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Corteo dopo il derby con il Bari: intervenuta prescrizione per i 39 tifosi

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LECCE – Non doversi procedere per intervenuta prescrizione. Si chiude così in una bolla di sapone il processo a carico dei 39 tifosi giallorossi finiti sotto processo per il corteo dopo la vittoria nel derby contro il Bari l’11 maggio del 2011, accusati di manifestazione non autorizzata. La decisione è stata emessa dal giudice monocratico Annalisa De Benedictis. Lo stesso vice procuratore ordinario Giuliana Santese aveva sollecitato che il processo non avesse neppure inizio. Così è stato. La prescrizione era scattata già nel maggio scorso. I legali, però, hanno cercato di strappare un’assoluzione nel merito. In particolare gli avvocati Francesco Calabro e Giuseppe Milli hanno evidenziato l’insussistenza del fatto per due motivazioni: nel capo d’imputazione la condotta è descritta come condotta e partecipazione al corteo mentre la norma sanziona solo l’organizzazione e l’accusa sarebbe stata erroneamente dilatata anche sul mancato preavviso di cortei eventuali. Per i legali, in sostanza, non c’era alcuna certezza che il corteo si sarebbe effettivamente svolto perchè si dovevano incatenare una serie di risultati favorevoli al Lecce. “Resta gravissimo il fatto”, sottolineano i due penalisti, “che al netto dello spreco di energie processuali ed economiche il decreto di citazione a giudizio sia arrivato dopo i quattro anni previsti come termine di prescrizione che precede il reato”.

Sotto processo erano finiti: Antonio Alfarano, 30 anni di Lecce; Vito Cristian Baglivo, 41, di Lecce; Roberto Caiaffa Sportella, 28enne di Lecce; Giuseppe Campobasso, 38, di Lecce; Christian Capoccia, 32enne di Lecce; Francesco Ciminiello, 32enne di Cavallino; Jonathan Danisi, 23enne di Lecce; Edmondo Yuri Dantes, 29enne di Lecce; Leo De Matteis, 36, di Lecce; Salvatore De Matteis, 38, di Lecce; Andrea De Mitri, 40, di Lecce; Simone De Mitri, 36, di Surbo; Mattia Durante, 28, di Lecce; Massimo Esposito, 35enne, di Carpignano Salentino; Marco Falbo, 27, di Lecce; Giuseppe Feudo, 46, di Lecce; Francesco Goffredo, 38enne di Lecce; Giovanni Letizia, 33, di Novoli; Cristian Luperto, 36enne di Lecce; Stefano Luperto, 39, di Lecce; Andrea Mandurino, 38, di Lecce; Donato Marasco, 31, di Scorrano; Graziano Mazzarelli, 24, originario di Lecce ma residente a Milano; Enrico Nocco, 42, di Melpignano; Valerio Pascali, 25 anni, di Lecce; Antonio Peciccia, 30, di Lecce; Francesco Pellegrino, 32enne di Lecce; Dario Petrelli, 26, di Lecce; Riccardo Piccinni, 28enne di Lecce; Alberto Pino, 61, di Lecce; Mirko Quarta, 36, di Lecce; Andrea Rizzo, 28, di Lecce; Antonio Paolo Rolli, 35, di Leverano; Andrea Sammati, 32, di Lecce; Giancarlo Serio, 39enne di Surbo; Riccardo Signore, 23, di Lecce; Mauro Tolardo, 41, di Squinzano; Mirko Verdesca, 40 di Lecce; Juri Zecca, 23, di Lecce.

L’indagine venne a galla nel dicembre di tre anni fa quando un verbale di identificazione di persona sottoposta a indagini venne notificato a 42 tifosi. Con i successivi accertamenti la posizione di tre sostenitori di fede giallorossa è stata stralciata. Quel derby, però, in breve, riempì pagine e pagine di cronaca per la presunta combine con i cugini biancorossi culminata un anno dopo con la retrocessione del Lecce in Lega.

Eppure sul campo, sugli spalti e nelle vie cittadine quel giorno un intero popolo festeggiò forse come non mai la squadra simbolo di un intero territorio. I giallorossi passarono in vantaggio all’inizio del secondo tempo con un gol di Jeda per poi arrotondare il punteggio con l’ormai celeberrimo autogol di Masiello. Nello spicchio del “San Nicola” esplose la festa dei circa mille tifosi giallorossi presenti. Nel capoluogo salentino, invece, in pochi minuti la gioia di aver conquistato la salvezza sul campo dei cugini si riversò rapidamente per le strade della città con un corteo partito da Porta Napoli. Il carosello si riversò in piazza “Sant’Oronzo” dove migliaia di tifosi “occuparono” festosamente l’anfiteatro romano.

SALVEZZALa “sbornia” per i festeggiamenti andò avanti fino a tarda ora quando il pullman dei giocatori del Lecce arrivò in città. Quel momento di gioia collettiva, però, dopo pochi mesi evaporò con l’inizio di un’agonia con la retrocessione prima sul campo (dalla serie A alla serie B) e poi in Lega Pro sancita dagli organi federali per l’illecito sportivo contestato a Rico Semeraro. Il collegio difensivo era completato dagli avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti, Amilcare Tana, Stefano Pati, Marco Castelluzzo, Paolo Cantelmo, Ivana Maria Quarta, Cosimo Castrignanò, Sabrina Conte, Massimo Zecca, Rocco Vincenti, Vincenzo De Benedittis, Maria Carmen Castellana, Andrea Monterisi, Daniela De Giovanni, Maurizio Memmo, Barbara Fontò, Sabrina Bracciale, Mirko Urso, Rocco Vincenti, Corrado Passabì e Giuseppe Della Torre.

F.Oli.


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