GALATINA (Lecce) – Il Riesame conferma i domiciliari per Marco Costa, il titolare del “Cocò Night”, finito ai domiciliari il 20 febbraio con l’accusa di induzione alla prostituzione. I giudici (Presidente Silvio Piccinno, a latere Anna Paola Capano, relatore Antonio Gatto) hanno così rigettato il ricorso discusso nelle scorse ore dall’avvocato difensore Antonio Savoia. nel corso della sua discussione, il legale aveva puntato sull’inattendibilità delle dichiarazioni delle persone offese e di un avvocato-cliente. Secondo le indagini dei carabinieri della Compagnia di Campi Salentina, Costa avrebbe trasformato il proprio night in un locale a luci rosse con clienti insospettabili. A tutte le ore del giorno.
Gli accertamenti, coordinati dal pubblico ministero Stefania Mininni, vennero avviati dopo la denuncia di una giovane escort. Le sue dichiarazioni sono state corroborate dalla testimonianza di un’altra giovane e dalla deposizione di un avvocato cliente. Le ballerine sarebbero state costrette a prostituirsi ricevendo un corrispettivo per ogni prestazione che poteva oscillare dai 50 ai 100 euro. Secondo gli investigatori, la notte del blitz, nel locale alcune escort (molte di nazionalità straniera) mentre intrattenevano la clientela. I militari trovarono in una stanza attigua al night contraccettivi usati sparsi nella stanza. Altri ancora sigillati nelle borse delle giovani. E per Costa scattarono i domiciliari.
Nel corso dell’udienza di convalida, Costa respinse ogni accusa chiarendo che il suo locale era un night regolarmente autorizzato dove non si sarebbe mai svolta attività di prostituzione.
F.Oli.