Il reato di evasione se lieve non è punibile. Sergio Greco, 57 anni di Monteroni, si trovava agli arresti domiciliari nell’ambito della operazione “Augusta” (un’operazione antimafia del 4 ottobre del 2011). Il 17 agosto di tre anni fa l’indagato finì nuovamente in manette avendo varcato la soglia di casa per corrispondere il canone e al suo locatario. Dopo la condanna di primo grado ad otto mesi di reclusione inflitta dal giudice della prima sezione penale si è celebrato il giudizio di appello. La Corte (Presidente Ingrascì, a latere Errico e Toscani) ha accolto la tesi della difesa rappresentata dagli avvocati Massimo Manfeda e Luigi Rella dichiarando la non punibilità per la “particolare tenuità del del fatto”, ai sensi dell’art. 131 bis del codice penale. Si tratta di un istituto di recente introduzione (D-Lgs. 16\3\15 n 28) con cui in casi di manifesta inoffensività della condotta ed a particolari condizioni si esclude la rilevanza penale.
La particolare tenuità a carico di Greco era stata già riconosciuta sia nella sentenza di primo grado che nel provvedimento di convalida. In quest’ultima circostanza il gip Carlo Cazzella sottolineava come “le modalità di azione non rendono evidente ed attuale il pericolo di reiterazione di nuovi episodi di reiterazione (l’uomo si trovava sul portone di casa e stava parlando con i proprietari del suo appartamento) e l’assenza, al momento d altri episodi analoghi. Così in Appello Anche il procuratore generale Francesco Agostinacchio aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado.