LECCE – Udienza cruciale nel processo scaturito dall’operazione “Network” in cui sei imputati hanno scelto di essere giudicati con rito ordinario. Dalle località segrete sono stati sentiti i due collaboratori di giustizia Alessandro Verardi, 38enne di Lecce e Giuseppe Manna, di 49, di Lecce. I due pentiti sono stati sentiti ai sensi dell’articolo 210 del codice di procedura penale come imputati per i medesimi reati.
L’esame si è incentrato sui rapporti dei due storici collaboratori di giustizia con il boss leccese Salvatore Rizzo (uno degli imputati) tramite alcuni colloqui in carcere. In questi incontri sarebbe stato deciso di fondare un’associazione specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti. I due imputati si sono sottoposti anche al controesame degli avvocati Paolo Cantelmo e Luigi Rella che hanno incalzato i due collaboratori con una serie di domande.
Il processo è stato aggiornato al prossimo 9 maggio quando saranno sentiti il dichiarante Mauro Ingrosso, 30 anni, di Cavallino e gli altri testi citati dal pubblico ministero Guglielmo Cataldi. Sul banco degli imputati sono finiti oltre al boss leccese Rizzo anche Carmelo De Pascalis, 53 anni, di Cavallino; Mario Greco, 52, di Lecce; Anna Longo, 53, di San Cataldo; Raffaele Panarelli, di 63, di Vernole, di Gioia del Colle; Giuseppe Perfetto, di 55 anni, di Sanarica. Il collegio difensivo è completato dagli avvocati Ester Nemola, Stefano De Francesco e Luca Laterza.
F.Oli.