LECCE – La tempesta silenziosa interna al centrodestra, a Palazzo Carafa, sta cominciando a fare rumore all’esterno. Si comincia da un dato ufficiale: il presidente del Consiglio comunale di Lecce, Dino Pagliaro, ha già convocato i capigruppo (la riunione è fissata per domani mattina) per la rimodulazione delle commissioni, come già annunciato, ieri, dal Corrieresalentino.it. A Lecce 2017 ne spettano quattro, se i consiglieri saranno sei. in questo caso sarebbe il gruppo più consistente di Palazzo Carafa, considerando che Forza Italia passerebbe a quattro consiglieri e i Conservatori e Riformisti sono già a quattro, pur avendo quattro assessori. Intanto, le indiscrezioni emerse sul nostro giornale hanno scatenato un’autentica battaglia di Perrone e dei forzisti per tamponare l’emorragia.
Innanzitutto, Paride Mazzotta ha passato la domenica a verificare se Fernando Calò gli avesse voltato davvero le spalle. La verità, però, è che quella firma di adesione a Lecce 2017 esiste. Certo, non si tratta di un contratto vincolante. In politica tutto può cambiare da un giorno all’altro. In pieno clima di amministrative, a più di un anno dalla grande sfida delle comunali leccesi, però, Paolo Perrone prova a riprendersi i suoi «vecchi combattenti». Il sindaco ha pensato di accelerare e di cominciare a recuperare gli uomini di una delle liste che lo porto al successo: ha chiamato, alle 12, Fernando Calò nel suo ufficio del Comune di Lecce per proporgli la candidatura nella sua lista personale, ‘Lecce Città del Mondo’. Il consigliere, che da Forza Italia dovrebbe transitare in Lecce 2017, sembra gli abbia risposto picche, perché in questi anni si è sentito abbandonato dal primo cittadino. Per la serie, «si ricordano solo quando hanno bisogno».
Diciamo che questo è uno stato d’animo diffuso nella maggioranza di Palazzo Carafa ed ora è arrivato il periodo della resa dei conti. Non si preannuncia un fine mandato sereno per Paolo Perrone, minacciato da un nuovo nutrito gruppo in seno alla maggioranza, che se dovesse accordarsi con i nove della minoranza, lo farebbe cadere. Sembra una specie di accerchiamento. Però è vero che anche se il nuovo gruppo avrà voce in capitolo sull’individuazione del nuovo candidato sindaco, dovrà fare i conti con le liste che verranno alla luce per la futura corsa alle comunali: non sarà facile garantire la rielezione a tutti i sei consiglieri dissidenti (cinque per ora), se dovessero presentarsi con una sola lista. «Venerdì mattina faremo la conferenza» – annunciano gli uomini di Lecce 2017. Si spera che non venga rinviata per l’ennesima fuga di notizie, com’è avvenuto la settimana scorsa. In quell’occasione presenteranno il nuovo arrivo, sempre che non ceda prima alle «sirene perroniane».
Gaetano Gorgoni