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Forza Italia a rischio spaccatura, dissidi sullo stop a Nunzia Brandi

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vitali-hilton-(2)LECCE – «È ormai un segreto di pulcinella il fatto che Perrone non ha proceduto al rimpasto solo perché il vertice regionale di Forza Italia ha bloccato tutto. C’è una valutazione all’interno del partito che spinge ad essere prudenti». Le parole di un dirigente, che preferisce restare anonimo, confermano tutti i retroscena emersi fino ad oggi e raccontati sul Corrieresalentino.it: oggi sappiamo che sono più che fondati. Insomma, per evitare che esplodesse una bomba interna al partito leccese, qualcuno ha dato lo stop alla sostituzione di Carmen Tessitore con Nunzia Brandi. Ma anche questa imposizione è stata mal digerita dal resto del gruppo. Il coordinatore regionale, Luigi Vitali, si è avventato come un mastino su Paride Mazzotta, che da coordinatore provinciale aveva già chiuso con Paolo Perrone e aveva fatto entrare nel partito perfino il politicamente ambiguo Luciano Battista: nell’accordo rientra anche qualche proposta per addolcire Giampaolo Scorrano, secondo alcune indiscrezioni. Ancora una volta, dopo la fallimentare esperienza di Ncd, i Mazzotta, padre e figlio, devono vedersela con chi avversa la loro leadership provinciale, in un partito dove in troppi voglio essere leader. La questione, però, ora si fa molto delicata. Il segretario provinciale, infatti, con l’avvicinarsi delle elezioni leccesi, ha bisogno di persone che non gli remino contro: l’asse con Aloisi e Caroppo è il punto di forza per garantirsi un primato su Lecce necessario a portare a casa più vantaggi possibili per i suoi uomini. Nell’ultima riunione, tra i forzisti leccesi le tensioni si sono incancrenite ancora di più: l’area che ha bloccato il rimpasto è ormai allo scontro con quella che lo vuole fare ad ogni costo.

La questione è complessa, perché ci sono due modi differenti di vedere le cose. Una parte del gruppo invita alla prudenza: «Di Paolo Perrone non c’è da fidarsi  – spiegano – Mettendo in giunta Nunzia Brandi non risolveremmo nulla. C’è da fare un discorso di medio termine sulla candidatura del futuro sindaco del Comune di Lecce in cui noi dovremmo contare di più. Vorremmo dare dei nomi da scegliere con loro». Però c’è da dire che la soluzione Nunzia Brandi farebbe contenti molti forzisti: in primis Aldo Aloisi (la consigliera è la sua factotum), trombato per una manciata di voti a causa dell’exploit di Caroppo, poi farebbe piacere a Vittorio Solero, escluso dal Consiglio nonostante i suoi 487 voti (che a livello comunale sono tantissimi); infine farebbe piacere a Paride Mazzotta, che chiuderebbe un patto importante di collaborazione con sindaco e si garantirebbe la fiducia del suo gruppo interno già abbastanza compatto. I dissapori che stanno resistendo al clima natalizio potrebbero esplodere subito dopo le feste, perché nonostante gli sforzi di Vitali, tesi a tenere unita tutta la compagine forzista, qualcuno vorrebbe fare la fuga in avanti. Insomma, il rimpasto con Nunzia Brandi potrebbe arrivare a sorpresa provocando una frattura interna, se non si dovesse raggiungere un accordo con Ripa e Scorrano.

Gaetano Gorgoni


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