TREPUZZI (Lecce) – Un esame tossicologico sulle provette di sangue di P.F.G., il 39enne di Trepuzzi indagato per la morte del bimbo di dieci anni Roberto Ragione. L’accertamento servirà per chiarire quali sostanze stupefacenti e in che quantità fossero presenti al momento della tragedia di domenica mattina nel corpo dell’investitore. Il pubblico ministero Giovanni Gagliotta, titolare del fascicolo d’indagine, conferirà l’incarico domani mattina ad un tossicologo. Si tratta di un accertamento tecnico irripetibile notificato alle parti coinvolte nel procedimento. Per conto di P.F.G., gli avvocati Marco e Andrea Pezzuto hanno nominato come proprio consulente Giacoma Mongelli. I legali della famiglia, Carmine Giovanni Miglietta e Roberta Lacirignola, decideranno in giornata.
L’esame sul sangue è un accertamento più preciso a livello scientifico. Consente di risalire al quantitativo di sostanza stupefacente presente al momento della tragedia. Non è un dettaglio. Il pubblico ministero, infatti, ha esteso gli accertamenti non solo ai campioni delle urine che, domenica pomeriggio, avevano rilevato tracce di cocaina. E dopo i funerali del piccolo Roberto, l’attenzione si sposta sulle indagini. La tragedia di domenica mattina ha gettato nello sconforto un’intera comunità. I genitori del piccolo hanno avuto la forza e il coraggio di autorizzare il nulla osta per l’espianto degli organi del figlioletto.
Il padre Angelo e la madre Melania Capone vivono il proprio dolore con la massima riservatezza circondati dall’affetto di un’intera comunità. Nel contempo, sono giorni di strazio anche per l’indagato. L’uomo, titolare di una nota attività commerciale a Squinzano, è molto conosciuto in paese. Sempre disponibile, cordiale e con il sorriso sulle labbra chi lo conosce racconta come stia vivendo con estrema sofferenza questi giorni di infinito dolore.
F.Oli.