CAMPI SALENTINA (Lecce) – “Chiediamo scusa al ragazzo e alla sua famiglia. Siamo pentiti perché abbiamo compiuto una idiozia ma volevamo impartirgli una lezione e tenerlo così lontano da noi. Sono comparsi nelle scorse ore dinanzi al gip Carlo Cazzella, Edoardo Tauro e Riccardo Cassone, rispettivamente operaio e disoccupato, entrambi 21enni residenti a Campi Salentina finiti ai domiciliari sabato mattina per gli atti di bullismo compiuti ai danni di un ragazzo disabile del posto finiti su un filmino postato su WhatsApp.
Accompagnati dai rispettivi genitori i due giovani sono apparsi turbati e frastornati ancor prima di entrare in aula. In circa 30 minuti di interrogatorio Cassone ha ricostruito quanto accaduto nei pressi della chiesa di “Santa Maria delle Grazie” nel novembre di un anno fa quando il minorenne è stato seviziato, dileggiato e umiliato con un “gioco” di pessimo gusto. Il giovane ha risposto a tutte le domande. Ha chiesto scusa al ragazzino e ai suoi familiari e si è dimostrato provato per una vicenda che ha avuto un clamore mediatico a livello nazionale. Ed ha anche confermato le precedenti angherie compiute sul minore quando, in più occasioni, sarebbe stato dileggiato e sbeffeggiato nelle vicinanze della scuola. Cassone, però, ha giustificato questa “idiozia” come una sorta di lezione per quel ragazzino attratto dai più grandi e animato da uno spirito di emulazione nel riprendere atteggiamenti e comportamenti. Con i pro e i contro che, inevitabilmente, le esperienze di vita di un ventenne possono riservare.
Dopo averlo allontanato in più occasioni, quel giorno, i bulli avrebbero deciso di impartire al minore una sorta di lezione per spaventarlo commettendo però un reato gravissimo del quale hanno dimostrato piena contezza. Insomma per fargli capire che la vita da ventenne non è la stessa di un adolescente. Cassone ha confermato anche le precedenti angherie compiute sul minore (non contestate nell’ordinanza eseguita sabato scorso).
E’ durato poco meno di venti minuti, invece, l’interrogatorio di Edorado Tauro, l’altro 21enne ristretto presso il proprio domicilio. Dopo aver chiesto anch’egli scusa il giovane ricostruito quel pomeriggio. “E’ stato uno scherzo, mi sono trovato a passare nei pressi della piazza e ho partecipato così allo scherzo” ha ammesso davanti al gip. La bravata, però, non era premediata ha precisato Tauro. L’indagato ha poi glissato sulle accuse di aver fatto fumare uno spinello e di aver urinato sul minore anche perché, secondo le dichiarazioni di Tauro, sarebbero stati presenti altri ragazzi (che non compaiono nel video).
A questo punto, gli avvocati difensori Massimo Bellini (per Cassone) e Giovanni Gabellone (sostituito in aula dalla collega Larissa Luca) potrebbero presentare istanza di scarcerazione al pubblico ministero Maria Vallefuoco. Non è poi escluso, come spesso avviene nelle inchieste con minori coinvolti, che la Procura disponga l’incidente probatorio del ragazzino per congelare le prove d’accusa da utilizzare con l’eventuale apertura di un processo.
Oltre ai due 21enni risulta indagato a piede libero anche A.G., sempre di Campi, all’epoca minorenne (assistito dall’avvocato Michele Palazzo). Nel frattempo, le indagini condotte dai carabinieri della locale stazione, diretti dal comandante Salvatore Leo e dal luogotenente del Norm Antonio Saponaro, proseguono. Sul taccuino degli investigatori sarebbe annotato anche il nome di chi ha effettuato le riprese del video (poi finito su whatsapp) che, allo stato, non risulta formalmente iscritto nel registro degli indagati. E non è detto che altri giovani possano finire nei guai. L’indagine su questo caso di bullismi estremo non è per nulla chiusa. Nel frattempo il gip ha incassato le scuse dei due bulli. E chissà cosa avrà pensato la madre del disabile che sta seguendo le fasi dell’indagine nel massimo riserbo assistita dall’avvocato Cosimo Casaluci.
Fra.Oli.