In apparenza sembrava filare tutto liscio, ma la politica ha delle trame molto più complicate di quello che si vede in superficie. I consiglieri comunali leccesi appartenenti al gruppo di forza Italia con Luciano Battista sarebbero saliti a sei: il condizionale è d’obbligo perché adesso Vitali ha bloccato tutto. «Non siamo un hotel, se vuole stare con noi deve dimettersi dal ruolo di assessore, perché abbiamo deciso di dare a Paolo Perrone solo un appoggio esterno, per il momento. Il suo ingresso non è stato discusso con i vertici»- dichiara il coordinatore regionale berlusconiano. Insomma, l’ingresso dell’assessore all’Annona puzzava di bruciato. Come si sa, i forzisti non hanno ancora deciso se andare o meno all’opposizione, ma hanno detto no, per il momento all’assessorato, offerto da Perrone, a Nunzia Brandi. L’accettazione avrebbe fatto scatenare i mal di pancia: ci sono troppi aspiranti assessori, il gruppo rischia di sfaldarsi: meglio l’appoggio esterno.
Il Gruppo di Forza Italia al Comune di Lecce, il segretario provinciale, il presidente del Gruppo in Consiglio regionale ed il segretario regionale di Fi, si sono incontrati oggi per valutare le proposte formulate dal Sindaco Perrone sull’ingresso in Giunta comunale del partito. «Pur apprezzando le aperture del Sindaco -dichiarano gli esponenti di Fi al termine della riunione- e l’impegno profuso per fare chiarezza in Consiglio comunale, riteniamo che non ricorrano le condizioni per un impegno diretto nella Giunta cittadina. Confermiamo, dunque, il nostro sostegno esterno e la libertà che comunque ci riserviamo di votare e proporre i provvedimenti più utili alla città. Anticipiamo -concludono- che non parteciperemo all’incontro convocato dal Sindaco Perrone per domani alle ore 10, mentre non mancheranno i nostri rappresentanti Fi a tutte le riunioni di maggioranza a cui saremo invitati”. I cinque consiglieri comunali leccesi, Fernando Calo’, Giuseppe Ripa, Gianpaolo Scorrano, Nunzia Brandi, Paride Mazzotta, il consigliere regionale Andrea Caroppo e il coordinatore Luigi Vitali sembrano tutto d’accordo ora. È evidente che non volevano dare al sindaco il pretesto di vantare un assessore forzista in giunta, perché, anche se è vero che Battista è un uomo della Poli, l’assessore è in una posizione borderline in cui gode di un buon rapporto col primo cittadino. Tanto che qualcuno sospetta che si tratti di un’altra mossa del primo cittadino mirata a scatenare il caos e le frizioni tra i forzisti.
Garcin