GALATONE (Lecce) . Una bomba ecologica a ridosso della “Montagna Spaccata”. La solerzia di un cittadino ha messo in moto le indagini. Un esposto, corredato da una serie di foto, è stato presentato in Procura per denunciare lo stato di degrado in cui riversa una zona molto vasta nelle vicinanze della “Montagna Spaccata”. Inquinamento e micro discariche di eternit, vernici, bidoni di prodotti chimici, plastiche di varia natura. L’area sorge per l’esattezza in contrada Annibale, nella zona costiera di Sannicola caratterizzata da vecchie cave di estrazione tufo abbandonate.
In pratica le discariche costeggiano la lunga strada sterrata denominata “vicinale Annibale”. Con accesso dalla strada provinciale Nardo’- Gallipoli (per chi arriva da Nardò, superata la rotatoria che porta al villaggio S.Rita), si prosegue in direzione Gallipoli per circa un chilometro, lo stradone si innesta sulla destra, giusto al centro della prima curva.
La zona è apparentemente tutelata a livello paesaggistico e sottoposta a vincoli ambientali perché sito di importanza comunitaria “Montagna Spaccata e Rupi di San Mauro”. A vedere le foto, però, più di qualcuno sembrerebbe essersene dimenticato.
Nell’esposto, poi, viene segnalata l’azione scellerata di alcuni cittadini. In passato ignoti danno fuoco a tutto il materiale, inquinando, oltre all’aria, irrimediabilmente le falde acquifere. Per anni, le stesse cave abbandonate sono state oggetto dello sversamento abusivo di rifiuti di ogni genere (probabilmente anche chimici) e della ricopertura con terriccio per dissimulare l’inquinamento. Quindi il visibile sarebbe solo una piccola parte. Gli enti preposti hanno sottovalutato la situazione? Qualcuno avrebbe dovuto vigilare sulla zona? Le risposte arriveranno con gli accertamenti che la Procura intenderà disporre.


F.Oli.