LECCE Tentarono di rapinare un automobilista per strada dopo averlo fermato a bordo della sua auto. Nelle scorse ore, i due banditi leccesi hanno saldato il proprio conto con la giustizia dinanzi al gip Alcide Maritati. Gianluca Bisconti, 29 anni, ha patteggiato a 2 anni e 6 mesi mentre il complice, Gabriele Stomeo, di 27, a 2 anni e 4 mesi con le accuse di tentata rapina, lesioni e violenza privata. I due giovani furono arrestati a maggio scorso.
Stomeo, Bisconti e un terzo complice, Cristian Maci, di 27, anch’egli leccese, (che ha scelto il giudizio abbreviato), tentarono di mettere a segno una rapina alla periferia della città ai danni di un automobilista colpendolo al volto con pugni e schiaffi, cercando di sottrargli il portafogli, il cellulari e le chiavi dell’auto. Riuscirono ad allontanarsi con un documento della vittima. I tre tornarono “alla riscossa”, tentando una nuova rapina ai danni di un uomo alla guida di un Suv. I tre, però, vennero bloccati subito dai carabinieri che, avendo ricevuto notizia della precedente aggressione, si misero già sulle tracce della Fiat Punto sospetta, che presentava la targa coperta da un panno.
Bloccati nei pressi di viale Otranto e della questura di Lecce, Maci, Stomeo e Bisconti furono accompagnati in caserma e arrestati. Nel corso dell’udienza di convalida i giovani raccontarono di essere stati avvicinati da un caporale dell’esercito che si stava prostituendo. Il militare si trovava in macchina. Avrebbe abbagliato ai ragazzi per farsi notare. Scatenando, però, la reazione degli automobilisti. I tre avrebbero rimproverato l’uomo e poi si sarebbero allontanati percorrendo lo stesso tragitto. Il caporale, però, avrebbe continuato ad inveire contro i giovani che si fermarono per strada ingaggiando una colluttazione in cui avrebbe avuto la peggio il militare.
Subito dopo, a dire dei ragazzi, sarebbero stati inseguiti da un Suv all’altezza di via Birago. Alla guida c’era un amico del caporale anch’egli omosessuale. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Francesca Erroi e Luigi Ingrosso.
F.Oli.