
«Devo dire che l’assessore Monosi ha ormai una sua tattica per difendersi quando viene colto in fallo: o tace ostinatamente – continua il responsabile dei democratici a Palazzo carafa – (vedi la vicenda del doppio affitto dell’ufficio tributi, per la quale ancora siamo in attesa di una sua spiegazione, come pure il disastro di Settelacquare) oppure risponde, come in questo caso, senza mai entrare nel merito, eludendo sistematicamente le questioni più spinose e contrattaccando con i soliti insulti personali. Monosi è un maestro nel rigirare le frittate, in modo da non affrontare mai di petto le questioni scottanti. Noi solleviamo il problema degli immobili di proprietà del Comune in vendita nel centro storico e lui risponde citando quelli delle Case Magno. Noi denunciamo che le procedure di vendita di quegli immobili sono prive dell’autorizzazione della Regione prevista dalla legge e lui parla del blocco dovuto al contenzioso Leadri. Noi sosteniamo, carte alla mano, che le case del centro storico vengono vendute a non inquilini e, comunque, non a chi possiede i requisiti per acquisire un alloggio di edilizia popolare, secondo le disposizioni di legge, e lui risponde dicendo che la vendita degli alloggi agli occupanti è un punto strategico del programma di questa amministrazione. Ma quando mai? Dirò di più: oltre alla delibera del 20 luglio, a smentire Monosi sono le carte che cantano perché alcune abitazioni del centro storico inserite nel piano delle alienazioni sono già state vendute all’asta, come nel caso dell’immobile in via Giravolte 29, aggiudicato lo scorso 24 novembre, e non certo venduto a qualcuno presente nella graduatoria Erp. Già solo questo contraddice le rassicurazioni dell’assessore secondo cui gli appartamenti saranno destinati a chi vive per strada e attende un alloggio da mesi».
Insomma, il Pd questa volta vuole andare fino in fondo ed è già stata interessata la regione della vicenda. Anche perché «non si parla di immobili che “solo potenzialmente potrebbero essere venduti”, ma di immobili che sono già stati venduti». «Se oggi Monosi si rimangia tutto, per noi va bene, a condizione, però, che si passi dalle parole ai fatti e vengano revocati tutti gli atti che contengono la previsione di vendita degli alloggi Erp del centro storico. Sappia, inoltre, che gli staremo con il fiato sul collo e che monitoreremo ogni immobile per vedere a chi e a cosa sarà destinato». Nonostante Attilio Monosi abbia promesso di non utilizzare quegli alloggi per fini che non riguardino l’Edilizia Residenziale Popolare, per Foresio l’assessore alla Casa è stato bloccato dall’opposizione con le mani nella marmellata.
Anche l’Udc interviene in maniera dura sulla vicenda. Il capogruppo centrista, Luigi Melica, riporta per intero l’intervista rilasciata al nostro giornale: «L’Assessore Monosi sta giocando col fuoco; non speri che la questione degli alloggi del centro storico in vendita possa essere liquidata “a tarallucci e vino”, perché non finirà così. Ho letto la sua replica ai media. Riporto virgolettato: “gli immobili della Case magno saranno posti in vendita nei prossimi mesi e il ricavato sarà dedicato all’acquisto di nuovi alloggi ERP (…). Il fatto che gli immobili del centro storico siano stati inseriti nel piano delle alienazioni non dimostra la volontà di alienare in quanto il piano rappresenta solo la fotografia del patrimonio immobiliare, questo è testimoniato dalla presenza di vari cespiti non vendibili come la Scuola siciliana, lo stadio, e altri cespiti che non rientrano nel piano delle vendite dell’amministrazione. Inoltre gli alloggi del centro storico saranno destinati, dopo un intervento manutentivo, allo scorrimento delle graduatorie ERP”. In pratica, l’Assessore si è rimangiato tutto e lo ha fatto per non dover ammettere di essere stato scoperto sul fatto – gravissimo – che gli alloggi del centro storico che il Comune ha messo in vendita, in realtà, non possono essere venduti perché non rientrano tra quelli autorizzati dalla Regione».
Il professore richiama anche gli atti del Consiglio: «Nella seduta del consiglio comunale del 20 luglio (chiunque può visionarla http://www.comune.lecce.it/comune/consiglio/download/lavori-consiglio-comunale?DocumentId=14791 ; si veda la mia richiesta all’assessore al minuto 15 e la sua replica al minuto 29) lo stesso Assessore aveva affermato il contrario, “rassicurandomi” sul fatto che gli alloggi in vendita situati nel centro storico erano stati periziati in relazione al loro valore ed inviati in un elenco alla Giunta regionale la quale aveva autorizzato il Comune! Ha, dunque, l’Assessore Monosi, detto una bugia a me ed a tutti i consiglieri comunali presenti in aula? E chi sono i fortunati che hanno acquistato gli alloggi messi in vendita nel centro storico? Riporto una sua dichiarazione roboante di qualche mese addietro: “Una vendita da quasi 4 milioni di euro. Il bando delle alienazioni «è stato soddisfacente» dice soddisfatto l’assessore al Bilancio Attilio Monosi. Che non esita a sottolineare che in un momento storico come questo «ricavare quasi quattro milioni di euro è un bel successo”. Specifica poi che è stato “acquistato per 72mila euro – sempre base d’asta – un’immobile al primo piano di via Giravolte al civico 29, destinazione d’uso residenziale e in stato manutentivo discreto”. Ebbene, a chi è stato venduto tale alloggio? E’ legittima tale vendita? Ovviamente non lo è se non è autorizzata dalla Regione, e, comunque, non lo sarebbe anche se fosse inserita nell’elenco autorizzato in quanto sembra sia stata venduta a chi non ha i requisiti di reddito di cui alla legge n.560 del 1993. E tutti gli altri alloggi del centro storico messi all’asta? Che ne è stato? Monosi risponda non solo a me, ma a tutti coloro i quali non hanno casa, ne hanno diritto e sono da anni in graduatorie immobili che, sembra, si fa di tutto per non fare scorrere».
Nella graduatoria comunale, in attesa di casa, ci sono mille famiglie. Lecce è ancora lontana dal dare una risposta forte all’emergenza abitativa, ma l’assessore, nell’intervista in anteprima di sabato al Corrieresalentino.it, ha promesso di dare un’accelerata entro il 2016. Staremo a vedere.
Garcin