LECCE – C’è la richiesta di rinvio a giudizio per Domenico Laforgia nell’inchiesta in cui l’ex rettore è accusato di tentato abuso d’ufficio e minacce a pubblico ufficiale. L’indagine è stata avviata sulla scorta di un esposto presentato in Procura dall’attuale rettore Vincenzo Zara nell’ottobre di un anno fa. All’ex rettore dell’Università del Salento viene contestata una presunta ingerenza nella decisione del “Magnifico” di verificare la legittimità dei quattro bandi di concorso indetti dal Dipartimento di Ingegneria dell’innovazione per la nomina dei docenti associati. Secondo gli inquirenti l’obiettivo di Laforgia sarebbe stato favorire alcuni aspiranti a quelle cattedre.
All’esposto Zara aveva allegato anche due e-mail inviategli da Laforgia il 7 agosto. La prima alle 19.42; la seconda alcune ore dopo alle 23.24. Nella prima l’ex rettore scriveva: “Qualunque ingerenza su concorsi aperti può configurarsi come turbativa di concorso, che è un reato penale, e qualsiasi azione intrapresa che danneggi i concorrenti potrebbe essere denunciata come abuso di ufficio”. Inoltre Laforgia entrava nel merito della questione della legittimità dei bandi: “Esiste un gergo tecnologico e lo si ritrova sia nei bandi che nei curricula vitae, quindi non mi stupirei affatto se si trovassero somiglianze nei curricula vitae non di uno, ma di tutti i partecipanti del settore”. Nella seconda e-mail delle 23.24 Laforgia scriveva: “Evita (riferendosi sempre a Zara) di ricevere candidati (potenziali) a procedure concorsuali interne, chiunque ti chieda di incontrarli perché sono portatori di interessi personali”.
Per le conclusioni della Procura il contenuto di quelle e-mail si doveva ritenere inopportuno e minaccioso. Laforgia avrebbe infatti prospettato a Zara estremi di reato (come turbativa di concorso ed abuso di ufficio). Subito dopo la chiusura delle indagini il 64enne, originario di Bari, aveva chiesto di essere interrogato salvo poi rinunciare a comparire davanti agli investigatori. I suoi avvocati Viola Messa e Michele Laforgia avevano infatti depositato una corposa memoria difensiva sul tavolo del pm Paola Guglielmi. Appena il 16 aprile scorso l’ex rettore è stato assolto in un altro processo dall’accusa di abuso d’ufficio con formula piena. Ora un gip dovrà fissare la data per l’udienza preliminare.
F.Oli.