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Frattura in Forza Italia: Mazzotta e i suoi mostrano i muscoli, Vitali non si presenta. Pronte le commissioni

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LECCE – Doveva essere la giornata dei chiarimenti, dopo l’atto di forza di Paride Mazzotta, ma la riunione provinciale forzista era piena di assenze tra i vertici nominati da Berlusconi. «Vitali è stato invitato regolarmente e non si è presentato» – spiega uno dei partecipanti. Mancavano, però, altri dirigenti del partito: Paolo Pagliaro, Federica De Benedetto, la vice del commissario regionale, che con un comunicato ha sconfessato l’uomo del segretario provinciale. Mancavano anche il polibortoniano Scorrano, il tentennante Calò e altri. C’era, però, tutto l’asse regionale messo in piedi da Paride Mazzotta: Andrea Caroppo, Aldo Aloisi (due inseparabili in base ai patti per le parlamentari), Costa, i protagonisti del gruppo leccese e naturalmente l’inseparabile Marra, ex sindaco di Squinzano, che era presente anche nell’avventura alfaniana. Mazzotta, come nel caso della decisione di far entrare Nunzia Brandi nella giunta di Paolo Perrone, mostra i muscoli e si appella alla sua autonomia.

Anche nelle decisioni di Cavallino l’ingerenza della segreteria regionale non è stata gradita. «Alla segreteria provinciale spetta decidere per i comuni sotto i 15 mila abitanti: queste sono le regole»- ha spiegato Mazzotta, rispondendo indirettamente a Federica De Benedetto. È ormai un braccio di ferro tra seguaci di Vitali e aderenti all’asse Mazzotta – Aloisi – Caroppo. I fatti sono questi, contro ogni tentativo di far passare tutto come normale amministrazione: Vitali, a un certo punto rimuove dall’incarico Aldo Aloisi («per inattività») e De Gaetanis, commissariando il circolo leccese. Cosa c’è dietro questa mossa? È lo stesso Aloisi a spiegarlo: «Non si fida di me». In altre parole, c’è una lotta: al commissario non piace che qualcuno «stia muovendo le pedine», anche in vista delle prossime politiche, senza attenersi alle sue decisioni.

Il fatto è che Paride Mazzotta non è rimasto a guardare: la sua contromossa è stata quella di inserire nella giunta provinciale (organo di cui molti ignoravano l’esistenza) proprio Aloisi e De Gaetanis, gli epurati dal commissario regionale. Stesso atteggiamento con Baldari a Gallipoli, che non era gradito a Vitali, ma il segretario provinciale lo supporta ugualmente. A Maglie salta il coordinatore cittadino contro il volere del commissario regionale. Fino al caso Cavallino: dove De Benedetto non fa altro che prendere posizione in linea con Vitali, cioè «niente patti col Pd: sempre alternativi alla sinistra». «Comandiamo noi che abbiamo voti e numeri per farlo: nel coordinamento provinciale si decide democraticamente, come abbiamo fatto per l’ingresso in giunta, e noi siamo la maggioranza» – si lascia sfuggire uno dei partecipanti alla riunione. Poli Bortone con i suoi uomini e tutti i fedelissimi di Vitali osservano: Forza Italia e a due passi da un pericoloso scontro interno. Nonostante che i comunicati tenderanno ad edulcorare una situazione tesissima.

GIOCHI FATTI PER LE COMMISSIONI A LECCE: CALÒ RESTA IN FORZA ITALIA

Il consigliere Calò in questi giorni è riuscito a ritagliarsi qualche giorno di gloria, dopo tanto anonimato. Lo volevano tutti. Sembrava quasi passato nel gruppo di Lecce 2017, poi lo ha chiamato il sindaco per la sua lista «Lecce Città del Mondo», quindi, dopo un incontro con Ripa e Mazzotta in cui i due non sono riusciti a comprendere bene quali fossero le sue richieste, ha deciso di restare. Se il «consigliere tentennante» fosse uscito, sarebbero stati guai per le commissioni a Palazzo Carafa, senza contare che Forza Italia avrebbe fatto una pessima figura davanti al nuovo gruppo, Lecce 2017 (che ha sei consiglieri senza un assessore), che si prende le presidenze delle commissioni Cultura, Servizi sociali e Statuto. Giochi fatti, dunque: Borgia perde la commissione, ma diventa capogruppo di Lecce Città del Mondo, lista che fa capo al sindaco e che ha due altri consiglieri (Tramacere presidente della commissione Bilancio e Lamosa con delega alle Marine). La commissione persa dalla lista di Perrone va a Giordana Guerrieri, della lista Grande Lecce, che fa capo al deputato Marti (dove c’è anche Montinaro). Domani il Consiglio voterà i commissari: tutti i partecipanti alle varie commissioni. Forza Italia si terrà strette le presidenze delle commissioni Urbanistica e Traffico.

Gaetano Gorgoni

ggorgoni@libero.it


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