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Blitz di Lecce 2017 in Commissione: ripristinata la maggioranza qualificata. Scontro sulle richieste di nuovi stabilimenti balneari

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LECCE – Se Paolo Perrone li ha sottovalutati, ora dovrà ricredersi: in mattinata è scattato il blitz di Lecce 2017 in Commissione Statuto. I sei consiglieri sono riusciti a far passare una proposta di regolamento che indebolisce il sindaco: ci vorranno le presenze della maggioranza più uno dei consiglieri in Consiglio comunale (la maggioranza qualificata) per far passare qualsiasi provvedimento importante e non più i pochi presenti con i quali sono passati altri provvedimenti. Se dovesse passare questa regola, non basteranno più 11 presenti per far lavorare l’Aula. «Abbiamo solo ripristinato lo status quo e la democrazia» – puntualizza il presidente D’Autilia. «Era necessario riscrivere alcune regole democratiche nel rispetto del ruolo del consigliere comunale e delle sue attribuzioni – spiega la capogruppo di Lecce 2017, Francesca Mariano –  C’era un difetto di democrazia, perché, con un colpo di mano, furono approvate, due anni fa, delle generiche modifiche dello statuto, con un ordine del giorno generico, che fu presentato  dell’assessore e dal dirigente come la necessità di adeguare lo Statuto alle norme sovraordinate.  Tutti si fidarono e fu votata una legge che in realtà permette di far passare con una manciata di voti provvedimenti che dovrebbero essere discussi e votati da tutti i consiglieri».

Il numero legale per il Consiglio Comunale oggi è di 11 consiglieri: possono passare leggi votate da quei soli consiglieri presenti. Quindi potrebbero passare norme fondamentali per il futuro di Lecce, come il Pug, con soli 6 voti. “Non si può pensare che Pug è altri importanti provvedimenti possano passare con pochi voti” – tuonano i consiglieri del nuovo gruppo di centrodestra. Naturalmente, dovrà essere l’Aula a ratificare questa decisione: quindi, Perrone cercherà in ogni modo di far bocciare questa regola in Consiglio. Ma l’aver approvato la mozione di Torricelli sulla maggioranza qualificata è un nuovo avvertimento per il primo cittadino. È guerra su tutti i fronti per il gruppo più nutrito di Palazzo Carafa.

La battaglia è anche contro quell’assessore che, secondo i patti fatti subito dopo le elezioni del 2012, avrebbe dovuto lasciare il posto all’ex presidente di Alba Service, ovvero Martini. Lecce 2017 gli farà le pulci. Nel mirino finiscono 18 domande di concessioni per strutture balneari che l’Assessorato all’Urbanistica sta vagliando e che non convincono Lecce 2017, come vi abbiamo spiegato in un precedente articolo. Erano stati chiesti una serie dì approfondimenti, dopo la mozione Mariano, che aveva bloccato tutte le fughe in avanti dell’assessore Martini: risulta che il lido Salapia sia stato già assegnato a un’associazione velistica. “Ora gli altri che hanno fatto domanda potrebbero chiedere di  ottenere gli stessi diritti concessi a quell’associazione” – spiegano. I responsabili di Lecce 2017 hanno dichiarato di voler collaborare con l’assessore Martini, ma vorrebbero anche che si ripartisse da zero: annullare le domande e fare una gara aperta a tutti. “Ho presentato una interrogazione per il prossimo Consiglio  sul futuro del lido Salapia chiedendo un bando pubblico per l’assegnazione della futura gestione senza snaturare indirizzo sociale per cui è nato il lido in favore dei disabili e dei minori attivando processi di integrazione” – ha spiegato il consigliere di Martella (Lecce 2017). Tra le domande di concessioni spunta anche il nome di Rocco Ciardo per uno spazio a Frigole, ma si tratta solo di un caso di omonimia: non è il componente di Lecce 2017.

Gaetano Gorgoni


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