MONTERONI (Lecce) – La Procura presenta il prima parziale conto per gli imputati finiti sotto processo nell’inchiesta che ha scoperchiato un giro di di denaro a tassi usurari. Il pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia Alessio Coccioli ha invocato due anni di reclusione per Fabio Frassanito, avvocato, di 62 anni e sei mesi per Luciano Scardia, di 45, entrambi di Monteroni chiedendo l’assoluzione dal reato di tentata estorsione.
In giornata hanno discusso gli avvocati difensori Luigi Rella e Anna Maria Marzo mentre la decisione del gup Giovanni Gallo è stata rinviata al prossimo 16 febbraio. Nell’ambito della stessa inchiesta, invece, in sette sono stati rinviati a giudizio. L’istruttoria è iniziata il 6 luglio dinanzi ai giudici della seconda sezione collegiale. Sul banco degli imputati sono finiti Fabio Cuna, di 41, di Monteroni; Pierluigi De Giorgi, 38, di San Cesario; Domenico Giancane (uno dei principali imputati), 65, di Monteroni; Giovanni Paolo Guido, 45, di Monteroni; Gianfranco Pati, 55, di Monteroni; Stefano Pellegrino, 31, di Villa Convento e Tommaso Verardi, 74, di Lecce.
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore antimafia di Lecce Alessio Coccioli, culminò nel 2011 con l’arresto di Giancane e del suo collaboratore Giovanni Paolo Guido. L’inchiesta consentì di registrare lo sviluppo di pratiche usurarie e del conseguente recupero crediti, avvalendosi anche di personaggi ritenuti contigui con gli ambienti della criminalità organizzata. Delle vittime, solo tre hanno deciso di presentare la denuncia mentre un imprenditore di Monteroni, risultato fra i più vessati, si è dimostrato reticente a confessare malgrado l’evidenza degli episodi di usura subiti. Le imputazioni, a vario titolo, sono quelle di usura continuata ed esercizio abusivo di attività finanziaria alla tentata estorsione in concorso, dal favoreggiamento personale al concorso in false fatturazioni.
La posizione di Giancane si aggravò ulteriormente nei mesi successivi al suo arresto quando vennero raccolte altre denunce di imprenditori che avevano appreso della notifica della seconda ordinanza nei confronti dell’imprenditore mentre era detenuto. Il resto del collegio difensivo è completato dagli avvocati Francesco De Luca, Giuseppe Milli, Massimo Bellini, Angelo Pallara, Giuseppe Bonsegna, Giuseppe Romano e Vittorio Vernaleone.
F.Oli.