BRUXELLES – Si erano diffuse flebili speranze, si pensava a uno sblocco imminente: il commissario europeo per la salute delle piante, Vytenis Andriukaitis, aveva rassicurato i nostri parlamentari europei. In serata, è arrivata la brutta notizia: la Commissione europea che si occupa della xylella ha deciso di attendere il parere Efsa sulla vite, prima di sbloccarne la vendita. «Purtroppo nessuna novità: la decisione è rinviata al prossimo comitato del 23/24 novembre prossimo». È una sconfitta momentanea, che però rischia di mettere ancora di più in ginocchio una produzione importante, la seconda in Italia. La scienza si è già pronunciata: nessun problema per le viti: la xylella fastidiosa, che ha messo in ginocchio il settore olivicolo, non può danneggiare le barbatelle. Eppure, questa produzione, che dà lavoro a 800 persone nella zona otrantina, è stata bloccata dall’Europa. Le barbatelle sono nella lista nera: quella che ti impedisce di esportarle. Un dramma che ha spinto i lavoratori a chiedere al prefetto di Lecce, mercoledì scorso, un intervento urgente del governo. Il settore rischia di collassare.
La Commssione europea, ancora una volta, ha deciso di chiedere un parere all’Autorità Europea per la sicurezza alimentare: non si accontenta delle analisi fatte fino ad ora. In Europa vogliono essere certi che la vite sia realmente immune, al cento per cento, dalla xylella fastidiosa. Un’altra doccia fredda per tutti quei lavoratori che avevano sperato in uno sblocco. Le barbatelle sono finite nella lista nera senza nessuna evidenza scientifica: il danno è gravissimo.
Intanto, l’europarlamentare Fitto lancia un allarme ancora più grave con un comunicato: «Secondo alcune indiscrezioni, il Comitato Fitosanitario Permanente riunito oggi e domani, 22 e 23 ottobre, a Bruxelles, starebbe vagliando l’ipotesi di blocco alla movimentazione e alla commercializzazione, dalla Puglia, di tutte le piante nella lista a rischio Xylella e la possibile commercializzazione della vite solo dopo il trattamento con “acqua calda”. Oltre il danno, la beffa: speravamo che questa riunione potesse sbloccare la commercializzazione della vite (senza trattamento ad acqua calda), invece, viene addirittura ampliato il blocco. Se questa ipotesi venisse confermata, il settore vivaistico pugliese sarebbe definitivamente messo in ginocchio». Poi l’attacco al governo della Puglia del leader dei Conservatori e Riformisti: «Purtroppo, paghiamo gli enormi ritardi nella gestione dell’emergenza da parte del Governo e della Regione Puglia. Abbiamo perso a causa di questa mala-gestione la credibilità agli occhi della Commissione europea. Per questo motivo probabilmente sarà anche avviata una procedura di infrazione contro lo Stato italiano. Spero che il Governo, almeno in questo caso, faccia di tutto per evitare che tale blocco venga approvato all’interno del Comitato Fitosanitario».
Gaetano Gorgoni