LECCE – Sono salentini i tre autori che verranno premiati domenica 25 Ottobre nell’ambito del prestigioso concorso letterario internazionale “Santa Margherita Ligure – Franco Delfino”, giunto alla sua 38° edizione.
L’ennesimo riconoscimento conferito alle eccellenze salentine, a conferma della qualità dei nostri autori e artisti, risultato ancor più entusiasmante se si considera che i tre premiati fanno parte dell’Associazione Culturale “Vitruvio” da anni attivamente impegnata nella promozione culturale e letteraria del nostro territorio.
Lilli Pati si è classificata al terzo posto con “Il richiamo dello scrigno”, un romanzo intenso, che cattura l’attenzione fino all’ultima pagina raccontando la vita di Sveva, donna fragile e bella che soffre e si illude, cade e si rialza, affronta la vita a testa alta aiutata dai suoi amici, quelli che la conoscono da sempre e con lei hanno attraversato gioie e dolori, amici umani, che per troppo amore sbagliano, ma che la amano incondizionatamente. “Il richiamo dello scrigno” è soprattutto il racconto di un grande amore, di quelli che capitano una volta sola nella vita, quando noi donne decidiamo di donare tutto di noi incuranti dei pericoli che ciò comporta.
Lilli Pati ha il dono di riuscire a descrivere i personaggi con talmente tanta umanità da farli apparire reali e i loro dolori e incertezze, le loro gioie, abbracciano il lettore facendogli sentire il profumo di ogni luogo in cui si muovono, facendogli provare emozioni prima ignorate. Non c’è sentimentalismo nel suo modo di raccontare, ma c’è sicuramente una prorompente energia.
Il finale è in linea con lo stile del romanzo: offre spazio a ipotesi e discussioni, rendendo “Il richiamo dello scrigno” una storia aperta, con mille possibilità di sviluppo, proprio come la vita.
In questi giorni, in attesa della premiazione, ho incontrato Lilli Pati che ci ha concesso un’intervista in esclusiva parlando di sé e della sua vita da scrittrice:
Ci sono momenti, nella tua vita, in cui senti forte dentro di te, il bisogno di scrivere?
Scrivere è un modo di mettere a nudo ciò che non si riesce a condividere a voce. Attraverso la penna si ha modo di far conoscere quella parte nascosta e a volte lo si fa proprio in determinati momenti della vita, quando se ne ha più bisogno, quasi come una terapia un po’ per sé e un po’ per altri
Qual è stato l’input che ha portato alla nascita del tuo romanzo?
Dopo un incontro con un’autrice di un romanzo, ho avuto l’ardire di provare a me stessa di riprendere un cammino sospeso circa trent’anni fa, era un periodo particolare della mia vita e volevo cimentarmi.
Ti rispecchi in qualche personaggio del tuo romanzo?
Sono legata molto al personaggio di Sveva dolce e fragile, a con una forza interiore non da poco. Randy non è da meno, la sua sensibilità è anche la mia.
Sei anche una lettrice, o preferisci scrivere?
Amo leggere di tutto e di ogni genere, certamente scrivere è più impegnativo, ogni autore mette qualcosa di suo in ciò che scrive ed io non lo nego.
In alcuni capitoli parli del Salento ambientando il racconto tra Lecce e altri paesini della provincia, quanto sei legata alla nostra terra?
Sono molto legata al Salento, alla mia terra e si deve lottare sempre per far emergere ciò che siamo, non solo mare e sole ma tanta cultura e altro. Si può apprezzare ciò che siamo solo allontanandoci per poi ritornare, cosa ch io feci emigrando al nord poco più di ventenne.
Racconti una storia d’amore che attraversa varie fasi della vita dei protagonisti. Rispetto al passato, come credi che si sia evoluto il rapporto tra uomo e donna?
Il rapporto uomo donna ha fatto passi enormi. La donna ha saputo conquistarsi spazi e ruoli ma deve ancora lottare per ambire a ruoli ancora ambiti e solo maschili. In passato le donne hanno lottato tanto per avere ciò di cui noi oggi godiamo. Solo che alcuni stereotipi purtroppo fanno in modo di evidenziare il divario tra uomo e donna.
Sveva è una donna forte, coraggiosa, che affronta la vita a testa alta nonostante tutto. Come vedi la donne di oggi?
Le donne di oggi sono molto emancipate e sanno ciò che vogliono, se poi hanno una sicurezza economica sanno affrontare la vita come viene, a volte anche con poco sacrificio e spirito di dedizione.
Cosa consiglieresti ad una giovane donna che ha voglia di intraprendere la carriera letteraria?
Di provarci sempre, non c’è cosa peggiore di un rimpianto. Io sostengo sempre le donne che hanno un’iniziativa e se c’è coesione c’è più forza, insieme si può fare la differenza.
A chi è dedicato il tuo romanzo?
Il mio romanzo è dedicato alla mia famiglia, alle persone che hanno creduto in me, e perché no, a me stessa.
Domenica riceverai un importante riconoscimento, ti aspettavi questo successo?
Sinceramente non ci pensavo proprio e non pensavo di classificarmi al 3° posto per la narrativa, mi fa piacere che le mie emozioni siano arrivate oltre alla semplice storia d’amore, hanno saputo cogliere altro. Sapere che un tempo la Presidentessa del concorso era Alda Merini non posso dire altro di esserne onorata doppiamente.
Scriverai un nuovo romanzo?
Certamente si! Sto valutando due romanzi da scrivere anche se con tematiche diverse. Non nego che sto valutando anche di scrivere il seguito viste le richieste..chissà! Prossimamente però pubblicherò una silloge poetica, la poesia è il mio mondo interiore, ciò che sono.
Claudia Forcignanò
