LECCE – La Scuola di Cavalleria di Lecce avrà la cittadinanza onoraria della città barocca.
La notizia è stata data, anche se non in maniera ufficiale, dal vicesindaco del capoluogo salentino Carmine Tessitore, alla fine della solenne cerimonia per l’avvicendamento nell’incarico di Comandante della Scuola e Ispettore dell’Arma di Cavalleria, tra il Generale di Brigata Pierfranco Tria, cedente, e il Generale di Brigata, Fulvio Poli, subentrante.
La cerimonia che si è tenuta i giorni scorsi è stata l’occasione per il vicesindaco di Lecce, di annunciare, durante il vin d’honneur a fine manifestazione, l’idea di sugellare l’antico legame della città con l’istituzione militare conferendo quindi, entro l’anno, la cittadinanza onoraria a l’Ente Militare.
La cerimonia di avvicendamento è stata presieduta dal Generale di Corpo di Armata Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito Italiano.
Lo schieramento era comandato dal Col. Antonio Camerino, Comandante del Reggimento Addestrativo della Scuola.
Tra gli altri, sono intervenuti il Prefetto di Lecce Claudio Palomba, l’Arcivescovo Domenico Umberto D’Ambrosio, il procuratore capo Cataldo Motta, il presidente della provincia Antonio Gabellone, oltre a tante altre autorità militari, civili e religiose della città e rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma.
Particolarmente suggestivo il passaggio del vessillo tricolore da uno all’altro Comandante ed il simbolico passaggio del “Cavallo Scosso” ossia senza cavaliere, quale simbolo rievocativo alla memoria i Caduti di tutte le guerre. Il cavallo senza cavaliere, simboleggia una crudele, quanto reale situazione verificata sui campi di battaglia, quando, compiuta la sua carica, con impeto e determinazione, questo nobile animale ritornava mestamente verso il campo amico con il suo triste e tragico messaggio di morte.
Il comandante Generale di Brigata Pierfranco Tria, durante il suo saluto, ha ringraziato gli uomini e le donne che hanno prestato servizio al suo comando.


