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Estorsioni per un debito: a processo i fratelli Guadadiello

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Sotto processo per alcuni tentativi di estorsione ai danni di Tomas Barbetta. Il gup Michele Toriello ha rinviato a giudizio i fratelli Antonio e Paolo Guadadiello, di 33 e 29 entrambi di Squinzano. La prima udienza è fissata per l’11 maggio dinanzi ai giudici della prima sezione collegiale. Il movente sarebbe riconducibile ad un presunto debito di mille euro accumulato dalla vittima. Due gli episodi: il 19 e il 26 dicembre di tre anni fa. Sotto inchiesta era finito anche un giovane deceduto nel frattempo nella lotta fra clan nella zona del brindisino.

Paolo Guadadiello, spalleggiato dal giovane morto, avrebbe intimato per telefono Tomas Barbetta di uscire da un locale per poi colpirlo con pugni al volto (da qu la contestazione di lesioni colpose). Infine minacce verbali. “Ti ammazzo, bastardo…ti sparo in testa, mi devi dare i miei soldi. C’è un secondo episodio. Paolo Guadadiello avrebbe convocato nuovamente Barbetta. Spalleggiato dal fratello e dal giovane caduto nella faida, avrebbe minacciato il giovane di Squinzano: “Se non vuoi lavorare per me, portami i mille euro che mi devi entro oggi, altrimenti ti ammazzo a te e alla tua famiglia! Sono…tuoi come fare per trovare i soldi! Me li devi dare entro oggi e basta! Ricordati che io vi ammazzo a tutti!”

Le minacce sarebbero state estese anche ad un parente stretto di Barbetta. Antonio Guadadiello si sarebbe rivolto in questi termini: “Io non sono mio fratello! Vi ammazzo a tutti! I soldi Tomas ce li deve dare! Sappiamo che Tomas è andato in caserma! Digli che è un infame”. L’infame si riferisce alla decisione di Barbetta di rivolgersi ai carabinieri per denunciare le intimidazioni. I militari della locale stazione, guidati dal maresciallo Giovanni Delli Santi, avviarono così le indagini. Venne effettuata un’analisi sul traffico telefonico della vittima.

Paolo Guadadiello risponde anche di minaccia aggravata e ricettazione. Con una pistola semiautomatica calibro 9 per 21 rubata nell’agosto del 2012 avrebbe fatto fuoco contro l’abitazione di un giovane di Surbo. Gli imputati sono assistiti dall’avvocato Antonio Savoia.

F.Oli.


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