LECCE – L’offensiva contro il terrorismo islamico lambisce anche il territorio salentino. A caccia di eventuali cellule e di armi che foraggiano il mercato nero della guerra in nome di Allah avviata da tempo in tutta Europa. Nel pomeriggio gli agenti della Squadra mobile di Lecce hanno sequestrato un mitragliatore risalente alla prima guerra mondiale perfettamente funzionante.
L’arma era stata nascosta in una casa di campagna alla periferia di Lecce a margine con il rione “Castromediano”. Già da giorni gli investigatori avevano avviato ricerche su tutto il territorio comunale e provinciale – intensificate dopo la strage di Parigi – a caccia di possibili covi utilizzati da cellule di terroristi con base nel Salento. Gli investigatori hanno così notato un continuo viavai di cittadini stranieri da quell’abitazione abbandonata. Gente per lo più dell’Est, che raggiungeva regolarmente il casolare ricoperto da un fitto canneto. I movimenti dei cittadini stranieri non sono passati inosservati. Nel pomeriggio è così scattato il blitz degli agenti. I poliziotti hanno cinturato il perimetro del casolare e dopo una rapida ispezione hanno messo le mani sulla micidiale arma da guerra. Perfettamente funzionate. Come se fosse stata pulita da poco. Il mitragliatore è stato sequestrato e ora verrà affidato agli specialisti della Scientifica per essere analizzato in laboratorio e accertare se sia stato utilizzato in qualche azione criminale. Più probabile che l’arma potesse servire per compiere qualche attentato a breve.
Magari, ed è un’ipotesi ventilata da investigatori di una certa esperienza, il mitragliatore poteva anche finire nelle mani di qualche cellula terroristica. Per il momento, però, si tratta di una semplice supposizione magari dettata dalla suggestione del momento. In ogni caso – anche per motivi di sicurezza – non si può tralasciare un collegamento tra il micidiale mitragliatore con frange estreme appartenenti a cellule terroristiche. Di certo, i controlli a Lecce e in provincia si sono intensificati in uno scenario in cui anche il Salento rischia di diventare terra di approdo di terroristi ma anche di possibili arsenali utilizzati per compiere attentati in Europa. E non sarebbe un timore dettato dalla psicosi. Nelle scorse ore, infatti, è trapelata la notizia che un cittadino di nazionalità siriana è detenuto nel carcere di Lecce dopo aver patteggiato la pena per il reato di tratta.
Francesco Oliva