BRINDISI – Torna in libertà il commercialista leccese Massimo Vergara finito ai domiciliari nove giorni fa con l’accusa di corruzione nell’inchiesta che ha travolto l’ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Il gip del Tribunale del capoluogo messapico ha sostituito la misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora nel proprio comune di residenza sulla scorta del parere favorevole della procura. Gli avvocati difensori Sabrina Conte e Carlo Viva hanno evidenziato come le esigenze cautelari fossero venute meno alla luce delle dichiarazioni rilasciate nel corso dell’interrogatorio.
Gli inquirenti ritengono che Vergara, legato da un rapporto di lavoro con Screti, sia stato il tramite tra l’imprenditore (che a Brindisi gestiva la raccolta dei rifiuti e l’impianto di biostabilizzazione del Cdr, il combustibile derivato dai rifiuti) e l’ormai ex sindaco Consales nel passaggio di mazzette per trentamila euro. Vergara, stando al capo d’imputazione, era stato messo a disposizione di Consales da Screti per seguire le sue vicissitudini debitorie e, nella specie, la rateizzazione del debito personale con la società Equitalia.
Peraltro, sempre Vergara, secondo Cosimo Saracino che per qualche tempo è stato il responsabile della segreteria del sindaco per i rapporti politici, avrebbe consegnato a lui le buste contente il denaro poi versato ad Equitalia. L’ormai ex sindaco di Brindisi è accusato di aver ricevuto una mazzetta per 30mila euro dall’imprenditore dei rifiuti Luca Screti, di San Pietro Vernotico. Consales si trova ai domiciliari mentre Scretì è in carcere. L’ex sindaco Mimmo Consales, invece, è sempre ai domiciliari.
F.Oli.