CASARANO (Lecce) – Pestato dal branco e minacciato con una fiocina perché non aveva una sigaretta. Avvicinato per strada, colpito con calci e pugni e spedito in ospedale con un trauma cranico. E ricoverato per quattro giorni prima di essere dimesso. Il rientro nel Salento si rivelò così un incubo per un ragazzo all’epoca di soli 14 anni. Nelle scorse ore i cinque bulli si sono presentati dinanzi al gup del Tribunale dei Minori: T.S., del ’97; P.K., del ’96; C.S., del ’99; G.L., ’98 ed L.S., del ’99 tutti residenti a Casarano. Le accuse: lesioni personali aggravate dai futili motivi e minaccia aggravata
Gli avvocati di tutti gli imputati hanno formulato richiesta di messa alla prova e il giudice del Tribunale per i Minorenni ha così disposto la sospensione del processo. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 18 gennaio quando il giudice dovrà emettere un provvedimento con un programma di messa alla prova personalizzato. Così il ritorno nel Salento per trascorrere le vacanze estive si trasformò in un incubo per un 14enne e la sua famiglia. Il gratuito pestaggio datato 24 luglio di due anni fa.
L’episodio finì sul tavolo del pubblico ministero Imerio Tramis dopo una denuncia della vittima: un giovane della nostra terra si trasferisce al Nord dove lavorano i propri genitori. Con il sogno del Salento cullato per un anno intero in vista della stagione estiva. Rientrato a Casarano, però, s’imbatte nel branco. Quel giorno un banale pretesto innesca la miccia della violenza. Il minore viene avvicinato nei pressi di una piazzetta della cittadina sud salentina. Uno degli aggressori gli chiede se ha una sigaretta. Il 14enne risponde di non averne con sè e come risposta riceve calci e pugni. Così violenti da cadere per terra. P.K. brandisce anche una fiocina a tre punte da pesca.
La punta contro il ragazzino tanto per far capire quali siano le reali intenzioni del gruppetto di scalmanati. Il branco viene allontanato solo grazie al rapido intervento di alcuni adulti che riescono a liberare il minore dalla presa dei suoi aggressori. Anche alcuni residenti notano la baruffa. E partono le chiamate al 112. I carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Casarano si fiondano sul posto. Raccolgono la testimonianza della vittima e con un’indagine flash identificano i componenti del branco. La fiocina viene anche sequestrata. Il minore picchiato, invece, finisce all’ospedale di Casarano. Verrà dimesso dopo quattro giorni di degenza. Nel corso delle indagini la vittima è stata ascoltata dai militari del paese in cui risiede con la sua famiglia e ha riconosciuto i suoi aggressori. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Sonia Santoro, Giancarlo Zompì, Leonardo Marseglia, Luigi Anastasia e Alessandro Antonaci. La persona offesa, che non si può costituire parte civile in un procedimento minorile, non ha invece presenziato. E’ assistita dall’avvocato Gianluca Musca.
F.Oli.