

L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci. Gli accertamenti sono scattati dopo una segnalazione giunta ai carabinieri della locale stazione da parte dei servizi sociali del Comune che, da tempo, seguivano la giovane cresciuta in un contesto difficile dopo la separazione dei propri genitori. Una prima informativa è stata così inoltrata in Procura. Secondo quanto denunciato, La ragazzina sarebbe stata sorpresa nel sonno e violentata dal padre (nel periodo in cui viveva in casa dell’uomo dopo la separazione dalla moglie) sin da quando era minorenne.

Gli abusi sarebbero andati avanti fino al 2008. Si fa riferimento anche a rapporti sessuali completi. la giovane non è stata mai sentita nel corso delle indagini con la forma protetta dell’incidente probatorio. Il presunto padre orco è accusato anche di spaccio. Le indagini avrebbero appurato come l’uomo offerto alla figlia e ad una nipote sostanza stupefacente: non solo marijuana e hashish (le cosiddette droghe leggere); anche roba ben più pesante come eroina ed lsd (una droga sintetica che provoca allucinazioni).

Raccolto il materiale d’indagine, il magistrato inquirente ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’uomo difeso dall’avvocato Roberto Bray. La difesa, però, ha sottolineato come le dichiarazioni della ragazzina si debbano ritenere inattendibili in virtù della decisione della ragazza di ritornare a vivere in casa insieme al padre.

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Ragazza ubriaca stuprata in un locale della movida: dj condannato a 5 anni e mezzo di reclusione

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F.Oli.

LECCE – Avrebbe stuprato una ragazza ubriaca in un locale della movida leccese e con l’accusa di violenza sessuale E.T., dj 33enne di Ceglie Messapica, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi di reclusione dai giudici della prima sezione penale con l’accusa di violenza sessuale aggravata dall’inferiorità psichica a fronte di una richiesta di 6 anni e mezzo.

Il presunto stupro si sarebbe verificato il 26 ottobre del 2013 in uno dei tanti locali che sorgono nelle immediate vicinanze di piazzetta Santa Chiara dove la giovane leccese, all’epoca 19enne, era stata invitata per fare da ragazza immagine. Dopo la mezzanotte, a conclusione della festa, la giovane, in uno stato di semicoscienza a causa dei fumi dell’alcol, sarebbe stata accompagnata dal deejay in bagno e costretta a consumare un rapporto sessuale completo.

Accompagnata in ospedale, dopo una notte travagliata, nelle ore immediatamente successive, la giovane ricordò quanto accaduto ore prima e decise di denunciare il presunto stupro in ospedale. Una immediata visita specialistica non rilevò segni tangibili sul corpo della ragazza ricollegabili ad una violenza. In sede di discussione, l’avvocato del dj, il legale Domenico Maria Conte, aveva chiesto l’assoluzione perché il rapporto sessuale si doveva ritenere assolutamente consenziente. La persona offesa, residente a Lecce, si era costituita parte civile con l’avvocato Fabrizio Pellegrino. Per la ragazza i giudici (Presidente Gabriele Perna) hanno disposto una provvisionale di 20mila euro. Le motivazioni della sentenza verranno depositate nei prossimi 60 giorni.

 

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Massacro di Cursi: un intero paese si stringe nel dolore per i tre concittadini uccisi venerdì sera

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CURSI (Lecce) – E’ stato il lungo giorno del lutto e del dolore nel piccolo comune di Cursi. Nel pomeriggio nella chiesa madre di San Nicola si sono svolti i funerali di Andrea Marti, del padre Franco e della zia Maria Assunta Quarta uccisi venerdì sera da Roberto Pappadà per problemi di vicinato. Le salme delle tre vittime sono state accolte da un lungo applauso e attese da uno striscione srotolato dagli ultrà del paese in onore di Andrea. In una chiesa gremita, il parroco don Gigi Gualtieri, ha commentato la tragedia riferendo come venerdì sera siano scese le tenebre sull’intera comunità”.

La giornata è stata scandita dalla proclamazione del lutto cittadino del sindaco, Antonio Melcore, dalle 14 alle 19. Il primo cittadino ha ordinato l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici pubblici e ha invitato i titolari delle attività commerciali a sospendere le proprie attività “in segno di accoglimento e rispetto durante i funerali”.

FOTO GENTILMENTE INVIATECI DA TOTY DONNO

 

 

 

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Nuovo flop del tavolo di centrodestra, incontro segreto Marra – Mellone: fittiani e Lega immobili, giallo FdI

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di Gaetano Gorgoni

LECCE – Nei tre incontri ufficiali degli ultimi due giorni il tavolo del centrodestra non ha risolto il braccio di ferro psicologico tra Pippi Mellone e Gianni Marra. I due si sono visti in un incontro segreto pomeridiano che sono pronti a negare, ma si sa che il sindaco di Nardò ha offerto al primo cittadino di Squinzano la vicepresidenza della Provincia di Lecce in cambio di un appoggio. Gianni Marra chiaramente non ci sta e propone di stanare Lega e fittiani. Raffaele Fitto non se la sente di dare un nome ora: sta aspettando che la sinistra dia prima il suo. È una tecnica per far scoprire prima le carte a chi potrebbe spaccare il centrodestra. Non si scopre nemmeno la Lega, dove Caroppo non si fida di Mellone, soprattutto dopo le elezioni politiche. Domani si torna al tavolo con un giallo ancora in corso: con chi stanno Fratelli d’Italia?

Pierpaolo Signore ha portato al tavolo il nome di Mellone, ma nel partito diverse personalità avevano proposto Gianni Marra. Secondo Comgedo, invece, la disponibilità sarebbe equanime verso i due candidati. Dunque, mistero da chiarire. Ma è sicuro che fino all’ultimo momento utile domineranno i tatticismi. Del resto c’è chi (Puglia Popolare) non si è precluso il tavolo del centrosinistra, pur avendo proposto al centrodestra il nome di Pippi Mellone.

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Pestaggio e pistolettate contro 46enne, scattano tre arresti per tentato omicidio

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COPERTINO (Lecce) – Scattano subito tre arresti per la spedizione punitiva ai danni del 46enne Paolo Panzanaro, aggredito ieri mattina da quattro individui nella sua casa in campagna, che non hanno poi esitato ad esplodere nei suoi confronti alcuni colpi di pistola, senza fortunatamente ferirlo.

Grazie agli indizi contenuti nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza del casolare e soprattutto alla conoscenza delle dinamiche criminali del territorio, i carabinieri della tenenza di Copertino guidati dal Luogotenente Salvatore Giannuzzi insieme ai colleghi della stazione di Carmiano guidati dal luogotenente Gabriele Luperto, hanno stretto le manette ai polsi dei responsabili. Questi elementi infatti, hanno consentito agli investigatori di individuare tre dei quattro presunti autori, finiti in manette con le accuse di tentato omicidio in concorso, lesioni personali aggravate e detenzione e porto in luogo pubblico di arma da sparo.

Si tratta Bruno Guida, 42enne di Leverano, Peppino Vadacca, 44enne di Carmiano, e di Matteo Niccoli, 22enne anche lui residente a Carmiano: per i tre si sono aperte le porte della casa circondariale di Lecce.

L’aggressione di cui si sarebbero resi protagonisti risale alla mattinata di ieri, quando attorno alle 11 – insieme ad una quarta persona, già identificata ed attivamente ricercata dai carabinieri – hanno raggiunto, a bordo di una BMW di colore scuro, l’abitazione di Panzanaro in contrada “Olmo”, nelle campagne tra Copertino e Leverano.

Secondo la ricostruzione degli investigatori dell’Arma, i quattro avrebbero dapprima esploso due colpi di pistola calibro 7,65 contro il 46enne – senza fortunatamente colpirlo – per poi assalirlo e picchiarlo, procurandogli una ferita al naso guaribile in 5 giorni. Da verificare il movente del grave episodio anche se potrebbe trattarsi di interessi legati alla droga.

 

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US Lecce e Salento Women Soccer insieme, siglato un accordo per l’utilizzo del marchio giallorosso

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LECCE – Si è svolta questo pomeriggio, presso la sala conferenze della Icos Sporting Club di Lecce, la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione sportiva della Salento Women Soccer. La società calcistica, che taglia il traguardo dei 18 anni di attività in ambito federale, a partire da questa stagione ha concluso con l’US Lecce un accordo di licenza per l’utilizzo della denominazione, del marchio e dei segni distintivi, come previsto dal Sistema Licenze Nazionali per il campionato di serie B.

Le ragazze giallorosse, che indosseranno il materiale sportivo M908, oltre a partecipare al campionato nazionale di serie C e al campionato Juniores prenderanno parte per la prima volta anche al campionato Giovanissime la cui prima fase è a carattere regionale.

All’incontro erano presenti, tra gli altri, l’Amministratore delegato Alessandro Adamo, i consiglieri Silvia e Dario Carofalo, il direttore generale Giuseppe Mercadante, il responsabile sanitario dottore Giuseppe Palaia ed i calciatori Lepore e Bleve.

I rappresentanti del Lecce hanno consegnato al capitano Serena D’Amico e al vicecapitano Benny Cucurachi le maglie ufficiali per il prossimo campionato.

 

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Serata noir con il giornalista Mediaset Remo Croci con visita guidata a Palazzo Tamborrino

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LECCE – Dopo la presentazione a Brindisi, il giornalista Mediaset Remo Croci sarà ospite a Lecce a Palazzo Tamborino Cezzi (via Guglielmo Paladini, 50).

L’appuntamento è per giovedì 4 ottobre alle ore 18 con la visita guidata per scoprire la bellezza e la storia di uno dei più bei Palazzi nel cuore antico della città e brindare con lo scrittore al suo nuovo romanzo noir, “Una voce nella notte“, edito da Il Raggio Verde. Il secondo noir del giornalista, inviato della nota trasmissione di “Quarto Grado”, che con i suoi romanzi cala il lettore nelle atmosfere di San Benedetto del Tronto, sua città natale, alla fine degli anni Settanta e intreccia nella narrazione episodi legati a vicende cittadine con fatti nati dalla sua fantasia. Così la storia di un tradimento si trasforma in un delitto dai toni cupi e misteriosi che dalla piccola comunità in riva all’Adriatico approda nelle isole Canarie con in primo piano il maestro Lampo Amadio e il suo proverbiale intuito da detective.

Le  ex Scuderie di Palazzo Tamborino Cezzi – residenza storica e location preferita da molti registi, in primis Ferzan Ozpeteck che vi ha girato anche “Mine vaganti”- saranno la scenografia perfetta dove a partire dalle ore 19 avrà inizio l’incontro con l’autore che dialogherà con la giornalista Alessandra Bianco. Ingresso libero.

L’evento organizzato dall’associazione “Elementi” in collaborazione con l’associazione Rosso Pompeiano – Palazzo Tamborino Cezzi, la casa editrice Il Raggio Verde e l’agenzia di Consulenza Immobiliare Daniela Girasoli.

 

IL LIBRO

Anche in questo libro, naturale seguito del primo noir,  teatro degli eventi e protagonista a pieno titolo è la città di San Benedetto del Tronto, nelle Marche, culla negli anni ’70 di un importante laboratorio politico e paese d’origine di Remo Croci, profondamente legato alla sua terra.

La narrazione restituisce uno spaccato di vita in un ambiente di provincia, dove i colpi di scena sono all’ordine del giorno. In un susseguirsi di eventi su piani narrativi caratterizzati da lunghi flash back l’autore delinea sempre più psicologicamente i suoi personaggi e, in particolare, la figura del maestro Lampo Amadio, personaggio sambenedettese realmente esistito che fu cronista per il Messaggero e scrittore di saggi teatrali e di riviste cittadine oltre che di romanzi gialli. Come nel primo romanzo, tutto parte da una scomparsa, in questo caso si tratta di Luigi, il cuoco del motopesca “Luna” che non rientra da un viaggio a Las Palmas.

Una voce nella notte, inserito nella collana I racconti del terroir, che coniuga il genere noir con il territorio, è impreziosito dall’immagine in copertina dell’artista  Monica Spadoni.

 

L’Autore
Giornalista Mediaset, Remo Croci è inviato della nota trasmissione di Quarto Grado e ha condotto la trasmissione il Giallo della Settimana in onda sul TgCom24. È autore di diversi libri dedicati alla sua città natale, tra i quali Lu cucale e i cucalini, Capponi Editore (2008); Le Ali sul Mare (2016); I Guerrieri del Mare (2014) Fast Edit. Un’ombra tra gli scogli è il suo primo romanzo noir, edito da Il Raggio Verde (2017) che pubblica anche il secondo noir Una voce nella notte (2018).

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Nuova flotta bus FSE, Emiliano e Giannini: “Stiamo investendo per il rinnovamento e la sicurezza delle linee ferroviarie”

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PUGLIA – “Quando sono diventato Presidente della Regione, le Ferrovie Sud Est nell’immagine che io ne ricavavo costituivano uno dei problemi più gravi della Puglia che purtroppo mi era stato lasciato intatto e senza soluzioni”. Così il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano presentando questa mattina a Piazza della Prefettura a Bari insieme all’Assessore regionale ai Trasporti Giovanni Giannini la nuova flotta bus per il trasporto su gomma di Ferrovie del Sud Est.

“Si parlava di un buco di bilancio di circa novanta milioni – ha proseguito Emiliano – che poi sarebbe diventato di trecento milioni, e si parlava soprattutto del fatto che in questa azienda nulla funzionava a dovere, pur avendo valori di capitale umano molto rilevanti. Noi chiedemmo al Ministro Del Rio di azzerare la situazione, perché non ritenevamo che fossero sufficienti pannicelli caldi, bensì occorreva una cura da cavallo per le Ferrovie Sud Est. Così, è partita insieme al Gruppo RFI una grande opera di risanamento dell’azienda, che ovviamente è tutt’ora in corso e che fa ancora soffrire i passeggeri. Ci sono, infatti, ancora molte tratte dove i treni vanno a 50 km/h, perché nessuno negli anni precedenti aveva fatto i lavori necessari e, soprattutto, c’era un parco mezzi su gomma obsoleto. Con questi nuovi acquisti noi facciamo rientrare il parco mezzi su gomma nell’età media europea (7-8 anni, ndr). Questo lavoro è stato fatto in continua connessione con l’Assessorato regionale ai Trasporti, perché è vero che questa società è di proprietà del Governo italiano, ma è anche vero che il principale cliente di questa società è la Regione Puglia”.

“Stiamo investendo centinaia di milioni di euro – ha continuato il Presidente della Regione Puglia – per il rinnovamento e la sicurezza delle linee ferroviarie e sono in programma agevolazioni di tipo tecnologico per chi viaggerà, che consentiranno di trasformare le rotture di carico in connessioni più agili e che ci permetteranno anche di integrare le ferrovie regionali con i grandi treni nazionali. Questo lavoro tecnologico che viene fatto da un’azienda pugliese molto importante, la Masmec di Vito Pertosa, tra breve darà i suoi frutti. Sono passati sostanzialmente due anni e mezzo da quando è stato dato lo stop al ladrocinio, al furto, alla vergogna di un management che distribuiva denaro credo a tutte le forze politiche dell’arco costituzionale in maniera indegna e senza rafforzare la struttura industriale dell’azienda.  In questi due anni e mezzo ci sono state tante sofferenze da parte delle tante persone perbene che lavoravano nelle Ferrovie Sud Est e da parte di tanti passeggeri. Stiamo lavorando per garantire il diritto al trasporto delle persone più deboli, di coloro che non si possono permettere di viaggiare con mezzi propri. Due anni e mezzo di lavoro possono sembrare un’eternità per chi viaggia tutti i giorni, ma credetemi per chi invece è impegnato in questa titanica opera di risanamento, sono passati molto in fretta e quindi cercheremo di accelerare ulteriormente tutte le cose buone che stanno germogliando”.

Con elevato confort di viaggio e standard di sicurezza, classe EURO 6, i nuovi bus sono attrezzati con moderni sistemi di geolocalizzazione e dotati di impianto di videosorveglianza, climatizzazione e sensori per il conteggio dei passeggeri a bordo. Sono dotati di pedana per la salita e la discesa delle persone a ridotta mobilità e di dispositivi per il controllo e validazione dei titoli di viaggio contactless. Lunghi 12 metri e larghi 2,5, hanno una capienza di 51 posti a sedere e 26 in piedi.

“Questa nuova flotta di bus – ha commentato l’Assessore Giannini – si inserisce in un’azione di carattere generale nel settore dei trasporti, che ha visto il finanziamento dell’acquisto di 400 pullman nuovi di ultima generazione, che migliorano e qualificano un’offerta che fino a qualche tempo fa penalizzava l’utenza. Questi pullman, che sono di in dotazione alle Ferrovie Sud Est e circoleranno sulle strade della Città metropolitana di Bari, si inseriscono anche in un programma, avviato già da tempo, di riqualificazione dell’azienda. Possiamo dire che oggi, dopo Adelfia e dopo la presentazione dei pullman che circoleranno sulle strade della provincia di Lecce, diamo concretezza alle nuove Ferrovie Sud Est, rispetto al disastro del passato”.

“Stiamo valutando – ha concluso Giannini – la possibilità di utilizzare ulteriori risorse per completare il rinnovo del parco rotabile su gomma. Siamo in attesa di sottoscrivere un disciplinare con il Ministero dei Trasporti, giacché le risorse sono state messe a disposizione e serviranno per l’acquisto di mezzi innovativi dal punto di vista tecnologico. Voglio sottolineare che mentre per il passato i pullman non erano dotati, per esempio, di pedane per il trasporto dei soggetti diversamente abili, adesso tutti i pullman sono forniti di pedana”.

 

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“Valorizza una fontanina”, una giornata ecologica a Torre Chianca

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TORRE CHIANCA (Lecce) – “Valorizza una fontanina è il tema della giornata ecologica che si svolgerà nella marina leccese di Torre Chianca il prossimo 7 ottobre.

L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Lecce, organizzata della “Rete di Associazioni per Torre Chianca”, costituita da: Pro Loco Torre ChiancaATA-PCEnpa e Nogra, in collaborazione con l’Associazione Italia Nostra Sezione Salento Ovest e con il Comitato CUFRILL di Frigole, intende salvaguardare le fontanelle pubbliche, considerate patrimonio storico e culturale che, da troppo tempo ormai, sono minacciate da incuria e vandalismo.

Le fontanelle pubbliche sono un patrimonio da salvaguardare – afferma la portavoce della “Rete di Associazioni”, Primula Meo (Vice Presidente di ATA-PC) – poiché rappresentano la memoria storica del nostro passato. Anticamente, infatti, esse erano utilizzate non solo come fonte di approvvigionamento di acqua potabile ma anche come luogo di aggregazione, dove le massaie si incontravano, scambiavano qualche chiacchiera e sciacquavano i panni. Quindi esse hanno un valore storico, culturale e tradizionale oltre che essere uno strumento educativo, ecologico ed economicamente sostenibile soprattutto in luoghi, come le marine leccesi, in cui risiede anche in inverno un folto numero di cittadini non ancora serviti dal servizio di acqua potabile nelle proprie abitazioni.

Nate per necessità, purtroppo, in molti luoghi le fontanelle pubbliche attualmente stanno scomparendo e il loro numero si è ridotto notevolmente oltre al fatto che molte sono inutilizzabili, soprattutto nel nostro litorale – continua Maria Gatto, residente a Torre Chianca e cittadina da sempre attiva per le tematiche del territorio – ma occorre dire che esse rappresentano un’importante risorsa per la città, il litorale, i suoi abitanti e i turisti, perché l’acqua è un diritto di tutti. Per questa iniziativa abbiamo scelto, per il momento, in quanto progetto pilota, solo 3 fontane presenti sul territorio di Torre Chianca e che si trovano in una situazione di forte degrado, successivamente abbiamo intenzione di estendere questa nostra azione di salvaguardia a tutte le fontane presenti non solo nel litorale ma anche in città.

Invitiamo tutti i cittadini e i politici della nostra Città a partecipare numerosi, domenica 7 ottobre, alla giornata ecologica “Valorizza una fontanina” – concludono dalla “Rete di Associazioni per Torre Chianca” – Riscattiamo tutti insieme la dignità ambientale del luogo in cui si trovano le fontane scelte e ridoniamo a queste la loro dignità storica ed estetica. L’appuntamento è per il 7 ottobre alle ore 9.00 in Via Coronelli a Torre Chianca. Al termine della giornata, chi vorrà, potrà partecipare a un momento conviviale presso il “Giardino di Pegaso” dell’Associazione ATA-PC, sempre a Torre Chianca.

 

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Riprendono i Laboratori di integrazione scolastica per gli immigrati Anolf Cisl

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LECCE – Dopo il successo registrato il primo anno riparte per il nuovo anno scolastico, il progetto “LIS Laboratori di integrazione scolastica” di Anolf Lecce sostenuto da Fondazione CON IL SUD nell’ambito del bando Volontariato 2015 Rete Locali.

Anolf di Lecce, associazione multietnica di volontariato della Cisl di Lecce a sostegno dei cittadini stranieri presenti nel territorio ha realizzato il progetto in partneship con le associazioni Anolf di Foggia e di BariAssa AnteasIl Girasole e Vo.Ca (Volontariato Cattolico) di Lecce. Obiettivo generale del progetto è di attivare nelle diverse realtà territoriali come Lecce, Foggia e Bari servizi extra scolastici gratuiti rivolti a 45 minori principalmente migranti, di età compresa dai 6 ai 10 anni.

Anche per questo nuovo anno i ragazzi avranno la possibilità di frequentare laboratori: di lingua italiana, lingua inglese, musica, teatro. Si ripartirà questo pomeriggio con il laboratorio di musica/chitarra tenuto dal Maestro Luca Dell’Anna per gli alunni che frequentano l’Istituto comprensivo “P. Stomeo – G. Zimbalo” di Lecce e proseguirà poi tutti i giovedì fino al 13 dicembre 2018. Sabato mattina dalle ore 10 del 13 ottobre riprenderà, anche, il laboratorio di lingua italiana guidato dalla mediatrice Giulia Gianfagna in via Siracusa, 94 presso Fondazione di Comunità del Salento di Lecce e proseguirà fino al 24 novembre 2018.

Nei mesi precedenti dall’avvio dei laboratori, è stata realizzata la fase propedeutica alle attività didattiche che ha previsto l’individuazione delle scuole, la selezione dei minori e la rilevazione dei bisogni educativi, con il coinvolgimento di dirigenti, docenti, famiglie e volontari.

 

 

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Maltempo: allerta arancione in Salento per i prossimi due giorni

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L’Italia rimane ancora sotto l’influenza di un ampio vortice di bassa pressione che, trovandosi tra la Tunisia e le due isole maggiori, sta determinando, per la giornata odierna, la persistenza di tempo instabile con temporali, anche localmente intensi, specie sui settori ionici.

 Si prevede quindi per domani e dopodomani, 5 e 6 ottobre, il persistere di precipitazioni da sparse a diffuse, anche a carattere di rovescio o temporale, su tutta la regione, con quantitativi cumulati fino a puntualmente elevati.

I fenomeni precipitativi, risulteranno più intensi e abbondanti maggiormente sulle aree ioniche, e saranno accompagnate da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica e forti raffiche di vento.

 Pertanto, il Centro Funzionale Decentrato ha valutato a partire dal pomeriggio di oggi, 4 ottobre, e per le successive 48 ore un’ALLERTA ARANCIONE per rischio idrogeologico localizzato e per temporali sulla Puglia meridionale, un’ALLERTA GIALLA per temporali e rischio idrogeologico localizzato sulle restanti zone della regione, e un’ALLERTA GIALLA idraulica sulle aree ioniche.

Il Centro Funzionale e la Sala Operativa monitoreranno gli eventi fornendo aggiornamenti in merito all’evoluzione della situazione meteo e degli effetti al suolo. La Sezione Protezione Civile invita ad attenersi alle norme di autoprotezione.

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Sfonda il tetto e cade da sei metri d’altezza, muore in ospedale imprenditore 55enne

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GALATINA (Lecce) – Sale sul tetto del capannone, ma il pavimento cede e cade da circa sei metri d’altezza, morendo dopo poche ore in ospedale.

Il tragico incidente sul lavoro si è verificato ieri pomeriggio nella ditta “Idroguide” di Galatina, situata lungo la provinciale 362, ed è costato la vita al 55enne Paolo Rizzo, titolare insieme al fratello Pietro dell’azienda.

L’imprenditore galatinese, subito soccorso dai colleghi e dal personale del 118, era stato trasportato d’urgenza in ospedale, al “Vito Fazzi” di Lecce, dove era stato poi ricoverato in gravissime condizioni, in coma.

Purtroppo, però, l’uomo si è arreso alcune ore più tardi, nel reparto di Rianimazione del nosocomio cittadino, dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico.

Sull’accaduto indagano i carabinieri della stazione di Galatina, accorsi sul posto insieme agli ispettori dello Spesal, che dovranno stabilire la dinamica dei fatti e se fossero rispettate tutte le norme previste in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

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Liverani: “Domani affrontiamo una corazzata”

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LECCE – Domani il Lecce giocherà a Verona, allo stadio Bentegodi, sul campo di una delle favorite per la vittoria finale delcampionato di serie B, come ha ricordato questa mattina mister Liverani in conferenza stampa: “Arriviamo alla gara di domani con il Verona un po’ delusi per il risultato dell’ultima gara, ma anche con la consapevolezza di poterci giocare questa sfida in modo sereno, confrontandoci con una squadra, che a detta di tutti, è una corazzata che dovrebbe vincere il campionato, con una rosa molto importante. Mi aspetto un bel confronto, che si giocherà in uno stadio storico. In questo momento abbiamo una classifica più serena e questo ci può permettere di giocare a calcio alla ricerca della vittoria senza assilli o ansie particolari.

Solitamente quando si affrontano due squadre che giocano a calcio ci sono più spazi e possibilità di far gol. Dobbiamo andare a Verona giocando il nostro tipo di partita e sapendo di non poter concedere nulla agli attaccanti del Verona, Pazzini e Di Carmine, che sono in grado anche con una mezza occasione di far male.”

“Qualche cambio ci può stare ma fino ad oggi, tutti i giocatori che ho schierato si sono espressi bene. Fare delle scelte in un gruppo di più di 25 giocatori diventa veramente difficile tutte le settimane, perché tutti si allenano, alzano il ritmo. A prescindere da chi gioca comunque l’ importante è la prestazione.”

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Controlli a raffica nei pressi della stazione: in due nei guai

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LECCE – Continuano senza sosta i controlli straordinari nei pressi della stazione ferroviaria.
Nella giornata di ieri, grazie all’azione sinergica delle diverse articolazioni della Questura (Squadra Mobile, Divisione Immigrazione, Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, U.P.G. e S.P., Scientifica)sono state identificate 49 persone.

Tra queste anche un cittadino indiano nei confronti del quale è emerso, dai successivi approfondimenti, che aveva richiesto di essere ammesso alla procedura per il rimpatrio volontario. Inoltre è stato sottoposto ad un controllo amministrativo un bar, in piazzale Massari ed un leccese di 40 anni che, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di una mazza da baseball senza giustificarne la detenzione.

Sanzionato anche un uomo di 54 anni residente in provincia, sorpreso dagli agenti mentre era appartato con una prostituta, a cui è stata elevata una contravvenzione di 100 euro, per la violazione del Regolamento della Polizia Urbana del Comune di Lecce.

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Droga e sesso con la figlia minorenne: pensionato condannato a 4 anni e 8 mesi

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F.Oli.

UGENTO (Lecce) – Si chiude con una condanna a 4 anni e 8 mesi di reclusione il processo a carico di un pensionato di 61 anni residente a Ugento accusato di violenza sessuale aggravata e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti nei confronti della figlia all’epoca minorenne. La sentenza è stata emessa in abbreviato dal gup Carlo Cazzella che ha quasi dimezzato la richiesta di condanna invocata dal pubblico ministero di udienza Francesca Miglietta. Il giudice ha riconosciuto la lieve entità per l’accusa di spaccio e disposto un risarcimento danni da quantificarsi in sedparata sede per la parte civile assistita dall’avvocato Ezio Garzia.

L’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci. Gli accertamenti sono scattati dopo una segnalazione giunta ai carabinieri della locale stazione da parte dei servizi sociali del Comune che, da tempo, seguivano la giovane cresciuta in un contesto difficile dopo la separazione dei propri genitori. Una prima informativa è stata così inoltrata in Procura. Secondo quanto denunciato, La ragazzina sarebbe stata sorpresa nel sonno e violentata dal padre (nel periodo in cui viveva in casa dell’uomo dopo la separazione dalla moglie) sin da quando era minorenne.

Gli abusi sarebbero andati avanti fino al 2008. Si fa riferimento anche a rapporti sessuali completi. la giovane non è stata mai sentita nel corso delle indagini con la forma protetta dell’incidente probatorio. Il presunto padre orco è accusato anche di spaccio. Le indagini avrebbero appurato come l’uomo avrebbe offerto alla figlia e ad una nipote sostanza stupefacente: non solo marijuana e hashish (le cosiddette droghe leggere); anche roba ben più pesante come eroina ed lsd (una droga sintetica che provoca allucinazioni). Il fascicolo processuale si è poi arricchito con una consulenza eseguita dall’ingegnere informatico Luigina Quarta sulla voce in una telefonata intercorsa tra l’imputato e la ragazza in cui l’uomo avrebbe confessato gli abusi, voce poi confermato essere quella del padre.

Raccolto il materiale d’indagine, il magistrato inquirente ha chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio dell’uomo difeso dall’avvocato Roberto Bray. La difesa, però, ha sottolineato come le dichiarazioni della ragazzina si dovessero ritenere inattendibili e, subito dopo il deposito delle motivazioni fissate nei prossimi 60 giorni, presenterà appello.

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