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Estorsioni al titolare di un bar, Guadadiello si difende: “In quel bar andavo da anni”

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paolo guadadiello
              Paolo Guadadiello

SQUINZANO (Lecce) – Ha negato di aver consumato bevande senza mai pagare ammettendo un solo scatto d’ira dopo aver perso alle slot machines. Si è svolto nelle scorse ore l’interrogatorio di garanzia di Paolo Guadadiello, il 28enne di Squinzano accusato di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni del proprietario di un bar del paese così come ipotizzato dagli investigatori. Dinanzi al gip, il giovane, (in carcere dal 29 dicembre scorso per gli spari contro un’auto in cui prendevano posto anche una donna incinta e due bimbi di 3 e 5 anni), ha fornito le proprie spiegazioni. Alla presenza dell’avvocato Roberta Capodieci (in sostituzione del collega Antonio Savoia), Guadadiello ha respinto le accuse negando di aver consumato senza pagare.

Solo in una circostanza il giovane è andato in escandescenza all’interno del locale dopo aver perso alle slot sferrando un quadro in polistirolo con un calcio. L’episodio, però, non è riuscito a collocarlo temporalmente. Su specifica domanda del gip, Gudadiello ha riferito di non saper darsi una spiegazione sul perché il titolare del bar abbia voluto denunciarlo: “Ci conosciamo da tempo, frequentavo quel bar dal 2012. Non so darmi una spiegazione”. L’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita venerdì dai carabinieri di Squinzano, guidati dal maresciallo Giovanni Dellisanti e dai colleghi della Compagnia di Campi Salentina, agli ordini del tenente Rolando Giusti. Da almeno due anni Guadadiello avrebbe avuto l’abitudine di consumare bevande varie senza mai pagare, tenendo atteggiamenti arroganti e minacciosi, da “boss”.

Sarebbe arrivato anche in qualche occasione ad allontanare arbitrariamente gli avventori presenti. Gli atteggiamenti intimidatori sono poi culminati nell’episodio dell’11 settembre scorso, giorno in cui Guadadiello, entrato con altre persone nel bar, dopo aver bevuto e perso soldi alle slot-machine, in preda all’ira avrebbe danneggiato alcuni arredi e il registratore di cassa, obbligando poi il titolare del bar a mettere in ordine. Un episodio minimizzato da Guadadiello dinanzi al gip. Proprio mentre i carabinieri notificavano al giovane il nuovo provvedimento cautelare, il pubblico ministero Guglielmo Cataldi invocava per Guadadiello 15 anni di carcere nell’ambito del processo scaturito dall’operazione “Eclissi”.

F.Oli.


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