LECCE – I lavoratori Alba Service sono tornati in Prefettura, sono stati nuovamente ricevuti in delegazione dalla dottoressa Mariano, la quale ha confermato la riunione del tavolo tecnico per il 9 marzo alle ore 19 . Subito dopo è scattata l’irruzione durante il Consiglio provinciale, che ha richiesto l’intervento della Digos per far continuare i lavori serenamente. Poi, una delegazione di lavoratori ha ottenuto un colloquio con il presidente Gabellone, pretendendo che ci fosse anche l’opposizione. All’incontro erano presenti Alessandro Monosi, Maurizio Pelle, Mimino Caputo, Antonio Cavalera, Massimo Serio e Corrado Miccoli, insieme ai consiglieri Dell’Abate e Scorrano.
I lavoratori hanno chiesto a Gabellone di anticipare i soldi che il governo dovrà comunque dare, perché bisogna bloccare le procedure di licenziamento.
Il presidente Gabellone “risponde sempre che ha l’intenzione di salvare la società, che l’unico tavolo dove ogni decisione verrà presa per la salvezza della società è quello della Prettura, dove tutte le istituzioni si sono impegnate per iscritto (protocollo d’intesa) a salvare la società”. “La discussione e stata ampia e, ovviamente, in certi aspetti lacunosa e dubbiosa su alcuni punti – hanno commentato i lavoratori – Il presidente ha dichiarato, come tutti sapete, che è stato predisposto un piano d’impresa che dovrà garantire il lavoro a tutti i 121 dipendenti e ha aggiunto, che il piano dovrà garantire solo una minima perdita di retribuzione da parte di tutti”. I dubbi, però, restano in piedi. La Provincia non vuole scoprirsi, vuole prima sapere quanti soldi saranno destinati a Lecce dei 245 milioni previsti per le partecipate di tutta Italia. “I dubbi sono sempre più forti – commentano i lavoratori – Per ora nemmeno la Regione ha sborsato un euro, a parte il contributo nella vicenda degli assistenti scolastici, mentre il governo continua a prendere tempo”.
L.B.