La Procura ha aperto un’indagine per la morte di Adriano Stefanelli, 44enne di Matino, deceduto mercoledì mattina dopo un volo di alcuni metri dalla struttura psichiatrica di Gallipoli in cui si trovava ricoverato. Il pubblico ministero Maria Vallefuoco ipotizza l’accusa di istigazione al suicidio in uno spettro investigativo piuttosto ampio e ancora poco chiaro.
Nelle scorse ore il medico legale Ermenegildo Colosimo ha eseguito l’autopsia accertando che la causa della morte sia stata determinata da un trauma cranico e toracico. Il consulente della Procura, però, dovrà anche eseguire ulteriori rilievi istologici e istopatologici e ogni altra attività che venga ritenuta necessaria ai fini dell’indagine. Il decesso del 44enne risale a mercoledì mattina.
L’uomo era ricoverato già da tempo preso la struttura psichiatrica di Gallipoli. da una prima sommaria ricostruzione, L’uomo è andato in escandescenza. Chiedeva con insistenza una sigaretta. Non appena l’infermiera ha assecondato la richiesta dell’ospite Stefanelli ha inspirato alcuni tiri per poi lanciarsi nel vuoto dalla finestra del terzo piano.
L’uomo non è morto sul colpo. I sanitari del 118 hanno recuperato da terra Stefanelli. Era ancora cosciente e mentre veniva trasportato in ospedale avrebbe riferito al personale paramedico di non essersi buttato. Senza però specificare di essere stato lanciato. Eppure per la famiglia dell’uomo, assistita dall’avvocato Roberto Tarantino, i dubbi sono tanti e viene sollevato persino un caso di morte violenza.
Per i parenti di Stefanelli, infatti, sarebbe impossibile che il 44enne si sia potuto salire sul davanzale perché è abbastanza alto e bisogna fare presa con le gambe. Stefanelli, a dire della famiglia, aveva una gamba quasi completamente inutilizzabile. Possibile quindi che Stefanelli si sia potuto lanciare? E’ stato imbottito di psicofarmaci e poi si è gettato compiendo un insano gesto? Le indagini della Procura chiariranno la dinamica dell’incidente.
Francesco Oliva