
Foto di repertorio
CAVALLINO (Lecce) – Dopo quasi sei mesi trascorsi in carcere ha ottenuto i domiciliari Simone Monaco, il 25enne di Cavallino, arrestato a luglio quando s’improvviso corriere di droga per necessità economiche. Il gip Stefano Sernia ha mitigato la custodia cautelare in carcere con i domiciliari perché nel frattempo si sono attenuate le esigenze cautelari. E’ stata così accolta l’istanza di scarcerazione presentata dagli avvocati difensori Luigi Rella e Umberto Leo. Il giovane, appena il 15 dicembre scorso, era stato condannato a cinque anni di reclusione sempre dallo stesso giudice per quei tre chili e mezzo di eroina ritrovati nella sua macchina.
Il giovane finì nei guai il 6 luglio. Con ogni probabilità Monaco era stato pedinato dagli uomini del Gico (Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata della Guardia di Finanza). Venne fermato sulla statale Lecce-Maglie all’altezza dello svincolo per Cavallino. Al momento del controllo Monaco tradì un inatteso nervosismo. Così, una volta controllato l’abitacolo, saltò fuori l’ingente carico di droga. Per il giovane, invece, scattarono le manette. Nell’udienza di convalida il 25enne raccontò di essersi prestato al trasporto della droga per le difficili condizioni economiche. Riferì di aver assecondato la proposta di un amico albanese con il quale si era incontrato ore prima in una villa di Cavallino. Era allettato dalla prospettiva di poter guadagnare 500 euro su ogni chilo di stupefacente. In totale Monaco avrebbe incassato due mila euro come ricompensa.
La droga, a suo dire, sarebbe stata acquistata a Brindisi dopo aver ottenuto in prestito un’auto da un suo conoscente. Poi il rientro verso Cavallino scortato da altri due albanesi che facevano la staffetta. L’eroina, riferì il giovane, doveva essere abbandonata in un casolare di campagna. Sarebbe stata recuperata in un secondo momento. prima, però, arrivarono i finanzieri e un paio di manette strette ai polsi. nel corso delle indagini una consulenza sulla sostanza sequestrata ha appurato che dalla droga sequestrata si potevano ricavare fino 14 mila dosi.
F.Oli.