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Titti Cataldi: “L’ospedale di Gallipoli non può diventare ambulatorio: la Regione ci ripensi!”

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gallipoli-ospedaleGALLIPOLI (Le) – Titti Cataldi, ex consigliere comunale di Gallipoli, lancia il suo appello alla Regione Puglia affinchè il piano di riordino ospedaliero non comporti un “declassamento” dell’ospedale di Gallipoli ad ambulatorio.

“Se fosse confermato quanto viene prospettato dal piano di riordino ospedaliero regionale – spiega il medico- la riduzione a semplice struttura ambulatoriale dell’ospedale di Gallipoli sarebbe per me insopportabile, in qualità non soltanto di ex consigliere comunale, ma anche di medico e di cittadina.Titti Cataldi Nei giorni scorsi, rilevato il pericolo che il nostro nosocomio stava correndo, non ho esitato a interessare il dottor Aprea, commissario cittadino e massima autorità per la nostra Gallipoli. Ritengo, infatti, insensate e irragionevoli le scelte annunciate: come si può ritenere di ridurre a un ambulatorio una struttura che è dotata di un blocco operatorio con più di otto sale operatorie, dotata di camera iperbarica, polo funzionale per tutto l’arco ionico salentino? L’ospedale “Sacro cuore di Gesù” è il solo nosocomio salentino costruito secondo la normativa, adeguato a criteri antisismici, risulta facilmente raggiungibile perché situato in prossimità della statale e perfino dotato di eliporto. Il reparto di cardiologia e l’Utic rappresentano, poi, un’eccellenza per la sanità pugliese e rispondono concretamente alle esigenze di cure non soltanto dei gallipolini, ma di quanti  vivono nel territorio circostante e delle migliaia di turisti che ogni anno prendono d’assalto la città bella. Altrettanto incomprensibile sarebbe la scelta di spostare il punto nascita presso l’ospedale di Casarano, dopo aver dotato il nosocomio gallipolino di un moderno reparto di Ostetricia, con annessa sala parto di nuovissima costruzione. Altrettanto indecifrabile la scelta di chiudere il  reparto di Pediatria, dotato di annessa struttura con incubatrici per una terapia subintensiva per stabilizzare le condizioni di salute dei neonati.”

Va, infine, ricordato – conclude l’ex consigliere- che l’ospedale di Gallipoli è dotato di uno dei pochi centri trasfusionali in tutto il Salento. La riorganizzazione ospedaliera è certamente necessaria e ineluttabile, perché imposta dal Governo centrale in ottemperanza al D.M. 70/2015, ma la Regione Puglia ha il dovere di fare di tutto per valorizzare le eccellenze della nostra sanità e per pianificare un riordino che rappresenti una riorganizzazione dei servizi sanitari rispondente ai bisogni e alle istanze dei cittadini. Il mio senso di appartenenza politica, dunque, non sarà per me un ostacolo all’esercizio del mio senso critico e sono pronta al confronto e all’azione a tutela di Gallipoli, ma soprattutto della ragionevolezza che dovrebbe animare i propositi di chi governa. La mia, infine, è una critica non solo nel merito, ma anche nel metodo: non si può pensare da una parte di proporre l’introduzione di una legge per la partecipazione popolare e poi negare ogni confronto su tematiche così delicate per il benessere del territorio e delle comunità.”


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