LECCE – Sono morti avvelenati, cani e gatti: qualcuno ha lanciato carne avvelenata per eliminarli. La notizia è stata diffusa dalla nostra testata qualche settimana fa, corredata di video e foto. Nella redazione del Corrieresalentino.it continuano ad arrivare le mail di indignazione: gli esami dell’Asl hanno accertato che si è trattato di avvelenamento, ora è caccia al sadico che ammazza in questo barbaro modo dei poveri esseri viventi. «Sono molto dispiaciuto per il gesto inqualificabile che è stato messo in atto – spiega Mino Miccoli – Sono vicino a chi ama gli animali e combatte questa battaglia. Noi collaboriamo spesso con alcune persone che aiutano i cani: li facciamo ricoverare e curare. Ora, però, spetta ai carabinieri scoprire chi è stato, perché si tratta di un reato penale. L’Asl ha verificato che gli animali sono stati avvelenati». La mattina del 30 agosto 2015, nei pressi di Via Cairoli, qualcuno ha lanciato dalla macchina «politiglie di carne in direzione di alcuni cuccioli (senza padrone)», che da sempre vagano e sostano su quei marciapiedi. «Da subito, appena ingeriti i bocconi, gli animali palesavano evidenti malori e forme di afflizione fisica». Vedendo i cani soffrire e lamentarsi, alcuni cittadini sono intervenuti e hanno subito allontanato la carne che stavano ingerendo. Prima di questo episodio erano state notate morti sospette di cani e gatti.
Il ricovero presso l’ambulatorio veterinario del dottor Vincenzo Renna ha confermato i sospetti: si trattava di «gastroenterite emorragica virale», poi è arrivata la conferma dell’Asl e ora indagano i carabinieri, perché chi maltratta gli animali e li fa soffrire paga anche con la galera. Dopo l’esito positivo dell’Asl, che riscontra l’avvelenamento di Tommy, il cagnolino randagio di via Monte Grappa, e di un gattino, l’attivista Paolo Caliandro attacca duramente sindaco ed opposizione: “Sono indignato davanti a tanta ipocrisia e negligenza, avevo chiesto tramite pec e social network di far sentire la loro voce, di condannare quegli atti vili ed infami, di collaborare prima che succeda il peggio, ma hanno, ancora una volta, dimostrato di essere vuoti di sensibilità e di animo e pieni di odio verso chi vuole veramente il bene del paese. Credono che così facendo si dimostri fermezza? No, solo stupidità ed odio: mi indigno davanti a questa follia, io sono un cittadino squinzanese, ma non posso assolutamente essere rappresentato da chi pensa solo alla spartizione della pagnotta. L’opposizione ha la stessa responsabilità di chi comanda: fanno solo finta di litigare, sono colpevoli di tutte le cose sbagliate che ha fatto oggi questa amministrazione”. Caliandro accusa tutti di ipocrisia, anche sulla questione Xylella, «dove il sindaco oggi annuncia i ricorsi, ma quando doveva discuterne con la cittadinanza, dedicava cinque minuti scarsi».
Il sindaco evita le polemiche e promette: «Terremo alta la guardia perché il controllo spetta a noi e attraverso il nostro comando stiamo monitorando la situazione. Stiamo cercando di tenere sotto controllo la situazione, anche perché i cani randagi possono nuocere, se c’è qualche vecchietta che viene inseguita dal cane. Quindi cerchiamo di evitare che qualcuno faccia male ai cani, ma anche che i cani facciano danni a terzi. Non è la prima volta che succede che un’anziana viene aggredita mentre è in bici. Abbiamo solo 5-6 unità di polizia municipale tra Squinzano e Casalabate e quindi non è facile presidiare il territorio. Abbiamo fatto tutte le segnalazioni all’Asl. Noi il nostro lo facciamo, ma il personale è esiguo, non possiamo fare i miracoli. Ora confidiamo nel lavoro dei carabinieri per fermare chi mette in atto queste azioni spregevoli».
Garcin