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Parte da Lecce l’iniziativa legale di Rete Consumatori Italia contro TripAdvisor

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Stefano Gallotta, codici lecceLECCE – L’iniziativa muove da una denunzia giunta a Codici Lecce da un ristoratore locale, vittima di una penalizzazione comminata da Tripadvisor senza alcuna spiegazione e/o possibilità di difendersi e, come tale, palesemente ingiusta.

Dall’esame del caso specifico – si legge nel comunicato di Codici Lecce – è emerso che Tripadvisor, in base al proprio regolamento, ove ravvisi ipotetiche attività sospette compiute dai titolari di una struttura (in parole povere, che si stiano scrivendo le recensioni da soli) invia loro un primo avviso avvertendoli di aver rilevato possibili attività fraudolente dagli stessi poste in essere direttamente o indirettamente, senza fornire alcun riferimento specifico circa le recensioni incriminate, il nome del recensore, il tipo di problema, l’indirizzo IP in contestazione e quant’altro.

Il gestore della struttura (albergo, ristorante, bar…), pur in buona fede, in assenza di elementi di riscontro non ha rimedi per contestare tali sospetti. Infatti, secondo le prescrizioni del portale, egli può soltanto verificare che il proprio personale non abbia compiuto attività contrarie al regolamento di Tripadvisor. Ricevuta la seconda comunicazione, anch’essa senza alcun riferimento specifico, scatta subito la penalizzazione, peraltro di entità indeterminata.

Nel caso specifico, tale sanzione è consistita in una pesante discesa del locale nella classifica dei ristoranti leccesi, essendosi lo stesso improvvisamente ritrovato dalla posizione 11 alla posizione 104 della “Popularity Index Ranking”locale.

Questa classifica ha un’importanza fondamentale in quanto serve agli utenti della più grande community di viaggi al mondo (che vanta oltre 375 milioni di visitatori unici al mese e più di 250 milioni di recensioni) di avere un immediato termine di confronto sulla popolarità delle strutture ubicate nella medesima località.

Il problema, come evidenziato dall’avv. Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce e promotore dell’iniziativa nazionale (che potrebbe estendersi in ambito internazionale), è che queste penalizzazioni, poste in essere in evidente violazione di ogni garanzia di difesa e contraddittorio, oltre a cagionare un danno alla struttura (che potrebbe non avere alcuna responsabilità) determinano una classifica e un conseguente quadro informativo alterato, non veritiero e inaffidabile per i visitatori del sito.

Navigando all’interno di pagine secondarie del portale si rileva che “gli ospiti devono inserire una recensione solo una volta rientrati a casa. Una recensione inserita da un computer dell’hotel può sembrare scritta dal personale della struttura” e, così, far scattare subito la penalizzazione.

Così, se ci trovassimo in un albergo che ci entusiasma e, collegandoci alla sua rete wifi, decidessimo di recensirlo su TripAdvisor con il nostro tablet o smartphone, detta recensione potrebbe essere intesa come attività fraudolenta in quanto partita da un IP della struttura e determinare a carico della stessa, pur ignara, una pesante sanzione.

“Premesso che questo metodo investigativo risulta essere del tutto fallace e inadeguato, oltreché ignoto ai più – scrive l’avv. Gallotta – Tripadvisor con questa illegittima procedura sanzionatoria di fatto autodetermina la c.d. “Popularity Index Ranking” e così omette di fornire informazioni affidabili e veritiere alla vasta platea di utenti che ad esso portale fanno riferimento per orientare le proprie scelte. Riuscendo, nel contempo, a penalizzare ingiustamente i consumatori e i titolari di strutture che lavorano con passione, serietà e impegno”.

 


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