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Morì nell’attentato al Negozio “Sogni”: il processo rischia di ripartire da zero

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attentato_sogni (1)LECCE – Il giudice è in maternità e il processo sulla bomba esplosa nel negozio “Sogni” in cui perse la vita Michele De Matteis potrebbe ripartire da zero ad istruttoria ormai chiusa. Al momento si tratta di un’ipotesi. Già nelle prossime, però, la voce che circola con insistenza nei corridoi del Tribunale potrebbe trovare conferma in un’aula del Palazzo di Giustizia.

Con il giudice titolare del processo in maternità l’udienza (in cui sono previste discussioni e sentenza) potrebbe saltare. E, a quel punto, l’intero processo regredirebbe ad un punto morto. Anzi ben preciso: con l’apertura di una istruttoria bis a circa tre anni di distanza dall’inizio del dibattimento. Gli avvocati difensori dei tre imputati e lo stesso pubblico ministero Guglielmo Cataldi difficilmente daranno il proprio consenso ad affidare le sorti di un processo così delicato ad un giudice diverso da chi ha istruito il dibattimento.

E se così fosse dovrà essere necessariamente nominato un nuovo giudice oppure rinviare l’atto conclusivo in attesa che il magistrato titolare ritorni in servizio. Ma ci vorranno mesi. Ecco perché prende consistenza l’ipotesi che uno dei processi più discussi e delicati degli ultimi anni possa subire un clamoroso dietrofront. Una decisione, ovviamente, delicata e demandata per competenza al Presidente del Tribunale.

Dell’attentato al negozio in cui perse la vita il giovane leccese ha parlato anche il nuovo pentito della Sacra Corona Unita Gioele Greco. Il 28enne, in uno dei verbali d’interrogatorio, ha confessato agli inquirenti di essere stato interpellato da uno degli imputati per sondare la sua disponibilità a piazzare la bomba. Alla sbarra ci sono i coniugi (separati) Gianpiero Schipa, 46enne di Lecce (già proprietario dell’esercizio commerciale) e Maria Speranza Bianco, 37enne di Surbo e il tarantino Gennaro De Angelis, 60enne, di Taranto, titolare del negozio, ma considerato dagli inquirenti un prestanome.

I tre sono accusati di frode assicurativa, incendio doloso e morte come conseguenza di altro delitto. Secondo le indagini avrebbero agito per intascare il premio assicurativo.

Francesco Oliva

attentato_sogni (2)


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