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Operazione “Bamba”: la Cassazione annulla condanna per il collaboratore Donadei

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operazione-bambaPARABITA (Lecce) – Si svolgerà un nuovo processo d’appello per il collaboratore di giustizia Massimo Donadei, il 37enne di Parabita, coinvolto dell’inchiesta scaturita dall’operazione “Bamba”. La sesta sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dall’avvocato Sergio Luceri che aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche prevalenti sulla recidiva in virtù della collaborazione di Donadei sulla scorta di una sentenza della Corte Costituzionale del luglio scorso. E i giudici hanno annullato la sentenza a 16 anni di reclusione con rinvio dinanzi ad un nuovo collegio della Corte d’appello.

Stesso orientamento adottato dai giudici romani per altri due imputati: Carlo De Cagna, 45enne di Scorrano (13 anni e 9 mesi) e Tommaso Negro, 41enne di Tuglie, (1 anno e 6 mesi). Per tutti gli altri imputati è stata confermata la sentenza emessa il 16 maggio di due anni fa: 9 anni e 5 mesi per Lulzimin Krasniqi, 39enne di origini albanesi, residente a Matino; 7 anni e 6 mesi per Marco Rainò, 26enne di Tuglie; 6 anni e 10 mesi ad Antonio Fattizzo, 22enne di Parabita; 4 anni ed 8 mesi a Teresa Causo, 73enne di Parabita (madre di Massimo Donadei); 4 anni e 8 mesi per Alessandro Margarito, 37enne di Parabita; 4 anni e 8 mesi per Cosimo Rossetto, 43enne di Matino; 4 anni a Salvatore De Maria Martello, originario di Tuglie ma residente in Svizzera; 1 anno e 4 mesi per Emiliano Malagnino, di Taurisano, (4 anni).

Il nome di Massimo Donadei è ritornato di stingente attualità nelle scorse settimane. Le dichiarazioni del collaboratore hanno consentito di sgominare un presunto sodalizio attivo a Parabita che avrebbe gestito le attività illecite. L’indagine ribattezzata “Bamba”, invece, risale al maggio di cinque anni fa quando i carabinieri della compagnia di Casarano sgominarono un’articolata associazione criminale.  Nel corso delle indagini fu intercettato un carico di armi destinato al Salento presso il valico doganale con la Svizzera per compiere, secondo gli inquirenti, un attentato a Biagio Toma. I militari sequestrarono una pistola, due fucili a pompa e un centinaio di munizioni da guerra e da caccia. Nel collegio difensivo, tra gli altri, compaiono anche Laura Minosi, Mario Coppola, Carlo Gervasi, Stefano Prontera e Donato Sabetta.

F.Oli. 


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