LECCE – Gli anni passano, ma la musica non cambia: nell’ex liceo musicale risuona il trash. Se si dà uno sguardo ai giornali del 2010 si scopre che con toni trionfalistici promettevano «la restituzione alla città di un prestigioso immobile, sede del Liceo musicale intitolato al celebre tenore leccese Tito Schipa». Invece gli anni sono passati, i ragazzi con i loro docenti sono finiti qualche metro più avanti, nel prestigioso liceo Palmieri, e nella vecchia struttura sono rimasti solo i topi, gli escrementi e una serie non facilmente catalogabile di rifiuti che debordano anche su Via Adua. Alle spalle della struttura degrado e bottiglie di birra, a volte solo cocci. Un porcile a cielo aperto, con l’immancabile imbecille che imbratta i muri di quello che fu un importante liceo della città.
I guai per questo palazzo, che doveva essere riconsegnato ai salentini nel 2011, sono cominciati con il fallimento della ditta che aveva vinto i lavori per la ristrutturazione: da allora tutto è fermo. C’è una buona notizia però: i lavori potrebbero riprendere entro quest’estate. Lo annuncia al telefono il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone: «Stiamo adeguando il progetto, dopo il fallimento della ditta che aveva vinto l’appalto. Escluderemo i lavori già fatti dal bando e ripartiremo con una nuova gara, che faremo a breve». Speriamo che non passino altri sei anni, viene da augurarsi.
A Lecce sono nati e hanno studiato tanti musicisti e critici. Questa struttura era il tempio della musica e della cultura: vederla ridotta così fa un po’ pena. I lavori sono nelle mani della Provincia di Lecce da tempo. Ci sono stati gli immancabili stop dei ricorsi ai giudici amministrativi e poi la sorpresa del fallimento della ditta. Era stato messo a disposizione un milione di euro per far tornare agli antichi splendori il Liceo Musicale leccese, ma gli anni passano, la memoria diventa sfocata e il degrado avanza.
Qualcuno con un orribile telo ha provato a nascondere le vergogne di un porcile a cielo aperto dove l’erba lasciata a crescere sembra aver avuto la pietà di nascondere il peggio. Mentre la ruggine sembra sopraffare le impalcature, l’immondizia dilaga e avanza anche oltre i confini del liceo. Un simpatico parcheggiatore abusivo, di sera, smista il traffico per pochi centesimi, qualcuno abbandona bottiglie di birra lungo il marciapiede, i rifiuti si affastellano. Non è un luogo dimenticato: la municipale ci passa spesso, ma solo per elevare qualche multa a chi non parcheggia dentro le strisce. I salentini attendono, però, che la musica cambi, che il trash (la spazzatura) finisca in discarica e al suo posto torni l’armonia e la bellezza di una costruzione storica da vivere.
Gaetano Gorgoni